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A. SOLLAZZO U. RICCIUTI SCIENZA DELLE COSTRUZIONI | STATICA DEI SISTEMI RIGIDI UTET SCIENZA DELLE COSTRUZIONI a ALFREDO SOLLAZZO Volume primo: Statica dei sistemi rigidi Volum: secondo: Elementi di meccanica dei continui e resistenza dei materiali Volume terzo: Teoria tecnica delle travi ALFREDO SOLLAZZO UMBERTO RICCIUTI Statica dei sistemi rigidi UTET 2006 Ritampe - Wolters Klome aia Glues Sr Sate tatla Fo t0Sasobon Asp i) {© Prima efisione 183 - Unione Tipgrufien EirceToniese (Gano Raato, 28-0125 Frio “Rednione Arcicin Con Waifs, 2810125 Torino So ltr wwe.ueiginiea maf archteorae tt [Rtecua UTET Sipe Was Rowe aa ui Se aint rarione i memorazaioe letronia. dip “ztoce adams tle o pra, om qual eae {compres mrt e Je copie fotstaiche). soo riser Foocope per io prone det tore pomono essere fet Tune ni dl 5 cane emelascolo perc SSopeamte al IAP elma ren ‘Sunde legge 2 apie 19818 88 ever dled Sfpultoin STARS AT, SS CNALCONFARMGIANATO, CREA CLAAL CONECOMMERCIO, CONFESERCENTI ik diene 2, Leriprdston ad so diferent da quato personal potran to vee pes ah numero ck pin non soprtore 13% {ei psenevolumearcoo sno aequto dh spetica ‘totes one rasta ex AIDRO. via dele Boe, 6.2 31 ion, emai sepeteaaid Oe ‘Stamps: Tpografs ravines Toxo ISBN: sean-oHtex PREFAZIONE Quest opera che, aderendo all'invito rivoltomi dall UTET a pitt riprese da diversi anni a questa parte, ho infine deciso di scrivere, non 2 un trattato di Scienza delle Coston), ma sol un eposisione degl argent usualmentesiuppaa nei Corsi che si tengono al terzo anno delle nosire Facolta di Ingegneria e che io stesso vado svolgendo, da circa quindici anni, presso 'Universita di Bari. La Scienza delle Costruzioni ha mostrato in quest arco di tempo uno sviluppo non indifferente dei suoi contenuti culturali in quanto, accanto ai tradizionali e sempre fondamentali argomenti di studio, si sono andati consolidando nel suo ‘ambito nuovi setori di interesse e di indagine, ricchi di risultati prestigiosi anche da tun punto di vista applicativo, che si sono tra Faltro concretizzaii in una progressiva integrazione ¢ trasformazione delle normative tecniche strutturali, Ancor pid profonda é stata l'evoluzione che la Diseiplina, in accordo peraltro con quanto si & Yerificato per quasi tutte le scienze fisiche applicate, ha subito da un punto di vista metodologico. Principale responsabile di cid é stato lo sviluppo davvero imponente del calcolo automatico che ha aperto orizzonti applicativi notevoli a problematiche che fino a qualche decennio or sono apparivano valide solo sul Piano concettuale ai fini di un razionale ed ordinato inquadramento della materia, ‘ma non sembravano poter avere legami di sorta con la tecnica costruttiva e con Vattivita pratica dell ingegnere strutturista Al costante sforzo, spesso reso vano da insormontabili ostacoli analitici di conseguire soluziont funzionali di problemi che si era riusciti ad impostare sul iano concettuale, si sono andati via via sostituendo studi anche sofisticati per la descrizione numerica di problemi complessi la cui soluzione si riesce oggi a conseguire in misura sempre pit aderente alla realta fisica senza che sia necessario ricorrere come in passaio a indispensabili e spesio gravose semplificazioni. Tutto cid, lungi dal rendere meno necessaria, come qualcuno ritiene con superficialita, 1a qualificazione dellingegnere struttarista, ne ha ampliata in ‘misura noievole area culturale, rendendo indispensabile, tra Valtro, una ‘maggiore e pitt approfondita conoscenza delle impostazioni e delle metodologie ‘general della scienza del costruire. Il tecnico deve oggi possedere da una parte una Preparazione pitt completa che gli consenta di impostare e risolvere in maniera corretia e razionale i problemi sempre nuovi che gli vengono prospetat; dall'altra perd non deve rinunziare ad acquisire e ad affinare quel senso fisico che lo ‘contraddistingue da sempre e gli consente di controllare costantemente con spirito critico i risultat delle elaborazioni numeriche e di correggere tempestivamente eventuali errori di impostazione o di calcolo. var Prefazione Un testo che fornisca gli elementi fondamentali della Scienza delle Costruzioni deve essere quindi, pid che in passato, didatticamente valido, semplice nellesposi- zione ed atto a rendere accessibili problemi ¢ metodi propri di una disciplina tradizionalmente impegnativa per gli allievi ingegneri; a queste qualita non devono perd far riscontro searsezza e banalita di contenutio fa rinuncia ad un’impostazio- nne il pit possibile moderna della materia. In linea con lo spirito che la Casa Editrice ha inteso dare alla presente opera nell affidarmene la compilazione, ho deciso innanzitutto di limitare Vesposizione agli argomenti fondamentali senza ‘avere alcuna pretesa di completezza 0 di competitivita con tratiati di ben pitt ampio respiro esistenti in Italia Ho privilegiato Paspetto didattico sforzandomi di riuscire semplice ¢ piano, non trascurando le applicazioni che, inserite direttamente nel testo, vengono non di rado utlizzate per osservazioni ed approfondimenti delle metodologie esposte Contemporaneamente, seguendo peraliro un’impostazione ormai affermata un po" dovungue, ho cercato di inquadrare gli argomenti dapprima in generale e poi in articolare, nell'intento fra Valtro di dare al Lettore gli elementi utili ad affrontare roblematiche non direttamente sviluppate, ma spesso non meno importanti per luna completa preparazione del moderno ingegnere. Le conoscenze matematiche che si presuppongono note sono quelle possedute normalmente dagli studenti dei nostri bienni; ove opportuno sié usata la notazione ‘matriciale, utile per la sua sinteticita, sirumento indispensabile per affrontare per via numerica Vanalisi strutturale. Non si 2 voluto inoltre rinunciare ad impiegare semplici concett di calcolo tensoriale, provvedendo comungue, di voltain volta, a dare al Lettore gli elementi necessari per comprendere il significato e Vimportanza concettuale di tale linguaggio ¢ la sua estrema generalit. ‘Una partcolarita é rappresentata dal contenuto del primo volume, che, scrito in collaborazione con Umberto Ricciuti, Docente neg anni scorsi di Meccanica Razionale ed ora di Dinamica delle Costruzioni presso la Facolta di Ingegneria di Bari, trata della Statica dei sistemi rigidi, comprendendo argomenti in un certo senso propedeutici alla Scienza delle Costruzioni propriamente detta; argomenti che, ron sempre compresi nei tratati classici, sono comunque sviluppati nella prima parte dei nostri Corsi e costtuiscono la parte essenziale dei Corsi autonomi di Statica delle Facolta di Architertura. Mi é parso infati che fosse opportuno un inquadramento organico di questa materia la cui esposizionie ha consentito tra Paliro di anticipare tutta una serie di conceti ¢ di definizioni da utilizzare nell ambito di argomenti tratati successivamente, quali la Meccanica dei continui deformabili, il Problema di Saint Venant, la Resistenza dei materiali, la Teoria tecnica delle iravi, a Stabilta dell’equilibrio. Nella speranza che il non facile lavoro compiuto possa risultare utile agl allievi ingegneri e non del tutto privo di interesse per i tecnici gia impegnati nel vivo della professione, ringrazio 'UTET, oltre che per Uinvito rivoltomi, anche per Pincoraggiamenis costartemente fornitomi. Bari, gennaio 1983 Aurnepo Souiazz0 INDICE Introduzione Capitole 1. 1 2 3 4 5 Capitolo2. 1 2 3 4 5 6 7 8 9. 0. 1, ‘Richiami della teoria det vettori applica Definizion’ Risultantee momento rsultante di un sistema i vettor applicts Campi vettoriali momento Coppie Proprieta di un sistema arsultante non nallo Sistemi equivalenti ae Riduzione di un sistema ad un vettore applicato ¢ ad una coppia. Risultante equivalente Sistemi di vettori concorrent Sistemi di vettori parallel Sistemi pint [sistem piani di vettori ee Gencralith - Composizione di vettori applica concorrent ‘Composzione di vettri non concorcenticon R + 0 Composizione di un sistema di vetori con R = 0 Proprieta de poigon funicolari Condizioni peril tracciamento di un poligono funicolare Poligono dei sucessivi sultant equivalent Ricerca grafica del momento statico. Decomposzione di un vettorein due Decomposiione dun vettre in tre. ecompesizione dun vettore in un numero i vettori complanar superiore a ‘Operazion sulle coppie - Composizone di una coppia con un vettore Pag. x Indice CCaptolo 3. Geomteia dele masse. 1. Considerazionintodtive 2. Basen 5 Stent pan, Moment satis 2 Detcomnarion paca dl momen stale bce per stem dart 5, Barend ge pane 6 Ymoment delscondo orig 5; Lowe a vaasione det moment dl sxond ore spt ale rete dun fastoimproprio ‘8. Leggi ‘i varaione ‘dei momenti del second’ordine rispetto alle rette di un face propio : 0, Contato ad ae 10, Dteoremadireciprocia 1 Botts nea 12, Vella enimana : 13, Costusone ed impicgo dlls centale dineraa 1M. Noel cetral Cine, Modul i restenna 15, Cartestihe ncaa igure pane i 1e. Moved mei prlavaltacone dl nent del prino del second odin Capitolo 4, Elementi di meccanica dei corpi rig 1. Cinematica de pccoli spostament peri sistemi i punt materia Tvineot Eicacia dei vncol compo rigido| ‘Condon’ ai vincolo per teoxporigido ‘Analisi cinematica del corpo rigio vinclato [sistem di corpi rig. Le forze agent sui sstemi mater 9, Lecondizioni di equilibrio peril compo rigid 10, Lerreazionivincolast 1, Analisi statice del compo rigido vincolato 12, Lastatica dei sistemi di comp igi 1, Il principio dei levort virtual Capitolo 5. Latrave Geometsa della trave CCarichiereazionivincolari teristic della sollecitazione Definizione dei vincol piani Analisi cinematica ‘Consderazioni geometriche sullffcacin dei vincot ‘Aalis statica Pag. ® ® st 7 8 % aL 85 o 103 13 10s 108 m i 120 Fray wt 129 132 140 a 19 9 150 132 1 18 16 170 0, 1 2, B. ry 15, Capit 1 2 3 4 5 6. 7 8 8 0. 1 Ince Determinazione anaiia di reszion vincolari Determinazione gratia delle reazioni vincolari [Le equazion indefinite di equilibrio per la rave piana Determinszione delle earaterstiche dela solleciazione TE iagrammi ‘Anais statcn di trav e tea 1 caleolo delle catattristiche della solecitazione tamite Te equszioni indefinite itolo 6. Isstem piani dl travi Generalita Definigione dei vncol intern Vinca collegtnti pi trav, Sistemi a magliechivse Aas cineratica Lacinematics dei sistem’ di travi in presenaa di distorsion| Cente di rotazione assolutaerelativa. Catene inematiche CConsiderazioni geometrche sl efficaia dei vineoli ‘Aalissttica Determinazione grafica delle reazioni 1 diagrammi delle caratteristiche dela sllecitazione Latrave Gerber Capitolo 7. Isistemi reticolari Capitolo 8 Generals Le struttrereticoar spazili~ An ‘Analisi interna od esterna CConsiderazionsull'analis inematia interna [sistemi reticolar pani - Analisi cinematica, ‘Analisi station Le travature a aodi canonici Risoluzione grafic delle travature a nod canonic Risoluzione delle travature cl «metodo della sezione» Le travaturewsezioni canoniche Le travaturesoggette a carichi verticat 1 principio dei lavori virtual applicato. sistemi piani di trav, Determinazione di reazion’ vincoari (Caratterstiche della sollecitazione ereazioni dei vncolinterni coleolo deghsfors inter’ una ravatura CCarichi mobili ince dinflucnza CCostrsione dell inee influenza di reason e carstteristiche della collet 2ione peri sistem isostatict {casi della trave appoggiatae della mensola Pag. x 1 18 180 183 184 186 197 267 25 mm 287 287 200 296 298 xi Ince 7. Application’ a tavi ad ass retilineoe curvo Pag. 8, Lelinee d'influenza degli sforzinterai in una travetura reticolare » 8, Utlizzazone delle ince influenza . Bibliografia. > Indice analitico * 2305 313 318 220 x2 i i INTRODUZIONE, La meccanica del corpo rigido, o meglio lo studio dei fenomeni meccanici dei sistem ‘material riguardati come rigidi 0 come insiemi di clement rigidi, €strumento basilare per I'analisi ci un qualsiast schema strutturale. Taluni problemi postono trovare completa soluzione nel suo ambito, altri, e sono la maggioranza, se ne avvalgono sella loro impostazione per trovare poi la soluzione nel quadro pid) generale della teoria det continui deformabili, In ogni caso il considerare una struttura rigida 0 composta di clementi rigidi & fase attraverso cui si deve passare prima di accedere ai problemi che sono tipici della Scienza delle Costruzioni propriamente detta La tatica delle costruzioni,intesa come statica dei sistemi rigid vincolati trova la sua corigine nella Statica Grafica, disciplina cui un costante sviluppa’ & valso a conferire un srado di perfezione e di eleganza formale davvero notevoli. Basandosi esclusivamente sul caleolo grafico, e attraverso un uso spesso soisticato delle scale di rappresentazione delle varie grandezze in gioco, quest’ultima risolve problemi anche complessi seguendo passo passo il loro aspetto fisco e consentendo un controllo dei rsultati via via oftenuti con posibilita di valutazione degli errori di rappresentazione. Senz’ombra di dubbio essa ha contribuito efficacemente alla formazione di generazioni di tecnici, conferendo loro una notevole capacita di sintesi nellinguadrare i fatti struttural Negliultimi dieci o quindici anni il ealcolo grafico ha subito un rapido dectino sotto il prepotente incalzare dei procedimenti numerici e la tendenza ad vnlimpostazione pit rigorosamente matematica dei problemi: della Statica Grafica, wasformatasi ormai semplicemente in Starica 0, come si& preferito denominatla in questa sede, in Statica dei sistem rigidi, sono rimaste le tematiche essenziali il cui sviluppo viene conseguito privilegiando’ in genere i procedimenti analitici. Aleune rappresentazioni grafiche, \ Per az circa lo lupe soc deta Statice Grafica scoala exempin il recente volume dE. Benvenato etato in Biblogaia al. [18] Una dell utime e pid complet expostini dla Stain Grate & quel contents ni due volun iO. Masini tat al m5) 2 Tntroduzione superate dal punto di vista det catoio, henno perd conservato la loro valiita sotto Facpeto qualitative e sono tutto ui a fini dun inquadramentoingegneristesmente talido della materia ¢ di contollo dei risultttottenuti per alia vi. ‘Oxsi dunque, molto pit che in pastao, si prefersce impostare i problemi © svilappar eon spirito ¢ metodi che sono prope della Mecconica Rezionale,discplina seta quale la stain delle costrzioniatfonda naturaiment fe sue racic e dalla quale {soume i coneeti di base. Acuni argomentiattati nel presente volume, cis voluto dare un caratereautonomo, sono perci i esa concettualmente compres: presentano futtavia uno svluppo ed une finalizavione de ttt particola in quanto inzzati allo ‘Mudlo dei problem strttural. Alt invece hanno earatere pi applicative e affrontano, Sempre nelTambito dela statice decomp rgi, problemi prope dela Scienza delle Contin “Tra gi argomenti propedeutci figura Ia toria de vetori applicat,strumento di rappresentaione sintetico ed assi expresivo di ogni fenomeno mectanico relativo a Stemi raid. Trattatainastrato nei primi ce capitol, essa consents in quell sucessvi “uraltetantosnttiatrattazione det problemi cinematic e static. Ai sistemi i vettori Pianiche, tra quel utlizzat nella patie ingegnerstia, sono particolamente frequent, Ee dedcato un intero capitol Visi sono richiamae le operezioni di composiione e di Gecomposizone senza trscutare le principal costruziongrafche che, nell'ambito di ‘queste tematic, hanno conssrvat inttto foro interes; in particolare visi espasta, Sia pure informa sntetica, a teria de poligonfuricolari che ha ancore un suo notevole campo di applicazione ‘Nella geomerria delle mase, alto tadzionaleargomento propedeutico alla Scienza delle Costrzion,s€voluto non solo espore i conceti ele definzioni basilar, peraltto in massima parte gia not al Lettore, ma svolgre anche la clasieatrattazione proietiva dei moment del secondrdine, che conserva una sua utiita specie nello studio delle sollectazioni semplici¢ composte det solidi monodimensionali “Ampio spaio ¢ stato dedieato ale anal cinematicae saicache sono sate riferite dpprima a generic orp rigid rdimensional od a sistem di corp di al tipo od punt tmutriall solo succesivamente agi schemi struttuali presi im considerazione. nel presente volume (trav, sistem pani di tras, sistem reticola). Sie fatto costantemente Precedeve Tanai statica da quella cinematica col deliberato proposito di lasiare Intendere che i problema dela defnizione geometrica di una truttra,osia la veifica Gala sua ineapacta di compiere, inipendentemente dai cach ui pub andar soggetta, {in qualis!spostamento rigid clementare, quello proritaio. Si inlteinsistto sulla Salta delle Gue anaisi a sttoineare che si tratta in sostanza di due aspeti di un medesimo problema, che in defniva & il riconoscimento delfidoneta dei vincot fpplicati ad una strattura ad asicurame Io stato di equilibrio qualungue sail sistema di fore che la sollect ‘Un eer tlevo & stato dato anche allo studio cinematico dei sistem pani lab, iusificato dal fatto che questo & non solo indispensable er una rsolzione dita del [Problema ci si # anpena aecennato, ma anche importante premessa pe le appicaioni She ne derivano, ad-esempio nella determinarione delle ince influenza dh reazioni ¢ Caratteristiche della sollecitazione dei sistemi isostatic e nel « ealeolo a rottara» Particolare interese€ stato rivolto al Principio de avar virtual che, introdotto con ‘iesimento a sistem di generii corp rig tridimensional, rova in un appostocaptolo 2. Introduzione 3 pumeroseaplczion a propost dei sitem pin di tray e dle tavatre rte, implaato aa come prociment alternative pera toluane ern enero Sicome mezzo rapid ed elegans per dedue ence dinfucnen sla &deusro sopra Alive che ad eso si? vluto date on & exianea comunqoe fntensons ty volt ar famiarizzar av, sin pint pps Scena dle Cason Sa metodologia damp porta che nella sr censone conn deforma oe om re apn, a tatasione dei Sstem retool aches segundo il eterio far afer en gerade stare pra pet uel dee avatars pane ci si é soffermati ampiamente su queste ultime pur senza trascurare le prime per la loro. a Rpcearies nella tecnica moderna. : eel ia ing ut lo sppo del materia fie, le ation’ general impostate eon netodh anal s sone fequente affine procedimen ternat’ dnpege pd immedi che, anche se tot legal paces de can Coneat, oe el Bech cosine sh vere pheasant d teguie spss nella ss extent onportamento si inmates eh sacs dl sn rtamento sa Gnematc ce sat Sle | Carmono 1 RICHIAMI DELLA TEORIA DEI VETTORI APPLICATI 1. Definizion Sono frequenti in Fisica e particolarmente in Meccanica gli enti caratterizzati da un‘intensta, da una direzione orientata e da un punto di applicazione; ciascuno di esi si [ud rappresentare con un vettore applicato e cio® con Vinsieme di un vettore libero we di tun punto A. Per la sua identificazione, accanto al simbolo usuale (A, w), si pud usare la notazione P~Ain cui le lettere majuscole indicano gli estremi di un segmento orientato AP che rappresenta appunto il vettore (fig. 1.1) applicato in A, con secondo estremo in P. U risultato delle operazioni eseguite sul vettori applicati, se @ un vettore, & comunemente un vettore libero; qualora lo si associ ad un punto opportunamente sceito, e lo si ritenga pereid applicato, tale circostanza va di volta in volta esplicitamente precisata La rappresentazione cartesiana di w avviene facendo riferimento ad una tema ‘ortogonale O(y,) (i = 1, 2,3) che si supporra sempre destra levogira, con y,, ¥2,¥5 i0® corrispondenti nell’ordine al pollce, indice e medio della mano destra, L'aitributo di levogica indica che la teraa 2 tale che wn osservatore otjeutato woune Fase J, eH Joy sovrapporsia y;,2 ruotando da destra a sinistra cio in verso antiorario, assumendo che alfindice 3 segua V'indice 1. Restano cost fissati non solo i versi postivi degli assi che soincidono con quelli dei versor i, (fig. 1.2), ma anche le rotazioni positive intorno agli ass stesi Be 12 x ee coordinate y,“) (i = 1, 2, 3) del punto di applicazione e le sue componenti cartesiane: usar = 1,2, 3), ee ee eee aoe eH on ee way R123, (1.2) con yi ed yf coordinate iesime dei punt rappresentativ sae epi ica) stereos a anne (13) fist an Mo) se Fig.19) _genetico punto 0, distinto da A, si dice vewor momento o semplicemente momento M(O) Gi (A, u) rispetto al polo O, ‘il vettore ' definito attraverso In relazione: M(O) = (A—0) nu a3) che, conformemente alla ben nota definizione di prodotto vettoriale, & diretto "ht yetor momento yer nel seguto contraszpmat, come in fg. 13, da una doppia tres, Richiami della teovia dei veton! applicati 7 normalmente al piano x definito da re da O ed ha il verso tale che, ad un asservatore posto in O ed orientato come M(O), il vettore (A, u) appaia levogiro, Il modulo IM(O}! ai M(Q) vale: IM(O}I = |OAllulsen « ay owvero: IM(O)|= lla aay ‘ove a & angolo (non magpiore dix) te i vettori w © AO, 1OAl ed! sono rispettivamente i moduli did ~ O ed we d @ Is dstanza della retta r da O, detta comunemente braccio di (A, w) rispetto ad O. Conseguenza immediata della definizione & che, spostando u fungo la sua retia ‘azione, 0, come suol dirs, facendo subire ad esso uno scorrimento, il momento M(O) non cambia i medesimo risultato si ha se si sposta il polo lungo une rettar* parllela ad r. 11 sodilo del momento &infatti sempre pari al doppio dell are de angola POA indicato in fig. 13, glacente nel piano x; es60 & null, come si deduce dalla (14), see solo se © nulla il modulo di w 0 se il polo © giace sulla retta di pplicazione del vettore stesso (e coe se risulta nulla il beaecio d) 2, Risultante € momento risultante di un sistema di vettori applica. Dato un sistema S di vettori applicati (Ay, w), (As, u®) ... (Ay, w), che brevemente verrd indicato con (4;,w0?) (j = 1,2, ...1), si definisce risultane del sistema stesso il vettore somma dei vettori ul, u®, |. ws (3) si dice momento risultanterispetto ad un punto (0 polo) 0 il vettore somma dei momenti «dei singoli vettor, tutti valutatirispeto ad O, secondo la precedente definizione e cio: M(O) = £ (4, - 0) aw a6) Dalle (1.5) ed (1.6) si deduce che il risultante¢ il momento risultante di un sistema non variano se si sposta uno qualsiasi dei vettori hungo la sua linea di azione Di partcolare importanza é la legge con cul si modifica il momento risultante di un sistema al mutare di Q. Detti Oe O' due poli distinti qualsiansi, essa stabilisce che: M(O1) = M(O) + (0 ~ 0") a B, an ‘ossia che il momento risultante di un sistema S di vetor applicat rispeto ad un polo O" & ari alla somma del momento risultante dS rispetto al polo O e del momento, rispetto ad %, del risuliante Rapplicato in O. 8 Capito primo 1a (4.7) gistficapartendo dalla definiione (1.6) momento risultantesrittacon sferimento al polo 0” Mo) = EA, - O70 wi? Sommando esotraendo 0 in eascuna parentes a secondo membro di quest ultima sha successivamente”: m0) «8 4,0 + 0-0) na = Bea, 0) a4? + (0-0) nFia € quinti, ricordando te definizioni (1.5) © (1.6), si ricava la (1.7). ‘Da quest ultima, che si dice anche legge di raspasizione dei moment, si traggono aleune importanti proprict® det momento csultante Tanzi tutto che, se O" viene assunto lungo la retta per O parallelaad , i prodotto vettorale @ secondo membro della (1.7) & nullo:riulta pertanto M(O) = M(O') e {indi che il momento non varia se il polo viene spostato lungo una reta parallela al aultante, Vieeversa, se €R 20. se esste un luogo di puntirspett ai qual il momento Tullante® indipendente dal polo, tale uogo & necessariamente una zeta parallela at risultante “Altra conseguenza, peraltroimmediatament giustificabie, della lege di trasposizio ne (17) & che condiione necessara e sufficient perché un sistema di vetoriapplicat Ubbia egual momento rgpedto ad un quale punto dello spazio&che if suo risultante sia null. 3. Campi vettoriall momento. Sess parte dalla definizione di momento di un vettore applicato rspetto ad un punto © si associa eiascun momento al polo cui esso & relativo, & possibile definire un campo Yettoriale dei momenti in tuto il dominio di variablita del polo O. Allo stesso modo, in Telazione ad un generico sistema .S di vettori applicati, si pud parlare di un campo vettorile dei momentirisultant. Entrambi questi eampi godono di una proprieta fondamentale in base alla quale, comungute siseelgano due punti Pe Q del dominio di definizione, i moment (o i momenti Taullant) rispetto ad essi hanno la stessa componente * secondo la reta orienata r da loro definita (Gg. 1.4) ‘La componente in questione, che 2 uno scalare affetto da segno, si dice momento assiale © momento risuliante assiale rispettivamente del vettore o del sistema di vettori 28 noto ee su punt inte come este at Yet, oper forumlnente ome 28 numer ° Si cod atl proposito che, con riferimento ad exemple alla. 4, ices eomponcate del vere M(P) Be? tocando’ Ia tte onenta la hngherra dl segmento PB", esendo Is proizione creole dB Sar, press con il gna + 0 ~ second che verso dB! P sin concorde 0 dicorde epetvamente con quello presto tr. ay ‘e Fig La assegnat rispetto alla rettar. Nel secondo caso, detto M, il momento risultant risulta dalle definizioni assunte che: dete Ne lmomente sane ese, u,= 3m (1s) con Mf? momento sssiale del vetore ude sistema Il gonerico MY & mllo se tale risolta il vettore wo se la sua retta @’azione & complanae ad r, nel quale caso infatt i momento M(P) @ ortogonale ad r comunque si scelgano Pe Q su quest ultima La proprieta enunciata si pud dimostrare partendo dalla legge di trasposizione (1.1) € Ja dimostrazione vale indifferentemente per i due casi di campy vettorial definiti da un solo vettore applicato o da un sistema di vettr: La (1:7), com riferimento ai punti P © Q pud infett scriversi nella forma * M(P) ~ M(Q) = (Q- P) AR isce evidente Vortogonalita dei vettori M(P) ~ M(Q) € Q ~ P. Risulta di da cui seat ‘conseguuenza’ (P ~ Q)- [M(P) ~ M(Q)] = 0 ¢, dividendo per il modulo !QP! del vettore P ~ Q, si ticava la: P-9 P are MP) = Fae mio) che prova la proprietd enunciata E importante moltrerilevare che questltima & caratteristica dei campi vettoril momento; vale infttinversamente un teoroma, per Ieee dmostrazone i rimanda a tes specc in bas a quale, se generico campo vitor (O,¥(0)] soi alla Pn Tort P-Q TPT ve) = vio) as) “ Ovando i campo vette ss determinato da un colo veto, al sie al gs un solo veto, al ittanteR va sostt il vetlore (lr. ed es, FOpera dl F. Stoppel cata af a. [3] dais Bibliogrfia, pag. 78 € 10 Capito primo tori applicat il eui momento con Pe Q punti qualsiansi, esiste un sistema S di vettori appt Sisuttante rapeto ad un polo O coincide, per ogni O, con ¥(O). 4. Coppie. Facendo Tipotesi upponendo cio® che il risultante del sistema di vettori applicat sianullo, dalla (1.7) si deduce, come gia precisato, che’ M(O) = M(O") unite iments utente no vrinl sin dell, Imomen tose Seiten Ivo ogual'egencrano, come sl is un campo wforme Se se aes rnlaste null le opp, en stoma ce osttuto da oe Cen w) equal ed oppo on dine rete acon (1 Fe 15 momento rislante M rsptto ad un punto quan ide anche momento dela aoe fet date cal prod del modulo uno del due ton per le sree dali rete d'aaone, tata Braco dla coppa. La so deo & distr eho dl due veto dio anche suo plano azione, edi uo vero & ale ao an ore pow nel pumo dh appiaione duno di vetor! ed orenato come M, altro appaia levogiro. 5, Proprieta di un sistema a risultante non nullo. ‘Se si moltiplca sealarmente per R la relazione (1.7), si ottiene ta: M(O’)-R=M(O)-R+((O- 0") ARR, | Richiami della teoria dei vettor! applicat u in cai il secondo addendo a secondo membro & nullo in quanto prodotto sealare di due vyeltori ortogonali. Si ricava percid la proprieta 1=M(O)-R = cost., 10) in base alla quale @ costante (e si dice invariante scalare) il prodotto scalare T del momento risultante M(O) per il risultante R; ne deriva anche che & costante la componente del momento nella direzione del risultante. La (1.10) si puo esprimere in forma scalare tramite la toda in oui My ed R, sono rispettivamente le componenti det vettori M(O) ed R secondo il senerico ass y, del sistema cartesiano ortogonale di rierimento con origine in O: in tal forma 1 si denomina talvolta tinomio invariane Liinvariante scalare pud risultare mullo; cid accade, per effetto della definizione (1.10), allorquando si verfichi una delle seguenti condizioni: sia nullo il risultante Ri «sista un polo O rispetto al quale &nullo il momento risultante M(O); 0, infine, quando i vyettori Red M(O) risultino ortogonal, Da un punto di vista geometrico, la propriet (1.10) si pub tradurre nelVosservare che, dato un sistema di vettor appliati, il momento rsultante M(O) rispetto a un polo generico O, si pud considerare somma di due vettor di cui uno costante M,, parallelo ad Re altro’ M,(Q) che varia con il polo, normsle al precedente. ‘i ha cost Ta relazion MRy + MaRz + MsRy = cost. , (2.t0)" ‘M(O) = M, + M,(O) a) in cui al vettore M, si pud attribuire lespressione: (4.2) facilmente deducibile dalla (1.10) stessa © ‘Quando nella (1.11) si abbia M, » 0, il momento risultante consta del solo vettore ‘M,(O) normale alla direzione di R; dalla (1.12) si deduce immediatamente che ‘condizione necessaria e sufficiente perché cid si verifichi& che sia nullo 'invariante scalare del sistema, Existono inoltre dei punti dello spazio con rferimento ai quali il momento risultante ‘Tatas Mi, ia quanto vetorepaillo 3d R, ne diferice solo peri modulo edi verso pud peed tere egress’ nella forma! My-aR con 4 sealare dedustle sppunto atravers ls (1.10), In ql, enendo ance presente I (1.1), venta = 1M + M,(0)] R= MRR 2 Capito primo si riduce al solo vettore M, parallelo ad R in quanto rispetto ad essi @ nullo M,(Q). tt quogo di tali punt, il generico dei quali verrA indicato con 2, si ottiene sostituendo ta (1:11) nella (1.7) in cui si sia posto @ = O" M(Q) = M, +M,(0) + (0-2) AR, aus) ed imponendo che, nelTespressione cosi ricavata, sia: M,(0) + (0 = 2) »R=0. (say La (1:18) & Pequazione vettoriale exi deve sodulsfare un qualsiasi punto 2, distinto da O, perché il momento risultante M() rspetto ad esso coincida, come si diceva in precedenza, col vettore M,. Essa ammette certamente soluzioni perch¢ i vettori M,(O) PER sono fra loro ortogonali e talisoluzioni sono infinite ; esistono quindi infiniti ettori Oe quindi infiniti punti @ soddisfacenti alla condizione richiesta; e poiche il momento risultanterispetto a tali punti& indipendente dal polo, se ne deduce (n, 2) che pli stess appartengono tuti a una ret, denominata asse centrale, paraliela al rsultante, fuogo per Pappunto dei poli rispetto ai quali il momento é parallelo al risultante stesso. Essendo allora, per la (1-12): M(2) = M, as) la (L.A1) pud seriversi nella forma: M(O) = M(Q) + M,(0) dalla quale, stante Vortogonalita dei vettori a secondo membro (fig. 1.6), deriva ta relazione tra i moduli IM(o)! > IM(2)1 16) in oui il segno di eguaglianza sussiste quando sia O = @ . Pud dirsi anche pereid che Tasse centrale & i! luogo dei punti a momento risultante minimo. Tale minimo, come si > si cord (fe. ad es nit tata Op 3}, pug 35 segs) at propos che, atiehé un'equiione vestrin 2e ipo te vetoreincogaito x, cn #e benim aon nal, ammesta ozo, &necesavo che gi ulti du sano eer eee pata cttons inf eon x. et ortosonal ab ce sodstano alequazione ed (rnin din pd poral nella forms steno & uno sale variable neatervallo (~ @, + ©) Richiami della teoria dei vetori applicatt B | Mo) ma) IOP Fp 16 deduce dalla (1.15), si annulla se ¢ solo se 1 8 nullo: peri sistem ad invariante scalare rll, Passe centrale denen guna con if ago dei punt rape a qua ¢ allo i ‘momento risultante. 6. Sistemi equivalent Due sistemi Sed S" di vettori applica si dicono equivalenti quando hanno egual risultante ed egual momento risultante rispetto a tutii punti del dominio in cui definito il polo, ossia quando soddisfano, qualungue sia P, alle relazioni: R=R; MP)=M(P), aay ‘ove i vettori senza apice © con lapice denotano rispettivamente le grandezze caratteristiche di S od S” e eae ee E possibile peraltro dimostrare che, se due sistemi hanno lo stesso risultante ¢ lo stesso momento risultante rispetto ad un certo polo O, esti hanno lo stesso momento sultante rispetto ad un qualsiasi altro polo P. Infatti, applicando la (1.7) ad entrambi i sistemi, si hanno le M(P) = M(O) +(O- P) AR M(P) = M'(0) +(O- P) AR’, in cui le eguaglianze ipotizzate: R=R'; MO) (0), Jmpongono che, qualungue sia P, risult: Me) MP E possibile quindi enunciare wn p i ‘are un primo criterio di equivalenza per i sistem di vettori applicatiin base al quale, per accertarsi che sussista 'equivalenza, basta provare che esista un punto O con riferimento al quale si abbia R=R; M(0)=M(O) (8) er ciascuno di essi, si abbia: tae M(Q)= M0) 2.3) (19) “4 Capitolo primo E chiato intanto che questa condizione & necessria in quanto, per definzione, essa 2 senzaltro verificata se 1 due sistemi sono equivalent Dialtra parte, dett O, ed 0, due qualsiansi vertici del triangolo O,, Oz, Os rsultano valide, per la (1.7), le relezioni M(Q) +(0,- 04) AR Mi) + (0, 01) » , sulla base delle ipotesi (1.19), sottraendo membro a membro, vale anche la: (0-0) 4 R-R)=0 ‘Quest'ultima & soddisfatta se il vettore R ~ R’ & nullo o parallelo al lato considerato dl triangolo prima citato; ma la seconda eventualith& da scartare perché un vettore non ud essere contemporaneamente parallelo alle direzioni dei tre lati di un triangolo non egenere; in defintiva dev'essere quindi R = R' con la conseguenza che i due sistemi sono equivalenti per il etiteio precedente. La condizione precisata ® percid anche sufficient. Conseguenza immediata della definizione di equivalenza 2 che due coppie sono ‘equivalenti quando giacciono sulle stesso piano o su due piani paralleli, hanno lo stesso ‘yerso di rotazione ed il loro momento ha il medesimo modulo. Data una coppia, ne csistono percid infinite altre ad essa equivalenti: tutte quelle ad esempio, che, costituite dda vettori applicati a coppie di rette parallele appartenenti tutte ad uno stesso piano, di dizezione ¢ distanza qualsiansi, posseggono egual vettor momento M. Ne deriva che, ove ‘agi scopi applicativi non risulti indispensabile precisare la particolare coppia di rette itenga presente che pet sien a invariant scale nll, equndl per siom pian 8 per ogni O, [M(O) = Ms(O)« che il sivema consderato presenta, come gi sé eonotcut, momento rsaante nulla sipeto ad O = A fr 1 sistem pian di vettori (0-2 aR=0 2) che esprime la coincidenza dellasse stesso con la retta per O parallela ad R, 0, ‘equivalentemente, che e380 ¢ il luogo dei punti a momento risultante nullo, Proiettando ta (2.2) nella direzione yy normale al piano dei vettori, si ottiene per Tasse, indicando con y, © 3 le coordinate di @, equazione scalar: Riya > Rays @3) siferita appunto al sistema coordinato O (y,)3) con origine nel punto A = O di concorso. 2, Composizione di vettori non concorrenti con R 0. 1 procedimento grafico con cui si opera comunemente la composizione di ua sistema 4i vettori non concorrenti si avvale ancora della poligonale dei vettor, per. la determinazione det risutante: per la ricerea dell'asse centrale esso utilizza invoce il cesiddetto poligono funicolae. In fig. 2.2b & indicata appunto ta poligonate che, ancora nellipotesi di un sistema ‘composto di quattro vetori, ha come lato di chiusa il segmento orientato 04 equipollente fad R. Scelto nel piano un punto arbitrario P detto polo, non appartenente alla poligonale, si proiettano da esso i vertici 0, 1, 2, 3,4 di quest ultima: a partite da un punto Ap, arbtratioanch’ess0, si conduce (fig. 22a) la paallela alla proiettante PO fino ad incontrare in A; Ia retta dazione 7 del primo vettore ue poi, successivamente, le parallele alle P1, P2, P3, P4, costruendo cost nellordine i successivi lati A, Ay, Ay, AsAa, AAs di'un poligono detto appunto funicolare E facile dimostrare che Pintersezione © del primo e del?ultimo lato di quest ultimo & tun punto dellasse centrale Con riferimento alla fg. 2.2b, considerando i punti P, 0, 1, 2, 3, 4 come estremi di vettor, si possono giustifcare le somme vettorili qui di seguito'clencate 1-0=(P-94+0-P) 2-1=(-)N+Q-P) 3-2=(P-2)+6-P) 4-3=(-9+44-P) ea) Al sistema assegnato, composto dai vettori u®, u®, w®, wl aventi come rete azione nell ordine r, ry Ps 7, Si pud quindi sostituite 'altro, equivalente, costituito dai vettor: P Oe 1 — Papplicati alle rette Ay Ay © Aya P—1e2~Papplicati alle rette AyAz¢ AzAs P—2e3~Papplicati alle rette AzAye AyAy P —364~ Papplicati alle rette AyAge AcAs > Fin 22 Sari ae joe Peet ee ‘quale @ manifestamente nullo il momento risultante, @ allora, come asserito, un punto « le percid come al n. precedente, Goll'asse centrale *, Quest'ultimo 2 determinabile percid come al e conducendo da @ Ia parallela al lato O4 di chiusa della poligonale: esso ¢retta d’azione Gel risultante equivalente del sistema dato 0, se si vole, del suo eguilibrante che, per ‘quanto precisato dalle (1.23), & un vettore che ha la stessa retta @azione di (2, R), le stessa intensita ma verso oppost. » Fu 23 i «Src (cap. 1 5) eh alesse dec, per sistema invariant sare nll, ¢ quip sistem’ pais col igo del pun 8 momeatorisutante allo 1 sistem piant i vettor: 2 Se i vettori applicati sono parallel, Ia costruzione di fig. 2.2 si trasforma in quella corrispondente di fig. 2.3 dove la poligonale degenera nella punteggiata avente per sostegno una retta parallela alla comune direzione dei vettori L’asse centrale, come nel caso precedente, @ la retta peril punto @ d'intersezione dei lati estremi del poligono funicolare, parallela alla direzione dei vettori. Se i Yettori paralleli sono solo due, la loro composizione pud avvenire, pid semplicemente, tramite la costruzione di fig. 24, che si rifersce distintamente ai casi di vettori cospiranti (fig. 2.4a) e disoordi (fig. 2.4b). » Fig 24 Si riporta sulla retta d'azione r del vettore wil scgmento 0'1' rappresentativo del vettore ul? e viceversa sulla rettad'azione r di u®? il segmento 01 rappresentativo del vettore u'”. Congiungendo 0 con I'e 0’ con 1, si ottiene, per intersezione, il punto che ‘apparions allasse centrale © che, nel primo caso (¥ettori cospirent), cade tra le due zette d'azione, mentre nel secondo (vettor discord) & estemno e s trova dalla parte del vettore w® di intensita maggiore. II rsultante R 2 ovviamente nel primo caso cospirante con i vettori w ¢ ued ha modulo pati alla somma dei loro moduli, nel secondo & cosprante con il vettore w® ed il modulo @ pari lla loro differenza La costruzione si giustfica riconoscendo in essa, per entrambi i casi di vettori ‘ospiranie non, quella pit generale di fg. 2.3. La puntegeata 012 si trovainfat sulla tetta d'azione del vettore u® mentre il polo coincide con il punto 2. 1 poligoni funiolari, completati a tratteggio ni loro lati mancenti, conducono appunto ad © come intersezione del primo e dell'ultimo lato: si dimostra csi 'appartenenca di quest ultimo alfasse centrale del sistema e cioe alla retta d'azione del rsultante equivalente. Dalla similitudine dei tiangoli 10 ca £210" si deduce infine la telacione: py al, @5) i in base alla quate rest provata la proprieta del rsultante equivalent di essere applicato

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