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LA TIRANNIDE AD ATENE
Egli, cacciato per ben due volte da Atene, riuscì nel 545 a.C. a salire definitivamente al potere e vi rimase
fino alla sua morte avvenuta nel 527 a.C.
Pisistrato aumentò lo sfruttamento delle miniere di oro e di argento situate sul monte Laurio, sviluppò
l'agricoltura, l'industria e il commercio. Fece costruire nuovi templi nell'Acropoli dando lavoro a molti
disoccupati. Le monete d'argento di Atene, con sopra impresse la testa della dea Atena e la civetta, simbolo
della città di Atene, si diffusero in tutto il Mediterraneo.
Il tiranno incoraggiò il culto di Dionisio e istituì le feste dionisiache, che avevano anche lo scopo di
distogliere l'attenzione degli Ateniesi dai problemi legati alla vita politica.
Nel 514 a.C. Ipparco fu ucciso da due aristocratici per una vendetta personale.
Ippia si dimostrò ben diverso dal padre. Soprattutto dopo la morte del fratello, divenne diffidente e
spietato. Per questa ragione, gli aristocratici, con l'aiuto dell'esercito spartano, lo cacciarono da Atene
insieme alla sua famiglia nel 510 a.C.
1
La grande riforma di Clistene
Nel 508 a.C. il nobile Clistene, eletto arconte ad Atene, varò una grande riforma
democratica.
Bisogna però premettere che il processo che portò alla formazione di un governo
democratico ad Atene fu lento.
Nel VII sec. a.C. Atene era retta da un governo aristocratico che, però, fu
scosso da una forte crisi economica e sociale. L’arconte Solone introdusse
una riforma che avrebbe dovuto portare la pace sociale. Ma i provvedimenti da lui
presi crearono un ordinamento timocratico, cioè basato sul censo, che lasciò
insoddisfatti sia i nobili sia i poveri.
2
Ecco il modo in cui Clistene operò:
3
La tradizione attribuisce a Clistene l’istituzione dell’ostracismo, una procedura per
esiliare i cittadini sospetti di aspirare alla tirranide o di voler restaurare
l’oligarchia: ve ne parliamo nel dettaglio qui