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La re tta ( O S ) è la linea costituita da infiniti punti che

U N IT A 1 Questa unità fornisce la definizione degli


enti geometrici fondamentali, accompagnata
si susseguono nella stessa direzione; è rappresentata
graficamente dalla traccia lasciata dallo scorrimento della
NOMENCLATURA dall’illustrazione grafica. Lo scopo è di far acquisire
una corretta terminologia, che è di importanza
punta della m atita lungo una riga.
Come tutte le linee, ha una sola dimensione, lungo la quale
E DEFINIZIONI basilare per la realizzazione grafica delle costruzioni
geometriche trattate nel modulo C.
si estende infinitamente nei due sensi.

GEOM ETRICHE: La sem iretta ('lifHI') è ciascuna delle due parti illimitate
in cui una retta è divisa da un suo punto (A nell’esempio).
ENTI GEOMETRICI 1.1 Punti e linee Il punto A è l’origine delle due sem irette a e b.
Il p u n to (1333) è la più semplice figura geometrica: non ha
FO N DAM EN TALI dim ensioni (essendo privo di m ateria e di estensione) ed è Il segmento (JjJ3H) è la parte di retta lim itata da due suoi
rappresentato dal segno lasciato dalla punta della m atita punti (A, B nell’esempio), che si chiamano estrem i del
(A) o dall’intersezione di due linee (£, C, D). segmento.
Per distinguere i punti l’uno dall’altro, si ricorre alle lettere
m aiuscole del nostro alfabeto: A, B, C, D ecc. Due segm enti AB e BC (LU Ì) si dicono consecutivi se
hanno in comune un estremo (B) e nessun altro punto.
La lin ea ( U ';U e Q) è una figura generata dal moto di un Nella ù M i è illustrata una serie di segm enti consecutivi.
punto ed è rappresentata graficamente dalla sottile traccia
lasciata dalla punta di una matita. Due segm enti AB e BCfliBH') si dicono adiacenti se sono
La linea geometrica ha una sola dimensione, la lunghezza, consecutivi e appartengono alla stessa retta.
essendo priva di larghezza e di spessore.
È indicata con una lettera minuscola del nostro alfabeto.
La linea spezzata fi i Hi-1lì è una linea composta da una 1.2 Piani e sem ipiani
serie di segm enti consecutivi congiunti l’uno all’altro da Il piano (BS3) è una superficie infinita, liscia, piana e
una estrem ità comune. priva di spessore. È individuato da tre punti non allineati
I segm enti si dicono lati, gli estrem i A , B , C, D , E si dicono (A ,B , C). Viene indicato con lettere m inuscole dell’alfabeto
vertici. greco: a (alfa), (3 (beta),y (gamma) ecc.
La linea spezzata può essere aperta o chiusa.

Il sem ipiano (GJ3D) è ognuna delle due parti in cui un


piano f? è diviso da una retta giacente su di esso. La retta
si dice origine dei due sem ipiani ed è appartenente a
ciascuno di essi.

Piani passanti per una retta:


- per ogni retta r possono passare in finiti piani
(nell’esempio (5 e a ) (EJ9C3)-
R ette passanti per un punto:
- per un punto P possono passare infinite rette
(nell’esempio a, b, c, d) (liM U ).
- per due punti A e B possono passare infinite linee ma una
sola retta a (BSD).
L’angolo concavo contiene il prolungamento dei lati a e b Gli angoli supplem entari a Ve e cVb hanno in comune il
1.3 R ette e angoli
(E!®)- vertice Ve tyi lato c e la loro somma è un angolo piatto fl'iHH l).
R ette parallele: due rette a e b si dicono parallele se
L’angolo convesso non contiene il prolungamento dei lati L’angolo re tto b Va è la m età di un angolo piatto e misura
appartengono a uno stesso piano e non hanno alcun punto
a e b (B 3 E 3 )- 90° (ItfllH ).
in comune (B U S )-

R ette incid enti: due rette a e fasi dicono incidenti quando La b isettrice di un angolo è la sem iretta che, partendo dal L’angolo acuto bVa è minore di un angolo retto (lifiU M .
vertice V di un angolo aVb, lo divide in due angoli uguali
hanno un punto P in comune ( B 3 0 ) . L’angolo ottuso bVa è maggiore di un angolo retto, ma
(QJ3EQ).
R ette perpendicolari: due rette a e fasi dicono m inore di un angolo piatto ( E $ 3 ) .

perpendicolari quando intersecandosi formano quattro L’angolo giro, avendo i lati a e b che coincidono,
Gli angoli com plem entari bVc e cVa hanno in comune il
sovrapponendosi, è un angolo concavo che ha un’ampiezza
angoli retti (liflIH).
di 360° ( E I E ) .
vertice V e un lato c e la loro somma è un angolo retto (CJ!533)
L’angolo è la parte di piano compresa fra due semirette
a e b che si chiamano lati, uscenti dal medesimo punto V L’angolo p iatto ha per lati (a e b) due sem irette opposte
(l’una è il prolungamento dell’altra) e misura 180° (E 3E 3).
che si chiama vertice (BSED-
1.4 m ango»
Il triangolo (IIHHHìU'I e EJ) è il più sem plice dei poligoni L’altezza di u n triangolo risp etto a u n lato (liHHil. nero) è

ed è la parte fin ita di piano lim itata da tre segm enti a due a la perpendicolare con d otta da u n v ertice al lato opposto;
due consecutivi. il punto di in tersezio n e delle tre altezze O (B3EJ) è
d en om inato ortocentro.
R isp etto ai lati il triangolo può essere: La b isettrice di un angolo di un triang olo ( B S D , rosso) è la
- scaleno (iìT T til). se h a i tre lati disuguali; sem ire tta ch e, partendo dal v ertice, divide l’angolo in due
- isoscele (ESED. se h a due lati uguali; parti u guali; il punto di intersezio n e delle tre b ise ttrici O
- equilatero (BSD), se h a i tre lati uguali. (G3E33) è d en om in ato incentro.
La m ediana di u n triangolo risp etto a u n lato (B3EJ azzurro)
R isp etto agli angoli il triahgolo può essere: è il seg nlento ch e u n isce il punto m edio di quel lato con il
- ottusangolo (E3E3), se h a u n angolo ottuso; v ertice opposto; il p unto di in tersezion e delle tre m ed iane
- rettangolo fllfllH ). se h a u n angolo retto; O ( B I S ) è d en om inato baricentro.
- acutangolo fliPUfl). se h a gli angoli acuti.
Il romboide è un parallelogramma qualsiasi e non è né Trapezi
1.5 Q uadrilateri o quadrangoli
rombo né rettangolo ( B U I ).
I quadrilateri (E 3 5 1 ) sono poligoni aventi quattro lati (e Si dice trapezio ogni quadrilatero avente due lati paralleli;
quindi quattro angoli e quattro vertici). Essi si distinguono Il rom bo è un parallelogramma equilatero, avente cioè i lati paralleli si dicono basi del trapezio, e precisam ente
in parallelogrammi e trapezi. tu tti i lati uguali; le diagonali del rombo, a differenza di base maggiore e base minore. La distanza fra le rette parallele

quelle del romboide, sono perpendicolari ( 0 1 3 ) - cui appartengono le due basi si dice altezza del trapezio.
■ Parallelogrammi
II quadrato è un parallelogramma equilatero ed Il trapezio isoscele ha i lati obliqui uguali, le diagonali
Si dice parallelogramma ogni quadrilatero avente i lati
equiangolo, avente cioè tutti i lati uguali e tu tti gli angoli uguali e gli angoli adiacenti a una stessa base uguali
opposti paralleli. In un parallelogramma ogni lato può
uguali, quindi retti. Le diagonali di ogni quadrato sono (E X 3 ).
essere considerato come base. Si dice altezza (h) di un
uguali e perpendicolari e dividono gli angoli in due parti
parallelogramma la distanza fra le rette parallele su cui
uguali di 45° ( E S D ) - Il trapezio rettangolo ha due angoli retti: uno dei lati è
giacciono i lati. In ogni parallelogramma i lati opposti
cioè perpendicolare alle basi ed è uguale all’altezza (013)-
sono uguali, gli angoli opposti sono uguali, le diagonali
Il rettangolo è un parallelogramma che, a differenza
si dividono scambievolmente a metà.
del romboide, ha tu tti gli angoli retti. Le diagonali di un II trapezio scaleno è un trapezio né isoscele né rettangolo

rettangolo sono uguali (E X D )- e ha i lati obliqui disuguali ( B U I ) .


l .o rungum i cgumi i
dell’angolo giro.
Un poligono si dice regolare se ha tu tti i lati uguali e tu tti gli
angoli uguali. Si dice centro di un poligono regolare il centro comune
della circonferenza inscritta e di quella circoscritta
A ogni poligono regolare si può circoscrivere e inscrivere
( E S I 0 e 0 3 ).
una circonferenza, e le due circonferenze (nell’esempio
in rosso) hanno lo stesso centro (EIS3)-Il lato AB Si dice raggio di un poligono regolare la distanza fra il
dell’esagono regolare inscritto in una circonferenza è centro e uno qualunque dei vertici, e cioè il raggio della
uguale al raggio OA. L’angolo AÓB è di 60° ed è la sesta parte circonferenza circoscritta (B IS S 3 e 03)-
dell’angolo giro.

Si dice apotema di uri poligono regolare la distanza fra


Se una circonferenza (nell’esempio in rosso) è divisa in il centro e uno qualunque dei lati, e cioè il raggio della
un qualsivoglia numero di archi uguali, purché superiore circonferenza inscritta (B X D )-
a due (otto nella liT1EE ft.il poligono inscritto ottenuto Il poligono regolare si chiama:
congiungendo successivam ente i punti di suddivisione è - pentagono se ha 5 lati ( B X 3 ) :
regolare, ed è pure regolare il poligono circoscritto i cui lati - esagono se ha 6 lati ( B 7 S 3 e EEE33)>
sono tangenti alla circonferenza in quei punti. L’angolo - ettagono se ha 7 lati (B I S 3 );
- ottagono se ha 8 lati (liHH'l):
- ennagono se ha 9 lati ( E ® ) ;
- decagono se ha 10 lati;
- endecagono se ha 11 lati;
- dodecagono se ha 12 lati;
- esadecagono se ha 16 lati ( B I S !) ;
- ecc.

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