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PSICHIATRIA N.

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13/12/2021
Prof. Iasevoli

I DISTURBI DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI


Sono quattro disturbi:
- Disturbo da sintomi somatici propriamente detto
- Disturbo da ansia di malattia
- Disturbo da conversione
- Disturbo fittizio

1. Disturbo da sintomi somatici propriamente detto: la persona lamenta dei sintomi fisici
che non hanno un reale riscontro medico; sono l’espressione fisica di un disagio psicologico, che la
persona non riconosce. (in passato veniva chiamato somatizzazione  trasferire un conflitto
intrapsichico inconsapevole sul corpo ed esprimerlo (a se stesso) sul corpo). Più frequenti nelle
persone con un livello socio-culturale più basso, quindi quelle persone meno abituate ad utilizzare il
registro verbale per esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni.

Generalità:
• Il paziente è convinto o preoccupato di avere una malattia fisica sulla base di un’errata
interpretazione di sintomi o sensazioni corporee in alcuni casi la convinzione è così forte da
essere un delirio somatico: disturbo delirante cronico.
• La convinzione non raggiunge un’ intensità delirante (ma può essere presente scarso insight)
• I sintomi causano disagio significativo e/o una compromissione del funzionamento e non sono
meglio spiegati da un’ altra condizione medica o psichiatrica

Criteri diagnostici nel DSM 5:


A Uno o più sintomi somatici (quasi mai sono segni) che procurano disagio o portano ad alterazioni
significative della vita quotidiana, come fastidi, pruriti, stipsi, contratture.
Attenzione: in queste persone potrebbero esserci delle patologie cliniche, ma l’entità dei sintomi che
la persona manifesta, è estremamente elevata rispetto a quello che ci aspetterebbe dalla patologia
medica sottostante. Nel nostro ambito, è di particolare importanza la sindrome della bocca che
brucia disturbo da sintomi somatici. Fatta eccezione di una piccola percentuali di pz che hanno
afte; ci sono pazienti che hanno afte ( o altre lesioni cutanee), che sono minime ma che riferiscono
un livello di sofferenza e di disagio molto alto, non giustificato; altri pz che non hanno alcuna lesione
cutanea ma che lamentano comunque sintomi.

spiegazione dal punto di vista psicopatologico: queste persone trasferiscono sul comparto buccale,
un conflitto intrapsichico irrisolto, di cui non sono consapevoli.

la manifestazione somatica si associa a degli aspetti comportamentali:


B Pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi correlati ai sintomi somatici o associati a
preoccupazioni relative alla salute, come indicato da almeno uno dei seguenti criteri:
1. Pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità dei propri sintomi  queste persone vivono per
la malattia, ci pensano continuamente, cercano tutto il tempo di trovare una soluzione per la
malattia.
2. Livello costantemente elevato di ansia per la salute o per i sintomi
3. Tempo ed energie eccessivi dedicati a questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute.

Segno clinico tipico di questi pazienti  arrivano con numerosi visite mediche: persone che pensano
di avere la malattia e vorrebbero avere la diagnosi

Questi criteri diagnostici non sono stati affrontati dal professore a lezione
C Sebbene possa non essere presente continuativamente alcuno dei sintomi, la condizione di
essere sintomatici è persistente (tipicamente da più di sei mesi)
Specificare se:
Con dolore predominante (in precedenza disturbo algico): questo specificatore riguarda gli
individui con sintomi somatici rappresentati prevalentemente dal dolore.
Specificare se:
Persistente : un decorso persistente è caratterizzato da sintomi gravi, marcata compromissione e
lunga durata (più di sei mesi).

Trattamento:
• C’è solitamente resistenza alla terapia farmacologica (eccetto quando i sintomi somatici siano
secondari a un disturbo trattabile)
• Psicoterapia di gruppo e individuale  trattamento migliore, anche se convincere questi paziente
ad andare in psicoterapia è difficilissimo
• Visite mediche regolari per rassicurare il paziente, evitando tuttavia danni iatrogeni!
• Migliorare il coping allo stress, senza rafforzare il comportamento di malattia e il guadagno
secondario derivante dal ruolo di malato.

2. Disturbo da ansia di malattia (ipocondria):


generalità

 Più che lamentare sintomi somatici i pazienti sono preoccupati dall’idea di avere una
malattia fisica
 Se la malattia è presente, la preoccupazione che ne deriva è sporporzionata rispetto al
quadro clinico
 Costituisce una nuova diagnosi nel DSM-5, che raggruppa circa il 25% dei pz storicamente
definiti “ipocondriaci”
 Eziologia e epidemiologia sono simili a quelle del disturbo da sintomi somatici

Criteri diagnostici nel DSM 5:


A Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia  invece nei disturbi somatici c’è
certezza, convinzione di avere una malattia. Molto spesso i disturbi sono vicinissimi.

disturbo da sintomi somatici: certezza || disturbo da ansia di malattia: preoccupazione

B I sintomi somatici non sono presenti o, se presenti, sono solo di lieve intensità. Se è
presente un’altra condizione medica o vi è un rischio elevato di svilupparla (per es., in presenza
di importante familiarità), la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata la persona
appena sente un fastidio, corre dal medico.

segni clinico di questi pazienti arrivano con tantissimi accertamenti: persone che hanno paura di
avere la malattia e non vorrebbero avere la diagnosi.

ATTENZIONE Questi criteri non vengono citati dal professore:


C È presente un elevato livello di ansia riguardante la salute e l’individuo si allarma facilmente
riguardo al proprio stato di salute.
D L’individuo attua eccessivi comportamenti correlati alla salute (per es., controlla ripetutamente il
proprio corpo cercando segni di malattia) o presenta un evitamento disadattativo (per es., evita visite
mediche e ospedali).
E La preoccupazione per la malattia è presente da almeno sei mesi, ma la specifica patologia
temuta può cambiare nel corso di tale periodo di tempo.
F La preoccupazione riguardante la malattia non è meglio spiegata da un altro disturbo mentale,
come il disturbo da sintomi somatici, il disturbo di panico, il disturbo d’ansia generalizzata, il disturbo
di dismorfismo corporeo, il disturbo ossessivo-compulsivo o il disturbo delirante, tipo somatico.

Specificare quale:
Tipo richiedente l’ assistenza: l’ assistenza medica, comprendente visite e procedure mediche o
esami clinici, è usata frequentemente.
Tipo evitante l’ assistenza: l’ assistenza medica è usata raramente
3. Disturbo da conversione (disturbo da sintomi neurologici funzionali): tutte le
manifestazioni fisiche sono nell’ambito neurologico alterazioni della motilità o delle senso-
percezioni.
Generalità:
 È caratterizzato da sintomi neurologici per i quali si ipotizza una origine psicologica a causa della
presenza di situazioni conflittuali o stressanti.
 Questi sintomi sono prodotti intenzionalmente e presentano un guadagno primario (psicologico)
piuttosto che secondario (sociale, economico o legale)
 Il termine conversione in questa accezione venne usato per la prima volta da Freud in base
all’ipotesi che questi sintomi neurologici inspiegabili rappresentassero la conversione somatica di un
conflitto inconscio con questo disturbo nasce la Psichiatri Moderna

curiosità: facendo delle valutazioni autoptiche alle pazienti che erano state considerate isteriche (che
quindi avevano dei sintomi neurologichi funzionali ma non organici, si è scoperto che circa 1/3
avevano delle patologie neurologiche che non erano state riconosciute.
quindi spesso, rimane il dubbio, quando si affrontano questi tipi di disturbi, che in realtà ci sia una
malattia organica che lo psichiatra e i medici non hanno riconosciuto.

 Storicamente, il disturbo di conversione era associato al disturbo da sintomi somatici sotto il nome di
Isteria

Criteri diagnostici nel DSM 5:


A Uno o più sintomi di alterazione della funzione motoria volontaria o sensoriale.
B I risultati clinici forniscono le prove dell’incompatibilità tra il sintomo e le neurologiche o mediche
conosciute.
C Il sintomo o il deficit non sono meglio spiegati da un altro disturbo medico o mentale  la gravità
del disturbo medico non è tale da giustificare questi sintomi
D Il sintomo o il deficit causano disagio clinicamente significativo o compromissione del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, oppure richiedono una
valutazione medica

Specificare il tipo di sintomi:


Con debolezza o paralisi
Con movimento anomalo (per es., tremore, movimenti distonici, mioclono, disturbi della
deambulazione)
Con sintomi riguardanti la deglutizione
Con sintomi riguardanti l’eloquio ( per es., disfonia, biascicamento)  afonia istemica
Con attacchi epilettiformi o convulsioni
Con anestesia o perdita della sensibilità
Con sintomi sensoriali specifici ( per es., problemi visivi, olfattivi o uditivi)

4. Disturbo fittizio: la persona o simula di avere una patologia o se la autoinduce


consapevolmente, ma non sa perché lo fa, non ha un vantaggio chiaro, una chiara finalità materiale,
l’unica finalità che si vuole perseguire è quella di essere considerati malati e quindi di essere
ospedalizzati e trattati dai medici.

non c’è alcun vantaggio materiale economico, pensionistico, di carriera, carcerario


se avesse un vantaggio chiaro, non sarebbe una patologia psichiatrica, ma una simulazione.

Criteri diagnostici nel DSM 5:


 Disturbo fittizio provocato a sé
A Falsificazione di segni o sintomi fisici o psicologici, o autoinduzione di un infortunio o di una
malattia, associato a un inganno accertato.
B L’ individuo presenta se stesso agli altri come malato, menomato o ferito.
C Il comportamento ingannevole è palese (perché ad un certo punto viene smascherato)
anche in assenza di evidenti vantaggi esterni.
D Il comportamento non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale, come il disturbo delirante o
un altro disturbo psicotico.
Specificare:
Episodio singolo
Episodi ricorrenti ( due o più eventi di simulazione di malattia e/o autoinduzione di lesioni)

 Disturbo Fittizio provocato ad altri (precedentemente, disturbo fittizio per procura) in cui
una persona dominante su un’altra (genitore-bambino; badante-persona anziane; tutore-persona
disabile) procura dei danni volontariamente alla persona di cui ha la tutela
A Falsificazione di segni o sintomi fisici o psicologici, o induzione di un infortunio o di una malattia in
un altro individuo, associato a un inganno accertato.
B L’ individuo presenta un’altra persona (vittima) agli altri come malata, menomata o ferita.
C Il comportamento ingannevole è palese anche in assenza di evidenti vantaggi esterni.
D Il comportamento non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale, come il disturbo delirante o
un altro disturbo psicotico.
Nota: È il perpetratore, non la vittima, a ricevere questa diagnosi.
Specificare:
Episodio singolo
Episodi ricorrenti ( due o più eventi di simulazione di malattia e/o autoinduzione di lesioni)

La sindrome della bocca urente potrebbe essere una sindrome da disturbo fittizio.

DISTURBO DA STRESS POST-TRAUMATICO

Esiste una serie di esperienze traumatiche che possono determinare gravi disagi psicologici e patologie
comportamentali tra queste. La principale è il disturbo post-traumatico da stress.

I traumi possono scatenare e fare da concausa a tutta una serie di patologie psichiatriche: disturbi del tono
dell’umore, disturbi psicotici, disturbi della condotta alimentare, disturbi di personalità.
Il disturbo acuto da stress emerge poche ore dopo un evento particolarmente traumatico ma scompare
dopo pochi giorni (4settimane), spesso senza necessità di trattamento farmacologico e psicoterapico

il disturbo post traumatico da stress emerge o immediatamente dopo l’evento traumatico o anche a
distanza di 6 mesi (forse perché probabilmente si accumula ad altre esperienze traumatiche), dura in
maniera cronica (i sintomi non scompaiono); condizione in cui una persona, in seguito ad un’esperienza
traumatica, cambia completamente, frattura della vita di una persona

Affinché si possa fare diagnosi occorrono due elementi:


1. esposizione ad un evento traumatico estremo  la persona si trova di fronte ad una seria minaccia
per la propria incolumità, sia fisica sia mentale e non ha modo di scappare da tale minaccia
2. capacità di coping della persona (adattamento) più siamo capaci di adattarci alle situazioni,
anche quelle estreme, minore sarà la probabilità di sviluppare una patologia da trauma.
capacità che in termine tecnico viene chiamata resilienza  nostra capacità di adattarci alle
situazioni sfavorevole

Sintomi
Parliamo di un disturbo proteiforme  disturbo con tante patologie eterogenee, in cui, piuttosto che
pensare al singolo sintomo, conviene pensare a gruppi di sintomi  quindi

criteri diagnostici
1° gruppo di sintomi (criterio D): alterazioni negative di pensieri ed emozioni associati all’evento
traumatico, iniziate o peggiorate dopo l’evento  ri-experience, quindi rivivere l’esperienza traumatica in
maniera intrusiva (in questo ricorda i sintomi ossessivi, perché questi pensieri si manifestano contro la mia
volontà)

2° gruppo di sintomi (criterio C): evitamento (avoidance) persistente degli stimoli associati all’evento
traumatico, iniziato dopo l’evento traumatico, come evidenziato da uno o entrambi i seguenti criteri:
 Evitamento o tentativi di evitare ricordi spiacevoli, pensieri o sentimenti relativi o strettamente
associati all’evento traumatico
 Evitamento o tentativi di evitare fattori esterni ( persone, luoghi, conversazioni, attività oggetti,
situazioni) che suscitano ricordi spiacevoli, pensieri o sentimenti relativi o strettamente associati
all’evento traumatico

3° gruppo di sintomi: modifiche in senso negativo della personalità, in particolare delle risposte
emotive: rabbia, pessimismo, irritabilità (questi sintomi fanno pensare alla depressione spesso a queste
persone viene diagnostica la depressione: depressione + evento traumatico: PTSD)

4° gruppo di sintomi: iperallarme (ricorda il disturbo d’ansia generalizzato) e iper attivazione del sistema
vegetativo

All’interno di ogni gruppo i sintomi sono tantissimi quindi ogni persona nel disturbo post-traumatico da
stress ha diverse caratteristiche; però devono essere presenti questi quattro gruppi per fare diagnosi

Trattamento
- non c’è terapia farmacologica
- psicoterapia  EMDR ( Eye Movement Desensitization and Reprocessing) : tecnica psicoterapica
che si basa su dati neurofisiologici che hanno a che fare con i movimenti oculari; si fa un resettaggio
dei movimenti oculari associati ad una psicoterapia concentrata sull’esperienza traumatica,
riducendo i sintomi.
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Questa condizione si distingue dal Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità per la presenza di reali
fenomeni

 Ossessivi pensieri compulsi o immagini ricorrenti, intrusive ed inappropriate: la persona continua


a pensare alla stessa cosa, che va e viene, non vorrebbe avere questo pensiero ma non riesce a
scacciarlo dalla propria testa; pensiero, ideazione (idea, immagine, impulso ad agire) che la persona
vorrebbe non avere; può sfociare in un attacco d’ansia.
 Compulsivi azioni, condotte motorie ripetitive, atto comportamentale che la persona deve fare
necessariamente, se non lo fa aumenta l’ansia, i pensieri ossessivi. La compulsione può non avere
nulla a che fare con le ossessioni; altre volte possono essere legate; in alcuni casi l’atto della
compulsione serve a ridurre l’angoscia del pensiero ossessivo.

una minoranza di DOC presenta solo ossessioni; una piccolissima parte di DOC solo compulsioni;
attenzione le compulsivi sono atti presenti anche in altre patologie  bulimia per esempio (nel
momento in cui la bulimica non vorrebbe mangiare e invece lo fa), persone dipendenti da sostanze,
persone affette da dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo), persone affetta da piromania.

la sindrome di Tourette è spesso associata a DOC

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