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Bile Nera e Malinconia

Juan Huarte de San Juan nel pensiero europeo moderno

Alessia Nastri (CP/05032)


alessianastri16@icloud.com

Al centro del convegno “Bile Nera e Malinconia: Juan Huarte de San Juan nel
pensiero europeo moderno” , tenutosi il giorno 25 novembre 2021, vi era l’obiettivo di
andare a de nire il concetto di “malinconia” a partire dall’analisi dell’opera prodotta
da Huarte de San Juan “Examen de ingenios para las ciencias”.
Dell’opera ricordiamo esistere due versioni:
-la prima risalente al 1575
-la seconda prodotta nel 1594
Ciò che differenzia le due versioni è stato l’intervento della censura e dei vari
tribunali inquisitori del tempo.
L’opera può essere de nita come un compromesso tra un trattato di medicina e un
trattato di loso a naturale, poiché l’autore esplora anche il rapporto tra l’uomo e la
natura e l’uomo e Dio.
Dell’opera di Juan Huarte de San Juan esistono numerose traduzioni, ricordiamo in
particolare:
-3 traduzioni in lingua italiana
Le traduzioni in lingua italiana, tuttavia, non sono state prodotte recentemente, per
questo motivo, secondo obiettivo del congresso è stato portare avanti un progetto di
ricerca che potesse portare alla produzione di un testo italiano recente dell’opera
“Examen de ingenios para las ciencias” grazie agli interventi, su alcuni punti
dell’opera, da parte di una serie di rispettabili studiosi.

Come evidenzia nel proprio intervento la relatrice Amneris Roselli, il concetto di


malinconia esiste n dall’antichità, ed è sempre stato dif cile da inquadrare.
A dare una prima de nizione etimologica del termine fu Omero: la parola deriva da
“mélas,mélanos” che vuol dire “nero” e “cholé” che signi ca “bile”,
insieme “bile nera”.
Il primo a parlare di bile nera fu Ippocrate nella sua opera “La natura dell’uomo”, il
testo va a sviluppare la dottrina della quadripartizione degli umori che sarebbero: il
sangue, il egma e poi la bile gialla e la bile nera. Questa è la prima volta che si
legge della bipartizione della bile, tuttavia ad approfondire questo concetto sarà
successivamente Galeno.
Quindi abbiamo questa dottrina, che si crede essere la più antica, che presenta la
bile nera come un umore. In realtà ci si rende conto che il discorso è ben più ampio
e che già ai tempi dell’antica medicina greca il concetto di malinconia, per quanto si
riconduceva alla bile nera, sfuggiva ad una de nizione unicamente medica.
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La malinconia per i greci è sempre stata qualcosa che camminava su due piani
paralleli.
La bile, la bile nera, risulta essere non un prodotto dell’osservazione scienti ca, ma
un concetto intrinseco alla mentalità: si parla di “bile nera”, di questo furore, di
questa ira, già nei poemi antichi dell’Iliade e dell’Odissea,così come in altre
commedie greche antiche.
Analizzando queste opere è reso evidente come già nell’antichità la dimensione che
riguardava l’atteggiamento dei presunti malinconici suscitasse più interesse rispetto
alla dimensione medica in senso stretto.
Nel de nire dunque il concetto di malinconia la medicina c’entra poiché ha
contribuito a rendere autorevole le dottrine, tuttavia non è possibile rivedere
nell’ambito medico l’origine stessa di essa.
Se no ai tempi di Ippocrate e Galeno si è cercato di portare avanti uno sforzo per
incasellare la malinconia in una de nizione univoca legata strettamente al campo
medico e riconducibile agli altri umori del corpo, a partire dal ‘500-’600, in parallelo
ad una riscoperta del gusto per l’antichità, la malinconia sfugge completamente ad
ogni tentativo di de nizione poiché entra a far parte di contesti differenti da quello
medico.
Il campo principale, differente da quello medico, in cui il concetto di malinconia viene
inserito è quello letterario:
a tal proposito il professore Guillermo Serés (Universitat Autònoma de Barcelona) ha
presentato un approfondimento della malinconia trattata da Juan Huarte de San
Juan rappresentata in tre diversi autori spagnoli: Fray Luis de Leòn, Miguel de
Cervantes e Lope de Vega.
La tesi di fondo che emerge dagli scritti di de San Juan è il dualismo intrinseco ai
concetti di malinconia e malinconico: è possibile separare l’immagine del
malinconico per natura, dal malinconico affetto dall’azione di quella che in medicina
viene de nita la “bile nera”.
Ora Guillermo Serés si propone di mostrare questa doppia natura della malinconia
all’interno degli scritti di questi tre autori spagnoli:
-Fray Luis de Leòn parla della malinconia associandola a qualcosa di freddo, oscuro
e all’azione del meditare.
Il primo malinconico che emerge dalla descrizione di Fray Luis de Leòn è perturbato,
spaventato, un malinconico che si dispera.Questi stati di paura e tristezza sono stati
propri della malinconia medica associata a quell’umore de nito bile nera.
Tuttavia dagli scritti dell’autore emerge anche un secondo tipo di malinconico: il
malinconico ingegnoso, intelligente e che ama conversare.

-Nell’opera “El licenciado Vidriera” di Miguel de Cervantes il personaggio di Vidriera


rappresenta proprio il tipo di malinconico che non riesce a controllare il proprio
temperamento, il malinconico che Huarte de nisce controllato dall’azione della bile
nera.
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-L’in uenza di Huarte è riscontrabile anche all’interno dell’opera di Lope de Vega.
Lope, seguendo Huarte, sottolinea come la freddezza e l’umidità siano quelle qualità
che fanno perdere la ragione e il loro opposto, il calore dunque, perfezionano ed
aumentano la razionalità umana.
Il malinconico di Lope de Vega è colui che contemplando e meditando rende il
proprio spirito freddo rendendolo appunto malinconico.

L’analisi degli interventi ha prodotto un risultato interessante: la de nizione della


malinconia non può più essere univoca. Essa non può più essere de nita
unicamente in senso medico, fuoriesce dal campo della medicina assumendo nuovi
signi cati che ne impediscono un incameramento speci co, perdendo parte della
de nizione iniziale scienti ca assume nuove sfaccettature di signi cati che la
rendono così un concetto controverso e dif cile da esplicare.
Essa è un furore, ma questo può essere:
-divino, cioè quel furore che porta alla grande immaginazione, alla genialità
-patologico, cioè una de nizione più sica che ha riscontri negativi sull’essere
umano.
La malinconia inizia ad essere studiata da ammiratori e detrattori affermandosi come
un concetto su cui avere un’opinione, una simpatia.
Essa è una malattia, una fortuna, un’ispirazione artistica;
impossibile riconoscere quanto resta della de nizione etimologica di “bile nera”,
certa è la sua importanza e presenza nella vita, artistica o meno, di ognuno.
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