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BRIAREO

Briareo è una figura della mitologia greca, figlio di Urano e Gea. Era uno dei mostri
con cinquanta teste e cento braccia, gli Ecatonchiri o Centimani. Gli uomini lo
chiamavano Egeone, mentre gli dèi Briareo.Come modo di dire è rimasto
"bisognerebbe avere le braccia di Briareo" quando una persona è impegnata a fare
molte cose nello stesso tempo.
CENTAURI
Il centauro è un animale mitologico, metà uomo e metà cavallo. Nella mitologia è
quasi sempre dipinto con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale,
incapace di reggere il vino. Solitamente raffigurati armati di clava o di arco,
emettevano urla spaventose.
La figura del centauro ha origine dall'amore sacrilego fra il re dei Lapiti Issione e una
sosia della dea Era, Nefele, dalla cui unione nacque, appunto, Centauro, capostipite
di tutti i centauri.
GERIONE
Gerione è una figura della mitologia greca, figlio di Crisaore e di Calliroe, e fratello
di Echidna. Era un fortissimo gigante con tre teste, tre busti e due sole gambe,
proprietario d'un regno esteso fino ai confini della mitica Tartesso.
Possedeva dei bellissimi buoi e Euristeo ordinò a Eracle di catturarli. Eracle partì e
vide la barca dorata di Helios e se la fece dare in prestito. Arrivò nell'isola di Gerione
e uccidendo il mostro si prese i buoi. Era arrabbiata mandò uno sciame di mosche a
uccidere i buoi ma Eracle affrontò pure loro e vinse.
ARPIE
Nella mitologia greca, le arpie sono creature mostruose, con viso di donna e corpo
d'uccello. L'origine del loro mito deve forse ricondursi a una personificazione della
tempesta.

CERBERO
Cerbero nella mitologia greca era uno dei mostri che erano a guardia dell'ingresso
dell'Ade, il mondo degli inferi. È un mostruoso cane a 3 teste, le quali simboleggiano
la distruzione del passato, del presente e del futuro. Tutto il suo corpo era ricoperto,
anziché di peli, di velenosissimi serpenti, che ad ogni suo latrato si rizzavano,
facendo sibilare le proprie orrende lingue. Il suo compito era impedire ai vivi di
entrare ed ai morti di tornare indietro. Il nome di Cerbero è entrato nella lingua
italiana per esprimere, per antonomasia e spesso ironicamente, un guardiano
arcigno e difficile da superare.
GORGONI
Le Gorgoni sono mostri della mitologia greca, erano figlie di Forco e di Ceto.
Erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa. Di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro,
mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli e
chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato. La gorgone
per antonomasia era Medusa, unica mortale fra le tre e loro regina, che, per volere
di Persefone, era la custode degli Inferi. Le Gorgoni rappresentavano la perversione
nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la
perversione morale e Medusa la perversione intellettuale.
Il mito narra che Perseo, avendo ricevuto l'ordine di consegnare la testa di Medusa a
Polidette, signore dell'isola di Serifo, si recò prima presso le Graie, sorelle delle
Gorgoni, costringendole a indicargli la via per raggiungere le Ninfe. Da queste
ricevette sandali alati, una bisaccia e un elmo che rendeva invisibili, doni ai quali si
aggiunsero, uno specchio da parte di Atena e un falcetto da parte di Ermes.
Così armato, Perseo volò contro le Gorgoni e, mentre erano addormentate,
guardandone l'immagine nello specchio divino di Atena per evitare di rimanere
pietrificato, tagliò la testa a Medusa e la chiuse subito nella bisaccia delle Graie. Dal
tronco decapitato di Medusa uscirono, insieme ai fiotti di sangue, il cavallo
alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione.
Perseo donò la testa della gorgone alla dea Atena, la quale la fissò al centro del
proprio scudo per terrorizzare i nemici.
ORFEO
Secondo le più antiche fonti Orfeo è nativo della Pieria, terra lontana e misteriosa
abitata dai Traci, nella quale fino ai tempi di Erodoto era testimoniata l’esistenza di
sciamani che fungevano da tramite tra il mondo dei vivi e dei morti, dotati di poteri
magici operanti sul mondo della natura, capaci di provocare uno stato di trance
tramite la musica.

Figlio della Musa Calliope e del sovrano tracio Eagro (o secondo altre versioni meno
accreditate, del dio Apollo), appartiene alla generazione precedente l’epoca della
religione classica. Egli con la potenza incantatrice della sua lira e del suo canto,
placava le bestie feroci e animava le rocce e gli elementi della natura.

Nel VI libro dell’Eneide Orfeo è tra gli spiriti dei Campi Elisi e Virgilio lo chiama
sacerdote di Tracia, senza dunque nominarlo.
DITE
Dis pater o Dite è una divinità romana. Veniva considerato dio degli Inferi,
l’equivalente di Ade nella mitologia greca. Il suo nome significa “il padre delle
ricchezze”. Dante chiama Dite la città interna dell’inferno, dove sono puniti i peccati
di malizia, cioè quelli commessi volontariamente e non causati da una perdita di
controllo.

FURIE
Le Erinni sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili
della vendetta (Furie nella mitologia romana) soprattutto nei confronti di chi
colpisce i parenti o i membri del proprio clan.

Secondo il mito esse nacquero dal sangue di Urano, fuoriuscito quando Crono lo
evirò, mentre la successiva tradizione poetica le dice figlie della Notte.

Le Erinni sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone.

Al fine di placarle vennero chiamate anche Eumenidi (ossia le “benevole”), si


porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere.

Il loro aspetto era di tre donne alate con capelli di serpenti che recavano tra le mani
delle armi che usavano per torturare il malcapitato.

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