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Infiammazione.

L’infiammazione o flogosi è un meccanismo di difesa aspecifico e


innato, che il nostro organismo mette in atto in seguito a un danno
tissutale.

L’obiettivo è eliminare la causa di danno tissutale e avviare il processo


di riparazione.
Cause principali di infiammazione:

v Agenti patogeni (batteri, virus, miceti, protozoi)


v Abrasioni
v Irritazione da chimici
v Temperature estreme
Segni di infiammazione.

u Rubor à arrossamento.

u Tumor à gonfiore.

u Dolor à dolore.

u Calor --> colore.


Stadi dell’infiammazione:

- Vasodilatazione.

- Migrazione dei fagociti.

- Rigenerazione tissutale.
Stadi dell’infiammazione:

Vasodilatazione: i vasi sanguigni dell’area interessata si dilatano e aumentano


la loro permeabilità.
Questo permette a determinate cellule, come i fattori della coagulazione e
fagociti di passare dal circolo sanguigno alla zona della infiammazione.
Stadi dell’infiammazione:

Migrazione dei fagociti: i fagociti migrano entro un’ora dall’inizio della


infiammazione dal sangue verso il liquido interstiziale.
I principali elementi che prendono parte a questo processo sono i leucociti: in
primis i neutrofili e poi i monociti che arrivati nel sito di interesse si trasformano
in macrofagi.

I macrofagi fagocitano il tessuto danneggiato e i microrganismi invasori e


quando muoiono formano il pus.
Stadi dell’infiammazione:

Rigenerazione dei tessuti: una volta che è stata risolta la causa della
infiammazione, il tessuto è in grado di rigenerarsi lasciando una cicatrice o
meno a seconda della gravità ed estensione della lesione.
Lesioni elementari dermatologiche.
Lesioni elementari primarie.
Macchia.

Macchia: è una modificazione circoscritta del colorito cutaneo, senza


apprezzabili alterazioni degli altri caratteri macroscopici epidermici e
dermici.

Da variazioni qualitative e quantitative del contenuto ematico.


Da variazioni quantitative del pigmento melanico.
Da alterazioni qualitative della pigmentazione (pigmento eterologo).
v Da variazioni qualitative e quantitative del contenuto ematico.

- da iperemia attiva: colore rosso vivo e scompare alla diascopia.


Esempi sono le ustioni di primo grado, il morbillo e la roseola sifilitica.
- cianematose: colore rosso cupo—bluastro che non scompare
completamente alla diascopia. Esempi sono i geloni.
- anemiche: da difetto di vascolarizzazione.
- da diffusione di sangue nella cute: non scompaiono alla diascopia
ma variano di colore seguendo le modificazioni che subisce
l’emoglobina (rosso-blu-verde-giallo).
- da esagerato sviluppo vascolare: angioma.
v Da variazioni quantitative del pigmento melanico.

- eccesso di pigmento: nevi pigmentari.

Quando il pigmento è localizzato nel derma profondo, la macchia


appare bluastra per fenomeni di diffrazione della luce (effetto Tyndall).
- difetto o assenza di pigmento: vitiligine, pityriasis versicolor.
Si differenziano dalle macchie anemiche in quanto con la diascopia i
margini della lesione permangono netti.
vDa alterazioni qualitative della pigmentazione (pigmento eterologo)
Lesioni elementari primarie.
Papula.
u E’ una rilevatezza solida della cute circoscritta, di grandezza variabile da
0,1 a 1,0 cm, determinata da:

- un ispessimento localizzato dell’epidermide (papula epidermica)

- infiltrato infiammatorio degli strati superficiali del derma (papula dermica)


u Il colorito varia dal rosso-vivo al rosso cupo, al giallastro, al bruno, al
nerastro. La consistenza è duro elastica.
ESEMPI DI PAPULA

v Epidermica: verruca.
ESEMPI DI PAPULA

v Dermica: sifilide secondaria.


ESEMPI DI PAPULA

v Dermo epidermica: lichen ruber planus.


Lesioni elementari primarie.
Nodulo.
Formazione solida circoscritta a sede dermica o ipodermica, prodotto
da un infiltrato infiammatorio o neoplastico, o dall’accumulo di varie
sostanze (Sali di calcio, lipidi, acido urico).

Si distingue dalla papula per la sede più profonda e per le dimensioni


maggiori.
Più noduli confluiscono a formare una lesione rilevata irregolare
definita placca.

Nodi in sede dermo epidermica che si osservano nella sifilide, nella


tubercolosi e nelle micosi si definiscono gomme.
Si risolvono con esiti cicatriziali.
Lesioni elementari primarie.
Vescicola.
Piccola rilevatezza della superficie cutanea costituita da una cavità
contenente liquido sieroso.

In rapporto alla sede distinguiamo:


§ Vescicole subcornee.
§ Vescicole intraepidermiche.
§ Vescicole sottoepidermiche.
Il contenuto inizialmente limpido, può diventare torbido per l’afflusso di
polimorfonucleati e talora assume aspetto emorragico.

Sintomi soggettivi sono:


• Prurito;
• Bruciore;
• Dolore

Le lesioni si risolvono solitamente in maniera spontanea senza esiti


cicatriziali con l’eccezione delle vescicole dell’herpes zoster.
Vescicole subcornee (es. impetigine in fase iniziale, eczema).
Vescicole intraepidermiche (es. herpes).
u Vescicole sottoepidermiche (es. pemfigoide).
Lesioni elementari primarie.
Bolla.

Rilevatezza circoscritta costituita da una cavità a contenuto liquido. Si


differenzia dalla vescicola per le maggiori dimensioni.

Le bolle estese che si riscontrano negli ustionati prendono il nome di


flittene.
u A seconda della sede istologica si distinguono in :
- bolle subcornee;
- bolle intraepidermiche;
- bolle subepidermiche.
BOLLE SUBCORNEE (es. Pemfigo eritematoso)
BOLLE INTRAEPIDERMICHE (es. pemfigo volgare)
Le bolle subepidermiche si possono formare per distacco
dell’epidermide dal derma in corrispondenza della zona della
membrana basale.

Il contenuto della bolla può essere sieroso, sieropurulento, o


emorragico.

Le bolle evolvono con la rottura del tetto, formazione di una erosione,


ed infine di una crosta.
Lesioni elementari primarie.
Pustola.

E’ una piccola raccolta di essudato purulento nell’epidermide o subito


sotto di esso.

Si differenziano dalla vescicola per il contenuto.


A seconda della sede distinguiamo:

v Pustole follicolari.
v Pustole subcornee.
v Intraepidermiche.
v Sottoepidermiche.
PUSTOLE FOLLICOLARI (es. follicolite, foruncolo, acne)
PUSTOLE SUBCORNEE (es. psoriasi pustolosa, impetigine)
PUSTOLA INTRAEPIDERMICA (es. vaiolo)
PUSTOLA SOTTOEPIDERMICA (es. malattia di Behcet)
Lesioni elementari secondarie.
Squama.
Formazione costituita da lamelle cornee che si distaccano dalla cute
in maniera clinicamente rilevabile.

Esempi di squama sono:


v Eczema.
v Ittiosi.
v Psoriasi.
ECZEMA
ITTIOSI
PSORIASI
Fenomeno di Koebner

Il fenomeno di Koebner detto anche "isomorfismo reattivo", è tipico


delle dermatosi in fase acuta eruttiva.

Questo fenomeno è caratterizzato dalla comparsa, in sede di traumi


(anche lievi) e di processi infiammatori, di tipiche lesioni della
dermatosi in atto.

Si può riscontrare in diverse patologie, come nella psoriasi, nel lichen e


nelle verruche piane.
Lesioni elementari secondarie.
Crosta.

Esito di vescicole, bolle, pustole, escoriazioni, ulcerazioni.


Lesioni elementari secondarie.
Ragade.

Soluzione di contiuo di forma lineare della superficie cutanea, causata


dalla perdita della normale distensibilità della pelle.

Se interessa solo l’epidermide è secca e indolente; se interessa il


derma ha fondo rosso e sanguinante ed è dolente.

Le zone più frequentemente interessate sono le regioni palmo palntari,


le commessure labiali, il capezzolo e le pliche anali.
Lesioni elementari secondarie.
Escoriazione.

Soluzione di continuo, di natura traumatica che interessa epidermide e


talora il derma superficiale.
Lesioni elementari secondarie.
Esulcerazione.

Perdita di sostanza interessante l’epidermide e il derma superficiale,


determinata da un processo patologico.

Esempio tipico è il sifiloma primario.


Lesioni elementari secondarie.
Ulcerazione.

Perdita di sostanza profonda con scarsa tendenza alla riparazione


spontanea che può interessare il derma e l’ipoderma.

La guarigione avviene con esito cicatriziale.

E’ causata dalla distruzione del tegumento per lesioni di natura esterna


(piaga), lesioni vascolari (es. diabete).
Lesioni elementari secondarie.
Cicatrice.

Lesione elementare secondaria alla riparazione di perdite di sostanza


dermica e/o ipodermica.

Appare: chiara, liscia, glabra, senza sbocchi follicolari; tuttavia può


apparire pigmentata o acromica.

Talora è rilevata e ipertrofia. Quando oltre a essere ipertrofica si


accresce anche in periferia si parla di cheloide.
Lesioni elementari patognomoniche.
Pomfo.

?
Lesioni elementari patognomoniche.
Pomfo.

ORTICARIA
Lesioni elementari patognomoniche.
Cunicolo.

?
Lesioni elementari patognomoniche.
Cunicolo.

SCABBIA
Lesioni elementari patognomoniche.
Scutulo.

?
Lesioni elementari patognomoniche.
Scutulo.

TIGNA FAVOSA.
Lesioni elementari patognomoniche.
Comedone

?
Lesioni elementari patognomoniche.
Comedone

ACNE

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