economia e società
Il cambiamento del PIL nel periodo di pandemia:
L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente colpiti dal virus, soprattutto
nelle fasi iniziali della pandemia, e il contraccolpo economico è stato profondo
con un’immediata contrazione del PIL del 5,3%.
Entro la prima metà del 2020 il 70% delle imprese italiane ha dichiarato
significativi cali del fatturato e il 45% delle imprese di piccola dimensione
hanno sospeso le attività.
Lavoro e occupazione:
Secondo stime preliminari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)
la crisi economica e del lavoro causata dal COVID-19 potrebbe incrementare la
disoccupazione nel mondo di quasi 25 milioni. Sulla base di possibili scenari
delineati dall’OIL, le stime indicano un aumento della disoccupazione globale
che va da 5,3 a 24,7 milioni. Questa si sommerebbe ai 188 milioni di
disoccupati nel mondo nel 2019. L’OIL stima che tra 8,8 e 35 milioni di persone
in più si troveranno in condizioni di povertà lavorativa in tutto il mondo. Gli
effetti della crisi sulle ore lavorate e sul reddito sono imponenti. Questa crisi
potrebbe avere un impatto maggiore su alcuni gruppi di lavoratori e lavoratrici,
aumentando le disuguaglianze. Tra questi, le persone che svolgono lavori
meno protetti e meno retribuiti includono i giovani e i lavoratori anziani, le
lavoratrici e i lavoratori migranti.
Conseguenze psicologiche:
L’ emergenza sanitaria da COVID-19 ha avuto un impatto sulla salute fisica ma
anche psicologica della popolazione.
Questa pandemia mondiale ha fatto sì che le nostre abitudini quotidiane si
modificassero improvvisamente e drasticamente, sperimentando così
un’esperienza spiacevole che comporta: la perdita della libertà individuale, la
separazione dai nostri affetti più cari, uno stato di incertezza sulla propria
salute e futuro, ed un conseguente senso impotenza davanti al contesto che ci
circonda.
In questo periodo di emergenza sanitaria, ci sono numerosi fattori di stress
che contribuiscono a farci vivere il periodo di distanziamento sociale in
maniera ancor più difficile. A tal proposito si è constatato che quanto più la
durata della quarantena sia protratta senza un termine definito, tanto più è
facile che si sviluppino sentimenti di rabbia, sintomi di disturbo da stress post
traumatico e comportamenti fobici di evitamento.