Pancio
August 3, 2020
1
1 Caso elementare
La forma più semplice di un’equazione differenziale è la seguente:
y 0 = F (x) (1)
si risolve valutando l’integrale di F (x):
Z
y= F (x)dx + C (2)
Esempio 1. Consideriamo
y 0 = x3 .
Allora
Z Z
0 dy
3
y =x ⇒ = x3 ⇒ dy = x3 dx ⇒ dy = x3 dx
dx
x4
y= +C
4
2 A variabili separabili
dy
Poniamo in (1) y 0 = dx . La forma a variabili separabili risulta del tipo:
Q(y)dy = P (x)dx (3)
per cui la soluzione risulta essere
Z Z
Q(y)dy = P (x)dx (4)
Esempio 2. Consideriamo
2xy − y 0 = 0.
Allora
Z Z
dy dy dy
2xy − y 0 = 0 ⇒ 2xy − =0⇒ = 2xy ⇒ = 2xdx ⇒ ln |y| = x2 + C
dx dx y
2 +C
⇒ y = expx
3 Regola di Manfredi
La Regola di Manfredi permette di risolvere equazioni differenziali date dal rapporto di due
funzioni omogenee di pari grado.
Una funzione z = f (x, y) si dice omogenea se ∃α ∈ N ed ∃h ∈ R t.c.
z = f (hx, hy) = hα f (x, y).
Esempio 3. Consideriamo la funzione omogenea di secondo grado
f (x, y) = x2 + 3xy + 2y 2 .
Risulta essere omogenea in quanto se scelti α ∈ N ed h ∈ R si ottiene
f (hx, hy) = (hx)2 + 3hxhy + 2(hy)2 = h2 x2 + 3h2 xy + 2h2 y 2 =
= h2 (x2 + 3xy + 2y 2 ) = h2 f (x, y).
2
In una funzione data dal rapporto di due funzioni omogenee di pari grado è possibile dividere
numeratore e denominatore per x di grado massimo (e la funzione diventa f (x, y) = f (1, xy ) in
modo da poter effettuare un cambio di variabile dato da t = x/y e quindi la funzione diventa
dipendente dalla singola variabile t.
Esempio 4. Consideriamo
x2 + xy − y 2
f (x, y) =
x2 + 3xy + 6y 2
e poniamo t = y/x imponendo x 6= 0. In questo modo si ottiene
2
y 1 + xy − xy 2
f (1, ) = 2
x 1 + 3 xy + 6 xy 2
per cui
1 + t − t2
f (t) =
1 + 3t + 6t2
Esempio 5. Consideriamo
x+y
y0 =
y−x
e dividiamo numeratore e denominatore del membro destro per x:
1 + xy
y0 = y .
x −1
4 Di primo ordine
Le equazioni differenziali di primo ordine sono del tipo
g(x)
a0 (x)y 0 + a1 (x)y = g(x). (5)
a0 (x)
a1 (x) g(x)
Dividendo per a0 (x) e successivamente definendo a(X) = a0 (x) ed f (x) = a0 (x) si ottiene,
sostituendo nella (5) :
y 0 + a(x)y = f (x). (6)
3
4.2 Caso con a(x) = 0 e f (x) 6= 0
K’equazione si riduce ad un’equaione differenziale del primo ordine lineare ed omogenea. La
soluzione risulta essere: R
y = ce− a(x)dx (7)
Esempio 6. Consideriamo
y 0 − (3x − 1)y = 0.
dy dy
y 0 − (3x − 1)y = 0 ⇒ − (3x − 1)y = 0 ⇒ = (3x − 1)dx ⇒
dx y
Z Z Z
dy 3
⇒ = (3x − 1)dx ⇒ ln y = (3x − 1)dx ⇒ ln y = x2 − x + c ⇒
y 2
Z
3 2
ln y = (3x − 1)dx ⇒ y = e 2 x −x+c
Esempio 7. Consideriamo
2
y 0 − 2xy = ex .
2
Poniamo a(x) = −2x ed f (x) = ex . Si noti che a(x)dx = −2xdx = −x2 , per cui la
R R
soluzione risulta:
Z Z Z
x2 x2 x2 −x2 x2
R R
− −2xdx −2xdx 0
y=e e e +c =e e e dx + c = e e dx + c
Z
x2 2
=e 1dx + c = ex (x + c).
5 Equazione di Bernoulli
L’equazione di Bernoulli ha la forma:
a1 (x) g(x) n
y0 + y= y .
a0 (x) a0 (x)
a1 (x) g(x)
Poniamo a(x) = a0 (x) e f (x) = a0 (x) ottenendo cosı̀ la seguente equazione differenziale:
4
5.2 Caso n 6= 0 e n 6= 1
In questo caso si dividono entrmbi i membri della (10) per y n :
Poniamo y 1−n = t. Si ottiene quindi che dy 1−n = dt da cui (1 − n)y−n y 0 = t0 . Infine ricavando
t0
y −n y 0 = 1−n e sostituendolo nell’ultima equazione risulta:
che è un’eqauzione differenziale del primo ordine e lineare e quindo risolvibile con uno dei
precedenti metodi.
Esempio 8.
Z
00 0
y = sin(x) ⇒ y = sin(x)dx = − cos(x) + c1 .
Z
y = (− cos(x) + c1 ) dx = − sin(x) + c1 x + c2 .
Esempio 9. Consideriamo
xy 00 − y 0 − x3 = 0 ∀x ∈ R+
Poniamo y 00 = z 0 e y 0 = z. Sostituendo si ottiene
xz 0 − z − x3 = 0.
Risolvendo si ha:
x3
z= + c1 x
2
y0 = z
x4 c1 x2
y= + + c2 .
8 2
5
6.3 Eqauzione differenziale di secondo grado, lineare e completa
È della forma
ay 00 + by 0 + cy = f (x). (13)
• ∆<0
La soluzione dell’equazione differenziale è
y = eαx [c1 sin(βx) + c2 cos(βx)] . (16)