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Filippo Mastrangelo

Disturbi all’equilibrio
Con perdita di equilibrio si intende un'instabilità del corpo in relazione agli oggetti
circostanti. In pratica, nonostante si stia fermi, in piedi o seduti, si avverte una
sensazione di movimento.
Questo fastidioso sintomo è il risultato di disturbi dell'apparato vestibolare
dell'orecchio oppure di patologie neurologiche. Nel primo caso, l'instabilità è
solitamente associata a nausea, vomito, sudorazione ed ipoacusia (manifestazioni
neurovegetative), mentre nella perdita di equilibrio dovuta a malattie del sistema
nervoso è possibile riscontrare segni neurologici (come diplopia, offuscamento della
vista, nistagmo, atassia, debolezza muscolare e perdita di coscienza).
Le patologie che si possono associare a perdita di equilibrio sono le seguenti:
•Artrite
•Ictus
•Intossicazione da monossido di carbonio
•Labirintite
•Otite

A volte la perdita di equilibrio è un disturbo momentaneo. Altre volte è necessario


agire sul problema di salute che scatena il disturbo. Per questo è importante rivolgersi
a un medico, perché potrebbe essere necessario modificare l’assunzione di
alcuni farmaci, oppure potrebbero essere utili cambiamenti nell’alimentazione,
una fisioterapia 
Infine, può essere necessario intervenire chirurgicamente che può, ad esempio, essere
necessario nel caso in cui si soffra di sindrome di Ménière.

Disturbi orecchio
I disturbi o addirittura la perdita dell’udito sono problemi che diventano sempre più
frequenti.
Distinguiamo due casi principali di perdita dell’udito:

• danni all’orecchio interno o al nervo uditivo, in genere di condizioni permanenti,

• impedimenti fisici per le onde sonore, che non riescono più a raggiungere
l’orecchio interno (accumulo di cerume, fluidi o altro).
Quando non si sente più da un orecchio in genere la causa va cercata in condizioni
curabili e temporanee, come ad esempio:
➢perdita improvvisa dell’udito:

➢tappo di cerume,
➢infezione dell’orecchio,
➢timpano perforato,
➢malattia di Ménière,
➢perdita più graduale,

➢otite effusiva (accumulo di fluidi),

➢otosclerosi (crescita ossea),

➢accumulo di pelle (colesteatoma).

Cura e terapia

L’approccio terapeutico dipende dalla causa e dalla gravità dei sintomi:


• le infezioni possono essere trattate con antibiotici,

• le membrane timpaniche perforate e la rigidità degli ossicini possono essere


riparati con la chirurgia,

• i condotti uditivi otturati possono essere riaperti o puliti ambulatorialmente.


Nel caso di riduzione dell’udito da esposizione al rumore o da età si ricorre in genere
all’utilizzo di apparecchi acustici, che possono servire a rendere i suoni più alti e a
isolare i rumori di sottofondo. Alcuni dispositivi sono così piccoli da poter essere
inseriti nel canale uditivo esterno e risultare così invisibili. Infine ricordiamo che
riuscire a leggere le labbra può aiutare significativamente a migliorare la comprensione
del parlato.

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