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SISTEMI FUZZY

I sistemi fuzzy sfruttano la possibilità offerta dagli insiemi fuzzy e dalla logica Andrea Bonarini
fuzzy di rappresentare modelli in termini simbolici che abbiano uno stretto
legame con le realtà misurate. Sono, quindi, modelli di facile comprensione
e di progettazione relativamente immediata. Vengono sempre più spesso
adottati per applicazioni che spaziano dal controllo di impianti industriali al-
l’interpretazione delle immagini, dalla classificazione dei dati all’analisi del
segnale, dal controllo di elettrodomestici alle applicazioni spaziali. 3.6

1. FUZZY? dell’automazione, a un certo punto si accor-

Q uando introdusse il concetto di fuzzy set


33 anni fa [4], Lofti Zadeh, iraniano emi-
grato a Berkeley, poté cogliere solo in parte
se che i modelli matematici che venivano uti-
lizzati in quell’ambito non erano adeguati a
rappresentare semplici concetti di uso comu-
l’impatto che questo avrebbe avuto sui set- ne, come “caldo” o “alto”. Avrebbe voluto in-
tori più disparati, dal controllo, alle basi di cludere della conoscenza comune nei suoi
dati, dalla modellistica, alla programmazione modelli, ma i concetti qualitativi che veniva-
dei calcolatori, alla realizzazione di oggetti di no usati dagli esperti mal si adattavano alla
consumo appetibili e affidabili. Le applicazio- forma matematica fino ad allora disponibile
ni fuzzy nel mondo sono ormai milioni e ne per rappresentare modelli. Erano anche gli
vengono realizzate di nuove in numero sem- anni in cui venivano sviluppati i primi sistemi
pre crescente. Controllori fuzzy fanno parte esperti e in cui si cominciava a formalizzare
dei sistemi ABS (Antilock Braking System) la conoscenza. Era chiaro da secoli come i
delle automobili, nelle lavatrici, aspirapolve- concetti in questione potessero essere rap-
re e videocamere, nei robot che giocano a presentati con classi; ad esempio, il concetto
calcio e in quelli industriali, nei treni della di “caldo” può essere definito elencando de-
metropolitana e nelle sonde spaziali. Sistemi gli oggetti caldi, i quali costituiscono un in-
fuzzy supportano decisioni economiche e si- sieme definito proprio dal fatto che i suoi
stemi di controllo di qualità, permettono di membri hanno quella proprietà. La teoria de-
trovare informazioni in rete e in basi docu- gli insiemi è alla base della matematica e del-
mentali, supportano nella selezione del per- la rappresentazione della conoscenza e Za-
sonale e nell’interpretazione di immagini. deh propose un’estensione del concetto di
Da dove viene questo successo? insieme, l’insieme fuzzy, dalla quale si è poi
Zadeh, uno dei ricercatori che negli anni ’60 giunti a estendere l’aritmetica, la logica, le
aveva contributo allo sviluppo delle teorie misure, costruendo gli strumenti per infinite

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0

dunque, definire una funzione di apparte-


Grado
di appartenenza nenza per un insieme, che ritorni un valore
nell’intervallo da 0 “falso” a 1 “vero”. Questo
Giovane Non molto giovane
permette di definire “quanto” si ritiene che
1 un elemento dell’universo del discorso ap-
partenga all’insieme, cioè permette di dare
un grado di appartenenza all’insieme non

1 Anziano
necessariamente booleano.
Nella figura 1, è riportato un esempio di alcu-
0.5 ne funzioni di appartenenza definite sulla va-
riabile età che caratterizza gli elementi dell’u-
niverso del discorso. Si noti la funzione che
definisce l’insieme delle persone giovani,
quella relativa alle persone anziane, e quella
0
0 0 50 Età
relativa all’insieme delle persone non molto
giovani che, come si vedrà, si può ricavare
dalla prima applicando opportuni operatori.
FIGURA 1 applicazioni, tutte in grado di rappresentare È possibile vedere che una persona di 50 an-
Alcune funzioni di concetti in modo analogo a quanto fanno gli ni, secondo le definizioni date da chi ha defi-
appartenenza esseri umani. nito queste funzioni di appartenenza, appar-
tiene sia all’insieme delle persone non molto
giovani, con un grado di appartenenza relati-
2. COS’È UN INSIEME FUZZY?
vamente elevato, sia all’insieme delle perso-
Per capire cos’è un insieme fuzzy si conside- ne giovani con grado basso, sia all’insieme
ri dapprima il concetto di insieme tradiziona- delle persone anziane, pure con grado basso.
le, che nel seguito verrà chiamato insieme L’appartenenza a entrambi questi ultimi due
crisp, per contraddistinguerlo dagli insiemi insiemi potrebbe sembrare una contraddizio-
fuzzy. Un insieme è composto da tutti gli ele- ne (come può una persona essere allo stesso
menti dell’universo del discorso (l’ambito tempo giovane e vecchia?), ma non lo è per la
che interessa al modellista) che soddisfano definizione che è stata data dei due insiemi,
una data funzione di appartenenza. Per un che hanno le funzioni di appartenenza par-
insieme crisp, la funzione di appartenenza è zialmente sovrapposte. Questa possibilità
booleana, cioè associa ad ogni elemento x permette di utilizzare insiemi fuzzy per rap-
dell’universo del discorso un valore “vero” o presentare concetti in ambienti in cui la rile-
“falso” a seconda che x appartenga o non vazione degli stessi può essere approssimata
appartenga all’insieme. La funzione di ap- o incerta, e dà un grande potere descrittivo.
partenenza definisce, quindi, l’insieme e La definizione di insieme fuzzy non è che
può avere diverse forme. Per esempio, l’in- un’estensione della definizione classica di in-
sieme dei laureati è definito da una funzione sieme. L’insieme fuzzy ha una frontiera che
di appartenenza che ritorna “vero” se e solo non è più una linea netta di demarcazione tra
se la persona x ha conseguito una laurea. gli elementi che appartengono all’insieme e
Esistono però concetti più qualitativi. Per quelli che non vi appartengono, ma un’area
esempio, a che età una persona è considera- in cui si trovano elementi classificabili come
bile come “giovane”? Fino a 20 anni? A 30? A appartenenti all’insieme con un certo grado.
50? Certamente, una persona di 20 anni è Per questo l’insieme è detto “fuzzy”, cioè
considerabile come “giovane” più di una “sfumato”. In figura 2, è possibile notare al-
persona di 40… Diviene, allora, importante cuni esempi di insiemi crisp e di insiemi fuzzy.
1 poter definire quanto un elemento dell’uni-
verso del discorso possegga una certa pro-
Si noti che in linea di principio insiemi crisp e
insiemi fuzzy si possono intersecare, in
prietà, o, in altri termini, quanto possa ap- quanto entrambi operano nello stesso uni-

0 partenere all’insieme degli elementi che


posseggono quella proprietà. È possibile,
verso del discorso e possono esistere ele-
menti che appartengono a entrambi.

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FIGURA 2
Due insiemi crisp
e due insiemi fuzzy.
Maschi Anziani In linea di principio
insiemi crisp
e insiemi fuzzy
Ingegneri Giovani
si possono
intersecare,
in quanto entrambi 1
operano nello
Insiemi crisp Insiemi fuzzy stesso universo
del discorso

Il termine scelto da Zadeh per denominare i


nuovi insiemi da lui definiti, rendeva conto
della loro peculiare caratteristica, ma costituì
1
Medio-alto
0
uno dei primi ostacoli alla diffusione di que- Non medio-alto
ste idee: chi avrebbe voluto usare delle cose
“sfuocate” quando c’erano tanti modelli ma-
tematici a disposizione, precisi e ben definiti?
Nonostante questo, il messaggio fu colto,
dapprima, in Europa, dove nel 1974 Ebrahim
Mamdani definì delle regole basate sugli in- Medio Alto
1
siemi fuzzy per poter realizzare il controllore
del reattore di un cementificio [3]. Questo è
un impianto di difficile modellizzazione ma-
tematica, che veniva controllato manualmen-
te con successo da operatori che ragionava-
no in termini di “temperatura alta” e “poca
Alto 傽 Medio
acqua”, reagendo a una situazione descritta
in termini qualitativi con azioni del tipo “ag-
giungere poco cemento” o “aumentare la Medio Alto
1
portata dell’acqua di molto”. Mamdani codi-
ficò queste regole in termini fuzzy, che per-
mettevano di interpretare i numeri forniti dai
sensori (o forniti agli attuatori) con i termini
linguistici usati dagli operatori: era nato il
controllo in linguaggio naturale. Alto 傼 Medio

3. COSA SONO LE REGOLE


FUZZY? ma possono variare in un insieme ordinale, FIGURA 3
normalmente nell’insieme dei numeri reali Composizione
Le regole proposte da Mamdani, e da allora da 0 a 1. Analogamente, si estendono tutti i di funzioni
largamente usate, non sono altro che un mo- concetti caratteristici della logica. Gli opera- di appartenenza
do per mettere in relazione una descrizione tori logici, negazione (not), disgiunzione (or) per gli operatori
di una situazione in termini linguistici con e congiunzione (and) vengono ridefiniti in insiemistici
un’azione da svolgere, espressa anch’essa a modo da poter fornire valori coerenti con il
parole. Sono basate su un’altra estensione di
un concetto matematico che segue immedia-
loro significato anche per operandi con valori
non booleani, ma reali. L’estensione segue,
1
tamente dall’estensione degli insiemi: la lo- immediatamente, la definizione dei loro cor-
gica fuzzy. I valori di verità di una proposizio-
ne non sono più solamente “vero” o “falso”,
rispondenti nella teoria degli insiemi (com-
plemento, unione, intersezione (Figura 3)). 0

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Per esempio, la negazione viene definita definito per quella variabile. Sono costituite
semplicemente come il complemento a 1 del- da un antecedente, da cui viene ricavato,
la funzione di appartenenza all’insieme com- per inferenza fuzzy, il valore di verità di un
plementare. Indicando con µA(x) la funzione conseguente. Anche se antecedenti e con-
di appartenenza di un elemento x all’insieme seguenti, in linea di principio, possono es-
fuzzy A e con Ā il complementare di A, si ha sere composti da una qualunque combina-
che µĀ (x)= 1 – ΩµA(x). zione di proposizioni fuzzy, nella stragrande

1 In logica fuzzy sono poi stati definiti tutti gli


altri elementi della logica, quali quantificato-
maggioranza delle applicazioni ci si limita
ad avere regole in cui gli antecedenti sono
ri, modificatori, meccanismi inferenziali, sui in congiunzione tra di loro e i conseguenti
quali non è il caso di dilungarsi in questo pure. Si avranno, quindi, delle regole nella
contesto, rimandando i lettori interessati al- forma:
la letteratura specifica [1]. Per dare un’idea
della potenzialità di queste estensioni si può if (X is LX) and (Y is LY) and … and (Z is LZ)
0 citare il fatto che i modificatori, che hanno il
ruolo di modificare il valore di verità di una then (U is LU) and … and (V is LV)
proposizione, in logica fuzzy sono in linea di
principio infiniti, mentre in logica booleana si Per esempio, si può avere una regola che di-
ha la sola negazione, dato che la modifica di ce che “se la temperatura è alta e la pressio-
un valore booleano (per esempio, “vero”) ne è alta, allora la quantità di gasolio da for-
può solo essere l’altro “falso”. Per esempio, nire al bruciatore dell’impianto deve essere
“molto” è un modificatore che deforma la ridotta di molto”. Questo permetterà di rica-
funzione di appartenenza, e di cui si è vista vare il valore dell’uscita a partire dai valori
un’applicazione nella definizione dell’insie- degli ingressi rilevati, cioè di effettuare un’in-
me “non molto giovane” in figura 1. I quanti- ferenza fuzzy, come si vedrà nell’esempio
ficatori, che in logica classica sono il quanti- presentato nella prossima sezione.
ficatore esistenziale (Esiste un x tale che...) e
il quantificatore universale (Per ogni x ...) in
4. UN ESEMPIO
logica fuzzy possono essere infiniti, come ad DI FUNZIONAMENTO
esempio: “Esistono molti x tali che...”, “Per DELLE REGOLE FUZZY
quasi tutti gli x...”, Per qualche x...”. In que-
ste frasi, tutti i termini (“molti”, “quasi tutti”, Nella figura 4, sono rappresentate due variabi-
“qualche”) possono essere definiti da altret- li linguistiche A e B, definite su un insieme di
tanti insiemi fuzzy che ne rappresentano il si- sette valori ciascuna. I valori sono insiemi
gnificato in maniera ben definita. Anche i fuzzy, definiti da funzioni di appartenenza le
meccanismi inferenziali sono stati fuzzyfica- cui etichette indicano rispettivamente Negati-
ti, introducendone le versioni valide per una vo grande, Negativo medio, Negativo piccolo,
logica con valori di verità continui. Per esem- Zero, Positivo piccolo, Positivo medio e Positi-
pio, il fuzzy modus ponens è una versione vo grande. Si noti che questi insiemi sono defi-
del classico meccanismo usato per dedurre niti su un asse di valori reali corrispondenti a
informazione da informazione nota, in cui gli due variabili reali associate alle variabili lingui-
elementi coinvolti possono avere valori di stiche: grazie all’interpretazione dei valori rea-
verità compresi tra 1 e 0. Se ne vedranno de- li in termini di insiemi fuzzy si potrà usare l’in-
gli esempi qui di seguito. sieme di regole fuzzy per mappare valori reali
A questo punto, è possibile rispondere alla su valori reali, attraverso un modello espresso
domanda: “Cosa sono le regole fuzzy?” in termini linguistici. Si noti, inoltre, che le fun-
Sono rappresentazioni di inferenze logiche zioni di appartenenza hanno tutte la stessa
1 fatte su composizioni di proposizioni fuzzy,
nella forma (X è LX), dove X è una variabile
forma e che si distribuiscono uniformemente
sull’intervallo di definizione delle variabili reali
detta “variabile linguistica” in quanto assu- associate. Questa è una scelta di progetto co-

0 me come valori i nomi di insiemi fuzzy, e LX


è l’etichetta che denota un insieme fuzzy
mune, che tra l’altro ottimizza la resistenza del
modello al rumore, ma non è affatto obbligato-

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NL NM NS ZE PS PM PL NL NM NS ZE PS PM PL

NL NM NS
A

ZE PS PM PL
B
1

FIGURA 4
Le variabili nelle
X
regole fuzzy
dell’esempio
0
ria: il progettista può definire le forme che più
NL NM NS ZE PS PM PL
sono adatte a rappresentare i concetti coinvol-
ti e distribuirle a piacere sull’intervallo di defi-
nizione. Esistono anche molti strumenti di otti-
0,8
mizzazione o di apprendimento automatico
del numero, della forma e della distribuzione
delle funzioni di appartenenza, che si occupa- 0,2
no di ottenere prestazioni ottimali lavorando
sui dati a disposizione e sollevando il progetti-
27 A
sta da un compito altrimenti oneroso.
Nella figura 4, si ha anche un’altra variabile NL NM NS ZE PS PM PL
linguistica, usata per l’uscita, che assume va-
lori su un insieme di insiemi fuzzy con una
forma particolare. Si tratta di insiemi fuzzy 0,6
contenenti un solo elemento ciascuno, senza
ulteriori frontiere (“singleton” o “singoletti”).
L’uso di questo tipo di valori fuzzy per i con- 0,4
seguenti di regole fuzzy è pratica comune nel
controllo fuzzy e non inficia particolarmente
123,5 B
la qualità del modello, semplificandone, in-
vece, la computazione che, spesso, nel caso
del controllo, è fatta su microchip di bassissi- mini fuzzy, attivano le regole fuzzy che gene- FIGURA 5
mo costo e complessità. rano uscite fuzzy che vengono alla fine ripor- Passo 1:
Le regole che sono considerate nell’esempio tate in termini numerici per essere trasmesse fuzzyficazione
che segue sono: agli attuatori. In altri termini, il controllore
fuzzy mappa ingressi reali in uscite reali at-
R1: if (A is PL) and (B is PS) then (X is PM) traverso un modello linguistico.

R2: if (A is PM) and (B is PS) then (X is PS) PASSO 1 FUZZYFICAZIONE (MATCHING)


I valori reali in ingresso vengono interpretati
R3: if (A is PL) and (B is PM) then (X is PM) in termini di fuzzy set (Figura 5). Per la variabi-
le A, il valore in ingresso è appartenente all’in-
1
Si noti come vengono usate queste regole in sieme PL con grado 0,2 e all’insieme PM con
una tipica applicazione di controllo in cui gli
ingressi numerici vengono interpretati in ter-
grado 0,8. Per la variabile B, il valore in ingres-
so è PM con grado 0,4 e PS con grado 0,6. 0

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gura 6 è riportato sotto al termine “then”.


R1: se (A is PL) e (B is PS) allora (X is PM) Questo viene combinato con il valore dell’an-
0,2 0,6 1 tecedente, ancora una volta con un operato-
re che, anche qui, sarà il minimo. Il valore co-
sì ottenuto passa al conseguente. Il significa-
0,2 to dell’operazione è il seguente: il conse-
0,2 guente ha un peso che dipende da quanto la

1 regola è adeguata per rappresentare una cer-


ta situazione definita dagli ingressi e da
R2: se (A is PM) e (B is PS) allora (X is PS) quanto è importante in generale. Nell’esem-
pio in questione, pur essendo presente una
0,8 0,6 0,9
regola con valore di importanza diverso da 1,
questo non ha avuto alcun effetto in quanto
0,6
la combinazione degli antecedenti era già più
0 0,6
piccola, e l’operatore utilizzato (il minimo)
seleziona il valore più piccolo.

FIGURA 6 R3: se (A is PM) e (B is PM) allora (X is PM) PASSO 4 COMBINAZIONE DEI VALORI DEI CONSEGUENTI
Passi 2 e 3: Come si può notare anche in questo semplice
combinazione 0,8 0,4 1 esempio, può darsi che ci siano diverse rego-
dei valori le che hanno lo stesso conseguente ma ante-
nell’antecedente 0,4 cedenti diversi. Questo può provocare il fatto
e trasmissione che i conseguenti siano associati a pesi di-
del valore 0,4 versi. Occorre aggregare i diversi pesi calco-
al conseguente lati ottenuti per ogni conseguente e questo
viene fatto con un operatore, nell’esempio, il
massimo. Il risultato finale dell’inferenza
NL NM NS ZE PS PM PL
fuzzy risulta così essere:

0,6 (X is PM) con grado 0,4


0,4

(X is PS) con grado 0,6

10 20 X PASSO 5 DEFUZZYFICAZIONE
Il processo inferenziale è terminato, ma ci si
può riportare a un valore numerico per la varia-
bile di uscita associata alla variabile linguistica
FIGURA 7 PASSO 2 COMBINAZIONE DEI VALORI NELL’ANTECEDENTE presente nel conseguente. Questo è quanto
Defuzzyficazione I valori delle diverse clausole nell’anteceden- fatto, ad esempio, nel controllo fuzzy. L’opera-
te vengono combinati con l’operatore “and” zione si chiama defuzzyficazione ed è effettua-
(congiunzione) per ottenere il valore comples- ta con un operatore scelto in una vasta classe.
sivo dell’antecedente, che indica in sostanza In questo esempio, viene scelta la semplice
quanto le condizioni di attivazione della rego- media pesata, o baricentro, ottenendo il valore
la sono ben rappresentative dei valori di in- riportato nella figura 7 e calcolato come:
gresso al sistema. L’operatore utilizzato è qui
il minimo e i risultati sono riportati in figura 6. (10 · 0,6 + 20 · 0,4)/(0,6 + 0,4) = 14

1 PASSO 3 TRASMISSIONE DEL VALORE AL CONSEGUENTE


Ottenuto il valore dell’antecedente, occorre
Per riassumere e focalizzare quanto presen-
tato nell’esempio, si può supporre che A rap-
trasmetterlo al conseguente. In generale, è presenti un errore di temperatura e B un erro-

0 possibile associare un valore alle regole che


ne indichi l’importanza. È il numero che in fi-
re di pressione in un processo industriale e
che X sia una variabile di controllo, per esem-

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pio la quantità di acqua di raffreddamento


per il processo, rispetto a un riferimento. So-
no state utilizzate delle regole che stabiliva-
no relazioni tra queste grandezze, ad esem- 0.03
pio R1: “Se l’errore di temperatura è positivo 0.02
ed elevato, e l’errore di pressione è positivo e 0.01
piccolo, allora la quantità di acqua di raffred- 0
damento è positiva e media rispetto al valore
di riferimento”. Applicando queste regole agli –0.01 1
errori di temperatura e pressione introdotti –0.02
nel sistema come numeri reali, si è ottenuto –0.03
1
un valore finale della portata che è a sua vol- 0.5 1
ta scelto nell’insieme dei reali. È stato, cioè, 0 0.5
utilizzato un modello simbolico, costituito da –0.5 0
–0.5
termini linguistici e regole per calcolare una
relazione tra ingressi e uscite reali.
–1 –1
0
pone, si dice per la maggior similitudine del FIGURA 8
5. I MODELLI FUZZY
modello con il modo di pensare dei giappo- Una superficie
Un insieme di regole fuzzy costituisce un nesi, rispetto ai modelli matematici. In que- di controllo fuzzy
modello, espresso in termini linguistici, che gli anni, furono realizzati controlli fuzzy di per un braccio
mette in relazione ingressi e uscite. Si è ap- treni, di elicotteri, di impianti industriali e robotizzato
pena visto che ingressi e uscite possono es- anche di oggetti di uso comune come aspi-
sere numeri reali e che, quindi, il modello è, rapolvere, macchine fotografiche, lavatrici
in linea di principio, applicabile anche laddo- e perfino mini-forni a vapore per cuocere il
ve vengono applicati modelli matematici. riso (rice-cookies).
Inoltre, come si è visto, il modello esprime in Negli anni ’80 un altro pioniere dei sistemi
maniera precisa dei concetti qualitativi. Non fuzzy, il giapponese Michio Sugeno, aveva
si tratta, quindi, come a volte capita di senti- definito un nuovo tipo di regole fuzzy apren-
re da chi non conosce questi sistemi, di un do ulteriori possibilità di modellizzazione [4].
modello “raffazzonato” o “definito mala- Queste regole hanno antecedenti del tutto
mente”; si tratta, invece, di un modello defi- analoghi a quelli delle regole di Mamdani,
nito in maniera formale, precisa, in termini di permettendo di definire con termini linguisti-
relazioni matematiche tra funzioni matema- ci le situazioni in cui vengono attivate. Il con-
tiche, le funzioni di appartenenza. In genera- seguente è, invece, un modello, espresso in
le, è un modello non lineare, che ha numero- termini dei valori (crisp) degli ingressi. Per
se proprietà interessanti, tra cui una buona esempio:
robustezza al rumore, e la possibilità di defi-
nire l’uscita desiderata in maniera ottimale if (A is LA) and (B is LB) and... then U is f (A, B)
per ogni valore degli ingressi. Si veda, per
esempio, una tipica superficie di controllo in con f (A, B) = a + bA + cB
figura 8: in ascisse e ordinate rispettivamen-
te errore e derivata dell’errore di uno degli dove a, b e c sono costanti, mentre A e B so-
assi del braccio e sull’asse z l’azione di con- no i valori numerici delle variabili associate
trollo. Si vedrà più avanti come queste pro- ad A e B all’ingresso. In questo esempio, il
prietà ne facciano un ottimo strumento per modello che compare nel conseguente del-
controllare sistemi complessi, difficilmente la regola è un semplice modello lineare, ma
identificabili in modo sufficientemente pre-
ciso in termini matematici.
negli anni successivi sono stati introdotti
come conseguenti modelli di ogni tipo, da
1
Proprio queste proprietà hanno portato al polinomi a reti neurali. Questo tipo di rego-
successo il controllo fuzzy, che ha cono-
sciuto negli anni ’80 un vero boom in Giap-
le, in altri termini, permette di definire in
termini linguistici le condizioni in cui appli- 0

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care un modello. Inoltre, dato che le condi- in condizione critica (come un impianto in
zioni sono fuzzy, è possibile combinare le fase di avviamento). È certamente preferi-
uscite dei modelli presenti nelle diverse re- bile ottenere una serie di possibili diagnosi
gole con gli operatori di combinazione visti pesate da un opportuno indicatore di plau-
sopra, ottenendo così una variazione gra- sibilità, piuttosto che una sola diagnosi che
duale (smooth) nell’intervallo tra l’applica- potrebbe non essere quella corretta a cau-
zione di un modello e l’applicazione di un sa di errori nelle rilevazioni.

1 altro. L’utilizzo di queste regole non solo ha


introdotto nuove possibilità di modellizza-
Sistemi di supporto alle decisioni. Spesso
un decisore deve prendere decisioni basan-
zione, ma ha anche permesso di provare dosi su informazioni qualitative derivate da
delle proprietà importanti per sistemi osservazioni personali. In altri casi, si basa
fuzzy, quali, ad esempio, la stabilità del su valutazioni sintetiche ricavate da masse
controllore. di dati, magari con un processo automatico
Il boom del controllo fuzzy in Giappone ha di data mining. Gli insiemi fuzzy ben si pre-
0 portato questa tecnologia all’attenzione di
tutto il mondo e le applicazioni sviluppate
stano a caratterizzare entrambi i tipi di
informazione, permettendo di esplicitare
sono aumentate enormemente negli anni modelli altrimenti taciti. Si pensi, per esem-
facendo entrare di forza la tecnologia fuzzy pio, a una decisione di marketing strategico
nel bagaglio di base dell’ingegnere e del in cui il decisore pensa in termini di alta o
modellista. bassa ricettività del mercato, alto o basso
rapporto prezzo/costo di produzione ecc. In
questi casi, i dati numerici possono essere
6. NON SOLO CONTROLLO
interpretati e aggregati in maniera fuzzy e
Modelli fuzzy sono usati non solo per il con- un sistema di supporto alle decisioni può
trollo, ma anche in tutti quei settori dove è presentare risultati emulando il ragiona-
necessario definire modelli robusti sia a par- mento del decisore, opportunamente codi-
tire da informazioni qualitative, sia a partire ficato in un sistema fuzzy.
da dati, utilizzando magari sistemi di sintesi Sistemi di information retrieval. Nella ricer-
automatica del modello. ca di informazioni in documenti e in rete è
Tra i molteplici settori applicativi se ne cita- interessante poter esprimere richieste
no, nel seguito, solo alcuni. “soft”, magari associate a indicatori lingui-
Rappresentazione dell’incertezza e mo- stici o numerici relativi all’importanza data
delli di conoscenza. Le teorie fuzzy sono ai vari termini. I motori di ricerca combinano
state usate per definire una pletora di mo- con operatori fuzzy questi indicatori e le ca-
delli e misure per la rappresentazione del- ratterizzazioni fuzzy delle richieste, con altri
l’incertezza [1] (possibilità e necessità, indicatori risultanti dall’operazione di ricer-
plausibilità e credenza e molte altre), usati ca e possono così fornire delle risposte che
nei settori più disparati, anche laddove le soddisfano l’utente. Si possono, così, espri-
teorie probabilistiche non possono essere mere richieste del tipo: “Vorrei indicazioni
applicate. Basandosi su misure di incertez- sui prezzi delle auto veloci e con bassi con-
za si possono, inoltre, definire modelli di sumi apparse sul mercato negli ultimi tem-
conoscenza in cui si tenga conto dell’incer- pi”. Un’analoga richiesta trattata con siste-
tezza nei dati e nel modello stesso. Questo mi basati sul concetto di intervallo richiede
permette di presentare come uscita del mo- una definizione rigida dei concetti “veloce”,
dello risultati con pesi diversi, invece di do- “basso” “ultimi tempi”, introducendo la
ver per forza giungere a un unico risultato possibilità di esclusione di risultati interes-
nel tentativo di eliminare ogni contraddi- santi che con un sistema fuzzy sarebbero,
1 zione. Si pensi, ad esempio, a un sistema di
diagnosi, in cui i dati siano affetti da incer-
comunque, tenuti in considerazione, con gli
opportuni pesi.
tezza o anche solo approssimati, come po- Sistemi di interpretazione del segnale. An-

0 trebbe essere nella diagnosi medica, ma


anche nella diagnosi industriale di sistemi
che in questo caso, si tratta di modelli che
permettono di valutare caratteristiche del

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segnale. Ad esempio, si può avere un siste- fuzzy. Il treno era in grado di frenare in ma-
ma di visione in cui vengono riconosciuti niera precisa e molto morbida qualunque
oggetti per il loro colore. Il colore è, general- fosse il carico di passeggeri. Ne risultò un
mente, rappresentato da una tripletta di va- maggior comfort per i passeggeri e un ri-
lori numerici. Anche qui, è possibile definire sparmio notevole di energia, rispetto alla
gli insiemi fuzzy su queste variabili che frenata realizzata da operatori umani.
identificano il colore desiderato. Altre carat- Un altro esempio è il controllo di un mini eli-
teristiche di segnali possono essere identi-
ficate in termini fuzzy per portare a una
cottero, effettuato da Sugeno sempre negli
anni ’80. L’elicottero era in grado di eseguire 1
classificazione degli stessi. Ad esempio, si comandi vocali con buona precisione, pur
potrebbe dire che “se la frequenza del se- sottoposto a raffiche di vento non costanti,
gnale è alta, e i picchi sono elevati, ma irre- che cambiavano di continuo le condizioni
golari, allora il segnale corrisponde a una si- operative.
tuazione non critica”.
Sistemi di previsione di serie storiche. In
questo caso, una delle modalità di applica-
7.2. Controllo di una lavabiancheria: con-
trollo efficace a basso costo su beni di
0
zione di sistemi fuzzy consiste nel rappresen- largo consumo
tare in termini fuzzy particolari caratteristi- Grazie alla possibilità di realizzare control-
che degli andamenti della serie storica (per lori fuzzy su chip a bassissimo costo e alla
esempio, l’andamento delle quotazioni di loro buona robustezza nei confronti di se-
mercato di un bene) e nell’associarvi dei mo- gnali di cattiva qualità provenienti da sen-
delli previsionali, magari ricavati con sistemi sori a basso costo, sistemi fuzzy sono stati
automatici quali reti neurali. usati per rendere più semplice l’utilizzo di
beni di consumo quali lavatrici, aspirapolve-
re, condizionatori, telecamere, automobili,
7. APPLICAZIONI FUZZY
frullini ecc. Così, si hanno sul mercato lava-
Vengono presentate, ora, più in dettaglio, al- trici (anche di produttori italiani, divenuti
cune applicazioni paradigmatiche che per- leader di questa tecnologia) in grado di ca-
metteranno di capire le potenzialità di que- pire autonomamente che tipo di panni stan-
sta tecnologia, non solo nel settore del con- no lavando e di adeguare di conseguenza il
trollo, ma anche in quello dell’information re- ciclo di lavaggio, tra l’altro sciacquando so-
trieval, dei sistemi di supporto alle decisioni lo finché è necessario, con notevoli risparmi
e nella modellistica in generale. di acqua ed energia. Si hanno aspirapolvere
in grado di ridurre la potenza del motore
7.1. Controllo della frenata di un treno di una quando sono puntate contro delle tende, e
metropolitana e del volo di un elicottero: aumentarla sul pavimento. Si hanno teleca-
un’azione di controllo per ogni situazione mere in grado di mantenere a fuoco oggetti
Esistono situazioni in cui il sistema da con- in movimento e di ridurre le accidentali vi-
trollare ha configurazioni e caratteristiche brazioni della mano.
diverse nel tempo. È, quindi, necessario de- A titolo d’esempio, si veda come una lavatri-
finire un sistema di controllo per ogni condi- ce, a un costo bassissimo e compatibile con
zione di esercizio. Se queste cambiano con- le esigenze di mercato, può capire che tipo
tinuamente e se il cambiamento non è diret- di panni deve lavare. Ogni lavatrice carica
tamente misurabile, è possibile definire un acqua finché un semplice interruttore pneu-
insieme di regole fuzzy, ognuna in grado di matico (pressostato) non viene attivato dal-
coprire una particolare situazione. La com- la pressione stessa dell’acqua nella vasca.
binazione delle regole fuzzy permette di Quando l’acqua entra nella vasca viene as-
avere un controllo che varia in continuità al
variare delle variabili di ingresso. Per questi
sorbita dai panni con un tempo di solito su-
periore a quello di attivazione del presso-
1
motivi, il controllo della frenata del treno stato, e diverso a seconda del tipo di tessu-
della metropolitana di Sendai, in Giappone,
fu realizzato negli anni ’80 con tecniche
to usato. Dopo un certo tempo, si ha, quin-
di, una diminuzione della quantità d’acqua 0

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0

nella vasca a spese dell’acqua assorbita dal zio, laminatoi, forni ecc. In questi casi, in ge-
tessuto. Il pressostato scatta e l’acqua ri- nere, ci sono operatori umani in grado di go-
prende a entrare. Misurando i tempi e la vernare l’impianto manualmente utilizzan-
quantità di attivazioni del pressostato si do regole qualitative basate sull’esperien-
può ottenere, senza sensori aggiuntivi, una za. Il controllore fuzzy può sostituirli, o af-
caratterizzazione del tipo di panni immesso, fiancarli, catturandone e rendendone espli-
che viene usata per adattare il programma cita l’esperienza.

1 di lavaggio, ottimizzandolo e risparmiando


all’operatore umano l’onere della scelta del
Anche qui si veda un esempio in dettaglio. Si
tratta di un forno per l’invecchiamento di al-
programma. luminio, in cui bisogna portate un carico di
Anche la regolazione della quantità di ri- trafilati di alluminio a una temperatura di
sciacqui può essere fatta a costo bassissi- stabilizzazione, possibilmente senza intro-
mo. L’acqua nella vasca costituisce un die- durre gradienti termici tra i due estremi dei
lettrico per un condensatore le cui armature trafilati, e senza produrre sovrariscaldamen-
0 sono la vasca e un elemento metallico isola-
to da essa. L’acqua ha caratteristiche dielet-
ti eccessivi. Il tutto nel più breve tempo pos-
sibile. In questa applicazione, il forno ad aria
triche diverse a seconda che contenga o forzata era controllato considerando le tem-
meno sapone. Viene così misurato il tempo perature dell’aria all’ingresso e all’uscita del
di carica del condensatore-lavatrice con carico. Nell’azienda si avevano più di 10.000
l’acqua al termine del lavaggio e si continua tipi diversi di trafilati con diverse caratteristi-
a sciacquare fino a quando questo tempo che di assorbimento termico e non si voleva
non è qualitativamente vicino al tempo di appesantire le operazioni di carico e scarico
carica misurato all’entrata dell’acqua fresca con procedure che indicassero il tipo di cari-
all’inizio del lavaggio. co effettuato. In questo caso, è stato realiz-
In entrambi questi casi, il modello è qualitati- zato un controllo fuzzy che cattura una logi-
vo e affetto da rumore: si presta, dunque, be- ca semplice e applicabile a qualunque tipo
ne a essere realizzato con regole fuzzy. di carico, al quale il comportamento del con-
FIGURA 9 trollore si adatta naturalmente. Espressa a
Andamento 7.3. Controllo di un impianto industriale: parole la logica suona così: “Finché la diffe-
delle curve modello matematico difficile da identificare renza di temperatura tra ingresso e uscita
di riscaldamento Esistono impianti industriali il cui modello dell’aria (∆T) è contenuta entro i limiti desi-
per il forno matematico è difficile da definire o da iden- derati, si scaldi con la massima intensità. Se
di invecchiamento tificare con precisione, come per esempio, il limite di ∆T è raggiunto si tenga quell’in-
di trafilati reattori chimici come quello oggetto del pri- tensità nel riscaldamento. Se la temperatura
di alluminio mo controllo fuzzy industriale citato all’ini- in ingresso è vicina alla temperatura obietti-
vo si mantenga la temperatura obiettivo”.
200 Con un insieme di meno di 10 regole si è così
ottenuto un controllo efficace, in grado di ri-
180
spondere, come desiderato, ai diversi cari-
160 chi. Un esempio di andamento del riscalda-
140 mento è riportato in figura 9, dove si ha la
curva rappresentante la temperatura dell’a-
120
ria calda in ingresso, sempre superiore a
100 quella rappresentante la temperatura dell’a-
80 ria in uscita dai trafilati. Si noti come si tratti
di curve che sarebbero difficilmente rappre-
60
sentabili con una funzione matematica, la
1 40 quale eventualmente avrebbe un’espressi-
vità molto minore delle poche regole lingui-
20
stiche menzionate, e una difficoltà di identi-
0
0 0 50 100 150 ficazione e manutenzione molto maggiori.
Inoltre, la curva dovrebbe essere diversa per

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0

ogni tipo di carico e questo richiederebbe l’i- zione internazionale Robocup. Ogni robot si
dentificazione di parametri in linea di princi- costruisce un modello del mondo sulla base
pio difficili da identificare. dei dati sensoriali che riceve. Il sistema di
controllo comportamentale del robot è in
7.4. Sistema di controllo di qualità: dati grado di scegliere tra diversi comportamen-
rilevati da operatori in modo qualitativo ti (“porta la palla in porta”, “passa”, “chiudi
Nel controllo di qualità il prodotto viene sot- l’avversario” ecc.) basandosi su una valuta-
toposto a un’analisi per verificarne caratteri-
stiche salienti ed eventualmente intervenire
zione in termini di predicati fuzzy della si-
tuazione in cui si trova (“palla avanti”, “av- 1
sulla regolazione dell’impianto per ottenere versario lontano” ecc.). Anche il meccani-
il prodotto con la qualità desiderata. In molti smo di coordinamento della squadra e di
casi, le misure sono fatte da operatori che scelta delle strategie è basato su analoghi
danno delle valutazioni qualitative delle ca- strumenti, e può essere realizzato da strate-
ratteriste in gioco. Si pensi, ad esempio, alla ghi umani con relativa facilità. L’applicazio-
valutazione della birra (colore, tipo e quan-
tità di bolle, amarezza ecc.). Questi operatori
ne può sembrare ludica, ma è di notevolissi-
ma complessità, e l’adozione di modelli
0
possono fornire un’indicazione fuzzy a un si- fuzzy permette di affrontarla con regole di
stema esperto basato su regole fuzzy che buon senso.
possa suggerire il tipo di intervento da fare
sull’impianto.
8. COME SI FANNO I SISTEMI
In altri casi, giudizi qualitativi su aspetti spe- FUZZY?
cifici possono essere aggregati con operatori
fuzzy per fornire indicazioni globali in manie- La realizzazione di sistemi fuzzy è supportata
ra formalmente corretta. Per esempio, sono da strumenti a diversi livelli.
stati proposti dei sistemi di valutazione semi- Esistono numerosi sistemi di sviluppo per
automatica di siti web, in cui i criteri di valu- sistemi di controllo fuzzy, caratterizzati da
tazione si basano in parte su misure obietti- regole che classificano un ingresso numeri-
ve rilevate automaticamente (lunghezza del- co e forniscono un’uscita fuzzy tradotta poi
la pagina, numero di link ecc.) e in parte su in termini numerici. Il supporto consiste nel-
valutazioni fornite da operatori. Le caratteri- la possibilità di utilizzare forme predefinite
stiche considerate vengono poi composte e parametrizzate di funzioni di appartenen-
con operatori fuzzy e generano indicatori glo- za, nella definizione di regole e nella visua-
bali di valutazione. lizzazione dei valori ottenuti dal sistema
Un caso che rientra ancora in questa catego- fuzzy in tutto l’intervallo dei valori di ingres-
ria è quello del sistema di valutazione del so. Alcuni di questi sistemi di supporto for-
personale all’assunzione, sviluppato per una niscono anche un’interfaccia di ottimizza-
delle più grandi aziende italiane. Anche qui, zione che, tramite l’applicazione di reti neu-
le valutazioni qualitative vengono aggregate rali ai dati del problema, è in grado di sug-
con operatori fuzzy a informazioni numeriche gerire la posizione e il numero ottimale di
fuzzyficate. Uno dei maggiori ritorni rilevati funzioni di appartenenza, cioè di effettuare
con l’adozione di questo sistema è la possi- autonomamente la parametrizzazione del
bilità di rendere esplicito, uniforme e obietti- sistema.
vo il processo di valutazione. Controllori fuzzy vengono realizzati sia su
PC (Personal Computer), sia sui microcon-
7.5. Controllo di una squadra di robot au- trollori usati per applicazioni tradizionali,
tonomi: modello linguistico dell’ambiente sia su microcontrollori progettati e prodotti
ottenuto da dati sensoriali imprecisi e per ottimizzare le operazioni fuzzy necessa-
affetti da incertezza
In questo caso, si ha una squadra di robot
rie a ottenere l’uscita. Il costo di questi chip
è compatibile con i costi sopportabili per la
1
autonomi che deve svolgere un compito, ad loro adozione in prodotti normalmente con
esempio giocare una partita di calcio roboti-
co, come avviene, dal 1997, nella competi-
bassi margini di guadagno, quali i beni di
consumo. 0

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0

Sistemi di supporto alle decisioni e modelli mero sempre maggiore di applicazioni vie-
più articolati possono essere invece realiz- ne affrontato, in un numero sempre più
zati con sistemi di sviluppo ad hoc, facil- grande di settori applicativi.
mente integrabili nei sistemi informativi in
cui devono operare.

Bibliografia
9. CONCLUSIONI
1 In conclusione, è possibile affermare che i
[1] Klir GJ, Yuan B: Fuzzy Sets and Fuzzy Logic.
Theory and Applications. Prentice Hall, Upper
sistemi fuzzy hanno ormai da tempo rag- Saddle River, N J, 1995.
giunto una maturità tale che li rende un otti- [2] Mamdani EH, Assilian S: An experiment in lin-
mo strumento per una larga quantità di ap- guistic synthesis with a fuzzy logic controller.
plicazioni. La loro diffusione è ancora, in International Journal of Man-machine Studies,
parte, ostacolata da una loro scarsa cono- Vol. 7, 1975, p. 1-13.

0 scenza e da una ingiustificata diffidenza nei


confronti di uno strumento così semplice e
[3] Sugeno M: Industrial Applications of Fuzzy Con-
trol. Elsevier, Amsterdam, NL, 1985.
potente. Con la diffusione della conoscenza [4] Zadeh LA: Fuzzy sets. Information and Control,
sulla loro struttura e funzionamento, un nu- Vol. 8, 1965, p. 338-353.

1
ANDREA BONARINI è professore associato presso il Politecnico di Milano e coordina dal 1984 il locale Laboratorio di
Intelligenza Artificiale e Robotica. I suoi interessi di ricerca riguardano: sistemi fuzzy, sistemi di apprendimento
0 per rinforzo e sviluppo di robot mobili autonomi di servizio, e di intrattenimento (Robocup – calcio robotico).
Andrea.Bonarini@polimi.it

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