Durante questi 150 anni tra Copernico e Newton, muta l'immagine del mondo, ma anche il
cambiamento sull'uomo, scienza, uomo di scienza, lavoro scientifico e istituzioni
scientifiche, rapporti tra scienza e società e scienza e religione.
2. Galileo e il cannocchiale
Galileo nasce a Pisa il 15 febbraio 1564.
Nel 1069 ricevette una notizia sul cannocchiale, lo ricostruisce e lo perfeziona. ( scoprirà poi
nel 1609 che un fiammingo aveva costruito per la prima volta un cannocchiale e poi
confermato da Parigi) Per questa sua "scoperta" ottiene da Cosimo II de' Medici il posto di
matematico straordinario dello studio di Pisa.
A Firenze prosegue le sue ricerche astronomiche e scrive 4 lettere copernicane sul rapporto
tra scienza e fede. Accusato però di eresia per il suo Copernicanesimo viene processato a
Roma nel 1616. Viene dinuovo processato nel 1633 e costretto all'abiura. Proprio nella
solitudine del carcere, scrive la sua opera più originale: i Discorsi e dimostrazioni
matematiche sopra due nuove scienze.
Galileo presenta al Governo di Venezia l'apparecchio come sua invenzione, e gli viene
aumentato lo stipendio. Però l'invenzione del cannocchiale era attribuita agli olandesi o la
riscoperta del cannocchiale da parte di Galileo non era un episodio così straordinario.
La cosa interessante era solo che Galileo abbia portato dentro la scienza questo apparecchio,
usandolo come strumento scientifico e concependolo come un potenziamento dei nostri
sensi.
In questo suo scritto propone una visione e contemplazione più accurata agli studiosi della
natura:
● L'universo diventa più grande
● Distrugge la distinzione tra corpi celesti e terrestri
● La notizia che la galassia non è nient'altro che una congerie di innumerevoli stelle
● Le stelle chiamate "nebulose" sono greggi di piccole stelle
● L'argomento più importante però sta nella scoperta dei satelliti di Giove,
nella possibilità di rivelare e divulgare 4 pianeti, studiare le loro collocazioni e
fare osservazioni. Questa scoperta offriva a Galileo la visione in cielo di un
modello più piccolo dell'universo copernicano.
Due teorie sono quindi in contrapposizione: quello tolemaico (con la Terra fissa al
centro e il Sole che gira) e quello copernicano dove è la Terra che gira intorno al sole.
Prima di trasferirsi a Firenze, Galileo fa delle ulteriori osservazioni per il rafforzamento della
teoria copernicana: egli nota l'aspetto tricorporeo di Saturno (il suo anello non distinguibile
con il cannocchiale di Galileo) e soprattutto scopre le fasi di Venere (simili a quelle della
Luna) e le macchie solari (macchie scure e irregolari sulla superficie del sole)
REAZIONI ALLE SCOPERTE DI GALILEO
Cristoforo Scheiner interpreterà le macchie solari come sciami di astri rotanti innanzi al
sole (ipotesi fatta per mantenere l'immutabilità e perfezione del Sole). Ma Galileo fece
notare che le macchie erano irregolari nella loro formazione e non presentavano la struttura
di astri.
Ad altre contestazioni sulla sua teoria, Galileo risponde che il sapere non può
prescindere solo dall'osservazione, ma anche dall'esperienza. In ogni caso per
mezzo delle sue scoperte astronomiche risolve la competizione tra il sistema copernicano e
quello aristotelico tolemaico.
Di conseguenza, alla sua morte 60 anni dopo, il telescopio rivelò la presenza di montagne
sulla Luna, le fasi di Venere e un immenso numero di Stelle che misero gli scienziati di quel
tempo d'accordo con la teoria di Galileo. Però queste sue teorie lo avrebbero portato
allo scontro con la Chiesa. Tommaso Campanella fu un difensore di Galileo.
● La difesa della teso realista non poteva non apparire pericolosa per quanti
pensavano che la bibbia, nella sua versione letterale, non potesse errare. Se il
copernicanesimo appariva pericoloso per i protestanti, lo era ancora di più per i
cattolici. La Controriforma non poteva ammettere che fosse un credente qualsiasi
(anche Galileo) a stabilire i principi ermeneutici di interpretazione della Bibbia e
a proporre interpretazioni (radice scontro tra Galileo e la chiesa).
● Galileo reclama l'autonomia delle conoscenze scientifiche. Dio ci ha dato i
sensi, discorso, e intelletto ed è per mezzo di questi che possiamo giungere
alle conclusioni naturali o alle sensate esperienze o necessarie
dimostrazioni. Galileo scrive anche che nelle dispute di problemi naturali non
si dovrebbe partire dalle autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate
esperienze e dimostrazioni necessarie. Lui è interessato a come funzionano
le cose, che secondo lui scienza e fede sono incommensurabili. Lui non
dice come si va in cielo (compito della chiesa) ma vuole spiegare come
funziona. C'è diversità tra scienza e fede.
● Lo scopo dei testi sacri è quello di dire COME si va in cielo. La Scrittura è un
messaggio di salvezza che lascia intatta l'autonomia dell'indagine scientifica:
1. la Scrittura è necessaria per la salvezza dell'uomo
■ Non ha alcuna autorità per tutte le conoscenze stabilite
a opera delle sensate esperienze e necessarie
dimostrazioni
■ La scienza può costruire un mezzo per corrette
interpretazioni
■ La scienza è autonoma--> le sue verità si stabiliscono
con sensate esperienze e certe dimostrazioni
■ Nelle questioni naturali, la Scrittura ha l'ultimo posto
perché scienza e fede sono incommensurabili secondo
Galileo. Il discorso scientifico è discorso
empiricamente controllabile; il discorso religioso è un
discorso di salvezza che si preoccupa del senso della vita.
●
● Nicolò Lorini denuncia Galileo accusandolo di aver detto che certi modi della
Santa Scrittura non sono validi e che gli interpreta spesso errano. Il 19 febbraio
1616 il Sant'Uffizio passò ai teologi le due proposizioni affinché le si
esaminasse --> "Che il sole sia al centro del mondo e immobile di moto locale";
"la terra non è al centro del mondo". 5 giorni dopo i teologi sentenziano che la
proposizione era assurda in filosofia e eretica, in quanto contrastante con la
Chiesa. La seconda prop. Era meritevole della medesima censura in filosofia.
Quindi si condannò il copernicanesimo, ammonendo Galileo di
abbandonare l'idea copernicana di non insegnarla e non difenderla.
● Galilei dopo l'elezione di papa Urbano VIII, riprende la sua battaglia culturale.
Ritorna sul problema delle maree, il movimento della terra e la rotazione
diurna di essa. Nel suo dialogo ci sono 3 interlocutori: Simplicio, Salviati,
Sagredo. Simplicio rappresenta il filosofo aristotelico difensore del sapere
costituito dalla tradizione; Salviati è lo scienziato copernicano ma risoluto;
Sagredo rappresenta il pubblico aperto alle novità ma che vuol conoscere le
ragioni in entrambe le parti. Il dialogo è scritto apposta in volgare perché il
pubblico di Galileo era indirizzato verso le corti, dei nuovi ceti intellettuali della
borghesia e del clero. Ci sono 4 GIORNATE NEL DIALOGO.
1. La prima --> dimostrare l'infondatezza della distinzione
aristotelica tra il mondo celeste (incorruttibile) e il mondo
terrestre degli elementi (mutabile). Ci sono 2 fisiche, di cui una è
valida per il mondo celeste e l'altra per quello terrestre. Il moto
circolare (perfetto dei corpi celesti secondo Aristotele) varrà anche
per la Terra.
2. La seconda (analisi e soluzione delle difficoltà contro il moto
diurno e annuale della Terra) -->considerazioni sul linguaggio
● Esistono sia antichi sia attuali argomenti contro il moto della Terra. Simplicio
stabilisce che il principio della relatività dei movimenti e distrugge tutte
quelle esperienze addotte contro la teoria del moto della Terra. Per mezzo delle
sue teorie spazza tutti i fatti contrari a Copernico e favorevoli a Tolomeo,
rimpiazzandoli con altri fatti, altre esperienze e altre evidenze. Sulla base
di osservazioni meccaniche compiute all’interno di un determinato sistema, è
impossibile stabilire se tale sistema sia in quiete o moto rettilineo uniforme.
L’importanza di questo principio di relatività galileiana riesce a neutralizzare
tutto un insieme di esperienze che erano contro il copernicanesimo. Ogni moto è
relativo significa che il movimento non è attribuibile a un corpo in se
stesso. —> fine dottrina aristotelica. Quiete e movimento —>strada verso la
formulazione del principio di inerzia.
● Il 12 aprile 1633 Galileo è dai Sant’Uffizi, accusato di aver ingannato e insegnato
la sua teoria nonostante gli si fosse stato vietato. E che il Dialogo non era altro che
una difesa al copernicanesimo. Gli inquisitori quindi emisero la sentenza di
condanna. Anche i Discorsi sono stesi in forma di dialogo e si ritrovano gli stessi
personaggi. Nelle prime due giornate si discute sulla scienza che si occupa della
resistenza dei materiali. Problema: in tutti i corpi c’è una resistenza
all’essere spezzati. Galileo—> individuare i rapporti matematici esistenti tra
la resistenza e la lunghezza di tali corpi.
1. Nella prima giornata: indagine necessaria sulla struttura della materia,
continuità, del vuoto, dell’atomo
2. La seconda giornata: la resistenza dei corpi solidi viene ricondotta a sistemi e
combinazione di leve . Nuova scienza: la statica.
● la scienza di Galileo non è più un sapere a servizio della fede; ha uno scopo
diverso. Le proposizioni de fide ci dicono come si va in cielo, mentre quello della
scienza come va il cielo, spiegando tutto tramite spensate esperienze e
dimostrazioni necessarie. Se la scienza è autonoma dalla fede, deve essere
autonoma da tutti quei vincoli umani che ne proibiscono la realizzazione. È
autonoma dal sapere dogmatico presentato dalla tradizione aristotelica. Essa è
dannosa quando si erge a dogma, a dogma incontrollabile che vuol essere
intoccabile. Quel che Galileo pretende è di liberare la strada della scienza da
un vero e proprio ostacolo epistemologico, da quell’autoritarismo di una
tradizione soffocante che blocca la scienza. Quella di Galileo è una scienza
realista, come Copernico. Scienza: descrizione vera della realtà.
● La scienza è oggettiva perché si interessa di quegli aspetti dei corpi che sono =
per tutti. Ne le qualità soggettive ne le essenze delle cose costituiscono l’oggetto
della scienza. La è dunque una conoscenza oggettiva (delle qualità oggettive
dei corpi) e sono qualità determinabili e misurabili. L’uomo possiede alcune
conoscenze definitive e non rivedibili che sono le scienze matematiche . Esso non
conosce tutto e delle sostanze naturali non conosce l’essenza vera ed intrinseca.
Galileo punta sulle qualità oggettive o primarie dei corpi con varie conseguenze:
1. Esclude l’uomo dall’universo di indagine della fisica
2. Facendo ciò si escludono anche un cosmo di cose e di oggetti gerarchizzati
3. Promuove l’indagine quantitativa
4. Elimina le cause finali a favore delle cause meccaniche ed efficienti.
—> l’universo deterministico e meccanicistico di Galileo non è più l’universo antropocentrico
aristotelico e della tradizione.
● la scienza è quello che è proprio perché procede secondo un metodo preciso
(il metodo consiste nelle sensate esperienze effettuate attraverso i nostri sensi e
con necessarie dimostrazioni e argomentazioni generando ipotesi riferendosi alla
realtà). L’esperienza scientifica è l’esperimento. Essa è fatta da teorie che
istituiscono fatti e da fatti che controllano le teorie. Reciproca integrazione e
reciproca correzione. Galileo —> teorizzatore del metodo ipotetico-
deduttivo: la ragione vede solo ciò che lei stessa produce secondo il proprio
disegno e costringere la natura a rispondere alle sue domande. Non c’è
osservazione se non c’è teoria. Fa anche una distinzione tra esperimenti
eseguibili (cannocchiale che da immagini veridiche) ed esperimenti mentali
o immaginari (secondo Popper, quello di Galileo è perfetto --> il modello
dell'uso critico.
● Ipotesi --> prevista e da verificare aggiungendo poi ragionamenti logici e
matematici: esperimento. Metodo induttivo: dal particolare al generale.
Metodo ipotetico-deduttivo: grazie all'osservazione riesco a fare delle
ipotesi--> quindi esperimento. (grazie alle necessarie dimostrazioni)
Teoria copernicana--> Strumentalismo (per fare predizioni ma non una descrizione del
mondo) VS realismo (il metodo; con sensate esperienze e (ipotesi che portano a) necessarie
dimostrazioni)
Metodo--> assicurare l'attendibilità del procedimento (teorico-pratico); conferma tramite
esperimento: 1- osservo, 2- faccio calcoli, 3- in base al risultato formulo ipotesi, 4- devo
verificare con esperimenti, 5- si formulano leggi solo se l'ipotesi coincide con la realtà.
● Il sapere a cui Bacone pensa --> scienza progressiva fatta di risultati ottenuti da
generazioni di scienziati. La verità è filia temporis, sapere che nasce dalla
collaborazione di ricercatori esigendo nuove istituzioni come università,
laboratori. (scienza progetto comune). Cambio luoghi di cultura perché servivano
luoghi scientifici e pratici. Bacone si stacca dall'ideale del sapere magico. Il vero
sapere non è né privato né oscuro, ma è un sapere pubblico scritto in un
linguaggio chiaro e intersoggettivo (tutti posso ripetere gli esperimenti). Lui si
scaglia contro la tradizione filosofica del passato e creare una filosofia delle opere.
--> uomo ministro e interprete della natura e deve liberarsi dai propri pregiudizi
(autorità). Partendo dall'esperienza. Conoscenza è strumento di potere e per Bacone il
sapere era il potere che aveva dominio sulla natura umana. (scienza obbiettivo di
dominare la natura, cercare di riprodurla.