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Compito di realtà, pandemia: lavoro

economia e società
 Il cambiamento del PIL nel periodo di pandemia:
L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente colpiti dal virus, soprattutto
nelle fasi iniziali della pandemia, e il contraccolpo economico è stato profondo
con un’immediata contrazione del PIL del 5,3%.
Entro la prima metà del 2020 il 70% delle imprese italiane ha dichiarato
significativi cali del fatturato e il 45% delle imprese di piccola dimensione
hanno sospeso le attività.

 L’effetto della pandemia sui flussi commerciali:


Anche i flussi commerciali con l'estero hanno subito le conseguenze
dell'emergenza sanitaria e dei blocchi imposti dai governi con un calo delle
esportazioni dell'8% e delle importazioni del 6,2%.

 Effetti economici positivi e negativi su determinate attività; Settori economici e


aree geografiche maggiormente penalizzate:

Sebbene molti settori siano stati colpiti, direttamente o indirettamente, quelli


maggiormente interessati sono il settore produttivo, il settore dei trasporti e il
turismo. Il blocco delle attività ha inevitabilmente portato un grosso disagio al
settore produttivo con effetti ancora più marcati per quanto riguarda la
produzione e il commercio di mezzi di trasporto, l'edilizia, l'ingegneria civile,
l'industria tessile e metallurgica. I blocchi della circolazione e l'emergenza
sanitaria hanno invece impedito qualunque forma di turismo con ripercussioni
pesantissime in tutto il settore e un ulteriore danneggiamento del settore dei
trasporti, già in crisi a causa dei blocchi degli spostamenti nazionali e
internazionali. Alcuni settori economici non sono stati danneggiati come gli
altri durante la pandemia: è il caso del settore farmaceutico, di quello delle
biotecnologie e di quelli della produzione di dispositivi di protezione
individuale e sostanze per l'igiene personale. Altri settori hanno visto invece
vere e proprie opportunità di business, come ad esempio quelli che si
occupano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e
dello sviluppo di servizi digitali largamente utilizzati durante il lockdown
(servizi di video- chat, e-commerce, piattaforme streaming, app per il food
delivery...). La ripresa economica dagli effetti della pandemia sembra essere
accompagnata da una maggior attenzione per i processi di innovazione e dalla
transizione verso una digitalizzazione sempre più marcata del lavoro, dei
servizi e dell'amministrazione.
Nel primo trimestre del 2020 le misure di contenimento messe in atto dai
Paesi di tutto il pianeta per arginare la pandemia di COVID-19 hanno
impattato profondamente l'economia del mondo globalizzato. Inizialmente gli
effetti della diffusione del virus hanno interessato soprattutto l'economia
cinese, ma in poche settimane si sono avvertiti anche negli Stati Uniti,
nell'America meridionale e in Europa, portando a un drastico calo del volume
del commercio mondiale di beni e avviando il mondo intero alla recessione.

 Lavoro e occupazione:
Secondo stime preliminari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)
la crisi economica e del lavoro causata dal COVID-19 potrebbe incrementare la
disoccupazione nel mondo di quasi 25 milioni. Sulla base di possibili scenari
delineati dall’OIL, le stime indicano un aumento della disoccupazione globale
che va da 5,3 a 24,7 milioni. Questa si sommerebbe ai 188 milioni di
disoccupati nel mondo nel 2019. L’OIL stima che tra 8,8 e 35 milioni di persone
in più si troveranno in condizioni di povertà lavorativa in tutto il mondo. Gli
effetti della crisi sulle ore lavorate e sul reddito sono imponenti. Questa crisi
potrebbe avere un impatto maggiore su alcuni gruppi di lavoratori e lavoratrici,
aumentando le disuguaglianze. Tra questi, le persone che svolgono lavori
meno protetti e meno retribuiti includono i giovani e i lavoratori anziani, le
lavoratrici e i lavoratori migranti.

 Abitudini e cambiamenti della quotidianità:


Il COVID-19 non solo attenta alla nostra salute, alla nostra vita e alle nostre
attività economiche ma si sta insinuando in una delle abitudini più radicate
nella nostra cultura di esseri umani: la nostra socialità.
Smart working, scuola a distanza, limitazioni del numero delle persone
ovunque, l’obbligo di indossare una mascherina...
Per fortuna questo virus ci ha colpiti in un momento in cui la tecnologia della
comunicazione interpersonale a distanza è decisamente matura. Oggi infatti
tutti abbiamo a disposizione strumenti dalle capacità incredibili che ci
consentono di essere costantemente connessi alla Rete e di conseguenza al
mondo.
In pochi mesi anche coloro che erano più refrattari ad utilizzare qualsiasi
strumento digitale hanno imparato ad apprezzare la tecnologia perché, come
si dice “hanno fatto di necessità virtù”.
Questa pandemia ha certamente accelerato un processo di cambiamento che
era in atto, trasformando ciò che era in potenza in ciò che è. Questo
ovviamente cambia tutto e non possiamo altro che cavalcare, vivere, agevolare
questa trasformazione digitale della nostra Società.
Oggi siamo tutti confrontati con una nuova e sconcertante certezza: “nulla sarà
più come prima” ed è per questo che tutti dobbiamo fare uno sforzo e
accettare il cambiamento.
Soprattutto per quanto riguarda quelle attività imprenditoriali che sono
prosperate grazie al “passaparola”, la più antica delle tecniche di marketing
che oggi è in crisi a causa della rarefazione dei contatti personali.

 Conseguenze psicologiche:
L’ emergenza sanitaria da COVID-19 ha avuto un impatto sulla salute fisica ma
anche psicologica della popolazione.
Questa pandemia mondiale ha fatto sì che le nostre abitudini quotidiane si
modificassero improvvisamente e drasticamente, sperimentando così
un’esperienza spiacevole che comporta: la perdita della libertà individuale, la
separazione dai nostri affetti più cari, uno stato di incertezza sulla propria
salute e futuro, ed un conseguente senso impotenza davanti al contesto che ci
circonda.
In questo periodo di emergenza sanitaria, ci sono numerosi fattori di stress
che contribuiscono a farci vivere il periodo di distanziamento sociale in
maniera ancor più difficile. A tal proposito si è constatato che quanto più la
durata della quarantena sia protratta senza un termine definito, tanto più è
facile che si sviluppino sentimenti di rabbia, sintomi di disturbo da stress post
traumatico e comportamenti fobici di evitamento.

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