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articolo pubblicato sulla rivista SoloVela Cazza e lasca Avanzato

Manovre
Navigaresottospi:
temente compromessa dalla presenza della randa
sul cammino del vento. E allora? La risposta arri-
va ovvia: gennaker o spinnaker. E tuttavia a que- 1
l’issata
sto punto, di solito, arrivano anche i dolori di
pancia. È un luogo comune, basato però sul fatto
Equipaggio pronto
Il numero 1 di prua aiuta a sollevare il
che chi possiede una barca a vela e non si appas- tangone, il 2 incoccia scotta, drizza e
siona alla regata, difficilmente, o mai, usa lo spin- braccio nei rispettivi punti della vela e il
naker in crociera. Eppure, soprattutto in estate, numero 3 in pozzetto si occupa di carica
con venti leggeri e le alte pressioni, con un mare spesso alto, basso e drizza. Il governo è affidato
calmo, l’uso dello spi diventa estremamente opportuno. Se al pilota automatico. Per maggior
abbiamo la fortuna che il vento soffi dalla parte “giusta”, chiarezza, il fiocco non è stato inserito
nell’illustrazione. In questa fase è ancora
fare 50 o 60 miglia con un venticello di gradiente, che per
a riva. Prima di dare spi dovrà essere
la costanza di direzione su diverse ore ci risparmierà di cazzato per non ostacolare la manovra
strambare o di ammainare, può risultare la vera, diverten-

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te, alternativa al motore. E anche un primo passo verso un
uso più completo di questa vela. Chi “resiste” all’idea di
usare il “fioccopallone” spesso ha in mente immagini da
regata, e allora non si sente di coinvolgere un equipaggio
improvvisato ed “estivo”, magari ridotto, perché “per usa- Braccio in varea
Quando tutto è pronto, chi comanda la
re lo spi è necessario coordinare tra loro sei o sette per-
manovra (lo skipper) ordina “braccio in
sone esperte”. Questo può essere vero, ma diventa anche varea”. Chi è in pozzetto cazza il braccio
una magnifica scusa per non “osare” mai. Lasciamo alla fino a portare la bugna contro la varea
regata la coordinazione al millesimo di tanti individui e del boma. Il numero 1 controlla la
proviamo a immaginare una magnifica giornata estiva, il manovra e avverte quando si è conclusa
mare calmo, e 8 - 10 nodi di reale al lasco di dritta. Tre gridando “braccio in varea”. Il numero
o quattro persone a bordo e uno spi nel gavone. Tante mi- 2 agevola l’uscita del punto di mura
facendo attenzione che non escano
glia da fare e siamo già in rotta. È il caso di osare.
anche la penna e il punto di scotta
Per il nostro skipper, che ha deciso di provare, è il mo-
mento di ripassare alcune regolette fondamentali.

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La prima è che lo spi è una vela che si dispone, e va ma-
novrata, all’esterno di qualsiasi altra vela o manovra.
La seconda è che bisogna mandare in testa lo spinnaker
evitando che si gonfi e porti prima di essere stato issato
completamente. Un metodo è portarlo su quando questa Spi in testa
vela è in copertura dal vento grazie al genoa che sta an- A questo punto si può issare. Il numero
cora lavorando e che dovremo cazzare per ridurne l’espo- 1 cazza la drizza fino ad avvertire il
sizione oltre le draglie. pozzetto che lo “spi è in testa” una
Queste due semplici considerazioni comportano già la volta che è completamente a riva.
possibilità di un discreto lavoro preparatorio per l’issata, Il numero 2 aiuta l’uscita dal sacco
mentre il numero 3 recupera l’imbando
e alcune conseguenze logiche. Dicevamo di essere al lasco,
della drizza. A questo punto si può
con mure a dritta. L’issata avverrà dunque dietro il genoa ammainare o rollare il fiocco e quindi
sul mascone di sinistra. Sarà qui che porteremo la nostra procedere a quadrare il tangone e
vela nel sacco, e sarà qui che convergeranno drizza, scot- regolare la tensione della scotta
ta e braccio. Vogliamo solo effettuare un lungo bordo per
cui monteremo un “circuito semplice”. pavia del candeliere più prossimo al mascone di sinistra, e
di Antonio Iaria Il nostro skipper avrà chiesto nel frattempo aiuto per po- procederà filando la cima oltre lo strallo a prua, per pas-
È una vela che incute timore, ma che sizionare il tangone. Questo avrà la trozza alla giusta al- sare nella varea del tangone e poi, sempre esterno a tut-
in realtà funziona come tutte le altre. elle andature oltre il traverso è sempre opportuno tezza sull’albero, mentre la varea sarà ancora bassa in co- to, rientrare a centro barca sul lato destro, impegnando il
Lo spinnaker non è riservato ai
professionisti. Manovre in chiaro
e movimenti coordinati bastano
N mettere a prua delle vele più adatte del genoa o
del fiocco. Il taglio di queste vele è infatti studia-
to per creare portanza risalendo il vento, o al più per pro-
perta, poggiata a prua verso destra. Il mantiglio e il cari-
cabasso, a questo punto, sono già in opera e pronti all’u-
so. La stessa persona che ha vincolato e posizionato il tan-
bozzello che di solito costituisce l’ultimo rinvio per il brac-
cio prima del verricello preposto al suo controllo.
La strada è ancora più semplice per la scotta: il suo 
cedere nel migliore dei modi al traverso. Nelle andature di gone, può ora disporre il circuito “esterno a tutto”. Ag-
a regalare entusiasmanti impoppate lasco, invece, l’efficienza di un genoa o di un fiocco è for- gancerà il moschettone del braccio sulla draglia alta a pop-

80 febbraio 2008
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moschettone sarà fermato a pruavia della medesima draglia quattro persone per una corretta issa-
e del medesimo candeliere, e la cima sarà filata, esterna a ta. O tre, se si dispone di un buon pi-
tutto, fino al bozzello posto a estrema poppa, sul lato si- lota automatico. Due a prua, e una in
nistro, che la indirizzerà verso il verricello usato per la sua pozzetto per svolgere le operazioni
regolazione. fondamentali.
Per essere completamente a posto con la prima regola A questo punto, cercando di essere il
manca il corretto passaggio della drizza. Le drizze spi fuo- più schematici possibile vediamo co-
riescono sempre da un punto più alto rispetto alle drizze me si determina la manovra.
genoa e sono sempre fermate a piede d’albero.
La logica ci conduce all’uso di quella di sinistra. Perché sia ANDATURA AL LASCO, TANGONE
in chiaro ed esterna a tutto, la persona incaricata, la por- STRALLATO E GENOA CAZZATO
terà verso poppa, e la passerà esterna al genoa, riportan- Una delle persone a prua, il prodiere
dola quindi verso prua. Il suo moschettone sarà incoccia- numero 1, aiuta a sollevare il tango-
to accanto agli altri e la sua tensione sarà tale da non di- ne in posizione. Quella in pozzetto
sturbare troppo la forma del genoa. deve essere ben certa che il carica-
Tutto sarebbe pronto per dare il via alla procedura di issa- basso sia in tensione. La seconda a
ta, ma in effetti rimane opportuno un piccolo controllo prua incoccia i moschettoni alle cor-
sulla corretta piegatura dello spinnaker nella sua sacca. Lo rispondenti bugne dello spi.
skipper dovrà essere sicuro, pena il rischio di irrimediabili La persona che ha aiutato con il tan-
“caramelle”, che si sia provveduto a “passare”, e cioè a gone passa all’albero per drizzare. L’al-
mettere in chiaro, le balumine dello spi (lasciando fuori tra, il prodiere numero 2, rimane ac-
della sacca le bugne di scotta e braccio, e insaccando la canto allo spi per aiutarne l’uscita dal-
tela a partire dalla base verso la bugna di drizza, lasciata la sacca ed evitare che si rovini nel
alla fine fuori anch’essa per essere fermata alle altre con passare sopra le draglie e sotto il ge-
uno stroppo). noa. La persona in pozzetto si prepa-
In condizioni tranquille, come quelle descritte bastano ra a cazzare il braccio e ad “asciugare”
la drizza spi mano mano che la perso-
na all’albero procederà all’issata.
Il timoniere orza leggermente per da-
re più copertura alla vela che stà per
essere issata. Comanda a questo pun-
to il “Braccio in varea!”. La persona
in pozzetto cazza il braccio fino a
che la bugna del punto di mura dello In questa
spi non raggiunge la varea del tango- immagine il
ne, e la lascia in forza con in tango- momento in
cui si porta il
ne che dovrà essere strallato. Chi è braccio in
accanto al sacco facilita la fuoriusci- varea. Sopra,è
ta della tela dal lato del braccio. iniziata l’issata
“Drizza spi!”, a questo comando l’1 di con il prodiere
prua rapidamente issa, mentre l’uomo che aiuta la
fuoriuscita dal
in pozzetto altrettanto rapidamente
sacco
annulla l’imbando della drizza.
La tela scorre tra le braccia del 2 di prua che la accompa- massima.
gna oltre le draglie. Il nostro equipaggio avrebbe, al termine della corretta is-
“Spi in testa!”. La tela ancora sgonfia dello spi è sotto- sata, qualche ora per cominciare a comprendere le reazio-
vento al genoa. L’uomo in pozzetto rapidamente strozza la ni di questa magnifica vela. In totale sicurezza.
drizza e passa alla scotta spi per cazzarla e farlo gonfia- Un’ultima precisazione: ci sono diversi sistemi per ritar-
Sopra, si issa lo spi. re. I due di prua tornano in pozzetto a occuparsi di rolla- dare l’apertura dello spi. Questo può essere giuncato con
Il prodiere all’albero cazza la re il genoa o di ammainarlo. fili di lana o elastici, oppure si può attrezzare la barca con
drizza mentre in pozzetto si Il timoniere poggia sulla rotta originale mentre il tango- una “calza” per la sua apertura e chiusura.
recupera l’imbando.
ne viene quadrato fino a essere perpendicolare al vento. Tuttavia, se l’approccio all’issata di spi è effettuato in
Lo spi è issato e si può
ammainare o rollare il fiocco Le bugne di scotta e braccio dovranno essere alla stessa condizioni tranquille, come quelle descritte, nessuno di
altezza. Questo come prima, sufficiente, regolazione di questi artifici è davvero necessario. 

82 febbraio 2008 febbraio 2008 83


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