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Ragioni geopolitiche → Una delle ragioni che spinse Colombo a navigare verso occidente fu la
trasformazione radicale al quale venne sottoposto il mediterraneo fra il 300 e il 400. Il mediterraneo
nel medioevo era luogo di scambio e incontro, ma verso la fine del medioevo non lo è più: viene
soppiantato dal rafforzamento dell’impero ottomano. In questo modo vengono chiuse delle vie che gli
europei usavano per andare in altri continenti. Gli europei andavano in asia attraverso delle strade che
però vennero poi presidiate dai turchi.
Dietro gli ottomani ci sono i persiani e i mongoli che nel tardo medioevo si rafforzano e
spingono gli ottomani a rafforzarsi ulteriormente. Alcuni viaggi vengono già portati avanti dai
Portoghesi, i quali cominciano a circumnavigare l’Africa non potendo attraversare il
mediterraneo né le vie terrestri. In una situazione del genere la proposta di colombo a
isabella di castiglia non è presa come una follia: i sovrani di spagna vogliono soppiantare i
progressi fatti dai portoghesi.
Ragioni economiche → Marco Polo fu un viaggiatore che ha fatto fortuna in oriente (storie, merci,
tesori), queste possibilità all’epoca di Colombo non ci sono più. I cristiani si sentivano privati di
sbocchi per le loro ambizioni. Il mercato asiatico è ovviamente un mercato molto ricco.
Ragioni religiose → Il 1492 è l’anno della reconquista spagnola che afferma il proprio predominio
sulle minoranze arabe ed ebraiche. I sovrani di spagna sull’onda di fiducia creata dalla riconquista
cercavano di offrire alla penisola iberica nuovi sbocchi politici, economici e religiosi. La cristianità ha
come vocazione l’evangelizzazione, si fonda sulla condivisione, sulla predicazione “andate, portate la
mia parola, convertite”. Bisogna trovare popolazioni da convertire, prima d’ora lo avevano fatto via
terra in africa e asia, ma adesso sono bloccati da un nemico politico e religioso (gli ottomani sono
islamici). L’opportunità anche improbabile offerta da Colombo apre uno sbocco anche di speranze. I
Ragioni morali → ll papa all’epoca era Alessandro VI Borgia, il quale aveva molti figli, era un
personaggio importante e controverso. Impersona, secondo molti (guicciardini, machiavelli) la
corruzione della chiesa e la crisi spirituale. Anche sotto Giulio II, Leone X, si consuma tutto quel
processo di abuso della vendita delle indulgenze (vendere il perdono in cambio di denaro o opere
buone per continuare la fabbrica di San Pietro). Bisogna quindi offrire un nuovo slancio alla
cristianità, l’evangelizzazione può esserlo.
Ragioni culturali → l’introduzione del metodo di Gutenberg, la stampa, secondo alcuni (Elizabeth
eisenstein, la rivoluzione inavvertita 1970) è stata una rivoluzione. La capacità di comunicare delle
persone cambia totalmente. E’ stata un’importante svolta ma non una rivoluzione (come hanno capito
gli studiosi a partire dagli anni 2000). Tecnicamente qualcosa di molto simile era già praticato in cina,
ma non è questa la cosa più importante. Quando Gutenberg introdusse il suo metodo c’erano già
l’oralità e il manoscritto, i gesti, le immagini (ecosistema mediatico) + testo a stampa. Senza la
stampa e le trasformazioni dell’ecosistema mediatico la scoperta dell'America non sarebbe stata la
stessa.
Colombo ha più facilità nel dire cosa non ha visto, la scoperta lo sconvolge così tanto che
non riesce bene ad elaborare ciò che ha davvero visto. La descrizione avviene in negativo, è
fallace la narrazione in termini positivi.
Lo stesso processo emerge anche dalle descrizioni degli altri viaggiatori. Vengono dette
inoltre cose false, che assecondano stereotipi che appartengono alla società di provenienza
dei viaggiatori. Le aspettative di chi guarda prevalgono di parecchio rispetto all’oggetto
osservato.
La lettera è un ammasso di “fake news”, però, ciò ridimensiona la sua importanza in quanto
a fonte storica? No. La lettera non ci dice molto sulle popolazioni indigene ma ci dice molto
sugli europei, sul loro sguardo, le loro ambizioni, paure, stereotipi, definizioni dell’identità
europea.
Il nuovo mondo funziona come uno specchio, mostra all’europa com’è fatta, attraverso
queste descrizioni videro riflessi se stessi, è una descrizione in negativo dell’europa. Le
negazioni di Colombo, per quanto non descrivano il nuovo mondo, descrivono il vecchio
continente che tenta di incontrare l'altro.
L’incontro ebbe un carattere traumatico e i primi segni sono nell’imbarazzo linguistico di
Colombo. Uno dei libri più importanti scritti sul tema è infatti scritto dal linguista Cvetan
Todorov che scrive “la conquista dell’america” e riflette sulle problematiche dell’incontro con
l’altro.
La stampa non cambia radicalmente il modo di pensare, di vedere degli europei, rende solo
il processo di diffusione più veloce.
Colombo specifica di non aver trovato mostri o sirene, perché era questo che gli europei si
aspettavano di vedere.
Inoltre la stampa non soppianta la voce, le immagini e i manoscritti, anzi spesso li rende
ancora più prestigiosi. La stampa nasce a venezia negli anni 80 del 400, e diffonde delle
opere che erano trascritte dagli amanuensi. La stampa riproduce il loro lavoro, lo velocizza.
Tante persone hanno accesso a questi testi. I fruitori degli oggetti a stampa capiscono di
avere in mano un prodotto standardizzato, una copia che può essere facilmente controllata
da un potere più alto: politico e ecclesiastico. Il manoscritto è unico, venduto da una persona
in carne ed ossa, che lo ha fatto per te, del quale ti fidi, che ci ha messo la faccia. Il libro può
essere stato controllato, filtrato, il manoscritto no. Ancora di più ciò vale per le informazioni
dette a voce, face to face con persone fidate. Man mano che la stampa si diffonde le
persone cercano manoscritti o informazioni dette a voce, non considerando la stampa
attendibile. Gli editori veneziani lasciavano degli spazi vuoti che venivano riempiti con
decorazioni manoscritte per rendere più “unici” i libri a stampa. Un libro fatto da un
amanuense comunicava più fiducia rispetto ad uno a stampa.
L’ingresso della stampa infatti è paradossale e complessa, poiché si afferma in un ambiente
in cui ci sono altri mezzi fortemente affermati.
Perché Elizabeth Eisenstein pensava che la stampa fosse una rivoluzione? Perchè i suoi
anni sono gli anni della televisione e non si era ancora capita la portata di quel medium e
che impatto potesse avere. In questo modo lei si volta a guardare ciò che nel passato le
ricordava ciò che stava vivendo in quel momento in maniera non obiettiva, perché il passato
viene visto sempre con gli occhi del presente.
Quando viene introdotta la stampa viene detto che la stampa metterà fine ai manoscritti,
quando viene introdotto il giornale viene detto che soppianterà i libri, quando viene introdotta
la televisione viene detto che soppianterà i libri ecc.
La realtà delle cose però è più complessa: niente ha soppiantato niente, regna la pluralità
dei media, non ci sono rivoluzioni ma svolte.
Anche oggi noi guardiamo al passato e alle parole del Colombo con uno sguardo che è
diverso, moderno, legato al nostro tempo.