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Venerdì Santo Le mani legate e il Cireneo Route di Pasqua 2020 – “Col cuore sulla strada fisicamente a

casa” Susan e Lucy fecero come lui aveva detto e come non avrebbero mai osato senza il suo permesso,
anche se lo avevano desiderato fin dal primo momento. Affondarono la mano nell'onda dorata della
splendida criniera e camminarono così, lisciandola affettuosamente di tanto in tanto. Alla fine arrivarono al
grande spiazzo sulla collina, dove sorgeva la Tavola di Pietra. Al bordo dell'ampio prato, dove c'erano gli
ultimi alberi e gli ultimi cespugli, Aslan si fermò e disse: — Oh, bambine, bambine mie, qui dobbiamo
proprio lasciarci. Qualsiasi cosa accada, badate che nessuno vi veda. Susan e Lucy scoppiarono a piangere
(senza sapere il perché di quelle amare lacrime) e abbracciarono stretto stretto il leone baciandolo sul
muso, sul naso, sui grandi occhi tristi. Poi Aslan si staccò da loro e proseguì da solo. Susan e Lucy si
nascosero bene dietro i cespugli e rimasero a guardare… Intorno alla Tavola di Pietra c'era una gran folla, e
sebbene la luna illuminasse chiaramente la scena alcuni portavano delle torce…Insomma, tutti gli esseri
demoniaci, orribili e crudeli e le creature d'in-cubo che parteggiavano per la Strega Bianca. Accanto alla
Tavola di Pietra c'era lei. Quando Aslan apparve, dalla folla si levò un confuso mormorio, certa-mente di
timore. Per un attimo anche la strega sembrò colta dal panico e restò a guardarlo, muta. Poi si riprese,
scoppiò in una risata selvaggia e gridò: — Il pazzo è venuto davvero! Legatelo subito. …rovesciarono
l'enorme leone sul dorso e gli legarono le zampe…cominciarono a stringere i nodi, tirando le corde così
forte che furono sul punto di segargli la pelle; poi lo trascinarono verso la Tavola di Pietra. — Basta, ora —
comandò la strega. — Dobbiamo sistemargli la criniera, prima di tutto. Dalla folla dei seguaci si levò un coro
di risatacce volgari. Un orco si fece avanti: teneva in mano un paio di forbici e, zac-zac-zac, cominciò a
tagliare ampie ciocche di peli dorati. — Mettetegli la museruola! — ordinò la strega. Mentre gli aguzzini si
davano da fare a imbavagliargli il muso con le corde, Aslan avrebbe potuto azzannarli alle mani con un
rapido colpo di mascella, ma non si mosse neppure. Questo parve aumentare la rabbia del-la gentaglia.
Quando la rabbia si fu completamente sfogata, gli aguzzini decisero di issare Aslan sulla Tavola di Pietra.
Cominciarono a tirare verso l'alto e a spingere dal basso, ma il leone era così grande che ci vollero tutti i
loro sforzi per riuscire nell'impresa. Poi dovettero stringere di nuovo le corde e saldare strettamente i nodi.
Il LEONE, LA STREGA E L'ARMADIO C.S. LEWIS Aslan è legato, ora non può più stare con i suoi amici, non ci
può più parlare, è solo. Solo con se stesso, dopo aver preso la scelta che lo ha condotto al sacrificio. Aslan
ha fatto sua la chiamata al sacrificio, la vocazione, per il bene del ragazzo, che altrimenti avrebbe pagato
con la vita. Lui non ha paura davanti alla Strega, anzi sono gli altri che continuano a temerlo, il suo sguardo
è sereno, non intimorito. Perché lui la sua scelta l’ha fatta con consapevolezza. “Scelta fatta con
consapevolezza” un concetto molto chiaro a noi rover e scolte, che siamo chiamati quotidianamente a fare
delle scelte. Scelte che facciamo sulla base delle nostre doti, qualità, che anche gli altri ci riconoscono, ma
spesso anche dalle nostre paure. Da ciò che ci lega. A volte scegliamo una strada perché abbiamo paura
dell’altra, perché pensiamo che non riusciamo a percorrerla tranquillamente. Ci poniamo dei limiti,
pensiamo di essere legati e non capaci di fare tutto liberamente. La mani chiodate del Signore, le zampe
legate di Aslan…sono momenti di blocco che abbiamo tutti noi, quando ci vincoliamo. Quando siamo
bloccati. Inoltre Aslan vive tutto questo perché lui si sente in dovere di rispondere a questa chiamata di
sacrificio che gli viene rivolta. Lui risponde ad una chiamata, così come risponde Simone il Cireneo, “Mentre
conducevano via Gesù, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la
croce, da portare dietro a Gesù”Luca 23,26. L'uomo, un contadino, che ha aiutato il signore! Lui ha portato
la croce e ha compiuto una parte della Sua missione. Un laico esemplare che nella Chiesa ha risposto alla
chiamata di portare la croce; ha risposto alla chiamata alla santità, all'evangelizzazione, alle buone opere
cristiane, alla rinascita della Chiesa. Una chiamata del tutto anonima, che non si sarebbe mai aspettato!!! In
questi giorni, passati tra lo studio, le videochiamate, i messaggi degli amici, i compleanni condivisi in
meeting, il lavoro diviso tra chiamate lunghissime e video collegamenti estenuanti, stiamo vivendo un po’
legati, per colpa di qualcosa di più grande, ma in realtà c’era qualcosa che ci legava anche prima. I nostri
limiti. Però allo stesso tempo siamo portatati a metterci sempre in ascolto di questa chiamata, ma in fondo
se il nostro cuore, la nostra testa e il nostro corpo sono bloccati e limitati, non sapremo rispondere
facilmente a questa chiamata. Pensaci, prenditi il tempo per riflettere, fermati…chiudi un attimo il mondo
che c’è fuori e prenditi il tuo tempo. Ascoltati. Non è facile, ma se saprai ascoltare, con pazienza, inizierai ad
ottenere anche le risposte che cerchi. Prima di iniziare a riflettere avvicina a te il telefono, in modo che tu
possa esser pronto a ricevere qualche indicazione utile…leggi le indicazioni e cerca di riflettere su te stesso
e sulla tua vita. Metti insieme le tue riflessioni e tienile pronte per le 15:00.

Lc 5,1-11 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa
intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e
lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si
mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e
calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso
nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si
rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle
ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». Grande stupore infatti
aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e
Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai
pescatore di uomini». Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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