Il Tempio di

Bahamut

Una discesa nelle corrotte profondita

della città di Damavand per un party
esperto di 5° livello
 Enchiridion Edition
presenta

Il Tempio di Bahamut

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Credits
Cartographer, Designer, Developers, Editor, Marketing Manager, Producer:
Giorgio Dentamaro @Dnd_Enchiridion

Playtester: Helium (Benjen, Cross, King, Lauren, Parzival, Varis, Verniud)

Ringraziamenti: Dungeon Therapy @dungeon_therapy per il disegno e la
partecipazione alla creazione dell’Ascia di Bahamut, Jojo Bucks @jojobuck_ per il
disegno del logo, gli Helium per aver ispirato e supportato la creazione di questa
avventura.

Per qualsiasi commento, correzione o domanda sono raggiungibile a questi contatti:

Instagram @dnd_enchiridion
Twitter @Enchiri95244139
Gmail dndenchiridion@gmail.com

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All other original material in this work is copyright 2019 by Enchiridion Edition and published under the Community
Content Agreement for Dungeon Masters Guild.
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 Introduzione
Questa avventura è pensata per un gruppo
esperto attorno al 5° livello ma può essere
adattata facilmente per un gruppo di livello
più alto o più basso con pochi semplici
cambiamenti alle creature e al boss finale.
Il DM può decidere di affrontarla in varia
maniera in base ai propri gusti: accentuando
l’horror e l’inquietudine, presentandola come
un’avventura classica sui draghi e sovvertendo
le aspettative incrementando quindi il senso
di mistero e scoperta oppure ripulendola
dagli aspetti più macabri per un fantasy più
classico e leggero. Alcune parti leggermente
più vuote dell’avventura (come la descrizione
di Bryn Shander, alcune stanze del tempio o i
poteri di Makhlab) sono lì apposta per lasciare
spazio nell’inserire vostre creazioni personali e
renderle su misura per la vostra campagna.
Background
Costruita dai Dragonborn, Damavand sorgeva
sulla sommità del monte Kelvin’s Cairn. La
leggenda narra che Tiamat sia imprigionata
nelle profondità di questo monte, condannata
da Bahamut a rimanere incatenata fino alla
fine del mondo. Per assicurarsi che la sua
prigione fosse eterna Bahamut ha incaricato i
Dragonborn di costruire una città sulla sommità
del monte ed ha creato un cristallo blu ghiaccio
come il suo soffio e con tre punte come la
zampa di un drago che la proteggesse da ogni
pericolo.
In realtà la città è stata costruita su un vulcano
dormiente dai dragonborn; il loro leader
spirituale nell’anno 495 ha fondato la città di
Damavand come posto dove i Dragonborn
potessero vivere in maniera ritirata, adorando
Bahamut e occupandosi del loro Clan Balshirev.
Durante gli scavi per la realizzazione del
Tempio di Bahamut è stato ritrovato l’accesso
per una città sotterranea appartenente agli
Illithid. Anche se la maggior parte della città
era collassata ed in rovina, sono stati ritrovati
tre cristalli blu ghiaccio intrisi di potere arcano.
Il loro ritrovamento è sato interpetato come un
dono di Bahamut e sono stati quindi utilizzati
per creare un artefatto: Makhlab (o Artiglio
di Bahamut). Una volta posto in un altare che
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ne amplificasse la potenza è stato in grado di
creare uno scudo di protezione della città di
Damavand. Dopo secoli di utilizzo gli abitanti
del Tempio hanno risentito sempre di più degli
influssi dell’artefatto conducendo studi sulla vita
e sul prolungamento della stessa, fino a quando
Garash, l’ultimo leader del Tempio ha deciso
di portare questi studi ancora oltre iniziando
una serie di sacrifici rituali. I dragonborn dopo
anni di esperimenti da parte di Garash sono
diventati una razza corrotta ed infine non morta
ritirandosi sotto terra vicino al lago sotterraneo
nelle profondità del tempio.
Dopo anni di frane, vento e smottamenti al
tempo presente Damavand si trova sul ciglio
di uno strapiombo dopo che un pezzo della
montagna si è sgretolato. La città è in rovina e
la maggior parte degli edifici sono sommersi
dalla neve o distrutti dall’erosione del tempo.
Sinossi
1. Bryn Shander. Il party arriva a Bryn
Shander dove accetta la quest e può
raccogliere informazioni.
2. Kelvin’s Cairn. Il gigantesco monte viene
affrontato con le difficoltà del percorso
scelto e con possibilità di vari incontri
durante la scalata e sulla sua sommità.
3. Tempio di Bahamut. La discesa nel
tempio imprime una sensazione di orrore e
inquietudine e molte domande.
4. Caverna Sotterranea. Le rivelazioni sulla
fine della città di Damavand, sulle creature
che popolano il tempio, lo scontro con il
Drago in Giallo e la fuga dalla caverna in
rovina.
Agganci Narrativi
Storm King Thunder
Può essere inserita nella campagna dopo
l’attacco dei giganti di ghiaccio alla città di Bryn
Shander.
Duvessa Shane e Markham Southwell chiedono
al party di recuperare un artefatto in una città in
rovina sulla sommità del monte Kelvin’s Cairn
che potrà aiutare l’intera città a respingere
futuri attacchi dei giganti. Duvessa Shane è
disposta a pagare 6000 MO per il recupero
dell’artefatto.

Lost Mines of Phendelver
Il party può trovare la mappa che conduce alla
città di Damavand nella stanza 14 delle Miniere
dell’Eco oppure può essere ritrovato qualche
indizio sulla sua esistenza e dei favolosi oggetti
magici al suo interno nel tesoro di Venomfang.
Stand Alone
Qualsiasi città vicino ad un monte può essere
utilizzata come base di questa avventura.
Altrimenti il party potrebbe aver sentito dei
poteri dell’Artiglio di Bahamut e decidere di
utilizzaarlo per proteggere la propria base o
città di residenza.
Bryn Shander
Una delle più grosse città nel cuore di Icewind
Dale, la più grossa del collettivo chiamato
Ten-towns. È una città di pescatori, artigiani
e cacciatori. Un grosso muro di cinta alto
11 metri costituito da blocchi di granito la
circonda. Le case sono fatte di legno grezzo
e hanno un tetto spiovente costantemente
ricoperto di neve.
Il leader della città è Duvessa Shane, il suo
sceriffo Markham Southwell.
Al Gate sudovest è presente la Nana Augren
Brighthelm che li accoglie leggendo da un testo
già pronto mentre le altre guardie sprofondano
nell’imbarazzo:”Bentrovati Viaggiatori! Tenete
le vostre estremità ben coperte o il vento
freddo di Auril le morderà senza pietà! Tenete
le vostre teste calde ben al fresco e non ci sarà
bisogno di un incontro manesco! Avete portato
merci da vendere? La strada dritta di fronte a
voi per il mercato dovete prendere. Desiderate
una bevanda calda? Ehm… l’idromele… e
la locanda… la… del Conforto di Kelvin vi
suggerisco la Locanda!”
Per tutti i dettagli su Bryn Shander fare
riferimento a pag. 38 di Storm King Thunder.
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Kelvin’s Cairn
Il monte più alto di Icewind Dale; è un vulcano
inattivo con un grosso lago salato sotterraneo
nelle sue profondità. Si dice che Tempus
abbia sconfitto il gigante del ghiaccio Kelvin e
ricoperto la sua tomba di rocce affinchè non
potesse mai più riemergere.
Un’altra legenda narra che Tiamat sia stato
richiuso lì da Bahamut per restarci fino alla
fine del mondo e che ogni 300 anni sfoghi la
sua rabbia sputando fuoco e fiamme dalla cima
della montagna. Ancora oggi la cima viene
ammantata da nubi perfettamente circolari che
ne oscurano l’apice.
Il monte è alto 5.609 metri.
Ci sono tre vie conosciute per scalarlo:
1. LA CRESTA NORD O CRESTA
URDEN.
La via più lunga, è stata già battuta dal famoso
Drow avventuriero Drizzt Do’Urden in tempi
passati. Ci si impiega cinque giorni per arrivare
in cima ma è spesso sottoposta a piccole frane
o slavine (25% di possibilità di un evento al
giorno e 5% di un incontro casuale artico)
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2. IL PILASTRO OVEST O VIA DELLE
ROCCE.
La via intermedia, lunga un paio di giorni di
cammino. Richiede pochi punti di scalata
ma il terreno pieno di ghiaia e sassi rallenta
la scalata, si dice che sia battuta da strane
creature. (50% al giorno di incontrarne (1) Troll
del ghiaccio, (2) Elementali delle rocce, (1) Ettin
o (1) Remorhaz giovane).
3. LO SPERONE SUD O DEL
SUICIDIO.
La via più corta (circa una giornata), richiede
una lunga scalata quasi vericale, è battuta
dai venti freddi e quando questi soffiano
particolarmente forte sembra che delle urla
riecheggino per tutta la vallata. È chiamata
del suicidio perché capita di ritrovare intere
spedizioni che sembrano essersi slegate e
buttate dalla sommità dello sperone (un nido
di 7 arpie risiede vicino all’apice dello sperone
e attaccano il gruppo appena arrivato a metà
della scalata).
In cima al monte vi è un grosso plateau
sul quale giacciono le rovine della città di
Damavand.
Damavand
La città di Damavand è ormai in rovina, la
maggior parte delle costruzioni è sommersa
dalla neve o crollata. Tra le rovine si aggirano
due Yeti ed uno Yeti Abominevole (Pag. 305
e 306 Manuale dei Mostri) che si nascondono
nella neve e cercano di accerchiare il gruppo.
C’è una possibilità del 25% che la città sia
ammantata da una Nuvola lenticolare che
ricopre la cima del monte e rende tutta la zona
offuscata (Svantaggio ai tiri che richiedono la
vista).
1. ARRIVO PILASTRO OVEST
2. ARRIVO CRESTA NORD
3. ARRIVO SPERONE SUD
4. IMBOSCATA YETI
Due Yeti e uno Yeti adulto si aggirano tra queste
rovine
5. COLOSSEO
Sembrano i resti di una sorta di Anfiteatro
6. TEMPIO DI BAHAMUT
Esternamente è osservabile un tempietto alto
circa un metro senza entrate. I muri sono di
marmo. La cupola è formata di un materiale
dorato ed ha un lucernario in cima che è
ricoperto di neve.
7. ROVINE QUARTIERE
COMMERCIALE
Ci si possono trovare i resti di un quartiere
commerciale.
8. ROVINE
Tempio di Bahamut
Costruito al centro della città di Damavand,
sulla sommità del monte Kelvin’s Cairn, per
adorare Bahamut e ora diventato corrotto
e nelle sue profondità ci vive una razza di
draconidi non morta ed il loro leader Garash. Il
Culto dell’occhio (un’organizzazione mlavagia
con base a Luskan) è stato recentemente
qui per procurarsi il veleno degli Ptomar
portandogli delle carcasse e finendo per
sacrificare anche alcui di loro per farli
riprodurre. Hanno abitato per circa 2 anni
nel secondo piano del tempio, conducendo
esperimenti al piano inferiore.
Terzo Piano
1. LUCERNARIO.
“Dall’alto si riesce a scorgere una stanza
circolare di circa tre metri di raggio, i muri sono
spogli e una grossa duna di neve ricopre quasi
completamente il pavimento ghiacciato.”
La stanza più in alto del tempio usata
inizialmente come camera rituale alta. Un
grosso lucernario portava la luce al suo
interno e qui venivano condotte le preghiere
del mattino. Ora la stanza è completamente
ricoperta di neve e ghiaccio sotto il quale
giace la botola che porta al 2° piano (CD 14
Investigare, CD 18 Percezione e CD 13 Forza
per aprirla).
Secondo Piano
2. ALLOGGI DEL CLERO.
“Scendendo dalla botola vi ritrovate in
una stanza decisamente più grande della
precedente. Anche questa stanza è circolare di
sei metri di raggio, presenta una serie di letti
sulla destra con un baule ed una cassapanca
e altri letti alla vostra sinistra decisamente
più distanziati e malandati. Alle vostre spalle
quella che sembra essere una botola bloccata
da assi di legno e pesanti catenacci. Un odore
sgradevole e pungente permea l’aria.”
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 In passato questi erano gli alloggi di una parte
del clero e sono stati riusati come alloggi
dai cultisti che conducevano gli esperimenti
sulla peste. Ci sono dei letti a nord e qualche
altro letto a sud dove erano quarantenati i
cultisti che avevano contratto qualche malattia
dagli Ptomar. Prima di andare via il Culto
ha cercato di bloccare l’accesso al piano di
sotto con mobilio, lucchetti e catenacci. Una
volta sollevati i catenacci si possono notare
grandi parti della botola mangiate o morse
dall’interno. In questa stanza si possono
trovare vaghi appunti rimasti sugli esperimenti
condotti, alambicchi e provette, tracce di cibo
secco, vestiti da neve, vestiti da cultista con tre
medaglioni. Sugli altri letti invece si osservano
sangue, pus e strane macchie.
Primo Piano
3. CAMERA DELLE BENEDIZIONI.
“Questa camera ha le stesse dimensioni della
precedente ma l’odore è decisamente più forte
e quasi insopportabile. Quattro gabbie di ferro
di grosse dimensioni giacciono sparse per la
stanza, tutte quante spaccate o piegate in vari
punti verso l’esterno come se qualsiasi cosa
fosse al loro interno le avvesse consumate fino
ad evadere. Al centro una scalinata porta verso
il basso. Immediatamente sulla destra un’altra
struttura di ferro con una porta ancora intatta
e al suo interno vi sono due tavoli e quelli
che sembrano strumenti di tortura. Il buio di
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questa stanza ha una strana consistenza come
se le fonti di illuminazione facessero fatica a
penetrarlo.”
Questa camera era usata per preparare oggetti
benedetti e come studio. I Cultisti hanno
cercato di confinare delle creature chiamate
Ptomar, di cui hanno sfruttato la capacità
di trasmettere magicamente delle malattie
per creare un’arma, in alcune gabbie. Per
far generare queste creature hanno gettato
costantemente carcasse di animali e una volta
finito gli animali, i cultisti stessi. La struttura
sulla destra dove venivano legate le creature per
la sperimentazione è ancora intatta e presenta
una pesante porta di legno aperta. Al momento
13 Ptomar (Statistiche nell’Appendice A) sono
nascosti nel buio in questa stanza e attaccano
chiunque entri aspettando se possibile che
scendano dalla scala per piobargli addosso dal
soffitto, non inseguono nessuno oltre la stanza
2.
Ogni notte 1d6 Ptomar fino ad un massimo di
13 vengono generati se questa stanza è lasciata
in ombra.
Pian Terreno
4. AMPLIFICATORE.
“In questa grossa stanza semicircolare, la
prima cosa che vi colpisce è il il lento scorrere
dell’acqua. Le pareti sono alte circa tre metri
e completamente adornate da bassorilievi.
Un canale largo mezzo metro sgorga da un
bassorilievo sulla vostra destra e si porta fino al
centro della stanza dove sorge una costruzione
circolare in pietra. Un basso muretto
semicircolare contorna quello che sembra
essere un pilastro di marmo preceduto da tre
scalini in legno, dal quale vedete sporgere un
cristallo blu. In fondo una scalinata conduce
in una stanza dove si intravedono una serie di
pilastri.”
qualsiasi cosa si aggiri nel tempio. Reagisce a
qualsiasi rumore molto forte nella stanza 4 ma
Il cristallo di apatite blu in questa stanza era
non riesce a passare per la porta della stanza 7.
necessario per amplificare i poteri prodotti

dall’Artiglio di Bahamut custodito nei piani
inferiori. Il cristallo è protetto da tre trappole 6. PATIO.
a cono posizionate sui tre gradini (CD 16
Investigazione per trovarle e CD 14 di attrezzi Antico patio ora crollato a cui si accede
da ladro per disattivarle, dopo aver fatto attraverso tre archi alti 4 metri
scattare la prima trovare le successive scende a
CD 12). La prima è un cono di gelo, la seconda 7. DISIMPEGNO.
di fuoco e la terza di acido tutte e tre fanno
4d6 danni e hanno un TS 14 su Destrezza per “Dopo una piccola rampa di scale si accede
dimezzare. ad una camera abbastanza spoglia. L’unica
Sulla base del cristallo è stato lanciato cosa che si può notare oltre alle due panche
l’incantesimo di Vigilanza ed Interdizione, sono tantissimi simboli giallastri in un alfabeto
qualsiasi creatura che lo sollevi fa scattare cuneiforme che sono scribacchiati per tutta la
una Nube Maleodorante (Tiro Salvezza su stanza”
Costituzione con CD 15 per resistere agli
effetti) e tutti i draghi iniziano a ruggire
Questi simboli sono scritti in Aklo, un antico
richiamando sia le creature nella stanza 3 che il
linguaggio e sono stati inscritti dai draconidi
Golem nella stanza 5.
impazziti dopo aver iniziato ad adorare il Re
I bassorilievi riproducono scene di patti
in Giallo. Si possono leggere alcune poesie
tra draghi e draconidi (dono dell’artiglio
riportate nella stanza 20.
di Bahamut e costruzione del tempio con
apposizione dell’amplificatore) e molti di questi
rappresentano draghi sul punto di ruggire verso 8. COVATA.
lo spettatore.
“Avanzando a fatica in questa stanza in larga
5. COLONNATO. parte ridotta in macerie è facile constatare
che due dei muri sono crollati riempiendo il
“Questa stanza rettangolare lunga circa quindici pavimento di detriti.”
metri è intervallata da due file di colonne; Ci si
accede tramite quattro grossi scalini e continua Questa stanza è quasi completamente
fino a quello che sembra un piccolo porticato. crollata. Aprire la porta richiede una prova
In alto ci sono tre finestre per lato oscurate di Atletica (CD 14). Scavando tra le macerie
da terra e neve. L’odore di carne putrefatta si si può scorgere gli scheletri di un draconide
unsice ad un debole gemito proveniente dal in armatura completa che stringe l’Ascia di
fondo della stanza” Bahamut (Appendice B) e altri 5 scheletri
dietro di lui, osservando bene si capisce
Tra le colonne si aggira un Golem di Carne essere di donne e uova. Questo glorioso eroe
(Pag. 169 Manuale dei Mostri). È costituito da draconide è morto proteggendo la covata da
varie teste e scaglie di draconidi cucite o fuse qualcosa o qualcuno.
sulla schiena ha un grosso simbolo giallo, gli è
stato ordinato di restare tra i pilastri e attaccare
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9. STANZA DEL TESORO.
“In questa stanza, della stessa grandezza della
precedente, troneggiano appoggiate al muro
due grandi armature che affiancano un grosso
scrigno semiaperto. Le armature sono alte circa
due metri con un elmo a forma di drago, una
impugna uno spadone mentre l’altra sembra
indossare dei gruanti borchiati. Dall’apertura
dello scrigno si intravedono monete e pietre
preziose.”
Quando il tempio era abitato questa stanza era
la tesoreria, il baule pieno di monete veniva
lasciato di proposito aperto in maniera che
chiunque potesse effettuare una donazione ma
chiunque prendesse qualcosa senza essere
autorizzato veniva punito. Lo scrigno del
tesoro contiene (112 M.R. 1405 M.A. 436 M.O.
quadrate ed antiche con effigi draconiche e
altre gemme e oggetti d’arte del valore di 1200
M.O.), due Armature animate (Appendice A)
ne proteggono il contenuto. Se lo scrigno viene
spostato, se ne viene prelevato il contenuto o se
vegnono attaccate le armature esse si animano
e puniscono il trasgressore. L’armatura con i
guanti chiodati blocca la persona che ha toccato
lo scrigno con due successive prove di lottare
e l’altra lo colpisce fino a renderlo incosciente.
Se nessun altro le attacca dopo aver punito il
trasgressore rimettono il tesoro eventualmente
tolto nello scrigno e tornano al loro posto
disattivandosi.
10. BIBLIOTECA.
“Questa stanza sembra essere stata uno studio
o una biblioteca di qualche tipo, quattro scaffali
sono ancora in piedi ma la maggior parte sono
vuoti. Al centro è presente un falò ormai spento
circondato da una serie di intricate rune gialle
e pezzi di carta bruciacchiata. Una grossa porta
occupa la maggior parte della parete ovest.
Su ogni pezzo di carta o libro per terra è scritto
in draconico “lui vive”.”
Anche questa stanza è stata vandalizzata
negli ultimi periodi di vita dei draconidi di
Damavand prima di ritirarsi completamente
nelle caverne. Negli scaffali sono presenti
vari libri su Bahamut, arti arcane e pratiche
religiose. In un scopartimento segreto (CD 12
Investigazione) ormai completamente marcio e
gonfio, è nascosto il libro Frammenti di Hadar
(Appendice B).
Piano Interrato
11. CAMERA RITUALE.
“Un lungo corrido prosegue dopo una decina di
metri in uno slargo sorretto da alcune colonne.
Prima dello slargo sulla sinistra è visibile
una piccola alcova ed in fondo, centrale tra le
colonne un piedistallo alto circa un metro è
circondato da quelli che sembrano numerosi
cadaveri.”
Un tempo in questa stanza veniva conservato
l’Artiglio di Bahamut prima che Garash lo
portasse ancora più giù nelle profondità della
caverna. Al momento il piedistallo è vuoto e
avvicinandosi si può notare un canale che si
innesta con la sua base circondato da intarsi
in draconico per terra. Tra i pilastri è presente
un Deathlock (Pag. 128 Mordekainen Tomes
of Foes con il Grande Antico come patrono) e
due Deathlock Wight (Pag. 129 Mordekainen
Tomes of Foes) che rispondono ai suoi comandi.
Il Deathlock è stato in passato un warlock
umano di nome Lauren, morto combattento
un’orda di Servitori del Segno in Giallo nelle
caverne più avanti, anche egli sceso con un
gruppo di avventurieri alla ricerca dell’Artiglio
di Bahamut (i quali erano riusciti ad evitare
furtivamente l’incontro con il golem della
stanza 5). Rianimato come Deathlock dal suo
patrono oscuro egli ora vaga per queste stanze
continuando a sacrificare gli occasionali non
morti che vi si affacciano. Se il party non prova
a parlargli attacca fino alla sua distruzione.
Se invece provano a ragionarci egli ricorda
vagamente la sua storia e gli spiega di essere
intrappolato qui non potendo fuggire in
quanto costretto dal suo patrono a distruggere
qualsiasi cosa si annidi nelle profondità di
questo tempio ma troppo debole per farlo
da solo. Se il party gli propone un’alleanza
il Deathlock accetta aiutandoli al meglio
delle sue possibilità (conosce per esempio
l’esistenza dell’arrampicata nella stanza 18 ma
non è mai stato oltre l’inizio di questa stanza).
Quando il Drago in Giallo viene sconfitto per
timore di essere tradito, il warlock utilizza la
10
11
prima opportunità per creare una distrazione
e scappare (possibilmente con l’Artiglio di
Bahamut).
12. LABORATORIO ALCHEMICO.
“Questa stanza è particolarmente deturpata
con un tavolo rovesciato per terra e vari pezzi di
vetro sparpagliati.”
Osservando il tavolo si può notare una colata
di una sostanza simile al miele e per terra
una chiazza nerastra e appiccicosa. Sul muro
a Sud è presente una porta segreta rotante
(Percezione CD 18 e Investigare CD 15)
12.a STANZA SEGRETA
Questa piccola stanza sembra essere stata
completamente svuotata fatto salvo per una
sacca di gioielli del valore di 85 M.O e un
piccolo scrigno con tre pozioni: Lyril, Gorgond
e Latte di Hadar (Appendice B).
13. BRACIERE PER RITUALI.
“Questa stanza presenta un grosso braciere
centrale interrato e vari mosaici dedicati a
Bahamut che sembrano essere stati tutti
sfigurati o distrutti.”
Un tempo utilizzata per compiere dei rituali
sacri e offerte a Bahamut.
14. ALLOGGI PERSONALI DI
GARASH.
“Questa stanza è chiusa da una pesante porta di
pietra e presenta sulla porta numerosi segni di
artigli.”
La porta è chiusa a chiave (CD attrezzi da
scasso 18) al suo interno vi sono un letto,
un armadio ed un piccolo scrittorio con una
lieve candela che brucia con fiamma perenne.
Sullo scrittorio è presente il Diario di Garash
(Appendice B).
15. MAGAZZINO.
“Questa stanza sembra essere stata un
magazzino o un ripostiglio di qualche tipo ma
tutto quello che rimane ora è una pila nerastra
di marciume che fuoriesce da un barile.”
All’apertura due topi fuggono dalla stanza. In
questa stanza erano presenti provviste e attrezzi
ora distrutte e degenerate in una Melma Nera
(Pag 241 Manuale dei Mostri).
16. OSSARIO.
“I muri di questa lunga stanza sono ricoperti
da ossa di draconidi ed in qualche punto ci
sono pile di ossa franate o disturbate. Di fronte
all’entrata una parte del muro sembra essere
stata sfondata lasciando intravedere l’ingresso
ad una caverna. Tre creature ricoperte di scaglie
sono al momento intente a rosicchiare delle
ossa.”
Questo ossario costruito per contenere le ossa
dei morti è stato profanato da Garash durante i
suoi folli rituali. Al momento vi fanno razzia di
ossa tre Servitori del Segno Giallo (Appendice
A).
Dal buco nel muro si raggiunge la Caverna
Sotterranea.
Caverna Sotterranea
Questa caverna presenta varie vene minerarie
sfruttate dai draconidi per estrarre la pietra ed
il marmo necessarie alla costruzione del tempio
e di vari edifici nella città di Damavand. I
cunicoli sono bassi e non troppo larghi e vi sono
parecchi corridoi a fondo cieco. Dopo circa 15
minuti di cammino si può arrivare al bivio che
porta alla stanza 17.
17. RAGNATELE.
“Questa parte della caverna è completamente
ricoperta da ragnatele. L’aria è completamente
ferma”
Nella stanza è presente per terra il corpo di
qualche Servitore del Segno Giallo sopra i quali
sono appostati un Choker e uno Star Spawn
Mangler (pag. 123 e 236 di Mordekainen
Tomes of Foe), essi sopravvivono mangiando
i Servitori che circolano da questa parte della
caverna. Tra i corpi si possono trovare 57 M.O.,
36 M.A. e la Katara Minore del Re in Giallo
(Appendice B)
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13
18. CITTÀ CORROTTA.

“Questo slargo nella caverna da luogo ad una

vista abbastanza insolita, aguzzando la vista
potete scorgere quelle che sembrano essere
numerose costruzioni scavate nelle pareti e
nel terreno attorno ad un grosso lago centrale.
Questa specie di abitazioni sono tortuose e
irregolari, sembrano in parte scavate nella
roccia ed in parte costruite da pietre, fango e
ossa.”

Questo gigantesco slargo nella caverna largo

circa una ventina di metri ospitava la razza
dei draconidi deformi, ritiratisi nel sottosuolo
dopo anni di esperimenti da parte di Garash.
Nelle case si possono notare segni di uno stile
di vita piuttosto rudimentale (giacigli, fuochi
abbozzati, rozzi tavoli) anche se ormai tutto
in rovina. Una percezione passiva di 15 o
superiore (o un tiro di Percezione con CD 15)
può far scorgere dall’ingresso della caverna
dei movimenti dei Servitori del Segno Giallo.
Al momento 20 Servitori sono presenti tra
queste rovine (a discrezione del DM il numero
può essere maggiore o minore). La parete
rocciosa della caverna è scalabile con una
prova di Atletica (CD 14) oppure, con una
prova di Percezione (CD 15), si può trovare un
piccolo bordo di roccia sulla parete sinistra che
piano piano risale verso l’alto permettendo di
camminare in fila indiana. Questo passaggio
nel muro continua per la lunghezza di tutta
questa caverna, tranne per una interruzione al
livello del lago che richiede un salto per arrivare
dall’altra parte (prova di acrobazia o atletica
con CD 14 se fallita si può effettuare un tiro
salvezza su Destrezza con CD 16 per afferrarsi
al bordo).

19. LA PORTA DEGLI ILLITHID.

Questa stanza è stata in passato l’accesso

all’antica città degli Illithid che ora giace chiuso
da un portone di pietra chiuso magicamente
(può essere aperto dall’Artiglio di Bahamut).
Il portone presenta delle rune di abiurazione.
Si collega al dungeon “Ak’lyeh: La città degli
Illithid”.

14
 20. GARASH: IL DRAGO IN GIALLO.
“Questa grossa stanza ottagonale presenta una
piattaforma centrale con un anello di acqua
che la contorna e due ponti in pietra laterali
che la collegano al resto. Sulla piattaforma
intrisa di simboli arcani è presente un
piedistallo tortuoso in argento che finisce con
quello che sembra essere un artiglio di drago
formato da tre cristalli azzurri come ghiaccio.
Le pareti sono ricoperte di scritture gialle.
Quattro cristalli brillano e donano una luce
giallastra sugli angoli opposti della stanza.
Scheletri e pezzi di cadavere sono sparsi sul
pavimento. Al centro della stanza si erge una
creatura deforme; questa creatura sembra
una versione più grossa e agghiacciante dei
mostri che avete visto abitare queste caverne.
Il suo corpo ricorda vagamente un drago ma
come non completamente formato, è ricoperto
da strane bende che lasciano intravedere una
carne putrefatta e uno inquietante sguardo
penetrante. Un grosso simbolo giallo è dipinto
sulla sua schiena.”
Il Drago in Giallo giace al centro della stanza
insieme a tre Servitori del Segno Giallo. Egli
può essere danneggiato solo dopo aver distrutto
i 4 cristalli (15 CA 30 pf vulnerabile ai danni
contundenti e da forza) che infondono potere a
Makhlab. Egli inizierà menomando chiunque
provi ad attaccarlo e utilizzerà sempre una delle
sue Azioni Leggendarie per la sua abilità La
Voce del Re attraverso la quale il Re in Giallo
porrà delle domande ai PG che falliscono il Tiro
Salvezza (questo può essere un utile espediente
per creare momenti drammatici o preparare la
scena per lo scontro con il Re in Giallo in una
successiva avventura). Egli non li segue fuori
dalla stanza ma nel caso di ritirata utilizza chi
è stato maledetto dai suoi stracci per tracciare
i movimenti del gruppo e comandare ondate di
Servitori contro di essi.
Le scritte sui muri sono salmi o inquietanti
poesie dedicate ad Hastur, l’ospite che viene
dalle stelle, il sommo sacerdote che non può
essere descritto, Il Re in Giallo:
“Strana è la notte quando la stella rossa brilla,
e la strana luna appare nei cieli
Ma ancor più strana
È la perduta Hadar”
15
“vedo il Re in Giallo che apre il suo mantello di
stracci e gli dei possono solo piangere adesso”
“La mia voce è morta, la mia anima geme,
Morte finale, dimenticata, lacrime non piante
Gusci vuoti e aridi
Nella dimenticata Hadar”
“Ho visto il lago di Hali, sottile e vuoto, senza
un’onda che lo agitasse, e ho visto l’ombra di
Hastur dietro la luna. Aldebaran, le Iadi, Alar,
Hadar si agitano dietro i banchi di nebbia
minacciosi. Le nuvole si sfaldano e si allungano
come gli stracci maledetti del Re in Giallo”
“Lascia che sia l’alba rossa a sussurrare cosa
deve essere di noi, quando il blu della notte
stellata muore e tutto finisce”
Il DM può leggerle in vari turni o lasciare
che siano i PG alla fine del combattimento a
leggerle.
Quando i PG sconfiggono il Drago in Giallo
e prendono Makhlab (Artiglio di Bahamut),
la caverna inizia a crollare in 1d4 minuti.
Inizia una gara di abilità in cui ogni giocatore
a turno propone una maniera creativa in
cui il suo personaggio cerca di aiutare il
gruppo a superare un particolare ostacolo
per scappare. Lo scopo di questa sequenza
è aggiungere azione e dramma all’ascesa
del gruppo e conviene descriverla nel modo
più cinematografico possibile (altrimenti
potrebbe risultare frustrante o letale per il
gruppo). Iniziare descrivendo i primi sassolini
che cadono dal soffitto, piccole scosse di
assestamento per trasmettere la sensazione
di urgenza per poi, arrivati nei piani superiori,
descrivere il crollo di pezzi del soffitto, il
pavimento spaccato in vari punti con l’intera
montagna tremante ed incalzare infine all’uscita
del party dal tempio con la visione dell’intero
edificio che collassa su se stesso e sprofonda.
16
 Conclusione
Di ritorno dalla loro missione possono
consegnare l’artefatto a Duvessa e ricevere
quanto patuito o decidere di tenrlo per se e
provare a sfruttarlo in qualche maniera. Se
venisse portato a Duvessa, l’umana gli consegna
quanto pattuito e gli chiede di restare per
partecipare ad una festa organizzata in loro
onore.
Inoltre Markham con l’aiuto di Benjen (un
nano ex paladino di Tyr) ha rimesso a nuovo
una vecchia taverna (Il Cantuccio Caldo) per
regalarla come nuova casa al party in maniera
da convincerli a restare e stabilire la base delle
loro operazioni a Bryn Shander.
Il cantuccio caldo
Caffè, Dolci della casa, Uova, Latte, Pancetta,
Salsicce e Cacciagione, Patate, Zuppa d’avena,
Trost (Baumbauch, Husseldorf, Von Brand),
Flamebeard Firebrandy.
Nel piano interrato (Cd 18 Investigazione
o Percezione o CD 15 Natura) è possibile
osservare una zona dove il muro sembra essere
di costruzione differente e senza macchie di
umidità che invece affliggono il resto dei muri.
Se il muro viene abbattuto si ritrova una piccola
tasca di terreno dove giace uno scheletro che
indossa ancora brandelli di un vestito blu scuro,
un mantello altrettanto blu e stranamente
ancora completamente intatto (Mantello
dei mille stili pag. 136 Xanathar’s Guide to
Everything) e un braccialetto d’argento del
valore di 3 M.O.

Questa vecchia taverna a sudest di Bryn

Shander affaccia su una piccola piazzetta con
un pozzo, era una ventina di anni fa di proprietà
di una coppia (lui mezzorco lei umana) che è
stata vista abbandonare la città da un giorno
all’altro e da allora la taverna è rimasta vuota ed
inutilizzata. È stato quindi deciso da Markham
e Benjen di rinnovarla per regalarla in dono al
party se decidesse di restare.
Sotto uno dei tavoli è stato disegnato un
pene (CD 12 Investigazione per trovarlo).
In cucina è trovabile ancora una vecchia
lavagnetta dove è segnato il Menù del giorno:

17
Appendice A:
Mostri

18
19
20
 Appendice B:
Oggetti Magici
GLOBO DI LUCE
Oggetto magico, Non Comune
“Questo globo di ottone del peso di 1 kg
presenta varie incisioni di rune naniche.”
Come azione bonus il possessore può
telepaticamente far illuminare (o spegnere se
già illuminato) il globo come con l’incantesimo
Luce se è entro 15 metri dal globo. Il globo
attivato fluttua gentilmente entro 3 metri
dal possessore, se qualcosa impedisce il suo
movimento e il possessore si porta oltre 15
metri, il globo si disattiva cadendo per terra.
FRAMMENTI DI HADAR
Oggetto Meraviglioso, Molto Raro
“Questo libro ha una copertina costituita da
un vecchio cuoio rossastro, è macchiata in
vari punti e sembra prossima a sbriciolarsi.
Sul frontespizio vi è intarsiato quello che
sembra essere un sole che proietta vari raggi.
All’interno le pagine sono giallastre e molto
vecchie e capisci che non tutte hanno resistito
alla prova del tempo.
Il libro parla di una stella, una delle più vicine
a Toril, chiamata l’insaziabile o la famelica.
Questa stella rosso cinereo è rappresentata
tra le varie pagine come un sole che proietta
raggi infuocati, come un blocco di metallo
con una serie di quelle che sembrano essere
lame dal nucleo ed infine come un occhio con
tantissimi tentacoli che fuoriescono nello spazio
circostante.
Il libro inizia ad entrare nel dettaglio di ciò che
si racconta di questa stella, dei perversi sacrifici
che vengono commessi quando la sua luce
rossa risplende di notte e dei folli rituali che
vengono celebrati in suo onore. In particolare
un rituale viene descritto in estremo dettaglio e
alla fine riesci a leggere il suo nome: Sacrifico
di Hadar”
Chi prova a studiarlo deve concentrarsi su
esso per 8 ore al termine delle quali effettuare
21
un Tiro Salvezza con CD 18 su Intelligenza o
subire una pazzia decisa dal DM. Se supera
il Tiro Salvezza può effettuare una prova di
Intelligenza con CD 16 o Arcano con CD 12
(se è competente), se la prova ha successo
egli riceve permanentemente +2 alle prove di
arcano e +1 alle prove di religione e impara
il rituale Sacrificio di Hadar (se è in grado di
effettuare rituali). Se fallisce prende 2d6 di
danno psichico e non può riprovare a leggere
questo libro prima di un mese.
SACRIFICIO DI HADAR
Divinazione di 3° Livello (Rituale)
Tempo di Lancio: 1 ora
Gittata: Incantatore
Componenti: V, S, M (un offerta ad Hadar che il
rituale consuma)
Durata: Istantanea
Il rituale permette di cogliere un frammento
di Verità assoluta, ricevendo una risposta vera
ad una domanda posta dall’incantatore. La
componente materiale per questo incantesimo
è un’offerta ad Hadar che il rituale consuma. È
discrezione dell’entità se l’offerta è sufficiente e
domande più complesse od oscure richiedono
sacrifici maggiori. Il sacrificio deve essere
correlato con la domanda posta e la risposta
alla domanda potrebbe essere data sotto molte
forme diverse nel corso delle 24 ore successive.
ASCIA DI BAHAMUT (SINCRONIA)
Arma (Ascia bipenne), Molto Rara
“Questa intricatissima ascia bipenne è
leggermente più grossa del normal. È costituita
completamente di argento, la testa dell’ascia
rappresenta Bahamut che ruggisce contro i suoi
nemici con due zaffiri al posto degli occhi. Il
manico è completamente ricoperto di scritte in
draconico che recitano il Codice Pteriano:
• La Giustizia ed il Bene sopra di tutto.
• Onore e fedeltà al Re
• Onore e rispetto all’innocenza virtuosa
• Onore e dovere alla Bilancia, a sua Maestà e
a colui che porta Giustizia
• Onore e protezione alle razze più deboli
• Onore e Azione contro i nemici della
Giustizia e del Bene
• Onore e Pazienza verso se stessi”
Richiede For 14 per essere utilizzata
normalmente. Una creatura Legale Buona 1d10 giorni ed un nuovo incubo il corpo viene
che desidera sincronizzarsi con quest’arma ricoperto di squame e coralli dandogli un -2 Car.
deve spendere un riposo lungo ad imparare il Qualsiasi effetto (come rimuovi maledizioni o
codice pteriano e giurare fedeltà. Una creatura ristorare superiore) che faccia perdere il malus
malvagia che prenda in mano l’ascia subisce farà perdere anche il bonus.
immediatamente 4d10 Danni radianti. Se la
creatura è non Legale Buona per ottenere
i benefici dell’arma dovrà compiere 3
azioni legate al Codice Pteriano (per ogni
azione acquisirà un beneficio) e se dovesse
commettere un’azione non in linea con il codice
perderà la sincronia con l’arma.
Quando una creatura è sincronizzata l’arma
diventa un’ascia bipenne +1 con le seguenti
proprietà:
• Resistenza ai danni da Freddo e agli
effetti del freddo.
Fino a 3 volte al giorno il possessore può
spendere la sua azione per lanciare il Ruggito
di Bahamut (ogni creatura di sua scelta entro 9
metri devono effettuare un TS su Sag con CD
15 o essere Terrorizzati per 1 minuto, alla fine
di ogni turno possono ripetere il TS)

LYRIL
Pozione, Rara

Chi beve questo dolce miele ringiovanisce

immediatamente di 1d10 anni e qualsiasi
effetto negativo o malattia ricevuti in questo
tempo spariscono.

GORGOND
Pozione, Rara

Questo scuro liquore è contenuto in una

robusta bottiglia di ferro. Distillato con il
sacrificio di centinaia di draconidi ha il potere
di riportare in vita una creatura morta entro
10 minuti. Il corpo però nel processo subisce
dei cambiamenti abberanti e imprevedibili.
Il DM può effettuare dei cambiamenti alle
statistiche descrivendo il processo abberrante
di ricostruzione del corpo. DIARIO DI GARASH

LATTE DI HADAR Questo diario è un resoconto della discesa alla

Pozione, Rara
Chi beve questo liquido viene immediatamente
curato da veleni, malattie e dalle condizioni
di accecato e assordato. Entro 1d10 giorni
subisce un incubo e i suoi punteggi di Forza
e Costituzione aumentano di 2. Dopo altri
follia dei draconidi di Damavand. Quando si
sfoglia questo diario esso prende vita e inizia
a muoversi da solo quasi proiettando delle
immagini tratte dalle frasi scritte.
Il diario racconta dell’ascesa al potere di
Garash uno stregone draconide e dei suoi
rituali per prolungare la propria vita, nonché
22
 la sua ossessione per il “pieno potenziale” Non Morto e fallisce il tiro è immediatamente
dei draconidi. Garash quindi inizia ad usare scacciato.
l’Artiglio di Bahamut per i suoi rituali, rituali in La Katara può essere nascosta o aperta con un
cui cerca di salvare i moribondi ed i sofferenti azione bonus.
estendendo la loro vita.
Le immagini di persone curate da questa magia
iniziano ad essere trasmesse, seguite via via da MAKHLAB (ARTIGLIO DI BAHAMUT)
draconidi trasformati da questi rituali, umanoidi Oggetto Meraviglioso, Leggendario
deformi, elfi e altri ospiti della città utilizzati in
esperimenti sempre più folli e la necessità di Artefatto creato nella città di Damavand, nel
convertire la cantina ad ossario per smaltire Tempio di Bahamut a partire da 3 cristalli uniti
tutti i corpi prodotti da incantamenti che non dal mithril.
davano il risultato sperato. Immesso nella giusta struttura che ne
Il diario di Garash prosegue nel raccontare dei amplifichi il raggio è in grado di potenziare
sussurri che lo stregone sente di notte, che gli qualsiasi incantesimo di abiurazione e
promettono grandezza e conoscenze proibite. sostenerlo per secoli.
Prosegue nel raccontare dei suoi sogni sempre
più disturbati. Sogni di una figura incappucciata
ricoperta di bende che pronuncia assurde
verità, incubi di città sterminate da eserciti
usciti dalla nebbia, sogni di dei perversi e
corrotti e di città sepolte.
Lo stregone continua ad utilizzare l’artefatto per
estendere la propria vita e quella degli abitanti
della città ma al costo della completa perdita
della sanità mentale. Esseri sempre più deformi
escono dalle pagine di questo libro mentre
l’incantatore studia il cielo e la posizione degli
astri. Il racconto si conclude mentre si prepara
il effettuare il suo ultimo rituale.

KATARA MINORE DEL RE IN GIALLO

Arma (pugnale), Rara

“Un’antichissima katara costituita da

un’impugnatura con due bande che arrivano
fino all’avambraccio di chi la brandisce, una
massiccia lama triangolare che si può ripiegare
all’interno dell’impugnatura e delle garze che
assicurano l’arma al braccio. L’impugnatura
è di giada e la lama di un metallo giallastro
con incisa su tutta la sua lunghezza una
figura incappucciata sottile e altissima che da
stranamente l’impressione di essere osservati.”

Quando la lama ferisce il nemico, questo

viene sopraffatto da sussurri e strane verità
insopportabili.
Pugnale +2
Leggera, accurata, 1d4+2 danni
Ogniqualvolta la katara infligge danno la
creatura deve effettuare un TS su carisma con
CD 15 o subire 1d6 danni necrotici, se è un
23