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Sulle buone idee sulle grandi decisioni collettive ora ho detto che e vi renderete conto di come questo

discorso non sia sia un discorso che abbia a che fare anche con l’oggi poi casomai poi casomai ne parliamo
di questa di questa cosa qua e ho detto che c’era 1 1 profonda ostilità nei confronti della politica della
politica intesa come professione abbiamo visto come gli ateniesi riconoscessero la necessità di possedere
competenze specialistiche soltanto per certe sfere di attività e non per altre in tutte le altre valeva il
principio opposto e cioè che ogni funzione politica potesse essere svolta dallo specialisti e l’assenza di
esperti e comunque il ruolo limitato degli esperti venivano così velati una salvaguardia eh del potere poli
dico dei cittadini comuni l’assurdo era che se dei professionisti avessero avuto una parte preponderante ad
esempio nelle attività del consiglio oppure nei tribunali e si avrebbero finito per condizionare in modo
decisivo i lavori dell’assemblea questo voleva dire che c’era c’era la consapevolezza che nell’ambito del
processo decisionale avere conoscenze e capacità che altri noi possiedono per questo costituisce una fonte
di potere da chi possiede quelle capacità una posizione di vantaggio indipendentemente dal fatto che i
poteri vengano fissati dalla legge la presenza di esperti all’interno delle giurie avrebbe inevitabilmente
ridotto l’importanza degli altri giurati eh e questo ve ne rendete conto ad esempio se fate un paragone tra
quello che avviene nel processo con giuria diciamo bussasse americano vi sarà capitato di avere visto molte
volte dice il vostro collega giustamente dei dei dei film in cui in cui e la giuria no che decide il c’è un famoso
film no mi pare quello con Harry con Henry fonda se non ricordo male in cui c’è il filo proprio questo c’è una
devono la la giuria e chiamata discutere un caso di un caso di omicidio che sembra chiarissimo sono quasi
tutti d’accordo tranne uno era che era questo rifonda e poi iniziano le discussioni e pian piano lui riesce a
convincere anche gli altri che le cose non sono andate nel modo in cui sembrava inizialmente che la
persona in questione è innocente non è colpevole ma questo è un diciamo così non è rilevante fini del
nostro discorso è rilevante il fatto che sono i giurati che discutono tra loro non c’è un giudice se invece
prendete il nostro processo di Corte d’assise ci sono ci sono i giurati popolari ci sono anche due giudici che
compongono il collegio giudicante ora è vero che la maggioranza è composta di Giuseppe giurati popolari
ma la presenza all’interno di un collegio di persone esperte chiaramente indirizza influenza l’opinione degli
altri cioè il nostro come anche in altri in altri in altri casi è una è un libri diciamo così cioè c’è la giuria
popolare ma esistono anche i giudici all’interno del collegio indicate nel nel processo diciamo così
americane la giuria che giudica e poi escono dicono il coseno al giudice il verdetto della il verdetto della
camera di consiglio questo che ricollegandosi a quanto abbiamo discusso cioè più ci sono esperti certi e più
è chiaro diminuisce il potere degli altri questo voleva dire quel il discorso che stavo che stavo facendo no e
quindi il questa questione ad esempio questo rapporto tra la democrazia e professionismo politico ad
esempio eh affrontata io è una questione che viene affrontata in un celebre dialogo di Platone che si
intitola protagora e in quel dialogo Socrate manifesta sorpresa per il fatto che l’assemblea si comporti
diversamente quando ha a che fare con la costruzione delle navi oppure con la costruzione degli edifici e
quando discute invece le questioni che riguardano il governo della città ora nel primo caso dice sono create
cosa fa l’assemblea l’assemblea si rivolge ai costruttori si rivolge ai carpentieri ascolta cioè il parere
l’opinione degli esperti e se qualcuno che non è carpentiere che non è costruttore vuol dire la sua e dice so
che anche l’assemblea lo riduce al silenzio perché a ha avuto una presunzione che esprimere un’opinione
sulla materia di colore sulla quale non è competente ma invece quando sono in discussione questa è la è la
è la tesi di Socrate questioni che riguardano il governo della città indifferentemente si legge nel dialogo si
leva dare il suo consiglio un architetto un fabbro un calzolaio un commerciante un marinaio un ricco e un
povero che noi diretti nasci dai chi non lo è e nessuno muove loro rimproveri come nel caso di prima perché
cercano di dare consigli senza preparazione e senza avere alcun maestro come dire risolto il qual e la
risposta che protagora dà a questo quesito posto da Socrate del perché gli ateniesi si comportano in un
caso in un modo e nell’altro caso l’altro beh protagora l’incoraggiamento per difendere la prassi ateniese e
dice che Zeus ha attribuito la virtù politica a tutti gli uomini cioè ha offerto in dono a tutti gli uomini la
vergogna aidos e la giustizia la Dick che sono le basi dell’arte politica se l’arte politica fosse stata riservata
soltanto da alcuni così come succede nel caso delle abilità tecniche che Zeus non ha distribuiti un po di
qualità alcuni ce l’hanno altri no ma la virtù la quella che chiamiamo la virtù politica è stata distribuita tra
tutti gli uomini bene dice protagora le città non sarebbero state in grado di sopravvivere perché sarebbero
state lacerate i loro membri sarebbero stati poi sarebbero sarebbero stati dispersi e questo avrebbe
significato la fine dell’umanità l’umanità sarebbe sarebbe perita ora in questo momento che nate che
portarlo in questo dialogo c’è luce azione del presupposto logico che assiologico della democrazia un
sistema che garantisce a tutti i cittadini indistintamente il diritto di governare si fonda sulla fatto che
nessuno sia privo perlomeno potenza Dimmi capacità necessarie per prendere parte alle decisioni collettive
e di più presuppone anche il principio dell’inter cambiabili tra i diversi cittadini che la base per l’appunto
della procedura largamente utilizzata dagli ateniesi del sorteggio questo postulato che abbiamo definito
assiologico logico eziologico della democrazia non viene condiviso da Platone convinto che gli uomini non
siano uguali per natura e che la loro dotazione morale la loro dotazione intellettuale sia radicalmente
differenziata per cui è impossibile che tutti possano svolgere le stesse emozioni sociali la politica del
Platone è un’attività che non tutti sono in grado di svolgere è un’attività che richiede competenza specifica
che richiede il possesso in determinate capacità se su 10.000 uomini arduo riuscire a trovare 50 campioni di
scacchi scrive o scrive platone nel nel nel politico ancora piu difficile sara scoprire altrettanti in possesso
della scienza dell’esercizio del potere tra gli se su 10.000 uomini arduo riuscire a trovare 50 campioni di
scacchi scrive o scrive Platone nel nel nel politico ancora più difficile sarà scoprire altrettanti in possesso
della scienza dell’esercizio del potere tra gli uomini Perché la più importante e da qui il progetto di città
ideale elaborato nella Repubblica basato sulla suddivisione del della popolazione in tre classi ciascuna
deputata ha svolgere una funzione in conformita con le proprie specifiche capacità di virtù i governanti
depositari del potere politico i guardiani che si distinguono per il coraggio e la maggioranza della
popolazione ha detta all’attività quale attività produttive che compensa con la virtù della temperanza le
capacità eminenti di cui non è il possesso eh non tutti possono governare era questa l’opinione di Platone e
questo discorso è questa questa questione noi ora ne abbiamo parlato in riferimento ad un’esperienza del
passato no ma l’esperienza della democrazia greca abbiamo visto anche le ragioni che vengono utilizzante
sia vera come dire giustificare quindi e anche saltare questo tipo di questo tipo di le le procedure che
venivano utilizzate abbiamo visto anche le posizioni seppure rapidamente le posizioni contrarie ora la
domanda che vi voglio pure la seguente secondo lui questo discorso relativo al rapporto tra democrazia e
professionismo politico ha un peso diciamo così ha una rilevanza nel dibattito attuale oppure no

Diciamo che la partecipazione era una partecipazione era una partecipazione effettiva si stima che prima
dello scoppio della guerra con della guerra del peloponneso quindi nel nel all’incirca nel 421 a.C. la
popolazione dell’antica fosse compresa tra i 250.003 100.000 abitanti e che ci imposero tra i 170.002
100.000 adulti tra questi coloro che possedevano i diritti politici erano stimati tra i 30.050 mila i cittadini
che prendevano parte all’assemblea erano stimati nella migliore delle ipotesi cioè in certe situazioni tra i
6000 e gli 8000 eh anche se naturalmente esistevano in alcuni casi la percentuale la la la la partecipazione
era inferiore in alcuni casi poteva essere superiore a questo valore un sistema di questo tipo tuttavia
consentiva che una notevole percentuale dei cittadini maschi di Atene avesse una certa esperienza nel
governo sin dalla nascita ogni ragazza ateniese aveva qualcosa di più della possibilità meramente ipotetica
di diventare presidente dell’assemblea una carica basata sul sistema di avvicendamento che veniva
assegnata per un solo giorno attraverso il sorteggio questo stesso ragazzo poteva diventare commissario
del mercato per un anno membro del Consiglio dei 500 per un anno per due anni purché non consecutivi
sedere ripetutamente in una giuria partecipare con diritto di voto all’assemblea tutte le volte che lo
desiderava e poi alle spalle di questa esperienza diretta non va neppure dimenticata l’amministrazione di
un certo mi distretti i temi il cui era suddivisa a te e non va dimenticato in definitiva la familiarità generica
eh con gli affari pubblici a cui neppure il più apatico tra i cittadini poteva sottrarsi in un contesto di questo
tipo questo per dire che era un regime in cui effettivamente si realizzava un alto grado di partecipazione ma
ieri ho anche sottolineato proprio all’inizio la complessità di questo sistema quando dicevo è una dire che è
una democrazia diretta e quel popolo esercita la sovranità è una definizione corretta perché veste che poi ci
sono degli studiosi che oggi che cercano di applicare il criterio della cioè ne parlano parlano di questo tipo
di democrazia in termini di democrazia rappresentativa concerte specificazioni ma qui ci ci produciamo
troppo nello specialistico non è il caso quindi prendiamo dicevo prendiamo per buona questa definizione
che era una democrazia diretta ma dicevo non bisogna sottovalutare la complessità eh dal punto di vista
istituzionale di questa forma di governo Ebbene tra questa complessità emerge anche da alcuni dispositivi
che gli ateniesi avevano escogitato per scongiurare gli effetti le conseguenze negative dell’alto governo di
uno di questi dispositivi abbiamo parlato già ieri e rifaremo semplicemente alcune considerazioni di un altro
invece parliamo oggi è il più celebre di questi dispositivi eh lo stragismo eh che venne introdotto ad poco
prima del 487 a.C. hanno in cui se ne registra la prima applicazione storicamente le 487 a.C. In cui si registra
la prima applicazione storicamente certa ai danni di 100 ipparco eh cos’era l’ostracismo era un meccanismo
grazie al quale poteva esisteva la possibilità di isili indesiderato ai più ogni anno si teneva un’adunanza
dell’assemblea era uno di quei casi tra l’altro in cui era previsto per la validità della decisione era previsto
un quorum cioè perché l’ostracismo fosse valido occorreva che l’assemblea partecipassero almeno 6000
persone eh in apertura si chiedeva se ci fosse qualcuno di così pericoloso per la città da dover essere
esiliato per 10 anni e questo avveniva questo aspetto da tenere da tenere presente questo avveniva senza
che senza che si facesse un processo senza che diffusero dei precedenti a carico di questo individuo senza
alcun tipo di dibattito non per per per questa pena poteva essere inflitta cioè in genere noi leghiamo la
pena la le leghiamo la pena la sanzione ad una colpa eh io fatto questo è il codice prevede per quel tipo di
reato 1111 prevede una pena qui invece ci il cittadino che veniva sottoposto a ostracismo non aveva
commesso reati e potevano aver commesso nessun reato è non c’era un dibattito ci si limitava a scrivere
appunto il nome della persona sul pezzo di calcio che i greci chiamavano nostra e quindi lo storicismo se la
risposta era positiva il colui che riceveva il maggior numero di queste di questi questi cocci di terracotta con
scritto il suo nome veniva mandato in esilio con la minaccia della pena di morte se fosse rientrato e questa
misura non non non non teneva come dire non teneva non aveva riguardo per nessuno tant’è che anche te
misto che è grande stranieri prima aveva sconfitto i persiani nella battaglia di salamina venne sottoposto ad
ostracismo questo cosa vuol dire vuol dire che questa misura aveva un carattere evidentemente politico eh
nel senso che era uno strumento escogitato per limitare l’influenza degli aristocratici e in genere di tutti
coloro che grazie alla loro fama avrebbero potuto rompere l’uguaglianza diventando troppo potenti era una
sorta di misura preventiva eh che veniva applicata e colui che veniva sottoposto allo stragismo una persona
che viene esiliata non perdeva i beni non gli venivano sequestrati ne ritornava in possesso al termine del
periodo del periodo di esilio i te questi beni potevano essere che so io amministrati da una persona da una
persona di sua fiducia ma non venivano tutti scatti non venivano confiscati dallo stato Un altro strumento
che abbiamo citato invece l’altro giorno eh è costituito dalla cosiddetta graffette paranoico eh quel
procedimento giudiziario se ricordate per il quale ogni cittadino poteva essere processato da un’ampia
giuria popolare riconosciuto colpevole e condannato a pagare una forte ammenda per aver fatto una
proposta illegale di fronte all’assemblea comunque scritto guardate è una scritto la trasmitente la la la
qualcosa in nell’alfabeto italiano e graffe parano scritto così Gomez vuol dire in greco vuol dire legge questo
sistema abbiamo visto che questo sistema induceva l’oratore politico ad accettare i rischi che le proprie
parole comportavano suscettibili di trasformarsi in azione una volta stazionato dall’organo sovrano che
aveva il potere di farlo ed inoltre come dicevo l’altro giorno questo questo consentiva anche un atto legale
venisse dichiarato illegale in un secondo momento in un secondo dibattito e che il proponente fosse punito
per le parole che aveva pronunciato per aver fatto quella proposta ripeto anche se la proposta era stata
approvata dall’assemblea ricordate lunedì si diceva che è una è un altro aspetto di di tutte queste questioni
in cui si vede la differenza si possono scorgere differenza ad esempio tra il procedimento che oggi è quello
che veniva tu a tutte no ricordate avevo fatto il paragone tra quello che accade non è la non è la stessa cosa
perché qui stiamo parlando dell’appunto di un’assemblea di un di una di una democrazia assembleare e
quasi ho parlando di una democrazia rappresentativa ma avevo istituito un parallelo tra queste due
situazioni no cioè in cui nel caso che abbiamo vulpes che fa la proposta può essere condannata anche se la
proprio anche se la proposta che aveva fatto era stata approvata dall’assemblea poi può essere condannata
per aver fatto una proposta illegale durante l’assemblea oggi il il il membro di un assemblea parlamentare
anche il parlamento italiano un deputato è libero di esprimere la propria opinione e non possono essere
sanzionate le opinioni le opinioni di un di un di un rappresentante del popolo e chi si esprime eh su e
Le più celebre esempio di democrazia diretta dell’antichità il popolo riunito non esercita tutti i poteri alcuni
poteri sostanziali dal volta maggiori di quelli dell’assemblea come abbiamo visto erano assegnati a corpi
separati accordi più piccoli i cui membri venivano selezionati attraverso il sorteggio quando distinguiamo
tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta immaginiamo di solito che tutti i poteri più significativi
poteri politici più significativi siano esercitati dal popolo riunito in assemblea e l’esame del sistema politico
ateniese ha mostrato che altri organi come il consiglio ad esempio come le corti esercitavano delle funzioni
politiche molto importanti il Carter e diretto della partecipazione a questi organi consisteva nel modo in cui
erano reputati membri per estrazione a sorte e questo porta a dire alcuni studiosi ad esempio dell’arma nei
nostro celebre testo dedicato al governo rappresentativo che ciò che ti porta a dire che la differenza
fondamentale rispetto alle democrazie rappresentative non è tanto il numero limitato dei prescelti quanto
è il metodo di assegnazione della carica cioè ad esempio a giudizio di questo studioso al giudizio di
permanere ciò che rende rappresentativo un sistema politico non è il fatto che pochi governi al posto del
popolo perché dice ma neanche questo accadeva in nel nel diciamo naturalmente in certi termini l’abbiamo
visto con cosa che comunque succedeva anche nella democrazia interesse perché certe complici altri
magistrati erano appunto esercitati eh da pochi ma il tutto vero la differenza fondamentale tra queste due
esperienze secondo manen era costituito proprio dall’uso del sorteggio cioè mentre la democrazia antica si
ricorreva in modo massiccio a sorteggio e dice umane oggi non c’è uno stato non c’è un governo
rappresentativo che affida neanche una Modica quantità di potere politico attraverso il sorteggio questa
secondo lui è una differenza fondamentale sì il sorteggio viene utilizzato per ad esempio per quanto
riguarda la formazione delle giurie popolari eccetera eccetera ma malena ha in mente il la la una cariche in
cui viene esercitato un potere politico è un altro elemento che possiamo citare a conclusione di questo
ragionamento è che il ricorso al sorteggio non è un elemento marginale ma il corpora un certo numero di
valori democratici si adatta in modo assolutamente non problematico l’imperativo della rotazione delle
cariche esprime la sfiducia nella nei confronti della politica come professione e produce effetti del tutto
simili a quelli dell’isis cos’era la Signoria Liguria era il diritto che ciascun cittadino aveva di salire alla tribuna
di prendere la parola in assemblea e il sorteggio offre a tutti un’eguale possibilità di essere chiamati a
svolgere funzioni di governo che venivano esercitati da morire stretto il numero dei cittadini dei cittadini e
quindi tutti potevano essere chiamati ad esercitare queste cariche queste cariche pubbliche
Il chi è chiamato il logos epitaffio che l’elogio di pericle che è un discorso che è un’azione che viene che è
stato riportato del testo sulla guerra del peloponneso dallo storico tucidide Del primo anno della guerra del
peloponneso quindi del del del 434 131 a.C. questo discorso dico può essere effettivamente considerato
una sorta di manifesto eh della democrazia periclea per il finisce in questo discorso la democrazia come
l’autogoverno della maggioranza temperato e omogeneo è un regime la democrazia che ama la medietà
ma non è alieno da riconoscere il merito e la grandezza e questa annessione che la democrazia fa
dell’ideale aristocratico che legittimava il governo sono i migliori sono gli ottimi implica che per peri che la
democrazia non è nemica delle eccellenze e che per una volta cessa di essere il governo di una parte il
popolo contro l’altra contro i nobili contro gli aristocratici per farsi comune ideale civile è inoltre un regime
in cui vige la tolleranza degli stili di vita la tolleranza nei confronti delle iniziative individuali e nel complesso
si potrebbe dire la democrazia conosce l’armonica distinzione tra il pubblico e il privato e quel regime nel
quale molti riescono al tempo stesso a lavorare a coltivare il proprio privato e senza confondere le due cose
anche a partecipare all’assemblea e quindi a governare la città è un aggregato complesso che vive nella
politica che vive nelle feste pubbliche in cui ciascuno fiorisce secondo i propri talenti e ed è al contempo
capace di pensare all’insieme della polis anzi è dovere di tutti partecipare alla vita pubblica e poi lo
vedremo questa Atene viene definita proprio in questo testo da pericle la scuola dell’ellade proprio perché
la democratica tiene è in’grado di porsi come esempio come paradigma per tutta la Grecia per pericle la
democrazia è quella forma di governo che si fonda sulle uguaglianze di fronte alla legge il nomos e la legge
civile attraverso la quale si regolamenta il diritto privato e cioè l’uguaglianza di fronte ai tribunali mentre il
diritto pubblico è governato da leggi non scritte dai costumi e in ultima istanza da riferimento al divino e
per finire in democrazia la decisione politica viene in seguito a deliberazione e questa segue la libera
discussione cioè implica la libertà di parola eh quella che di cui parlavamo lunedì la parresia di parlare
Franco e parlare sinceramente se dovessimo ridurre questi vari elementi a tre elementi caratterizzanti tre
elementi che costituiscono i capisaldi del della democrazia intesa come paradigma politico potremmo dire
che la democrazia ha e il governo della maggioranza qui che c’è l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla
legge ci che c’è l’uguaglianza delle opportunità nel senso che l’accesso alle cariche pubbliche avviene
attraverso una valutazione aperta e processuale e non avviene sulla base di un valore statico ad esempio
sul valore del rango come accadeva nelle aristocrazie
Riportato da tucidide lui disponiamo di una forma di governo che non guarda con invidia le costituzioni dei
vicini e non solo non imitiamo altri ma anzi siamo noi stessi un modello eh chiamata democrazia per il fatto
di essere ammaestrata non nell’interesse di pochi ma nell’interesse dei più di fronte alle leggi nelle
controversie private tutti sono uguali secondo la considerazione di cui uno gode perché si distingue in
qualche campo non tanto per il suo partito quanto per il suo merito uno è preferito per le cariche pubbliche
li d’altra parte la povertà se uno è in grado di fare qualcosa di utile per la città e di impedimento a causa
dell’oscurità della condizione sociale il nostro comportamento dei cittadini è improntato alla libertà sia
nella vita pubblica sia nella condotta quotidiana lui che serenamente trattiamo i nostri affari privati quando
trattiamo gli affari pubblici siamo terrorizzati di comportarsi siamo obbedienti a quanti si succedono al
governo e dalle leggi e soprattutto a quelle che sono poste a tutela di chi subisce ingiustizia e quelle che pur
non essendo scritte per comune consenso portano portano vergogna a chi non le rispetta lui abbiamo il
bello ma con misura amiamo La Sapienza ma senza mollezza usiamo una ricchezza più per l’opportunità che
offre l’azione che permettono di parola e non è vergognoso il riconoscere la povertà ma più vergognoso e
non adoperarsi per fucile le stesse persone da noi non si da noi si curano nello stesso tempo dei propri
interessi e degli affari della città e gli altri che si dedicano ad attività lavorative conoscono alla perfezione le
questioni della città siamo i soli a considerare chi non partecipa alla vita pubblica luno chiamata qualità ma
un uomo inutile eh questo è molto importante alcuni traducono inetto e tradotto inutile comunque il senso
è quello qui non partecipa alla Anna alla L’Inter pubblica alla vita della città e avrete anche visto come si
dice che a un certo punto dice abbiamo amiamo la filosofia qui è stato tradotto Sapienza siamo tutti filosofi
di certo punto e amiamo il bello eh come se e si ritiene che proprio su quel che questi siano i valori su quali
Atene la democrazia ateniese fonde fondi legittimamente la propria potenza politica ora cosa vuol dire
siamo tutti filosofi eh nel demo nella nella democrazia siamo tutti filosofi amiamo il bello eh non si vuol dire
che siamo tutti Aristotele siamo tutti Platone e via discorrendo vuol dire che tutti della democrazia come
avete sentito dal passo che abbiamo accettato devono amare il sapere devono e se curiosi devono
criticamente informarsi devono dubitare di tutto fintanto che lo si raggiunge eh dal punto di vista orale un
certo grado di certezza relativamente a ciò che si è ascoltato oppure ciò che si ha detto quindi essere
filosofi siamo tutti filosofi amiamo il sapere vuol dire lui il che la democrazia è fatta per persone che
esercitano la ragione critica eh e la democrazia è fatta anche per persone che sono amanti del bello del
calore come dicevano i greci di gente che non si accontenta finché non ha prodotto qualcosa di calore che
vuol dire qualcosa che è in forma e quindi qualcosa che è utile oltre naturalmente ad essere bello oltre ad
avere un aspetto una forma piacevole a vederti e anche qualcosa di utile per la democrazia e secondo
pericle delle parole che riportano tucidide e quel regime in cui tutti operano in questo senso operano per
inventare per produrre per scoprire per produrre qualcosa che sia al contempo di bello che di più tanto si
qualcosa che sia nello stesso tempo bello e nello stesso tempo utile
È in grado di armonizzare il pubblico e il privato pubbliche private rimangono qualcosa di diverso ma
combinano il si si conciliano in modo armonico nel senso che il pubblico non assoggetta il privato e ma lo
armonizza non lo subordina radicalmente ma ne consente la libera espressione nel rispetto delle leggi c’è
un ultimo aspetto che sul quale volevo richiamare l’attenzione ed è una frase che si trova in questa sempre
questo questo ed è la frase seguente noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi
convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni ma in un attingere le necessarie cognizioni
per mezzo della discussione prima di venire all’esecuzione di ciò che si deve fare vedete ad esempio qui si
difende una visione deliberativa della democrazia ricordate quello che ho detto lunedì se io dico che noi
riteniamo e noi riteniamo importante decisivo anzi che si discuta prima di agire che non sia pericoloso visto
che la discussione non sia una perdita di tempo ma anzi siamo premessa indispensabile per agire bene
questo si dice ed è anche questo una difesa della diciamo così della della una visione deliberativa
Là democrazie descritta è come la democrazia dovrebbe essere, infatti nel 80 vengono criticate le cose
Esposte in questo epitaffio mi riferisco ad esempio a questa idea della armonizzazione della conciliazione
tra la sfera pubblica e la sfera privata

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