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Gentile Lettrice, Gentile Lettore,


i testi che ti proponiamo coinvolgono molte persone: traduttori, redattori
di testi informativi e promozionali, correttori bozze, attività
amministrative e burocratiche…

Sono tutte persone appassionate e competenti che sono impegnate in


questi lavori e ne ricavano le risorse economiche per vivere. Se i libri
(cartacei o in forma di ebook) e Dvd che diffondiamo, invece di essere
acquistati, vengono duplicati, riducendo le nostre entrate, per noi può
risultare difficile compiere gli investimenti necessari alla produzione di
nuovi materiali. Per questo, Gentile Lettrice e Lettore contiamo sulla tua
solidarietà per appoggiare e favorire la diffusione dell’editoria
indipendente.

Restiamo a tua disposizione per ogni ulteriore chiarimento, puoi scriverci


alla seguente email:
ebook@gruppomacro.com

..e Buona Lettura!!!


Lo staff Gruppo Editoriale Macro

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Vincenzo Fanelli e William Bishop

La Mente Quantica
Cambia la tua realtà
3 LEGGI QUANTICHE
INGEGNERIA NEUROLINGUISTICA
FOCUS UNIVERSALE

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Avviso di Copyright
Tutti i diritti sulla traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo libro digitale può essere riprodotta o trasmessa in
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permesso scritto dell’editore.
Il file acquistato è siglato digitalmente, risulta quindi rintracciabile per ogni utilizzo illegittimo.
Il file trasmesso è immodificabile, ogni alterazione dei contenuti è illegale.

Per maggiori informazioni su quest’autore e sulla stessa collana visitate il nostro sito
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coordinamento editoriale Sara Broccoli


revisione Mario Manzana
editing Giorgia Saponi,
Valentina Pieri
copertina Matteo Venturi

collana Nuova Saggezza


I edizione eBook ottobre 2015
isbn 9788862297974

© 2015 Macro Edizioni


un marchio del Gruppo Editoriale Macro
Via Giardino, 30 - 47522 Cesena (FC)
www.gruppomacro.com
ebook@gruppomacro.com

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INDICE

Premessa

Introduzione

1 INIZIA IL VIAGGIO VERSO IL MANIFESTING


Compiere un atto di fede

2 LE 3 MENTI
Parte razionale - Inconscio - Sé Superiore

3 QUANDO LA FISICA SCONFINA NEL MISTICISMO


Le teorie della Meccanica quantistica
L’esperimento della doppia fenditura
L’effetto “Einstein-Podolsky-Rosen”
Il Gatto di Schrödinger

4 LE 3 LEGGI QUANTICHE
I 3 pilastri della creazione
Prima Legge: la Legge della Sintonia
Seconda Legge: la Legge della Bipolarità
Terza Legge: la Legge dell’Essenzialità

5 MENTE QUANTICA E SALTO NELLA QUINTA DIMENSIONE


Crea la tua realtà oltre la terza dimensione
La dimensione zero
La prima dimensione
La seconda dimensione
La terza dimensione
La quarta dimensione
La quinta dimensione

6 IL POTERE DEL FOCUS UNIVERSALE


Comprendere il Focus del Manifesting

7 FOCUS UNIVERSALE E NQE


Il Neuro Quantistic Engineering per installare il Focus Universale nel tuo inconscio
Esercizio 1 - Riattivare il Focus Universale

8 RISCRIVI LE TUE CREDENZE QUANTICHE


NQE e riscrittura delle credenze profonde
Esercizio NQE n° 1 - Cambiare convinzioni limitanti con il “Quantum Frames”
Esercizio NQE n° 2 - Cambiare convinzioni limitanti con “Le Parole Quantiche”

9 LE TRAPPOLE DEL CERVELLO QUANTICO


Andare oltre le semplici sinapsi

10 L’EGO E LA CONNESSIONE CON L’ENERGIA UNIVERSALE


Entra in sintonia con la tua essenza

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11 SCOPRI LA TUA MISSION


Il tuo vero obiettivo di vita
Comprendere la Mission di vita

12 AUMENTA IL TUO QUANTUM ENERGETICO


Raggiungere il quantum per manifestare la realtà desiderata

13 MANIFESTING SINGOLO E MULTIPLO


Le variabili dell’arte di manifestare
Il Manifesting Multiplo

14 APRI IL PORTALE SULLA REALTÀ DESIDERATA


Risveglia la scintilla divina

15 SINTONIZZATI SU ABBONDANZA E RICCHEZZA


L’energia della prosperità

16 LA CALAMITA DELLA FORTUNA


Come creare l’onda della fortuna

17 QUANDO IL MANIFESTING NON FUNZIONA


Idee e suggerimenti per sbloccare il Manifesting

Conclusioni - Quando arriva il momento di manifestare?

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Premessa di William Bishop

Q uando si parla di potenzialità della mente umana, della possibilità che la nostra coscienza possa influire
sulla realtà circostante, un risolino appare sul volto di alcune persone che ignorano (o vogliono
ignorare) la vera natura della realtà.
Nei miei anni di ricerca e consulenza ho avuto modo di scoprire che l’essere umano è molto più di quello
che vogliono farci credere. Questa verità è ben difesa da quella piccola élite che detiene il potere mondiale.
Se la Russia (dall’epoca di Lenin e Stalin in poi) e gli Stati Uniti hanno svolto ricerche nell’ambito del poteri
psichici e paranormali per utilizzi militari e per lo spionaggio, un motivo ci sarà.
Se alcuni grandi della Terra (quelli che detengono il vero potere) fanno parte di circoli esoterici massonici
(e non) dove eseguono rituali magici, un motivo ci sarà.
È semplice logica deduttiva: o il mondo è nelle mani di idioti (e non credo che lo siano) o è superficiale
pensare che siano tutte idiozie.
Molti anni fa, insieme ad alcuni ricercatori fondai l’“Aurora Team”1, un gruppo di ricerca sui fenomeni
psichici come la telepatia, la telecinesi, i viaggi astrali e i poteri del cervello quantico. Parliamo di un periodo
in cui la guerra fredda tra russi e americani era una realtà e un incubo allo stesso tempo.
Il gruppo di ricerca lavora tutt’ora nell’ombra ben conscio che determinate scoperte possono far gola a chi
ne farebbe un uso decisamente poco sano.
Ognuno di noi aveva la propria area di ricerca e io mi occupavo del “The Genesis Project”2. Esploravo il
potenziale creativo dell’uomo inteso come capacità di interazione con la realtà circostante.
Le mie ricerche affondarono nelle notte dei tempi, passarono attraverso la seconda guerra mondiale, le
prime battaglie psichiche tra nazisti e inglesi, per poi attraversare le più recenti tra Russia e Stati Uniti.
I risultati di questi studi riscrivono letteralmente cosa l’uomo è in grado di fare e indicano la strada per
risvegliare queste potenzialità latenti.

Quando Vincenzo Fanelli mi parlò del progetto di questo libro, mi parve un’ottima possibilità per fornire
alla gente i veri strumenti per controllare la propria realtà. Decisi di aiutarlo nella stesura di quest’opera in
quanto si propongono tecniche pratiche per esercitare questa capacità, non tanta inutile teoria che
generalmente puoi trovare in libri simili.
Dare tanta teoria equivale a una teca di vetro chiusa con dentro un bellissimo bicchiere di acqua
sbandierato davanti a un assetato, quindi qualcosa di completamente inutile.
Finalmente qui apriremo insieme la teca e scoprirai procedure pratiche per risvegliare il tuo potere
esercitando un controllo consapevole sulla realtà.
La teorie della meccanica quantistica (ormai da tempo immemore) parlano della possibilità che la nostra
coscienza possa influenzare la realtà, che la telepatia è un dato di fatto e che la realtà che viviamo è
un’illusione creata dai nostri sensi.
Quelli che mancano sono gli strumenti operativi per manifestare la realtà desiderata.
Lo scopo di questo libro è proprio questo: darti esercizi e tecniche per sintonizzarti sulla realtà che
desideri.
Infatti, in questo libro apprenderai:
• la riprogrammazione delle credenze limitanti;
• la comprensione delle 3 leggi quantiche;
• le teorie della meccanica quantistica;
• la sequenza di accesso per sintonizzarti sulla realtà desiderata;
• come aumentare il tuo Quantum Energetico;
• come sintonizzarti sull’onda della Prosperità e della Fortuna;
• come usare il Focus Universale (il vero focus della creazione) e come installarlo nel tuo inconscio;
• come scoprire la tua Mission di Vita.

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Preparati a cambiare per sempre la visione della tua realtà. Non tutti sono pronti per fare il salto quantico
necessario, ma se hai tra le mani questo libro, è molto probabile che sia arrivato il momento di farlo.

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Introduzione

Q uesto libro è un viaggio che ti porterà a riscoprire una tua antica e sopita capacità: il Focus Universale.
È qualcosa che può cambiare la tua vita immediatamente solo se ne comprendi il reale significato.
Ti aiuterò a rivitalizzare quest’abilità per manifestare la vita che hai sempre desiderato.
Sin dall’adolescenza ho ricercato nell’ambito esoterico e nelle nuove teorie della meccanica quantistica
qualcosa che mi desse la possibilità di creare la realtà desiderata.
Chi non ha mai sognato anche solo per un istante di avere in mano una specie di telecomando per
cambiare aspetti indesiderati della propria vita sintonizzandosi su una realtà più piacevole?
Ho scavato così a fondo che ho trovato verità non rivelate sull’umanità, elementi che non solo
riscriverebbero parti della nostra storia, ma anche buona parte della nostra stessa natura. In questo libro
voglio rivelarti parte delle mie scoperte e, in particolare, il Focus Universale, l’antica pratica mistica in grado
di cambiarti l’esistenza.
La prima verità che dovresti accettare è che vivi immerso in una Matrice che risponde a determinate
leggi. Questa è collegata con la tua coscienza e dipende in buona parte dalla tua realtà interiore.
Il viaggio che sto per proporti in questo libro è essenzialmente interiore, perché solo se cambi quello che
hai dentro, puoi cambiare la tua realtà esterna.
Gli argomenti che stiamo per affrontare hanno poco a che fare con la razionalità a cui siamo
generalmente abituati noi occidentali. Per anni ho cercato di trovare una cornice logica, una spiegazione
valida per i nostri canoni senza riuscirci completamente.
Voglio raccontarti una storiella che affonda nella notte dei tempi.
Tanto tempo fa un’antica civiltà si evolse così tanto da comprendere che la tecnologia è solo un supporto.
Scoprì che il vero potere era racchiuso nell’uomo e quindi sviluppò un’incredibile capacità: co-creare la
realtà desiderata. Questa incredibile abilità era di dominio pubblico e la popolazione co-creava attivamente
per il proprio benessere. Gli esseri umani avevano compreso che unendo le forze avevano più energia per
co-creare e quindi ottenere veri e propri miracoli. La civiltà fioriva e non esistevano più persone potenti e
temute in quanto tutti erano uguali.
Questa cosa non piaceva a pochi e isolati membri di questa civiltà che miravano al potere. Ma come
facevano ad acquisirlo se tutti avevano questo potere? Dovevano dividerli e farli lottare l’uno contro l’altro.
Lentamente riuscirono a creare conflitti, confusione e caos. Le diverse fazioni usarono quest’antico potere
per sconfiggere gli avversari. Il risultato fu il quasi totale annientamento della popolazione. Quei pochi
membri isolati che ambivano al potere si erano, chiaramente, tenuti a debita distanza aspettando il
momento giusto per agire.
Arrivarono con la soluzione per far risorgere la civiltà: misero sotto accusa quest’antico potere e ne
vietarono anche solo il parlarne. Presero quell’antico sapere, ne estrassero pochi inutili isolati frammenti e
crearono un culto da adorare passivamente. Solo i sacerdoti potevano fare da intermediari tra uomo ed
energia creativa. I sopravvissuti erano felici di trasformarsi in mansueti manzi da tenere in un recinto in
cambio della sopravvivenza. Con il tempo e le varie generazioni quest’antica abilità si atrofizzò. Quei pochi
individui che si azzardavano a usarla venivano perseguitati (nel migliore dei casi) o uccisi senza pietà. Solo
i membri della casta si passavano il segreto nel corso dei millenni, di generazione in generazione. Usavano
e usano questo potere segretamente per creare l’umanità che a loro fa più comodo.
Questo fino a oggi.
Questa è una storiella e non ti dirò se è vera o falsa, lascerò a te il compito di comprenderlo.
Quest’antica abilità si chiama Focus Universale e più avanti ne comprenderai a fondo il potere.
Come sono venuto a conoscenza di determinate nozioni?
Sin dall’età di 13 anni mi sono appassionato all’esoterismo e alla possibilità dell’uomo di co-creare la
realtà desiderata. Le mie ricerche, però, mi fecero comprendere che questo potere non risiede in qualche
divinità pagana, ma si tratta della famosa scintilla divina presente in ogni persona. Quando poi mi
appassionai alla meccanica quantistica che, a seconda dell’interpretazione, sembra fornire una
dimostrazione a certi fenomeni, ebbi la conferma del ruolo della coscienza umana nel processo dei
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Manifesting (arte della Manifestazione).


Uno strumento utile che ci aiuterà a riscoprire il potere del Focus Universale è il Neuro Quantistic
Engineering™ (NQE) o Ingegneria Neuro Quantistica. Nasce dalla mia personale esperienza maturata nel
corso degli anni e dall’applicazione costante di diverse neuro-tecniche combinate con le teorie della
meccanica quantistica. In particolare, grazie ad essa scopriremo come cambiare credenze quantiche
distruttive e creare un’onda vibrazionale positiva su tutta la nostra esistenza, ma non solo. Vedremo diverse
tecniche NQE per agire direttamente sul tuo mondo interiore: se cambi osservatore interiore, cambi la tua
realtà esterna.
Il NQE fonde insieme teorie della Meccanica quantistica, neuro-tecniche e antiche tradizioni sciamaniche
per un cambiamento veloce e permanente della propria esistenza.
Il termine significa:
- NEURO: si riferisce alla configurazione neurologica del sistema di credenze inconsce creatosi nei primi
anni di vita e dalle successive esperienze di vita. Questa rete ci guida inconsciamente (nel bene e nel
male) a creare la vita di tutti i giorni.
- QUANTISTIC: fa riferimento alla teoria della meccanica quantistica “l’osservatore influenza il sistema
osservato” e al cambiamento che avviene per “salti quantici”.
- ENGINEERING: si riferisce alla ri-progettazione della rete di credenze profonde e al conseguente salto
quantico reso possibile da specifiche tecniche NQE.
La mia ricerca si è spinta all’interno di circoli esoterici, mistici e (persino) istituzionali dove un certo tipo di
sapere è tenuto volutamente segreto. Queste cose vengono pubblicamente denigrate, ma fa parte del
gioco dato che il segreto è mantenuto da persone legate alle istituzioni.
Quello che stai per leggere va contro il senso comune: siamo abituati a credere che per ottenere
qualcosa bisogna insistere, che tutto segue dei processi razionali e che non vi è spazio per l’irrazionale. In
parte è vero, ma scopriremo che bisogna integrare anche un altro tipo di approccio se vogliamo
manifestare una vita diversa e ricca di potenzialità.
Se ci pensi un attimo, la nostra vita quotidiana non sempre “fila” in maniera lineare: a volte si verificano
eventi irrazionali, altre volte sperimentiamo esperienze straordinarie che siamo abituati a etichettare come
“coincidenze” o casi fortuiti. Ma se tutto fosse sempre spiegabile razionalmente, come mai non tutto va
come dovrebbe andare? Sfortuna? Neanche questa dovrebbe essere contemplata in una visione
meccanicistica della vita. Questo è uno dei motivi per i quali ho cominciato ad appassionarmi sin da
ragazzo al Manifesting.
Quello che sto per dirti non è “oro colato” e puoi anche non prenderlo in considerazione. Il mio intento è
quello di mostrarti una strada per aumentare la tua “Libertà”, ma sei liberissimo di non imboccarla. Pensa a
me come a un amico che ti dà qualche consiglio, poi le scelte saranno solo nelle tue mani.

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1
INIZIA IL VIAGGIO VERSO IL
MANIFESTING
COMPIERE UN ATTO DI FEDE

Da adolescente iniziai a interessarmi all’esoterismo e in particolare al funzionamento


dei pentacoli. Se non sai cosa sono, in parole molte semplici e grezze si tratta di una
specie di portafortuna in grado di far confluire determinate qualità energetiche per
manifestare un obiettivo desiderato. Questa passione non durò molto poiché non
riuscivo a dare una spiegazione razionale al loro funzionamento: com’era possibile che
la creazione di un oggetto su carta pergamena (o metallo) potesse favorire la fortuna,
l’amore o altro? Fino a quando non mi posi questa domanda, gli oggetti che creavo
funzionavano. Quando misi in dubbio la loro validità, smisero di produrre effetti.
Suggestione? Sicuramente sì. Le convinzioni, come vedremo in seguito, sono il perno
su cui ruota tutto. In quel periodo ebbi la fortuna di incontrare una Maestra che decise
di prendermi sotto la sua ala e insegnarmi alcune pratiche, in particolare l’utilizzo
dell’energia personale.
In quel periodo entrai casualmente in possesso di un vecchio libro (senza editore)
che mostrava delle tecniche basate sulla visualizzazione e l’utilizzo dell’Energia
Universale. Appena iniziai a praticarle, cominciai a rendermi conto che tutto dipende
da noi, dalle nostre convinzioni e aspettative. Questa scoperta mise in crisi il vecchio
sistema di credenze (cioè che i pentacoli potessero realmente funzionare) e mi aprii a
una nuova visione della realtà. Grazie alla visualizzazione della realtà desiderata,
iniziavo a ottenere dei risultati, a volte straordinari. Anche in questo caso si potrebbe
parlare di suggestione: con la visualizzazione dai un ordine all’inconscio e la tua mente
profonda lavorerà per te. È sicuramente così, ma in seguito scopriremo che avviamo
anche un altro genere di meccanismo che ha a che fare con l’Energia Universale. Ma i
passi che dovevo compiere erano ancora tanti.
Durante il mio percorso ho incontrato alcune persone straordinarie che mi hanno
aiutato a comprendere i vari aspetti del Manifesting. Ognuno mi portava un pezzo di un
intricato puzzle che pian pianino ho cominciato a comporre.
Durante il mio pellegrinaggio in giro per comprenderne di più, incontrai un Maestro
straordinario che mi aiutò a comprendere che non tutto si risolve con una semplice
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visualizzazione, ma bisogna tenere conto di alcune leggi. Apprendere le Leggi


Universali tenute segrete alla massa fino a non poco tempo fa, fu per me
un’illuminazione.
Questa persona mi mise in guardia sulla divulgazione pubblica del Manifesting.
Motivò quest’avvertimento riferendosi alla gran parte delle persone che amano la
razionalità e detestano sentirsi dire che, in realtà, siamo co-creatori della nostra vita;
inoltre, mi disse, vi è uno specifico interesse a non rendere pubbliche queste
informazioni.
Certo, starai pensando che attualmente vi sono molto testi, video e seminari sul
Manifesting. Però posso assicurarti che alcuni di loro tendono a non dirti tutto. In
questo modo è come avere un auto con 2 marce invece di 5: sembra funzionare ma non
andrà mai oltre una certa velocità. Per quale motivo lo fanno? Non lo so, ma nei fatti è
così. Ti consiglio di non dare mai per oro colato quello che ti viene dato, ma di
attingere da più fonti.
Io ignorai quest’avvertimento e nell’anno 2000 tenni la mia prima conferenza
pubblica sull’argomento presso una grossa libreria esoterica di Milano. In quel contesto
mi resi conto che il mio mentore aveva davvero ragione: alcuni stentavano ad accettare
una certa visione della realtà. Uno strano personaggio vestito in completo classico
scuro mi ascoltò dal fondo della sala. Quest’ultimo attirò la mia attenzione perché era
davvero fuori contesto rispetto ai normali frequentatori della libreria. Chi era? Non lo
so, ma cominciai a rendermi conto che probabilmente quello che credevo dovesse
essere accessibile a chiunque, forse era il caso di non divulgarlo. Probabilmente non
era il periodo adatto (almeno per quanto riguardava l’Italia).
Dal mio punto di vista non vedevo nulla di male in quello che dicevo dato che
affermavo (e affermo) di non accettare il Manifesting al posto dell’abituale visione, ma
di prenderlo in considerazione come approccio complementare.
Eviterò di tediarti con altri casi strani avvenuti durante le mie conferenze, ma alcuni
personaggi pittoreschi sembravano mandati appositamente. Tutto questo rafforzò in me
la convinzione che davvero vi è una specifica volontà a tenere segrete determinate
informazioni o screditarle tramite il solito sistema della disinformazione.
Un mio caro amico statunitense venne ad ascoltarmi alla conferenza di presentazione
di alcune mie pubblicazioni. Gli parlai dei miei sospetti e in un italiano stentato mi
disse: «Tu sei paranoico».
Durante quella conferenza apparvero tre seminar-killer (nomignolo simpatico per
indicare personaggi che intenzionalmente presenziano per distruggere le conferenze)
che ce la misero tutta (ma invano) per mettermi in difficoltà. Alla fine della serata,
davanti a un buon bicchiere di vino, il mio amico mi disse: «Pensavo che tu fossi un
paranoico, invece ti hanno davvero preso di mira».
Ho voluto raccontarti tutto questo per condividere con te un pezzo della mia esistenza
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e per farti rendere conto di quanto quest’argomento sia scomodo per quei pochi
individui bramanti di potere o semplicemente assuefatti al sistema.
Condividi le informazioni di questo libro con chi è disposto ad ascoltarti ed evita di
insistere con chi non accetta una simile visione della vita.
Usa le informazioni che sto per darti per manifestare la vita che hai sempre
desiderato.

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2
LE 3 MENTI
PARTE RAZIONALE – INCONSCIO – SÉ SUPERIORE

Ormai è abbastanza risaputo che la nostra mente è divisa in due parti: razionale e
inconscia.
La prima si occupa di tutte le funzioni logiche, della matematica, dell’articolazione
della parola, dell’analisi, della percezione spaziale/temporale e di tutto quello che ha a
che fare con la razionalità.
L’inconscio si occupa delle emozioni, della creatività, dei sogni, del linguaggio non
verbale ed è irrazionale.
Si tende a collocare la parte razionale nell’emisfero sinistro del nostro cervello,
mentre l’inconscio nella parte destra. In parte condivido quest’affermazione, ma è più
probabile (anche grazie alle ricerche più recenti in relazione ai neuro-peptidi) che la
parte emotiva si trovi anche in altre parti del corpo. Ma questa non è la sede per
affrontare quest’interessante e intricato argomento.
Spesso pensiamo che la vita si affronti grazie all’esclusivo ausilio della ragione e
che l’inconscio sia qualcosa di sommerso e di poco importante. Pensiamo che gli
obiettivi della nostra esistenza possano essere progettati e amministrati senza tener
conto di questa parte invisibile ma presente. Se così fosse, tutte le nostre mete
dovrebbero essere raggiunte, invece questo non accade: resistenze interiori,
demotivazione, paure e ansie spesso ci allontanano dal percorso che razionalmente
abbiamo stabilito. Nessuno ti ha mai detto che il primo passo da fare è analizzare la tua
parte sommersa, il suo “programma occulto” e le convinzioni incise dentro di essa.
La metafora più calzante che può permetterti di comprendere quanto il nostro
inconscio sia importante è quella dell’iceberg: quest’ultimo si muove nel mare grazie
alle correnti che fanno presa sulla parte sommersa che è molto più grande di quella
emergente. Non si muove grazie al vento che soffia sulla parte fuori dall’acqua. Allo
stesso modo, noi ci muoviamo nella nostra esistenza in base alle correnti pulsionali che
fanno presa sull’inconscio, alle convinzioni (limitanti e potenzianti) e alla
programmazione interiore.

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Buona parte del nostro programma mentale si forma nei nostri primi anni di vita,
soprattutto dai 0 ai 3 anni: tendiamo ad assorbire come “spugne” tutte le informazioni
che riceviamo dai nostri genitori e altri adulti significativi. La programmazione
prosegue fino ai 18/20 anni circa grazie a scuola, gruppo sociale e mass media. Si tratta
di un programma occulto che sfugge al controllo della parte razionale: le aspettative che
abbiamo riguardo al nostro futuro e al nostro presente non sono influenzabili con il
semplice pensiero se quest’ultimo va contro la programmazione inconscia. Il semplice
pensare positivo serve a poco se hai delle credenze interiori che lottano contro. Ecco
perché diviene importante lavorare sulla nostra programmazione interiore, altrimenti è
come cercare di abbattere una diga con un debolissimo filo di acqua.
Un argomento che va tanto di moda negli ultimi anni è la Legge dell’Attrazione.
Questa legge è il frutto di un grosso errore concettuale in quanto afferma che quello che
facciamo, pensiamo e proviamo torna indietro.
In realtà, per la meccanica quantistica (che vedremo meglio in seguito) non si attira
nulla ma ci si sposta su altre linee di realtà. La maggior parte dei sostenitori di questa
legge tende a sorvolare sulla questione della programmazione mentale inconscia
esortando la gente a un atteggiamento positivo e a visualizzare quello che si desidera
manifestare. In questo modo si realizzeranno solo gli obiettivi in linea con la
programmazione interiore; tutto quello che va contro è destinato a fallire. Come puoi
notare, questa legge (spiegata in questo modo) è superficiale e ha diverse lacune.
Quindi, quando desideri manifestare qualcosa, il messaggio parte grazie alla tua
parte logica e si dirige verso l’inconscio. Poi cosa accade? È l’inconscio l’artefice del
Manifesting? In realtà esiste una terza mente, quella Universale, che raccoglie il
messaggio. Quindi, vi dev’essere un allineamento tra le “3 menti” affinché tu possa
manifestare la realtà desiderata, sintonizzarti sulla linea di vita desiderata.
L’Energia Universale è un immenso oceano in cui siamo immersi e di cui facciamo
parte. Non si tratta di un’energia inerte, ma possiede un’intelligenza divina. Noi ne
facciamo parte come un’onda nel mare: da un lato vi è un’onda separata, dall’altro si
tratta di pura illusione in quanto tutto è mare. La capacità di Manifestare si concretizza
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grazie alla connessione con l’Energia Universale. In realtà noi siamo sempre collegati
ad essa, ma in maniera troppo esile per potere Manifestare quello che desideriamo tutto
le volte che lo desideriamo. Diventa importante, quindi, comprendere le sue leggi e
come sia possibile aumentare la connessione con l’Universo.
Il lavoro che ti propongo è il seguente:
• Apprendere le leggi dell’Energia Universale.
• Imparare a rimuovere i limiti del tuo programma mentale.
• Apprendere l’antico segreto del Focus Universale.
• Conoscere le chiavi del Manifesting.

Questo è un passo decisivo per comprendere il codice segreto della Matrice, perché
in questo modo è possibile aumentare le proprie capacità per manifestare la realtà
desiderata.

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3
QUANDO LA FISICA SCONFINA NEL
MISTICISMO
LE TEORIE DELLA MECCANICA QUANTISTICA

È possibile dare una base scientifica al lavoro di questo libro? Io direi che è molto
difficile farlo in quanto la scienza richiede la “ripetibilità” degli esperimenti. Nel
nostro caso, operando nel mondo della soggettività, incontriamo non poche difficoltà
nell’applicare un metodo scientifico a qualcosa legato al mondo della spiritualità e del
misticismo.
Ci viene un po’ incontro la meccanica quantistica, una branca della fisica che si
occupa del mondo delle sub particelle atomiche.
Ora, sia ben chiaro: i fisici in merito ad essa sono spaccati.
C’è chi interpreta gli esperimenti attribuendo all’osservatore il potere di influire sul
sistema osservato; c’è chi nega quest’interpretazione in attesa di una spiegazione più
razionale.
Mi sembra ovvio che la prima interpretazione insinui il forte dubbio per il quale noi
abbiamo un ruolo nel processo di creazione della nostra realtà. Mi pare evidente che
molti fisici non possono accettare quest’interpretazione.
Ma quali sono gli esperimenti “incriminati”? In questo libro te ne mostrerò tre e ti
presenterò l’interpretazione più azzardata. Poi starà a te decidere se accettarla o meno.
Il bello (fino a oggi) della meccanica quantistica è che non può essere né smentita né
confutata.
Infatti, in passato mi sono confrontato con alcuni fisici (io non lo sono) e i toni sono
stati parecchio accesi. Dopo alcuni scambi, usando come supporto il lavoro di Fritjof
Capra (fisico teorico di fama internazionale) pubblicato nel suo libro Il Tao della
fisica, siamo giunti alla conclusione che ognuno continuerà a pensarla come meglio
crede senza che nessuno possa smentire l’interpretazione dell’altro.
Gli esperimenti che ti mostrerò sono:
1) La doppia fenditura.
2) L’effetto “Einstein-Podolsky-Rosen”.
3) Il gatto di Schrödinger.
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La realtà che ci circonda è governata da leggi empiriche abbondantemente studiate da


Isaac Newton e che costituiscono la fisica attraverso cui si esplora e si misura il
mondo. Ad esempio, se si lasciano cadere dei massi da una montagna, è possibile
calcolarne la velocità e i tempi di rotolamento. Per la fisica classica tutto dev’essere
misurabile e prevedibile.
Grazie ad essa è stato possibile mandare l’uomo sulla Luna. Con questi strumenti i
fisici si accingevano a esplorare il mondo dell’infinitamente piccolo senza sapere che
tutte le loro nozioni sarebbero state improvvisamente stravolte. La curiosità di
conoscere la costituzione del “primo mattone” della materia li ha spinti in un luogo
dove le leggi della fisica newtoniana sono inservibili. La natura dei “mattoni” della
materia che costituisce la realtà che ci circonda smentì le aspettative dei ricercatori, i
quali pensavano di trovare piccoli ma solidi elementi; invece trovarono particelle
subatomiche che potevano essere sia “mattoni”, sia impalpabili onde di energia. La
solida materia che ci circonda è organizzata da onde energetiche che, come le onde
radio, non possono essere individuate precisamente nello spazio in quanto presenti
ovunque.
Ad esempio, la penna sulla nostra scrivania può essere individuata nello spazio,
mentre le onde radio della stazione che ascoltiamo in auto non possono essere
individuate con precisione in quanto sono presenti ovunque. Le sorprese per i fisici non
erano finite in quanto le onde di energia sono in grado di divenire anche solide
particelle. Si scontrarono con un paradosso della natura difficilmente spiegabile con la
logica: come può esistere qualcosa che è impalpabile ma che allo stesso tempo è
tangibile? Questo paradosso emerse grazie a un fisico che dimostrò che la luce può
essere sia un’onda che una particella: Thomas Young.

L’ESPERIMENTO DELLA DOPPIA FENDITURA


Nel lontano 1801 Thomas Young eseguì un esperimento per accertare la natura della
luce. Un fascio di luce solare passava attraverso un foro; davanti a questo foro vi era un
pannello con due fenditure verticali che potevano essere coperte con un stoffa. Infine,
dietro al pannello con le due fenditure vi era un muro sul quale poteva riflettersi la luce
proveniente dalle aperture.
Quando una delle due fenditure verticali veniva scoperta, il muro si illuminava con la
luce solare in un determinato punto. Un bel punto di luce. In seguito, scoprì anche la
seconda fenditura e ci si aspettavano due bei punti di luce (logico, no?).
Invece le cose andarono diversamente: sulla parete si proiettarono una serie di
strisce alternate chiare e scure e la luce non apparve nello stesso punto di quando era
aperta solo una fenditura.

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Questo era dovuto a un fenomeno di interferenza della meccanica ondulatoria. Le


onde di luce passando dalle due fenditure interferiscono: in alcuni punti si rafforzano
(strisce chiare), in altri si annullano (strisce scure).
Quest’esperimento dimostrò che la luce può trasformarsi da particella in onda!
Infatti, la luce parte come particella (i fotoni) e quando arriva alle due fenditure,
“decide” di cambiare forma e diventare onda.
Ci troviamo di fronte al dualismo onda-particella, qualcosa che può essere
individuato in un punto dello spazio, ma che allo stesso tempo non lo è. La meccanica
quantistica ci dice che le due verità possono coesistere e che nessuna esclude l’altra.
Quando è aperta una sola fenditura, la particella viene sparata e colpisce il muro in un
determinato punto, lo stesso punto che invece sarà scuro se apriamo anche la seconda
fenditura. Le domande che sorgono sfidano la logica.
Come fa la particella a sapere che deve colpire proprio quel determinato punto che
invece sarà scuro quando l’altra fenditura sarà aperta? Come fanno le particelle di una
fenditura a sapere che l’altra è aperta e, quindi, a trasformarsi in onde?
E le informazioni come fanno a circolare così velocemente? Il fisico E.H. Walker
esprime un’ipotesi suggestiva: i fotoni possiedono un livello di coscienza, dato per che
coscienza si intende qualcosa che sia in grado di elaborare informazioni e agire di
conseguenza. E nell’esperimento di Young accade proprio questo: i fotoni sono a
conoscenza del fatto che una o entrambe le fenditure sono aperte e si regolano di
conseguenza.
Il dualismo onda-particella sembrava un incredibile “koan zen” proposto dalla natura
per spingere l’uomo a elevarsi verso una nuova visione della realtà.
Quest’esperimento è stato rivisto recentemente con gli elettroni e reso più
interessante. Quando venivano sparati gli elettroni (che sono particelle subatomiche)
verso le due fenditure, sullo schermo si creava il prodotto di onde (bande alternate).
Proprio come nell’esperimento con la luce.
I fisici allora si sono detti:
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“Mettiamo un rilevatore, cerchiamo di osservare cosa accade”. In altre parole


volevano osservare il loro comportamento mentre passavano attraverso le fenditure.
La natura rispose con un altro enigma: quando si osservava, gli elettroni non si
trasformavano in onde, ma continuavano a essere particelle (come, ad esempio, palle da
tennis).
Quando si smetteva di osservare, si comportavano come onde (impalpabili e diverse
dalle particelle).
Formavano un fenomeno che sembrava lo schema di interferenza prodotto da onde
sullo schermo.
Qui sorge un’altra domanda incredibile: quello che vedi sembra dipendere dal fatto
se osservi o meno il sistema?
Questo è un dato inconfutabile, è sull’interpretazione che i fisici si stanno
arrovellando il cervello.
L’osservazione sembra cambiare la natura subatomica della realtà.
E questo vale per tutte la particelle subatomiche, non solo per gli elettroni.

Queste conclusioni possono avere un forte riverbero sulla natura stessa della nostra
realtà dato che noi siamo costituiti da particelle subatomiche… che sono solide quando
le vedi e onde quando non le osservi.
Questo è il cosiddetto “enigma quantistico”.
Alcuni fisici affermano che la coscienza (l’atto di osservare) influenza la natura della
realtà.
Altri fisici non condividono quest’interpretazione. Infatti, affermano che questo
accade solo perché “illuminando” l’esperimento (per vedere), i fotoni (le particelle
della luce) hanno un grosso impatto sul sistema in quanto si scontrano con gli elettroni
(avendo più o meno le stesse dimensioni). È come “sparare” biglie contro biglie: cambi
la direzione degli elementi in gioco perché si scontrano.
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Però dimenticano di dire che questo potrebbe spiegare la deviazione delle particelle,
ma non l’influenza sulla natura della materia. Gli elettroni si trasformano da onde in
particelle e viceversa solo in base al fatto se osservi o meno il sistema. Non si limitano
a cambiare direzione.
Semplicemente non esiste ancora una spiegazione e nessuna interpretazione del
fenomeno smentisce l’altra.
È possibile spingerci oltre con un altro esperimento sempre legato alla “doppia
fenditura”.
Come nell’esperimento precedente, gli scienziati sparano gli elettroni attraversi due
fenditure; però in questa versione è possibile osservare anche dopo che gli elettroni
sono passati e prima che colpiscano lo schermo. Quindi gli elettroni partono e
diventano onde quando passano le fenditure.
Prima che le onde colpiscano la parete, decidono di osservare.
Cosa succede? Le onde diventano istantaneamente particelle.
E questo si verifica come se lo siano sempre state fin dall’inizio dell’esperimento.
In pratica è come se fossero tornate indietro nel tempo a prima di attraversare le
fenditure, non sono diventate onde e hanno continuato come particelle attraversando una
sola fenditura.
In qualche modo la nostra osservazione ha influenza su quello che è già successo.
Il mondo subatomico apre le porte di una realtà di difficile comprensione. Mi sembra
ovvio, come ho affermato in precedenza, che il mondo dei fisici sia spaccato sulle
interpretazioni di questi esperimenti.

L’EFFETTO “EINSTEIN-PODOLSKY-ROSEN”
Cominciava a prendere piede una nuova fisica (Fisica quantistica) che,
contrariamente a quella classica, afferma l’impossibilità di prevedere con certezza
alcuni fenomeni a livello subatomico.
Albert Einstein non era d’accordo e cercò in tutti i modi di sconfessarla basandosi
sul fatto che la Fisica quantistica mostra alcuni fenomeni il cui funzionamento non può
essere spiegato razionalmente. In altre parole non svela ciò che avviene dietro il
sipario calato del palcoscenico. Nel 1935 pubblicò un esperimento svolto con altri
ricercatori, Rosen e Podolski (conosciuto come l’effetto “Einstein-Podolsky-Rosen”),
nella speranza di mettere in evidenza le lacune delle nuove teorie.
Due particelle (prima unite e in comunicazione) venivano “sparate” in direzioni
opposte. La particella A durante il suo tragitto incontrava una carica magnetica che ne
deviava la direzione verso l’alto. Cosa accadde alla particella B che seguiva il suo
tragitto senza incontrare elementi che ne deviavano la direzione? Teoricamente avrebbe
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dovuto continuare la sua traiettoria in linea retta; invece la natura rispose con un altro
paradosso non spiegabile: la particella B deviava la direzione assumendo un moto
contrario alla sua gemella. In altre parole deviava la sua direzione verso il basso senza
l’azione di alcun agente esterno.

Se la particella A, grazie al magnete, deviava la sua direzione verso destra, la


particella B si dirigeva verso sinistra. Quello che accade nella zona A influenza l’area
B.
Quest’esperimento dimostra che
1. Le particelle sono in grado di comunicare tra di loro trasmettendo ed elaborando
informazioni.
2. La comunicazione è istantanea.
Quest’ultimo punto fu pienamente dimostrato nel 1982 grazie ad Alain Aspect, fisico
dell’Istituto di Ottica dell’Università di Parigi a Orsay (Francia), che eseguì un
esperimento simile al precedente, ma i cambi di regolazione potevano essere fatti
all’ultimo microsecondo; questo permetteva di essere certi che le informazioni, se
viaggiano alla velocità della luce, non possono essere scambiate tra le particelle. Ma la
natura rispose ancora una volta: le particelle comunicavano ugualmente.
La comunicazione istantanea era in grado di significare che la velocità della luce
poteva essere infranta, fatto non accettato da Einstein e da buona parte dei fisici.
L’effetto “Einstein-Podolsky-Rosen” voleva dimostrare come le teorie della nuova
fisica non erano in grado di spiegare il funzionamento di alcuni meccanismi.
Ma l’effetto fu contrario alle aspettative: i ricercatori, accettando il presupposto che
la velocità della luce non può essere infranta, elaborarono una teoria secondo la quale
esiste un sistema di comunicazione diverso da quello che noi conosciamo, una
comunicazione di tipo non locale. I fenomeni quantistici dimostrano che le informazioni
circolano con sistemi che vanno al di là della nostra comprensione classica.
Una logica deduzione di quanto appena esposto è la seguente: non esiste alcuna
separazione nell’universo. E questo apre le porte alla spiegazione di alcuni fenomeni
presi poco in considerazione dalla scienza come la telepatia, fenomeno istantaneo. Il
fatto più divertente è che la fisica quantistica fornisce uno strumento matematico per
comprovare l’esistenza di fenomeni telepatici, manifestazioni rigettate dai fisici ma con
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cui sono costretti a scontrarsi.


Ma qual è la natura della realtà? Noi siamo abituati a percepire quello che è attorno
a noi in tre dimensioni: lunghezza, altezza e larghezza, e tutto si svolge in un contesto
scandito dal tempo.
La meccanica quantistica afferma altro, come dimostra il successivo esperimento.

IL GATTO DI SCHRÖDINGER
Per farti comprendere il funzionamento di questa branca della fisica ricorrerò a un
semplice esperimento ipotetico conosciuto come “il gatto di Schrödinger”.
Nessun gatto è mai stato utilizzato per quest’esperimento, si tratta solo di un
esperimento di fantasia elaborato da Erwin Schrödinger (fisico e matematico austriaco)
per far comprendere il funzionamento bizzarro del mondo subatomico.
Immaginiamo di mettere un gatto in una scatola. Nella stessa mettiamo un’ampolla di
veleno collegata a un interruttore esterno. Quando schiaccio l’interruttore, il veleno si
libera e il gatto muore.
Supponiamo che la scatola sia insonorizzata e che l’interruttore sia difettoso
(aleatorio). Quindi, quando lo schiaccio ho il 50% di possibilità che il gatto viva o
muoia. Non posso saperlo fino a quando non apro la scatola e non verifico cosa sia
successo dato che la scatola è insonorizzata (non posso sentire rumori interni).

Per il senso comune, quando apro la scatola e vedo il gatto ad esempio morto,
quest’evento si è verificato quando ho premuto l’interruttore. Poi ho semplicemente
accertato i fatti aprendo il contenitore.
Per la meccanica quantistica le cose funzionano diversamente: vi è una funziona
d’onda che racchiude entrambe le possibilità che il gatto sia viva e morto. Quando apro
la scatola, la mia osservazione fa collassare la funzione d’onda facendo emergere una
delle due linee di possibilità.

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Quindi, per la meccanica quantistica il gatto vive o muore non quando premi
l’interruttore, ma quando l’osservatore decide di osservare l’interno della scatola
(cioè, apre il contenitore). C’è chi afferma che la linea di possibilità non emersa
svanisca, altri che continui su un altro ramo di realtà. Analizzeremo in seguito
quest’ultima interpretazione.

David Bohm ci dice di utilizzare un nuovo strumento di pensiero per comprendere la


realtà, metodo già esistente oltre 2000 anni fa: le filosofie e le religioni orientali.
Sembra che quando i ricercatori si spingono a sondare la natura a un livello molto
profondo, si scontrano con paradossi non spiegabili da un punto di vista razionale.
La natura illusoria della realtà sembra affermare che siamo tutti intimamente
collegati.

Concludendo, esaminiamo cosa sembrano affermare le nuove teorie:


1. La materia è costituita da onde di energia.
2. Questi schemi di energia sono consci.
3. La coscienza dell’uomo potrebbe essere in grado di far collassare le funzioni
d’onda e influire sulla realtà.
4. Nell’universo non esiste alcuna separazione, ma tutto è profondamente connesso.
5. La realtà è diversa da come ci appare perché siamo limitati da filtri percettivi e
cognitivi.
6. La realtà è un illusione (dato che ne percepiamo una minima parte).

Se prendiamo per buona la concezione olografica dell’universo, il tempo e lo spazio


diventano relativi, il passato, il presente e il futuro coesistono mostrando che ogni
concetto di separazione è un artifizio creato dall’uomo in antitesi con la vera natura
della realtà. La realtà illusoria sembra essere in attesa di un nostro intervento per poter
essere modificata. Solo pochissimi individui riescono a farlo perché la maggioranza ha
un forte vincolo creato dalle convinzioni profonde sulla natura separata e razionale
dell’universo.
Vorrei concludere questo capitolo affrontando la questione relativa alla fine delle
linee di possibilità che non emergono nella realtà.
Questo è davvero importante da un punto di vista concettuale per comprendere il
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“Focus Universale” che affronteremo in seguito.


Abbiamo analizzato la teoria secondo la quale l’osservazione fa collassare la
funzione d’onda dando vita a una delle possibilità, mentre le altre svaniscono. Questa
teoria è riconducibile all’“interpretazione di Copenaghen”, ma presenta un problema: vi
deve essere una rilevazione del sistema osservato per permettere il collasso della
funzione d’onda.
In mancanza di un osservatore non vi sarebbe realtà fisica, ma un numero sconfinato
di possibilità (equazione d’onda di Schrödinger: una funzione d’onda racchiude tutte le
possibilità).
Il problema è stato in parte risolto grazie a un’altra teoria meno in linea con la
visione ortodossa della meccanica quantistica: la “Teoria dei molti mondi” di Everett-
Wheeler-Graham. Costoro non concepiscono le diverse possibilità solo probabilità di
una funzione d’onda, ma le considerano reali!
Ad esempio, prendiamo in considerazione la possibilità che io faccia un colloquio di
lavoro per essere assunto in nuova azienda. Vi è una funzione d’onda che contiene la
possibilità che io possa essere assunto e un’altra in cui venga respinto. Secondo la
visione ortodossa della fisica quantistica, a un certo punto una emerge nella realtà
mentre l’altra svanisce.
Invece, per la “Teoria dei molti mondi” si verificano entrambe le possibilità che la
funziona d’onda contiene: il mondo si divide in due rami in cui A) vengo assunto B)
vengo respinto.
Qual è la differenza sostanziale tra l’“interpretazione di Copenaghen” e quella di
Everett-Wheeler-Graham?
Per Everett-Wheeler-Graham l’equazione di Schrödinger crea distinti rami di realtà.
La “Teoria dei molti mondi” risolve il problema dell’osservatore che fa collassare
una delle possibilità in quanto prevede che le funzioni d’onda si dividano.
Nell’“interpretazione di Copenaghen” la funzione della coscienza riveste un ruolo
fondamentale per far collassare una delle possibilità, mentre per Everett-Wheeler-
Graham anche la coscienza si divide. In altre parole, quando ci troviamo presenti al
momento della divisione, la coscienza si divide associandosi alle diverse realtà.
Queste ultime sono divise e non accessibili tra di loro. Possiamo vedere meglio le
differenze tra le due teorie nel celebre esperimento ipotetico “Il gatto di Schrödinger”,
elaborato dallo scopritore dell’equazione d’onda.
Come abbiamo esaminato in precedenza, il felino si trova in una specie di limbo in
cui vi è la possibilità che sia vivo e che sia deceduto. Quando decidiamo di aprire la
scatola e guardiamo dentro, una delle due possibilità si concretizza mentre l’altra
svanisce (“interpretazione di Copenaghen”).
Per la meccanica quantistica prima di quel momento c’è solo una funzione d’onda.
Invece, per la “Teoria dei molti mondi”, nel momento in cui il flacone di veleno si
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apre o rimane chiuso, avviene una divisione del mondo in due rami. In altre parole, il
gatto è sia vivo che morto: vi è una realtà in cui il felino continua a essere vivo, mentre
in un’altra realtà l’animale è deceduto. Ma cosa succede a noi che apriamo la scatola?
Anche noi ci dividiamo, in quel momento, in due rami: uno in cui accertiamo che il
gatto è sopravvissuto, un altro in cui ne constatiamo il decesso. Nessuno dei “due noi
stessi” si rende conto dell’esistenza dell’altro.
Secondo la visione della fisica classica, invece, le cose stanno in altri termini: il
gatto è vivo o è morto, non esistono funzioni d’onda o altri rami di realtà. D’altronde,
questo coincide anche con il senso comune dove le cose sono oggettive.
Le teorie della meccanica quantistica, l’“interpretazione di Copenaghen” in
particolare, sembrano invece suggerirci una realtà soggettiva. Non vi è alcun dubbio
che le ipotesi della meccanica quantistica siano interessanti e suggestive (basti pensare
anche all’universo olografico di Bohm), ma non siamo ancora in grado di comprovarle
(o di smentirle) pienamente.
Bisogna sempre tenere a mente che la fisica newtoniana funziona nel nostro mondo e
le sue leggi governano la nostra realtà. Qualcuno obietta che questo accade a causa
della limitatezza dei nostri cinque sensi in grado di cogliere solo 3 dimensioni più il
tempo, mentre il numero delle dimensioni è molto più alto. Sono comunque le regole
che governano il nostro mondo.
D’altro canto, non possiamo ignorare che il mondo dell’infinitamente piccolo
risponde a leggi che hanno costretto i fisici a elaborare nuovi strumenti di
interpretazione e analisi, in quanto la fisica classica non è in grado di spiegare le
assurdità del mondo subatomico. Basti solo pensare alla natura duale della luce: onda e
particella allo stesso tempo, un paradosso per il senso comune.
Le due visioni del mondo non si escludono, a mio avviso, ma sono complementari.
Quello che forse ancora ci sfugge è l’anello di congiunzione tra i due mondi. La sua
individuazione ci permetterà di comprendere e svelare molti enigmi. I mistici hanno già
compreso come si collegano le due visioni: quando raggiungono stati alterati di
coscienza, comprendono lati della realtà che sfuggono durante la normale percezione.
Molti individui durante stati estatici provano qualcosa che poi non riescono a
descrivere nel normale stato di veglia. Sembra quasi che la normale percezione sia un
limite alla descrizione di quanto visto, provato o sentito… perché forse si è andati oltre
i cinque sensi. Queste persone affermano che in quei particolari stati tutto è
incredibilmente più chiaro e lucido.
Probabilmente non è un caso che alcune teorie e frasi dei fisici sembrano essere
formulate da mistici. Basti pensare al ruolo attribuito alla coscienza
dall’“interpretazione di Copenaghen” (che permette il collasso della funzione d’onda) o
alla visione olografica dell’universo di Bohm (“la realtà è un’illusione”) o alla
comunicazione non locale tra le particelle che sembra fornire una spiegazione alla

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telepatia (dato che tutte le particelle sono istantaneamente informate su quello che
succede alle altre).
Quello che ci manca è uno strumento operativo per collegare il micro con il macro-
cosmo, ovvero il il Focus Universale.
Le risposte non le troverai nella scienza, ma scavando nelle antiche tradizioni
mistiche ed esoteriche.

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4
LE 3 LEGGI QUANTICHE
I 3 PILASTRI DELLA CREAZIONE

La mia ricerca nell’ambito mistico ed esoterico si è evoluta nel corso del tempo e
uno dei concetti che più ha rivoluzionato il mio approccio al Manifesting è stato quello
dell’Energia Universale. Prima di allora mi avevano insegnato a usare il potere
personale senza tenere in considerazione il fatto che siamo immersi in un enorme
oceano di energia “intelligente” e “divina”.
È come limitarsi a usare l’energia delle batterie di un pc portatile ignorando il fatto
che puoi attaccarti direttamente alla presa di corrente.
È importante comprendere che noi tutti siamo energia al di là della semplice materia,
come anche la sedia sulla quale sei seduto e i vestiti che indossi.
La materia si atteggia in maniera differente in base alle diverse velocità di
vibrazione, ma tutto è Energia! Puoi razionalmente per un attimo pensare a te come a
un’onda nel mare?
L’onda sembra un’entità separata ma non lo è: è sempre il mare che acquista una
forma diversa. Mi rendo conto che non è facile concepire se stessi in questi termini, una
realtà dove la separazione non esiste se non come illusione della materia. La prima
volta che sono riuscito a sfiorare la comprensione di una simile verità è stato durante
una sessione di meditazione: fu un’esperienza straordinaria che non può essere spiegata
a parole.
Infatti, il maestro chiese a ognuno di noi di riferire l’esperienza meditativa; tutti i
partecipanti raccontarono esperienze ben precise, io non avevo le parole per farlo.
Nello stato meditavo potevo comprenderlo, ma una volta tornato nei 5 sensi era
impossibile descriverlo in quanto non ne avevo i mezzi.
Pensa solo a questo: con i 5 sensi puoi percepire le 3 dimensioni in cui vivi e il
tempo che scorre. Ma le altre dimensioni non sei in grado di percepirle se non in uno
stato di profonda meditazione nella quale i pensieri e i normali sensi sono sospesi.
Ormai non è più né un segreto né fantascienza il fatto che vi sono circa una decina di
dimensioni (il numero varia in base alle diverse teorie).
Ora, cos’è quest’Energia Universale? Siamo immersi in essa e ne siamo parte, ma
come funziona?
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Essa risponde a 3 leggi precise. La loro comprensione ti permetterà di divenire un


consapevole co-creatore della tua realtà.

PRIMA LEGGE: LA LEGGE DELLA SINTONIA


In tanti conoscono la Legge di Attrazione: quello che emani torna indietro. Questa
legge fa credere che noi siamo dei magneti in grado di attirare quello che desideriamo.
In realtà, quello che davvero accade è che ci sintonizziamo sulla realtà desiderata,
non attiriamo assolutamente nulla.
La stragrande maggioranza è davvero convinta che basti semplicemente pensare
positivo o ripetere come un pappagallo una frase durante la giornata per attirare la
positività o la nuova realtà.
Ma davvero sei convinto che basti ripetersi qualcosa (anche se profondamente hai
paura che accada il contrario) per far sì che l’Universo soddisfi le tue richieste?
Se fosse davvero così, ti sei mai chiesto perché a volte funziona e altre volte no?
Probabilmente vuol dire che occorre approfondire la Legge della Sintonia.
Le nostre emozioni e il nostro programma mentale inconscio ci sintonizzano sul tipo
di realtà che (inconsapevolmente) crediamo reale. Nessun pensiero razionale ha il
potere di attivarla.
Se sei arrabbiato, ti sposti su un ramo di realtà abitato da eventi che ti porteranno
altra rabbia; se sei sinceramente felice, andrai a sintonizzarti su una realtà piena di
felicità. Ovviamente, se sei pieno di credenze negative, di paure e ansie, ti sintonizzerai
(senza volerlo consapevolmente) sul quel tipo di realtà nefasta.
Infatti, molti affermano che devi ripeterti frasi positive per “attirare” (ma non
attiriamo nulla) cose positive. La storia della ripetizione funziona solo se pensiero
razionale e inconscio sono allineati. Ma se hai credenze profonde limitanti che lavorano
contro la tua volontà razionale, ripetersi una frase positiva o immaginare tutti i giorni la
realtà desiderata non serve a nulla: comunque ti sintonizzerai sulla realtà che il tuo
programma inconscio desidera.
Cerchiamo di comprendere BENE come funziona la Legge della Sintonia.
Ad esempio, hai mai notato che se inizi male la tua giornata, continua ad andare
male? Questo avviene perché se imprechiamo, ci arrabbiamo o ci rattristiamo, ci
sintonizziamo su una specifica vibrazione (di rabbia o tristezza).
Ora, pensa alle tue convinzioni profonde su quella che è la tua realtà. Ti rendi conto
che se, ad esempio, credi che la “ricchezza porti sfortuna” o che sia “destinata a pochi”,
potrai fare ben poco contro questo programma occulto che sfugge al tuo controllo
razionale? Una convinzione come questa non solo influenzerà il tuo comportamento
limitandoti, ma emetterà anche nell’universo pensieri limitanti che creeranno quel tipo
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di realtà.
Non solo: ogni azione crea il tuo Karma. Se ti comporti male (consapevolmente) e fai
soffrire volutamente chi ti sta attorno, preparati a ricevere la stessa qualità energetica.
Il Karma (o legge della Causa-Effetto) non funziona in termini quantitativi ma
qualitativi. Se fai soffrire 10 persone, non è che incontrerai 10 individui che a loro
volta faranno soffrire te; potrebbe bastarne uno solo che da un punto di vista qualitativo
ti fa provare le stesse emozioni che hai creato in loro.
Quindi, la tua vita dipende essenzialmente da 3 elementi principali:
1. Programma mentale (convinzioni positive e limitanti).
2. Karma.
3. Emozioni e pensieri che provi quotidianamente.
Per cominciare a cambiare la tua esistenza dovresti iniziare a lavorare su questi 3
elementi importantissimi.

Il tuo programma mentale, al di sotto della tua consapevolezza, crea la vita di tutti i giorni.

SECONDA LEGGE: LA LEGGE DELLA BIPOLARITÀ


Un’altra legge importante afferma che l’Energia Universale si muove grazie a
polarità opposte. Infatti, se ci pensi un attimo, in natura esistono la bellezza e la
bruttezza, la gioia e la tristezza, il bianco e il nero, il bene e il male, lo stereotipato e lo
straordinario ecc.
L’Energia Universale, come quella elettrica, ha bisogno di polarità opposte per
scorrere. Infatti, uno dei segreti del Manifesting consiste nel distacco: da un lato dovrai
desiderare molto il tuo obiettivo, per poi distaccartene e non pensarci più. In questo
modo crei il giusto potenziale per far scorrere l’energia e far collassare la linea di
probabilità che desideri manifestare nella tua vita.
Quindi, devi prendere in considerazioni due fasi:
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1. Inizialmente dovrai desiderare molto.


2. In seguito dovrai distaccartene.

La Legge della Sintonia non sempre funziona e sai perché? Proprio perché la maggior
parte trascura la Bipolarità. Se applichi solo la Legge della Sintonia carichi la polarità
positiva e non crei scorrimento. Il distacco dal risultato crea la polarità negativa
permettendo all’intenzione di scorrere e manifestare la realtà desiderata.

Desiderare tutti i giorni qualcosa significa non attivare la polarità negativa. Non si verifica alcuno
scorrimento e alcuna manifestazione.

Dopo il forte desiderio inziale, praticare il distacco permette lo scorrimento dell’intenzione e la sua relativa
manifestazione.

Com’è possibile distaccarsi da qualcosa che desideriamo intensamente? Vi sono due


strade.
Affidarsi all’Energia Universale diventando consapevoli che qualsiasi cosa accada è
per il nostro bene. Questo concetto è molto simile a quello della “fede”.
Partire dal presupposto che il desiderio possa non manifestarsi e avere uno stato
interiore che suoni più o meno in questo modo: “Che funzioni o non funzioni, non mi
interessa. Se anche non si manifesta, non è importante”.
Mi rendo conto che non è facile farlo, ma questo è il vero e unico segreto del
Manifesting.
Per comprendere il funzionamento di questi processi basta fare riferimento alla vita
quotidiana, perché noi manifestiamo tutti i giorni senza rendercene conto.
Ti è mai successo di inseguire qualcosa per molto tempo (forte intento e desiderio –
polarità positiva) e, in seguito, ti sei definitivamente (e sinceramente) distaccato dal
desiderio per rassegnazione o disinteresse (distacco – polarità negativa)?
In seguito, quest’intento non si è magicamente manifestato nella tua vita?
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Se sai di cosa parlo, hai compreso la vera alchimia del Manifesting e la dovrai
tenere debitamente in considerazione.
Potrei raccontarti molti aneddoti della mia vita per farti comprendere questo
processo, ma mi limiterò a uno solo.
Diversi anni fa dovevo andare al servizio militare obbligatorio. Dato che studiavo
all’università, ero riuscito a rinviarlo per motivi di studio. Ma questo sistema non era
eterno, in quanto durava solo quattro anni. Quindi, scaduto il termine, decisi di giocarmi
qualche altra carta provando a chiedere il rinvio in quanto unica fonte di reddito della
mia famiglia.
Ma chi, come me, è passato attraverso la burocrazia militare, sa molto bene che sono
tutti tentativi inutili, a meno che uno non abbia grosse limitazioni fisiche, rientri in
situazioni ben definite o sia molto amico di qualcuno all’interno.
Io non rientravo in alcuna di queste situazioni. Infatti, la capitaneria di porto insisteva
nel richiedermi continuamente documenti su documenti, altrimenti avrebbero vagliato la
situazione con quello che avevano in mano e (ovviamente) mi avrebbero chiamato per il
servizio di leva.
Se hai compreso bene la legge della Bipolarità, puoi renderti conto che fino a quel
momento avevo caricato tantissimo l’intento, ma non lo lasciavo scorrere.
A un certo punto mi stufai. Stanco delle continue richieste e del costo dei documenti
(in quanto li volevano originali e autenticati), decisi di non mandare più nulla.
Decisi REALMENTE di fregarmene e dissi: “Che mi chiamino, almeno vado a farmi
un annetto di vacanza, visto che studio e lavoro da una vita”.
Continuai a fare la mia vita aspettando la fatidica chiamata. Diversi mesi dopo,
mentre passeggiavo per le strade di Padova, squillò il mio cellulare: era mia madre. Mi
disse che la capitaneria di porto mi aveva convocato e che non dovevo più andare a
fare il militare.
Ovviamente pensai che mia madre avesse capito male, ma quando mi presentai, un
alto in grado mi disse: «Bene signor Fanelli, lei non deve più fare il militare!».
Dieci secondi e circa 800 km di strada per sentirmi dire una cosa che avevo
inseguito per anni e dalla quale mi ero realmente distaccato.
Un marinaio poi mi spiegò che il mio mancato invio di documenti li aveva in qualche
modo mandati in tilt. Nel frattempo da Roma, non vedendo arrivare più nulla dalla
capitaneria, decisero di esonerarmi di ufficio.
Si tratta di eventi straordinari che solo l’intervento dell’Universo può rendere
possibili.
Le due Leggi quantiche (Sintonia e Bipolarità) sono due facce della stessa medaglia.
Da oggi in poi diffida di chi ti dice che ogni giorno devi pensare al tuo desiderio o
visualizzare la nuova realtà. Questo va fatto solo fino a quando sei sicuro di aver
visualizzato bene quello che desideri e nessuna sensazione di incertezza ti assale in
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seguito. Il passo successivo consiste in un REALE e SINCERO distacco dal risultato.


Che accada o non accada non importa: hai fiducia nell’Energia Universale e lei sa
cos’è meglio per te.

TERZA LEGGE: LA LEGGE DELL’ESSENZIALITÀ


Infine, la legge dell’Essenzialità spiega perché sia così importante affidarsi
all’Energia Universale. Se guardi la natura, puoi renderti conto che nulla avviene per
caso e che ogni cosa ha un senso. Ad esempio, un fiume scende da una montagna
seguendo il percorso di minor resistenza e non esiste un corso d’acqua che non rispetti
questa regola. Se ci pensi, in natura tutto segue questa legge e solo l’uomo si
incaponisce nel non rispettarla stravolgendo tutto quello che lo circonda.
Ora, cerchiamo di trasportare l’Essenzialità nella tua vita: fermati un attimo a
pensare a tutto quello che ti è accaduto nel lontano passato. Con il senno di poi puoi
renderti conto che alcuni momenti “negativi” si sono rivelati essenziali in seguito? Mi
rendo conto che questo possa suonarti strano se non, addirittura, blasfemo… ma è così
che funziona.
Per un attimo, immagina che prima di abitare questa realtà (quando eri pura Essenza)
tu abbia deciso di passare attraverso una serie di esperienze positive e negative per
evolvere come anima. Quando ti sei incarnato, hai dimenticato quest’impegno con te
stesso e con altre Essenze che incontrerai nel tuo percorso di crescita.
Sotto quest’ottica gli eventi positivi e negativi non esistono se non come esperienze
importanti di crescita. Fino a quando li etichetterai come “negativi”, non li accetterai e
rifiuterai qualsiasi messaggio di crescita interiore, rimarrai bloccato. Inoltre, è come
avere ferite mai rimarginate che ti tolgono molta energia. Con poca energia la tua
capacità di Manifestare sarà enormemente ridotta. Se proverai rammarico, rabbia o
tristezza, ti sintonizzerai su quel ramo di realtà.
La vita è fatta di alti e bassi. Alcuni, erroneamente, credono che abbracciando
determinate discipline, filosofie o sistemi possano vivere in un eterno “alto”. Questa è
una grande illusione perché quello che cambia è la percezione degli eventi. Inoltre, la
mancata accettazione di un evento negativo prolunga il momento di “basso”.

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La vita reale è fatta di alti e bassi.

La mancata accettazione di un evento negativo si trasforma in un eterno “basso” fino a quando non verrà
accettato.

Senza la comprensione di questa legge cadrai nella propaganda illusoria da quattro


soldi che “puoi tutto!”. Non è così per due motivi principali.
Sei co-creatore: questo significa che sei partecipe del processo di Manifesting, ma
non lo dirigi solo tu. È come fare surf: scivoli sulle onde entrando in sintonia con il
mare, tu non comandi le acque.
Sei un’anima che ha deciso di incarnarsi per sperimentare delle esperienze per
evolversi. Sotto quest’ottica, se non apprendi gli insegnamenti nascosti, “rimarrai al
palo”.
Quando ti trovi in una situazione negativa, usa l’arte dell’accettazione: comprendi
che è un momento utile da sperimentare il cui significato nascosto può farti evolvere. In
questo modo scioglierai il nodo e andrai avanti. Se non lo farai, rimanderai la tua
evoluzione. È come essere in un fiume: puoi scegliere di seguire la corrente o nuotare
controcorrente. In quest’ultimo caso comunque vincerà il fiume, avrai solo perso tempo
ed energia.
Forse ti starai chiedendo: “A cosa serve questo libro se alcuni obiettivi non possono
essere raggiunti in quanto contrari al mio percorso?”.
La domanda è errata perché dovresti chiederti se quello che desideri è
REALMENTE quello che vuoi tu o se sia solo un capriccio del tuo Ego, perché c’è una
grande differenza: l’Ego è il prodotto di quello che ti ha infilato in testa la società e che
soffoca il tuo vero Io.
Ricorda: quando quello che desideri è in linea con il tuo vero Io, tutto è davvero
possibile.
La tematica relativa all’Ego la affronteremo in seguito.
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Vorrei chiudere questo paragrafo sull’Essenzialità ricavando un altro principio


importante: le Sincronicità.
Dato che nulla avviene per caso, tutto intorno a te è pieno di segnali che indicano la
giusta strada da seguire. L’Universo ti manda dei messaggi apparentemente casuali per
dirti se quello che stai facendo va bene o va male.
Alcuni le chiamano anche “Coincidenze” e sono da considerarsi delle guide
dell’Energia Universale. Sono piccoli segnali, una telefonata, un articolo di giornale, la
tua auto che non parte per andare a un appuntamento o un amico che ti chiama dopo
tanto tempo e ti parla proprio di quella cosa su cui stai riflettendo da diversi giorni.
Sono delle guide IMPORTANTISSIME che noi occidentali IGNORIAMO
SISTEMATICAMENTE perché obbedienti alla razionalità.
All’inizio ti avevo preannunciato che quanto avresti letto potrebbe non avere una
spiegazione razionale. Per aiutarti a credere posso solo fare appello alla tua
esperienza: non ti è mai successo che prima di fare qualcosa nella tua vita ti sia arrivato
un segnale che ti abbia preannunciato l’esito? Fai appello alla tua esperienza e basta!
Solo essa può dirti la verità e nessun altro, neanche io! Quando domani ti sveglierai,
comincia a notare tutto quello che accade attorno a te, ai piccoli e “casuali” segnali.
Ti faccio un esempio personale: sono una persona generalmente puntuale quando
prende un appuntamento con qualcuno e non è quasi mai successo che io saltassi un
incontro. Invece, una volta mi sono completamente dimenticato di un importantissimo
appuntamento. Il senso di mortificazione fu elevato fino a quando non scoprii che avrei
perso solo del tempo: mi avrebbero proposto qualcosa di inaccettabile. Un’altra volta
mi persi in una grossa città all’estero e (per sbaglio?) entrai in una libreria dove
conobbi un maestro che mi insegnò delle cose straordinarie e mi guidò per diversi anni.
Qualche anno fa fui invitato come relatore a un convegno sulle potenzialità umane e
la spiritualità. Decisi di andare a seguire l’intervento di un collega inglese che parlava
proprio di questi argomenti.
Con grande rammarico, il relatore scoprì che eravamo solo in 10 in un’enorme aula
magna praticamente deserta. In confidenza, ci disse che aveva notato qualche segnale
prima di partire per l’Italia: la sua stampante rifiutava ripetutamente di stampare il testo
del suo intervento, senza alcun apparente guasto tecnico.
Questi esempi fanno comprendere come si muovono le sincronicità.
Potrei andare avanti per ore parlandoti delle coincidenze della mia vita, ma non
serve a nulla se non prendi in considerazione il fatto di cominciare a crederci e di
“vederle”. Con questo non voglio dire che dovrai abbandonare la tua normale visione,
ma integrarla con quella che ti sto proponendo. Per fare questo dovresti notare se le
sincronicità tendono a ripetersi. Infatti, la ripetizione è un importante segnale che indica
la presenza delle “coincidenze”.
Le leggi dell’Energia Universale sono fondamentali per la comprensione del
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processo di Manifesting. Non avrebbe alcun senso spiegarti i passi senza dirti cosa c’è
dietro. È come dare un’auto in mano a un neofita con solo la prima e la seconda marcia.
Riuscirà a fare qualche tragitto, ma non potrà mai andare oltre una certa velocità e può
scordarsi di poter fare manovre con la retromarcia.
Comprendi ora come sia importante sapere come realmente funzionano le cose e che
limitarsi a dirti “pensa positivo che la vita ti sorriderà” o “ripetiti tutti i giorni la frase
positiva” sia uguale a darti un’automobile con solo 2 marce?

Riepilogando:
1. Legge della Sintonia: quello che pensi, provi e fai tende a sintonizzarti su una
determinata realtà. Questo vale anche per le aspettative e convinzioni profonde in
quanto creano la tua vita senza che tu ne sia consapevole.
2. La Bipolarità: l’energia per scorrere ha bisogno di polarità opposte; il desiderio e
il distacco sono le facce opposte della stessa moneta. Continuare a desiderare
qualcosa tutti i giorni significa solo rimandare la sua manifestazione.
3. L’Energia è essenziale: nulla avviene per caso, le sincronicità possono diventare
delle valide guide nella tua esistenza.

Queste 3 Leggi Quantiche sono sincronizzate tra di loro. Il processo di co-creazione


si poggia su questi 3 pilastri e, come ti ho detto qualche riga fa, tu manifesti
quotidianamente usandole inconsapevolmente.
Le 3 leggi quantiche trovano la massima espressione e applicazione in una capacità
superiore che abbiamo ormai (razionalmente) dimenticato. Purtroppo è atrofizzata nella
maggior parte della massa che la utilizza inconsciamente al 10% del suo reale
potenziale. Quest’antica capacità si chiama FOCUS UNIVERSALE ed è la
testimonianza tangibile di quella famosa scintilla divina presente in ogni essere umano.
Nelle prossime pagine imparerai a riattivarlo e a manifestare consapevolmente la tua
realtà.

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5
MENTE QUANTICA E SALTO NELLA
QUINTA DIMENSIONE
CREA LA TUA REALTÀ OLTRE LA TERZA
DIMENSIONE

Come abbiamo visto, un concetto ormai conosciuto da molti è la Legge di Attrazione.


Negli USA è conosciuto da decenni, in Italia è diventato alla portata di tutti solo negli
ultimi anni.
Concettualmente questa legge è semplice, anche un bambino è in grado di
comprenderla.
Ovviamente, le cose sono molto più complesse. Infatti, nel capitolo precedente
abbiamo esaminato quali solo le 3 Leggi Quantiche e come funzionano concatenandosi
l’una con l’altra.
Quello che vorrei spiegarti adesso, è cosa REALMENTE accade quando si manifesta
un desiderio nella nostra esistenza.
Ribadiamo il concetto che NON SI ATTIRA NULLA!!!
Dimentica questa metafora perché è quanto di più lontano possa esistere nella realtà.
Per aiutarti a comprendere come funzionano le cose devo condurti in un viaggio
dimensionale e spingerti fino alla sesta dimensione. Fantascienza?
No, è quello che accade nella realtà, ma non puoi rendertene conto perché vivi nella
terza dimensione.
Ma andiamo con ordine e spieghiamo cosa sono le dimensioni.

LA DIMENSIONE ZERO
La dimensione 0 non è altro che un punto puro e semplice. Niente altezza o lunghezza.
Non ha grandezza e dimensione. È un punto nello spazio che indica una posizione in un
sistema.

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LA PRIMA DIMENSIONE
Se metto un secondo punto oltre al primo, ho una posizione diversa. Se unisco i due
punti ottengo la prima dimensione dove esiste solo la lunghezza. Niente larghezza e
profondità.

LA SECONDA DIMENSIONE
Se metto una seconda linea, ottengo anche la larghezza, quindi, lunghezza e larghezza.
Manca ancora la profondità.

LA TERZA DIMENSIONE
Per noi è più semplice immaginare la terza dimensione dato che la abitiamo. Grazie
ad una terza linea otteniamo la profondità.

Un oggetto tridimensionale è dotato di lunghezza, altezza e larghezza.

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Possiamo vedere le cose anche da una prospettiva diversa e più illuminante.


Immagina un foglio di carta piatto che rappresenta la seconda dimensione (questa è
piatta). Su di esso vi è un punto che desidera muoversi da A a B. Se per te è più
semplice, puoi immaginare una formica su un foglio che vuole andare da un’estremità
all’altra (ovviamente, è una metafora perché tutto dovrebbe essere rigorosamente piatto
in quanto bidimensionale).

Se io piegassi questo foglio creando un tubo e facendo quasi combaciare i due punti,
la formica arriverebbe in un istante alla sua destinazione. Non è più costretta a fare tutto
il percorso.

Per noi esseri tridimensionali questa cosa può apparire una banalità, ma non per la
formica bidimensionale che non è in grado di vedere il foglio piegato perché non
percepisce la profondità. A lei sembra semplicemente che “magicamente” sia arrivata
a destinazione.
È come se tu partissi da New York e arrivassi a Roma in 5 minuti. Per te sarebbe
magia, mentre sarebbe una cosa ovvia per esseri che vivono in una dimensione
superiore alla tua.
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Noi ci spostiamo tranquillamente in una camera attraversandola (profondità), ma un


essere piatto bidimensionale dovrebbe spostarsi lungo le superfici piatte (pareti,
soffitto e pavimenti). Agli occhi di un ipotetico essere bidimensionale noi appariremmo
strani e dotati di poteri sovrannaturali perché, ad esempio, con un balzo dal pavimento
potremmo toccare il soffitto.

LA QUARTA DIMENSIONE
La quarta dimensione può essere immaginata come una linea che connette quello che
facevi un minuto fa con quello che stai facendo adesso. La quarta dimensione è il tempo
(o la durata).

La quarta dimensione può essere anche intesa come la linea che connette il te stesso
appena concepito con il te stesso deceduto.

Noi però non siamo in grado di vederla nella sua totalità perché viviamo nella terza
dimensione. Quindi il tempo lo viviamo istante per istante senza poter vedere la tua
interezza. Noi esseri tridimensionali vediamo solo sezioni del nostro io
quadridimensionale.
In termini ancora più ampi, la quarta dimensione può essere vista come la linea che
connette il Big Bang con la fine del nostro Universo.

LA QUINTA DIMENSIONE
Nella quinta dimensione vi sono una moltitudine di percorsi dove possiamo saltare in
ogni momento. Questi salti sono influenzati dalle scelte e dagli altri. Qui entra in ballo

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quello che afferma la meccanica quantistica:


“L’osservatore influenza il sistema osservato”.
Ogni scelta genera diversi percorsi alternativi. Esistono numerose possibilità dove io
posso diventare un milionario, un muratore, un medico, un poliziotto ecc. Sono le mie
scelte e chi mi circonda a influenzare il percorso. Questi percorsi esistono tutti nella
quinta dimensione.

Supponiamo che esista una fantomatica tecnologia per tornare indietro nel tempo e
che mi permetta di andare a trovare il me stesso ragazzino. Immagina che io possa
dargli tutti i cavalli vincenti dei prossimi 20 anni (ricordi il film Ritorno al futuro II?)
in modo da poter accumulare una fortuna.
In questo modo, ad esempio, dalla professione d’impiegato cambierei la storia
diventando un milionario.
Per far questo dovrei piegare la quarta dimensione (il tempo) lungo la quinta
dimensione in modo da tornare indietro e fare le azioni giuste. Ma questo non è
possibile, perché il mio attuale percorso di vita è già segnato, non esistono alternative
nella quarta dimensione. Esiste la mia unica linea di vita.

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Dovrei andare su una linea temporale diversa, una linea di vita virtuale dove sono
ricco. Queste alternative esistono nella quinta dimensione. Per accedervi
istantaneamente dovrei piegare la quinta dimensione grazie alla sesta.
Il concetto è simile al foglio di carta che diventa un tubo permettendo alla formica di
arrivare subito dal punto A al punto B.

Spostando la mia coscienza dalla vecchia linea temporale alla nuova, potrei abitare
la nuova realtà.
Quindi, quando si dice che “attiriamo” qualcosa, in realtà ci spostiamo su un ramo di
realtà nella quinta dimensione. Noi esseri tridimensionali non notiamo assolutamente
nulla, proprio come la formica che arriva istantaneamente a destinazione. Anzi, direbbe
che è magia senza poter dare una spiegazione dell’accaduto.
Noi esseri tridimensionali diremmo:
“Ma quale magia… abbiamo piegato il foglio!”.
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Allo stesso modo, quando accade il miracolo e manifestiamo qualcosa di


impossibile, diciamo che è magia o che è stato il caso.
Invece, un essere della sesta dimensione direbbe: “Ma quale magia e caso… si è
solo piegata la quinta dimensione!”.
Per farti comprendere quanto noi siamo completamente ignari di quanto ci accade,
voglio fare un altro esempio riguardante la seconda dimensione.
Prendiamo una striscia la pieghiamo su se stessa e la uniamo creando un “nastro di
moebius”.
Un essere bidimensionale la percorrerebbe tutta su entrambi i lati senza rendersi
conto delle curve e dei giri. Il percorso gli apparirebbe piatto e, senza comprenderne il
perché, ritornerebbe al punto di partenza. Noi esseri tridimensionali, invece, vedremmo
le curve e i giri comprendendo perché l’essere bidimensionale ritorna il punto di
origine. L’essere bidimensionale non vedrebbe nulla rimanendo stupito di questo
continuo loop.

Ora, noi esseri umani siamo così arroganti da pensare di aver capito tutto
sull’esistenza, ma siamo esattamente come quell’essere bidimensionale. Non
percepiamo l’interezza del tempo (quarta dimensione), non vediamo tutte le linee di
probabilità contenute nella funziona d’onda (quinta dimensione) e non sappiamo
minimamente come trasferirci su un ramo di realtà desiderato (piegare la quinta lungo la
sesta dimensione).
Il fatto di non sapere e di non poter percepire, non significa che qualcosa non esiste.
Significa solo che siamo limitati alle tre dimensioni.
Riconduciamo gli eventi straordinari a qualcosa che sia comprensibile: quando
abbiamo una premonizione pensiamo che sia un caso e quando otteniamo qualcosa di
impossibile, liquidiamo il fatto a un colpo di fortuna.
Come vedi, siamo proprio come un punto sul foglio di carta, incapaci di capire cosa
accade perché confinati in realtà nella terza dimensione.
In un’era ormai dimenticata, qualcuno ci aveva insegnato a piegare la quinta
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dimensione. Questo sapere è andato perduto e tenuto volutamente segreto alla massa. È
giunto il momento di recuperare questa antica capacità ormai atrofizzata e di co-creare
la vita desiderata.
Maghe, maghi, sciamani e tutti quegli individui legati a un passato ormai dimenticato,
possedevano questa conoscenza. Prima ancora, questo sapere era alla portata della
massa di alcune popolazioni.
Pensi che siano tutte stupidaggini? Ovviamente lo sono se ragioni in maniera
tridimensionale, ma chissà perché personaggi pubblici influenti e potenti, fanno parte di
circoli esoterici dove eseguono rituali. Chissà perché…
È venuto il momento di riprendere in mano la tua vita.
Come è possibile piegare la quinta dimensione?
Puoi farlo risvegliando il Focus Universale, un’antica capacità ormai atrofizzata
nell’essere umano.

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6
IL POTERE DEL FOCUS
UNIVERSALE
COMPRENDERE IL FOCUS DEL MANIFESTING

L’essere umano possiede una capacità assopita che ogni tanto risveglia
inconsapevolmente solo in minima parte. È come un maratoneta in perfetta forma che
smette di allenarsi per molti anni. Grasso, fuori forma e affaticato un bel giorno decide
di partecipare alla maratona senza alcun allenamento. È naturale che stramazzi a terra
dopo qualche centinaio di metri.
Il Focus Universale è una capacità che usavamo molti millenni fa. È dentro di noi, la
usiamo in minima parte, ma è lontana anni luce dal suo potere reale.
Esiste una specifica volontà che vuole tenere segreto questo Focus alla massa. È
meglio raccontare loro che ci sono pochi esseri umani che hanno il privilegio di fare da
intermediari con il divino. Per costoro, la massa dev’essere un semplice gregge da
tenere in un recinto e da portare a spasso con il cane da pastore sempre pronto a
rimettere in riga la pecora che decide di andare fuori dal gregge.
Cerchiamo di capire insieme come funziona il Focus Universale.
Come primo passo voglio sfatare il mito assurdo che basti pensare qualcosa per
materializzarla.
Infatti, molti obbiettano: “Se tutto dipende dalla nostra coscienza, perché quando
visualizzo un fascio di banconote, queste non si materializzano?”.
Vedremo che questo non è possibile per tre motivi principali:
1. Nell’esempio di sopra si sta usando il Focus Ordinario (quindi, non quello
Universale).
2. Nella linea di vita che abitiamo è impossibile infrangere le leggi fisiche
conosciute. Per questo motivo non è possibile materializzare qualcosa dal nulla.
Questo punto sarà affrontato nei capitoli successivi.
3. Credere che basti pensare qualcosa per materializzarla dal nulla va contro il
sistema di credenze che ci dice come funziona la realtà che abitiamo. Non è
possibile (o è estremamente difficile) fare qualcosa che crediamo
(profondamente e realmente) irrealizzabile. Occhio a non confondere quello che
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pensi di credere razionalmente/consapevolmente e quello che credi


realmente/profondamente. Questo è l’errore che molti neofiti commettono.

Il tema generico del Focus è affrontato da molti autori. A volte è definito in maniera
generica, altre volte in maniera nebulosa, oppure gli autori ci stordiscono con centinaia
di pagine senza dirci nulla di davvero concreto. La definizione più semplice è la
seguente: il Focus è la somma del desiderio e dell’azione.
In altre parole, quando desideri qualcosa, agisci concretamente per manifestare
quello che era un semplice pensiero nella tua testa. Ogni giorno sperimenti questo tipo
di esperienza, senza la quale la tua vita sarebbe passiva e simile a quella di un
vegetale.
Questo tipo di Focus amo definirlo Ordinario. In maniera più specifica si manifesta
grazie all’impiego delle tue personali forze sulla tua unica linea di vita.
Non ti appelli ad alcun intervento divino, ma solo a quello che sei in grado di fare.
Ad esempio, se hai in mente di comperare un’automobile, vai dal concessionario, firmi
il contratto e sei al volante dell’oggetto dei tuoi desideri.
Oppure, se non hai sufficienti soldi, ti rivolgi a una finanziaria o aspetti di averne a
sufficienza per comperarla. Pertanto, la desideri, usi le tue forze e comperi l’auto. Nulla
di trascendentale. Non è che il semplice desiderio la fa materializzare dal nulla: questo
non è possibile in quanto ti stai muovendo sulla tua linea di vita dove è impossibile
infrangere le leggi fisiche.
Infatti, non a caso stiamo parlando di Focus Ordinario.
Molte tecniche di sviluppo ed eccellenza personale non fanno altro che applicare
questo tipo di Focus grazie a questionari, visualizzazioni e analisi di
costi/benefìci/risorse.
Il Focus Universale, invece, si realizza quando fai qualcosa grazie all’aiuto
dell’Energia Universale e ti collochi su altre linee di possibilità (quindi, ti sposti dalla
tua linea di vita).
Questo tipo di Focus è presente quando riesci a manifestare un desiderio che va oltre
le tue normali possibilità. Ad esempio, se decidi di trovare immediatamente parcheggio
libero (non a pagamento) in pieno centro a Milano durante un normale giorno della
settimana, le tue possibilità sono molto scarse: l’obiettivo non è completamente sotto il
tuo controllo e per quanto tu possa sforzarti non è detto che tu ci riesca. Anzi, oserei
affermare che è un desiderio davvero difficile da manifestare con il Focus Ordinario. In
questi casi entra il ballo quello Universale: semplicemente ti aspetti di trovare
parcheggio senza dubbi o esitazioni.
Per applicare questo tipo di Focus devi avere lo stesso atteggiamento che hai quando
decidi di prendere un caffè sotto casa: lo desideri, ti vesti e vai a berlo. Non vi è alcun
dubbio sul fatto che tu possa sorseggiarlo, nessun desiderio esagerato o timore che non
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possa manifestarsi: lo desideri e vai a prenderlo. Bene, uno dei più grandi errori che
commettono molti autori su quest’argomento è affermare di desiderare costantemente e
in maniera spasmodica il nostro desiderio.
Perché è un errore?
Per tre motivi principali:
1. Se ti limiti a desiderare, non stai applicando il Focus Universale (ma neanche
quello Ordinario) perché l’azione è necessaria.
2. Un eccessivo desiderio nasconde la paura di non ottenerlo, dubbi o incertezze. Per
la legge della Sintonia, ti stai sintonizzando sul ramo di realtà delle
paure/dubbi/incertezze.
3. Non stai applicando la legge della Bipolarità: prima si desidera e poi ci si distacca
per far scorrere l’energia.
Quindi, il Focus Universale si applica con la stessa tranquillità di quando decidi di
andare a prendere un caffè al bar sotto casa.
Voglio farti un esempio reale. A volte sono costretto ad andare con la mia
automobile in pieno centro città: le prime volte che l’ho fatto non ero a conoscenza
della scarsità di parcheggi liberi, in quanto mi ero appena trasferito. Magicamente
posteggiavo a pochi metri dalla mia destinazione.
Perché accadeva? Semplicemente ero tranquillo e avevo la stessa intenzione che si
ha quando decidi di andare a prendere un caffè. Non sapevo che era difficile trovare
parcheggio ed ero sicuro di trovarlo.
In seguito più di una persona mi ha detto: «Ma è difficile trovarlo, come fai?».
Queste affermazioni hanno cominciato a instillare in me il dubbio sulla difficoltà di
trovarlo. Da quel momento in poi non è stato più così semplice, perché man mano che
mi avvicinavo alla meta pensavo: “Sarà difficile trovarlo!”.
Resomi conto del meccanismo perverso decisi di lavorarci su e di tornare al vecchio
schema mentale.
Hai mai sentito parlare della “Fortuna del principiante”? Ad esempio, un giovane
venditore riesce a fare immediatamente più contratti dei suoi colleghi più anziani.
Questo si manifesta perché non conosce le difficoltà e pensa sia tutto relativamente
semplice. Poi qualcuno comincia a instillare il dubbio che non è così facile e la fortuna
sparisce nel nulla.
Il Focus Universale è una capacità atrofizzata in noi come un muscolo usato rarissime
volte. Esiste una specifica volontà affinché tu non sappia della sua esistenza e come
usarla. Loro fanno di tutto per sponsorizzare il Focus Ordinario e limitare la tua
esistenza a un’unica linea di realtà.

Quindi, riepilogando:
• il Focus Ordinario si realizza tramite uno sforzo costante per ottenere qualcosa;
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• il Focus Universale si manifesta tramite la scelta, l’azione e il distacco.

Il grande segreto del Manifesting risiede nell’allineamento dei due Focus: ti impegni
con le tue energie per manifestare qualcosa, scegli e agisci dando per scontato che tutto
andrà bene (distacco).
È in questo modo che potrai far collassare la tua esistenza sulla linea di possibilità
desiderata. Precedentemente ho affermato che non è possibile infrangere le leggi della
fisica sul nostro attuale piano di esistenza e continuo ad affermarlo. Non è possibile far
muovere un oggetto senza usare le mani grazie alla sola forza del pensiero, è follia
pensare di poterlo fare. Il suo spostamento potrebbe concretizzarsi solo se TU ti sposti
sulle varie linee di possibilità.
Tu attualmente vivi sulla tua linea di vita, ma adiacenti a questa esistono diverse
linee di possibilità virtuali in cui vi sono alcune piccole differenze rispetto a quella
abitata da te.
Ad esempio, sulla tua linea l’oggetto potrebbe essere sul tavolo davanti a te. Sulla
linea di possibilità immediatamente vicina alla tua ne esiste una in cui tutto è uguale, ma
l’oggetto potrebbe essere spostato di appena un millimetro.
Su un’altra potrebbe essere spostato di un altro millimetro e così via. Man mano che
ti sposti sulle linee di possibilità, l’oggetto potrebbe essere sempre più distante dal
punto della linea di partenza (cioè quella abitata da te).
Più sono vicine alla tua, più gli spostamenti sono minimi; più sono lontane, più gli
spostamenti potrebbero essere grandi fino, ad esempio, a raggiungere il bordo del
tavolo e cadere.
Se io vedessi in velocità tutte queste linee, partendo da quella che abito fino a quella
più lontana in cui cade l’oggetto, vedrei un movimento unico: l’oggetto che si muove e
cade dal tavolo.
Come frames di una vecchia pellicola, il movimento lo vedi solo se li vedi scorrere
in velocità.
Quindi, se tu fossi in grado in spostarti REALMENTE attraverso le diverse linee di
possibilità, potresti assistere allo spostamento dell’oggetto, ma non è esso a muoversi:
sei tu che ti muovi attraverso le varie linee.

Ora, mettere in pratica questo fenomeno è ESTREMANETE DIFFICILE, se non


impossibile, per 2 motivi principali:
1. Per spostarti sulle varie linee hai bisogno di molta energia e noi ne possediamo
poca. Inoltre, tutto il sistema attorno a noi è concepito (consapevolmente e
inconsapevolmente) per sottrarcene costantemente.
2. Bisogna lottare contro le convinzioni profonde che ci dicono che è impossibile
muoversi sulle linee e vedere l’oggetto muoversi. Mi riferisco al tuo programma

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mentale ben radicato che non si modifica con il semplice “pensiero positivo”.

Sinceramente, non mi sono mai posto il problema di spostare oggetti se non con le
mie mani e non è l’argomento di questo libro. Invece, per me è importante farti
comprendere questo meccanismo per la manifestazione della vita desiderata.
Ti faccio un esempio concreto: se, partendo da zero, desideri diventare il presidente
di una grossa multinazionale, mi sembra ovvio che questo obiettivo si trova su una linea
di possibilità lontana dalla tua.
Ricorda che vicino a te vi sono le linee di possibilità che hanno una più alta
percentuale di realizzazione. Più le percentuali sono basse, più le linee virtuali sono
lontane.
Potrai arrivarci spostandoti attraverso le diverse linee. Supponiamo che le attuali
possibilità di manifestare questo desiderio siano del 10%. Dovrai cominciare a
muoverti lungo le varie linee fino ad aumentare le tue possibilità avvicinandoti al
100%. In altre parole, dovrai muoverti attraverso diverse tappe intermedie e vedere il
concatenamento del risultato che ti porterà a farti diventare presidente di una
multinazionale. Chiaramente ti sconsiglio vivamente di imbarcarti in progetti le cui
possibilità sono bassissime se non addirittura inesistenti: richiederebbero troppa
energia e andrebbero contro le convinzioni profonde.
Quante possibilità hai di diventare il capo di una grossa azienda mondiale entro 24
ore, dal nulla, senza esperienza o agganci? Direi quasi 0. Comprendi ora che un salto di
questo genere è difficilissimo da fare ed è indispensabile muoversi sulle varie linee?
Spostarsi di colpo dalla tua linea per arrivare immediatamente a quella in cui sei il
“gran capo” (da zero) richiederebbe un Quantum Energetico che umanamente, da solo,
non hai. Per questo consiglio le tappe intermedie per obiettivi così distanti e difficili.
Facciamo qualche esempio di obiettivi intermedi in relazione al progetto di diventare
presidente di una multinazionale.
1. Il primo passo: manifestare una realtà nella quale si è a capo di una piccola società
con poche persone (magari creata da te).
2. Il secondo passo: la società si ingrandisce e acquisisce importanza regionale.
3. Il terzo passo: la società diviene sempre più grossa e ha rilevanza nazionale.
4. Il quarto passo: la società si espande con sedi nelle principali capitali europee.
5. Il quinto passo: attraverso una serie di fusioni, la società diventa una
multinazionale e ne sei il Presidente.

Questo è un esempio banale di 5 linee di possibilità attraverso le quali bisogna


muoversi per manifestare la realtà desiderata. Sarebbe impensabile fare direttamente un
salto dalla tua linea fino alla numero 5.

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In quest’esempio parlo di Focus Universale e non di quello Ordinario, altrimenti ti


limiteresti a muoverti solo sulla linea attuale in cui ti trovi senza effettuare alcun tipo di
scorrimento.
È molto diverso dall’usare la semplice volontà e l’azione: in questo caso, l’Universo
metterà in moto una serie di coincidenze ed eventi straordinari che ti porteranno verso
la manifestazione delle varie tappe. In alcuni casi si parlerà di fortuna, miracolo o
semplici straordinarie coincidenze. Ma ora cominci a comprendere che si tratta di
qualcosa di molto più ampio.
Forse ora cominci a intuire perché vi sia una volontà specifica da parte di pochi (che
si considerano “eletti”) affinché la massa usi SOLO il Focus Ordinario.
Per applicare correttamente questo tipo di focus è fondamentale non dare mai troppa
importanza alle varie mete perché si manifesterebbe il dubbio che tu possa fallire:
quando sai che una cosa è ovviamente fattibile, non dai alcuna importanza particolare
all’obiettivo.
In altre parole, sai che si realizzerà, punto e basta. Questo è l’atteggiamento mentale
giusto.
È bene ribadire qualche altro concetto sul Focus: una cosa è dire “Voglio X a
qualsiasi costo” e un’altra è affermare: “Decido di avere X”. Non si tratta di desiderio
ma di scelta. Ma com’è possibile volere qualcosa e distaccarsene allo stesso tempo?
Un modo semplice è accettare sin da subito la possibilità che non vada in porto. Se sin
dall’inizio vivi con distacco la possibilità che il tuo desiderio possa manifestarsi o
fallire, non creerai emozioni di dubbio, paura o incertezza. In altre parole, devi creare
in te questo particolare stato: “Che si manifestino o meno, sono sereno”.
Vorrei farti riflettere su una cosa: l’applicazione del Focus Universale richiede la
messa in atto delle Leggi Universali.
Infatti, vuoi qualcosa (Legge della Sintonia) e fai i passi concreti per realizzarla.
Durante il percorso per ottenere questa cosa, sei tranquillo e distaccato in quanto
consapevole del suo raggiungimento (Legge della Bipolarità).
Oppure, ti affidi all’Universo e segui i suoi segnali perché l’Energia Universale sa
esattamente di cosa hai bisogno (Legge dell’Essenzialità).

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7
FOCUS UNIVERSALE E NQE
IL NEURO QUANTISTIC ENGINEERING PER
INSTALLARE IL FOCUS UNIVERSALE NEL TUO
INCONSCIO

Sviluppare il Focus Universale è la chiave di volta nel processo di Manifesting in


quanto è la messa in opera delle 3 Leggi Quantiche.
Ti ho detto quale attitudine mentale dovresti avere; per questo motivo voglio
insegnarti una tecnica che ti permetterà di innescare questo cambiamento anche a livello
inconscio. Per fare questo lavoreremo sulle rappresentazioni mentali interiori, ma
prima di passare al metodo, vorrei raccontarti quello che mi scrisse un mio maestro:
«Da oggi in poi, quando ti impegni verso qualcuno o qualcosa, mantieni la promessa a
tutti i costi; questo abituerà la tua mente a manifestare tutto quello che desideri. Inizia
con piccole cose, poi passa gradualmente a obiettivi sempre più ambiziosi».
All’inizio pensavo si trattasse di un esercizio sullo sviluppo della volontà, ma c’era
dell’altro: è un sistema per allenare il Focus in quanto tutto quello in cui ti impegni si
concretizza.
Questo prezioso insegnamento ha un valore incommensurabile, credimi. Guardati
attorno un attimo, smettila di pensare ai tuoi problemi per un istante, di stordirti con
l’iperattività, con la televisione… e semplicemente osserva cosa fanno i vincenti:
agiscono senza alcun dubbio, sono convinti e mantengono gli impegni sia verso gli altri,
sia verso se stessi.
Per un attimo non giudicare se sia un atteggiamento giusto o superficiale. Concentrati
sui fatti e i risultati che porta.
Questa è una parte fondamentale per sviluppare il Focus Universale.
Per risvegliare il Focus Universale utilizzeremo tecniche derivanti dall’NQE. Voglio
però ribadire un concetto fondamentale. Molte discipline che agiscono sull’inconscio
lavorano SOLO sul Focus Ordinario: ti fanno comprendere come raggiungere i tuoi
obiettivi e come programmarli nel tuo profondo in modo che l’inconscio lavori per te.
Tutto questo lavoro è comunque vincolato alle regole di “Buona Formazione”: non è
possibile violare le leggi fisiche conosciute. Queste ultime sono utili per farti muovere

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SOLO sulla tua unica linea di realtà.


Il mio lavoro di ricerca prende le mosse da queste discipline e va oltre, creando
connessioni con teorie della meccanica quantistica e antiche pratiche mistiche.
Infatti, il modello che ho sviluppato (NQE) ti permette di muoverti su altre linee di
possibilità potendo praticare il Focus Universale.
Questa è la grande differenza tra la stragrande maggioranza delle discipline in
circolazione e l’enorme potere a cui stai accedendo grazie a questo libro.
Ora che ho chiarito quest’importante differenza, esaminiamo come risvegliare
quest’antica capacità mistica grazie all’NQE.

ESERCIZIO 1 – RIATTIVARE IL FOCUS


UNIVERSALE
Il primo passo consiste nell’individuare qualcosa che fai senza dubbi ed esitazioni.
Ad esempio, andare a prendere un caffè, andare al lavoro o accendere la televisione.
Supponiamo che tu scelga “andare a prendere un caffè al bar”.

Step 1
Chiudi gli occhi e crea nella tua mente una rappresentazione di questa intenzione
specifica. In altre parole, quando guardi l’immagine mentale, ti dovrà dare l’idea
“intendo andare a prendere un caffè al bar”.
Immagina di posizionare di istinto questa rappresentazione nella camera in cui ti
trovi come se fosse un quadro, un televisore o uno schermo.

Esamina i seguenti dettagli:

Quanto è grande?

Che forma ha?

Che luminosità ha?

I colori sono nitidi?

Vi sono suoni, parole o rumori?


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Se tu potessi toccarla, che sensazioni ti darebbe al tatto?

Questa fase è importante perché ti fa scoprire come la tua mente sa che “andare a
prendere un caffè al bar” contiene quel tipo di Focus. I dettagli visivi, auditivi e tattili
sono il modo in cui la tua mente sa cosa vuol dire quella rappresentazione. I dettagli,
come scoprirai, sono fondamentali per cambiare il tuo Focus.

Ora, pensa a quello che vorresti manifestare e all’intenzione che hai nel volerlo fare.
Crea una rappresentazione mentale del Focus legato all’obiettivo.

Anche in questo caso, esamina i dettagli:

Quanto è grande?

Che forma ha?

Che luminosità ha?

I colori sono nitidi?

Vi sono suoni, parole o rumori?

Se tu potessi toccarla, che sensazioni ti darebbe al tatto?

Come potrai notare, i due intenti hanno dettagli diversi: ad esempio, uno è più
piccolo, l’altro è meno luminoso, uno ha i suoni mentre nell’altro sono assenti. Le
differenze sono molto importanti e ti consiglio di annotarle su carta prima di passare
allo step successivo.

Step 2
Il secondo passo consiste nel modificare la rappresentazione del Focus relativo al
tuo obiettivo con i dettagli della prima rappresentazione mentale (ad esempio, andare a
prendere un caffè).
In altre parole, dovrai rendere l’immagine del tuo obiettivo uguale a quella del “caffè
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al bar”. Ad esempio, se la rappresentazione mentale di “andare a prendere il caffè” è


rettangolare, luminosa e i colori sono nitidi, dovrai modificare i dettagli della
rappresentazione mentale del tuo obiettivo rendendola uguale a quella del “caffè al
bar”.
Attenzione: non dovrai intervenire sul contenuto, ma solo sui dettagli. Per farti un
paragone, è come avere due televisori che ricevono due distinti canali. La ricezione di
uno è pessima, mentre l’altro si vede e si sente bene. Grazie alla taratura del secondo,
puoi sistemare la ricezione del primo, ma non intervieni sul canale ricevuto (rimangono
sempre distinti). Allo stesso modo, grazie alle specificazioni del Focus usato per
andare a prendere un caffè, trasformerai quello dell’obiettivo che intendi manifestare.
Quando hai finito, sposta il Focus del Manifesting nello stesso identico posto di
quello relativo ad andare a prendere un caffè.

Prima fase: individuazione delle rappresentazioni mentali.

Seconda fase: rendere identica la seconda alla prima.

Terza Fase: spostare la rappresentazione mentale modificata nello stesso punto in


cui si trova quella relativa al focus di “andare a prendere un caffè”.

Questa tecnica è estremante utile per cambiare il Focus in relazione a uno specifico
obiettivo e dovrai utilizzarla su ogni progetto di Manifesting. Naturalmente, da sola non
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darà luogo a nulla perché dovrai fare un ulteriore passo: scovare e cambiare eventuali
convinzioni quantiche che lavorano inconsciamente contro il tuo obiettivo.

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8
RISCRIVI LE TUE CREDENZE
QUANTICHE
NQE E RISCRITTURA DELLE CREDENZE
PROFONDE

Nelle mie ultime pubblicazioni e ricerche ho posto molto l’accento sul problema
delle convinzioni limitanti.
Potresti pensare: “Sono solo un pensiero… mi basta pensare positivo e tutto si
sistema!”.
Si tratta di uno dei più grandi equivoci di chi si avvicina a questi temi perché è come
usare delle gocce di acqua per scavare in un’enorme parete in cemento armato. Certo,
la goccia scava la roccia, ma quanto sei in grado di resistere? Quanto pensi possa
durare la tua volontà? Le convinzioni sono come un programma occulto che sfugge alla
tua consapevolezza e organizzano la tua vita: le relazioni, il lavoro, i sentimenti e tutto
quello che ti circonda. Cancellano e deformano le informazioni della realtà al fine di
farti sempre credere a quello in cui hai sempre creduto.
È davvero difficile che un semplice pensiero positivo possa abbattere questi muri
interiori. Per fortuna abbiamo anche credenze positive, e sono i nostri punti di forza.
In questa sede ci occuperemo di quelle “negative” e di come sia possibile
trasformarle. Ho dedicato anni di ricerca per trovare un sistema “permanente” e non
effimero. In giro troverai tante persone che ti offrono sistemi apparentemente efficaci,
ma che sortiscono quasi sempre effetti a breve termine.
Ad esempio, uno tra i sistemi più conosciuti è il fire walking, o camminata sui
carboni ardenti: ti dicono che se riesci a camminare scalzo sulle braci vuol dire che
potrai abbattere i tuoi limiti. Chiaramente si tratta di una metafora. Generalmente questi
corsi sono organizzati in modo tale che il picco emozionale salga alle stelle: musica,
persone motivate, trainer iper-positivo ecc.
Tutto è studiato a tavolino per portarti a toccare il cielo con un dito.
Quando esci dal corso la tua motivazione è dannatamente alta e pensi davvero di
poter realizzare i tuoi obiettivi. Però, nella maggior parte dei casi, dopo qualche mese
vi è una regressione e si è costretti a rifrequentare il corso per ritrovare quella carica.
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Questo avviene in quanto il corso è un evento straordinario lontano dalla tua


quotidianità: i problemi di tutti giorni prima o poi prendono il sopravvento sulla carica
motivazionale.
Oppure, qualcuno ti dice di “vivere il tuo nuovo io” rassicurandoti che in questo
modo abbatti le credenze limitanti. Ovviamente questo sistema crea una forte
motivazione iniziale per poi svanire dopo un po’.
È un po’ come prendere un antidolorifico: stai bene e puoi tranquillamente uscire a
farti una passeggiata, ma non hai risolto il problema. Il dolore prima o poi tornerà.
Il sistema che ti propongo è molto più economico, pratico e meno spettacolare
rispetto a un weekend motivazionale. Purtroppo io mi occupo di evoluzione personale,
non di spettacoli.
So molto bene che alcuni sono fermamente convinti che il cambiamento avviene solo
grazie a un forte impatto emotivo. Questo non è sempre vero e ti riporto la frase di un
mio maestro: «Quando fai qualcosa in preda all’emozione, vuol dire che non sai
esattamente quello che stai facendo; quando sei lucido e freddo, vuol dire che sai
quello che fai!».
Questa frase mi ha aperto gli occhi e dopo anni di ricerche e sperimentazioni sono
finalmente arrivato alla tecnica più efficace per convertire le convinzioni limitanti.
Anche in questo caso lavoreremo con i “dettagli”. Il primo passo consiste
nell’individuare la convinzione che ti limita.

Ti riporto qualche esempio:


• Sono destinato a una vita mediocre.
• L’amore non esiste.
• Rimarrò sempre solo/a
• La sfortuna mi perseguita.
• Tutti gli uomini sono uguali.
• Tutte le donne sono uguali.
• I soldi si guadagnano solo con sacrificio e sudore.
• Solo i delinquenti diventano ricchi.
• Il mondo è pieno di fregature.
• Chi è magro è malato, chi è grasso è in salute.
E così via.

Questi sono esempi di credenze davvero negative che bloccano la felicità di chi le
“indossa”. Dedica mezz’ora del tuo tempo a scrivere tutto quello che credi in merito a
te stesso e alla realtà che ti circonda. Riporta sensazioni, dubbi, incertezze e pensieri
positivi. Solo quando pensi di aver finito, prendi un altro foglio e separa le convinzioni
positive da quelle negative.
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Se non riesci a trovarle, fai molta attenzione quando parli con gli altri. Spesso,
durante una normale conversazione, esprimiamo le nostre idee e (ovviamente) credenze.
Ad esempio, se ti sorprendi a dire “Tanto di questi tempi è inutile fare qualsiasi cosa,
le cose vanno male”, segna subito la frase perché si tratta di una credenza limitante. Si
tratta di un sistema alternativo per scovarle.
Una volta individuate le credenze che limitano la tua felicità, procedi nel seguente
modo.
In questo capitolo ti insegnerò ben 2 tecniche per cambiare le tue credenze per
sempre.
La prima tecnica, il “Quantum Frames”, è molto adatta a chi ha una buona capacità di
visualizzazione.
La seconda tecnica, le “Parole Quantiche”, è molto adatta a chi non riesce a
visualizzare in quanto sfrutta solo le parole.
Testale entrambe e scegli quella più efficace e in sintonia con il tuo modo di essere.
Prima di procedere con l’esercizio, individua una credenza sulla quale lavorare. Poi
dalle un voto: da 1 a 10 quanto ci credi? Ad esempio metterai (1) se non ci credi
affatto; (8), (9) o (10) vuol dire che ci credi parecchio. (5) o (6) vuol dire che ci credi
poco, ma ci credi.

ESERCIZIO NQE N°1 - CAMBIARE CONVINZIONI


LIMITANTI CON IL “QUANTUM FRAMES”
Insegno questa tecnica da molti anni e l’ho già divulgata in una mia pubblicazione nel
20113. La versione esposta in questo libro è ampliata e migliorata oltre a essere
integrata con le teorie della meccanica quantistica. So per certo che il mio lavoro ha
ispirato altri autori e ricercatori nelle loro pubblicazioni e corsi.
Si articola in 4 step distinti. Ha lo scopo di “incuneare” un dubbio nella
configurazione neurologica della credenza. In questo modo avvierai un processo che
destrutturerà lo schema negativo.
I tempi sono soggettivi: qualche ora, giorni o settimane. Non avere fretta, ma noterai
sin da subito che qualcosa è cambiato in te.
Quest’esercizio va eseguito una sola volta per ogni credenza. Non va più ripetuto per
uno stesso blocco interiore a meno che l’esercizio non sia stato svolto in maniera non
corretta.

Primo Step
Immagina di poter dare una forma alla tua convinzione limitante, una
rappresentazione mentale (anche metaforica). La cosa importante è che quando la guardi
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(con l’occhio della mente), ti dia proprio l’idea della credenza.


Immagina di poterla posizionare nella camera.
Nota i seguenti dettagli:
a) Dove si trova?
b) Quanto è grande?
c) Che forma ha? Ha una cornice?
d) È luminosa?
e) I colori sono nitidi?
f) Vi sono suoni, parole o rumori?
g) Se tu potessi toccarla, che sensazioni ti darebbe al tatto?

Quando hai estratto e riportato su carta tutti i dettagli, passa al secondo step.

Secondo Step
Pensa a qualcosa che per te sia un dubbio. Quest’ultimo ha a che fare con situazioni o
persone sulle quali non sei sicuro, non sai se si tratta di cose vere o false. Quindi non
sono convinzioni negative, ma pura incertezza.
Il dubbio deve avere la connotazione della confusione e dell’incertezza.
Il mio consiglio è di trovare un dubbio legato alla tua esistenza. Non necessariamente
dev’essere legato all’area delle credenze limitanti. Ad esempio, se credo che “I soldi si
guadagnano difficilmente”, posso usare come dubbio una situazione del passato
(realmente accaduta) in cui un mio amico ha chiuso l’amicizia senza mai darmi le
motivazioni, e tutt’ora non so cosa sia realmente successo. Quindi, se uno mi chiede:
“Perché il tuo amico ha chiuso l’amicizia con te”, la mi risposta è: “Non lo so”. Pura
confusione e nebbia.
Invece, usare dubbi lontani dalla propria vita (ad esempio, se esistono gli ufo)
funziona poco.
Inoltre, scegli un dubbio che non abbia una forte connotazione negativa. Deve
prevalere la sensazione di incertezza e confusione. Più tende a sensazioni neutre,
meglio è.
Quando lo hai trovato, crea una rappresentazione mentale e posizionala nella camera.
Fai finta di creare un quadro che rappresenti la confusione e il dubbio.
Non necessariamente devi andare di istinto. Puoi crearlo anche consapevolmente; è
fondamentale che quando lo guardi, ti dia proprio l’idea della confusione.
In seguito chiediti:
a) Dove si trova?
b) Quanto è grande?
c) Che forma ha? Ha una cornice?

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d) È luminosa?
e) I colori sono nitidi?
f) Vi sono suoni, parole o rumori?
g) Se tu potessi toccarla, che sensazioni ti darebbe al tatto?

Anche in questo caso hai individuato i dettagli della rappresentazione mentale. Una
volta che li hai scritti, comparali con quelli della convinzione limitante: noterai che vi
sono delle differenze, ad esempio nella posizione, grandezza, forma o sensazioni tattili.
Se invece sono quasi uguali, vuol dire che c’è qualcosa che non va: probabilmente non
si tratta di un dubbio, ma di una credenza. Dovresti lavorare nuovamente per
individuare un “dubbio” che sia davvero un’incertezza.
Ricorda: le differenze fanno la differenza!

Terzo Step
Ora inizia a modificare la convinzione limitante con i dettagli del dubbio. Ad
esempio, la rappresentazione mentale del dubbio, rispetto alla convinzione limitante, è:
• Quadrata (mentre la credenza è rettangolare)?
• Più piccola?
• Meno luminosa?
• Non ha suoni?
• Al tatto è liscia (mentre la credenza è ruvida)?

A questo punto, immagina di rendere, ad esempio, la credenza quadrata, piccola,


meno luminosa, senza suoni e liscia come il dubbio. In altre parole stai dicendo alla tua
mente di rendere la convinzione un dubbio. Quando le hai rese identiche nei dettagli
(non nei contenuti), immagina di spostare la credenza nello stesso posto in cui si trova
il dubbio.
Stai dicendo alla tua mente di rendere “dubbia” la credenza. Per questo motivo è
importante spostarla nel posto dei “dubbi”.
In questo modo avrai un posto vuoto (la credenza non c’è più). Questa posizione
rappresenta il punto in cui vi sono le cose che per te sono certe (nel bene e nel male).
Qui dovrai inserire una nuova e potenziante idea.

Quarto step
Infine, pensa a una convinzione potenziante, qualcosa che possa essere una nuova
alternativa a quella limitante, ma allo stesso tempo che non sia perfettamente opposta.
Ad esempio, se credevi che “I soldi portano sfortuna”, una nuova convinzione potrebbe
essere: “I soldi sono energia e benessere”. Sarebbe errato, invece, crearne una che
dica: “I soldi portano fortuna”, in quanto esattamente opposta.
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Un problema non si risolve sul suo stesso livello, ma spostandosi su un altro.


Quando l’hai individuata, crea una rappresentazione mentale, curala nei dettagli,
rendila piacevole e accattivante. In seguito, inseriscila nel posto vuoto in cui si trovava
la vecchia credenza. Infatti, questo è il luogo immaginario in cui si trovano tutte le cose
di cui tu sei certo.
Siamo alla fine dell’esercizio ed è arrivato il momento di verificare se ha funzionato.
Rileggiti a voce alta (senza urlare chiaramente) la vecchia credenza negativa e senti se
per te è ancora vera: se avverti un minimo dubbio o confusione, vuol dire che
l’esercizio è riuscito.
Adesso che voto daresti a quest’idea? Quanto ci credi da 1 a 10?
Se il voto è più basso di qualche punto, vuol dire che la tecnica ha funzionato.
Non è importante che la credenza debba sparire complementarmente; questo avverrà
nei prossimi giorni.
È importante che tu noti un cambiamento; se non si verifica, ripeti l’esercizio,
probabilmente hai sbagliato qualcosa (ad esempio, il dubbio non è adatto e dovresti
sceglierne un altro).
Questa tecnica è molto utile per rimuovere convinzioni che limitano la vita che
vorresti manifestare.

Schema visivo riassuntivo della tecnica

Esempio di una credenza e un dubbio.


Posizione, forma, grandezza e dettagli diversi (ad esempio, la credenza è rettangolare con una cornice
mentre il dubbio è quadrato senza cornice).

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Grazie ai dettagli del dubbio si trasforma la credenza.

Una volta cambiata la credenza in dubbio, va spostata dietro al dubbio.

Nel posto rimasto vuoto viene inserita una nuova credenza potenziante che non sia opposta a quella
limitante, ma diversa e positiva.

Considerazioni finali sulla tecnica


Il succo della tecnica consiste nello spostare le credenza limitante nel posto dei
dubbi e della confusione. Qualcuno potrebbe dire: «Bene, senza fare i cambi dei
dettagli, la sposto direttamente!».
Questo è un grave errore spesso commesso da chi approccia per la prima volta tali
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tematiche.
Se la sposti senza cambiarne i dettagli, la credenza prima o poi ritornerà nella sua
posizione iniziale vanificando tutto. In altri casi non si riesce in alcun modo a spostarla.
Invece, un buon lavoro di modifica dei dettagli permette il suo spostamento
definitivo.

ESERCIZIO NQE N°2 - CAMBIARE CONVINZIONI


LIMITANTI CON “LE PAROLE QUANTICHE”
A volte accade che alcuni incontrino non pochi problemi nel visualizzare le credenze
e il dubbio. Tutti siamo in grado di visualizzare, è solo una questione di allenamento.
Però, se credi di avere quest’ostacolo, ti propongo una tecnica che lavora solo sulle
parole.
Nell’ambito delle mie ricerche ho testato e verificato diverse tecniche che lavorano
sulle configurazioni neurologiche. Una di queste funziona estraendo le parole legate a
una precisa configurazione neurologica per poi connetterle con altre relative a uno
schema neurologico diverso.
Il risultato finale si concretizza in un nuovo schema che integra entrambi.
La tecnica vista in precedenza, grazie alle visualizzazioni, non fa altro che connettere
lo schema del dubbio con quello della credenza. In questo modo la confusione distrugge
la credenza dall’interno.
Con la tecnica delle Parole Quantiche, grazie al medesimo processo, possiamo
ottenere lo stesso risultato mediante la connessione tra parole (quindi nessuna
visualizzazione).
Come funziona la tecnica delle Parole Quantiche?
Bisogna estrarre almeno 3 parole legate alla credenza e 3 legate allo stato della
confusione.
Supponiamo che la mia credenza sia: “Solo i delinquenti possono guadagnare tanti
soldi”.
Domanda: “Cosa c’è dietro? Quali sono le 3 parole che ci sono dentro questa
convinzione?”.
Esempi di parole potrebbero essere.
- furbizia;
- ladri;
- cattiveria.
Le parole sono soggettive e cambiano da persona a persona. Ora, la cosa importante
consiste nel sentire che, leggendole, rappresentano la credenza.
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In seguito bisogna pensare a uno stato di confusione totale e di incertezza. Io amo


chiamarla “beata confusione”, cioè un momento in cui non capisci nulla ma stai bene.
Può essere la mattina appena sveglio o quando bevi un paio di bicchieri di vino.
L’importante è che tu sia confuso.
Quando hai in mente questo stato, scrivi 3 parole che ci sono dentro.
Ad esempio, potrebbero essere:
- confusione;
- nebbia;
- incertezza.

Ovviamente le tue parole saranno diverse, quelle soprariportate sono solo un


esempio.
Riporta le parole su carta con la credenza a sinistra e lo stato di confusione a destra
con un linea che divide i due stati, come nello schema sotto riportato.

Quando hai le parole della credenza e del dubbio, procedi nel seguente modo.
Le connessioni vanno eseguite con quattro cicli di diverse connessioni.
Prima si inizia con “Né, Né”, poi con “Sia, Sia”, in seguito con “Sì, No” e infine con
“No, Sì”.
Facciamo un esempio, con la credenza o lo stato di confusione sopra riportato.

Solo i delinquenti diventano ricchi


- furbizia;
- ladri;
- cattiveria.
Confusione
- confusione;
- nebbia;
- incertezza.

Inizia con il pensare a qualcosa, qualcuno, un evento del passato o di fantasia che sia
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“Né furbizia e Né confusione”. Vengono connesse le prime due parole dei rispettivi
stati, quindi dovresti pensare a qualcosa anche solo per un secondo. Può essere
un’immagine, una sensazione, un suono o una frase. Quando lo fai, stai creando un
connessione. Basta che ci pensi anche solo per “un secondo”. È qualcosa di puramente
soggettivo.

In seguito passa alla seconda: “Né furbizia e Né nebbia”.


Appena hai la connessione, passi alla terza: “Né Furbizia e Né incertezza”. In pratica
la prima parola della credenza è stata connessa con le 3 parole della confusione.

Si connette con il “Né, Né” la prima parola della credenza con le 3 della confusione.

In seguito passa alla seconda parola della credenza e connettila con le 3 parole della
confusione:
Né ladri e Né confusione – Né ladri e Né nebbia – Né ladri e Né incertezza.

Si connette con il “Né, Né” la seconda parola della credenza con le 3 della confusione.

In seguito passa alla terza parola della credenza connettendola sempre con le 3
parole dello stato dell’incertezza.

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Si connette con il “Né, Né” la terza parola della credenza con le 3 della confusione.

È importante che per ogni connessione devi pensare a qualcosa di diverso. Se non
riesci a farlo, insisti perché vuol dire che su quel collegamento ci sono delle resistenze
(quindi è molto importante farlo). Non avere fretta, fai le cose con calma.
Finita la prima sequenza di connessione (Né, Né), passa alla seconda: “Sia, Sia”.
Nel caso del nostro esempio, sarebbe: “Sia furbizia, sia confusione”, “Sia furbizia,
sia nebbia”, “Sia furbizia, sia incertezza”. E poi passa a connettere tutte le parole con
“Sia, Sia”, esattamente come nello schema del “Né, Né”.
In seguito passa al “Sì, No” (Sì furbizia, No confusione ecc.).
Infine, esegui le connessioni “No, Sì” (No furbizia, Sì Confusione ecc.).
Quindi, riepilogando, devi eseguire le connessioni in base al seguente ordine:
“Né, Né”; “Sia, Sia”; “Sì, No”; “No, Sì”.

Quest’esercizio crea un effetto piuttosto forte: letteralmente le due aree neurologiche


(credenza e confusione) “gettano” dei ponti tra di loro creando delle connessioni.
Creando una connessione con la confusione, la credenza è destinata a svanire (come
per la tecnica del Quantum Frames).
Anche qui, una volta ultimate le connessioni, procedi a inserire davanti a te (se riesci
a farlo) una nuova credenza potenziante. Ovviamente non è vitale farlo, ma se ci riesci,
puoi accelerare il processo. Per farlo puoi seguire la procedura del quarto step del
Quantum Frames.
Come per la tecnica delle visualizzazioni, ripeti ad alta voce la vecchia credenza e
dalle un punteggio. Se hai fatto bene la tecnica, noterai un notevole abbassamento.
Questa tecnica è davvero molto potente perché bypassa la parte razionale. Infatti,
mentre nella prima tecnica vi è una partecipazione della razionalità (infatti, tu
coscientemente modifichi e sposti le immagini), nella tecnica delle Parole Quantiche
non fai altro che pensare a tutta una serie di connessioni che apparentemente non hanno
nulla a che fare con la credenza. Questo genere di lavoro è molto adatto a chi è
estremamente razionale perché salta il suo “controllo” permettendo alla tecnica di
funzionare.
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Ovviamente ci possono essere rari casi in cui nessuna delle due tecniche funziona. Si
tratta di persone con forte autocontrollo. In questi casi, il mio consiglio consiste nello
“smollarsi” un po’ e smettere di cercare di controllare ogni singolo passaggio della
tecnica. In questo caso, farlo è solo controproducente.

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9
LE TRAPPOLE DEL CERVELLO
QUANTICO
ANDARE OLTRE LE SEMPLICI SINAPSI

L’età magica dei 20 anni fu incredibile perché compresi la forza del potere del
cervello e come questo influisce sulla realtà esterna.
È naturale credere che tutto si possa risolvere con tecniche di ri-programmazione
mentale. Tutt’ora il 90% delle mie sessioni di coaching consiste nel deprogrammare
credenze profonde e installarne di nuove permanentemente. Lo faccio da così tanto
tempo (dal 1999) che, con i soggetti giusti, riesco a farne anche 2 o 3 in un’unica
sessione in meno di un’ora.
Questo significa cambiare per sempre l’osservatore interiore.
Il mio lavoro ha ispirato nuovi emergenti autori che hanno fatto degli ottimi lavori di
intelligente assemblaggio nei quali l’esaltazione del potere delle credenze va oltre ogni
misura.
Ed è qui che si trova il grande tranello: credere che la creazione della realtà sia tutta
una questione di cervello quantico. Questo è il più grande errore che tu possa fare
perché le cose stanno molto diversamente.
Anch’io la pensavo così fino al 1998, quando William Bishop mi fece notare che il
cervello è solo uno strumento di materia grezza che si interfaccia con il proprio Sé
Superiore. Quest’ultimo è energia ed è direttamente collegato con l’Universo.
Pensare di lavorare solo sul proprio programma mentale per creare quanticamente la
propria vita equivale a trascurare le altre dimensioni che ci circondano (dato che noi ne
percepiamo solo tre più quella del tempo); significa ignorare il problema del Karma.
La mia visione del Karma si discosta da quella più ortodossa che lo intende come un
qualcosa di immutabile che siamo costretti a seguire. Parecchi si cullano dicendo:
«Tanto cosa ci posso fare? È il mio Karma». Beh, io lo intendo in maniera molto
diversa e credo parecchio nel libro arbitrio.
Per come la vedo io, tutto quello che facciamo, pensiamo e proviamo mette in moto
dei processi che sbilanciano l’energia verso una determinata direzione. Dato che
l’Universo è saggio, mette in atto dei processi per riequilibrare l’energia.
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Facciamo un esempio.
Supponiamo che un individuo sia molto convinto che possa fare qualsiasi cosa grazie
alla riprogrammazione interiore. Cade in un delirio di onnipotenza, classico
atteggiamento di chi si avvicina per la prima volta a questi temi. Conosco tanti pseudo
esperti molto bravi nel sapersi proporre, ma fortemente neofiti nell’applicazione reale
del manifesting.
L’individuo del nostro esempio non bada molto alle sue azioni (essendo convinto che
sia solo una questione di programmazione mentale) e compie qualche azione non
proprio corretta: si approfitta degli altri o, in nome di non si sa quale ideale, fa del
male al prossimo (anche solo emotivamente, ad esempio rubando idee, mentendo ecc.).
Senza saperlo sta creando uno squilibrio nell’Universo che dovrà essere compensato.
Prima o poi gli accadrà di vivere delle esperienze che gli faranno passare lo stesso tipo
di qualità emozionale che ha fatto provare agli altri. Non si tratta della legge “occhio
per occhio e dente per dente”.
Se ad esempio ruba un’idea a qualcuno (e per questo qualcuno l’idea è molto
importante), non è detto che a sua volta sarà derubato di un’idea da qualcun altro.
Questo potrebbe non avvenire perché magari la cosa su di lui avrebbe un impatto
qualitativamente diverso. Potrebbe invece accadere che la personata amata lo
abbandoni o potrebbe perdere l’azienda che ha creato su con tanto amore nel corso
degli anni. Infatti, non è che se schiaccio 1000 formiche mi reincarnerò 1000 volte in
una formica per essere schiacciato altrettante volte. Si tratta di qualità energetica e non
di quantità.
Il riequilibrio non avviene in tempo reale in quanto potrebbero volerci degli anni,
anche se ultimamente questo processo è diventato molto più veloce a causa anche
dell’enorme ammontare di energia che sta investendo la Terra.
William dice:
«Come mai ci sono persone che riprogrammano la loro mente eliminando tutte le credenze limitanti e la loro
vita continua ad andare male o in alcune aree si sblocca mentre in altre è un disastro completo? Perché certe
dinamiche non smettono di ripetersi? Questo accade perché ignorano le connessioni tra le 3 menti: razionalità,
inconscio (programma mentale) e l’Essenza.
Se riprogrammi la tua mente e ignori il funzionamento energetico dell’Universo, i cambiamenti saranno di
breve durata. Questo è stato uno dei grossi “bocconi amari” che alcuni pezzi grossi hanno dovuto mandare giù
perché smonta qualsiasi idea di onnipotenza. O meglio, puoi farlo, ma se danneggi consapevolmente, prima o poi
pagherai il prezzo».

Questa verità fa divenire molto più responsabili. Il Karma non è qualcosa di


immutabile che ti è stato messo sulle spalle. È ora di finirla con frasi come: “Che ci
posso fare? È il mio Karma”.
No, puoi cambiare tutto oggi grazie a due importanti passi:

1) Comprendere la lezione karmica che stai vivendo.


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Chiediti sempre: quale scopo positivo c’è dietro quest’evento? Cosa posso
apprendere da questa situazione? Se comprendi la lezione di vita positiva, scioglierai il
nodo e andrai oltre.

2) Diventare consapevole delle tue azioni.


Se so che quello che faccio crea squilibrio, so anche che comportamenti positivi mi
porteranno positività. Molti furbetti allora dicono: “Dono amore così ricevo amore”.
Non funziona così: se fai del bene perché desideri riceverlo, allora emetti un’intenzione
distorta.
L’amore e il bene si fanno disinteressatamente senza pretendere nulla in cambio dalla
gente e tanto meno dall’Universo.
Nel mondo esiste una lotta energetica nella quale un gruppo di individui sta cercando
di condizionare le sorti dell’umanità per il proprio tornaconto personale. Tutte queste
azioni creano uno squilibrio energetico notevole che prima o poi si abbatterà sulle loro
teste. Non è questione di “se succederà”, è solo questione di “quando”.
Siamo in un sistema in cui ognuno di noi è connesso con gli altri, non c’è
separazione. Pensare che approfittarsi di qualcuno significhi passarla liscia, è solo una
grande illusione temporanea.
Vorrei chiudere questo capitolo auspicandomi che il messaggio sia passato. Anch’io
fino ai 26/27 anni ero convinto che tutto si potesse risolvere solo con la
programmazione del cervello e con le tecniche di Manifestazione.
Scansavo come la “peste bubbonica” ogni concetto orientale sul karma e sul
riequilibrio energetico dell’Universo.
L’Universo mi ha fortemente bastonato aiutandomi a capire che c’è molto di più delle
sinapsi e degli schemi neurologici. Non esiste, in realtà, un cervello quantico, perché è
solo il mediatore di un processo più ampio e più potente.

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10
L’EGO E LA CONNESSIONE CON
L’ENERGIA UNIVERSALE
ENTRA IN SINTONIA CON LA TUA ESSENZA

Potrebbe venirti in mente di pensare: “Cosa diavolo c’entra l’Ego con il Focus
Universale?”.
C’entra eccome perché se non attingi al tuo potere autentico, non puoi applicare bene
il potere del Focus.
L’Ego ti separa dal tuo vero Io, l’unica vera fonte di potere autentico.
Il tema dell’Ego è piuttosto complesso e spinoso perché tocca personalmente gli
individui. Per esporlo mi devo rifare, ovviamente, a dei concetti orientali.
Questi affermano che il nostro vero Io è avvolto da una serie di pensieri con cui ci
identifichiamo. Quando veniamo al mondo, siamo pura Essenza che viene imprigionata
dalla programmazione che riceviamo dall’ambiente esterno, quindi tutti questi schemi
di pensiero possono essere paragonati a un involucro che ci impedisce di accedere
all’Essenza.

L’unico sistema per accedervi è sospendere il pensiero con attività come la


meditazione. Infatti, chi la pratica sa che in quei momenti si accede a stati superiori che
difficilmente possono essere esplicitati a parole.
Oppure, gli sport estremi (che chiaramente consiglio solo ai professionisti) portano a
sospendere il pensiero in quanto tutta la concentrazione è basata sul Qui e Ora: non vi è
spazio per il pensiero. Infatti, molti sportivi parlano di momenti mistici.
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Il pensiero orientale tende ad affermare che l’Ego non ha nulla a che vedere con
quello che siamo realmente e che la via per l’evoluzione consiste nel “ridurlo” o
addirittura “annullarlo”; in questo modo è possibile accedere al vero Io.
Per intenderci, l’Ego è quella parte di noi che vuole sempre riconoscimenti, che trae
gioia ed energia dall’approvazione altrui, dalla ricerca smodata di affetto, che fa per gli
altri solo se riceve qualcosa in cambio.
Ti starai chiedendo: “Ma non sono cose normali? Non è quello che ci hanno sempre
detto di fare?”.
Infatti, è il prodotto del condizionamento sociale che (volutamente o meno) tende a
nascondere il nostro vero Io. Tieni conto che se nessuno avesse un Ego, tutto il sistema
della pubblicità non avrebbe appigli sui quali agganciarsi. La felicità dell’Ego è
sempre effimera e ha bisogno di continuo rinnovamento.
Una felicità più intensa e permanente deriva dall’Essenza, ma per accedervi bisogna
boicottare l’Ego.
In alcuni corsi si lavora sul rafforzamento dell’Ego per migliorare la propria
autostima. I risultati sono visibili ma durano poco, creando un circuito di dipendenza
nei confronti dei corsi stessi: per ritrovare la carica si avverte il bisogno di frequentarli
costantemente.
Invece, se riesci a trovare la felicità interiore basata sull’Essenza, saboti l’Ego e
riduci i suoi meccanismi potendo andare oltre.
Secondo il pensiero orientale, se sei in contatto con la tua Essenza, sei anche
collegato al flusso dell’Energia Universale. In questo modo puoi entrare in contatto con
il mondo magico delle possibilità.
Com’è possibile annullare l’Ego? Il primo passo è riconoscerlo; nel testo seguente
troverai alcuni suoi tipici comportamenti.
Probabilmente non ti riconoscerai in tutti (me lo auguro per te) e in alcuni casi ti
sentirai “attaccato” dalle mie parole, ma è solo il tuo Ego che si sentirà preso di mira.

1) L’Ego fa di tutto perché tu creda che lui sia il tuo vero Io.
L’Ego non è altro che una programmazione esterna inserita da altri e che non ha
niente a che vedere con quello che sei realmente. Sopprime la tua Essenza e la stordisce
con pensieri, preoccupazioni, continui obiettivi e iperattività. È molto abile nel
convincerti che lui sia il tuo vero Io, ma le cose stanno diversamente. Infatti, se provi a
sospendere il flusso dei pensieri, lui lotterà sussurrandoti: “Sono cretinate, non hai
tempo da perdere in simili idiozie, mentre sei qui a pensare la gente ti passa davanti
nella vita! Agisci e non pensare!”.
Impara a non ascoltarlo e prova a quietare i tuoi pensieri con la meditazione, la
respirazione, i massaggi e tutte quelle attività che ti aiutano a entrare dentro te stesso.
Quando con la sua “vocina” tenterà di distoglierti, tu semplicemente ignoralo e continua
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a fare quello che stai facendo. Solo sospendendolo potrai entrare in contatto con la tua
Essenza.

2) L’Ego ti fa credere che il vuoto sia intollerabile.


Quanti al solo pensiero del “vuoto” impazziscono? Penso la maggior parte. Non è un
caso che siano pochi gli individui che praticano la meditazione per arrivare al “vuoto”.
Forse non sai che è quello il punto per Manifestare: se non vi accedi, non riesci a farlo.
Senza andare così lontano, anche solo l’idea di non uscire il sabato sera con gli amici
getta nello sconforto molta gente. L’Ego fa in modo che “stare con se stessi” sia
intollerabile e preferisce stordirti con attività che ti allontanano dal tuo vero Io.

3) L’Ego non tollera farti centrare nel Qui e Ora.


Siamo sballottati tra preoccupazioni sul futuro e ricordi del passato. Ogni volta che
cerchi di centrarti nel Qui e Ora un pensierino ti sposta e ti distrae. È normale pensare
al futuro, ma bisogna imparare a centrarsi nel presente in quanto è l’unica verità: il
passato è andato, il futuro non esiste ancora. Inoltre, se impari a centrarti, sospendi
l’Ego e accedi all’Essenza.

4) L’ego ti fa credere che il passato guidi la tua vita.


Spesso facciamo delle scelte condizionate dal passato e continuiamo a fare gli stessi
errori senza cercare azioni alternative limitando la nostra esistenza. In questo modo
viviamo in un mondo privo di potenzialità. Noi siamo il frutto delle nostre memorie
olografiche.
Il nostro comportamento e la nostra visione del mondo sono condizionati da questo
“pacchetto” di memorie; gli eventi negativi costituiscono dei blocchi che emotivamente
rappresentano dei macigni nel nostro presente.
Un buon sistema per trasformare i blocchi emotivi consiste nell’accettazione
incondizionata del nostro passato. Bisognerebbe vedere gli eventi negativi come tappe
essenziali per la nostra evoluzione (sincronicità). Questo permette di aprirsi a un
presente ricco di potenzialità e di curare ferite che assorbono grandi quantità di energia

5) L’Ego ti fa parlare sempre e solo di lui.


Il suo miglior argomento di conversazione è se stesso: non ascolta gli altri, non si
mette in discussione e vuole sempre essere al centro dell’attenzione. A volte fa finta di
essere attento, ma è sempre focalizzato su cosa dire e come ribattere per avere ragione.
Impara a fermarti, a prendere in considerazione il punto di vista altrui e a rinunciare di
essere sempre sotto i riflettori.

6) L’Ego ti fa essere frettoloso e poco riflessivo.


Un’altra caratteristica interessante è l’iperattività sfrenata che lo caratterizza: fino a
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quando sarai centrato su cose da fare, non avrai tempo per riflettere e guardarti dentro.
La calma è considerata una “malattia” in quanto questa società è basata su velocità e
frenesia. Persino la mattina, appena svegli, alcuni trangugiano la colazione velocemente
mentre guardano le notizie del giorno e pensano a quello che ci sarà da fare nelle ore
successive. Il mattino è il momento più delicato e che dovrebbe essere preso davvero
con molta calma: il contatto con la nuova giornata è qualcosa di straordinario, in quanto
prendi contatto con le energie del nuovo giorno. Che senso ha partire di corsa senza
staccare anche solo 5 minuti? Pensi di non averli? Ti rendi conto che, se ci pensi bene
(ma davvero bene), è solo una grande scusa?

7) L’Ego è sempre preoccupato per se stesso, pensa agli obiettivi e alla carriera.
Quanti sacrificano affetti, amicizie e famiglia per la carriera? Quanti pensano che sia
giusto fare qualsiasi cosa (legale o illegale) per avere successo? Siamo proiettati a
raggiungere uno status sociale elevato, ad avere una casa prestigiosa e un’auto che
faccia girare la testa alla gente. Per carità, credo che possa essere giusto farlo, ma se il
tuo focus è solo questo, sei pienamente nell’Ego. Conosco molta gente che ha investito
l’intera vita nella carriera per poi ritrovarsi sola a 60 anni, magari in una splendida
casa… ma con la vita affettiva completamente vuota rendendosi conto che volevano
altro dalla vita.
Pensi che sia giusto pensare solo a se stessi e fare le scarpe al tuo collega o
concorrente? Certo, se lui vuole farle a te, è giusto reagire, ma se lo fai con l’intenzione
di danneggiare volutamente qualcuno, non va bene. Una cosa è adattarsi alle circostanze
(non sono il tipo che porge l’altra guancia), un’altra è affossare la gente per avere
successo. Ogni tanto fermati e pensa a qualcosa che non sia solo te stesso. Costruirsi a
spese degli altri è un tipico atteggiamento dell’Ego.

8) L’Ego pensa di saperne più degli altri.


Pensare di avere sempre ragione e di saperne SEMPRE più di chiunque altro è una
caratteristica dell’Ego. Inoltre, è un segnale di grande arroganza. Mi rendo conto che in
televisione ci propongono personaggi litigiosi, arroganti, presuntuosi, e per questi
motivi apprezzati (bisognerebbe chiedersi “da chi?”). È solo un’altra grande illusione.
Si tratta di “energia inquinata” che ti allontana dalla tua Essenza e dalla capacità di
Manifestare la tua vita. Ricorda sempre: quello che emani torna indietro. Per questo
motivo, oltre ad allontanarti dall’Essenza, se emetti “arroganza”, riceverai questo tipo
di qualità energetica.

9) L’Ego offre solo se riceve qualcosa in cambio.


Infine, l’Ego pensa che offrire senza avere nulla in cambio sia una cosa stupida: si
offre solo se si riceve! Questa è una falsità: donare con amore, sorprendersi nel fare
qualcosa che sia contrario alle sue aspettative non farà altro che sintonizzarti sul tuo
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vero Io.
“Se io faccio questo per te, tu cosa mi dai?”. Quante volte abbiamo ascoltato una
simile frase o è stata da noi proferita? Quante persone donano sinceramente senza
pretendere nulla in cambio? Quando qualcuno fa qualcosa per gli altri
disinteressatamente, è scambiato per un folle, in quanto è un comportamento
dell’Essenza mal giudicato dall’Ego. Il segreto della felicità è “amare
disinteressatamente”. Se emani amore, questo verrà a trovarti. Se lo farai con
l’intenzione (egoistica) di riceverlo, emetterai un’onda distorta nell’Energia
Universale. Spesso parlo con persone che dicono: «Dono e amo, ma non arriva nulla!».
Già il fatto di fare qualcosa per ricevere dall’Universo non va bene: dona in maniera
consapevole, disinteressata e senza pretese.

In conclusione, ogni individuo è libero di costruire la propria felicità come meglio


crede: rafforzando l’Ego o liberando l’Essenza. Nessuno può spiegarti bene cosa
significa l’una o l’altra cosa in quanto sono esperienze soggettive. L’unico sistema
consiste nel provare e sperimentare personalmente quali dei due è più affidabile e
costante nel tempo.

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11
SCOPRI LA TUA MISSION
IL TUO VERO OBIETTIVO DI VITA

Una volta che hai compreso che molti dei tuoi obiettivi di vita potrebbero essere
legati all’Ego, penso sia arrivato il momento che tu comprenda qual è la tua Mission di
Vita. Se riesci a svelare questo importante punto, manifestare diventerà più semplice, in
quanto sarà come incanalarsi nella corrente di un fiume. Invece, se continuerai ad
ascoltare il tuo Ego, non farai altro che nuotare controcorrente (a meno che, per qualche
fortuita ragione, quello che desidera il tuo falso io coincida con quello che vuole la tua
Essenza).
Non è sempre facile comprendere il nostro Obiettivo di Vita e non è assolutamente
assicurato che tu possa riuscirci. Infatti, durante i miei corsi dal vivo solo pochissime
persone riescono a individuare l’invisibile filo che percorre la loro esistenza. Perché
accade questo? Non dovrebbe essere tutto semplice e individuabile grazie a precise
tecniche? Vorrei ricordarti che siamo nel campo della spiritualità dove il concetto di
“prevedibilità” viene soppiantato da quello di “possibilità”. Se non ci riesci subito,
vuol dire che non è ancora giunto il momento che tu comprenda esattamente dove devi
andare in quanto, probabilmente, fa parte del gioco. In altre parole, il non conoscere la
tua Mission potrebbe aiutarti a realizzarla.
Mi rendo conto che sembra un paradosso, ma il più delle volte è così che funzionano
le cose. È come aiutare un bambino ad affrontare le sue paure e calarlo volutamente in
una situazione che lo mette alla prova: se sin dall’inizio fosse a conoscenza che è tutto
un test, non servirebbe a nulla. Il non sapere lo aiuta ad andare oltre e a tirare fuori il
suo potenziale inespresso.
Pensi di non essere un bambino e che hai il diritto di sapere tutto? Forse non ti rendi
conto che sei una microscopica goccia nell’oceano dell’Energia Universale, ne fai
parte, ma sei pur sempre una goccia che allo stesso tempo è l’oceano. Come puoi
pensare di essere tanto diverso da un bambino e di non aver bisogno di apprendere
lezioni di vita dall’Universo?
Un mio maestro, tanto tempo fa, mi disse che scegliamo di abitare questa dimensione
per fare esperienze che altrimenti non potremmo scoprire. Prima di incarnarci
scegliamo quali sono i “paletti” da attraversare, ci mettiamo d’accordo con altre
Essenze per vivere esperienze di crescita e dimentichiamo tutto questo quando veniamo
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sulla Terra.
Ti sembra follia? Probabilmente lo è, ma è una visione che può spiegarci la
motivazione di certe esperienze di cui faremmo volentieri a meno.
“I tuoi nemici sono i migliori maestri”, cosa ti fa venire in mente questa frase? Che è
una follia? Forse, ma bisogna abbandonare i nostri abituali canoni occidentali per
andare oltre. Ti avevo detto che avresti dovuto compiere un atto di fede per
comprendere alcuni aspetti del Manifesting. Se non riesci a farlo, vuol dire che non sei
pronto, non è ancora arrivato il momento e che per te sono più adatte altre
pubblicazioni più illusorie che spiegano solo in parte il processo. Altrimenti, prendi la
mia mano e andiamo avanti.
Ricorda che una delle leggi dell’Energia Universale è l’Essenzialità: nulla avviene
per caso. Se prendiamo per buona questa legge, anche gli eventi negativi non
dovrebbero essere classificati come tali, ma solo come tappe da passare per evolverti e
andare verso la tua Mission. Tempo fa ho letto un romanzo dal titolo Il Bar Celestiale
di Tom Youngholm: le anime, prima di incarnarsi, si radunano in un bar dove decidono
insieme come possono aiutarsi a evolvere reciprocamente. Ad esempio, una decide di
essere il padre di un’altra e sarà (ad esempio) molto severa con lei per insegnarle ad
andare oltre le aspettative affettive. Quando si incarnano, dimenticano il “patto”.
Naturalmente si tratta di un romanzo, non esiste un bar dove tra una tisana e un caffè
si decide quali ruoli si assumeranno sulla Terra. Ma la metafora è molto calzante: io
credo davvero che vi sia un patto segreto con le persone più importanti della nostra vita
al fine di aiutarci a raggiungere la nostra Mission ed evolvere ulteriormente. Il
prossimo esercizio dovrà essere svolto sotto questa prospettiva.

COMPRENDERE LA MISSION DI VITA


Prima fase: definire la tua linea di vita.
La maniera migliore per comprendere la propria Mission di Vita consiste nel
riportare su carta gli eventi più significativi della propria esistenza (sia positivi che
negativi).
Dedica a questo punto tutto il tempo necessario. Puoi anche usare dei brevi titoli
senza scrivere lunghe descrizioni (tu sai di cosa si tratta). Ad esempio:
• 17 anni: scrivo per la prima volta dei racconti in classe e sono apprezzati dal mio
professore di matematica;
• 25 anni: durante una vacanza estiva riporto su carta tutte le mie idee sull’Energia
Universale;
• 27 anni: conosco per caso una persona che mi mette in contatto con una piccola casa
editrice locale la quale pubblica il mio primo libro, Il Potere dell’Energia
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Universale;
• 30 anni: inizio a pubblicare con case editrici nazionali.

L’esempio sopra riportato è una semplificazione della mia time line relativa (però) a
una serie di sincronicità legate al mio lavoro di scrittore. La mia linea temporale è
molto più ricca di eventi e di coincidenze legate anche ad altri ambiti.
L’esempio vuole solo mostrare come funziona. Nello specifico, a 17 anni circa
scrissi una serie di racconti che furono molto apprezzati dal mio professore di
matematica. Il suo apprezzamento mi incoraggiò a continuare a scrivere. Naturalmente
non ho mai pubblicato racconti, ma continuai a scrivere mettendo insieme idee e
ricerche sulla meccanica quantistica e l’Energia Universale. In seguito conobbi per
puro caso una persona (portava il suo cane a fare i bisognini davanti al negozio dei mie
genitori) che mi indicò una casa editrice locale grazie alla quale pubblicai il mio primo
libro (Il Potere dell’Energia Universale) senza chiedermi alcun pagamento.
In seguito, grazie a un consiglio arrivato quasi per caso, spedii il libro a una casa
editrice a diffuzione nazionale che dopo neanche un mese dalla ricezione mi chiamò per
firmare il contratto.
Si tratta di eventi quasi casuali, ma che portano verso una direzione: fare lo scrittore.
Da allora ho superato le 10 pubblicazioni.
Sulla mia linea temporale ci sono anche diverse coincidenze che mi hanno portato ad
aprire la mia Scuola di PNL Integrata e Neuro Quantistic Engineering™.
Ci sono anche molti eventi negativi, però, che mi hanno indirizzato verso la mia
attuale esistenza. Credere che solo le cose belle servono per evolvere significa
illudersi e non aver compreso come REALMENTE funzionano le cose.
Ad esempio, nell’agosto 2011 finii in ospedale: avevo la pressione altissima, tossivo
sangue e avevo una leggera insufficienza renale. Dopo una settimana di ricovero mi
dimisero prescrivendomi la pillola per l’ipertensione. Per loro non esistevano altre
cure se non tenermi sotto controllo. Ero senza forze e non riuscivo più a recuperarle.
Un evento come questo molti lo etichettano come negativo, per me è stato una
rinascita. Infatti, smisi di prendere la pillola (gradualmente e sotto controllo medico,
ovviamente) avvicinandomi alla Medicina tradizionale cinese e all’Ayurveda. Seguii
anche un corso di Shiatzu e cambiai radicalmente la mia alimentazione.
Il risultato fu che la mia dottoressa, guardando le mie analisi disse: «Non so
cos’abbia fatto e come lo ha fatto, ma continui così».
Grazie a quest’evento ho compreso l’importanza di un’alimentazione sana e del
lavoro sui meridiani energetici. Quest’evento mi ha migliorato come uomo e come
docente nei miei corsi perché cerco di condividere questo sapere con le persone che
incontro.
Ma nulla di tutto questo sarebbe stato possibile se non fossi finito in ospedale quasi
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in fin di vita.
Ora, traccia una linea su un foglio, questa rappresenta la tua linea del tempo: nascita,
passato, presente e futuro. Riporta gli eventi sintetizzati sulla linea temporale.
Seconda fase: analizza la tua linea di vita.
Guarda i punti principali della tua vita e rispondi alle seguenti domande. Dedica tutto
il tempo necessario alla risposta prima di passare alla domanda successiva.

a) Quali eventi sono stati dei momenti che hanno rappresentato un punto cruciale e di
cambiamento nella tua vita?

b) Quale “disegno” tende a ripetersi nelle varie esperienze, apprendimenti o eventi?

c) Quali momenti ti hanno fatto stare bene e quali vorresti maggiormente evitare di
sperimentare nuovamente?

d) Quali schemi sembrano essere completi?

e) Quali schemi sembrano essere incompleti?

f) Com’è cambiato il tuo modo di vedere la vita nel corso del tempo? E cos’è cambiato?

g) Quali sembrano essere le lezioni positive dietro ai momenti negativi del passato?

h) Riguarda le risposte di sopra… se tu dovessi provare a indovinare, quale sembra


essere lo scopo della tua vita?

Quest’esercizio può richiedere davvero moltissimo tempo ed è molto soggettivo. Le


risposte devono essere in qualche modo ponderate e l’analisi della linea del tempo
dovrebbe essere accurata.
Ti consiglio di farti aiutare da un amico (che, essendo distaccato, ha una visione più
lucida degli eventi) o di far finta di analizzare la linea di vita di un’altra persona.
Infatti, non sempre è semplice vedere insegnamenti positivi dietro gli eventi negativi e
l’invisibile linea che li collega per la tua evoluzione (soprattutto se sei una persona
molto razionale e/o ancora attaccata emotivamente a determinati momenti del passato).
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È normale non riuscire a vedere immediatamente quale sembra essere il filo conduttore
della nostra Mission e non sei tenuto a farlo: se ti sembra impossibile farlo, vuol dire
che non è arrivato ancora il momento di scoprire determinate cose.
Siamo giunti al termine di questo viaggio alla scoperta della tua Mission di Vita.
Analizzare la tua linea di vita, le lezioni, i punti di svolta, le persone importanti (nel
bene e nel male), è il modo più veloce (ma non il più facile) per comprendere la tua
direzione. A questo punto, riprendi la tua linea di vita e guarda quel sottile filo che
sembra collegare i diversi eventi e punti di svolta fino al presente. Secondo questa
linea, quale potrebbe essere il prossimo passo futuro? Scrivilo e conserva tutto questo
lavoro in un posto segreto. Non dovrai più guardarlo se ormai hai compreso la tua
Mission; riguardalo ogni tanto se hai ancora dei punti in sospeso.

Considerazioni finali
Questo lavoro per me è stato decisivo. Decisi di dedicargli una giornata intera
ponendo la massima attenzione. Avevo già compreso una grande verità (anche se
difficile da accettare): ogni evento contiene un insegnamento positivo. Senza questa
visione tutto l’esercizio di questo capitolo non funzionerà. Dovresti interiorizzare
questo pensiero e trasformarlo in consapevolezza dato che la conoscenza senza
consapevolezza serve a poco.
Quando arrivai alla fine dell’esercizio, compresi che la mia Mission aveva molto a
che fare con l’insegnamento e la divulgazione. Tieni conto che in quel periodo facevo
tutt’altro ed era una possibilità non contemplata. Ricordo che quando abbozzai il passo
successivo, rimasi un po’ stupito: insegnare. Dopo qualche anno questa previsione si
concretizzò.

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12
AUMENTA IL TUO QUANTUM
ENERGETICO
RAGGIUNGERE IL QUANTUM PER MANIFESTARE
LA REALTÀ DESIDERATA

La capacità di Manifestare è legata principalmente a due fattori: le convinzioni e il


livello energetico. Riguardo alle prime abbiamo esaminato gli strumenti per
riconvertire quelle limitanti, ora esaminiamo come sia possibile aumentare la propria
energia per potersi spostare da una linea di possibilità all’altra. Meno energia hai a
disposizione, meno potrai spostarti sulle linee di possibilità.
Da cosa dipende il nostro livello? Esso è legato principalmente a 3 elementi: gli
sponsor, le esperienze di vita e l’alimentazione/lavoro sui meridiani energetici.

1) Gli Sponsor.
La gente che orbita nella tua esistenza può essere distinta in 2 categorie:
gli sponsor positivi e quelli negativi.
I primi tendono a enfatizzare i tuoi successi, a darti supporto e a migliorarti
costruttivamente quando sbagli; quelli negativi amano affossarti nell’autostima,
evidenziano i tuoi errori senza dare soluzioni (o le forniscono con pesanti critiche)
lasciandoti svuotato di energia.
Le persone che frequentiamo sono davvero importanti perché possono abbassare
sensibilmente la nostra qualità energetica. Se gli sponsor negativi abbondano nella tua
esistenza, non hai mai modo di rigenerarti: ogni volta che hai un’idea ricevi critiche,
paternali e continui attacchi. Tutto questo viene sempre giustificato da una frase
emblematica: “Lo faccio per il tuo bene!”.
Ci credi davvero a questa frase? Magari lo fanno con le migliori intenzioni in quanto
questo è l’unico modello comunicativo che conoscono, ma quanto valgono la tua vita e
la tua felicità? Inoltre, sai che in questo modo la tua capacità di manifestare è davvero
ridotta? A volte penso di ragionare in termini molto semplici: “Sono felice se chi ho
attorno ha un atteggiamento positivo”.
Come potrei pensare di far affluire l’abbondanza nella mia vita se amo circondarmi
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di gente che mi massacra? Ha senso pensare una cosa del genere? So che ci sono molti
masochisti in giro che trovano mille giustificazioni per tenersi stretti questi “distributori
di penalizzazioni”. Ti spiego anche perché: è un modo per ricevere energia (inquinata)
che alla fine non fa altro che lasciarti intossicato e svuotato da un punto di vista
energetico.
Funziona come il vizio della sigaretta: fumare dà una sensazione di benessere e ti fa
stare bene per un po’. L’effetto svanisce e dopo poco tempo hai bisogno di accendere
un’altra sigaretta per ripristinare il benessere.
Ora, il benessere fornito dalla sigaretta è comunque inferiore e meno sano rispetto a
quello di chi non fuma. Solo che il fumatore non può saperlo perché è vittima di una
dipendenza che lentamente lo porta verso la distruzione.
Allo stesso modo, la gente ama (inconsciamente) circondarsi di sponsor negativi
perché ne è “drogata”: l’inconscio non pensa minimamente di farne a meno perché non
sa cosa significhi vivere senza di essi.
Lo so: magari si tratta di colleghi che non possiamo evitare, parenti o addirittura la
persona amata. Allora qui entra in ballo un altro discorso: disfarcene come un paio di
vecchie scarpe non ha molto senso, perché si tratta di persone importanti portatrici di
insegnamenti.
Ricorda: il nostro nemico è il nostro miglior maestro. Buttarle fuori dalla nostra
esistenza significa solo far entrare altre persone che ripeteranno gli stessi schemi. E
allora che fare? Il primo passo è l’accettazione: in questo modo non blocchi l’energia e
ti apri alla “lezione di vita”. Il secondo passo consiste nell’incrementare gli sponsor
positivi. Infatti, nulla ti vieta di cominciare a frequentare persone che aumentano la tua
energia.
Inoltre, se continui a circondarti di persone che non credono in te, la loro intenzione
annullerà tutti i tuoi sforzi di manifestare un’esistenza felice. Ti consiglio anche di non
condividere con loro i tuoi sogni: è sensato parlare di un tuo sogno se non credono in
te? Che razza di intenzione potrebbero emettere nell’Universo? Farlo serve solo a far
emettere nell’Universo un Focus di questo tipo: “Povero illuso, perde solo tempo! È un
idiota!”.
Conosco molta gente che ha cambiato la propria vita nel momento in cui ha iniziato a
frequentare persone che credono in loro.
Oltre ad aumentare il tuo livello energetico, è come sommare la tua energia a quella
degli altri. Personalmente ho sperimentato questo fenomeno.
Per un lungo periodo ho avuto accanto persone che non credevano in me ed era come
nuotare nel fango: gli sforzi erano immensi e riuscivo a malapena a manifestare
un’esistenza decente.
Avevo compreso che buttare fuori dalla mia vita queste persone senza comprenderne
l’insegnamento sarebbe stato inutile: di lì a poco l’Universo mi avrebbe mandato
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qualcun altro per ripropormi lo stesso identico copione.


Allora decisi di andare fino in fondo alla faccenda e di cercare di comprendere cosa
“c’era dietro”.
Dopo anni improvvisamente arrivò l’illuminazione e immediatamente smisi di
soffrire per queste relazioni distruttive. Le loro azioni non sortivano più alcun effetto su
di me perché avevo capito il “gioco karmico” celato nella dinamica. Non dovetti
cacciare nessuno dalla mia vita: si allontanarono da soli dopo neanche un mese.
Il mio livello energetico salì improvvisamente e feci un vero e proprio salto
quantico. Nell’arco di pochi mesi cominciai a manifestare i miei sogni nel cassetto
perché finalmente avevo tutta l’energia necessaria.
Avvertii una sensazione di leggerezza e di energia che non sperimentavo da tempo.
Voglio comunque ribadire che non è necessario tagliar fuori queste persone, basta
limitare un po’ la loro frequentazione, accettarle e aumentare gli sponsor positivi.

2) Le esperienze.
Lo stesso discorso vale per le esperienze, gli eventi e la vita in generale: se tendi a
vivere esperienze pesanti, negative, emotivamente disastrose, vedi film tragici e fai
tutto quanto serve ad affossare il tuo stato emotivo, non farai altro che diminuire il tuo
livello energetico. Inoltre, ti stai sintonizzando su un ramo di realtà non proprio
idilliaco (occhio a quello che pensi e provi).
Inizia a vivere esperienze divertenti, gioisci e ama la vita. Magari non è il tuo caso,
ma c’è un sacco di gente che si deprime quotidianamente pensando che sia giusto farlo,
che ama vivere momenti emozionali tristi o tragici. Il mio può sembrare un discorso
superficiale e lo pensavo fino a qualche anno fa, ma mi sono ricreduto: il segreto è
ridere, gioire e stare bene. Quindi è importante ritagliarci ogni giorno uno spazio di
felicità. Ad esempio, personalmente ogni tanto amo vedere qualche film comico e
leggero per il semplice gusto di ridere; amo frequentare amici con i quali non facciamo
altro che ridere e stare bene insieme. Per troppo tempo ho frequentato persone che mi
scaricavano addosso problemi ed emozioni negative. Io le ascoltavo per aiutarle ed è
giusto farlo; ma se non ascoltano i consigli e sono sempre pronte ad affossarti con le
loro tragedie, inizia a limitare queste esperienze. È giusto aiutare gli altri, ma il prezzo
non dev’essere la nostra felicità.

3) Alimentazione/lavoro sui meridiani energetici.


Nel 2006 feci un enorme balzo in avanti da un punto di vista energetico: avevo
allontanato gli sponsor negativi e aumentato la qualità delle mie esperienze positive.
Tutto questo si tramutò in un aumento esponenziale della mia capacità di manifestare. Il
mio Focus Universale riusciva a co-creare con una capacità mai vista prima, forse
simile a quella che avevo intorno ai 17 anni.

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Stavo anche sostenendo dei nuovi ritmi di vita: ero sempre in giro sia per lavoro che
per divertimento. Mi alimentavo come la maggior parte della massa: formaggi, affettati,
bevevo molto caffè, qualche superalcolico, vino ecc. Inoltre, fumavo sigarette! Mi
sentivo come un’auto alimentata con benzina sporca: facevo fatica a reggere i ritmi e
per un attimo pensai si trattasse di semplice invecchiamento.
Finché, nel 2011 finii in ospedale con una pressione arteriosa fuori scala e con i
valori del sangue sballati. Quando uscii, non avevo forze: ero completamente svuotato.
Quest’esperienza mi aprì gli occhi: cambiai alimentazione diminuendo drasticamente
le proteine animali, eliminai il caffè, le sigarette e i superalcolici. Inoltre, mi
appassionai alla Medicina tradizionale cinese e grazie a un agopunture mi rimisi in
piedi in un anno.
Dopo anni finalmente cominciai a sperimentare un’energia ormai dimenticata. Anche
il mio aspetto fisico cambiò: sembrava che avessi recuperato almeno 5 anni di vita.
Mi spinsi oltre appassionandomi all’Ayurveda e allo Shiatsu.
Quotidianamente inizio il giorno dedicando 10 minuti del mio tempo al lavoro sui
meridiani energetici grazie a 7 posizioni di stretching prese dallo Yoga e dal Tai Chi.
I meridiani energetici sono dei canali attraverso i quali scorre energia (il Chi) nel
corpo, non riscontrabili da un punto di vista sensoriale. Quando un meridiano ha un
eccesso di energia (o un deficit), si possono creare problemi nell’individuo.
Per ripristinare il giusto flusso si può operare tramite l’agopuntura, lo Shiatsu, lo
Yoga, i 5 Tibetani, il Tai Chi ecc. Ognuno deve trovare la disciplina che più sente nelle
sue “corde”.
Non mi sono mai piaciute quelle persone che esordiscono con: “Ahhhh… devi fare
assolutamente X. Funziona!”.
Se qualcosa funziona per una persona, non è detto possa funzionare per te. Questo
vale anche per l’alimentazione, quindi il mio consiglio consiste nell’informarsi,
rivolgersi a dei bravi professionisti e scegliere la via più adatta.
Personalmente ho deciso di limitare drasticamente le proteine animali: uova,
formaggi, carne ecc.
Molto raramente mangio pesce e carne bianca riscoprendo la bontà del mondo
vegetale in generale.
Questa mia scelta è scaturita da una serie di ricerche (ti consiglio di leggere The
China Study, di T. Colin Campbell, Thomas M. Campbell) che mi hanno portato a
comprendere quanto le proteine animali non siano così nobili come ci dicevano a
scuola. Ovviamente nessuno ufficialmente ti dirà i reali effetti di un’alimentazione
iperproteica animale, pensa ai danni economici che creerebbe una simile azione.
Quello che ti consiglio è di usare la tua testa e di informarti autonomamente andando
oltre le cosiddette fonti ufficiali.
In questa sede io non ti dirò quale alimentazione seguire o quali esercizi fare per
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lavorare sui meridiani, ma ti esorto a informarti e a rivolgerti alle persone giuste.


L’aspetto energetico è fondamentale. Come puoi pensare di fare miracoli nella tua
vita se in te scorre appena un debole flusso energetico? Finalmente tutti i giorni mi alzo
nel pieno delle mie energie e non ho più bisogno di prendere il caffè per iniziare la
giornata.
Accanto a questi consigli voglio parlarti di un’antica pratica in grado di alzare
immediatamente il tuo livello energetico. Questa tecnica non sostituisce quanto
affermato in precedenza, ma è molto utile da applicare prima di voler manifestare
qualcosa. Serve per avere un picco energetico superiore per spostarsi con maggiore
efficacia sulla linea di possibilità desiderata.
Si tratta della Posizione Stella e ne avevo già parlato in una mia precedente
pubblicazione (Il Potere dell’Energia Universale).
Ne parlo nuovamente perché in tutti questi anni non ho trovato un’altra tecnica
migliore.

Esercizio della Posizione Stella


1. Mettiti in piedi e chiudi gli occhi.

2. Divarica le gambe leggermente.

3. Alza anche le braccia leggermente al di sopra della tua testa.

4. Il palmo destro dev’essere rivolto verso l’alto; il sinistro verso il basso.

5. La posizione che dovresti assumere è quella di una stella, come nella figura
dell’Uomo di Leonardo.

6. Fai tre respirazioni profonde (inspira dalla narici, fai un attimo di apnea ed espira
lentamente a labbra socchiuse). Poi respira normalmente.

7. Visualizza un fascio di energia che arriva a tutta velocità, ti investe ed esce per
tornare nell’Universo. Tu sei in un flusso di energia che entra ed esce da te.

8. Immagina che un po’ di energia rimanga dentro di te e ti riempia. Ne puoi avvertire


le sensazioni.

9. Dopo qualche minuto, quando hai visualizzato di essere pieno di energia, smetti di
assumere la posizione e apri gli occhi.

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Posizione Stella

Questa tecnica dev’essere eseguita per 1 O 2 minuti al massimo. Molta gente si


lamenta per il dolore che si prova nel tenere sollevate le braccia. Non è necessario
eseguirla per, ad esempio, 10 minuti. Basta davvero poco.
Alla fine dell’esercizio, il tuo livello energetico sarà aumentato come anche la tua
capacità di manifestare. I tuoi canali di energia (Chakra) saranno più aperti in modo da
accedere a più Energia Universale. Se applicherai quotidianamente la Posizione Stella,
la tua capacità di co-creare aumenterà sempre di più.
Più pratichi la tecnica ogni giorno, più il tuo livello aumenterà. Non aver fretta di
aumentarlo istantaneamente. Pratica quotidianamente l’esercizio anche una sola volta al
giorno e inizierai a vedere i risultati.

Ora che abbiamo esaminato i diversi modi per aumentare il tuo livello energetico, sei
pronto per conoscere la chiavi del Manifesting.

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13
MANIFESTING SINGOLO E
MULTIPLO
LE VARIABILI DELL’ARTE DI MANIFESTARE

Siamo giunti al capitolo cruciale: Manifestare.


Chiaramente ti servirà a poco leggere questo capitolo se non hai lavorato con gli
esercizi dei capitoli precedenti, vorrei che questo concetto sia ben chiaro nella tua
mente onde evitare spiacevoli delusioni. Di per sé il Manifesting non è una scienza, ma
un approccio alla vita.
In altre parole, se ti aspetti che qualsiasi cosa decidi di manifestare si concretizzi
immediatamente, rischi di partire con il piede sbagliato: grosse aspettative,
attaccamento, paura che non funzioni o che debba funzionare per forza, sono
atteggiamenti che bloccano l’Energia Universale. Tieni anche conto che la tua Essenza
segue un particolare sentiero: se un desiderio non è in linea con la tua Mission,
potrebbe non manifestarsi o potresti incontrare non poche difficoltà.
Il concetto di Manifesting si basa sullo spostarsi su altre linee di possibilità: la tua
esistenza si svolge su un piano, ma sono presenti a livello virtuale diverse linee di
possibilità. Per operare questo passaggio abbiamo visto che è necessario lavorare sulle
convinzioni interiori che ti dicono che non è possibile fare una cosa del genere e sul tuo
livello di energia.
Senza aver risolto questi due importanti passaggi, la tua vita è destinata a essere
amministrata solo dal Focus Ordinario.
Qualche volta, per puro colpo di fortuna, userai anche quello Universale, ma non sarà
un uso consapevole.
Ho già affrontato il discorso delle linee di possibilità e di come sia importante
lavorare per tappe intermedie quando il tuo obiettivo è molto distante dalla tua
esistenza: dovrai spostarti su più linee di vita avvicinandoti sempre più a quella
interessata. Per saltare questo passaggio dovresti impiegare così tanta energia correndo
il rischio di vanificare l’operazione.
Come ci si sposta su un’altra linea di possibilità?

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I passi principali sono 5.

1. Il primo passo consiste nel creare un’immagine che rappresenti il tuo obiettivo.
Dovrà essere vissuta in prima persona e attraverso i 5 sensi. In questo modo ti
stai sintonizzando sulla linea virtuale. L’immagine deve rappresentare qualcosa
che ti dica che il tuo obiettivo è stato raggiunto. Per capire qual è, rispondi alla
seguente domanda: “Qual è l’azione specifica che compirai quando l’avrai
raggiunto?”. In pratica dovrai costruire un’immagine che, senza ombra di dubbio,
ti dica che hai manifestato quello che desideri. Ad esempio, se desideri una
nuova casa, potresti crearti un’immagine di te che firmi dal notaio o che entri
nella casa dei tuoi sogni dicendo: “Finalmente ho comperato la casa che ho
sempre desiderato”.
Ti sconsiglio di lavorare sulla semplice visualizzazione dell’ambiente in quanto
potresti manifestare (senza volerlo) di andare ad abitare in una casa in affitto.
Questo mi è accaduto molti anni fa: desideravo andare a vivere in una villetta in
mezzo alla natura e visualizzai un arredamento etnico. Non aggiunsi altri
particolari per attestare il fatto che quella casa fosse mia e non in affitto (o altro).
Dopo qualche mese, una mia cara amica mi disse che doveva partire per l’India;
mi chiese se, durante la sua assenza, desideravo andare nella sua villa dato che
era in un posto incredibilmente bello. La mia sorpresa fu grande: quando arrivai
vidi la villa che avevo visualizzato: era in mezzo alla natura e arredata con lo
stesso stile etnico che avevo visualizzato. Avevo manifestato esattamente quello
che avevo chiesto, ma non una casa di mia proprietà, in quanto non lo avevo
specificato nella visualizzazione.
Tieni sempre a mente quest’esempio quando costruisci la tua immagine di
Manifesting. Non si tratta di un’immagine statica, ma di un piccolo film vissuto
in prima persona. Puoi prima lavorarci in dissociato (vedere un altro te stesso nel
film) per realizzarlo più facilmente e in seguito viverlo!
Inoltre, se, ad esempio, desideri una casa, non visualizzare la cifra per
comperarla: concentrati sulla casa. Infatti, i soldi potresti averli
temporaneamente e in seguito perderli per pagare un debito. Vai sempre
sull’obiettivo finale.
Il discorso delle tappe intermedie è diverso: ci si focalizza su manifestazioni ben
definite che ci faranno spostare gradualmente sulla linea di possibilità lontana
dalla nostra, in quanto un salto diretto non sarebbe possibile. Non si tratta di
“mezzi per raggiungerlo”, ma di manifestazioni ben definite.

2. Il secondo passaggio consiste nel dare energia a quest’immagine: mentre hai ben in
mente quello che desideri manifestare, devi provare una forte carica emozionale.
Personalmente ricreo la stessa sensazione che si prova quando si scende dalle
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montagne russe: la creo, la carico come una “molla” e la scarico battendo le mani
sul tavolo. Durante quest’operazione visualizzo bene quello che desidero. Ogni
persona ha il suo metodo per dare energia al fine di far collassare la linea di
possibilità desiderata.
L’emozione è fondamentale in quanto carica l’immagine seme. Senza questo
FONDAMENTALE elemento, rischi di non manifestare quello che desideri.

3. Puoi anche recitare una breve frase rimata al fine di imprimere meglio il messaggio
nel tuo inconscio. Ad esempio, per manifestare un nuovo lavoro potresti dirti:
“Il lavoro X io faccio e la felicità io abbraccio”.
Dovresti ripeterela frase più volte durante tutta la visualizzazione. La costruzione
di questa frase deve seguire una serie di regole:
a ) La frase dev’essere espressa in positivo. Paroline come il “non” non sono
computate dalla nostra parte profonda. Ad esempio, se ti dico “non pensare a un
cane che insegue un gatto”, la tua mente prima penserà a quest’idea, poi smetterà
di farlo perché ti ho detto di non farlo. Però ci pensa! Dirsi “Non rimango a fare
il solito lavoro” è errato: in pratica ti stai dicendo “… rimango a fare il solito
lavoro”. La frase giusta consiste in “Faccio il lavoro X”.
b) Il verbo dev’essere espresso al presente. Il nostro inconscio computa meglio
quello che è espresso al presente. Se esprimi la frase con un verbo futuro, non
sente rientrare la nuova realtà nel Qui e Ora. È importante sentire ORA la
manifestazione, come se fosse già manifestata.
c ) Dev’essere rimata. La rima è importante in quanto fa presa sulla parte
profonda. Tutto quello che è ludico attira il nostro inconscio e tende a
suggestionarlo molto più efficacemente rispetto a una frase senza rima.

4. L’operazione finisce quando non riesci più a creare quantum energetico per il
salto. In pratica, smetterai quando non riesci più a creare la giusta carica
emozionale.
Per questo motivo dovresti fare l’operazione in un momento della giornata in cui
sei nel pieno delle tue forze. È sconsigliato farlo quando non stai bene, sei stanco
o poco in forma.

5. Alla fine devi distaccarti dal desiderio e affidarti all’Energia Universale. Il


distacco permetterà il fluire della Manifestazione. Quest’attitudine mentale
dovrai conservarla anche per i giorni a venire. In altre parole, dovrai applicare il
Focus Universale già trattato in precedenza.
Quest’ultimo punto è fondamentale per rispettare anche la legge della Bipolarità.
Come ti ho già detto in precedenza, se applichi il Focus Universale, non devi
pensare se il tuo obiettivo si avvererà o meno: sei tranquillo… sai che si
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verificherà. O devi essere distaccato dal fatto che potrebbe non verificarsi.
Ricorda: se non fai in questo modo, non si manifesterà nulla!

Facciamo un esempio pratico di procedura.


Supponiamo che tu desideri manifestare una nuova casa.
a) La prima cosa da fare è mettersi un paio di minuti in Posizione Stella per
aumentare il Quantum Energetico.
b) In seguito dovresti chiudere gli occhi e vedere te stesso in prima persona dentro la
casa vivendo la scena attraverso i 5 sensi (vedi i dettagli, senti l’odore della
casa, ascolti un tuo amico che si complimenta per la casa ecc.). Per chi ha
difficoltà nel visualizzare, può aiutarsi con foto, disegni ecc.
c) Durante la fase (b) devi provare una forte emozione (ad esempio la sensazione
delle montagne russe o qualsiasi altra intensa emozione). In questo modo stai
caricando l’immagine e stai “aprendo” il portale sulla linea di possibilità
desiderata.
d) Durante le fasi (b) e (c) potresti ripetere più volte come un mantra una frase rimata.
Ad esempio: “Vivo nella casa che ho sempre desiderato, finalmente mi sento
realizzato”.
e) Infine, quando sei stanco (non è possibile tenere a lungo la fase c), apri gli occhi e
distaccati sia dal desiderio che da quello che hai appena fatto. In altre parole,
chiudi “il rituale”.

Non è un caso che alcuni consigliano di scrivere il proprio desiderio e di nascondere


il biglietto in un posto segreto che non andrai mai più a vedere. Da quel momento in poi
dovrai semplicemente dimenticarti dell’obiettivo. Molti raccontano che a distanza di
molto tempo ritrovano il biglietto per puro caso scoprendo di aver ottenuto quanto
desiderato.
La stessa cosa mi è accaduta anni fa: lavorai a una programmazione di lungo periodo
sulle mie linee di possibilità operando diversi passaggi su altre linee. Misi tutto su
un’agenda che in seguito riposi in un luogo segreto. Dopo molti anni scoprii che quasi
tutti i desideri si erano manifestati, non si concretizzarono solo quelli in contrasto con
altri.
Devi prestare attenzione a non desiderare qualcosa che contrasti con aspetti della tua
esistenza.
Ad esempio, se desideri trovare un lavoro appagante che ti impegna 12 ore al giorno
compresi i weekend, contemporaneamente trovare una persona da amare e magari anche
laurearti entro 3 anni, diventa tutto alquanto difficile: le tue energie potrebbero non
essere sufficienti e magari un obiettivo annulla l’altro. Dovrai ridimensionare qualcosa
per ottenere tutto. Questo punto è importante: non mettere troppa carne sul fuoco, cerca

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di soppesare costi e benefìci tenendo conto degli eventuali conflitti tra una
manifestazione e l’altra. Quest’analisi è, per l’appunto, consigliabile quando lavori su
manifestazioni multiple. Evita di andare in delirio di onnipotenza: “Posso avere
tutto!!!”.
Non è così e renditene conto onde evitare delusioni: se rimani con i piedi per terra,
potrai davvero fare dei cambiamenti incredibili.
Quando compi l’operazione di Manifestazione, non dovrai più ripeterla: se l’hai fatta
bene, basta farla una volta soltanto.
Nel frattempo puoi applicare qualche tecnica di supporto.
Esaminiamone un paio.
• Ripetere di tanto in tanto la frase rimata. Amo farlo quando sono in auto da solo per
qualche minuto alzando via via sempre di più il tono di voce fino ad arrivare a
una forte esclamazione accompagnata da un forte sbattere di mani come chiusura
del mantra. Come vedi, c’è sempre una forte componente emozionale. Ti sei mai
chiesto perché nei rituali magici vi è sempre qualcosa che innalza le emozioni
come, ad esempio, la musica, i tamburi, immagini forti ecc.?
• Avere delle immagini di supporto da vedere spesso. Ad esempio, se desideri una
nuova casa, mettiti in camera (o sul desktop del tuo pc) la foto di una casa che si
avvicina a quella che vorresti manifestare. A furia di vederla, non la noterai più,
ma il tuo inconscio lo farà: entrerà dentro di te scavalcando la tua attenzione
razionale e il tuo attaccamento diventando normalità. Puoi anche impostare lo
screensaver del tuo pc con una serie di immagini a rotazione. Chiaramente,
ripeto, bisogna farlo dopo l’operazione. A furia di guardarle la tua reazione
dovrà essere neutra; se ti esalti nel vederla, non va bene. Che succeda all’inizio
non è importante, l’essenziale è che in seguito non si creino particolari emozioni
(qui non sono più richieste perché lavoriamo con il distacco).

Inoltre, ricorda di seguire le sincronicità: se da un lato è vero che devi dimenticare


l’obiettivo, ciò non significa stare immobili e aspettare che si manifesti da solo. Se
davanti ti si pone un evento sincronico che ti porta verso la manifestazione, prendilo al
volo!!! Non startene in poltrona aspettando che il Manifesting bussi alla tua porta.

IL MANIFESTING MULTIPLO
Ora, la procedura appena esaminata è efficace quando lavori su un singolo progetto
di manifestazione che comporta il passaggio verso una singola linea di possibilità. Ma
cosa fare quando dobbiamo passare su una linea molto distante dalla nostra? Ho già
esaminato questo dilemma quando ho parlato del Focus Universale, ma non ti ho detto
come fare.
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Ad esempio, se desidero creare dal nulla una grande scuola olistica con sedi anche
all’estero, mi sembra ovvio che la linea di possibilità corrispondente è lontana
soprattutto se non ho nulla come base di partenza (ad esempio, neanche un piccolo
studio olistico di quartiere).
Non ho sufficiente Quantum Energetico e il manifesting singolo è poco efficace.
In questo caso dovrò estrarre le diverse manifestazioni intermedie che mi
permetteranno di arrivare la mio obiettivo finale.
Come si estraggono le diverse manifestazioni e si realizza un progetto di Manifesting
così complesso?

Prima di tutto, si parte dall’obiettivo finale: cosa vuoi? E fra quanto tempo potrebbe
realizzarsi? Individua un tempo congruo e realistico… evita di sparare tempistiche
impossibili.
Una volta individuato bene l’obiettivo e il tempo, prendi un grande foglio e tira una
riga temporale: da un lato scrivi la manifestazione finale (il tuo obiettivo), dall’altro
lato “Presente”.

Il secondo passo consiste nell’individuare delle tappe temporali che (in seguito)
riempirai con le manifestazioni intermedie. Ad esempio, se pensi che si realizzerà tra
dieci anni, puoi fare la seguente suddivisione partendo a ritroso:
10 anni = la mia scuola olistica con diverse sedi all’estero;
7 anni = la mia scuola olistica continua a espandersi e ha sedi nelle maggiori città
italiane;
5 anni = la mia scuola olistica si espande e ha sedi a Milano e Roma;
3 anni = la mia scuola olistica si consolida e si espande su Milano;
1 anno = apro la mia scuola olistica con (inizialmente) poche persone fidate.

Ora, il terzo passo è scrivere le manifestazioni sulla linea del tempo.


Questo è solo un esempio. Nel tuo progetto di manifestazioni multiple esamina

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diverse alternative, modifica tempo, obiettivi e tappe intermedie fino a quando non sei
completamente soddisfatto della linea temporale che hai tracciato. Soprattutto, bada
alla fattibilità di quanto scrivi. Ad esempio, se non hai competenze, titoli, esperienza e
risorse economiche, non puoi scrivere che diventi presidente di una multinazionale in
due mesi!!!
Per comprendere le risorse che possiedi in relazione alla manifestazione finale e
quali dovrai acquisire, rispondi alle seguenti domande:
a) Che risorse economiche hai? (Rispondi se sono necessarie al progetto di
manifestazione)

b) Hai amicizie che possono aiutarti nel progetto?

c) Che formazione hai? (Rispondi solo se è pertinente al progetto)

d) Hai tempo ed energie a disposizione?

Quando sei convinto di quello che hai scritto, passa al quarto step: per ogni obiettivo
crea un piccolo film in prima persona e attraverso i 5 sensi. Lavora bene su ogni film
fino a quando non sei completamente soddisfatto seguendo le regole che abbiamo
esaminato in precedenza; in seguito potrai programmarli grazie alla seguente tecnica.

Esercizio NQE – Il Manifesting Multiplo


1. Chiudi gli occhi e fai tre respirazioni profonde.

2. Immagina di avere sotto di te una linea del tempo, tu sei sospeso sul tuo presente.

3. Immagina di guardarla dall’alto, di sorvolare la tua linea del tempo.

4. Vai nel tempo lontano della manifestazione finale e inserisci il film dell’obiettivo
finale. Immagina che prenda vita e che si fonda sulla linea. Entra nel film e prova
una forte emozione (puoi provare, ad esempio, anche quella delle montagne russe
caricandola come una molla). Immagina che dall’Universo arrivi un fascio di
energia che imprime REALTÀ all’obiettivo. Poi ritorna in alto.

5. Fai la stessa operazione a ritroso con le altre manifestazioni fino ad arrivare al


presente.

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6. Immagina di legarle tutte con un filo del colore che più ti piace e di fissarlo al
presente.

7. Guarda con l’occhio della mente questo filo che collega il presente ai vari obiettivi
e alla manifestazione finale.

8. Apri gli occhi.

Apparentemente sembra di inserire le manifestazioni su un’unica linea del tempo, ma


le cose stanno diversamente: ti sposti su diverse linee di possibilità. Lo schema a p.
117 mostra quello che accade nella realtà.

Esempio schematico dei salti tra una linea di possibilità e l’altra per aprire una scuola internazionale.

In pratica, ogni volta che vivi in associato le diverse manifestazioni provando una
forte emozione, apri un portale su un’altra linea di possibilità. È un modo per
sintonizzarti su di essa. L’emozione è il quantum energetico necessario per far avvenire
il salto. In seguito, abiti la nuova linea per poi spostarti sulle altre. È ovvio che affinché
il salto possa verificarsi è importante seguire tutti i passi elencati sia in questo capitolo
sia in quelli precedenti. Infatti, affinché tutto funzioni è fondamentale applicare il
distacco.
Per aiutarti puoi usare la tecnica NQE per passare dal Focus Ordinario a quello
Universale per ogni Manifestazione che contempla il progetto (compresa quella finale).
Lo schema appena esaminato rende molto bene l’idea del salto quantico necessario
per passare dalla tua attuale linea di vita a quella desiderata: vedi quanto sono distanti?
Ti rendi conto che è necessario fare più passaggi per avvicinarsi alla linea virtuale che
si desidera incarnare?
Pensi che ci sia da lavorare un po’ troppo? Pensi sia troppo dedicare mezza giornata,
1 giorno o 2 al tuo progetto di Manifestazione?
Sei fai parte del club “Penso positivo e tutto va bene”, questo libro non fa per te.
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Chiariamoci: io non sono contrario al pensiero positivo, ma un’applicazione cieca e


ignorante (nel senso che si ignorano altri aspetti del complesso fenomeno) significa
prima o poi restare delusi.
Lo so che è più semplice andare dal guru di turno che grazie a un super atteggiamento
motivante, a musica e balli ti fa uscire dal corso pieno di energia e con la sensazione di
poter fare qualsiasi cosa. Però… dopo qualche settimana (se sei fortunato) finisce tutto
e non hai risolto nulla. Hai solo comprato emozioni. Per come la vedo io, spenderesti
meglio i tuoi soldi (risparmiando) andando in discoteca o al concerto del tuo gruppo
preferito.
Applicare il NQE significa diventare responsabili della propria vita per avviarsi
verso cambiamenti permanenti.
Com’è possibile comprendere quando usare la tecnica del Manifesting Multiplo? È
semplice, quando ti poni un obiettivo, chiediti: in percentuale, dove mi trovo rispetto ad
esso?
Se la risposta è 50 o 60% potresti provare a lavorare su una singola manifestazione
(o un paio).
Se invece ti trovi al 10 o 20% (percentuali basse al di sotto del 40%), dovrai
lavorare con le Manifestazioni Multiple come ti ho appena insegnato. Per ogni tappa
che individui, immagina di viverla e chiediti: “Ora, dove mi trovo in percentuale
rispetto all’obiettivo?”. Se le possibilità aumentano, vuol dire che sei sulla buona
strada. Vai avanti con questa domanda fino a superare la soglia del 50 o 60%, per
arrivare alla manifestazione finale (100%).

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14
APRI IL PORTALE SULLA REALTÀ
DESIDERATA
RISVEGLIA LA SCINTILLA DIVINA

Ho pensato di fornirti alcuni esercizi UTILISSIMI per imparare a visualizzare nel


modo corretto. Molta gente spesso dice di non saperlo fare, che è difficile. In realtà,
visualizziamo sempre. Infatti, rispondi a questa domanda: “Di che colore sono gli occhi
di tua madre?”.
Immediatamente visualizzi gli occhi e il colore. Inoltre, pensa ai sogni: sono nitidi e
sono fatti anche di immagini! Se non sai visualizzare, allora i sogni cosa sono? Il
problema è un altro: quando sogni, sei inizialmente in stato Alpha per poi sconfinare in
quello Theta. Quest’ultima fase cerebrale non è presente durante lo stato di veglia. Si fa
eccezione per l’Alpha che può essere generato partendo dalla stato di veglia (ad
esempio chiudendo gli occhi e rilassandosi).
Questi 2 stati sono importanti in quanto ti fanno accedere alle potenzialità creative
della tua mente. Nella quotidianità sei in stato Beta, momento di veglia in cui è difficile
creare, immaginare e attivare le funzioni creative.

Vediamo questa tabella sintetica:


• Stato Beta: stato di veglia, vigilanza (da 13 a 30 c/s).
• Stato Alpha: stato di rilassamento (da 8 a13 c/s).
• Stato Theta: profondo rilassamento (da 4 a 7,5 c/s).
• Stato Delta: sonno meditativo (da 0,5 a 4 c/s).

Non è mia intenzione fare una dissertazione sulle diverse onde cerebrali, ma farti
solo comprendere che se pensi di poter immaginare la manifestazione nel normale stato
di veglia, sei completamente fuori strada. Solo pochi riescono a passare facilmente dal
Beta all’Alpha, Theta o al Delta. Quindi, il primo passo è imparare a rilassarsi
ritagliandosi uno “spazio sacro” durante la quotidianità.
Ti consiglio di farlo in un ambiente dove nessuno potrà disturbarti, di accendere una
candela profumata e colorata (è un modo per inviare alla mente un segnale – la candela
– al fine di predisporla al rilassamento). Se già hai un tuo sistema, va bene: la
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meditazione, lo Yoga, l’autoipnosi o il training autogeno sono ottimi metodi per


apprendere l’abilità di cambiare stato. Tieni conto che già adesso lo fai: quando stacchi
la tua mente dall’ambiente circostante e pensi ad altro (senza volerlo), sei in uno stato
alterato di coscienza (Alpha), in quanto non sei pienamente presente. Devi solo
comprendere come richiamarlo quando ti serve. Invece, se non conosci alcun sistema,
puoi provare il seguente esercizio.

Esercizio - Rilassarsi
1. Chiudi gli occhi.
2. Mettiti comodo su una poltrona o su un letto.
3. Non incrociare le braccia e le gambe.
4. Metti i palmi verso l’alto.
5. Inizia a fare delle respirazioni profonde: inspira dalla narici, riempi lo stomaco, fai
un attimo di apnea ed espira lentamente a labbra socchiuse.
6. Continua con questo tipo di respirazione per qualche minuto.
7. Inizia a visualizzare una forma geometrica (un cerchio, un triangolo o un’asta)
dandole un colore.
8. In seguito fornisci le tre dimensioni all’oggetto geometrico e allenati a farlo
muovere nella tua mente.
9. Poi apri gli occhi.

La respirazione profonda, di per sé, tende a rilassare grazie alla neurofisiologia. Per
comprendere questo meccanismo pensa per un istante a quando sei rilassato: la tua
respirazione è più lenta come anche la tua postura. Puoi generare lo stato di
rilassamento respirando profondamente e assumendo una postura particolare (ad
esempio, seduto o sdraiato senza incrociare gambe e braccia).
Lo stato interno influenza la fisiologia, ma anche questa incide sul tuo stato.
Se può esserti di aiuto, ti consiglio di utilizzare musiche rilassanti. Quando avrai
imparato a rilassarti profondamente, puoi passare agli esercizi successivi.

Esercizio - Visualizzare l’oggetto del Manifesting


Rilassati e comincia a visualizzare cosa vorresti manifestare. Ad esempio, una nuova
casa, professione, relazione ecc. Lavora molto sui dettagli dedicando loro la giusta
attenzione: colori, luminosità ed eventuali suoni, rumori o parole.
Quando sei soddisfatto del risultato, passa all’esercizio successivo.

Esercizio - Visualizzare se stessi


Rilassati e immagina te stesso in prima persona: non vederti in dissociato, ma
immagina di vedere con i tuoi occhi. Ad esempio, allenati immaginando di osservare le
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tue mani, di percepire il tuo respiro, le sensazioni dei vestititi sulla tua pelle, il suono
della tua voce ecc.
In quest’esercizio non è necessario che tu ti veda dentro l’obiettivo che desideri
manifestare. È sufficiente solo allenarsi a vedere se stessi in prima persona.

Esercizio - Tutto insieme


Ora, mettiamo insieme l’oggetto del Manifesting e te stesso. Rilassati e visualizzati
mentre vivi la realtà dov’è presente la manifestazione. Ad esempio, se desideri una
nuova casa, vedi te stesso mentre esplori le stanze, senti l’odore di vernice fresca e dici
(ad esempio) a un tuo amico quanto sei felice di aver comperato la casa che hai sempre
desiderato. Questa visualizzazione dovrà essere vissuta in prima persona e attraverso i
5 sensi.
Quando visualizzi te stesso in prima persona nella realtà desiderata, stai aprendo un
portale sulla realtà desiderata stessa. Per questo è fondamentale imparare a
visualizzare, sentire le sensazioni e udire.
Questo programma è consigliato se hai difficoltà con le visualizzazioni, puoi saltare
questa parte se non ne hai bisogno.

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15
SINTONIZZATI SU ABBONDANZA E
RICCHEZZA
L’ENERGIA DELLA PROSPERITÀ

Quest’argomento è complesso e semplice allo stesso tempo, come tutti gli argomenti
che toccano il Manifesting. Spero che si sia ben inciso nella tua mente che il solo
pensare ai soldi e all’abbondanza non serve a nulla se non a illudersi e frustrarsi. Si
tratta di abitare una nuova realtà che chiaramente non si trova sulla tua linea di
possibilità.
Tieni conto che noi siamo in preda alle convinzioni profonde che abbiamo assorbito
durante la nostra crescita e tutt’ora ne assimiliamo altre che arrivano dalle persone che
ci circondano. Un mio collega concorrente, per scoraggiare i suoi allievi a
intraprendere la sua professione, installa in loro la convinzione che non c’è spazio per
loro. Come ci riesce? Quando qualcuno esprime il desiderio di diventare trainer come
lui o di mettere su una scuola di formazione, disegna un bel cerchio rappresentante il
mercato. Lo divide a metà dicendo che il 50% del mercato è suo; poi fa altre piccole
suddivisioni inserendo altri concorrenti e alla fine lascia una minuscola porzione
dicendo: «Vedi cosa ti rimane? Qui ci saresti tu e moltissimi altri come te. Non c’è
spazio. Lascia perdere!».
In questo modo ti fa credere che non c’è nulla da fare, se non dare i soldi a lui e
rimanere suo allievo a vita. Una convinzione di questo genere non solo influenzerà
negativamente i comportamenti dei suoi allievi, ma manifesterà la realtà limitante che
ha presentato. Furbo, no? Bene, occhio a cosa ti dice la gente: c’è una precisa volontà
affinché vi siano pochi individui a sguazzare nell’abbondanza mentre altri devono
vivere al limite della sopravvivenza. Un sistema come quello che ho appena descritto è
subdolo e spacciato spesso come un “buon consiglio”.
Il primo passo è lavorare sulle convinzioni limitanti come, ad esempio:
• i soldi sono sporchi;
• solo i truffatori, delinquenti e ammanicati sono ricchi;
• i soldi sono difficili da guadagnare;
• io sono destinato a vivere sempre in questo modo;
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• i soldi portano sfortuna.

Ho realizzato per te un test sulle credenze legate alla prosperità. In questo sarà più
semplice individuarle.
Nel seguente elenco troverai una serie di credenze limitanti legate al denaro e al
business. Leggile con molta attenzione e dai loro un voto da 1 a 10.
1 vuol dire che non ci credi affatto, 10 che ci credi pienamente.

I soldi sono sporchi.

Solo i truffatori, delinquenti e ammanicati sono ricchi.

I soldi sono difficili da guadagnare.

Io sono destinato a vivere sempre in questo modo.

I soldi portano sfortuna.

Il denaro non è importante.

Il denaro si guadagna lentamente.

Il denaro si guadagna faticosamente.

Se non nasci ricco, non lo diventerai mai, o è molto difficile.

Più guadagno, meno tempo ho per me (e/o la mia famiglia).

Fallisco in tutto quello che faccio.

Non sono bravo a fare tantissimi soldi.

Non so gestire il mio denaro.


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I soldi portano problemi (preoccupazioni per la loro gestione, stress ecc.).

Senza una laurea, non si fanno soldi.

La mia vita (e la vita in generale) è una sofferenza.

La vita è una lotta faticosa.

Ho una sfortuna bestiale.

La ricchezza porta pericoli.

Esamina quali sono i tuoi pensieri in relazione al denaro e lavoraci per eliminare le
credenze che ostacolano la tua felicità con le tecniche descritte nei capitoli precedenti.
Senza questo lavoro preliminare, il resto che leggerai non ti servirà a molto.
Un modo per capire se hai delle convinzioni limitanti consiste nel dare una risposta a
questa domanda: “Immagina di avere immediatamente 1.000.000 di euro, qualcuno te li
regala. Pensi di meritarli e di prenderli o credi che bisogna sudarseli?”.
Rispondi SINCERAMENTE a questa domanda e senti cosa dice il tuo “Io interiore”.
Sei davvero pronto ad averli qui, subito? Pensi sia per te impossibile guadagnare
1.000.000 di euro? Perché dovrebbe essere impossibile per te mentre per altri
dovrebbe essere la realtà? Vai oltre la risposta razionale, senti DAVVERO quello che
grida la tua parte profonda: ne è convinta o è timorosa?
Altre domande sono le seguenti: “Se entri in un negozio di lusso, come ti senti? A tuo
agio o pensi di essere fuori posto?” o “Se entri in un ristorante molto caro, sei in
apprensione per il conto?”.
Se sei a disagio, in apprensione o non ci andresti mai, bene… sei farcito di credenze
limitanti in relazione all’abbondanza e alla ricchezza. È ovvio che se non puoi
permetterti di entrare in un ristorante molto costoso (anche solo una volta l’anno), sei in
apprensione perché non puoi pagare il conto.
Invece, se potessi sporadicamente permetterlo e sei la classica persona che fai i conti
prima di ordinare, vuol dire che sei legato a schemi di pensiero limitanti.
Certo, penserai che farsi due conti prima di ordinare significa essere attenti alle
spese.
Ma è proprio questo il punto: se almeno una volta l’anno non riesci a darti alla pazza
gioia (sempre che tu possa permetterlo) e goderti l’abbondanza, vuol dire che non sei
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pronto.
Se sei contento della tua esistenza, ma ambisci a una maggiore abbondanza, credo sia
meglio fare qualche cambiamento sulle credenze.
Prova ad andare in un ristorante costoso: vivi per un attimo lo spazio mentale della
ricchezza, annusala e gustala. Chiedi il conto senza pensare a quanto stai spendendo.
Certo, non voglio dire che bisogna diventare degli spendaccioni, ma se pensi che stai
“buttando” i tuoi soldi e che avresti potuto spendere meno nel fast food sotto casa, vuol
dire che non sei in grado di abitare la realtà dell’abbondanza. È importante che tu la
faccia entrare dentro di te e che (se è possibile) inizi a frequentare persone che
abitualmente la vivono: vai alle loro cene, feste, frequenta le loro abitazioni, abita
questa nuova realtà e inizia a pensare di meritarla. Non significa “invidiarla”, significa
pensare che puoi averla anche tu.
Inoltre, NON cercare di manifestare direttamente il denaro: ti ho già detto che è solo
un mezzo e una forma di energia. Concentrati su una linea di possibilità in cui vivi come
vorresti vivere. Usa il Manifesting Singolo o Multiplo per realizzare la vita che hai
sempre desiderato.
Un mio caro amico ha recentemente vissuto un netto cambiamento nella sua vita
grazie a quest’attitudine mentale. Prima ragionava in termini di “meno caro”:
comperava solo cose poco costose e si rifiutava di spendere soldi per cose più
dispendiose. Quest’atteggiamento era dettato non da grossi problemi economici, ma da
un’impostazione mentale derivante dai genitori.
Mi sembra ovvio che se uno non può permetterselo, non compra oggetti costosi.
Però, anche quando poteva permettersi di comperare un bel computer, preferiva
prenderne uno inferiore in quanto più economico. Un bel giorno ha cominciato a
gratificarsi: se poteva permettersi qualcosa, la comperava, e iniziò a non sentirsi più in
colpa per quanto aveva speso. Nel giro di qualche mese le sue entrate economiche
migliorarono quasi per miracolo (?). Anche quando doveva pernottare in albergo,
finalmente aveva imparato a prenotarsi un 4 stelle piuttosto che un 3 stelle scadente e
lercio. Certo, era comunque oculato nel modo di spendere, ma finalmente imparò a
respirare l’abbondanza.
Con questo non voglio dire che dovrai spendere soldi che non possiedi indebitandoti,
anzi! Quello che ti dico è: se puoi farlo, gratificati con qualcosa che normalmente non
faresti a causa delle tue resistenze mentali. È importante farlo senza sentire sensi di
colpa.
Non dovrai neanche pensare: “Spendo questi soldi così arriva l’abbondanza! Lo
faccio solo per questo!”.
È sbagliato: devi farlo per vivere questa nuova realtà. Ripeto: non si tratta di pensare
qualcosa, ma di incarnare un nuovo te stesso, si tratta di sviluppare una nuova
consapevolezza.
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Chiaramente, se parti da possibilità molto basse, oltre al “vivere l’abbondanza”


dovrai fare un progetto di Manifesting multiplo che ti porti sulla linea di possibilità
attualmente lontana dalla tua.
Inoltre, impiega le tue energie per intraprendere azioni concrete sulla tua attuale
linea: apriti a nuove possibilità, parla con chi ha successo, cerca nuove idee, rinnovati.
Se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto.
Inoltre, hai a disposizione delle guide eccezionali: le sincronicità. Segui i segnali
dell’Universo: ad esempio, se incontri una persona che ti mostra un’idea, esaminala e
non rifiutarla solo perché non è “nelle tue corde”.
Certo, è importane che tu segua il tuo istinto: se senti che c’è qualcosa che non va,
vuol dire che non va fatto. Oppure, se qualcuno ti propone un affare e una serie di
coincidenze tendono a farlo rinviare, vuol dire che non dovresti farlo o che non è il
momento adatto. Usa sia la razionalità, sia le sincronicità.
Ti voglio raccontare come pubblicai il mio primo libro: a cavallo tra il 1997 e il
1998 scrissi un piccolo libricino sul Manifesting che pubblicai con una piccola casa
editrice locale. In seguito decisi di fare il grande passo rivolgendomi a un editore più
grande. Sentivo che dovevo parlarne con un mio maestro. Questo mi disse di mandarlo
a una specifica casa editrice direttamente all’attenzione dell’editore. Mi diede tutti i
riferimenti e feci come mi disse: dopo 10 giorni fui contattato per pubblicarlo, senza
pagare un soldo! In seguito scoprii che la normale trafila in questa casa editrice
consisteva nel mandare il manoscritto a un particolare ufficio preposto all’esame delle
bozze, quindi non direttamente all’editore. È molto probabile che se avessi seguito le
“regole” e il percorso più logico, quella mia prima pubblicazione non si sarebbe mai
manifestata. Ho semplicemente seguito il mio istinto e le sincronicità.

Riepilogando:
1. Lavora sulle convinzioni che limitano l’abbondanza usando le tecniche NQE dei
capitoli precedenti.
2. Inizia a vivere e ad abitare l’abbondanza.
3. Crea un progetto di Manifesting che ti porta verso la nuova realtà.
4. Agisci nel Qui e Ora CONCRETAMENTE aprendoti a nuove alternative.
5. Segui le sincronicità.

Conosco alcune persone le quali pensano che grazie al Manifesting è possibile


vincere alla lotteria: si tratta di follia allo stato puro. Sai quante intenzioni come la tua
sono focalizzate sul vincere? Ogni intenzione lotta per far uscire i propri numeri. Ti
rendi conto che le possibilità sono davvero bassissime? Quante persone si illudono di
risolvere tutto grazie a una cospicua vincita e non fanno nulla di concreto per migliorare
la propria esistenza nel presente? Si affidano alla Dea Bendata.

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Ricorda:
› solo tu sei artefice del tuo destino e della tua fortuna.
Vorrei concludere questo capitolo facendoti presente che il denaro è una forma di
energia, quindi, se hai con esso un pessimo rapporto, difficilmente verrà da te. Ad
esempio, se ti accorgi di pagare un po’ troppo qualcosa (magari l’avresti pagato meno
da qualche altra parte e non puoi fare più nulla), semplicemente pensa che è andata
così, punto e basta. Non fare come alcune persone di mia conoscenza che si dannano e
si arrabbiano: emetterai questo tipo di energia che tornerà indietro. Certo, se ti arriva
una multa salata, arrabbiarsi è indice di salute mentale! Però, in seguito, cerca di andare
avanti: se non puoi fare nulla di concreto, sbollisci la rabbia e accetta quello che è
successo. Il concetto di accettazione è diverso da “arrendersi” (come alcuni
equivocano): si tratta di andare oltre e lasciar andare le emozioni negative.
Infine, non vorrei essere frainteso sul concetto di Abitare l’Abbondanza: non devi
fare debiti e dilapidare tutti i tuoi soldi per vivere il benessere. Fai i piccoli passi che
puoi permetterti. Ad esempio, un rinnovo di guardaroba più cool è possibile grazie
anche a negozi che hanno prezzi accessibili; puoi scegliere di andare in un buon
ristorante un paio di volte l’anno GODENDOTELO fino in fondo ed evitando i sensi di
colpa.
Che senso avrebbe andare in un ristorante del genere e scegliere solo in base al
prezzo del menù? Meglio non andarci perché non sei pronto o non puoi permettertelo.
I soldi di per sé non fanno il benessere. Non mi credi? Conosco molte persone piene
di soldi che vivono come se fossero nella miseria: ammassano una fortuna e non la
usano per vivere bene. Che senso ha? Ripeto: non parlo di dilapidare il denaro, ma una
cosa è vivere nel benessere e nell’abbondanza, un’altra è avere una montagna di soldi
in banca e vivere come se non si possedesse neanche un centesimo; quindi, concentrati
sempre sul fine e non sul mezzo.

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16
LA CALAMITA DELLA FORTUNA
COME CREARE L’ONDA DELLA FORTUNA

La fortuna è un tema interessante che vorrei affrontare con te. È possibile attirare
momenti propizi nella nostra esistenza o solo alcune persone possono essere
considerate fortunate? Tu fai parte di chi non la merita o pensi che essa possa un giorno
bussare alla tua porta?
Certo che esiste e, come ho detto prima, tu ne sei l’artefice. Spetta a te manifestarla
nella tua esistenza. Com’è possibile? Questo fenomeno è possibile creando un’onda
emozionale di risonanza sintonizzata sulla fortuna.
Spesso facciamo il contrario: ci sintonizziamo sull’onda delle disgrazie! Un evento
nefasto inaugura la nostra giornata e, grazie allo stato emotivo negativo, ne attiriamo
altri a cascata.
Se iniziamo male la giornata, continua ad andare male per qualche altra ora.
Invece, cosa succede se sperimentiamo lo stesso stato emozionale che si prova
quando si è fortunati?
Puoi innescare un’onda sintonizzata sulla fortuna in modo da attirare eventi propizi a
cascata. Se mi chiedi di darti una prova concreta di questo fenomeno, non posso. Quello
che posso fare con te è farti riflettere: un fenomeno del genere ti è mai capitato, sia nel
bene che nel male? Penso proprio di sì. Si tratta di fare affidamento sulla propria
esperienza per credere al funzionamento di certi meccanismi. Ad esempio, ricordi
quando ti ho parlato del distacco, cioè che le cose arrivano nella tua vita proprio
quando non ti interessano più? Anche in questo caso, non posso darti una prova
scientifica, ma solo fare appello alla tua esperienza di vita.
Il primo passo per generare questa risonanza consiste nell’elencare le situazioni più
fortunate e significative che ti sono capitate. Non venirmi a dire che non ne hai mai
avute, ti prego! Fermati un attimo a pensare e sono sicuro che te ne verranno in mente
diverse, scrivile se è necessario. Quando focalizzi la tua mente su di esse, prova a
riviverle sentendo le emozioni che hai provato quando ti “è andata bene”. Esplora i vari
eventi e “vivi la fortuna”. In questo modo stai sperimentando lo stato adatto per
generare la risonanza necessaria: più è forte l’emozione, più la risonanza funziona.
Ad esempio, ricordati quella volta che hai trovato parcheggio non a pagamento in

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pieno centro, in orario di punta e al primo colpo; oppure, riporta alla mente quella volta
in cui hai preso un volo aereo e, per una serie di circostanze fortunate, ti hanno messo in
prima classe. Ricorda quella volta in cui hai preso il bus per il rotto della cuffia
arrivando in tempo all’appuntamento; oppure rammenta quell’occasione in cui sei
arrivato appena in tempo per spostare l’auto da un divieto di sosta un attimo prima che
il vigile ti facesse una multa.
Insomma, gli esempi sono davvero tanti, solo tu sai quali sono quelli più importanti.
Quando sperimenti quello stato emozionale fortunato, sei pronto per vivere la giornata.
Per migliorare quest’approccio puoi usare una tecnica chiamata ancoraggio, in modo da
attivare la risonanza a comando. Procedi in questo modo.

Esercizio - Ancorare la fortuna


1. Chiudi gli occhi e rilassati.
2. Rivivi uno degli eventi fortunati più forti.
3. Quando l’emozione è ben presente dentro di te, fai un gesto non ordinario (ad
esempio, incrociare le dita o battere le mani in un modo particolare)
pronunciando contemporaneamente una frase breve ma per te significativa (ad
esempio: “Per sempre vincerò”).
4. Compi quest’operazione per una decina di volte: accedi allo stato e compi il gesto
pronunciando la frase.
5. Verifica: apri gli occhi e pensa ad altro. Poi fai il gesto pronunciando la frase: cosa
succede? Se ti torna lo stato “fortunato”, la tecnica ha funzionato. Altrimenti
ripetila: ricorda che per ancorare bene, gesto e frase vanno pronunciati proprio
quando provi il massimo picco emozionale.
6. In seguito dovrai potenziare quest’àncora: nei giorni successivi ripeti la tecnica
quotidianamente, almeno per ventuno giorni. Più ripeti la tecnica, più la tua
àncora sarà potente.

Da questo momento in poi potrai usarla per generare la giusta risonanza ogni volta
che avrai bisogno di un pizzico di fortuna in più.
Ad esempio, sei alla ricerca di un posteggio in pieno centro? Lancia l’àncora in
modo da entrare nel giusto stato mentale. Naturalmente, se scopri di avere qualche
convinzione negativa in relazione alla fortuna, ti consiglio di lavorarci prima in modo
da eliminare ostacoli interiori.
Un mio caro amico fa il venditore. Dato che è molto bravo, un giorno decisi di
seguirlo durante il suo abituale giro per capire come facesse a concludere così tanti
contratti. Notai una cosa molto strana: quando concludeva una vendita con successo,
una volta lasciato il cliente, faceva un gesto con il braccio che significava “ce l’ho
fatta” e diceva: «E vaiiiiiii!». Quando poi andava da un nuovo cliente, ripeteva gesto e

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parola prima di incontrarlo. In questo modo aveva ancorato l’emozione legata alla
fortuna riattivandola a comando quando ne aveva bisogno. Gli chiesi se sapesse cosa
stesse facendo; mi rispose che per lui era un semplice gesto scaramantico per caricarsi.
Facendolo da diversi anni aveva creato uno stupendo interruttore di risonanza
fortunata. Certo, non sempre gli andava bene, ma in questo modo aumenta notevolmente
le sue possibilità. Ricorda che questa non è una scienza e non sempre 2 + 2 fa 4. I conti
si fanno sempre guardando la situazione da un punto di vista più ampio. Ricorda: tutte
le persone di successo hanno un gesto scaramantico che altro non è che un ancoraggio
per lanciare la risonanza della fortuna. Si tratta di piccoli gesti, abitudini e consuetudini
che nel corso degli anni sono diventati il loro “scoglio della fortuna”. Anche tu puoi
costruirtelo, si tratta solo di mettere in pratica quello che ti ho appena insegnato.

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17
QUANDO IL MANIFESTING NON
FUNZIONA
IDEE E SUGGERIMENTI PER SBLOCCARE IL
MANIFESTING

Può succedere che qualcosa non funzioni ed è normale, in quanto si tratta di un


processo particolare. Ad esempio, se qualcuno inserisce nel Manifesting tempi di
realizzazione troppo rigidi, potrebbero ritorcerglisi contro, in quanto gli elementi in
gioco sono davvero tanti: siamo co-creatori e non creatori.
Sul tema delle “date certe” bisogna fare dei chiarimenti.
Ad esempio, se devo manifestare una promozione a un esame, mi sembra ovvio che
la data è specifica. In questo caso è opportuno inserirla. Invece, se desidero manifestare
la prosperità, inserire una data specifica potrebbe essere deleterio. Una cosa è dire che
più o meno avverrà tra un anno, un’altra è pretendere che deve manifestarsi il 15
novembre del 2015.
Entriamo in sintonia con un processo, ma non ne siamo direttamente i “controllori”.
Forse questo concetto stona con quello che dicono altri miei colleghi, ma è così. Se
fosse come dicono loro, tutto sarebbe davvero possibile e non ci sarebbero limiti a
quello che si potrebbe fare. Qualche limite esiste ed è bene che tu lo prenda in
considerazione. Pensa solo a questo: quanti sono in grado di influire direttamente e
immediatamente sulla realtà come dei semi-dei? Che io sappia nessuno. Forse nella
storia dell’umanità si possono contare sulle dita di una mano gli individui che hanno
dato una simile prova. Tieni conto che sulla tua attuale linea di possibilità sei legato
alle leggi fisiche conosciute: bisogna spostarsi su altre linee, passare al Focus
Universale, rimuovere convinzioni limitanti e rispettare le leggi dell’Energia
Universale per compiere imprese apparentemente straordinarie. In questo capitolo ho
fatto un breve elenco di possibili casi in cui il Manifesting potrebbe non funzionare.
a) È troppo distante dalla tua linea di possibilità.
Se quello che desideri manifestare è troppo lontano dalla tua linea di vita, sai che
dovrai lavorare su manifestazioni intermedie. Valuta sempre molto attentamente ogni
progetto nella sua complessità analizzando il percorso che dovrebbe seguire. Se poi
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vuoi imbarcarti in manifestazioni eccessivamente distanti dalla tua linea, sappi che
rischi di non riuscirci o di impazzire (letteralmente) nel tentativo di farlo.
b) È incoerente con la tua Essenza e Mission.
Se la manifestazione è troppo lontana dalla tua Mission di Vita e dal tuo vero Io,
rischi che possa non verificarsi. Tieni conto che seguiamo sempre un “sentiero” per la
nostra evoluzione spirituale: alcuni eventi sono destinati ad avverarsi affinché noi
possiamo apprendere importanti lezioni di vita. Se lotti contro questo meccanismo, non
fai altro che nuotare controcorrente rinviando la lezione a un futuro non molto lontano.
Ho personalmente sperimentato questo fenomeno: puoi lottare con l’arte del
Manifesting finché vuoi, ma ci sono alcune esperienze (a volte negative) che dobbiamo
sperimentare per la nostra crescita. Prima di procedere con le tecniche, analizza con
cura la tua Mission di Vita e osserva le sincronicità: nulla avviene per caso.
c) Non vi è stata dedicata abbastanza energia.
Se la manifestazione richiede molta energia, possiamo procedere in due modi:
• Dividere l’obiettivo in più tappe.
• Praticare l’arte di manifestare quando sentiamo di essere in piena forma.
Senza il giusto Quantum non riusciamo a muoverci attraverso le linee di possibilità.
Inoltre, quando parlo di energia, mi riferisco anche ad azioni concrete nella vita reale
per dirigerci in direzione della nostra meta. Conosco troppa gente che si illude di poter
manifestare cose straordinarie standosene 24 ore su 24 a oziare in casa.
d) Non sei disposto a pagarne il prezzo.
Ogni obiettivo comporta un prezzo da pagare. Ad esempio, una villa al mare
comporta del tempo da dedicarci per la manutenzione. Una relazione sentimentale
comporta qualche rinuncia alla nostra libertà. Un lavoro più prestigioso richiede
maggiori responsabilità. Hai preso in considerazione i costi e i benefìci? E sei disposto
a pagarne il prezzo? Fai un’attenta analisi e cerca di comprendere se la manifestazione
ne vale il prezzo. Se per te è troppo caro, hai la risposta riguardo le motivazioni del
fallimento.
e) Non cogli le sincronicità.
Hai seguìto bene le regole e sei disposto a pagarne i costi, ma non riesci a cogliere i
segnali dell’Universo? Sei uno di quelli che si aspetta che la manifestazione bussi alla
porta standosene seduto comodamente in poltrona? È importante diventare sensibili alle
coincidenze e alle proprie intuizioni. L’Universo spesso ci serve su un piatto d’argento
quello che desideriamo, ma non ne cogliamo i segnali. Eventi ripetuti (nel bene o nel
male) sono delle preziose guide da seguire.
f) Sei troppo centrato sull’Ego: ricevi ma non dai.
Se pensi solo in termini di ricevere, blocchi l’Energia Universale scollegandoti dalla
tua Essenza. Prendi in considerazione tutto quello che ti ho detto sull’Ego in quanto ha
un ruolo cruciale in merito ai nostri fallimenti. Centrarsi troppo su se stessi non fa altro
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che limitare la tua connessione con l’Universo. È un po’ come respirare: il respiro entra
ed esce. Se blocchi questo processo, non puoi vivere. Si tratta di dare e ricevere…
ricevere e dare DISINTERESSATAMENTE. Ora, quest’approccio non dev’essere
frainteso: se qualcuno si approfitta di te, accetta quest’evento, ma agisci per far valere i
tuoi diritti. Dare e ricevere senza egoismo non significa mettere la propria testa su un
ceppo e dare la possibilità al primo malintenzionato di tagliarcela.
g) Stai lavorando su un falso bersaglio.
Spesso accade di concentrarsi sull’obiettivo sbagliato. Ad esempio, supponiamo che
si desideri manifestare una villa sul mare. Chiediti: “Quale bisogno soddisfa questo
desiderio?”. Voglia di rilassarsi? Questo desiderio può essere appagato in maniera
differente? Prima di lanciarti in un progetto di manifestazione prendi in considerazione
tutte le possibili alternative e scegli quella più in sintonia con la tua esistenza.
h) Il tuo progetto contrasta quello di altre persone.
Se un tuo progetto è contrastato da un gruppo di persone (e tu sei da solo), la loro
energia potrebbe sovrastare la tua vanificando ogni sforzo. Allo stesso modo, se parlo
dei miei obiettivi con persone che mi odiano/invidiano, la loro energia si sommerà
annullando ogni mio intento di manifestazione.
Quindi, stai attento a non rivelare i tuoi intenti alle persone sbagliate e quando
desideri lavorare su un progetto osteggiato da altri, cerca altre persone che possano
unirsi a te: la loro energia si sommerà con la tua aumentando le possibilità di vittoria.
Come puoi renderti conto, il processo è complesso e richiede lo sviluppo di una
certa consapevolezza interiore che significa cambiare visione di vita: non puoi illuderti
di poter applicare il Manifesting senza cambiare interiormente. È pura follia pensare
che si tratti solo di una semplice tecnica da applicare per ottenere qualcosa come
quando inforni una torta e sai che puoi ritirarla dopo mezz’ora di cottura. Chiunque ti
dica che è così semplice non sa di cosa sta parlando. Si tratta di sviluppare un’abilità,
non è qualcosa di tecnico. Questa si sviluppa con la pratica, compenetrandosi nel
processo e cambiando la prospettiva di osservazione della realtà. Non puoi pensare di
leggere uno schema, ripeterlo e ottenere a comando quello che vuoi se, ad esempio, in
fondo non ci credi e pensi che la vita sia difficile o che l’abbondanza sia un privilegio
per pochi.
Devi essere davvero convinto di quello che desideri manifestare. Sapere come
funziona qualcosa è molto diverso da esserne pienamente consapevoli. Ad esempio,
puoi guardare un video-corso sul tango argentino e provare qualche mossa, puoi anche
leggere un po’ di libri, ma è diverso dal praticarlo. L’arte di Manifestare è come
ballare: si tratta di un’abilità che si sviluppa con l’esercizio costante.

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CONCLUSIONI

QUANDO ARRIVA IL MOMENTO DI MANIFESTARE?


Molti individui affermano di voler apprendere le chiavi dell’Arte del Manifestare, ma solo in pochi sono
pronti a farlo. La programmazione interiore, l’Ego e una specifica volontà di un gruppo di individui fanno in
modo che tu non riesca a farlo. Pensaci un attimo: ti sto proponendo un approccio integrativo alla tua
esistenza che non può essere misurato. Ti esorto a staccarti dal tuo Ego in una società che tende a
rafforzarlo oltre a chiederti un atto di fede in un momento storico in cui questa è assente a causa della
situazione mondiale.
Mi sembra ovvio che quanto dico è per quei pochi che sono disposti a cambiare la propria visione del
mondo. Non è possibile modificarla solo per manifestare qualcosa e in seguito tornare alla vecchia visione:
significa solo prendersi in giro.
Ho personalmente testato sulla mia pelle questo delicato passaggio: fino a quando non vi è stato un salto
di consapevolezza, leggevo molti testi sul manifesting e la spiritualità, ma li comprendevo solo
razionalmente e li vedevo come ottimi insegnamenti difficili da applicare; solo dopo un cambio di visione
sono riuscito a integrarli nella mia vita. In altre parole, non si tratta di dire “Che bella visione, mi piacerebbe
ma è difficile!”, ma affermare “È così!”.
Se lavori a un progetto di manifestazione e dentro di te pensi che qualcosa possa remare contro o che
non sei sicuro che funzioni sperando in un intervento divino, vuol dire che non manifesterai quello che
desideri, cioè nulla (nella migliore delle ipotesi).
L’attitudine mentale adatta è: “Scelgo di fare questo, che ci riesca o meno non importa, faccio quello che
dev’essere fatto!”. Prendere in considerazione che tu possa fallire ed essere tranquillo allo stesso tempo è il
sistema migliore per manifestare.
Sai quante volte incontro persone che mi dicono: «Vorrei cambiare la mia vita… ahhhh… quanto lo
vorrei!».
La mia risposta è sempre la stessa: «Fallo, chi te lo impedisce?».
Dall’esterno io riesco a vedere che la loro situazione è mutabile anche solo con il Focus Ordinario, ma
non se ne rendono conto: pensano che bisogna aspettare chissà quale miracolo e che non abbiano le
capacità per farlo. È falso, la maggior parte delle volte sono solo scuse per giustificare le proprie incertezze,
paure e convinzioni limitanti. Se davvero vuoi cambiare qualcosa, soppesa costi e benefìci per poi agire!
Nella vita si agisce, non si desidera e non si aspettano interventi esterni, tu sei il tuo miracolo.
Fai parte di un processo di co-creazione incredibile, ma ne sarai escluso fino a quando avrai dubbi,
incertezze o sarai troppo attaccato al risultato.
Dovresti sviluppare un minimo di saggezza, non dico che dovresti diventare come Buddha, ma essere
consapevole delle leggi dell’Energia Universale:
Quello che provi ti sintonizza su una specifica realtà (Sintonia).
Nulla avviene per caso (Essenzialità).
Il distacco permette il fluire dell’Energia (Bipolarità).
Grazie alla comprensione di queste 3 semplici Leggi Quantiche potresti vedere la tua vita da una
prospettiva diversa, ma solo tu puoi decidere di farlo. Decidere. Si tratta proprio di questo: decidere di
cambiare le cose, non di desiderarlo. Semplicemente scegli di fare quello che va fatto.
In questo percorso ti ho fornito diverse tecniche per cambiare la tua mappa del mondo e aprirti alla
visione del Manifesting. Il lavoro potrebbe essere anche più lungo del previsto, è sempre una questione
soggettiva. Il primo passo è quello decisivo: puoi compierlo solo tu, e prima lo fai, prima potrai cambiare la
tua esistenza.
Smetti di vedere le cose in termini di “punto di partenza e arrivo”.
Nella vita non si arriva mai da nessuna parte perché è una continua evoluzione. Questo è il bello

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dell’Essenza che desidera sperimentare ed evolvere costantemente.


Quando si è davvero pronti per Manifestare? Forse adesso, domani o tra un mese. Ma la domanda è
sbagliata: tu stai già manifestando una realtà in base al tuo programma interiore e alle tue aspettative. Sei
come una barca che naviga con il pilota automatico. I dati li ha immessi qualcun altro e tu vorresti andare
altrove. Forse è arrivato il momento di disinserirlo e di scegliere la tua rotta.
Questo è il mio più grande augurio per te.

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Note

1 Il nome del gruppo di ricerca non corrisponde a quello reale per ovvie ragioni.
2 Anche il nome del progetto è stato cambiato.
3 “PNL”, di Vincenzo Fanelli - DVD + libro (Tecniche Nuove).

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Gli autori

Vincenzo Fanelli risiede a Milano. È uno studioso di Fisica Quantistica e di


Programmazione Neurolinguistica. La sua formazione in PNL (una branca della
Psicologia Cognitiva) inizia nel 1993 presso diversi istituti italiani ed esteri e culmina
nel 1999 con il livello Trainer in PNL riconosciuto dal Ministero Francese.

Durante questi anni Fanelli arricchisce la sua formazione con altre discipline come la
“Comunicazione non Verbale”, “Autoipnosi”, “Tecniche e Strategie di Comunicazione
Efficace”, “Enneagramma dei Tipi Psicologici” dedicandosi sempre più allo studio
delle discipline orientali e alla Fisica Quantistica. Sperimenta la Meditazione
Trascendentale, Dinamica e numerose tecniche per l’uso consapevole delle energie che
ci circondano.

Vincenzo fanelli crea un’interessante fusione tra la PNL e le nuove teorie della Fisica
Quantistica dando luogo a metodologie efficaci per la trasformazione personale. Dal
1999 in poi svolge otre mille ore come docente in corsi aziendali ed eterogenei inerenti
la Comunicazione Efficace, la Negoziazione, la Gestione delle Risorse Umane e la
Motivazione Personale nelle principali città italiane.

Nel 2000 Fanelli fonda, e ne è il presidente, SOLI DEO Top Comunication (TO),
associazione culturale senza scopo di lucro con la finalità di divulgare tecniche di
comunicazione efficace e PNL.

**

William Bishop è lo pseudonimo di un famoso ricercatore e studioso di meccanica


quantistica e di poteri psichici.

Dai tempi della “guerra fredda” fa parte di un gruppo di ricerca chiamato “Aurora
Team” le cui finalità sono l’esplorazione dei poteri latenti dell’uomo.

In particolare si occupa del “Progetto Genesi”, un programma di ricerca che esplora


il potere creativo dell’essere umano. Tutt’ora, in giro per il mondo, continua a indagare
e sperimentare nuovi metodi per risvegliare il potenziale umano.

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Questo libro è un viaggio che ti porterà a riscoprire una tua antica e sopita capacità: il
Focus Universale.

È qualcosa che può cambiare la tua vita immediatamente solo se ne comprendi il reale
significato.

Questo libro ti aiuterà a rivitalizzare questa abilità per manifestare la vita che hai
sempre desiderato.

Chi non ha mai sognato anche solo per un istante di avere in mano una specie di
telecomando per cambiare aspetti indesiderati della propria vita sintonizzandosi su una
realtà più piacevole?

L’autore ha scavato così a fondo per trovare verità non rivelate sull’umanità, elementi
che non solo riscriverebbero parti della nostra storia, ma anche buona parte della nostra
stessa natura.

In questo libro l’autore ci rivela tutto ciò che ha scoperto durante le sue ricerche sul
Focus Universale, l’antica pratica mistica in grado di cambiarti l’esistenza.

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