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LA DIFESA
D E L L E D R U PA C E E

• FIORITURA E PRE-RACCOLTA LE FASI PIÙ CRITICHE

La difesa chimica non basta


contro la monilia del ciliegio

L’efficienza dei trattamenti chimici
sultano spesso disposti a «grappoli», a stretto contatto uno
con l’altro, creando una situazione favorevole alla diff usione
ed espansione dei marciumi (foto 1).
non è totale, per cui è importante considerare
anche i mezzi agronomici che possono contribuire Gli agenti patogeni
al miglioramento della difesa contro i marciumi
▪ Due sono le specie di funghi che possono causare marciumi
su ciliegio e sulle altre drupacee (albicocco, pesco e susino).
La principale è Monilinia laxa, che può attaccare sia fiori che
frutti; a volte si può rilevare Monilinia fructigena che ecce-
zionalmente può aggredire i frutti.
di Massimo Fornaciari Come molti altri funghi patogeni, lo sviluppo è vincola-

L
to a condizioni di elevata umidità: piogge ripetute o neb-
a difesa contro questa avversità è incentrata su tratta- bie, che causano la bagnatura prolungata della vegetazione.
menti con fungicidi specifici. Non si deve però trascu- Un secondo fattore che favorisce la comparsa dei marciumi
rare l’importanza che può avere l’adozione di corrette è la presenza sulla pianta di vie d’ingresso per i patogeni,
pratiche agronomiche nel contenimento dei marciumi. rappresentate dai fiori o da lesioni sui frutti.
Il ciliegio non presenta un elevato numero di avversità, Nel caso specifico del ciliegio è particolarmente delicata la
ma questo non significa che la difesa sia semplice. In real- fase di invaiatura. Infatti, in prossimità della maturazione
tà il breve ciclo colturale non lascia margini per recuperare l’epidermide perde l’elasticità e non è più in grado di assecon-
eventuali errori e, per molte avversità, la soglia di tolleranza dare un rapido rigonfiamento del frutto. Nel caso si verifichino
è spesso pari a zero. piogge, anche leggere e di limitata intensità, i frutti manife-
Rientra in questa casistica la difesa verso le moniliosi, fun- stano inevitabilmente spacchi e fessurazioni (foto 2).
ghi agenti dei marciumi di fiori e frutti. In queste situazioni i marciumi possono comparire rapi-
Come per tutte le drupacee, la presenza anche limitata di damente, diffondendosi dai frutti lesionati a quelli sani. Per
marciumi crea grandi problemi alla commercializzazione poi- quanto la selezione durante la raccolta sia accurata qualche
ché bastano la presenza di pochi frutti colpiti per alterare in frutto lesionato, o infetto da moniliosi ma apparentemente
pochi giorni l’intero contenuto di una confezione. sano, può facilmente sfuggire creando problemi di conser-
Nel caso del ciliegio individuare ed eliminare tutti i frutti vazione durate la fase di commercializzazione.
infetti durante la raccolta risulta molto impegnativo, mentre Spesso le conseguenze sono contestazioni e il crollo delle
una selezione successiva alla raccolta, oltre a risultare onero- quotazioni che, nei casi più gravi, può obbligare i produttori
sa, può addirittura aggravare la situazione per la grande sen- a sospendere la raccolta.
sibilità dei frutti alle manipolazioni.
La diff usione delle recenti varietà autofertili ha acutizzato Una difesa preventiva
il problema di contenimento dei marciumi, poiché i frutti ri-
Per la difesa sono disponibili diversi fungicidi specifici, nes-
suno dei quali possiede però capacità curative o eradicanti nei
confronti delle infezioni di moniliosi. Di conseguenza, la stra-
tegia deve seguire criteri preventivi, cercando di ostacolare e
prevenire l’insediamento e lo sviluppo di questi funghi, po-
sizionando gli interventi nei momenti di maggiore sensibilità
della coltura e in base alle condizioni climatiche.
Le fasi critiche sono la fioritura e la pre-raccolta.
Gli attacchi di moniliosi in fioritura sono pericolosi non so-
lo per i danni diretti sui fiori, ma soprattutto perché infezio-
ni anche lievi possono costituire un pericoloso inoculo per i
successivi attacchi in pre-raccolta. I fiori colpiti disseccano e
attraverso questi il fungo può penetrare e diffondersi nei tes-
suti legnosi fino a causare il disseccamento del ramo.
Dall’inizio della fioritura è consigliabile eseguire un in-
tervento quando si prevedano eventi piovosi o condizioni
di elevato tenore d’umidità. Diversamente, se l’andamen-
Foto 1 - Frutti di ciliegio colpiti da monilia to stagionale è poco favorevole allo sviluppo di moniliosi,

12 supplemento a L’Informatore Agrario • 12/2008


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Come detto, le condizioni ambientali sono uno dei prin-


cipali fattori scatenanti delle moniliosi. Negli ultimi anni si
sono sperimentati dei sistemi di copertura antipioggia e an-
tigrandine, derivati da quelli utilizzati per l’uva da tavola.
Anche se il costo è rilevante (indicativamente 30 euro/ha),
l’efficacia nella riduzione degli spacchi dei frutti e quindi dei
marciumi è risultata molto elevata. Diversamente non è pos-
Foto 2 - Ferite e microlesioni dei frutti causate da grandinate sibile modificare le condizioni ambientali. Piuttosto, anche
o piogge sono le vie di accesso della monilia se può sembrare ovvio, è opportuno valutare attentamente
le caratteristiche dell’area prima di impiantare un ceraseto;
è opportuno eseguire un intervento «precauzionale» nella tenendo conto che ambienti vocati per il pero non possono
fase di caduta petali. Anche se l’umidità atmosferica è limi- esserlo ugualmente per il ciliegio!
tata, la presenza dei residui fiorali può creare una situazio- Anche la scelta di sistemi e sesti d’impianto adeguati, assie-
ne favorevole allo sviluppo delle moniliosi che non dobbia- me a una corretta potatura, può contribuire a ridurre l’umidità
mo trascurare. dell’ambiente del frutteto, assicurando alla vegetazione luce
La fase successiva alla caduta dei residui fiorali (scamiciatu- e aria che sono comunque requisiti necessari per garantire
ra) si può considerare a basso rischio e non richiede interventi una fruttificazione abbondante e di elevata qualità.
specifici, almeno fino all’invaiatura. Certamente la
I frutti iniziano a essere suscettibili alle mo- sensibilità alle
niliosi in prossimità della maturazione, quan- moniliosi dipen-
do la polpa inizia a perdere di consistenza, ac- de anche dalla
cumulando zuccheri e acqua. In questa fase, varietà. In realtà
oltre alla presenza di una sufficiente umidità però, se nella fase
ambientale, gli eventi scatenanti l’infezione di pre-raccolta si
possono essere grandinate o anche semplici verificano condi-
piogge, che possono causare ferite o micro- zioni climatiche
lesioni sui frutti. avverse, nessuna
A eccezione delle varietà a maturazione pre- varietà di ciliegio
coce, che sono meno suscettibili ai marciu- si può considera-
mi, è quindi consigliabile eseguire un trat- re immune.
tamento specifico nella fase di invaiatura. Da non trascu-
Un ulteriore trattamento potrà rendersi ne- rare è la presen-
cessario con andamento climatico piovoso an- Foto 3 - Fiori e rametti disseccati in seguito ad attacco za d’inoculo in
che se, quando la stagione è particolarmente di monilia campo ( foto 3).
avversa, l’efficacia dei trattamenti diminuisce I frutti colpiti da
drasticamente. Per quanto riguarda la scelta dei fungicidi, ab- moniliosi spesso rimangono sulla pianta, si disseccano e rag-
biamo diversi prodotti a disposizione, elencati nella tabella grinziscono, subendo un processo di mummificazione. Su que-
a pagina 14. Non si può indicare una singola sostanza attiva sti residui si conservano le spore del fungo che rappresentano
come la più efficace, piuttosto nel caso si eseguano più trat- una pericolosa fonte d’infezione per la stagione seguente. È
tamenti ripetuti si suggerisce di alternare prodotti apparte- quindi importante eliminare o almeno ridurre la presenza di
nenti a diversi gruppi chimici come strategia antiresistenza mummie. Infine irrigazione e concimazione vanno gestite in
e per evitare l’accumulo di residui sui frutti. modo attento, soprattutto evitando gli eccessi. Una pianta ben
equilibrata, oltre a essere maggiormente efficiente dal punto
Non solo difesa chimica di vista produttivo, sarà anche meno suscettibile a marciumi
e altre avversità. •
Poiché l’efficacia dei trattamenti chimici non è totale, dob- Massimo Fornaciari
biamo considerare anche i mezzi agronomici che possono con- Cesac - Consorzio economico sociale acquisti collettivi
tribuire al miglioramento della difesa contro i marciumi. massimo.fornaciari@cesac.191.it
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Ciliegio
Stadi fenologici: allegagione (1), accrescimento frutti (2)
2

MONILIOSI RICAMATRICI
(Monilia laxa) (Archips podanus, Archips rosanus)
CHEIMATOBIA (Operophthera brumata)
Intervenire in presenza di un andamento stagionale favorevole allo RECURVARIA (Recurvaria nanella)
sviluppo delle infezioni (piogge ripetute, rugiade, nebbie).

Moniliosi Intervenire con infestazioni interessanti almeno il 5% dei germogli.


Prodotti fitosanitari Concentrazione Dose Si consiglia di disperdere Bacillus thuringiensis in acqua leggermente
Note
consigliati (%) (g o mL/hL) acida; quella alcalina potrebbe ridurne l’efficacia.
• TRIAZOLI
Ricamatrici, cheimatobia e recurvaria
Fenbuconazolo 5 70
Prodotti fitosanitari Concentrazione Dose
Tebuconazolo 25 50 Note
consigliati (%) (g o mL/hL)
Propiconazolo 25 25
• PRODOTTI DI ORIGINE NATURALE
• IDROSSIANILIDI
Bacillus thuringiensis
Fenexamide 50 1-1,5 kg/ha 6,4 100
var. kurstaki (bio)
• ANILIDE + METOSSICARBAMMATI Bacillus thuringiensis
Boscalid + piraclostrobin 26,7 + 6,7 40 10 60-100
var. aizawai (bio)
• PIRIMIDINE + FENILPIRROLI B. thuringiensis var.
Ciprodinil + fludioxonil 37,5 + 25 30 kurstaki + B. thuringiensis 25 + 25 100
var. aizawai (bio)
• DITIOFOSFATI
Malation 48 250
AFIDE NERO
(Myzus cerasi)
MOSCA
(Rhagoletis cerasi)
Intervenire alla comparsa
delle colonie iniziali onde
evitare l’aggravamento delle Nelle regioni meridionali la com-
infestazioni e la colonizza- parsa di adulti della mosca avvie-
zione delle giovani drupe ne precocemente, già alla fine di
aprile, mentre in quelle settentrio-
nali è più tardiva.
Rilevare la presenza in campo
degli adulti con trappole cromo-
tropiche gialle.
Al verificarsi delle prime catture
effettuare il trattamento localiz-
zato, a grosse gocce, su una parte
Myzus cerasi su ciliegio. della chioma esposta a sud.
Foto Pollini, Ponti, Laffi Distribuire, in funzione del volu- Trappola cromotropica
me della chioma, 200-500 mL di gialla per la cattura
soluzione/pianta. di Rhagoletis cerasi
Afide nero
Prodotti fitosanitari Concentrazione Dose Mosca
Note
consigliati (%) (g o mL/hL) Prodotti fitosanitari Concentrazione Dose
Note
• PRODOTTI DI ORIGINE NATURALE consigliati (%) (g o mL/hL)
Piretrine naturali (bio) 8 200 • DITIOFOSFATI
• NEONICOTINOIDI Esca proteica + dimetoato 29,7 + 38 1.000 + 50
Imidacloprid 17,1 50 • FENOSSIDERIVATI
Acetamiprid 5 1.500 g/ha Esca proteica + etofenprox 29,7 + 15 1.000 + 100
• CARBAMMATI • TIONOFOSFATI
Pirimicarb 17,5 200 Esca proteica + diazinone 29,7 + 18 1.000 + 250

14 supplemento a L’Informatore Agrario • 12/2008

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