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INBOUND
MARKETING
LE NUOVE REGOLE DELL’ERA DIGITALE
ISBN 978-88-579-0341-5
Inbound marketing : le nuove regole dell’era digitale / Jacopo Matteuzzi. – Palermo : D. Flaccovio, 2014.
ISBN 978-88-579-0341-5
1. Marketing – Impiego [del] World wide web.
658.8002854678 CDD-22 SBN Pal0273124
webintesta.it
Nomi e marchi citati sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.
L’editore dichiara la propria disponibilità ad adempiere agli obblighi di legge nei confronti degli aventi di-
ritto sulle opere riprodotte.
La fotocopiatura dei libri è un reato.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume
dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941
n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comun-
que per uso diverso da quello personale possono essere effettuate solo a seguito di specifica autorizzazione
rilasciata dall’editore.
Ringraziamenti
Ringrazio innanzi tutto i miei genitori: mio padre Maurizio, senza il quale questo
libro sarebbe pieno di errori. Mia madre Giulia, dalla quale spero di aver ereditato
un po’ di “geni dello scrittore”.
Ringrazio il mio socio Simone e la mia collega Valentina, per aver portato avanti la
baracca mentre ero impegnato nello scrivere.
1. Inbound Marketing......................................................................................... « 19
1.1. Perché stai fallendo................................................................................... « 19
1.2. Regola n.1: smetti di interrompere!................................................... « 21
1.3. Il momento zero della verità................................................................. « 26
1.4. Inbound marketing.................................................................................... « 31
1.4.1. Su ciò che non è................................................................................ « 31
1.4.2. Il nuovo marketing......................................................................... « 36
1.4.3. Il metodo............................................................................................. « 39
1.4.4. Gli strumenti..................................................................................... « 42
1.4.5 Inbound vs interruption?............................................................... « 45
1.4.6. Inbound in azione: inbound marketing? Yes, we can!....... « 47
2. Costruisci.............................................................................................................. « 49
2.1. Costruisci il tuo brand.............................................................................. « 49
2.2. Due modi per uccidere le vacche sacre............................................. « 51
2.3. (Ri)costruisci il tuo sito........................................................................... « 53
2.4. Dodici errori tipici quando si realizza un sito................................ « 55
2.5. Perché usare WordPress......................................................................... « 64
9
3. Attira....................................................................................................................... Pag. 69
3.1. Inbound e content marketing............................................................... « 69
3.2. Cosa significa fare marketing con i contenuti:
il karma del content marketing .......................................................... « 71
3.3. Attira con un blog....................................................................................... « 72
3.3.1. In che modo un blog mi farà aumentare i clienti?.............. « 73
3.3.2. Il consiglio più importante.......................................................... « 76
3.3.3. Le cinque scuse principali per non aprire un blog............. « 78
3.3.4. Che cos’è davvero un blog?.......................................................... « 85
3.3.5. Come aprire un blog....................................................................... « 88
3.3.6. Da dove cominciare?...................................................................... « 90
3.3.7. Sette tipi di post che non possono mancare sul tuo blog. « 96
3.3.8. Trova le parole giuste.................................................................... « 100
3.3.9. Nove consigli pratici di blogging............................................... « 106
3.3.10. Anatomia di un post: un esempio pratico............................ « 113
3.3.11. Sei modi per promuovere il tuo blog .................................... « 116
3.4. Misura i tuoi successi............................................................................... « 121
3.5. Inbound in azione: un successo... sicuro!......................................... « 125
10
4.4.5. Due mappe sono meglio di una.................................................. Pag. 160
4.4.6. Title e meta description: la tua vetrina su Google.............. « 163
4.4.7. Il corpo delle tue pagine............................................................... « 169
4.4.8. Google è cieco: aiutalo a “vedere” le tue immagini............ « 174
4.4.9. Un errore tipico, attento al restyling! ..................................... « 177
4.4.10. SEO per WordPress....................................................................... « 178
4.5. Il SEO copywriting non esiste............................................................... « 179
4.6. Ripassiamo.................................................................................................... « 182
4.7. Perché devi farti linkare?........................................................................ « 183
4.7.1. Non tutti i link sono uguali: nofollow e anchor text.......... « 186
4.7.2. Penguin update: la trama si complica.................................... « 190
4.8. Come ottenere dei link............................................................................. « 192
4.8.1. Link earning vs link building...................................................... « 192
4.8.2. Principali tecniche di link building........................................... « 194
4.9. Un approccio innovativo: la semantica nella SEO........................ « 203
4.10. Social media & SEO................................................................................. « 210
4.11. Misura i tuoi successi............................................................................. « 212
4.12. Inbound in azione: un “prodotto” particolare............................. « 214
6. Converti................................................................................................................. « 295
6.1. Sul concetto di conversione................................................................... « 295
6.2. I tre pilastri della conversione.............................................................. « 302
11
6.3. Call-to-action................................................................................................ Pag. 303
6.3.1. Errori da evitare.............................................................................. « 309
6.4. Landing page................................................................................................ « 309
6.4.1. Suggerimenti..................................................................................... « 319
6.4.2. Errori tipici da evitare.................................................................. « 319
6.5. Form................................................................................................................. « 320
6.5.1. Suggerimenti..................................................................................... « 326
6.5.2. Errori tipici da evitare.................................................................. « 326
6.6. Infine... sperimenta.................................................................................... « 328
6.7. Il retargeting................................................................................................. « 330
6.8. Misura i tuoi successi............................................................................... « 333
6.9. Inbound in azione: una vittoria non sudata................................... « 333
Conclusione................................................................................................................ « 365
Biografia........................................................................................................................ « 369
12
Prefazione
13
Non sono tempi facili per i modesti: basta un mezzo sorriso sbagliato
per essere fraintesi ed essere scambiati per il classico imprenditore un
po’ sbruffone.
Jacopo non è fatto di questa pasta: il mezzo sorriso, quando lo accenna,
nasce dalla soddisfazione personale di aver realizzato, dopo anni di
sacrifici, un’impresa di successo.
Non è solo l’acquisizione di un nuovo cliente a farlo sorridere: è il modo
in cui lo ha acquisito. È il nuovo cliente che lo ha trovato. E che lo ha
scelto come consulente.
Jacopo, probabilmente, non aveva mai nemmeno avuto il tempo di
contattarlo quel cliente.
È per questo motivo, credo, che si nasconde nel check del proprio
smarphone quando si parla del successo di Studio Samo: Jacopo non ha
bisogno di raccontare agli altri i risultati raggiunti dallo Studio Samo,
come l’acquisizione di un nuovo cliente.
Preferisce di gran lunga raccontare il percorso che lo portato a
raggiungere tale risultato. Jacopo parla molto volentieri di come ha
iniziato la sua carriera, di quando al liceo, stringa di codice dopo stringa
di codice, si divertiva a costruire le prima pagine in html.
Dei modelli di business che ha sperimentato, dei collaboratori, dei soci,
degli amici e dei familiari che lo hanno accompagnato in questo viaggio,
dei nuovi progetti che ha in cantiere: di questo parla molto volentieri.
Quando si trova “ costretto” a parlare di quando ha acquisito nuovi clienti
è sempre un po’ titubante: non ha evidentemente bisogno di parlarne.
In una fase economica come questa, in cui molte agenzie di marketing
e comunicazione fanno davvero fatica a stare a galla, un imprenditore
che può permettersi di parlare continuamente dei successi lavorativi e
finanziari della propri azienda può facilmente essere frainteso.
In una fase economica come questa (e non solo) i meriti di una persona
modesta ma vincente, se presentati con troppa enfasi (seppure
spontanea) possono essere facilmente travisati.
Anche i risultati più meritevoli, se non contestualizzati adeguatamente,
possono essere interpretati in maniera malevola e liquidati con un
laconico “ Sì va beh, ma guarda quello che sta sempre a buttare dentro
clienti. Sarà vero poi?”.
La risposta è” Sì, mettetevi l’anima in pace”.
14
Jacopo (e naturalmente lo Studio Samo) hanno costruito un modello di
business di successo che non fa “buttare dentro clienti”. Sono i clienti
che cercano direttamente la consulenza di Jacopo & Studio Samo.
Un modello di business basato su professionalità, disponibilità,
competenza, gentilezza e ... inbound marketing.
Eh già: proprio lui, il famigerato inbound marketing di cui Jacopo e i
suoi colleghi, in questo libro, vi sviscereranno tecniche e strategie di
successo basate sulle proprie esperienze professionali.
E se avete ancora qualche dubbio, potete sempre fare un “#askjacopo” sui
social network: state certi che un certo Dott. Matteuzzi vi risponderà con
lo stesso entusiasmo con cui una decina di anni fa iniziò a sperimentare
le prime stringhe di html!
Ringrazio Jacopo per avermi dato l’opportunità di scrivere questo poche
righe introduttive al suo testo: non poteva esserci opportunità migliore
per me di ricambiare tutti i momenti di apprendimento e crescita
professionale che ho vissuto grazie “ai Samo”. E per tutti i momenti in
cui mi sono sentita davvero in famiglia in via Galliera 32.
Buona lettura e buon crescita professionale a tutti con “Inbound
Marketing” di Jacopo!
Valentina Vellucci
15
REGOLA N. 1 : NON INTERROMPERE
REGOLA N. 2 : COSTRUISCI
REGOLA N. 3 : AIUTA
REGOLA N. 4 : ATTIRA
REGOLA N. 5 : CONVERSA
REGOLA N. 6 : CONVERTI
REGOLA N. 7 : CHIUDI
REGOLA N. 8 : DELIZIA
REGOLA N. 9 : MISURA
REGOLA N. 10 : TESTA
«Oggi, il 90% degli investimenti di marketing viene speso per i canali che
interrompono la gente, al fine di ottenere la loro attenzione.
Spot televisivi, pubblicità sui giornali, spot radio e cartelloni pubblicitari,
ma anche canali web come banner pubblicitari, finestre pop-up, email
indesiderate, etc. Questi metodi non sono sbagliati in senso assoluto,
il marketing dell’interruzione può essere ancora efficace, se fatto con
empatia e se delizia il suo pubblico. Ma sul web, meno del 10% di tutti i
clic e del traffico passa attraverso questi canali.
La stragrande maggioranza del tempo e l’attenzione degli utenti di
Internet, sia desktop, tablet o smartphone, deriva da canali Inbound: le
newsletter a cui abbiamo scelto di iscriverci, i contenuti che vogliamo
leggere, i risultati di ricerca che preferiamo, i social media che vogliamo
utilizzare, i video che vogliamo guardare, ecc.»1.
Rand Fishkin, CEO di Moz
17
SE VUOI DIVENTARE
UN VERO CERCATORE DELLA VERITÀ,
ALMENO UNA VOLTA NELLA TUA VITA
DEVI DUBITARE, IL PIÙ PROFONDAMENTE
POSSIBILE, DI TUTTE LE COSE.
Cartesio
Discorso sul metodo, 1637
1. Inbound Marketing
Non è colpa tua e nemmeno della crisi, ma non stai andando alla grande,
di’ la verità! O comunque non bene come una volta; fai fatica a trovare
nuovi clienti, spendi di più e con meno risultati rispetto a dieci anni fa.
Cosa c’è che non va? Perché il telefono non squilla più? Dove cavolo sono
finiti tutti?
19
Perché?
Rifletti: l’assunto di partenza del tuo modo per farti conoscere – ovvero
delle tradizionali tecniche di marketing – è piazzare il tuo prodotto
in modo da renderlo visibile al maggior numero possibile di persone
potenzialmente interessate ad acquistarlo.
20
enigmasoftware.com
21
Ho posto questa domanda a diversi amici, parenti, conoscenti, e da
tutti ho ottenuto più o meno la medesima risposta: una, forse due, al
massimo tre. Questo avviene mentre siamo subissati da centinaia di
pubblicità ogni giorno.
Se anche la tua risposta è simile a quelle che ho ricevuto finora, non
dovresti chiederti cosa c’è che non va in tutto questo?
L’uomo del ventunesimo secolo ha sviluppato una qualche forma di
immunità ai messaggi pubblicitari.
2
Termine coniato da Seth Godin nel libro Permission Marketing: Turning Strangers into
Friends, and Friends into Customers, New York: Simon & Schuster, 1999
22
messaggio pubblicitario non richiesto. Può accadere (ma è rarissimo)
che l’interruzione arrivi proprio nel momento in cui abbiamo in mente
quello specifico oggetto, ma il più delle volte la nostra risposta, esplicita
o implicita, sarà “non mi interessa”, perché, anche se fossimo interessati a
ciò che viene pubblicizzato, il nostro interesse verrebbe sovrastato dalla
sensazione di fastidio, di costrizione, di violazione della nostra intimità.
Poiché il quantitativo di interruzioni che riceviamo quotidianamente
è cresciuto negli anni, il nostro disagio è aumentato di conseguenza, e
l’efficacia del messaggio diminuita.
thenaturalpowerofnewmedia.com
23
Il 90% del budget delle aziende viene ancora speso in attività che
interrompono3.
Immagina di ricevere in questo istante la telefonata di un noto operatore
nazionale che ti vuole proporre un nuovo profilo tariffario per il tuo
telefono fisso (sei quindi costretto ad interrompere la lettura del mio
libro). L’operatore all’altro capo dell’apparecchio è gentile, quindi lo stai
ad ascoltare per 5 minuti, poi gli rispondi in maniera cortese che non
sei interessato (probabilmente ti eri già informato su Internet prima di
stipulare il tuo contratto, e ritieni di aver fatto la scelta migliore per le
tue esigenze).
Ricominci a leggere e, qualche minuto dopo, ricevi una seconda
telefonata, è una nota azienda di telefonia mobile che ti propone un
nuovo profilo tariffario per il tuo cellulare. Come nel caso precedente,
hai fatto indagini sul web prima di scegliere il tuo abbonamento; in
più, hai già perso tempo con la chiamata di prima, perciò questa volta
rispondi subito, gentilmente, che non sei interessato (a meno che non
trovi questo libro veramente noioso).
Passano altri minuti ed il telefono squilla di nuovo; questa volta è un
operatore di una nota azienda che ti propone una nuova tariffa energetica
per la tua casa. Ora sei già stato interrotto tre volte: scocciato, metti giù
la cornetta senza nemmeno rispondere. Se ricevessi una quarta
telefonata (a volte mi è capitato), probabilmente decideresti di ignorare
il telefono del tutto.
24
Lo stesso vale per i volantini: se troviamo un volantino in buchetta in
mezzo a tante lettere lo guardiamo, ma quando la buchetta straripa di
pubblicità, quando il 90% è volantini pubblicitari, li buttiamo via senza
nemmeno leggerli.
25
quello di farti comprendere che oggi esiste un metodo diverso di fare
marketing. Un metodo per farlo attirando l’attenzione senza interrom-
pere (e senza infastidire).
26
sia esso uno shampoo, una pizza surgelata, un servizio di toelettatura
per cani o qualunque altra cosa.
Nel 2005 PROCTER & GAMBLE®, una delle più grandi multinazionali al mon-
do (proprietaria di numerosi marchi tra cui Gillette, Duracell e Pantene),
coniò il termine “primo momento della verità” per indicare quel breve
lasso di tempo in cui qualcuno si accorge di un prodotto sullo scaffale
di un negozio. Il gigante dei prodotti di largo consumo ritenne che quel
momento, che dura solo sette secondi, fosse fondamentale nella scelta
di quale marca acquistare, tanto da aver addirittura creato all’interno
dell’azienda la posizione di “Direttore del primo momento della verità”4.
A.G. LAFLEY, CEO di PROCTER & GAMBLE, si espresse in questo modo:
«Le migliori marche vincono sempre in due momenti della verità. Il
primo momento avviene davanti allo scaffale del negozio, quando un
consumatore decide se acquistare una marca o un’altra. Il secondo si
verifica in casa, quando utilizza la marca – ed è soddisfatto oppure no.»
27
thinkwithgoogle.com/collections/zero-moment-truth.html
thinkwithgoogle.com/collections/zero-moment-truth.html
5
28
Come vedi, il numero è quasi raddoppiato in un anno. Nota anche che lo
studio risale ad anni fa; è dunque lecito supporre che oggi queste fonti
siano aumentate ulteriormente e notevolmente.
thinkwithgoogle.com/collections/zero-moment-truth.html
29
thinkwithgoogle.com/collections/zero-moment-truth.html
Che cosa ci dicono questi dati? Procter & Gamble sta sbagliano tutto? No
di certo; il primo e secondo momento della verità sono tuttora di vitale
importanza per il successo di qualunque marchio.
Tuttavia, la grande differenza con il passato è che ora esiste un nuovo
momento critico nel processo d’acquisto, un momento di informazione
che avviene tra lo stimolo pubblicitario e l’acquisto vero e proprio.
Che tu venda schiuma da barba o polizze auto, che tu venda tramite
e-commerce o nel tuo negozio, la prima vera impressione che avranno
di te i tuoi clienti – e molto probabilmente la loro decisione finale –
dipenderà da quel momento, e avverrà online.
30
non stava pensando alla pizza, né al cibo in generale, quindi lo “stimolo”
pubblicitario ha finora funzionato alla perfezione. Ed è qui che entra in
gioco il momento zero della verità: il ragazzo non è mai stato nel locale,
quindi non conosce la qualità della pizza servita, il costo, ecc.
Decide allora di dare un’occhiata al suo smartphone, e digita il nome in-
dicato sul volantino su Google. Al primo posto trova la scheda del locale
su un portale, così controlla la valutazione media del locale e legge alcu-
ne recensioni. Diciamo che i giudizi complessivi sono nella media, non
pessimi ma nemmeno superlativi; è quasi convinto quando nota, conti-
nuando la navigazione sul portale, che più o meno alla stessa distanza
c’è un’altra pizzeria che ha ottenuto recensioni migliori.
Decide a questo punto di recarsi nella pizzeria con le migliori valuta-
zioni degli utenti, accartoccia il volantino e lo butta nel primo bidone
della spazzatura. Ecco come l’uomo di marketing racconterebbe questa
storia: la prima pizzeria ha speso denaro (per realizzare e distribuire i
volantini) per mandare la gente dal suo diretto concorrente!
Ho inventato questo aneddoto (ma chissà quante volte sarà successo
veramente) per farti capire che oggi, per battere la concorrenza, non
basta stimolare all’acquisto del tuo prodotto.
Probabilmente hai dedicato energia e denaro per gli altri due momenti,
ma la nuova domanda è: cosa stai facendo per vincere nel momento zero
della verità?
31
Alla luce di quanto detto, la nuova certezza è che
Quindi è ora che tu smetta di cercare clienti e cominci a fare in modo che
loro ti trovino. È da questo presupposto da cui devi partire per capire
l’inbound marketing.
ANASSÀGORA di CLAZOMENE6 sostiene che la conoscenza nasca dal
contrasto tra elementi opposti (percependo il caldo siamo in grado di
distinguere il freddo, assaporando il dolce comprendiamo l’amaro).
32
A questa categoria appartengono formati come le interstitial e finestre
pop-up, utilizzate da svariate popolari riviste online.
L’immagine qui sotto riporta un esempio di questi formati, preso da
Forbes, la nota rivista finanziaria, che ti costringe a passare per queste
pagine pubblicitarie prima di poter leggere l’articolo che ti interessa.
Sei costretto, se vuoi continuare a leggere, a cliccare sul link continue
to site.
33
NON DIPENDE SOLAMENTE DALLO STRUMENTO CHE UTILIZZI,
MA ANCHE DA COME LO UTILIZZI
L’email marketing, per esempio, può essere sia inbound che interrup-
tion. Se raccogli da qualche parte indirizzi di persone che non hanno
espressamente richiesto di ricevere comunicazioni da te, non stai facen-
do inbound marketing (invero, stai facendo spam).
Idem se compri pacchetti di email da terzi (esistono diverse aziende
che offrono questo tipo di servizi). Anche se hanno firmato il consenso
di ricevere informative promozionali, non ti conoscono e non hanno
espressamente richiesto di ricevere informazioni dalla tua azienda,
molti potrebbero non essere affatto interessati a quello che offri;
dunque, non è né una strategia efficace né non interruttiva.
34
Punto vendita diventa accesso: invece di definire dove verrà venduto il
prodotto, si tratta di fornire l’accesso agli utenti quando e dove vogliono.
Promozione diventa informazione: piuttosto che buttare altra pubblicità
in un mondo già saturo, questo approccio prevede di fornire agli utenti
informazioni che li aiutino a risolvere i loro problemi.
35
L’INBOUND MARKETING NON ESISTE SENZA DATI
Un’altra differenza importantissima tra il marketing tradizionale e
l’inbound marketing è la possibilità che offre quest’ultimo di tracciare
con precisione ogni passaggio. Il grande vantaggio delle attività di
marketing su Internet sono i dati. Le forme di marketing tradizionale
spesso non permettono di sapere con precisione da dove arrivano i nostri
clienti. Supponi ad esempio di aver distribuito volantini pubblicitari
e lanciato una pubblicità per radio: difficilmente potrai sapere se chi
entra nel tuo negozio ti ha conosciuto grazie alla prima o alla seconda
attività. Di conseguenza, non sai dove ti converrà allocare il tuo budget
in futuro. Tutte le attività dell’inbound marketing permettono invece di
sapere con precisione da quale canale e campagna sono arrivati i tuoi
contatti, se ti hanno conosciuto, per esempio, cercandoti sui motori di
ricerca o hanno visto una tua pubblicazione su LinkedIn.
L’inbound marketing, con appositi software di analisi, permette il
tracciamento di tutto il processo d’acquisto, dal momento della prima
visita al tuo sito, fino al momento dell’acquisto.
In questo modo sappiamo quali sono i canali che funzionano meglio
per noi e possiamo adattare di conseguenza le nostre future campagne,
investimenti e sforzi.
36
cipali, che andremo poi ad affrontare singolarmente nelle prossime se-
zioni di questo libro.
Prima di tutto, da dove deriva il termine “inbound marketing”?
Questo termine è stato coniato nel 2005 da HUBSPOT, un’azienda statuni-
tense che produce software per il marketing. Quindi, per addentrarci in
questo metodo, è logico cominciare dalle informazioni che troviamo sul
sito ufficiale dell’azienda più “inbound” della galassia conosciuta.
C’è una frase molto utile per comprendere il senso generale dell’inbound
marketing, poiché racchiude in poche righe i due aspetti fondamentali
di quest’attività. La riporto di seguito:
«Al contrario dei vecchi metodi di outbound marketing come acquistare
annunci, comprare mailing list, e pregare per i contatti, l’inbound mar-
keting si concentra sulla creazione di contenuti di qualità che attirano le
persone verso la tua azienda e prodotto, dove essi spontaneamente voglio-
no essere. Allineando i contenuti che pubblichi con gli interessi del cliente,
è naturale attirare traffico in entrata che è possibile convertire, chiudere
e deliziare nel tempo.»
37
Le persone passano attraverso diverse fasi durante questo processo:
vengono a conoscenza della tua azienda, interagiscono con essa,
acquistano, tornano ad acquistare, e ognuna di queste fasi richiede
diverse azioni di marketing. In ognuna di queste fasi è necessario fornire
contenuti giusti, nel posto giusto e al momento giusto.
E questo ci porta al secondo caposaldo dell’inbound marketing –
espresso con chiarezza nella seconda parte della frase di HubSpot che
ho riportato –, che consiste nello
HubSpot
38
Grazie a questi strumenti, è anche possibile imparare sempre di più
sui propri contatti nel corso del tempo, in modo da personalizzare i
contenuti e le strategie ai loro bisogni specifici.
È per sua natura multi-canale, perché avvicina le persone dove sono, nel
canale dove si trovano e dove vogliono interagire con te.
Nel prossimo paragrafo vedremo nel dettaglio quali sono le fasi di questa
nuova metodologia, e quali sono gli strumenti e i canali più idonei per
gestire ciascuna di queste fasi.
1.4.3. Il metodo
La nuova metodologia dell’inbound marketing copre ogni passaggio che
conduce a trasformare un estraneo in cliente e fan della tua azienda. Ma
quali sono, nel dettaglio, le fasi di questa attività? La seguente immagine
mostra una rappresentazione del ciclo d’acquisto.
39
Una volta attirate le persone giuste, il nostro obiettivo sarà perciò
indurre il maggior numero di esse ad incanalarsi nella parte successiva
dell’imbuto. Ma in che cosa consistono queste quattro azioni?
Vediamolo nel dettaglio.
40
Ma attirare le persone giuste non è sufficiente, quando sono sul nostro
sito bisogna “convertirle”, e questo ci porta alla seconda fase del
processo.
41
che tu debba dimenticarti di lui; anzi, di questi tempi è molto più facile
vendere qualcos’altro a chi è già tuo cliente, piuttosto che trovarne uno
nuovo. Se delizi i tuoi clienti continuando ad offrire valore anche dopo la
vendita, essi non solo continueranno a comprare da te, ma diventeranno
anche promotori della tua azienda, portandoti nuovi clienti grazie al
passaparola spontaneo.
La metodologia inbound offre l’opportunità di avere successo in ognuna
di queste fasi utilizzando alcuni dei molteplici strumenti che Internet
mette a disposizione. Ma questi strumenti e canali non si possono usare
indistintamente; ogni fase ha i suoi specifici mezzi, e modi diversi per
utilizzarli.
BLOGGING
L’inbound marketing comincia con un blog. Un blog è il modo migliore per
attirare nuovi visitatori al tuo sito web, perché grazie a questo strumento
potrai creare contenuti di valore e aggiornati, che rispondono alle loro
domande e offrono informazioni utili. Un blog è il miglior modo che
puoi avere per dimostrare la tua competenza, modificando in positivo la
percezione che le persone hanno della tua azienda, instaurare fiducia e
porti come leader di pensiero invece che come semplice venditore.
MOTORI DI RICERCA
Non importa se acquisteranno su Internet o in negozio; come abbiamo
visto, i tuoi potenziali clienti iniziano spesso il loro percorso di acquisto
online, e molto frequentemente lo fanno utilizzando un motore di
ricerca per trovare informazioni su un prodotto o un’azienda. Essere
visibili quando essi cercano è una delle chiavi principali del successo
della tua strategia inbound. Se sei ben posizionato sui motori di ricerca,
42
non avrai più bisogno di cercare clienti, saranno loro a trovare te! Questo
implica un’attenta fase analitica per individuare le parole chiave con
cui gli utenti cercano il tuo prodotto, ed una successiva fase operativa,
che consiste nell’ottimizzare le pagine del tuo sito in relazione a queste
parole chiave.
SOCIAL MEDIA
Essere presenti sui motori di ricerca è una grande cosa, ma oggi gli
utenti di Internet passano gran parte del loro tempo su social network
come Facebook e Twitter. Ed è lì che dovrai essere presente con i tuoi
contenuti, le tue offerte, il tuo marchio. Diversi dai mass media, i social
media sono i luoghi della comunicazione bi-direzionale, sono i luoghi
della conversazione. Quindi, dovrai imparare ad usarli per interagire
con i tuoi potenziali clienti, non solamente per piazzare i tuoi prodotti.
Capendo la natura dei social media ed i loro meccanismi, sarai in grado
di mostrare i tuoi messaggi solo agli utenti realmente interessati al tuo
prodotto, attirandoli sul tuo sito.
CALL-TO-ACTION
Quando un utente atterra sul tuo sito, vuoi che si limiti a dare un’occhiata
e poi esca, magari per visitare il sito del tuo principale concorrente?
Devi fare in modo che segua un percorso guidato molto chiaro verso
la conversione, limitando il numero di opzioni che potenzialmente
potrebbero confonderlo. Le call-to-action sono pulsanti o link che
incoraggiano un visitatore a compiere l’azione che vogliamo che egli
compia, come scaricare un ebook, richiedere informazioni o un’offerta.
Anche una semplice call-to-action, come un pulsante con scritto
“scopri”, può incrementare in maniera straordinaria il numero delle tue
conversioni. Al contrario, una call-to-action poco efficace (o la sua totale
assenza) può ridurle drasticamente.
43
LANDING PAGE
La landing page è una pagina del tuo sito realizzata appositamente per
la conversione. È il luogo dove gli utenti lasciano i loro dati e diventano
contatti. Solitamente gli utenti atterreranno su queste pagine dopo aver
cliccato su una call-to-action presente sul tuo sito o su una tua pubblicità.
Devono essere studiate con molta cura, sia per quanto riguarda il design,
sia per i testi e gli elementi audiovisivi, per garantire il più alto numero
di conversioni possibile.
FORM
Per fare in modo che un utente diventi un contatto, è necessario che
egli compili un modulo appositamente creato. Questo modulo si chiama
form, ed è necessario che sia ottimizzato per rendere il più possibile
semplice il passaggio da visitatore a contatto.
RETARGETING
Il 98% di tutto il traffico del web lascia un sito senza aver convertito.
Come puoi fare in modo di non perdere per sempre questi visitatori? Il
retargeting è una forma di pubblicità che viene mostrata solo agli utenti
che hanno già visitato il tuo sito, quindi ti aiuta a mantenere un legame
con loro e farti ricordare. Questa forma di marketing comportamentale
aiuta ad aumentare il numero delle conversioni.
EMAIL
Cosa fai se un visitatore fa la prima mossa compilando il modulo di
contatto, ma ancora non è pronto a diventare tuo cliente? Una serie di
email incentrate su contenuti utili pertinenti può aiutarti a conquistare
la fiducia dei tuoi contatti, rendendoli così più propensi ad acquistare ed
in minor tempo. Questo processo viene chiamato marketing automation
o anche lead nurturing (nutrire i tuoi contatti).
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SOCIAL MEDIA
Utilizzare nel modo giusto le varie piattaforme social dà la possibilità di
fornire assistenza ai clienti in tempo reale e di continuare a deliziare con
contenuti di valore. Strumenti come i gruppi di Facebook e di LinkedIn
o le community di Google Plus sono i luoghi ideali per continuare ad
interagire con propria clientela, facendosi ricordare ed amare da chi ha
già acquistato una prima volta.
EMAIL
L’email marketing non è solo un ottimo strumento per preparare i
contatti all’acquisto: è anche grande per continuare ad interagire con
chi ha già acquistato. L’invio di contenuti utili ai clienti acquisiti, come
l’ultimo articolo del blog o un nuovo ebook da scaricare, può aiutarli
a raggiungere i loro obiettivi (e farti amare per questo), ma anche a
presentare nuovi prodotti che potrebbero essere di loro interesse.
Ecco quali sono gli strumenti principali del metodo inbound marketing,
che sono naturalmente gli stessi che tratterò nei prossimi capitoli di
questo libro. Utilizzando questo approccio multicanale, che prevede
prima di tutto la creazione di contenuti, e poi la condivisione degli
stessi sui canali giusti al momento giusto, potrai raggiungere obiettivi
di crescita insperati, a costi minori e facendoti amare dai tuoi potenziali
clienti. Come tutte le cose buone, non sarà un percorso rapido, né privo
di ostacoli; ma, credimi, alla fine ne sarà valsa la pena.
Se sei convinto e desideri metterti in gioco, ti accompagnerò, per tutto il
resto di questo libro, lungo la strada dell’inbound marketing, che cambia
le persone da estranei a clienti. Sei pronto per questo nuovo viaggio?
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Un modello di business classico, che applicano ancora oggi – solo più in
grande – diverse realtà consolidate.
Il modello funzionò abbastanza bene per i primi tempi, ma di anno
in anno erano necessarie sempre più telefonate per ottenere un
appuntamento, e sempre più appuntamenti per chiudere un contratto.
Arrivai presto ad un punto in cui i guadagni derivanti dai clienti non
erano sufficienti per coprire le spese. Le provvigioni che riconoscevo
agli agenti, anche se alte, non bastavano per pagare la benzina sempre
più cara.
Mi ritrovai così da solo, e dovetti cercare una soluzione per trovare nuovi
clienti e non fallire. Sono ripartito da zero, senza telemarketing e senza
struttura commerciale, contando solamente sulle mie competenze, cioè
sulla conoscenza di come funzionano il web e il mercato di oggi. Non
posso dirti che sia stato facile, né che sia stato necessario poco tempo
per rimettermi in piedi, ma posso dirti con orgoglio che ha funzionato.
Oggi la mia agenzia ha un fatturato più di dieci volte superiore a quello
dei primi anni di attività. Siamo ancora una realtà piuttosto piccola,
ma in controtendenza rispetto alla situazione italiana: mentre molte
aziende continuano a perdere, noi siamo in crescita.
E la cosa bella è che tuttora non abbiamo una struttura commerciale,
perché sono i clienti che ci cercano!
Questa è la prova migliore che ti posso dare per dimostrarti il valore
dell’inbound marketing, per il semplice motivo che l’ho vissuto sulla mia
stessa pelle.
Ora che hai letto questo apologo potresti essere convinto (lo spero)
di quanto il metodo inbound sia migliore delle forme tradizionali di
marketing che hai usato fino ad oggi. Però, prima di cominciare a vedere
nel dettaglio cosa dovrai fare e come, c’è un ultimo aspetto che intendo
precisare:
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Certo, ci sono numerosi vantaggi nel metodo inbound (tracciabilità,
minor costo, migliore percezione del marchio, ecc.), ma, nonostante
tutto questo, alcune tecniche tradizionali potrebbero ancora risultare
efficaci; soprattutto se realizzate con empatia e creatività.
Sono convinto che una strategia basata unicamente su tecniche
interruption non possa funzionare al giorno d’oggi (ricordi l’esempio
del volantino della pizzeria?), ma ritengo anche che si possano integrare
alcuni elementi tradizionali nell’ambito della metodologia che ho
descritto qualche pagina più indietro, senza per questo stravolgerne il
significato e l’efficacia.
Perciò non prendermi alla lettera, prima di licenziare la tua intera forza
vendita, pensa piuttosto a come puoi suddividere il tuo budget al meglio
per ottimizzare costi e ricavi.
Nella mia agenzia abbiamo scelto di essere inbound al 100%: non
utilizziamo altri strumenti oltre a quelli che descriverò in questo libro.
Ma ogni azienda è diversa, solo tu potrai sapere, provando, ciò che
funziona meglio per la tua.
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Nel bel mezzo del dibattito sulla riforma della sanità, la Casa Bianca di
Obama iniziò a monitorare quali erano le risposte che la gente cercava
maggiormente in rete sull’argomento. Così scoprirono che la domanda
più cercata su Google era “Cosa c’è nella fattura della sanità?” (What’s in
the health care bill?).
In tutta risposta, crearono un articolo sul blog del sito della Casa Bianca
intitolato esattamente nello stesso modo: “Cosa c’è nella fattura della
sanità?”.
La strategia ha funzionato alla perfezione: durante il culmine della di-
scussione, il primo risultato su Google era quell’articolo su WhiteHouse.
gov, che spiegava i piani del presidente per quanto riguarda la sanità.
Quello che mi piace di questa storia è che lo staff di Obama ha capito
perfettamente come funziona il web, che le persone lo utilizzano per
ottenere informazioni utili e risposte alle loro domande, e ha usato
questo a proprio vantaggio applicando due delle principali attività
dell’inbound marketing – SEO e blogging – che vedremo nelle prossime
pagine. E la parte migliore della storia è che la campagna non è costata
nulla di più del tempo impiegato per scrivere quell’articolo.
Vuoi provarci anche tu?
ESERCIZI
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Jacopo Matteuzzi
STUDIOSAMO
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