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CAUSE DI MALATTIA
Cause estrinseche: fuori di noi: cause siche, chimiche e biologiche.
Cause intrinseche: alterazioni genetiche, eccesso di difesa (ipersensibilità,
autoimmunità, ipercoagulabilità).
ESTRINSECHE:
• Cause siche:
Energia meccanica (Impatti), vibrazioni, rumori, pressione atm, radiazioni, calore,
energia elettrica…
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Sorgenti di Radiazioni:
Naturali: solari, terrestri, isotopi radioattivi
• Solare: fonte quantitativamente più importante e comprende tutte le regioni
dello spettro elettromagnetico, in gran parte bloccate dall atmosfera e campo
magnetico.
-Raggi infrarossi: assorbiti dal vapore acqueo ( lambda>1400nm)
-Raggi UV: assorbiti dallo strato di ozono a 24Km di altezza dalla terra.
(Lambda<290 nm)
-Radiazioni con 290 nm<lambda<1400 nm: giungono no al livello del mare
-Neutrini e neutroni: privi di carica, attraversano liberamente l atmosfera e non
sono bloccati da campo magnetico.
• Radiazioni: La crosta terrestre contiene elementi come uranio, radio, torio il cui
decadimento costituisce fonte importante di radiazioni naturali ed emettono
radiazioni corpuscolare alfa e beta, elettromagnetiche raggi gamma e materiali
gassosi che si generano durante il decadimento di alcuni elementi, tra cui esiste
il RADON: Gas radioattivo che si libera in atmosfera in corrispondenza di zone
ad elevata concentrazione di minerali radioattivi (uranio). Rischio alto quando
si concentra in abitazioni, perché va ad in uire sui materiali di costruzione.
Arti ciali: tubi catodici, acceleratori lineari, reattori nucleari, antenne per
comunicazioni.
-Apparecchiature di uso domestico: microonde, cellulari, TV..
-Impiego bellico di materiali radioattivi
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Raggi X: all aumentare della frequenza nella regione dei raggi X (e successive), i
tessuti ritornano trasparenti e solo parte dell energia è assorbita, ma con e etti di
ionizzazione di atomi e molecole)
COSA INNESCANO
Hanno un e etto speci co in base alla struttura/molecola che andiamo a
considerare:
Sulle PROTEINE, modi che e rotture. Ossidano gruppi sul drilici, formando
ponti disolfuro intra e inter catena. Inoltre, causano denaturazioni e alterazioni
funzionali, oltre che rottura di legami chimici, apertura dei ponti disolfuro e
decarbossilazione residui amminoacidici.
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TIPI DI DANNO
DANNO TARDIVO
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->Traumi penetranti
Penetrante in cavità:
-Emotorace è sangue che si è raggruppato tra i due foglietti della pleura
-Pneumotorace interruzione/perforazione di uno dei foglietti ed è entrata aria,
che li fa scollare.
->Traumi chiusi
No perdita di sangue, sono interessati organi di rivestimento e anche più
interni.
Volvolo: tipico del testicolo (torsione), un organo si gira sul suo asse vascolare
strozzando il vaso e interrompendo il usso, con lesioni di tipo ischemico
(assenza di tessuto ematico), anche al colon (ripiegamento delle anse).
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-Ipertro a cardiaca: aumento della gittata cardiaca e del volume del cuore
(cuore d atleta)
-Aumento della profondità e ritmo del respiro come meccanismo di
compenso, c è un aumento di CO2 e vado in Alcalosi metabolica.
-Il sangue è più indirizzato a organi nobili e ridotto a livello cutaneo (cianosi:
colorazione bluastra della pelle)
-USTIONI: da una semplice dilatazione dei vasi sottocutanei (arrossamenti e gon ore),
si può arrivare a necrosi estese (III grado) e carbonizzazione tessutale (IV grado).
Più va in fondo l ustione negli strati della pelle, più l ustione è grave.
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-Iperpigmentazione:
scurimento della cute causato da un anomala quantità di pigmento melanina.
-Ipercheratosi: processo di difesa della cute che al sole rilascia melanina dai grani dei
melanociti e aumenta lo spessore dello strato corneo (di difesa)
-Impetiginizzazione: infezione da parte di cocchi a carico della cute in corrispondenza
di bolle.
Sto interferendo sull epidermide, che fa da protezione dai patogeni esterni, se non ho più
la protezione, avrò infezioni: shock settico.
Mi protegge anche dalla perdita di liquidi, ma avrò, perdendola con III/IV grado, uno
shock cardiocircolatorio.
Se non riesco a tamponare queste due problematiche, la prognosi è exitus (morte)
-CONGELAMENTO
Si veri cano a temperature oltre i limiti siologici; raramente la parte colpita raggiunge
il passaggio alla fase solida dei liquidi cellulari (congelamento propriamente detto), ma
comunque si producono lesioni serie. Ci sarà una vasocostrizione con una colorazione
prima bianca, poi rossa e poi viola. La vasocostrizione è un processo ben regolato e
attivo, che però non riesce ad essere mantenuto a lungo perché si esauriscono gli stimoli
che la mantengo: si innesca così una vasodilatazione passiva, perché non funzionano
più i sistemi, arriva sangue senza ossigeno e dà diverse colorazioni.
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Causa sica:
• ELETTRICITA
Naturale:
Arti ciale:
-Continua (o stazionaria)
-Alternata: centrali idroelettriche o termoelettriche, che viaggia in linee ad alta tensione.
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A parità di voltaggio e amperaggio, la corrente alternata è 4-5 volte più pericolosa di una
continua. Infatti la continua è il passaggio che determina una contrazione cronica della
muscolatura e quindi l allontanamento del soggetto dalla fonte.
La corrente alternata invece, se a bassa frequenza il passaggio produce contrazione
tetanica (simultaneo estensori e contrattori) del muscolo con e etto paralizzante e non
si può allontanare dalla fonte. Se il contatto è prolungato causa ustioni di II e III grado.
E pericoloso se il corpo è interposto tra due conduttori, tra conduttore e terra o vicino a
un conduttore sotto tensione.
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-Basi forti: le lesioni sono più profonde per azione idrolitica di proteine e grassi
(saponi cazione) e provocano necrosi colliquativa con escare molli (come nei
congelamenti da terzo tipo).
-Acidi e basi deboli, aldeidi, come ammoniaca, glicol etilenico, hanno azione lesiva
limitata e causano irritazioni con stati in ammatori di bassa entità con tessuti di
rivestimento; Allergizzanti come formaldeide, derivati dei fenoli, latex, con eritemi e
shock ana lattici o ipersensibilità di tipo ritardato con formazione di eczemi.
-Tossici e veleni: tipo ed entità del danno dipendono dalla natura biochimica dei
bersagli, tra cui enzimi della catena respiratoria (blocco respirazione mitocondriale e
quindi no ATP e quindi no movimento muscolare), citoscheletro (blocco della
proliferazione cellulare, non può più fare mitosi e non può muoversi o cambiare forma),
ancora con i polimeri (blocco sintesi e trascrizione), recettori e trasportatori ionici
(alterazione SNC e muscolo), enzimi e proteine di trasduzione come fosfolipasi,
proteinchinasi…
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centro: i citocromi P450 contenenti EME e localizzati nel REL. Catalizzano redox
ricevendo e- da NADPH
I radicali alchilici vengono fuori dagli alo-alcani (Carbonio + sale) come il tetra uoruro
di carbonio. Per e etto delle reazioni di I e II fase vengono fuori i radicali che agiscono
causando alchilazione di macromolecole, azione mutagena, perossidazione lipidica
(vengono selettivamente danneggiate le catene di acidi grassi).
Gli intermedi elettro li sono glucatione depletori (coniugati con GSH) e sono dannosi
su proteine e acidi nucleici per i forti e etti ossidanti.
Es. TRIELINA, usato come smacchiatore.. tante sostanze usate in laboratorio come
trilammide o cloroformio.
Gli agenti riducenti O2 inducono una serie di reazioni redox a catena fanno sviluppare
anioni come quello superossido, molto instabile, che sono dannosi su proteine, A.N. e
lipidi e sono sostanze fortemente mutagene. Es. ditomicina C, doxorubicina (sono
antineoplastici).
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Alcaloidi della vinca (vinca minor): interferiscono con assemblaggio dei microtubuli in
metafase; in oncologia sono usati come arrestanti del ciclo; simile è la coniina, estratti di
cicuta.
Glicosidi: amigdalina e altri cianogeni come in mandorle amare e vari semi di ciliegie,
pesche e prugne. A livello gastrico libera Acido cianidrico (cianuro) che innesca gravi
intossicazioni.
-Le nostre barriere naturali in difesa alla loro attività sono cute e mucose, di norma
impenetrabili (tranne in caso di necrosi che dà ingresso nei tessuti)
Lisozima in secrezioni lacrimali, secrezione mucosa ed epiteli ciliati per le vie
respiratorie, la secrezione acida a livello gastrico (non e cace per grosse cariche
batteriche)
Sapro ti: sono normalmente presenti nelle nostre mucose, anche nei genitali e sono
competitori di altri patogeni di cui inibiscono l attecchimento.
Patogeni: solo quei microorganismi capaci di innescare la malattia in funzione della
propria VIRULENZA, che è l insieme delle caratteristiche che conferiscono la
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patogenicità. Causa lo stato di malattia, che sarà il bilancio tra virulenza e capacità di
difesa dell organismo ospite (soggetti fragili, in cui la risposta immunitaria è debole).
La malattia non si presenta subito, dipende dall incapsulazione.
-Ceppi patogeni per uomo sono vari e le capacità di indurre malattia sono direttamente
proporzionali alla loro capacità mutagena e ricombinante a livello molecolare, alla loro
resistenza ai trattamento e all insu cienza dei meccanismi difensivi dell ospite.
Il batterio, per creare danno, deve necessariamente avere capacità di invalidità, cioè
capacità di invadere i tessuti e quindi di colonizzarli tramite aderenza e velocità
proliferativa. Poi anche tossigenesi, cioè di produrre sostanze tossiche o fattori facilitanti
l invalidità.
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Esotossina es. tossina tetanica (sostanza prodotta dal batterio chlostridium tetani)
TETANISMO
Il TETANISMO è tipico in soldati feriti e neonati in paesi sottosviluppati
(contaminazione del cordone ombelicale al taglio). Lesotossina risale lungo gli assoni
motoneuroni spinali come proteasi e i primi sintomi compaiono entro giorni o
settimane. Il batterio ha forma a bacillo e presenta vari agelli. Cresce in ambiente
anaerobico. Entrato a contatto con le ferite, inizia a secernere due tossine:
-tetanolisina e tetanospasmina. La prima non ha nessun ruolo nella patogenesi, mentre
la tetanospasmina viene scissa da una protesi batterica in due catene, una pesante e una
leggera. queste due componenti agiscono sul motoneurone alfa bloccando la liberazione
dei neurotrasmettitori inibitori e non la loro produzione. In assenza di
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BOTULISMO
Il BOTULISMO è costituito da endospore subterminali molto resistenti e contenenti
esotossina botulinica, di solito ingerite. E un bacillo Gram+, presenta agelli, è
anaerobio.
Lesotossina botulinica è una neurotossina che blocca irreversibilmente il rilascio di
acetilcolina (Ach).
La tossina, una volta ingerita viaggia verso il tratto intestinale. Questa è in grado di
resistere all acidità dello stomaco senza alcun tipo di complicazione e non viene quindi
inattivata da acido gastrico ed enzimi proteolitici.
Nella maggior parte dei casi, la tossina viene assorbita a livello di duodeno e digiuno e
raggiunge il sistema nervoso periferico attraverso la circolazione sanguigna, andando ad
inibire i motoneuroni. Una volta che il neurone è compromesso dalla tossina, la cellula
non può secernere acetilcolina, si veri ca quindi un blocco colinergico e l individuo
sperimenta l inizio della paralisi.
La tossina botulinica è un polipeptide a catena doppia costituita da:
-Subunità A (55 Kd,catena leggera ) –> attività neurotossica, possiede attività
proteasica
-Subunità B (100 Kd, catena pesante) –> protegge la tossina dall azione degli acidi
gastrici
Le due catene sono legate mediante ponti disolfuro. La catena leggera è particolarmente
importante in quanto attacca una delle proteine della giunzione muscolare (SNAP25)
impedendo il rilascio di acetilcolina, mentre la catena pesante è fondamentale per la
penetrazione della tossina all interno delle estremità assoniche.
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Non sempre l ingestione porta alla malattia, la produzione della tossina è però favorita
da ambienti senza ossigeno, a basso contenuto di zuccheri, sale e acidità.
I sintomi: Paralisi accida (il contrario del tetanismo), disturbi dei movimenti oculari e
diplopia, con perdita del ri esso papillare alla luce. Alterazioni nella deglutizione,
assenza di salivazione, progressiva insu cienza dei muscoli respiratori, coscienza
integra ma con conseguente exitus.
Vi sono tre forme di botulismo, quello da ferita, quella infantile con continua
produzione della tossina perché l intestino dei bambini è privo di ora batterica, e il
botulismo alimentare.
-La terapia prevede trattamento con antitossina che controlla l azione della
neurontossina nel sangue. Essa però può prevenire il
peggioramento ma non cura.
COLERA
-Il vibrio cholerae è pericoloso per l eso-tossina proteica che produce, detta CTX.
Il meccanismo d azione di CTX mira ad alterare la concentrazione intracellulare di c-
AMP portando ad uno squilibrio nelle secrezioni di sali. Precisamente si blocca
l assorbimento di sodio e si promuove la secrezione di cloruri. Lo sbilanciamento
elettrolitico causa diarrea profusa grave con scariche intense ( no a perdere 1 litro di
liquidi all ora) e disidratazione, da cui debolezza e dolori muscolari per fuoriuscita di
potassio.
Da un punto di vista funzionale CTX è unesotossina binomiale di tipo A-B, si compone
ovvero di due frazioni proteiche:
-La subunità A (active) che svolge l attività, suddivisa in A1 e A2, tenute insieme da un
ponte disolfuro;
-La subunità B (binding).
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Il compito di quest ultima è di legarsi alla parete dell intestino tenue tramite il recettore
gangliosidico GM1 permettendo l ingresso nella cellula per endocitosi. Qui le
componenti A1 e A2 si dissociano e traslocano nel citosol dove provocano
disfunzionalità delle proteine G (tramite legame del GTP). In questo modo si rende
permanente l attività dell adenilato ciclasi ed i livelli di c-AMP aumentano, con
conseguente squilibrio degli elettroliti nel lume intestinale (Pompe Na/K) e espulsione
in lume di Na, Cl e H2O.
DIFTERITE
-Corynebacterium diphtheriaea: Di erite, importante causa di morte/disabilità
infantile. C è vaccinazione obbligatoria.
E un gram+ a forma di clava, immobile, acapsulato, e produttore di catalasi, che e ettua
una colonizzazione locale della mucosa faringea, innescata solo da esotossina di erica e
in particolare e dai ceppi tossigeni (Gene TOX).
Si presenta con sintomi dopo 5 giorni, con grave a ezione delle vie aeree superiori con
faringite, tonsillite e ulcere cutanee. Avremo inoltre necrosi della mucosa faringea con la
formazione di pseudomembrane, anche su tonsille, ugola o faringe che aiutano nella
diagnosi.
Si fa un tampone isolando parte di questo materiale, da cui si ricava il patogeno.
I pazienti inoltre presentano eritema della faringe, febbre medio-moderata, adenopatie
che creano ostacolo alla respirazione. Raucedine, tosse e miocarditi serie, oltre che
danni neuroni no alla paralisi. Si possono manifestare anche complicanze cardiache,
come cardiomegalia.
Lesotossina di erica, conosciuta anche come Tossina A-B, presenta due subunità:
la subunità A, che esercita l azione patogena;
la subunità B, il cui ruolo è quello di facilitare l entrata della subunità A nelle cellule
ospiti, legando la tossina ai recettori delle cellule bersaglio
Inoltre presenta 3 domini:
-Catalitico (ADP-ribositrasferasico)
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La tossina di erica agisce nel citoplasma ed il suo meccanismo nale è quello di inibire
la sintesi proteica di una ampia varietà di cellule, portando così a morte cellulare. Il
bersaglio principale è il fattore di allungamento 2, EF-2, il cui ruolo è quello di trasferire
il polipeptidil-transfer RNA dal sito accettore al donatore sul ribosoma della cellula
bersagilio. La subunità A inattiva quindi EF-2 grazie al meccanismo di ADP-
ribosilazione che blocca del tutto la sintesi proteica, portando così a morte cellulare.
Anche in questo caso di utilizza un antitossina come cura, che però funziona solo
quando la tossina è ancora in circolo e non è legata ai recettori.
-VIRUS
Il ciclo vitale di un virus cambia in base alle sue caratteristiche. Essi sono in grado di
creare 2 cicli: litico e lisogenico.
Litico: una volta penetrato in cellula, il virus la usa come fabbrica di genomi virali e al
termine delle sintesi la cellula ospitante viene lisata, rilasciando gli agenti patogeni.
Lisogenico: i virus si integrano in speci che sezioni del genoma ospite e continuano a
duplicarsi, creando danni alla cellula ospite che però resta in vita.
-MALATTIA DA PRIONI non classi cabile né come batterio, né virus o protozoa perché è una
molecola di natura proteica(un isomero conformazionale di una glicoproteina) che non
contiene acidi nucleici (e quindi l informazione ad essi legate) con la capacità di
trasmettere la propria forma mal ripiegata a varianti normali della stessa proteina.PrP-
res, proteina prionica resistente alle proteasi, e PrP-sc, proteina della scrapie, sono la
forma alterata di una proteina presente nei mammiferi in tutti gli organi ma in
particolare sulle cellule del tessuto nervoso.
Per esempio il morbo della mucca pazza. Sono malattie neurodegenerative a partenza
animale ma che facilmente si di ondono all uomo. Si provò ad isolare la causa ma non si
riusciva a trovare nessun batterio né virus, o organismi virulenti, che causavano
insorgenza di malattie degenerative dopo una lunga incubazione.
La causa era una PROTEINA->Prion, che innescava un circuito causanti neuropatie da
spongivite.
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Se e ettuo un analisi del SNC ho una marcata vacuolizzazione dei neuroni, quindi aree
di necrosi, dette anche encefalopatie spongiformi. Si vedono inoltre delle placche scure,
composte di ammassi compatti di proteine prioniche mutate PRPSC (sc deriva da
scrapie, danno del manto stracciato che hanno gli animali colpiti)
Il decorso è molto lento, ha un incubazione di diversi anni, ma appena iniziano a
manifestarsi i sintomi il soggetto muore entro i 6-12 mesi.
La trasmissione avviene da animale a animali come per gli ovini, da animale a uomo per
ingestione di carne, e tra uomo e uomo per trapianti, innesti e contaminazione di
sangue o ferri chirurgici.
Quando assumo la screpie per ingestione, nello stomaco vengono captate dalle placche
di Peyer (aggregati in cui vi sono cellule del sistema immunitario) in cui queste entrano,
oltre che nei macrofagi, linfociti e nei gangli del sistema nervoso enterico; così vengono
portate in tutto il nostro organismo, dove trasforma le wild type in proteine scrapie.
-Si presenteranno Atro a della corteccia cerebrale con ampliamento dei ventricoli
laterali. Il cervello sta perdendo cellule, quindi i ventricoli sono più grandi e il materiale
più scuro. Infatti microscopicamente vedremo un aspetto a spugna (spongiforme).
A livello del cervelletto, le cellule di Purkinje (le principali) si riducono e un forte
aumento di deposito di materiale amorfo, cioè di placche di proteine prioniche
insolubili.
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Non ci sono possibilità di intervento perché sono fortemente insolubili. Dovrei evitare
che si formino i precipitati, ma non posso scioglierli o un sistema enzimatico che lo
solubilizzi. Tutto è complicato dal fatto che la diagnosi avviene quando è già degenerato.
Cellule staminali
Patologia genetica
Si parla di malattie genetiche quando la causa determinante insita in una variazione
genomica (cio dovuta ad una mutazione del DNA). Mutazione: qualsiasi
cambiamento identi cabile ed ereditabile nel materiale genetico, non causato da
ricombinazione.
Le malattie genetiche vengono suddivise in:
-malattie da singolo gene, ereditabili
autosomiche dominanti
autosomiche recessive
legate ai cromosomi sessuali: X e Y
-anomalie cromosomiche generalmente non ereditabili (SOLO se interessano
spermatociti o oociti, essi possono venire trasmesse alla progenie dell individuo)
alterazioni del numero
alterazioni della struttura
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Poich abbiamo due copie dello stesso gene una malattia genetica per presentarsi deve o
colpire entrambi gli alleli, o colpire un allele dominante (che quindi viene espresso
anche in presenza dell'altro allele sano)
MALATTIE CROMOSOMICHE
Principali gruppi di alterazioni:
-ANEUPLOIDIA: eccesso o perdita di uno o più cromosomi; si deve ad errori nella fase
dell'anafase della meiosi, in cui non avviene una divisione equipartita dei cromosomi
-POLIPLOIDIA: quando una cellula contiene almeno un corredo aploide completo (23
cromosomi) in pi
• nello zigote il caso pi comune la triploidia (69 cromosomi): i feti poliploidi
muoiono in utero o vanno incontro ad aborto precoce
• quando la poliploidia (in genere tetraploidia) presente in una cellula somatica
compatibile con la vita della cellula stessa ed a volte fa parte di un meccanismo di
adattamento siologico
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promotrice, così che un gene che non doveva fare nulla, ora invece fa un milione di
copie.
Come individuarle: FISH: è un analisi genica; sigla che indica ibridazione in situ
uorescente . Costruisco una sonda, cioè un lamento di DNA complementare al gene
che mi interessa nel quale alcuni nucleotidi sono uorescenti, e la metto in incubazione
col lamento del paziente in analisi. Se più di due nucleotidi diventano uorescenti,
invece di 2 copie di un gene il paziente ne ha di più, 3-4 nucleotidi quindi che si
illuminano. Se invece vedo un solo punto uorescente vuol dire che è avvenuta una
delezione o che questo gene sia MUTATO, quindi non viene riconosciuto.
Un altra analisi è quella del cariotipo, molto più semplice poiché consiste nel vedere il
quadro generale dei cromosomi e vedere se ne manca uno o ce nè uno di troppo.
Le malattie cromosomiche sono il 6% delle cause delle morti prenatali, il 60% degli
aborti spontanei, oltre che il 20-30% dei concepimenti.
Anomalie autosomiche:
-Trisomia 21 (Down)
-Trisomia 18 (Edward)
-Trisomia 13 (Patau)
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La TRISOMIA 21, presenta un cariotipo con tre copie del cromosoma 21. Questo
avviene per non disgiunzione meiotica, cosicch un gamete porta 2 copie del
cromosoma 21 invece di una sola
La sindrome di Down si presenta con un rischio maggiore quanto più è avanzata l età
della madre, perché diminuisce il numero degli ovociti che posso utilizzare durante le
fecondazioni. Inoltre, questi ovociti sono cellule bloccate in metafase. Questo signi ca
che man mano che aumenta l età della madre, diventano progressivamente più vecchi
(paralleli all età della madre) e che quando completano le divisioni meiotiche possono
compiere degli errori: alterata disgiunzione dei cromosomi omologhi.
Se l ovocita ha i due 21 che non si allontanano, restano nell ovocita che sarà fecondato
dallo spermatozoo: Ci saranno quindi, due 21 dello spermatozoo e uno per colpa della
non disgiunzione, creando così la probabilità del 95% che si presenti la sindrome.
Non tutti i pazienti con sindrome di Down hanno la stessa serietà; alcuni hanno i
caratteri fenotipici molto più sfumati perché in realtà il 4% delle sindromi di Down non
è data dalla non disgiunzione, sono gli di madri giovani: in questo caso gli ovociti sono
portatori di una parziale trisomia 21 (ha un cromosoma 22 con un pezzettino di 21).
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Non invasivi:
-Lecogra a un metodo innocuo per la madre e per il feto che permette di mettere in
evidenza alcuni dei difetti pi gravi come anencefalia e spina bi da
-Uno dei test pi semplici consiste nel misurare il livello sierico di una proteina fetale
(MP) nella madre
Questi test sono in grado di mettere in evidenza difetti pi sottili di quelli che vengono
mostrati dall'ecogra a
alla stessa settimana di gestazione, anche se non danno la certezza al 100%
Invasivi:
-Lamniocentesi pu essere condotta tra la 15a e la 16a settimana di gestazione. Richiede
la rimozione di circa 20 mL di liquido amniotico, contenente un piccolo numero di
cellule amniotiche che vengono messe in cultura
Le cellule vengono coltivate ed usate per l'analisi dei cromosomi (cariotipizzazione)
Il liquido amniotico pu essere saggiato per la presenza di marcatori di errori del
metabolismo anche rari
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L'analisi dei villi tuttavia ha un rischio di induzione di aborto superiore a quello delle
altre metodiche, e va riservata alle situazioni a rischio grave
N.B. Con l'avvento delle moderne tecniche di biologia molecolare combinate con le
procedure di fertilizzazione in vitro, diventato possibile disegnare entro qualche
misura il nuovo bambino
Ci sono organizzazioni commerciali che propagandano una supposta capacit di
selezione del sesso del nascituro, attraverso la selezione degli spermatozoi
Gli spermatozoi con il gene X di eriscono da quelli con il gene Y e possono essere
separati attraverso metodiche come il FISH e la citometria di usso. Negli animali si
raggiunto una e cienza del 90 %
Al momento nelle nazioni occidentali la selezione del sesso ammessa solo in alcuni
casi di patologie legate all'X, gravi, intrattabili e che portano a morte precoce come la
distro a muscolare di Duchenne
Esiste la possibilit tecnica di selezionare i concepiti per altri caratteri, suscitando
moltissimi interrogativi etici
MUTAZIONI PUNTIFORMI
Un evento in cui una base azotata viene modi cata in un altra.
Possono essere mutazioni:
-Silenti: una base cambia, ma questa base codi ca per lo stesso aa iniziale.
-Conservativa missenso: vien cambiato un amminoacido, che però si trova nella stessa
classe cui appartiene l amminoacido originario. Quindi conserva la funzione.
-Non conservativa missenso: anche in questo caso cambia l amminoacido, ma questo non
fa parte dello stesso gruppo di quello originario, quindi non conserva la funzione.
-Nonsenso: la tripletta viene mutata in un codone di stop, quindi la proteina che viene
fuori viene troncata e arresta la duplicazione.
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-Frame-shi : per scivolamento del codice di lettura; cioè delezione o inserzione di una
base azotata nella sequenza, che cambia la codi ca di tutti gli aa che seguono alla
mutazione.
ESPRESSIVITA : variabilità dell espressione clinica della mutazione (sintomi, gravità, età
di comparsa…). Infatti, il fenotipo causato dalla mutazione è più o meno grave a
seconda dei singoli individui.
TRASMISSIONE AUTOSOMICA
DOMINANTE
E presente su uno dei 21 cromosomi
asessuali e basta un solo allele per far sì che
si manifesti.
Le caratteristiche di trasmissione:
-In ogni generazione c è almeno un
individuo malato.
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-Sia i maschi, sia le femmine (non c è preferenza di sesso perché non si trova sui
cromosomi sessuali).
-Ogni individuo a etto ha un genitore a etto.
-Ogni individuo a etto avrà in eguali proporzioni gli a etti e gli sani.
-Figli sani di un soggetto malato, avranno gli sani.
-Trasmissione verticale.
SINDROME DI MARFAN
E dovuta all alterazione di un gene ( brellina) che fa parte degli stromi connettivali e
codi ca per le componenti elastiche; il soggetto perde le caratteristiche delle bre
elastiche di molti distretti.
Sono a etti da aracnodattilia: dita molto lunghe, a causa dell inarrestato accrescimento
delle ossa, non frenate dalle bre elastiche.
Inoltre le componenti elastiche sono importanti nelle giunzioni della gabbia toracica,
cosa che può compromettere sia la respirazione, sia il cuore per via della valvola mitrale
(atrio-ventricolo sinistro), sia per la valvola aortica e per l aorta (aneurisma, cioè
dilatazione) in sé, sia, in ne, problemi alla vista perché la capacità di mettere a fuoco col
cristallino è tutto merito dei sistemi elastici: hanno problemi di accomodazione del
cristallino.
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ematuria, per rottura dei glomeruli: sangue nelle urine e forte dolore a causa
dell aumento di dimensione.
Non è un solo gene, ma più geni del cromosoma 16 che va a causare questa sindrome.
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ANEMIA FALCIFORME
(Chi presenta questa patologia è protetto dalla malaria)
I globuli rossi assumono la forma di falce (drepanociti), Beta-globulina (acido
glutammico), sesto esone, con bassa pressione di ossigeno, l emoglobina precipita, non è
più solubile e si compatta, precipita nell eritrocita deformandone la struttura.
In queste condizioni, gli eritrociti occludono i vasi e creano dolore nel distretto irrorato.
Hanno anemia cronica in quanto vengono eliminati subito; tutte le situazioni stressanti
(infezioni, ciclo..) creano un enorme aggravamento: Crisi aplastica (pochi GB).
Gli a etti vivono bene, oltre alle situazioni di stress, perché questa anemia è bilanciata
dal fatto che c è un ricambio midollare più veloce. Nel caso di stress non lo fa perché, per
esempio durante un infezione deve produrre anche globuli bianchi e altro, quindi
trascura la produzione di GR.
Va a in uire sui capillari del sistema nervoso e causano TIA (attacchi ischemici
transitori), sono dei focus di ischemia, e sul circolo capillare renale, con insu cienza
renale.
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FIBROSI CISTICA
E una malattia pediatrica che coinvolge la proteina che costituisce un canale al cloro; in
condizioni normali fanno entrare Cl nel lume dell albero respiratorio, a cui segue
l acqua: cosa che serve a rendere vischioso e elastico il muco e le secrezioni che
proteggono gli epiteli cigliati delle alte vie respiratorie.
Il canale, nella brosi cistica, non funziona più e non entra cloro e non esce acqua, così
queste strutture di muco diventano solide, con conseguenti problemi di elasticità e
dispnee. Sono molto più soggetti alle infezioni di qualsiasi tipo.
Questi canali sono anche a livello del Pancreas, dove fanno secrezione di una serie di
enzimi digestivi; a livello delle ghiandole sebacee e sudoripare.
Hanno quindi anche problemi di assorbimento e digestione e appaiono quindi come
fossero denutriti.
MALATTIE X-LINKED
Il carattere mutato è legato alla X, sono recessive o dominanti a seconda della capacità di
manifestare il fenotipo in singola e doppia dose.
-trasmissione obliqua
- gli maschi di madri portatrici hanno un
rischio del 50%
-tutte le femmine di padri a etti sono
portatrici e maschi sani
-maschi sani non trasmettono
-femmine omozigoti derivano solo da padre
a etto e madre portatrice.
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EMOFILIE
Connesse all attivazione della cascata coagulativa.
Per une ciente coagulazione, in caso di lesioni e ferite, devono intervenire tre fasi:
-Fase vascolare:Vasocostrizione, meccanica che tende a diminuire l uscita di sangue.
-Fase piastrinica: piastrine fanno un primo tappo, di
emergenza ma molto instabile.
-Fase coagulativa: attiva i fattori coagulativi (F+ numero
romano), che sono enzimi inattivi in circolo che, in caso
di lesione, si attivano in sequenza; ogni fattore attiva
quello successivo. Alla ne di questa attivazione a
cascata, si forma il coagulo e ettivo (GB, GR, piastrine e
una maglia di brina in cui sono intrappolati).
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In entrambi, i fattori sono prodotti non del tutto funzionanti, e in entrambi i casi
l alterazione si manifesta per la mancata attivazione del fattore centrale della cascata,
cioè il decimo X. Questo fattore 10 (X) è attivato da due attività ridondanti: nel caso
dell emo lia perdo una di queste due, la cui perdita prevede una coagulazione molto più
lenta del normale.
Il coagulo ritardato, anche con semplici microtraumi nelle articolazioni che
normalmente si risolverebbero in millisecondi, avviene dopo 10-15-20 secondi,
causando immissione di liquidi nelle articolazioni; questo attiva il processo
in ammatorio per eliminare il sangue, che però è lesivo poiché si ripete tante volte
nella stessa sede, danneggiando l articolazione stessa.
Si veri cano dunque:
-Ematomi: emorragie nel tessuto connettivo sottocutaneo o della muscolatura,
super ciali o profondi->il soggetto non può muovere il muscolo con contratture,
paralisi nervose e atro e.
-Emartri: emorragie entro cavità articolari, con distruzione più o meno estesa delle
cartilagini articolari, alterazioni ossee e tessutali, con deformità articolare nei bambini in
crescita.
-Ematuria: presenti nei casi più gravi; perdita di sangue dalle urine
-Epistassi ed Emottisi: sangue da naso o bocca.
-Complicanze neurologiche con emorragie intracraniche, epidurale (compressione
midollo spinale)
MALATTIE DA TRIPLETTE
Causate da ampli cazione di una tripletta, in genere CAG codi cante per glutammina.
La ripetizione è tollerata per un numero di triplette inferiori a 35-40; per ripetizioni
superiori avvengono errori di lettura e trascrizione, ampli cando a loro volta questa
tripletta e si scatena la malattia. Sono suddivise in:
TIPO I: la ripetizione è coalizzata in regione esonica, quindi di per sé queste ripetizioni
portano modi che della proteina nale.
TIPO II: le ripetizioni sono in regione intronica; non necessariamente è attivata la
sequenza sulla proteina nale, ma è comunque in grado di alterare la funzione nale,
perché nelle introniche ci sono le regioni promotrici e regolatrici che in uiscono.
-Le triplette danno alterazioni perché: la protiena avrà tante code codi cate dalla
sequenza di glutammina, o bre e brille molto simili ai vibrioni; esse possono alterare i
ussi di Ca intracellulare, che può decidere vita o morte della cellula; inoltre alterano la
funzione dei mitocondri e della trascrizione genica di proteine coinvolte in tro smo e
sopravvivenza del neurone.
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ANTICIPAZIONE fenomeno per cui nelle generazioni successive aumenta la gravità dei
sintomi clinici e si riduce l età di insorgenza della malattia (il numero di ripetizioni
aumenta di generazione in generazione a causa delle mitosi successive cui le cellule
germinali maschili vanno incontro.
COREA di HUNTINGTON
Le COREE, in particolare la corea di HUNTINGTON, sono esempi di queste malattie.
Nelle coree la proteina mutata è l HTT (hungtintina) importante a livello del nervoso
perché ha la funzione di gestire le caspasi 3 e 9, che inducono apoptosi. La produzione
di BDNF(fattore neurotro co cerebrale) che stimola la crescita nevosa e regola la
trascrizione agendo a livello del promotore e del trasporto assonale e vescicolare,
interagendo anche con proteine citoscheletriche e sinaptiche. Inoltre, forma complessi
con proteine HIP1, AP2 e clatrina per endocitosi.Gli aggregati brillari di hungtintina
precipitano nella cellula nervosa, che muore non potendo più svolgere le sue funzioni.
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Attorno alla quarta quinta decade di vita iniziano a manifestare la malattia, ma ha anche
forme infantili. La malattia dura 15-20 anni.
A livello macroscopico presentano lesioni a livello dello striato con evidente atro a dei
nuclei caudati che formano il margine laterale dei ventricoli, marcata riduzione della
materia grigia entro i gangli della base di GABA e dell enzima responsabile della sua
sintesi (decarbossilasi dell Ac. Glutammico); marcata atro a corticale.
Caratteri distintivi sono i movimenti coreici: disturbi ipercinetici con contrazioni rapide
e involontarie di arti e viso, i soggetti hanno andatura acerbata come se ballassero e con
posizioni anomale delle mani. Queste alterazioni sono invalidanti, anche sul linguaggio;
apatia, depressione, irritabilità, disinibizione, ossessioni, ma non vi sono alterazioni
della memoria.
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Necrosi:
Somma di cambiamenti morfologici che seguono la morte cellulare in un tessuto o
organo. Sono cellule sane e completamente funzionanti.
le cellule cercano di resistere allo stimolo dannoso esterno, ma se questo persiste la
cellula non riesce più a reggere l adattamento e iniziano ad entrare in una fase di danno
irreversibile: una serie di alterazioni irreparabili la cui ne è solo la morte.
Nella fase di adattamento invece, se tolgo la fonte di danno, la cellula adattata può
tornare a funzionare come sempre.
Apoptosi:
processo siologico che include segnali di suicidio speci ci che portano alla morte
cellulare. Cellule che di solito sono vecchie o non servono
Es.Cellule dell endometrio, ogni 30 giorni vengono private dell apporto ematico per
strozzatura e muoiono per APOPTOSI.
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Anche quando i bambini nascono con ancora le dita divise del tutto, le cellule vanno in
apoptosi perché quelle membrane tra le dita non servono più.
N.B. E importante sapere come muoiono le cellule, come per i tumori per poter
uccidere tutte le cellule.
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ADATTAMENTO
I processi di adattamento cellulare sono:
-Atro a: riduzione delle dimensioni della cellula o organo
-Ipertro a: aumento delle dimensioni delle cellule
-Iperplasia: aumento del numero delle cellule
-Metaplasia: Cambio di un tipo cellulare in un altro tipo normale.
-Displasia: modi ca della cellula in un altra però anormale, non identi cabile
istologicamente.
ATROFIA
Insu cienza della glottide: parte alta della laringe dove vi sono due pliche che
costituiscono le corde vocali. In condizioni normali esse sono molto vicine tra loro e si
aprono e si chiudono al passaggio dell aria, permettendo la fonazione. Per una carenza
di qualsiasi tipo, i due lembi iniziano a diventare più secchi e sottili e poiché riducono il
volume, la cavità diventa visibile e non si chiude più bene. Le cellule si riducono perché
iniziano a fare poche sintesi.
Altro esempio di atro a, quando togli il gesso/arto immobilizzato, il muscolo non in
attività non fa sintesi se non al minimo, risulta secco perché è andato in atro a.
IPERTROFIA
Allenamento in palestra: quando le dimensioni della cellula aumenta perché fa
tonnellate di sintesi proteiche e di organelli.
Può essere anche a carico del cuore: ipertro a ventricolare-> tipico degli atleti o di chi
so re di pressione alta.
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IPERPLASIA
A livello di alcuni epiteli ghiandolari, aumento delle cellule attive a secernere sotto
stimoli esterni.
METAPLASIA
Esofago di Barè-> ricorrente re usso gastroesofageo: insu ciente chiusura del fondo
dell esofago quando entra nel cardias. Lepitelio dell ultimo tratto si ritrovano ad adattarsi
ai succhi gastrici che risalgono: l epitelio diventa alto, mucosieroso, come quello dello
stomaco, si è quindi modi cato in un altro tessuto, normale.
Altro esempio, epitelio delle alte vie del fumatore. Il fumo, stimolo dannoso, causa un
processo di metaplasia trasformando le cellule dell epitelio alto e colonnare che secerne
muco, in un epitelio basso e che cerca di cheratinizzarsi, poiché deve difendersi dalla
tossicità.
DISPLASIA
Prevede la presenza di un tessuto displastico: modi cato in modo tale da non
conservare alcuna caratteristica istologica del tessuto di provenienza. Esse danno
origine al tumore e rappressenta la parte periferica del focus neoplastico in
accrescimento. Sono così modi cate e sottoposte a cambiamenti che possono andare
solo incontro a neoplasia.
NECROSI
Mitocondri: blocco la
fosforilazione ossidativa e si
ferma la produzione di ATP
con tutti le reazioni che
funzionano grazie ad essa+
rilascio di Ca nel cito.
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IPOSSIA (Ischemia)
Leterocromatina diventa
eucromatina e non si possono
più duplicare le proteine, che
vengono inoltre denaturate.
Se si blocca la fosforilazione,
crolla l ATP, a livello del RE c è
un distacco di ribosomi e
quindi non c è più sintesi.
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Quando viene a mancare ATP per ischemia, smettono di funzionare PMCA: aumenta
Ca, aumenta Na. Inizia a funzionare al contrario la Na/Ca e il mitocondrio inizia a
incamerare calcio.
Inoltre, sul mitocondrio si formano MPT, dei fori.
Il mitocondrio cerca di bilanciare questo processo buttando fuori degli ioni positivi, cioè
l idrogeno, ma ciò fa crollare la possibilità di portare avanti la catena di trasporto degli
elettroni. A questo punto la cellula è destinata a morte.
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ha iniziato ad esprimere sulla super cie le selectine e molecole di adesione per nucleo li
perché sta segnalando l ischemia e che alcune cellule sono morte: i nucleo li devono
oltrepassare l endotelio e ripulire le cellule morte. I neutro li però, quando rimetto il
sangue, agganciano le molecole di adesione ed entrano per pulire la cellula: attaccandosi
però costituiscono a loro volta una nuova ostruzione, ritardando ancora il usso. E per
colpa dell accumulo di sangue in questa zona, rilasciano fattori in ammatori oltre a
pulire, creano un danno di nuove cellule.
Quindi nel primo momento di irrorazione i danni non diminuiscono, ma aumentano,
perché c è anche il rilascio di polimor nucleati tossici.
N.B. infarto dura 8-10 s, con intenso dolore. Per capire se si è avuto, si vede il dosaggio
delle isoforme della creatininchinasi. Esso può essere prodotto dalle cellule cardiache,
dal tessuto nervoso centrale e dal muscolare scheletrico. E ovvio che se faccio una
corsa, nelle ore successive aumenta la creatininchinasi (prodotta dai muscolari in questo
caso) perché le cellule sono andate in so erenza. Ma aumenteranno quelle muscolari.
Se invece vedo un aumento dell isoforma del cardiaco, vuol dire che si ha avuto un
infarto. E dopo l infarto avrà una zona cardiaca che non funziona più.
Durante il processo di necrosi, i danni sono visibili a livello morfologico, sia a livello di
nucleo, sia cisterne, super cie libera etc… Queste modi che portano a lisi, facendo
perdere l intero contenuto della cellula.
Le modi che morfologiche che si veri cano nel danno reversibile sono a carico delle
dimensioni e della forma delle cellule, facendole apparire rigon e (gli ioni portano
acqua all interno) e le iniziali modi che dei compartimenti di membrana.
-La situazione inizia ad essere disperata quando sono evidenti i danni di membrana
(spaccatura) o il distacco dei ribosomi dal RER (e il suo rigon amento), o danno a
carico del materiale genetico che inizia a compattarsi (Picnosi) e dissolversi (Cariolisi->
che degenera poi in Carioressi con completa dissoluzione del nucleo).
I buchi sulla cellula sono pori di membrana che segnano che le cellule si stanno lisando.
-Una serie di proteasi del citoscheletro, iniziano l eliminazione di proteine
citoscheletriche, canali etc.. anche radicali liberi dell idrogeno Specie tossiche per la
cellula, poiché ne causano lisi.
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-Il contenuto della cellula, ormai lista, viene fuori e rimane intrappolato nel tessuto che
avvia una
-Risposta in ammatoria, che andrà a ripulire la zona dove ci sono i detriti cellulari e per
segnalare che c è qualcosa che non va e da cui l organismo si deve difendere.
-E un processo passivo Perché non c è ATP.
Non è l unico modo per attivare l apoptosi, può per via intrinseca, che si ha quando uso
dei chemioterapici o radiazioni a basse dosi, accade anche per l endometrio nel ciclo
mestruale. Viene attivato un sensore, a loro volta attivano Max e BAk che alterano la
permeabilità del mitocondrio, che rilascia il Citocromo C, che associato ad ATP forma
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un complesso detto APOPTOSOMA, che avvia la via delle caspasi: la 9-3-7, seguendo il
processo spiegato prima.
TIPOLOGIE DI NECROSI:
-Necrosi coagulativa: indotta da ischemia
I due coni più chiari di questa milza, sono le zone ischemiche, in cui si è bloccato
il ramo principale, quindi vuoti di sangue. Il tessuto è identico a quello normale,
è come se fosse congelato (ecco perché coagulativo). Perché non vedo
degradazione del tessuto Perché siamo in acidosi, la condizione di ipossia fa sì
che questo materiale non abbia più potere enzimatico (enzimi litici non
funzionano). Un altro esempio, è l infarto del miocardio: se blocco l a usso di
sangue ho l ipossia.
-Necrosi grassa: nel caso della ghiandola mammaria, dopo un urto si crea una zona di
cellule morte, dove restano delle bolle (quelle bianche), che non sono altro
che l accumulo di grasso delle cellule mammarie. I puntini viola sono cellule
della risposta in ammatoria.
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-Necrosi caseosa: infezioni da batteri
MARCATORI DI NECROSI
Esistono dei marcatori di Necrosi usati molto frequentemente: enzimi epatici. Es.
Epatiti. Indicano la già avvenuta morte delle cellule cardiache, e sono rappresentati
soprattutto dalle troponine (Tn), dalla CPK e dalla sua frazione miocardiospeci ca MB.
GOT e GTP sono anche ALS e ALT. In particolare, il test con troponina: essa aumenta
(positivo) entro poche ore dal danno cardiaco e rimane alto per più di due settimane.
L'aumento della serie di test della troponina nelle ore successive, può aiutare a fare
diagnosi di infarto.
liver=fegato
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RADICALE LIBERO specie chimica che contiene uno o più elettroni spaiati, cioè un
elettrone che occupa da solo un orbitale molecolare o atomico
Instabile: per la disposizione dell' e (= l'atomo o la molecola sono fortemente instabili);
la reattività chimica dei radicali è molto elevata.
Reazione a catena:
Se un radicale libero reagisce con un "non radicale" si forma un altro radicale libero e
ciò si può ripetere (reazione a catena) no a che due radicali liberi non si combinano
casualmente fra di loro
Reagisce con:
composti chimici inorganici e organici (proteine, lipidi, carboidrati) trasformate a loro
volta in nuovi radicali liberi (autocatalisi= fonte di ulteriori radicali e
AMPLIFICAZIONE del processo).
Quindi:
-NO: mediatore generato da c. endoteliali, macrofagi
e neuroni, può agire esso stesso da radicale o essere
convertito in radicali quali l' anione perossinitrito
(ONOO-), NO2- e NO3.L'ossido di azoto è un
neurotrasmettitore, è coinvolto nella risposta
immunitaria, è un potente vasodilatatore, un
secondo messaggero.
-NOS1 (neuronal NOS) ed NOS3 (eNOS): enzimi
costitutivi controllati dai livelli intracellulari di Ca2/
calmodulina
-NOS2: enzima inducibile (a livello trascrizionale),
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ORIGINE ESOGENA:
-Radiazioni (UV, raggi X, ionizzanti): idrolizzano H₂O producendo ROS (radicale
idrossile ed idrogeno)
-Fumo: radicali a lunga vita nel catrame + a breve vita nella parte aeriforme
-Farmaci: chemioterapici
-Alcool
-Inquinanti ambientali: veleni, tossici, pesticidi, diserbanti
Lazione dei radicali liberi e la loro attività tossica: se è lunga l emivita, più sono i radicali
che si riproducono e più è duraturo il processo. Formatosi il primo radicale, impatta con
un nuovo elemento generando una nuova specie e così via nché due radicali non si
neutralizzano vicendevolmente o quando il radicale viene reso inattivo da speci ci
sistemi enzimatici. Se non sono neutralizzati, sono in grado di reagire con tutti i
costituenti della cellula e della matrice, determinando stress ossidativo.
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-Lesioni da ripercussione
-Pancreatiti
-Sclerosi multipla-Ipertensione -Invecchiamento
INATTIVAZIONE ENZIMATICA
—Superossido dismutasi: catalizza la conversione del superossido (0₂ ) in acqua
ossigenata e ossigeno molecolare. Converte il superossido in H₂O₂
2 O₂ + 2 HH₂O₂ + O₂
—Glutatione perossidasi: tripeptide che svolge azione protettiva nei PMN (leucociti
polimorfonucleati); catalizza l'ossidazione del Glutatione ridotto (GSH) in glutatione
ossidato (GSSG) neutralizzando radicali idrossilici. In pratica:
-Riduce l'H202 in H20 ed Ossigeno
-Trasforma i lipoperossidi in idroperossidi stabili (blocca la catena di peross lipidica)
-Catalizza le reazioni
H₂O2 + 2 GSH →GSSG + 2 H₂O
2 OH+2 GSH →GSSG + 2 H₂O
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-Vitamina C: elimina radicali liberi nei liquidi intra-, ed extra-cellulari; rigenera vit. E
neutralizzata dai radicali liberi, scavenger di ossigeno singoletto, radicale idrossilico e
superossido (limone, arancia, pompelmo, peperoni e vegetali a foglia verde, pomodori,
more)
-Carotenoidi e Flavonoidi: assumibili solo con la dieta (carote patate dolci, pomodori,
cantalupo, albicocche) (soia, vino rosso, mirtilli, ribes, melograno)
LA RISPOSTA IMMUNITARIA
È mediata da:
-REAZIONI PRECOCI DELL IMMUNITA NATURALE (o INNATA)
E la prima linea di difesa, in cui rientrano immunità umorale e immunità
complemento-mediata. Ho poche possibilità di rispondere agli elementi estranei e non è
in grado di salvarmi la vita, poiché è grossolana a bassa selettività e speci cità. Svolge un
grosso ruolo nel ridurre le molecole o agenti di minaccia ma che non protegge del tutto.
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A livello degli epiteli ci sono le DIFENSINE, peptidi ricchi in cisteina che uccidono i
batteri e miceti, si trovano soprattutto in cute e neutro li.
Anche le CRIPTOCIDINE a livello intestinale.
IMMUNITA’ ACQUISITA
TEMPI DI INNESCO
10-15/20-30 giorni per quello adattativo perché le cellule native, linfociti B o T, messi
in circolo dagli organi linfoidi primari (timo per i T e midollo osseo per i B), non hanno
mai visto prima un antigene, quindi qualcosa di estraneo. Quando lo vedono in circolo,
devono fare un processo molto preciso che attraversa fasi di attivazione, proliferazione
clonale, di erenziamento e maturazione della risposta e ettrice.
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Tutti questi processi avvengono a livello dei tessuti linfoidi come linfonodi, milza, timo e
in parte midollo emopoietico. Gli antigeni vi arrivano per due vie:
1) oltrepassano la barriera epiteliale, arrivando nella cellula dendritica e trasportate
nei linfonodi
2) arrivano per via sanguigna e vengono captate dalle cellule dendritiche ematiche e
per via milza arrivano al linfonodo. Le cellule dendritiche sana cellule APC (Cellule
Presentanti l Antigene).
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Il nostro organismo è tollerante ad una grossa fetta di elementi potenzialmente patogeni
perché il nostro Sistema Immunitario riesce a comprendere che tali elementi non c
minacciano direttamente. Esso però deve rispondere ad altri elementi dannosi e quando
entra in azione deve anche essere sicuro che la risposta e ettuata sia e cace perché i
processi e ettuati sono biologicamente costosi), so sticati e che se non vanno avanti
correttamente portano a morte del soggetto.
Gli elementi che si innescano durante un processo di risposta Immunitaria (per linfociti
linfociti T, ect.). Esistono tanti patogeni: virus, batteri, miceti (candida, aspergillus),
Consideriamo i primi 3 patogeni. Tali elementi sono complessi e sono caratterizzati
entrambi da più antigeni diversi tra loro. Inizialmente nella risposta Immunitaria
intervengono macrofagi, che hanno immunità aspeci ca. Della loro risposta
immunitaria Il nostro organismo non se ne ricorda e, in caso di una seconda
esposizione, la risposta sarà Identica alla precedente ma soprattutto non protettiva. Una
risposta è protettiva quando è veloce e speci ca.
Quindi c'è bisogno che ci siano più linfociti a riconoscere più antigeni, rispettando la
proporzione 1:1 (un linfocita-un antigene).
Nel nostro organismo in condizioni normali girano meno linfociti (milioni) rispetto al
patogeni (miliardi). Per far si che si creino tanti linfociti per contrastare i patogeni, il
Sistema Immunitario attiva nel modo seguente:
linfociti che girano in circolo sono de niti Resting (silenti) che non hanno mai visto
alcuni antigeni, che potenzialmente possono riconoscere gli antigeni che ci minacciano.
Quando un linfocita (T o B) vede per la prima volta un antigene e una porzione
antigenica di un patogeno, esso si deve specializzare e ettuando 3 passaggi, attivarsi
(imparare a riconoscere solo quell antigene), proliferare ( aumentare il numero di
linfociti per un determinato antigene) e di erenziarsi (di erenziarsi in cellule e ettrici
per generare killing del patogeno (per linfocita T la produce anticorpi in grado di
uccidere il patogeno (per linfocita B)
Ciò non avviene sempre. Per far si che avvenga ciò ci si avvale di cellule APC (antigen
presenting cell) cellule self, in genere cellule dendritiche, che Incorporano il patogeno
ed esprimano sulla super cie l antigene al anco di una molecola segnale di self, I MHC.
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Solo quando vengono riconosciuti questi due segnali partono i processi di attivazione,
proliferazione e di erenziazione.
Parte di queste linee cellulari, dopo proliferazione e clonazione escono dal linfonodo
(sono attive e in grado di riconoscere bersagli e vanno in circolo, dove diventano
molecole e ettrici (sia B che T) e bloccano il patogeno. Giungendo in periferia nel sito
di infezione primaria tali linfociti riconoscono i macrofagi connettivali infettati
(riconoscimento mediato da interazioni ligando-recettore speci che) e inducono killing
del patogeni e delle cellule self infettate.
Inoltre si ha la formazione di un clone particolare di cellule T, le memory, che non solo
non andranno in apoptosi ma avranno memoria dell' antigene e in un secondo prossimo
contatto con esso riusciranno ad intervenire rapidamente in difesa dell' organismo in
quanto non devono più e ettuare riconoscimento proliferazione e di erenziazione.
In questi processi di attivazione sono coinvolte anche delle molecole solubili, delle
citochine. Succede che quando i linfociti T, CD4 o CD8 positivo, interagiscono con un
macrofago tessutale infettato, si ha produzione in entrambi i tipi di linfociti di molecole
solubili come le citochine, in particolare l' interleuchina 2, prodotta e rilasciata dal
linfociti T, e interagisce sul recettore IL 2 presente sul linfocita stesso e induce la fase di
proliferazione dei linfociti con formazione dei cloni ( fase di sviluppo clonale).
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La sola interazione tra il TRC (recettori dei linfociti T) e MHC (complesso maggiore di
istocompatibilità) della cellula dendritica (di prima classe se si ha infezione virale) non è
su ciente per l'attivazione della risposta immunitaria. Si parla in questi casi di allergie,
dove i linfociti non si attivano e non fanno la proliferazione clonale. Per proliferare viene
secreta una citochina con azione paracrina (dal linfocita sul linfocita T) qual è
l'interleuchina oltre a quelle prodotte dalla cellula dendritica (APC) come l'interleuchina
12, 5 e 7) che permette allo stesso linfocita T di proliferare.
1) Speci cità:
- Ogni linfocita riconosce un unico EPITOPO (quella piccola parte di antigene che lega
l'anticorpo speci co. La singola molecola di antigene può contenere diversi epitopi
riconosciuti da anticorpi di erenti) o determinante Antigene. che può dare origine ad
una risposta immunitaria speci ca.
-Ag. diversi suscitano risposte speci che
2) Diversità:
-linfociti di erenti costituiscono il repertorio linfocitario formato da almeno 10^-9
10^-11 diverse speci cità (peri Linf. T)
-estrema variabilità dei siti di legame con l'Ag dei recettori linfocitari; rende il Sl capace
di rispondere ad una grande. varietà di Ag
3) Memoria:
II SI già entrato in contatto col patogeno (risposta primaria), è in grado di rispondere ad
un successivo incontro con una maggiore a nità e rapidità (RI secondaria)
4) Autolimitazione:
eliminato il patogeno intervengono meccanismi in grado di spegnere la risposta
riportando il SI a stato di riposo funzionale (omeostasi)
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Fase e ettrice: distruzione del patogeno; in questa fase possono intervenire cellule non
linfoidi e meccanismi di fagocitosi, facenti parte dell'immunità naturale.
Le cellule che si sono clonate e di erenziate, sono
andate in circolo e vanno a trovare l antigene che ha
scatenato il segnale e lo eliminano. Quindi la quantità
di antigene è diminuito quindi non mi servono più
tantissime clonazioni, quindi questa si ferma una volta
eliminato parte dell antigene, molto Linfociti vanno in
apoptosi e si riducono di numero. Questo accade nella
fase di declino.
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B) catene (zeta), che hanno domini fosforilabili, molecole di super cie con domini
tirosin chinasici
Associata al TCR c'è anche un'altra molecola, CD4/CD8 (CD4 per elper, CD8 per T
Citotossico) che speci camente riconosce I MHC in un punto diverso dal TRC, ed è un
sistema ulteriore di riconoscimento del self.
IlCD4/CD8 ha associato ad una molecola LCK, una tirosin chinasi, che, nel momento in
cui TRC è legato ad MHC antigene e CD4 è associato ad MHC, si attiva e verrà
fosforilata la catena interna delle catene zeta. Tale fosforilazione richiama un'altra
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chinasi, ZAP70, che fosforila un' altra proteina, la fosfolipasi c gamma. Quest' ultima
fosforilata fa partire l' attivazione, attraverso I classici secondi messaggeri che sono
aumento del Ca citosolico (che induce attivazione dei sistemi calmodulina mediati, tra
cui calcineurina) e del diacilglicerolo (che induce attivazione delle fosfochinasi c). Ciò fa
partire dei fattari trascrizionali NFKB e N-FAT.
La fosfolipasi, oltre a far attivare questi fattori trascrizionali, si lega a LAT, proteina di
super cie che, una volta fosforilati, richiama proteine adattatrici di membrana quali G-
protein o small G-protein (come RAS), proteine molto vicine alla membrana plasmatica
in forma inattiva (in quanto legate al GDP) e che, attivandosi, rilasciano GOP = legano
GTP, molecola che fa partire la trasduzione del 2 segnale attraverso AMP a fosfolipasi
(secondi messaggeri).
Sia dalle proteine g che dalla fosfolipasi c partono processi di attivazione, quali delle
MAP chinasi, La fosfolipasi c agisce sulla membrana a livello del fosfoinositolo difosfato
che, dopo esser stato degradato, si scinde in Inositolo 3 fosfato (13, presente nel danno,
ha recettore speci co sul RE fa rilasciare Ca dalle cisterne e da attivazione della
calmodulina) e diacilglicerolo (che attiva la fosfochinasi c, chit va ad agire su altri fattori
trascrizionali quali NFKB, attivandoli).
Riassumendo, a partire dall' attivazione del recettore TCR partono 3 vie diverse di
trasduzione del segnale:
Tutti questi geni che si attivano in seguito a queste 3 vie di trasduzione fanno si che
debba iniziare a produrre interleuchina 2 (fattore paracrino) e il recettore per l'
interleuchina 2 (presente sul nfocita T stesso), inducendo cosi la proliferazione e la
formazione del linfocita T speci co per uno ed un solo antigene.
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esistono di diverse (es. fattori della coagulazione) e vengono indicate con la lettera c)
seguito da un numero, proteine libere e tranquille nel nostro plasma inattivate
E' un sistema aspeci co innato di lisi di patogeni, in particolare di lisi batterica che, una
volta attivato (legandosi alla super cie batterica), fa si che il batterio sia più facilmente
visibile da parte del macrofagi, in quanto i macrofagi posseggono un recettore speci co
per i fattori c del complemento, in particolare il 3. Portano cosi ad un fenomeno di
opsanizzazione (circondamento) del batterio e la rendono appetibile per il macrofago.
1) di tipo classico, che parte dal riconoscimento di un anticorpo, di una IgM o di due
IgG ( perché legate alla super cie del batterio). E' un fenomeno più e cace e
specializzato poiché è necessario aver fatto qualche anticorpo per quel batterio e
potenzia la sua azione perché i macrofagi presentano anche del recettori per i
frammenti FC delle lg. Parte dal ci, che si legherà sulla porzione FC dell' IgM o dell'
IgG (Frammento Cristallizzabile, catena pesante dell' immunoglobulina, che sarà di
varia classe) (solo le IgM fanno partire la via classica perché sono le prime lg che
produciamo). Una volta legatosi, questo diventa un enzima attivo (convertasi) e
riesce ad agire su due fattori della cascata, il c2 e il c4, Interagendo con essi, li spacca
liberando due frammenti a testa, a e b. Le porzioni b (c2b e c4b) si legheranno alla
membrana batterica mentre le porzione a (c3a e c4a) andranno in circolo. Le
porzioni c2b e c4b, una volta attivate, de nite come un unico complesso chiamato
c3 convertási, spaccano il c3 in c3b (che si lega sulla super cie batterica) e in c3a
(che resta libero in circolo). Dopo tale attivazione, c4b c2b e c3b costituiscono a
loro volta un blocco chiamato c5 convertasi, che spacca il c5 in c5b (si lega alla
super cie batterica) e in c5a (che resta libero in circolo). [c3a e c5a da ricordare ] In
seguito al legame del c5b con la super cie batterica, il complesso formatosi attiva 3
fattori successivi (c6-c7-c8), che vengono incastrati nella membrana e attiveranno a
loro volta l' ultimo fattore della cascata, il 9/ un insieme di proteine che si
approfondiscono lungo la membrana plasmatica batterica e costituiranno la parete
di un poro acquoso, Tale poro permetterà l'ingresso di acqua e indurrà lisi
osmotica.
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[Parlando della via classica, le IgM girano in forma planare, e con tale forma non
riescono a far incastrare e ad attivare il complemento (che è a trifoglio). Solo quando
saranno presenti sulla super cie del batterio ci sarà possibilità di legare ad esse il
complemento c1 ed innescare la lisi]
ATTIVAZIONE LINFOCITI B
Risposta mediata da Linfociti B detta anche UMORALE, perché alla ne della
produzione di questi linfociti B e alla loro di erenziazione in plasmacellule, deve essere
prodotto un anticorpo.
Lattivazione dei linfociti B è molto so sticata e costosa a livello energetico, perché da
ogni linfocita B si sviluppa un clone di 4000 cellule o più che sono Linf. B e ettori
speci ci per un solo determinante antigienico (se l antigene completo ha 3 determinanti,
devi moltiplicare 4000x3). Da ogni clone linfocitario B si producono 10^12 molecole di
anticorpi, quindi molto poche.
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discreta di anticorpi protettivi (come covid).
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IV) IgE, sono le meno prodotte se non in casi di allergia, sano le tipiche Ig dell'
ipersensibilità di I tipo.
V) IgD, sono monomeriche e sono recettori per l'antigene presenti sulla super cie del
linfociti B.
Dove avvengono
Come per i linfociti T, l' attivazione del linfociti B avviene a livello di organi linfoidi
secondari (es. milza, dove iniziano le risposte umorali in circolo, linfonodi drenanti,
distrettuali a livello del collo a quelli inguinali, MALT: tessuto linfoide associato a
mucose, localizzato nella zona posteriore al naso e alla gola).
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Da ora, non faranno più, per questo antigene, riconoscimento e attivazione, solo le altre
fasi, quindi saltano due fasi e sono avvantaggiati da ora in poi.
DIFFERENZE UMORALE 1a e 2a
Quindi, le di erenze tra la risposta umorale primaria e secondaria sono:
1) la risposta primaria a primo contatto con un antigene produce anticorpi primari IgM
in 5-10 giorni mentre con la secondaria le IgG si producono in 2 giorni
2) la concentrazione di anticorpi IgM nella primaria è discreta mentre la concentrazione
di IgG in quella secondaria è assai elevata (IgM bassa a nità e IgM alta a nità)
3) la classe di anticorpi prodotti nella risposta primaria sono prevalentemente IgM e
qualche IgG mentre nella secondaria quasi esclusivamente IgG e qualche IgE e IgA.
4) l'a nità dell' anticorpo nella primaria è bassa (IgM) mentre nella risposta secondaria
è alta (IgG)
5) la primaria viene indotta da tutti i tipi di antigene, mentre la secondaria viene indotta
esclusivamente da antigeni proteici (ossia vi deve essere interazione tra linfocita B con
linfocita T Helper per attivazione risposta secondaria).
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N.B. Il TORC: un esame diagnostico che si fa alle donne in gravidanza, nel primo
trimestre, per legge, e che conta la quantità di IgM e IgG nei confronti di toxoplasma,
citomegalovirus, herpes e rosolia.
Un referto di IgM numerose simboleggia che ho l infezione in corso o l ho avuto da
poco, cosa che può dare grosse malformazioni al feto. Se invece ho IgG non mi
preoccupo perché ho fatto contatto ma l ho superato.
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c3d, che fa partire ancora più rapidamente il
segnale da parte del Linfocita B che
riconosce l antigene. Serve quindi ad
accelerare il riconoscimento.
N.B. Curiosità
Se sento un nodulino (ghiandola gon a) alla base della gola, dietro le orecchie etc., ci
chiediamo che abbiamo febbre, gola rossa, dolore al tatto, se ci sono vuol dire che c è una
risposta in ammatoria in atto e sta succedendo nel nodulino quello che abbiamo
spiegato, cioè la risposta immunitaria all interno di stazioni linfonodali.
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non sta nella zona rosa, ma nella zona blu (dov è il B), quindi permette l avvicinamento
cercando CXC5 nel follicolo, avvicinandosi a B. In B invece aumenta l espressione di un
recetti che riconosce CCR7, chemochina che sta nella zona rosa, in modo da avvicinarsi
alla periferia con lo stroma. Tutto ciò avviene in 7 giorni, e una volta fatto l incontro ci
vogliono altri 7 giorni per far partire la produzione di immunoglobuline.
Per la risposta immunitaria ci vorranno quindi 20-30 giorni
((((CD40 e CD40L/MHC di II classe - TCR sono altri legami che avvengono nella
comunicazione tra i due linfociti.Un altra molecola accessoria è una citochina, che
facilita la proliferazione e lo switch isotipico da IgM in IgG ad alta a nità.)))))
-Un altra caratteristica tipica dei Linfociti B, non trovato nei Linfociti T è il tipo di
immunoglobuline che vengono prodotte.
Come fa il linfocita B che deve cambiare il tipo di Ig
Scambio isotipico delle catene pesanti (switch da IgM a IgG)- Plasticità della risposta
immune. Diversi anticorpi fanno diverse risposte e ettrici. La scienza dell anticorpo più
e cace è fatta dal linfocita T che dice al B qual è il tipo di immunoglobulina più adatto
per i diversi casi:
-Se il patogeno è un virus (ha proteine e non LPS) la risposta da IgM non è protettiva.
Per difenderci conviene usare IgG, prodotte dall' interazione di un B con un T Helper 1,
il quale produce una citochina come l' Interferone gamma (citochina), che fa proliferare
i linfociti B e gli permette di compiere lo switch isotipico da IgM a IgG ad alta a nità. Ci
devono essere IgG perché sono neutralizzanti, ossia legano le proteine del capside virale
ancora in circolo e fanno in modo che il virus non entri in altre cellule.
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N.B. T-Helper 1 e 2: Sono entrambi Helper e funzionano uguali, ma una volta che sono
entrati in contatto con B, gli 1 producono un fattore solubile detto l interferone gamma
che dice ai B che deve produrre igG perché il patogeno che deve essere fagocitato,
inoltre attiva e potenzia la funzione dei fagociti.
Se il T-Helper è 2 invece indica il parassita, infatti inizia a produrre interleuchina 4 che
indica al B di produrre IgE, perché servono ad attivare mastociti ed eosino li.
ESEMPIO COVID Per il covid vengono fatte interleuchine (la 6 alta, che è il fattore
febbrile, ma anche la 4 alta e anche la 10 che sopprime la risposta, in più non è manco
un parassita ma un virus, quindi c è produzione anche di altro) che dicono cose diverse,
che fa impazzire l organismo e che causa diversi danni a livello cardiaco, polmonare,
circolatorio.
Praticamente arrivato tutti i sistemi di risposta del sistema in ammatorio a sistema del
polmone, cosa che inizia a digerire gli alveoli polmonari. Infatti anche i guariti,
continuano a portarsi avanti segni di brosi polmonare (distruzione di cellule che non
riesco a riformare).
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Nelle mucose, primi presidi di difesa sica, sono presenti IgA in quanto sono lg che
hanno componente secretoria che permette loro di funzionare bene. La loro produzione
da parte del linfocita B viene indotta o dall' interazione alcune cellule delle mucose c da
linfociti presenti nelle mucose, che producono TGF6 che permette la produzione in IgA.
SUDDIVISIONE LINFOCITI T
Il sistema immunitario è costituito da 2 componenti importanti:
CELLULARE
T Helper 1, che attiva e potenzia il killing di macrofagi e PMN e attiva i linfociti s e gli
dice di fare difesa umorale contro antigeni proteici producendo IgG
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SECRETORIA
A) Macrofago: fa tipicamente uccisione diretta dei patogeni perché libera i granuli dei
lisosomi e una volta inglobato il patogeno libera I ROS (radicali liberi dell' ossigeno) e
NO (ossido nitrico al suo interno. producendo Interleuchina 12, citochina che fa
di erenziare i T helper. Inoltre producono interleuchina 1 e TNF, citochine che fanno
fare risposta in ammatoria (il primo è un pirogeno) e richiamano i PMN nella sede dell'
in ammazione. Essi esprimono molecole accessorie quando sono APC in particolare 87
e MFC, elementi di attivazione dei T Helper.
Ci sono tre vie di attivazione per questi fattori del complemento: classica, alternativa, da
lectina (che non faremo)
La classica: il primo fattore che si attiva è C1 ed ha la forma a ore; questo si attiva
perché riconosce una membrana su cui sono legate delle IgM (legate non sono più
planari ma innalzano una conformazione dove si aggancia il C1) o due IgG vicine.
Quindi C1 si lega e inizia ad attivare la cascata, prima detta. C3a e C5a vanno persi e
continuano a camminare sul siero, ma attenzione
Una volta che C5 si è legato, C6, C7, C8.. iniziano a richiamare il C9, che sono delle
proteine che si incastrano nello strato fosfolipidico e che cominciano a fare un poro da
cui entra l acqua e viene tutto lisato.
Non avviene su self, ma solo su non-self. Perché questo è un processo regolato da
inibitori di attivazione che garantiscono che anche per un qualsiasi errore il C1 si è
legato sul self, la lisi non va avanti.
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Per via alternativa: ha solo una di erenza, cioè che il primo fattore non è il C1 ma il C3,
che si attiva solo perché riconce caratteristiche biochimiche come LPS, infatti esso si
attiva su una membrana in cui non ci sono nemmeno gli anticorpi. Ed è un processo
innato che non ha mai visto antigene o di produrre immunoglobuline M o G. A partire
dal C3 procede in maniera analoga alla classica. Ma è un processo rischioso Perché si
sta attivando solo sul riconoscimento della membrana, come fa a non sbagliarsi seppur è
avventato Se per errore si lega sulle membrane self, si legano degli inibitori che
bloccano il processo.
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1) uno tipico, mediato da secrezione di granuli enzimatici costituiti da perforina
(molecole che hanno e etto simile al 9 del complemento, foro della membrana) e
granzima (enzima di lisi proteica). Succede che tali molecole vengono rilasciate sulla
membrana del bersaglio, tramite una "sinapsi di morte" creatasi tra il linfocita cd8+ e la
cellula infettata. La perforina crea dei varchi e fa entrare il granzima. In seguito il cd8+ si
distacca, interrompendo la sinapsi di morte, e la cellula che ha subito ciò letteralmente
va in apoptosi (morte pulita) ACIA
2) interazione FAS FASL, (interazione vista nell' apoptosi, nell' attivazione per via
estrinseca in cui il cd8+ contiene una molecola di super cie attivata precedentemente,
un FASL che interagisce col recettore FAS presente in tutte nelle nostre cellule. Tale
interazione attiva le caspasi e attiva apoptosi caspasi mediata. La cellula muore con
morte pulita, senza danno delle strutture circostanti.
-Linfociti B
Devono produrre anticorpi speci ci e che sono speci ci e ad alta e cienza di legame
per UN SOLO Ag. Devono inoltre neutralizzare microbi e tossine, opsonizzare e
fagocitare i patogeni. (Opsonizzare: rendere appetibile)
Inoltre, attivano il complemento in determinate condizioni, come la presenza di una
IgM che lega una parete o due IgGlegate vicine, che agganciano C1.
-Complemento: C3a e C5a Sono dei fattori che ritroveremo nel processo
in ammatorio, sono segnalatori. Chemotossine e anatomotossine, cioè segnalano
l in ammazione.
-Macrofagi
Eliminano gli agenti esterni tramite liberazione nel fagosoma di granuli di enzimi litici o
tramite liberazione di radicali liberi dell ossigeno o di NO.
Secernono anche un importante citochina, interleuchina 12, è una di quelle che
determina il di erenziamento dei Linfociti T-Helper.
Produce anche interleuchina 1 e TNF, che ampli cano la risposta in ammatoria e
richiamano leucociti
Inoltre esprime di una serie di molecole costimolatorie e cofattori come B7 e MHC che
attivano linfociti B e T-Helper.
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Altre citochine prodotte durante le
attivazioni linfocitarie, TNF e LT,
promuovono il reclutamento dei leucociti
e attivano il processo in ammatorio.
Varie opzioni di reazione del sistema immunitario che reagiscono A1: a un verme
tramite T-Helper 2
A: microbo tramite un citotossico e T-Helper
B: tramite citotossico
L’INFIAMMAZIONE
È una risposta dei nostri tessuti a un elemento dannoso, ed è una risposta che ha lo
scopo di localizzare sulla sede di danno cellule e fattori solubili della risposta
immunitaria, perché una volta che si è innescato il processo di danno i sistemi devono
eliminare la causa (tramite cellule e fattori solubili), riportando lo stato alla normalità
iniziale.
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Isto ogosi: processo in ammatorio cronico, detto isto perché succede che i nostri
sistemi, non riuscendo ad eliminare completamente l elemento che danneggia, creano
una modi ca tessutale attorno alla zona dove si trova l elemento: Il granuloma.
ANGIOFLOGOSI:
-Calor: calore
-Dolor dolore (l unico che può mancare perché ognuno ha percezione diversa del
dolore)
-Tumor: gon ore
-Rubor: rossore
-Functio laesa: perdita funzionale della zona interessata
Es. Puntura di ape su dito, si gon a, arrossa, avrò dolore e non riuscirò a piegare le
falangi
Questi 5 segni, hanno un elemento comune che li lega, perché compaiono insieme in
quanto un particolare tessuto è coinvolto nel processo e le modi che che subisce mi dà
almeno 4 dei 5 segni: il tessuto del sistema circolatorio.
-Microcircolo periferico: è qui che avvengono le modi cazioni.
In condizioni normali i 5,5L di sangue sono distribuiti prevalentemente in alcuni
distretti vitali, cardiaca, ramo aortico e derivazioni importanti come grosse vene, rete
mirabilis.. I distretti capillari, a riposo, sono vuoti, altrimenti con 5,5 L non ce la
faremmo a ricoprire tutto. Infatti, dopo aver mangiato devo fare digestione e quindi
assorbimento tramite apertura dei vasi mesenterici, con caduta di pressione perché il
sangue va in quella zona che per il resto della giornata quel distretto non è attivo.
Stessa cosa quando corro e arrossisco.
-In ogni caso, il microcircolo ha una via a erente con le arteriose, da cui sfociano due
grosse strutture, anastomosi arterovenosa e i capillari veri. Il sangue in condizioni
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normali parte dalla diramazione dell arteriola e va nelle anastomosi, arrivando alle
piccole venule, poi alle venule che fanno risalire il sangue. I capillari sono, in condizioni
normali, privi di sangue, grazie agli s nteri precapillari che non ne permettono il
passaggio.
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di conduttanza: grossi vasi elastici, arteriosi, con 3 strati, cioè intima, media e avventizia;
e di capacitanza: vasi venosi, che hanno parete di 3 strati, gli stessi, ma la di erenza è
che qui la componente muscolo elastica è molto ridotta, infatti si dilata e quanto più
sangue faccio ristagnare, tanto più questi vasi si dilatano, da cui derivano patologie
come vene varicose e sfaldamento della tonicità delle vene. In più, la parete delle vene
man mano che riduce il calibro può essere anche costituita dal solo endotelio, chiamato
fenestrato dove avvengono gli scambi con l interstizio). Ricorda anche legge di Starling.
-Le cellule che si attivano con l ingresso della spina, e quindi di patogeni e batteri con
essa, sono: polimorfo nucleato neutro lo, con fattori solubili come lipopolisaccaridi
batterici, fattore endogeno che fa fare vasodilatazione e fa aumentare l espressione di
molecole di adesione.
Attivazione del complemento per via alternativa, si legherà il C3b, e il C3a e C5a si
liberano: ana lotossine-> sono anche opsonine e fattori chemotattici che stanno
creando un gradiente di [] che assieme a LPS fanno strada al polimorfo nucleato
neutro lo).
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ESSUDATO:
liquido che rimane intrappolato nel tessuto, quindi all interno dell Edema.
Si forma per il mancato gioco pressorio tra vasi a erenti ed e erenti, succede che c è
aumento di permeabilità perché dal letto vascolare devono uscire i polimorfo nucleati
neutro li. In più nell interstizio si sta veri cando processo in ammatorio, quindi si
stanno accumulando mediatori solubili, mie cellule danneggiate etc., una serie di
materiali per cui sta aumentando la concentrazione colloidosmotica dell interstizio.
Anche l albumina per esempio. Al capo venulare arriva un sangue che ha perso proteine
e cellule, quindi la pressione colloidosmotica che risale non è su ciente a richiamare
quello che si è riversato nell interstizio a causa di un aumento di permeabilità. Formerà
ESSUDATO INFIAMMATORIO.
((N.B. Edema o Essudato non va confuso col Trasudato:
Essudato è una concentrazione di liquidi a livello dell interstizio, con concentrazione in
proteine superiore a quello di plasma e siero.
Trasudato invece è un altro processo, che è lo stesso raccolta di liquido, ma la
concentrazione di proteine è uguale a quella del sangue.))
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LE CELLULE E I MEDIATORI DELL’INFIAMMAZIONE ACUTA
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Mediatori di origine plasmatica: sono prodotti dal fegato, che li mette in circolo, sono
in forma inattiva e vengono attivati quando serve, dall'attivazione del fattore XII
(importante nel sistema delle chinine e in quello della coagulazione/ brinolisi) e
dall'attivazione del complemento (fattori che attivati interagiscono in successione in
un sistema a cascata).
Precursori inattivi nel plasma (non derivati, già presenti):
-Proteine del complemento (C3a, C5a)
-Proteine attivate dal fattore di Hageman
AMMINE
-Istamina: è abbondante nei granuli dei mastociti, che sono cellule del connettivo disposte
attorno ai vasi sanguigni.
-Serotonina: ha azione simile a istamina, in mastociti e piastrine.
Sono mediatori vasoattivi, che regolano la vasocostrizione e dilatazione nei processi
in ammatori acuti. Determinano anche la contrazione della muscolatura liscia vasale.
ACIDO ARACHIDONICO
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Vengono fuori dalle cellule danneggiate. Vengono sintetizzati a partire dai fosfolipidi di
membrana, secondo due vie diverse (ciclossigenasi e 5-lipossigenasi) e sono alcuni dei
mediatori che noi cerchiamo di limitare usando antin ammatori.
Sono 3 classi:
-Leucotrieni: 5-lipossigenasi -> A4 e B4 sono chemiotattici; da A4 derivano anche C4,
D4 e E4, che regolano vasocostrizione, broncocostrizione e permeabilità vascolare (in
ordine)
-Prostaglandine e trombassani :ciclossigenasi, di cui esistono 2 forme COX1 (enzima
inibito da aspirina e indometacina) e COX2 (non inibita da antin ammatori).
Le prostaglandine da ricordare sono I2, E, D2 e F2 che potenziano l edema e
vasodilatazione.
Dei tromboxani: A2 è opposto alle prostaglandine perché fa vasocostrizione e
aggregazione piastrinica.
SISTEMA COMPLEMENTO
È innato e speci co, è uno dei primi insieme ai macrofagi che entrano in gioco. Si attiva
per due vie, classica e alternativa. Nel corso di attivazione, vengono liberati C3a e C5a,
vengono de niti ana lotossine: sono in grado di legarsi alla super cie dei mastociti,
determinando il rilascio di istamina contenuta nei granuli.
Il C5a, inoltre, è chemiotattico e recluta i polimorfonucleati neutro li.
CHININE
Peptidi vasoattivi, generati da proteasi dette callicreina. Ricorda la bradichinina perché
fa vasodilatazione e Dolore, poiché agisce sulle terminazioni nervose.
OSSIDO NITRICO
Sintetizzato da nitrossido sintetasi di cui esistono 2 forme: una costruttivamente
espressa, presente nelle cellule endoteliali e neuronali, e una inducibile, presente nei
macrofagi e attivata/indotta da interferone gamma o TNF alfa. E un potente
vasodilatatore (consente rilasciamento della muscolatura liscia del letto vascolare) ed è
coinvolto nella patogenesi dello shock settico.
CITOCHINE
-Interleuchina 1 per l attivazione delle cellule endoteliali
-Interleuchina 2 fattore di crescita dei linfociti T (T cell grow Factor)
-CSF (colony stimulating factor) sono fattori di proliferazione e di erenziamento che
agiscono a livello del midollo. Segnalano al midollo che in una regione del corpo un
discreto numero di cellule sta uscendo dal letto vascolare, quindi al sito di
in ammazione. In questo caso il numero di globuli bianchi disponibili nel sangue
aumenta, poiché viene stimolato il funzionamento del midollo dalla mancanza di
globuli, usati dal processo in ammatorio.
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Molecole di adesione:
P-selectina: sulla super cie dei granuli di Weibel-Palade dopo la stimolazione della
trombina, istamina e PAF (fattore di attivazione delle piastrine)
E-selectina: prodotta dall endotelio quando aumentano interleuchina 1 e TNF (Inibitori
del fattore di necrosi tumorale)
ATTIVITA CHEMOTATTICA
-Esogeni:
N-formil metionina: derivato amminoacidi presente nella parete batterica
LPS: lipopolisaccaride batterico
-Endogeni
C5a, proteina del complemento
Chemochine, in particolare IL-8
Lecotrene B4, viene fuori dal metabolismo dell acido arachidonico tramite ossigenasi
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-Le cellule proprie di un acuto sono polimor nucleati che non si replicano nel sito di
infezione, nel cronico invece sono mononucleate in replicazione: linfociti, che erano
partiti con la loro attivazione durante la fase acuta, e che solo ora sono pronti per la loro
funzione.
-Lorganismo non riuscendo ad eliminare la causa del danno, crea una nuova struttura:
Granuloma, una speci ca modi ca istologica.
Tutto comincia con l inglobazione da parte del macrofago del materiale estraneo, e vi
sono diversi possibili casi:
-Se il materiale è tossico, il macrofago muore
-Il materiale viene fagocitato tramite attività lisosomiale o liberazione di radicali liberi e
quindi ucciso.
-Materiale non tossico è fagocitato ma non può essere digerito, come ad esempio residui
di suture, schegge di vetro, legno..anche alcuni batteri, come bacillo della TBC
(tubercolosi). In questo caso i macrofagi iniziano a trasformarsi in cellule epitelioidi,
con la capacità di secernere all esterno
questi materiali lisanti. Inoltre, richiama
nella zona di danno altri macrofagi, che a
loro volta non potranno digerire e che
quindi faranno la stessa trasformazione,
creando un SINCIZIO, fondendo le loro
membrane, che isola l elemento estraneo
->Formazione del GRANULOMA:
elemento tipico di un processo
in ammatorio cronico.
GRANULOMA CASEOSO:
ha una sola di erenza: il materiale che non riesco a
eliminare non è un elemento inerte, ma è un
batterio come TBC. La parte centrale quindi è un
batterio che si sta duplicando ed essi sono solo
parzialmente lisati e nostre cellule che stanno andando in necrosi infettate dal bacillo.
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Seguono le cellule epitelioidi, ancora poi linfociti, e poi broblasti che depositano le
sostanze.
A decidere quando modi care la temperatura, sono i termocettori, che indicano gli
spostamenti in positivo o negativo della T rispetto a quella di riferimento. Sentono sia
stimoli esterni, sia interni, attraverso il valore termico del nostro sangue.
Il calore interno, di tipo chimico, viene fuori dal metabolismo di ogni singola cellula. Gli
organi che lo producono sono quelli con intensa attività metabolica, come muscolo
scheletrico, fegato, cervello, organi splancnici, tessuto bruno con termogenina (variabili
da soggetto a soggetto, e non è immediato). Ciò deriva dall ossidazione dei metaboliti
organici.
-Ha un andamento CIRCADIANO: in funzione delle ore del giorno. Nelle prime ore è
quello minimo rispetto a quelli nell arco della giornata.
Piccoli rialzi termici in orari serali, febbricole, possono essere segno di neoplasia
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-Ormoni TERMOGENICI:
Tiroidei, Insulina, Adrenalina, Noradrenalina, Glucocorticoidi: perché inducono
maggiore disponibilità di substrati per le ossidazioni mitocondriale, aumentano ussi
ionici e attivazione ATPasi cellulari, inoltre inducono depressione genica con maggiori
quantità di ATPasi.
-Centri termoregolatori:
Strutture nervose nell area preottica
dell ipotalamo e sono regioni di neuroni
che percepiscono segnali termici e
generano impulsi di risposta, attivando
altri neuroni.
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circolante dell'ordine di 0,5 °C
IPERTERMIE
Si intende un aumento della temperatura causata esclusivamente da cause esogene; il
centro di termoregolazione NON CAMBIA IL SET POINT IPOTALAMICO. L'aumento
della temperatura risulta o da una eccessiva produzione di calore da parte
dell'organismo o da un insu ciente funzionamento dei sistemi di termodispersione.
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PIROGENI ENDOGENI: di natura proteica, sono sintetizzate dalle cellule del sistema
monocito-macrofagico (ma anche endoteliociti, miociti, c. nervose) stimolate dal
pirogeno esogeno; inducono negli epatociti la liberazione delle proteine della Fase Acuta
Presenti nel sangue sono in grado di oltrepassare la BEE (barriera emato encefalica) a
livello della OVLT (Organum Vasculosum Laminae Terminalis) nella regione preottica
ipotalamica: interagisco sui Centri Termoregolatori mediando rilascio di PGE2
(prostaglandine E2) che agisce sui neuroni W.
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((C erano problemi a vaccinare i fragili per il covid perché avevano come
somministrazione cortisonici, che bloccano le prime risposte del sistema immunitario,
non ci sarebbe stata reazione al vaccino.))
IL-1 oltre ad aumentare la febbre agiscono a livello del midollo emopoietico aumentano
e cacia dei CSF (colony stimulating factory) perché devono aumentare il rilascio di
leucociti di erenziati. Agisce anche sui polimorfonucleati neutro li e aumenta la loro
azione di killing. Agisce sulle popolazioni linfocitarie T, aumentano la produzione di
IL-2 e IL-4 e interferone gamma che fanno maturare i linfociti T e a loro volta i B
speci ci. Aumenta rilascio di citochine e prostaglandina E, che funzionerà poi a livello
centrale.
Agisce anche a livello del grasso, aumentando la lipolisi a livello degli adipociti: mi serve
per liberare quota di energia termica che facilita l eliminazione del patogeno. A livello
del fegato aumenta sintesi del complemento, delle proteine di fase acuta, brinogeno..
che servono in corso di livello in ammatorio.
A livello del cervello, fa aumentare setpoint ipotalamico, aumenta la sensibilità di
risposta alle prostaglandine, il rilascio dei fattori di rilascio di ACTH (ormone
adrenocorticotico) agisce alle ghiandole surrenali, facendo rilasciare il cortisone,
ormone da stress che aumenta le ossidazioni cellulari, che serve per eliminare patogeno.
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2. Fase del fastigio: Ora il setpoint è sso e stabilizzato sui 39° e per alcuni giorni si
manterrà così perché in fase di in ammazione a 39° funziona meglio. Il sistema
continua mantenere stabile la T. C è anche qui inibizione dei W ed è mantenuta
nché non crolla la [] dei pirogeni endogeni.
-Infezioni batteriche
-Reazioni immunitaria (comprese Immunode cienze, alterazioni delle reazioni)
-Distruzione di tessuti (trauma, necrosi locali, Infarto, reazioni in ammatorie in vasi e
tessuti quali ebiti e arteriti)
-Processi neoplastici, raramente, con il coinvolgimento del sistema linfoendoteliale. Lo
fanno solo quando la massa è talmente avanzata da danneggiare i tessuti vicini. Eccetto i
tumori del sangue che percepisce sin da subito.
-Complicazioni dei tumori solidi, in metastasi associate con necrosi del tumore
-Patologie metaboliche acute (artrite ureica, por ria, tireotossicosi, feocromocitoma)
-Somministrazione di alcuni farmaci (globuline antitetaniche, frazioni
antitossine)
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INTERMITTENTE: nelle 24 ore la temperatura arriva a 41, poi scende, poi rialza. Fa
salti, ogni giorno, di 3-4°. Il picco febbrile corrisponde alla rottura degli eritrociti e la
rottura della forma in genesi della malaria.
Può essere o quotidiano o ogni 3 giorni (terzana).
Spacca gli eritrociti e fa uscire il patogeno malarico.
ONDULATE: come nelle brucellosi; si prendono dai condizionatori non puliti. Per
qualche giorno 39°, poi scende e si pensa di essere guariti, poi dopo qualche giorni la
febbre ritorna, perché c è la liberazione del patogeno periodicamente nell organismo.
IPOTERMIE
Si veri ca quando la temperatura corporea si abbassa al di sotto dei 35°C. E' indotta da
cause esogene
Fase iniziale →si veri ca un aumento del tono simpatico che causa:
- vasocostrizione periferica
- tachicardia
- aumento Gittata Cardiaca e Pressione sanguigna
Fase tardiva→ depressione di tutte le funzioni dell'app. cardiocircolatorio
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TUMORI o Neoplasie
una massa anomala di tessuto, la cui crescita eccessiva non è coordinata con quella dei
tessuti normali e mantiene lo stesso comportamento anche dopo la cessazione dello
stimolo che ha indotto il cambiamento
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NEOPLASIA- PATOGENESI
Massa di tessuto anomalo la cui crescita eccessiva non è più corrispondente con quella
dei tessuti normali. Le cellule neoplastiche continuano la loro crescita a prescindere da
sistemi di controllo e anche dopo che è stato avviato il segnale di termine della
proliferazione.
-Le caratteristiche:
Si crea da sé i fattori di proliferazione
Ignora i segnali inibitori es. inibizione da contatto, infatti crescono l una sopra l altra se
messe in una piastra
Perdono la capacità di entrare in apoptosi, con capacità illimitata di proliferazione
A un certo punto della proliferazione creerà una propria vascolatura (neoangiogenesi),
invadendo e metastatizzando gli altri tessuti.
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Una volta veri catesi le 3 mutazioni, avrò una cellula modi cata. Questa cellula inizia a
perdere i sistemi di controllo e fa mitosi, e a ogni ne di ciclo ne farà una nuova. Inizia
quindi a crearsi un primo gruppo di cellule
tumorali tutte identiche alla madre
(monoclonali, con le stesse mutazioni) che darà
inizio al tumore. Ognuna di queste, continuerà a
fare mitosi. Noi sappiamo che però il momento
più soggetto a mutazioni è proprio la mitosi,
quindi in questo processo, le cellule monoclonali
inizieranno ad assumere nuove mutazioni,
producendo cloni eterogenei. Difatti, per curare
un tumore usiamo trattamenti con
polichemioterapici, proprio per colpire le varie
mutazioni.
1a MUTAZIONE: Protooncogeni->Oncogeni
Sono normali proteine che appartengono a tutte le fasi della struttura cellulare, tra cui
recettori, sistemi di traduzione del segnale (ecco perché diventa indipendente dai
segnali), chinasi, fattori di crescita de nucleo, proteine strutturali di citoscheletro e
adesioni.
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MUTAZIONE GAIN OF FUNCTION di EGF
In condizioni normali, EGF-receptor funziona perché ha un sito di legame per EGF.
Legato il suo ligiando, il receptor subisce modi che conformazionali, attirando la sua
regione citoplasmatica, dove ha una tirosin-chinasi. Questa, quando si attiva per
autofosforilazione, fa partire un segnale, che è un fattore di crescita, quindi che bisogna
fare mitosi.
La sua mutazione attivante, che colpisce il suo sito di legame del ligando, quindi non
riconosce più EGF ma FGE, altri fattori solubili più presenti a livello di concentrazione
rispetto al suo ligando naturale. E quindi potenzialmente molto più attivo, fuori luogo e
fuori tempo.
Se invece viene colpita la sequenza proteica del dominio fosfolipidico: in quel caso sarà
mutazione disattivante, perché vado a modi care l idro licità e la sua capacità di
incastrarsi nella membrana, quindi funzionerà meno.
Se invece la modi ca avviene su una tirosina, che si trova nella parte citoplasmatica, che
la fa diventare lisina, sarà una modi ca disattivante, perché non può più fosforilarsi (si
deve fosforilare la tirosina) e emanare il segnale.
Se la modi ca avviene in un altra zona, dove per esempio sostituisco lisina-alanina con
due tirosina, sarà una mutazione attivante perché avrà più tripsine da fosforilare, quindi
ci sarà un segnale doppio
-Le mutazioni che entrano in gioco sono le puntiformi, le ampli cazioni dei geni
(vengono prodotte più proteine del normale), mutazioni a carico del promotore (se lo
rendo più leggibile del normale, produrrà più proteina o proteine che normalmente non
sintetizza), le traslocazioni (la più classica è quella del linfoma di Burkitt, reciproca 8-14.
In condizioni normali sul cromosoma 8 c è un fattore trascrizionale, C-Mik, sul 14 la
catena pesante delle immunoglobuline: si invertono, 8 su 14 e viceversa. Il C-Mik si
trova ora sulla zona dove era un promotore forte: in queste condizioni C-Mik è prodotto
molto di più rispetto al normale, quando invece normalmente non è tradotto più di
tanto, generando così più trascrizioni nel nucleo. Un altra traslazione famosa è il
cromosoma Philadelphia, traslazione 9-22. Il cromosoma che ne viene fuori ha
scambiato ABL con BCR, che è una proteina).
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Anche dei virus posso causare cancro, trasformando protooncogeni in oncogeni: es.
Papilloma virus, che causa il carcinoma della cervice uterina. Esso durante il ciclo di
replicazione ha necessità di integrarsi nel genoma ospite. Taglia i geni e inserisce la sua
sequenza nel nostro DNA, andando a trovarsi sotto il promotore virale, che è per
de nizione un promotore fortissimo. I protooncogeni che si trovano a valle del
promotore virale, verranno duplicati tantissimo e avranno funzione di oncogeni.
RETINOBLASTOMA o detto Rb
Neoplasia pediatrica caratterizzata da: leucocoria (ri esso bianco della pupilla),
strabismo compensativo (occhi non orientati in asse), midrìasi permanente (dilatazione
della pupilla, adattamento alla quantità di luce, contrario di miosi), nistagmo
(movimento involontario e oscillatorio degli occhi anche se guardo un oggetto sso).
La camera dell occhio è normalmente una lente vuota, nel caso del retinoblastoma
presenta una massa. Insorge sulla retina e attraverso il nervo ottico arriva a livello del
SNC.
Rb o PRb (proteina retinoblastoma), in condizioni normali è associato ad un fattore di
trascrizione E2F; siamo in fase della mitosi G1 tardiva. Le cicline, che regolano tempo e
modalità di passaggio tra le varie fasi, sono sotto controllo delle CDK. Se si vuole
progredire in S, G2 e M, ciclina B ed E, fosforilano Rb, che si distacca dal legame con
E2F. Entra nel nucleo e inizia ad attivare nuova produzione di ciclica E e nuovo fattore
E2F.
-Nel retinoblastoma Rb mutato, non è più legato ad E2F, che continua a mandare in
ciclo le cellule.
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N.B. Quando faccio biopsia e agoaspirato, si prelevano le cellule della parte centrale: se è
liquido/siero, è una cisti. Se è neoplasia ci sono detriti, membrane.. devo fare un altra
serie di diagnosi per de nire come intervenire.
BENIGNO e MALIGNO
-Benigno: neoformazione che cresce al di fuori dei
normali sistemi di controllo, raggiunge anche discrete
dimensioni ma resta con nato in situ, al di sopra della
lamina (e se è nello stroma di un organo, i con ni di
quest ultimo ne blocca la crescita oltre), infatti fa una
crescita espansiva. C è dolore perché è una crescita a
discapito del tessuto circostante, creando necrosi e in ammazione alle cellule sane.
-Maligno (o carcinoma) fanno una crescita di tipo invasiva, fuori dai sistemi di
controllo, continuano a proliferare e non sono limitati da nulla, oltrepassando lamine
basali. Invadono tessuti circostanti e hanno capacità metastatica a distanza. Non c è
dolore, se non in fase avanzata, perché non fa necrosi e compressione.
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(((((N.B. Su sso -oma: prima veniva usato per tumori maligni, è confusionario es.
melanoma, linfoma, sarcoma…sono maligni Carci- è sicuramente un tumore
maligno.))))
-Neoangiogenesi:
i nuovi vasi che si accrescono, che non possono passare per colpa della lamina basale.
Quando essa viene disgregata, i vasi continueranno a proliferare e raggiungere e
invadere la massa tumorale primaria. Questi nuovi vasi costituiranno la strada per
raggiungere tutti i nostri organi e tessuti.
N.B. La vascolarizzazione dei tumori è caotica. I neovasi sono lacune vascolari, dei vasi
che si di erenziano dal vaso normale perché hanno parete molto labile e non ci sono i
periciti (cellule di sostegno dell endotelio, legate a vasodilatazione e costrizione, inoltre
fa anche da barriera se devo entrare ai vasi all endotelio.) Un vaso lacunare del genere
non riesce a cessare l ipossia del tumore, ma facilita l ingresso nel circuiti di
metastatizzazione. Questo fatto in uisce anche sul trasporto del chemioterapico, il
trasporto del farmaco non è e ciente
-Metastatizzazione:
processo complesso che procede per tappe, e per ognuna di esse le cellule devono
acquisire nuove funzionalità.
La prima fase: distacco di cellule neoplastiche dalla massa tumorale primaria che si
dirigono alla rete vascolare (Processo di diapedesi) .Si trovano nel torrente circolatorio,
con trasporto delle cellule tumorali all interno dei vasi. Camminano no a trovare un
letto capillare di calibro inferiore, dove dovranno uscire dal letto capillare e entrare nel
nuovo tessuto. Marginazione e diapedesi inversa (uscire), si trovano dunque a muoversi
in un tessuto molto diverso, dove svilupperanno adattamenti e capacità biochimiche.
-Possono fare tutto ciò perché essi camminano con gli emboli neoplastici:
raggruppamenti di più cellule tumorali che camminano insieme come un agglomerato.
Possono essere omotipici: solo cellule neoplastiche o eterotipici: cellule neoplastiche
ricoperte di brina o piastrine, comunque di materiali normali, il che non li rende più
visibili come elemento estraneo, garantendosi il trasporto sicuro.
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Lembolo arriverà al letto capillare, dove si incastra e escono dal vaso tramite due
modalità:
Resta bloccato ma al suo interno le cellule neoplastiche continuano a duplicarsi facendo
aumentare il diametro dell embolo, cosicché le pareti dell endotelio si distanzino e
inizino ad aprirsi creando un varco di uscita per le cellule neoplastiche: REFRAZIONE
DELL ENDOTELIO.
Arrivati nel tessuto c è un periodo di latenza, la proliferazione non scoppia subito,
perché le cellule staccatesi dal tumore primario devono adattarsi al nuovo ambiente,
tramite accumulo di nuove mutazioni.
Il processo è ine ciente perché non tutte le cellule riescono a portare a termine il
processo di metastasi Ma clinicamente comunque è grave avere delle metastasi.
METASTATIZZAZIONE per colata: es. un tumore della parete gastrica può fare
metastasi sulle anse intestinali, il tumore si sviluppa no ad oltrepassare la tunica dello
stomaco. Le cellule cadono nella cavità peritoneale e cadono nel primo organo che
trovano sotto, cioè le anse.
N.B. Le cellule tumorali per muoversi nei tessuti devono digerire la matrice cellulare, e
lo fanno perché sono in grado di produrre, gelatinasi, collagenasi, metalloproteasi MMP
seguita da un numero, molecole di adesione..che lisano lo stroma cellulare.
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Le MMP sono dei zinogeni e vengono prodotti in una prima fase inattiva. Queste
vescicole di enzimi inattivi vengono agganciate alla membrana della cellula neoplastica,
vengono rilasciate nello stroma e iniziano a digerire bre, collagene etc, uidi cando il
passaggio delle cellule metastatiche.
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GRADAZIONE e STADIAZIONI
Il grading è indicato da lettera G+numero romano da I a IV. E la valutazione istologica
del tumore, cioè quello che viene fuori da una biopsia/analisi del pezzo di tumore.
Questa stagnazione la faccio tramite PET e TAC, perché posso dare misura e trovare le
metastasi. Viene confermata poi dopo la chirurgia, quando si fa studio sui linfonodi.
N.B. Essa prende un nome diverso in base al tipo di tumore, come per esempio per il
colon viene chiamata DUKES.
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Progressione estremamente lenta (5-10 anni). Può derivare da poliposi familiare del
colon che è una patologia non grave, ma può scatenare tumore.
Nel carcinoma colon rettale il primo gene che si modi ca è APC, un oncosoppressore. Si
forma un primo clone di cellule mutate che accumulano altre mutazioni su GK-ras e che
crea una massa visibile alla tac, ma è ancora una cosa controllabile e benigna (adenoma)
perché è al di sopra della lamina. Se non viene trattato si forma un polipoide (fase
dell adenoma tardivo) che inizia a passare oltre la lamina, diventando da adenoma a
carcinoma (maligno).
Quello che succede è che da una mucosa normale inizia a generarsi una prima lesione a
forma di polipo che è un piccolo adenoma, benigno, che può anche assumere grandi
dimensioni col tempo ma che continua ad essere innocuo e che può essere
tranquillamente asportata in una seduta di
endoscopia. Se non li rimuovo, possono progredire
verso una forma più aggressiva invadendo la lamina,
divenendo da adenoma, un carcinoma.La gestione
diventa quella di una neoplasia maligna.
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Nel caso di una poliposi congenita, l elemento che entra in gioco è l APC, un
oncosoppressore. A seguito della sua inattivazione, inizia uno stato di iperplasia, cioè le
cellule continuano a fare mitosi fuori controllo iniziando ad accumulare delle mutazioni
(displasia) tramite attivazione di ras. Dal tessuto displastico inizia a formarsi un tumore
maligno che poi supererà la lamina basale e che farà metastasi.
Tipicamente, parlando di patogenesi, si parla della progressione del polipo che si
trasforma in carcinoma, ma non è l unica possibilità del tumore al colon.
Si può presentare anche tramite Foci di cripte aberranti ACF: nella mucosa del colon
abbiamo i villi intestinali, messi tutti in ordine e in egual distanza tra loro, ma nel caso di
questa problematica, troviamo buchi e allontanamenti tra i
villi. Alla loro base infatti si sta formando qualcosa, quindi le
cripte degli apici dei villi si distorcono, formando queste foci
di cripte aberranti. Questa tipologia di lesione non è
polipoide, non forma il funghetto, è una lesione che parte alla
base e sta facendo una lesione scavata nel tessuto. Questo tipo
di lesione procede più velocemente rispetto a quella polipoide perché tende ad
approfondirsi molto rapidamente partendo dalla base, quindi oltrepassa la lamina più
rapidamente. N.B. Le cellule alla base del villo sono quelle con più capacità proliferativa
e che accumulando mutazioni iniziano a dare il focus di cripta aberrante. Man mano che
procede l accumulo, i geni che si mutano sono: ABC in primis, che origina l adenoma. Si
modi cano K-ras e B-raf, IGF beta, MSH2 (gene connesso alla riparazione)..
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-EGFR: recettore tirosin-chinasico, che funziona come dimero. Una volta legato il
ligando, esso dimerizza, e ciò fa partire la fosforilazione nella parte citoplasmatica-> qui
si attivano due vie: quella della fosfoinositolo 3-chinasi e quella della ras-map chinasi.
Queste segnalano al nucleo che la cellula deve proliferare (mutazione attivante).
N.B. Tra i farmaci che più hanno avuto successo nelle terapie tumorali sono quelle
monoclonali, cioè degli anticorpi (es. Bevagisumaz) che bloccano EGF.
Un monoclonale che ha migliorato le terapie anti-EGFR (Cetuximab), che lega il
recettore dalla sua parte libera e trasmembrana e impedisce la traduzione del segnale di
EGF, ma non è l unico farmaco che fa questo tipo di inibizione chinasica.
Cetubimax funziona tanto bene perché legando EGFR richiama cellule della risposta
immunitaria, vedono la coda dell immunogloulina sintetica e preparano la risposta anti-
neoplastica. Inoltre, il legame induce il processo di endocitosi recettore-mediata, quindi
fanno si che il recettore venga sottratto dalla membrana e quindi la neoplasia è almeno
temporaneamente svincolata dei fattori di replicazione.
Curiosità: questi farmaci hanno e etti collaterali cutanei, chi ne ha di più ha anche più
e etto il farmaco. Ovviamente il farmaco va scelto in base a gradazioni e stadiazioni
La stadiazione TNM in questo caso prende nome di DUKES.
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CARCINOMA MAMMARIO
((i primi segni del carcinoma mammario si trovano nel linfonodo detto sentinella; esso
può metastatizzare alla mammella controlaterale e al polmone, perché il sangue che esce
dalla ghiandola mammaria va lì. Inoltre va alle ossa e alla base del cranio.))
Associato ad esso abbiamo un recettore di membrana che è della stessa famiglia HER
dell EGFreceptor (HER1 o HerB-1), che riguarda il carcinoma colon rettale. In
particolare HER-2 o HERb-2. Essi funzionano uguale. In presenza di ligando, fa
dimerizzaizone e successiva fosforilazione della sua parte citoplasmatica. Questa parte
trasduce il segnale attravverso due vie: quella della fosfoinositolo 3-chinasi e quella della
ras-map chinasi AKT. Queste segnalano al nucleo che la cellula deve proliferare, quindi
mitosi, mobilità, resistenza ad apoptosi etc..
ER è l estrogen receptor, recettore citoplasmatico per ormoni steroidei, presenti in tutte
le cellule e funzionano solo in determinati tessuti, dove gli steroidi circolano. E
importante perché gli estrogeni sono degli importanti fattori di di erenziamento della
ghiandola, oltre ad essere importanti fattori proliferativi, e nel caso del carcinoma
mammario gli estrogeni sono in grado di trans-attivare (usando altri elementi cellulari)
HerB-2, in particolare le map-chinasi, che aumentano la sintesi di VEGF.
Un altro, STAT, che viene fosforilato in tirosina quando è attivo e fa fattore trascrizionale
nel nucleo, generando geni tumorali.
P27 invece fa parte del complesso Ciclina-E dependent-chinasi, anchesso fattore
trascrizionale iperattivo nel caso del carcinoma mammario.
Tutti i fattori, indicati come di crescita, proliferazione, non per forza provengono dalle
cellule epiteliali della mammella, ma da quelle circostanti (componenti muscolari etc..) e
gli estrogeni vengono fuori in particolare da una sintesi che parte dagli androgeni, che
mediante l enzima aromatasi, vengono trasformati in estrogeni.
Nella ghiandola mammaria questi fattori umorali, gli estrogeni, hanno ruolo importanti
perché il grosso delle aromatasi è contenuto non nella cellula tumorale mammaria, ma
nei broblasti della ghiandola mammaria, dove avviene la conversione. Questi estrogeni
vengono rilasciati e funzionano sulla ghiandola come fattori di crescita della cellula
tumorale mammaria. Le cellule tumorali inoltre sono in grado di stimolare il rilascio di
estrogeni perché producono prostaglandina E2 (viene fuori dal metabolismo dell acido
arachidonico) che è un fattore attivante dell aromatasi.
Anche alcune in ammazioni sono predisponenti il tumore, perché le cellule della
risposta in ammatoria producono fattori solubili, tra cui interleuchine e prostaglandina
E2
Farmaci:
-Inibitori di aromatasi impediscono la conversione di androgeni in estrogeni
-Monoclonali anti HerB2
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Nel carcinoma mammario sono anche coinvolti degli oncosoppressori, le BRCA1 e 2,
enzimi di riparazione del DNA classicamente mutati in alcuni carcinomi familiari.
BRCA1: regola riparazione del DNA, progressione del ciclo cellulare. trascrizione,
ubiquitinazione
BRCA2 interagisce con RAD51e FANCD2 (legato a BRCA1), promuove arresto del ciclo
cellulare in faseSo G2
Mutazioni germinali in BRCA1 o BRCA2 (ancora non del tutto note) sono un fattore
predisponente al cancro della mammella
STADIAZIONE
Si utilizza ER e anche i valori di progesterone
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REAZIONI DI IPERSENSIBILITA’
Risposte immunitarie eccessive, nei
tempi e nelle modalità di sviluppo,
che si veri cano in alcuni soggetti
predisposti. Per tutte le reazioni di
ipersensibilità bisogna tenere a
mente che esistono due fasi:
I)Fase di sensibilizzazione
II)Fase e ettrice, di scatenamento
della patologia
Esse vengono classi cate come I°, II°, III°, IV° TIPO
I,II e III ->Di tipo IMMEDIATO, mediate da anticorpi. Nei soggetti che hanno già
subito fase di sensibilizzazione, a nuovo contatto con lo stesso antigene che l ha
innescata, i segni clinici si manifestano in poche ore/minuti. Per esempio allergia alla
frutta secca, fragole o cioccolato.
IV -> Di tipo RITARDATO, al secondo contatto con l antigene la manifestazione clinica
si veri ca in 48/72 H. Non sono mediate da anticorpi ma da una linea cellulare
particolare, da una sottopopolazione di linfocita T, detti TDH (Delayed-tipe
hypersensitivity)
IPERSENSIBILITA’ DI I° TIPO
Mediata da IgE, l antigene è solubile ed è detto anche allergene (antigene che ha
scatenato l ipersensibilità). Sono coinvolti anche alcuni tipi cellulari, tra cui i mastociti
tessutali.
Rientrano Allergie stagionali, riniti allergiche, al polline, ad alcuni alimenti, asma
allergico.
Es. Di solito le IgE non sono molto prodotte, in questo caso sì, quindi già signi ca che
c è qualcosa di patologico.
Le allergie sono reazioni eccessive a antigeni a cui persone normali non reagiscono,
come per esempio polvere domestica, polline, paritaria, sono tutti elementi trovati in
natura. Non tutti i soggetti quindi sviluppano allergia. Lelemento che determina lo
scatenamento, è l allergene. Succede che in risposta a questo antigene totalmente
innocuo, i linfociti B si attivano tramite i linfociti T-Helper 2, CD4+, di erenziano in
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-Le allergie pediatriche sono in considerevole crescita e hanno una certa familiarità.
Ai soggetti con questa familiarità appartiene un gene che codi ca interleuchina 4, che
prodotta dai T-Helper 2 dice ai linfociti B che deve produrre IgE.
Può anche avere un recettore per interleuchina 4, sarà tendente ad asma bronchiale.
Anche il gene DRB1-1501: è una variante della catena beta di HLA-DR2b, sarà un
soggetto che avrà ipersensibilità ai pollini.
PATOLOGIE:
-Rinocongiuntiviti allergiche (febbre da eno)
-Asma allergico, la forma più seria di ipersensibilità
-Orticaria, tipica di farmaci o alimenti
-Ana lassi sistemica, shock ana lattico: è MORTALE, con inoculo di farmaci, morsi di
animali o allergie alimentari gravi.
-Eczema, forma abbastanza seria di dermatite, perché si ha una formazione di croste
indurite e necrotiche.
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N.B.
Ricordare perchè: LTD4 è un potente fattore chemiotattico per leucociti neutro li.
Una volta scatenata la risposta, entrano in gioco oltre ai mastociti anche gli
EOSINOFILI (pochi, sono circa il <1% della conta leucocitaria), che causano una
risposta di fase TARDIVA. Gli eosino li servono a degradare tessuti. Infatti in questo
caso degrada i miei tessuti sani. Liberati dal midollo in grande numero in risposta a
interleuchine 3 e 5. Questi Eosino li presentano recettori per l allergene e così come
fanno i mastociti, degranulano e rilasciano radicali liberi di O e ECP e MBP che bucano
solitamente il parassita.
FASE TARDIVA della reazione allergica: Risposta in ammatoria ritardata (picco a 4-8 h
persistente no a 24 h), fa seguito ad una intensa reazione di fase acuta:
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• ASMA ALLERGICO:
broncocostrizione, ipersecrezione di muco, dispnea inspiratoria ed espiratoria,
conseguenze serie se non trattata scatenata dagli stessi allergeni che attivano Mast-cells
della sottomucosa delle basse vie respiratorie
Evolve in:
- in ammazione cronica delle vie aeree
- in ltrazione nella mucosa di 2, eosino li e neutro li,
- ipertro a e iperplasia delle ghiandole mucose e delle brocellule muscolari lisce e dei
broblasti
- brosi
• ORTICARIA:
- attivazione delle Mast-cell cutanee per introduzione di un allergene nello spessore
dell'epidermide o del derma (es. puntura di insetto)
- brosi
- Reazione ERITEMATO-POMFOIDE immediata e localizzata caratterizzata da:
-vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare locale
- edema
-rigon amento e arrossamento
-rilascio di sostanze vasoattive dalle terminazioni nervose
ALLERGENI Introdotti per VIA ALIMENTARE: possono scatenare una reazione
eritemato-pomfoide, disseminata (=ORTICARIA)
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• ALLERGIE ALIMENTARI:
-diarrea, vomito, per perdita transepiteliale di uidi e contrazione della muscolatura
liscia (=conseguenza attivazione Mast-cells della mucosa intestinale)
- ORTICARIA: per attivazione delle Mast-cells del derma e del tessuto sottocutaneo in
seguito a penetrazione degli allergeni nel torrente ematico
-ARACHIDI, NOCI e CROSTACEI: possono provocare Ana lassi sistemica con
frequenza maggiore rispetto ad altri allergeni
• ANAFILASSI SISTEMICA:
chiamata anche shock ana lattico, è una reazione allergica acuta, potenzialmente
mortale. La reazione interessa di erenti organi del corpo, uno o più alla volta. Anche se i
sintomi iniziali sono lievi, vi è il rischio che possano trasformarsi rapidamente in una
condizione seria e grave.
SEGNI E SINTOMI:
Gon ore congiuntivale
Secrezione a livello nasale ("naso che cola")
Gon ore della lingua, labbra, gola
Alterazioni del ritmo cardiaco (bradicardia o tachicardia)
Riduzione pressione arteriosa A livello cutaneo: rash cutanei, orticaria, arrossamenti
-Perdita di coscienza, confusione, emicrania, ansietà
-Accorciamento del ritmo respiratorio, riduzione della profondità degli atti respiratori
-Tosse dolore e di coltà di deglutizione
-Crampi addominali dolore, diarrea, vomito
-Perdita del controllo vescicale
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• ERITROBLASTOSI FETALE
La mamma è Rh-, la prima gravidanza avrà un bambino con Rh+ e andrà
tranquillamente a termine perchè c è un ltro placentare che isola il feto dalla mamma.
Durante il parto, col distacco della placenta, la mamma viene a contatto con gli eritrociti
del glio che ha l antigene resus. La mamma riconosce questo antigene, inizia a
produrre IgG anche se la gravidanza ormai è nita e produce delle cellule della memoria
che ormai hanno riconosciuto questo resus.
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Il problema sorge alla seconda gravidanza, dove il bambino sarà Rh+: in questo caso
succede che la madre ha già in circolo le IgG contro Rh+ resus che attraversano la
Barriera placentare e si lega sull antigene, che si trovano nel glio Rh+, si ssa il
complemento e lisa gli eritrociti del bimbo. Se non agisco, in questa seconda gravidanza
la madre rischia di perdere il glio. Devo impedire che la madre riconosca l antigene: le
do un siero (immunoglobuline puri cate) contro Rh, glielo do al momento del parto per
evitare che la mamma riconosca l antigene
• GRUPPI EMATICI
La struttura, comune per ogni gruppo, degli antigeni di super cie dei gruppi ematici
di eriscono per presenza di gruppi diversi nella stessa posizione.
Se mi viene dato un gruppo sanguigno diverso che non posso accettare succede che i
miei anticorpi in circolo riconoscono le emazie di gruppo diverso come elemento
esterno. Il mio anticorpo lega le emazie esterne, attiva il complemento e avverrà lisi
(emolisi). Situazione gravissima perché il Fe che si libera da queste emazie esterne avrà
un forte potere di tossicità, soprattutto a livello renale.
Ma perché dovrei avere degli anticorpi contro quel gruppo Cioè, come ho avuto il
primo contatto che ce li ha fatti produrre In realtà è una cosa che abbiamo dalla nascita,
infatti vengono chiamati anche ANTICORPI NATURALI. La fase di sensibilizzazione è
avvenuta e viene detta INAPPARENTE: questi anticorpi naturali li faccio contro il
microbiota, cioè la micro ora batterica intestinale, che ha degli antigeni di super cie
nelle pareti batteriche. Quindi tutti noi siamo già sensibilizzati.
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cui ce ne sono 100 e 100, sono all equivalenza: in queste condizioni, per ogni singolo
antigene si legherà un solo anticorpo, ed è un immunocomplesso diverso dai precedenti,
più piccolo.Nelle provette successive la cosa si inverte, avremo più antigeni e meno
anticorpi: molecole di antigene verranno legate a ponte da anticorpi.
Qui abbiamo, sulla x la concentrazione di antigene e sulla y i tipi di immunocomplessi
che si formano. Così come nell esempio di provette, nella zona da eccesso di anticopi,
abbiamo antigeni completamente ricoperti di anticorpi, grandi complessi. Man mano
arriviamo alla zona di equivalenza, con immunocomplessi di un solo anticorpo che lega
due antigeni a ponte (si crea come una catena); arriviamo poi alla situazione in cui
alcuni antigeni non verranno proprio riconosciuti, altri che saranno legati a ponte da un
solo anticorpo.
Gli immunocomplessi che si formano in
eccesso di anticorpo e in zona di equivalenza
sono dei grossi aggregati che in circolo ssano
il complemento e vengono eliminati dal
processo di fagocitosi, restano però quelli che si
formano nella fase di eccesso di antigene, che
sono molto piccoli e continuano a circolare con
la via ematica e si depositano e incastrano a
livello dei tessuti, soprattutto dove sono le reti
capillari (es. glomerulo); qui iniziano a
innescare fagocitosi, che non riesce a eliminare
il complesso e si innesca la fagocitosi frustrata: i fagociti iniziano a consumare le
strutture tessutali.
• MALATTIA DA SIERO
Patologia che era comune perché in alcune malattie come tetanismo, per morsi di
serpente, si usava somministrare siero di cavallo perché quando non c erano i farmaci, i
sieri di cavalli erano pieni di anticorpi. Erano dei farmaci empirici . Così facendo però
somministravo una serie di anticorpi non self che funzionavano da elemento estraneo e
sensibilizzavano il soggetto.
Sintomi di questa somministrazione: febbre, brividi, eruzione cutanea, glomerulonefriti
e artrite. L'insorgenza e dopo 7-10 giorni, tempo necessario per lo switch isotipico IgM-
IgG e inizio della risposta in ammatoria. Di solito si risolve spontaneamente in seguito
al progressivo sequestro e diluizione nel sangue degli immunocomplessi circolanti.
-Simile, caso odierno, è la somministrazione eccessiva di alcuni farmaci e antibiotici
(amoxicillina), fa sì che si inizino a produrre anticorpi contro amoxicillina tramite i
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• GLOMERULO NEFRITI
malattia di natura in ammatoria che interessa i reni, in particolare i glomeruli renali,
compromettendone la capacità ltrante. A causa del processo in ammatorio che
colpisce i reni, le maglie dei setacci renali si allargano, e i glomeruli si lasciano sfuggire
componenti del sangue normalmente trattenute: è il caso delle proteine e dei globuli
rossi, che in presenza di glomerulonefrite si ritrovano in quantità eccessive nelle urine.
(Proteinuria, che si nota con schiuma nelle urine) Questa perdita impoverisce il sangue
di componenti importanti per l'equilibrio dei liquidi corporei, con possibile comparsa di
edemi, anemia e ipertensione.
Può essere acuta, cronica, secondaria..
Sono causate da infezioni croniche in cui la replicazione del microrganismo assicura il
costante rinnovo dell Antigene. In presenza di una risposta anticorpale che non riesce a
debellare l'infezione e perdura inde nitamente come endocarditi da Streptococcus,
infezione da treponema o Plasmodium. In questo caso gli immunocomplessi nel sangue
vengono depositati a livello dei glomeruli. Il danno delle cellule glomerulari impedisce
la ltrazione glomerulare no ad innescare IRC insu cienza renale cronica e in ultima
analisi exitus.
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Nella seconda fase, e ettiva, torna a contatto con l antigene, i linfociti TDH della
memoria iniziano ad agire e fanno linfociti T, producendo una serie di citochine, tra cui
TNF, interferone gamma, IL2, causando un vero e proprio processo in ammatorio.
IFN, induce espressione molecole di adesione dall endotelio, recluta e attiva macrofagi
potenziandone attività fagocitaria
TNF alfa e TNF beta, promuovono in ltrazione di linfociti, monociti e PMN attivando
l'espressione di E-selectina ed ICAM dell'endotelio
IL2, stimola proliferazione 1
Chemochine per il reclutamento di macrofagi
IL3, GM-CSF che stimolano rilascio midollare di monociti macrofagi. Quello che si
veri ca è la formazione di un granuloma, tipico di un processo in ammatorio cronico.
• DERMATITE DA CONTATTO
Come quella del contatto coi guanti di lattice, o meglio alla polvere che li ricopre,
polvere di mais. O anche quella al nichel (orecchini), o a Dinitro uorobenzene.
In questo caso, nella fase di sensibilizzazione, le cellule del Langherans riconoscono
questi elementi come antigeni strani e li presentano ai TDH, che si attivano e lasciano
TDH della memoria, che si localizzano a livello cutaneo.
Nella seconda fase, e ettiva, i TDH iniziano a rilasciare chemochine:
1 e ettrici di memoria riconoscono al secondo contatto gli Ag. sensibilizzanti e
rilasciano:
-IENged IL17 che inducono i cheratinociti a produrre IL1,IL6, TNF, GM-CSF
-Tali citochine attraggono nel sito di contatto Linfociti T e monociti
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PATOLOGIE AUTOIMMUNI
Tolleranza immunologica: processo fondamentale nel quale il nostro sistema
immunitario deve distinguere il self dal non-self; ciò è importante perché questa
capacità garantisce che la risposta immunitaria non si attivi verso i miei antigeni, ma
solo in risposta a qualcosa che è estraneo e che mi minaccia.
I processi di tolleranza immunologica sono molteplici e complessi, anche nei confronti
di antigeni non self che però in qualche modo non dovrebbero essere in grado di
sviluppare una risposta immunitaria protettiva: esistono dei tipi di tolleranza de niti
tolleranza ad antigeni non-self in alta o in bassa dose : es. sostanze attorno a noi che
sono presenti in altissima dose, non essendo capaci di proliferare, non vengono
normalmente considerate minaccia, e questa cosa di non rispondere a dosi bassissime o
come in questo caso altissime non permette di e ettuare risposta immunitaria e cace,
infatti in molti casi non ne vale la pena.
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2. Tolleranza periferica: a livello di tutti gli altri organi, l attività dei linfociti B e T che
possono reagire contro il self con una certa attività e che sono sfuggiti alla
tolleranza centrale, sono sempre controllati da un altra serie di processi, in
particolare da un linfocita T, i linfociti T regolatori (detti anche suppressor), che
bloccano l attivazione in periferia delle risposte immunitarie. Verso i linfociti B,
anche se uno sfugge, non potrà mai attivarsi perchè in periferia non troverà mai il
linfocita T-Helper che lo aiuta ad attivarsi. Per quanto riguarda i T invece, vengono
resi non attivi dal fatto che non possiede le molecole co-stimolatorie che li attivano:
divengono ANERGICI. Inoltre questo linfocita T se prova a far partire una risposta,
essendo controllato da T-suppressor, viene bloccato perchè esso produce delle
citochine (TGF-beta, IL10, IL4).
IGNORANZA CLONALE
E una terza modalità di mantenimento della tolleranza basata sull'incapacità di linfociti
autoreattivi di rispondere ad autoantigeni, senza andare incontro a morte apoptotici e
senza divenire anergici.
Modalità grazie alla quale alcuni distretti, occhio o SNC, o il testicolo, sono strutture
avvolte da delle capsule brose e che quindi non vengono mai a contatto con le cellule
linfocitarie e non sono riconosciuti come self perchè non sono mai venuti in contatto
con compartimento linfocitario.
N.B. se c'è un'in ltrazione linfocitaria da parte di un nervo o un vaso all'interno di
queste strutture ne derivano delle problematiche e patologie serie.
-Patologie autoimmuni
Parti dell'organismo in cui le modalità di tolleranza e ignoranza clonale non funzionano
più, quindi il nostro organismo inizia a scatenare una risposta immunitaria contro i
nostri organi e tessuti. Hanno una predisposizione genetica, ma questo è solo uno dei
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fattori che la fa sviluppare, infatti contribuiscono fattori ambientali e speci che
alterazioni della risposta immunitaria.
Quando si scatena un processo autoimmune Quando perde tolleranza al self
Quando c è un de cit di tolleranza centrale o periferica. Quali sono i de cit
-De cit tolleranza centrale, quando non riusciamo ad eliminare per apoptosi tutti i cloni
cellulari reattivi contro il self, ciò signi ca che in circolo vengono messi linfociti T e B in
grado di riconoscere le nostre cellule HRA come elementi non self.
-Alterazione periferico, se il soggetto esprime aumentati livelli di molecole
costimolatorie C28B7, CD40, CD40L… è processo che può innescare autoimmunità.
-Mancanza dei linfociti T regolatori, i suppressor, perchè non sono in grado di
controllare in periferia i linfociti che si attivano in maniera sregolata.
-De cit dell apoptosi, se il soggetto non può farla non può eliminare i linfociti che vanno
contro il self.
N.B. Alcuni microbi e ettuano dei processi di mimesi: vengono captati dagli antigeni
presenting self e gli antigeni di questa molecola vengono presentati in associazione a
una molecola MHC di prima o seconda classe che partire l attivazione; se sono presenti
molecole co-stimolatorie, B7CD28 le cellule B o T che si attivano sono in grado di
riconoscere e eliminare l antigene del patogeno che ha scatenato il processo; molti
patogeni però sono in grado di mimetizzarsi, quindi di modi care l aspetto delle nostre
cellule MHC e determinano il fatto che i linfociti B e T inizino a riconoscere sulle nostre
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cellule il nostro HLA come se fosse non self, perchè è stato parzialmente modi cato.
Quindi i linfociti scatenano autoimmunità.
CAUSATA DA:
-Attivazione impropria, errata, di linf T Helper e B con produzione di
AUTOANTICORPI, perchè iniziano ad essere viste come strutture non self
EZIOLOGIA: non del tutto nota; probabile l'interazione di speci ci fattori genetici
predisponenti con fattori ambientali;
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ESORDIO E RIACUTIZZAZIONI: scatenate da vari fattori, quali sbilanciamento di
ormoni durante la pubertà, esposizione a raggi UV, alcune infezioni virali e certi
medicinali
ARTRIRE REUMATOIDE
Il soggetto produce autoanticorpi contro i proprio anticorpi IgG e IgM. Gli
immunocomplessi in questo caso vanno a depositarsi in determinati distretti, in
particolare quelli articolatosi, tra cui le mani e qui innescano un processo in ammatorio
cronico, distruggendo la struttura articolari.
Patologia in ammatoria, da deposito di IC, delle piccole (dita) e grandi articolazioni
(spalle. gomiti, ginocchia e caviglie) con in ammazione della sinovia associata a
distruzione della cartilagine articolare e dell'osso: ingravescente. Allo sviluppo della
sinovite contribuiscono sia risposte cellulo-mediata sia umorali.
SCLEROSI MULTIPLA
• Malattia in ammatoria cronica demielinizzante, a patogenesi autoimmune, che
colpisce il sistema nervoso centrale (guaina mielinica della trasmissione nervosa,
cervello e midollo spinale).
La distruzione delle guaine mieliniche causa il blocco o il rallentamento degli impulsi
nervosi: debolezza sica, paralisi, disturbi oculari, caratterizzati da esacerbazioni e
remissioni
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N.B. Le aree in cui la mielina è stata danneggiata vengono anche dette placche; da ciò
deriva l'appellativo di sclerosi a placche.
TIROIDITE DI HASHIMOTO
patologia sostenuta da un processo immunitario organo-speci co, cioè una alterazione
del sistema immunitario che comporta la formazione di auto-anticorpi diretti contro
alcuni costituenti delle cellule tiroidee.
Si ha un in ltrazione massiccia nella tiroide di linfociti T, plasmacellule e macrofagi.
Questa fa sì che ci sia una distruzione delle cellule tiroidee, una vera e propria
metaplasia, quindi tendono a cambiare struttura istologica e conformazione, no ad
arrivare ad atro a e morte. La componente dei tirociti morti, viene sostituita da brosi.
Questi soggetti hanno autoanticorpi circolanti, che vengono dosati per fare diagnosi, e
sarebbero quelli anti-tireoglobulina, anti-tireoperossidasi, anti-microsomiali, e associati
ad essi ci sono tutti valori alterati del TSH (ormone tiroidostimolante) e T3 e T4.
Il soggetto presenta il gozzo e una serie di problematiche come la non secrezione degli
ormoni tiroidei, debolezza muscolare, aumento di pesi, diabete, alterazione di ghiandole
surrenali, paratiroidismo.
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Di queste dobbiamo ricordare su quale particella sono localizzate e che funzione hanno:
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-VLDL: anch'esse molto ricche in lipidi (al 50% trigliceridi), sintetizzate dal fegato e in
parte minore dall intestino.
Funzioni: trasporto dal fegato a sedi extraepatiche dei trigliceridi, che sono di origine
endogena (sintetizzati dagli epatociti a partire da sorgenti lipidiche e glucidiche, quindi
non di origine alimentare.)
-LDL: a bassa densità, migrano nella frazione beta dette anche B-lipoproteine; ricche in
colesterolo esteri cato. Apo-B100 è la componente proteica principale (per circa il
95%). Si formano dal metabolismo delle VLDL direttamente nel plasma (nella
ipercolesterolemia familiare direttamente nel fegato)
Funzioni: trasportano colesterolo e suoi esteri dal fegato ai tessuti extraepatici
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-ApoC: attiva un enzima, la lipasi lipoproteica (LL) presente sulla super cie delle cellule
endoteliali (in capillari tessuto adiposo e muscolare). Questa LL scinde i trigliceridi dei
chilomicroni in monogliceridi e Ac.grassi, che attraversando endotelio capillare
passano nelle cellule sottostanti:
-Negli Adipociti, che li riesteri cano a trigliceridi e immagazzinano
-o nelle cellule Muscolari (e extraepatiche), che le ossidano a scopo energetico
-Mutazioni a carico del recettore dell LDL porta a soggetti che hanno problemi ad
endocitare questa sostanza o che non le lega, o che non riesce ad essere su cientemente
espresso. Hanno quindi un colesterolo circolante di 600, quando invece il valore è di
180/200.
Per quanto riguarda una delle mutazioni, abbiamo l Ipercolesterolemia famigliare:
Il recettore potrà avere Ridotta espressione, Sintesi di recettori che però rimangono nel
REL o Golgi, e recettori che hanno difetti di
internalizzazione o che hanno bassa a nità per
l ApoB100.
Altre mutazioni:
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Perché
parliamo di
lipoproteine e
come queste
interagiscono a
livello di una vaso
Quello che vediamo è la struttura di una parete vascolare, di un grosso vaso, che è è
costituito da tre tonache: intima, media e avventizia. Le particelle lipidiche LDL e HDL
in virtù della loro composizione lipidica, sono particelle che riescono facilmente a
di ondere nei tessuti e membrane cellulari, ma tra LDL e HDL la capacità di di usione
non è la stessa perché nel caso di una di usione l elemento che fa la di erenza è la
dimensione, e le HDL sono più dense ma anche più piccole, quindi le HDL rispetto alle
LDL attraversano i tessuti molto più rapidamente e facilmente: questo succede perché
HDL deve fare una sorveglianza.
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A livello della parete, le LDL di ondono attraverso l endotelio perché devono portare, a
livello dell intima, la componente lipidica. Questa componente la usa un sistema di
cellule muscolari lisce della parete, che devono ossidarle. Una volta che hanno ossidato,
le LDL non utilizzate ridi ondono attraverso l endotelio e ritornano nel sangue, quelle
ossidate invece restano intrappolate nell intima, perché da ossidate non possono tornare
indietro. Vanno a formare così una goccia lipidica, un core di colesterolo, che resta
intrappolato nella parete del vaso. Non resta così per sempre, perché viene poi aggredita
da macrofagi che tentano di fagocitarli e eliminarli, usando il processo di ossidazione e
liberazione di radicali liberi: ma eliminano solo parte di questo colesterolo e aumentano
l ossidazione di questi lipidi. I macrofagi dell intima in realtà sono in continuo
interscambio con le HDL, che sono più veloci delle LDL, continuano a entrare e uscire
dall intima perché devono sottrarre ai macrofagi i lipidi ossidati e portarli fuori,
altrimenti il macrofago si sovraccarica e non riesce ad eliminare il materiale.
Questo processo NON funziona indipendentemente dalla quantità di colesterolo nel
sangue , perché più è elevata la [], più il sistema si sovraccarica, più si ha ossidazione
delle componenti lipidiche che non possono essere eliminate da macrofagi e HDL.
Questo sistema è il primo che porterà alla formazione di un ateròma
LDL (lipoproteine a bassa densità) e HDL (colesterolo buono) circolano nei vasi e nel
sangue; tra le due le HDL sono quelle con maggiore di usibilità per svuotare il carico
dei lipidi inglobato dai macrofagi. Recuperato il colesterolo, le HDL ritornano al fegato.
Le LDL hanno di usibilità minore a causa delle dimensioni ed hanno un recettore a
bassa a nità.
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Perché avviene l infarto L infarto avviene perché vai ad ostruire le vie del usso ad
organi fondamentali, tra cui i vasi del cuore; o anche le gambe, quando si sentono
crampi e gambe addormentate, difatti si fanno esami di ecodoppler per evitare trombi.
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1. Cos è un retinoblastoma Rb
E una mutazione di tipo Lost of Function. Neoplasia pediatrica caratterizzata da:
leucocoria (ri esso bianco della pupilla), strabismo compensativo (occhi non orientati
in asse), midrìasi permanente (dilatazione della pupilla, adattamento alla quantità di
luce, contrario di miosi), nistagmo (movimento involontario e oscillatorio degli occhi
anche se guardo un oggetto sso).
La camera dell occhio è normalmente una lente vuota, nel caso del retinoblastoma
presenta una massa. Insorge sulla retina e attraverso il nervo ottico arriva a livello del
SNC.
Rb o PRb (proteina retinoblastoma), in condizioni normali è associato ad un fattore di
trascrizione E2F; siamo in fase della mitosi G1 tardiva. Le cicline, che regolano tempo e
modalità di passaggio tra le varie fasi, sono sotto controllo delle CDK. Se si vuole
progredire in S, G2 e M, ciclina B ed E, fosforilano Rb, che si distacca dal legame con
E2F. Entra nel nucleo e inizia ad attivare nuova produzione di ciclica E e nuovo fattore
E2F.
-Nel retinoblastoma Rb mutato, non è più legato ad E2F, che continua a mandare in
ciclo le cellule.
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replicazione ha necessità di integrarsi nel genoma ospite. Taglia i geni e inserisce la sua
sequenza nel nostro DNA, andando a trovarsi sotto il promotore virale, che è per
de nizione un promotore fortissimo. I protooncogeni che si trovano a valle del
promotore virale, verranno duplicati tantissimo e avranno funzione di oncogeni.
-Necrosi grassa: nel caso della ghiandola mammaria, dopo un urto si crea una zona di
cellule morte, dove restano delle bolle (quelle bianche), che non sono altro che
l accumulo di grasso delle cellule mammarie. I puntini viola sono cellule della risposta
in ammatoria.
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-Necrosi caseosa: infezioni da batteri
E causato dalla tubercolosi. Crea aree di necrosi nei polmoni, dalla forma molto tipica
con zone molto estese di batteri (ecco perché caseum). Prendono il nome di
GRANULOMA. (Processo in ammatorio cronico)
8. Danno da riperfusione
Danno da riperfusione-> Si parla di danno da riperfusione ad un tessuto quando la
circolazione sanguigna torna al tessuto dopo un periodo di ischemia. L'assenza di
ossigeno e nutrienti crea una condizione in cui il ripristino della circolazione ha come
risultato l'in ammazione e lo stress ossidativo con conseguente danno ai tessuti
coinvolti, invece della ripresa della normale funzionalità.
Reintegrando il sangue si spera di salvare le cellule, ma continuano a morire perché sta
aumentando la [Ca] e le cellule stanno andando in necrosi.
Se io lo irroro, c è un problema perché l endotelio ha iniziato ad esprimere sulla
super cie le selectine e molecole di adesione per nucleo li perché sta segnalando
l ischemia e che alcune cellule sono morte: i nucleo li devono oltrepassare l endotelio e
ripulire le cellule morte. I neutro li però, quando rimetto il sangue, agganciano le
molecole di adesione ed entrano per pulire la cellula: attaccandosi però costituiscono a
loro volta una nuova ostruzione, ritardando ancora il usso. E per colpa dell accumulo
di sangue in questa zona, rilasciano fattori in ammatori oltre a pulire, creano un danno
di nuove cellule.
Quindi nel primo momento di irrorazione i danni non diminuiscono, ma aumentano,
perché c è anche il rilascio di polimor nucleati tossici.
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la cellula non riesce più a mantenere la giusta concentrazione e gli ioni restano nel lume
cellulare e attrae acqua all interno, rigon andosi. Inoltre, aumentando l acido lattico e
quindi il lattato, si modi ca il pH cellulare, tra i fattori che rendono di cile le funzioni
degli enzimi e proteine: Condizione di acidosi. Questa è una cellula che sta per andare
in necrosi: se interrompo la mancanza di ossigeno, la cellula può recuperare, o
altrimenti andrà in processo necrotico e morte.
((((pur essendo iperproliferante, e pertanto solida, questa può acquisire modalità uide
di movimento nel corso del suo sviluppo, per esempio se si altera uno dei regolatori
dell endocitosi come quello che abbiamo identi cato, RAB5A.
Se un tessuto è più uido riuscirà a passare in spazi interstiziali con più e cienza. E
quello che può avvenire in tumori: più uidi sono, più metastatizzano.
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RAB5A, è un regolatore essenziale del processo di endocitosi preposto all introduzione
di sostanze all interno della cellula ed è molto presente nei tumori più aggressivi della
mammella.)))))
12. Microsatelliti
sequenze ripetute di DNA non codi cante costituiti da unità di ripetizione molto corte
(1-5 bp) disposte secondo una ripetizione in tandem, utilizzabili come marcatori
molecolari di loci (locus, posizione di un gene all interno del cromosoma). I
microsatelliti presentano un alto livello di polimor smo e sono marcatori informativi
negli studi di genetica di popolazione. Essi sono inoltre utilizzati come marcatori
molecolari negli studi sulla duplicazione dei geni o sulla loro eliminazione e sulla
selezione assistita da marcatori. In queste sedi solitamente si accumulano le mutazioni
che causano un tumore.
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14. Cellule epitelioidi: sono una tipologia di macrofagi che compare in alcuni stati
in ammatori ed è prevalentemente associata alla comparsa di granulomi, a livello dei
quali possono fondersi dando origine a cellule giganti multinucleate (cellule di
Langhans). Vengono chiamate "epitelioidi" in quanto al microscopio risultano simili alle
cellule epiteliali.
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17.Eosino li: Fanno parte dell immunità innata e sono particolarmente attivi durante le
reazioni in ammatorie ed allergiche, dove contribuiscono al processo ogistico e al
danno tissutale attraverso il rilascio di sostanze ossidanti ed enzimi tossici.
Ruolo importante anche nell ipersensibilità di primo tipo.
18. Come capisco il danno cellulare di morte che osservo In base alla presenza di corpi
apoptotici: Vescicola derivante dalla frammentazione del nucleo e del citoplasma di una
cellula durante un processo di apoptosi, successivamente fagocitata dai macrofagi.
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24. Quali sono gli organi e i percorsi di metastasi per via ematica e per via linfatica→
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ematica→ fegato e polmoni perchè attaccano i punti di arrivo del circolo venoso.
linfatica→ nel circolo linfatico e le metastasi sono trasportate ai nodi di drenaggio
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Esistono due forme principali di miotonia congenita (causate da difetti nello stesso
gene):
la malattia di omsen→ è autosomica dominante. I sintomi insorgono nella prima
infanzia, no a 2-3 anni di età.
la malattia di Becker→ più comune ed è autosomica recessiva. I sintomi iniziano dai 4 ai
12 anni di età e tendono a essere più gravi di quelli della malattia di omsen.
28.Processo di necroptosi (parli della morte cellulare con necrosi ed apoptosi ed in più
questo)
è una forma di necrosi programmata o anche morte cellulare in ammatoria. è in
opposizione all apoptosi o morte programmata. Svolge un ruolo importante nella
regolazione del sistema immunitario, nel danno ai tessuti e nello sviluppo del cancro.
L induzione della necroptosi può fornire una valida strada alternativa alla morte
cellulare nelle cellule tumorali rappresentando uno strumento per le terapie
antitumorali.
30. Gli eventi che si veri cano nel passaggio da danno reversibile a danno irreversibile
sono monitorabili in termini biochimici e morfofunzionali (sia microscopici che
macroscopici).
La prima cosa che caratterizza un danno reversibile in un tessuto, ovviamente, è la
riduzione di funzionalità della cellula, mentre per osservare danni irreversibili
macroscopici e microscopici è necessario un periodo più lungo.
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