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COMMITTENTE:

Metropolitana Automatica di
Torino
Prolungamento Sud della Linea 1
Tratta Lingotto – Bengasi

Sicurezza dei cantieri con restrizioni


RTI Progettazione Esecutiva:
Giampiero Carrieri – GEODATA Engineering

GEAM
Workshop
20 gennaio 2022
INQUADRAMENTO GENERALE

La programmazione dei
prolungamenti Sud ed Est ha
origine con la progettazione delle
tratte portanti della Linea (Fermi-
Lingotto), a partire dai primi anni
2000

L’architettura e i criteri di base, sia


dal punto di vista funzionale che di
sistema, sono i medesimi della
linea già in esercizio dalle “Fermi-Porta Nuova” in esercizio nel 2006-2007
“Porta Nuova-Lingotto” in esercizio nel 2011
Olimpiadi del 2006 “Collegno-Cascine Vica” in costruzione (previsione esercizio 2024)
“Lingotto-Bengasi” in esercizio da Aprile 2021
Le soluzioni tecniche e costruttive
applicate alla realizzazione delle
opere civili dei prolungamenti Tratta 4
derivano sostanzialmente in PROLUNGAMENTO SUD
continuità da quanto realizzato
nelle precedenti tratte
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA TRATTA LINGOTTO – BENGASI

La Lingotto – Bengasi ha una lunghezza 1,9 km con origine all’estremità sud della stazione
Lingotto, e capolinea terminale in piazza Bengasi; oltre alla galleria di linea, comprende
due stazioni: "Italia 61" e "Bengasi", due pozzi per ventilazione e accesso pompieri (P22 e
P23) e un pozzo terminale ubicato circa 200m oltre la stazione Bengasi (P24).
Il tracciato della galleria si sviluppa interamente sotto Via Nizza, fino a interessare via
Sestriere, all’inizio del territorio comunale di Moncalieri, posta dopo piazza Bengasi in
prosecuzione di Via Nizza.
DAL PROGETTO ALLA MESSA IN ESERCIZIO

Giugno 2009: approvazione del PD e finanziamento


dell’opera.
Dicembre 2011: aggiudicazione dell’Appalto Integrato (PE e
lavori: opere civili/impianti non di sistema) al Consorzio Seli-
Coopsette. Previsione fine lavori nel 2016.
Marzo 2012: avvio dei lavori.
Agosto 2013: rescissione del contratto con il Consorzio Seli-
Coopsette. Interruzione dei lavori.

Novembre 2014: riavvio dei lavori.


Giugno 2016: inizio scavo galleria con TBM.
Giugno 2018: fine scavo galleria con TBM.
Dicembre 2018: concordato preventivo per l’impresa CMC
(che fa parte del Consorzio Integra1). Interruzione dei lavori.
Febbraio 2019: revoca dei lavori a CMC e subentro
dell’impresa SINERGO.
Marzo 2019: riavvio dei lavori.
Aprile 2021: inaugurazione del servizio

1- Il Consorzio Integra è subentrato a CCC a seguito dell’affitto del ramo di azienda per questo progetto
I PRINCIPALI ATTORI

La realizzazione della Lingotto – Bengasi ha comportato varie lavorazioni comprese in quattro


Contratti di Appalto coordinati da INFRA.TO. S.r.l.
L’Arch. Fabio Bolognesi di INFRA.TO. a partire dal 2017 ha svolto la funzione di Responsabile dei
Lavori (RL) e di Responsabile del Procedimento (RUP) per tutti i quattro contratti i cui dati principali
sono elencati nel seguito.
Contratto 1 - Opere Civili e Impianti non di sistema
DL - Ing. Roberto Crova – INFRA.TO. S.r.l.
Appaltatore - Consorzio INTEGRA S.c. a r.l.
Contratto 2 - Ricarica
DL - Ing. Francesco Panaro – Transfima GEIE
Appaltatore - Consorzio INTEGRA S.c. a r.l.
Contratto 3 - Opere di Sistema
DL - Ing. Francesco Panaro – Transfima GEIE
Appaltatore – Transfima GEIE
Contratto 4 - Correnti Forti e Correnti Deboli
DL - Ing. Francesco Panaro – Transfima GEIE
Appaltatore – R.T.I. SIFEL SpA, MONT-ELE Srl, CIEMMECI Srl

Il coordinamento della sicurezza in esecuzione è stato svolto dall’ATI Geodata Engineering SpA,
Studio Ing. Quaranta, Ing. M.V. Abbinante per i Contratti 1, 2, 3(*) e 4(*) e dal’ Ing. V. Laganà per i
Contratti 3 e 4 a partire dal luglio 2019.

(*) fino al giugno 2019


LA GALLERIA DI LINEA

In ragione del contesto geologico- FALDA FALDA FALDA


geotecnico e del livello della falda Lungo termine Breve termine Livello minimo

(pochi metri sotto il piano


campagna), la galleria di linea è
stata realizzata con una fresa
scudata a contropressione di terra
(EPB – TBM) in analogia in
analogia a quanto realizzato nelle
precedenti tratte della Linea 1 UNITA’ 3
Fermi – Lingotto. Ghiaie con sabbie
UNITA’ 1 UNITA’ 2A limose con
Terreno di Limi e sabbie cementazione da
riporto UNITA’ 2 debolmente debole a media UNITA’ 6
Ghiaie con sabbie limose, argillose Limi sabbiosi
con cementazione da debolmente
UNITA’ 2B
assente a debole argillosi
Sabbie limose con
ghiaie

Lunghezza di scavo Ls: 1735,93 [m]


Diametro scavo Ds: 7,76 [m] TBM Scavo prima fase
Diametro interno Di: 6,80 [m]
Copertura media: Cm: 12,20 [m] Movimentazione dello scudo
Copertura massima: CM: 21,40 [m]
Livello falda WL: 12-14 [m] TBM Scavo seconda fase
LA MACCHINA DI SCAVO DELLA GALLERIA DI LINEA: TBM EPB

7.760
Diametro di scavo (mm)
(7.720)

Velocità di rotazione testa (rpm) 0,0 – 3,0

Spinta (kN) 55.750

Coppia (kNm) 16.000

Lunghezza totale scudi (mm) 8.300

Lunghezza back-up (m) 98

Lunghezza media conci (mm) 1.400

Spessore conci (mm) 300

Cilindri di spinta (No.) 15

Apertura della testa (%) 38


LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA TBM EPB

1
8
9

2 7
6
3

1. Fronte di avanzamento 6. Coclea di estrazione del


2. Testa di scavo marino
3. Camera di scavo 7. Erettore dei conci
4. Paratia a tenuta 8. Rivestimento in conci
5. Cilindri di spinta 9. Camera iperbarica
MONTAGGIO TBM IN ST. BENGASI PER SCAVO VERSO IL POZZO TERMINALE
MONTAGGIO TBM IN ST. BENGASI PER SCAVO VERSO IL POZZO TERMINALE
LA STAZIONE BENGASI

Diaframmi in c.a. spessore 120cm

Strutture interne definitive in c.a.:


- Soletta di copertura
- Soletta piano mezzanino
- Banchina
- controfodere

Impermeabilizzazione
compartimentata e collaudabile

Tampone di fondo «a bicchiere»


realizzato con tecnologia Jet-Grouting
LA STAZIONE BENGASI

LA DISPOSIZIONE DEL CANTIERE DURANTE LA


REALIZZAZIONE DELLA GALLERIA CON TBM

Lunghezza Lu = 60 m;
Larghezza La = 19 m;
Altezza H = 22m
L’AREA DI CANTIERE BENGASI DURANTE LO SCAVO DELLA STAZIONE
IL RIVESTIMENTO DELLA GALLERIA DI LINEA IN CONCI PREFABBRICATI

Anello di tipo universale (5+1 segmenti per anello)


Lm = 1400 mm; Sp = 300 mm
Diametro interno Di: 6,80 m
Diametro esterno De: 7,40 m
Connessioni anello – anello con «Smart block»
Guarnizioni tipo UG037A
I POZZI DI INTERTRATTA
IL COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN ESECUZIONE – ASPETTI GENERALI

L’attività di Coordinamento della sicurezza Durante lo sviluppo del lavoro per tutti
in fase di esecuzione si è svolta secondo i 4 contratti, il Gruppo Sicurezza ha
quanto previsto dal D.lgs. 81/08, sistematicamente svolto attività di
aggiornato dal D.lgs. 106/2009, titolo IV, coordinamento e controllo attraverso:
articolo 92. a) le riunioni settimanali;
b) le riunioni di coordinamento con
Appaltatori e Sub-appaltatori;
c) i sopralluoghi “ordinari” di sicurezza
su tutti i cantieri aperti;
d) la verifica della corretta
All’avvio delle attività Il CSE si è applicazione dei PSC;
interfacciato con il CSP redattore del
e) l’aggiornamento / integrazione dei
PSC, sviluppando poi tutte le attività a
PSC;
partire dalle riunioni preliminari in cui è
stato illustrato all’Appaltatore; a) il PSC f) la verifica dei POS Appaltatori e
(struttura, contenuto, procedura di Sub-appaltatori;
verifica, di adeguamento e g) l’aggiornamento dei Fascicolo
integrazione); b) struttura richiesta per Informativi;
il Piano Operativo di Sicurezza (POS) h) le riunioni e sopralluoghi
degli Appaltatori e per i POS dei Sub- “straordinari” in funzione di specifiche
appaltatori; c) procedure di amissione problematiche o della richiesta di Enti
in cantiere. quali ASL TO3 e ARPA Piemonte.
LA CAMERA IPERBARICA DELLA TBM EPB

La camera iperbarica ha dimensioni sufficienti per


l’inserimento e trasferimento di un ferito
dall’ambiente compresso all’ambiente a pressione
atmosferica senza creare sbilanciamenti di
contro‐pressione che potrebbero compromettere
l’intero personale operante in TBM

La camera iperbarica è costituita da una struttura


suddivisa in due compartimenti, il primo ospita il
personale mentre il secondo è destinato ai
materiali ed alle attrezzature di sollevamento,
imbracatura, smontaggio e montaggio degli
utensili e di ogni parte necessiti la manutenzione.
UTILIZZO DELLA CAMERA IPERBARICA

Tempi massimi di lavoro, compressione, decompressione (DPR 321/56)

La camera adibita all’alloggiamento del personale (3+2 persone) è calcolata per una pressione di esercizio di 3 bar,
ed è equipaggiata con un impianto per la costante circolazione di aria respirabile.
Stima aria respirabile da immettere in camera di scavo: 7 m3/min
UTILIZZO DELLA CAMERA IPERBARICA

Operatore Tecnico Iperbarico: tecnico di


comprovata esperienza che manovrerà i
dispositivi delle camere iperbariche durante
l’intero corso delle operazioni con pressione di
aria. E’ quindi responsabile della corretta
esecuzione delle manovre che coinvolgono le
camere iperbariche.
Medico specialista di Medicina Iperbarica:
responsabile dei trattamenti medici cui il
personale che opererà in condizioni iperbariche
dovrà sottoporsi periodicamente (es.
ossigenoterapia), ed interverrà nel caso di
incidenti durante le operazioni iperbariche.
Infermiere esperto di Medicina Iperbarica:
presente sulla TBM durante tutto lo svolgimento
delle operazioni con aria in pressione. E’ sua
responsabilità l’aspetto medico - sanitario
dell’intervento in iperbarica nonché l’eventuale
primo soccorso da effettuare in caso di incidenti. Apertura della camera, Controllo delle condizioni del fronte e pulizia
Responsabile dell’Intervento Iperbarico: Montaggio di piani di lavoro interni (lavoro con camera semipiena in modo da
persona che ha esperienza nei lavori in ridurre l’altezza in caso di caduta);
iperbarica ed è il primo responsabile delle Sostituzione degli utensili di scavo: rotazione della testa in modo che gli
attività nella camera di scavo con pressione di utensili rimangano nella posizione più comoda per la loro sostituzione.
aria.
RISCHI E CONTROMISURE NEL LAVORO IN IPERBARISMO

Instabilità del fronte


Evacuare immediatamente la camera di scavo
Venute di acqua al fronte
Si allerta immediatamente il personale nella camera di scavo
Il personale ritira le attrezzature dalla camera di scavo
Il personale entra nella camera iperbarica e chiude la porta di comunicazione con la
Fughe di aria compressa non camera di scavo
compensabili La fuga di aria non è grave: si inietta bentonite e polimero e si continua il lavoro in
pressione di aria
La fuga d’aria è grave: si inietta bentonite e polimero e si riprende lo scavo.
Caduta all’interno della camera di Gli addetti alla manutenzione della testa devono operare sempre con le imbracature di
scavo sicurezza, assicurate alle parti fisse dell’interno della testa;
Tutte le operazioni di manutenzione devono essere effettuate mantenendo attiva la
comunicazione radio e telefonica
Azionamento involontario di Il comando della rotazione della testa deve essere disattivato
macchinari l’operatore TBM appone sui comandi un cartello che avverta della presenza di personale
in camera di scavo
La rotazione della coclea deve essere arrestata
La camera iperbarica è dotata di un impianto sprinkler manuale che può essere azionato
dai presenti
Incendio
Durante i lavori in iperbarica la squadra antincendio è allertata
E’ presente un addetto antincendio
ESERCITAZIONE DI SOCCORSO IN TBM
ESERCITAZIONE DI SOCCORSO IN TBM
ESERCITAZIONE DI SOCCORSO IN TBM
LAVORI IN AMBIENTE CONFINATO

Per ambiente confinato si intende uno spazio


circoscritto, caratterizzato da accessi e
uscite difficoltosi o limitati, da una ventilazione
naturale sfavorevole, nel quale, in presenza di
agenti pericolosi (ad. es. gas, vapori, polveri,
atmosfere esplosive, agenti biologici, rischio
elettrico, ecc.) o in carenza di ossigeno o per
difficoltà di evacuazione o di comunicazione con
l’esterno, può verificarsi un infortunio grave o
mortale.
stive delle navi; recipienti di reazione;
silos; camere di combustione in forni
serbatoi di stoccaggio; ecc.
cisterne; camere con aperture in alto,
container; vasche,
canalizzazioni; depuratori
tombini; fornaci e simili,
fogne: camere non ventilate o
fosse biologiche; scarsamente ventilate.
tamburi misc. autobetoniere;
LAVORI IN AMBIENTE CONFINATO – I RISCHI

Rischio Pericoli - Cause Potenziali


Carenza di ossigeno e/o formazione/presenza/introduzione di gas che si sostituiscono all’ossigeno (azoto, monossido
Asfissia di carbonio ecc.)…. L’atmosfera asfissiante si può avere per: a) carenza di ossigeno a seguito del suo consumo o
sostituzione; b) inalazione/assorbimento di sostanze tossiche con conseguente intossicazione.
Condizioni microclimatiche Alta umidità, alta o bassa temperatura, utilizzo DPI a limitata traspirazione, tipologia lavori in corso, ecc. Importante
sfavorevoli sbalzo termico tra condizioni climatiche esterne e condizioni climatiche in sotterraneo.
Evaporazione liquidi infiammabili, presenza/formazione gas infiammabili, sollevamento di polveri infiammabili e
Esplosione incendio presenza di fonti di innesco di varia natura, ecc.
Il rischio di incendio e/o esplosione è alto negli ambienti confinati.
Intossicazione Presenza di residui, reazioni di decomposizione o biologiche, non efficace isolamento, ecc.
Mancata od errata predisposizione di opere provvisionali, mancato uso DPI, utilizzo attrezzatura non idonea o usata
Caduta / caduta dall’alto
male (es. scala troppo corta o non vincolata), ecc.
Impianti/utensili non adeguati, non conformi alla normativa o in cattivo stato, errori di manovra (mancato isolamento
Elettrocuzione
elettrico), mancato coordinamento, mancato sezionamento/scollegamento elettrico ecc.
Contatto con organi in
Parti di impianto/macchine non adeguatamente protetti, utilizzo di attrezzature non idonee all’ambiente ristretto, ecc.
movimento
Investimento
Accesso da aree stradali, caduta di gravi, errori di manovra mezzi, mancato coordinamento in fase di ingresso/uscita.
schiacciamento
Presenza di parti a elevata/bassa temperatura non sufficientemente protette; errori di manovra in macchine termiche
Ustioni congelamento
(insufficiente raffreddamento/riscaldamento), ecc.
Annegamento Eventi meteorici improvvisi, infiltrazioni, mancato isolamento, ecc.
Atmosfera con eccesso di Se la quantità di ossigeno è maggiore del 21% (concentrazione nell’aria in condizioni normali), esiste un aumento di
ossigeno rischio di incendio ed esplosione.
Seppellimento Dovuto all’instabilità del prodotto contenuto scoscendimenti di terreno o altro
Rumore Dovuto alle attività lavorative svolte all’interno dell’ambiente confinato.
Rischio biologico Dovuto alla eventuale presenza o decomposizione di sostanze organiche (per esempio liquami).
LAVORI IN AMBIENTE CONFINATO - CLASSIFICAZIONE

Per tener conto in particolare dei rischi connessi all’atmosfera presente negli ambienti confinati (livello di ossigeno,
esplodibilità, tossicità) si può utilizzare la classificazione del NIOSH (National Institute for Occupational Safety and
Health, USA) 80-106 del 1979, che classifica gli ambienti confinati nelle categorie A, B, C.

LIE = Livello Inferiore di Esplosività


IDLH = Alto e immediato pericolo per la salute e la vita
VLE (PEL) = Valore Limite di Esposizione
LAVORI IN AMBIENTE CONFINATO

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81


(Attuazione dell'articolo 1 della legge
3 agosto 2007, n. 123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro)
D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
(Disposizioni integrative e correttive
del decreto legislativo 9 aprile 2008,
n. 81, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro)
D. P. Rep.14 settembre 2011, n.
177 (Regolamento recante norme
per la qualificazione delle imprese e
dei lavoratori autonomi operanti in
ambienti sospetti di inquinamento o
confinanti, a norma dell'articolo 6,
comma 8, lettera g), del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81)
IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DEGLI AMBIENTE CONFINATO

Indagati:
• Vasca miscelazione impianto grouting,
• Agitatore impianto grouting,
• Impianto trattamento acque,
• Camera iperbarica e camera di scavo TBM,
• Galleria scavata con TBM EPB
• Tronchini di collegamento galleria - pozzi di
ventilazione,
• Stazioni,
• Pozzi di ventilazione,
• Pozzo Terminale e Retro-stazione Lingotto,
• Sifoni e collettori fognari.

Individuati:
 Vasca miscelazione impianto grouting,
 Agitatore impianto grouting
 Camera di scavo TBM,
 Sifoni e collettori fognari.
INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBIENTE CONFINATO
INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBIENTE CONFINATO – IMPIANTO GROUTING
IL CANTIERE AL TEMPO DEL COVID-19

IL CANTIERE AL «TEMPO
DEI COVID-19»
Le norme contro la
diffusione
Il decreto cantieri
Le misura adottate
IL CANTIERE AL TEMPO DEL COVID-19

Le norme contro la diffusione


Il 14/03/2020, è stato sottoscritto
il “Protocollo condiviso di
regolazione delle misure per il
contrasto e il contenimento della
diffusione del virus Covid-19
negli ambienti di lavoro”.
Il 24/04/2020 il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti
(MIT) ha emesso il «Protocollo
condiviso di regolazione delle
misure per il contrasto e il
contenimento della diffusione del
virus Covid-19 nei cantieri edili»
Il CSE ha predisposto un
Addendum al PSC che riprende il
protocollo MIT e ne specifica le
modalità di attuazione al
Progetto
LE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL
COVID-19 NEI CANTIERI

Le principali indicazioni del Protocollo:


 Utilizzare al massimo lo smart
working.
 Sospendere le attività che possono
essere eseguite in tempi
successivi (senza danni al
Progetto).
 Facilitare la pianificazione multi-
turni.
 Incoraggiare ferie e permessi.
 Sospendere / annullare viaggi
d'affari nazionali e internazionali.
 Limitare il più possibile gli
spostamenti all'interno e all'esterno
del cantiere.
 Incentivare lo smart work anche
nella fase di progressiva
riattivazione della situazione
normale.
 Rispettare distanza di sicurezza
interpersonale, anche attraverso
una rimodulazione degli spazi di
lavoro.
LE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENUIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL
COVID-19 NEI CANTIERI - INFORMAZIONE

L’ Appaltatore, dovrà informare i lavoratori sulle regole fondamentali di


igiene per prevenire le infezioni ….
Le informazioni dovranno riguardare:
 l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre
(oltre 37.5°)
 le modalità con cui sarà eseguito il controllo della temperatura al
lavoratore;
 l’obbligo di non fare ingresso o di permanere in cantiere se
sussistono condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura,
o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti,
etc.);
 l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del
Datore di Lavoro nel fare accesso in cantiere e in azienda (in
particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole
di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano
dell’igiene);
 l’impegno a informare tempestivamente e responsabilmente della
presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento
della prestazione lavorativa.
LE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENUIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL
COVID-19 NEI CANTIERI – PULIZIA E SANIFICAZIONE

Pulizia e sanificazione
Spogliatoio, locali comuni, uffici, dormitori
Servizi igienici (sia quelli nei baraccamenti del Campo Base che quelli
dislocati nei cantieri)
Guardiania
Luoghi di lavoro chiusi e non ventilati naturalmente e/o artificialmente
Parti delle attrezzature e postazioni di lavoro fisse a contatto con le mani degli
operatori (esempio: la pulsantiera della sega circolare, della taglia piegaferri,
della betoniera a bicchiere e i manici degli utensili manuali e degli
elettroutensili)
Pulsantiere, quadri comando, volante, ecc. delle postazioni di lavoro degli
operatori addetti alla conduzione di macchine e attrezzature (es. sollevatori
telescopici, escavatori, PLE, ascensori/montacarichi, ecc.)
Mezzi di trasporto aziendali (maniglie di portiere e finestrini, volante, cambio,
etc.)
Tastiere, schermi, mouse, distributori di bevande, con adeguati detergenti, sia
negli uffici, sia nei baraccamenti, ove presenti.
IL CANTIERE AL TEMPO DEL COVID-19

Con il Decreto n. 34 – 21 marzo No. Misure adottate per ridurre il rischio Covid-19 in cantiere
2020, la Regione Piemonte ha Informazioni a tutti i lavoratori sulle norme igieniche da adottare per
01
disposto lo stop di tutte le attività prevenire le infezioni
nei cantieri, ad eccezione di quelle Autorizzazione ad entrare nei cantieri solo dopo il controllo della
02
temperatura corporea
di interesse strategico.
03 Predisposto un alloggio indipendente per l'isolamento del sospetto infetto
Di conseguenza, i lavori della Predisposto un veicolo specifico con separazione fisica conducente-
04
Lingotto – Bengasi sono stati passeggero per trasportare un sospetto infetto
sospesi e avviate videoconferenze Effettuata la pulizia giornaliera dei luoghi di lavoro e delle attrezzature per
05
tra i vari Attori per determinare le l'edilizia
azioni necessarie per riaprirli in 06 Sanificati periodicamente (ogni giorno / settimana) i luoghi di lavoro
07 Forniti ai lavoratori DPI e indumenti da lavoro specifici
sicurezza il prima possibile.
Gestiti in modo coerente alle indicazioni del Protocollo: posti di lavoro,
08
In primo luogo, è stato necessario spogliatoi, ecc. (ventilazione, interdistanza personale, ecc.)
redigere un Addendum al PSC che 09 Organizzati turni, smart work, ecc.
considerasse quanto previsto nel Limitati gli spostamenti interni al cantiere, le riunioni, gli eventi in genere, la
10
Protocollo. formazione che comporta assembramenti
11 Gestiti i lavori nei cantieri (checkpoint, ingressi)
Quindi gli appaltatori hanno 12 Installate strutture prefabbricate aggiuntive
aggiornato il loro PSC. 13 Installati bagni chimici aggiuntivi
Il 15 aprile 2020 i cantieri sono stati Installati contenitori per rifiuti ospedalieri e dispenser di igienizzazione delle
14
mani nei cantieri
riaperti.
15 Eseguiti test Covid-19 a campione sui lavoratori
IL CANTIERE AL TEMPO DEL COVID-19

Collocati in ciascun cantiere un


adeguato numero di WC prefabbricati
di tipo chimico tenendo conto che: a)
ciascun WC deve essere utilizzato
sempre dalle stesse maestranze
(massimo 8 persone); b) le
maestranze dell’Appaltatore e quelle
dei Sub-appaltatori devono usufruire
di WC separati
CONCLUSIONI

Dall'inizio dell'attività di costruzione fino al 30 aprile 2021 per realizzare la Lingotto Bengasi
Tratto sono stati necessari circa 140.000 giorni lavorativi con 2.000 giorni lavorativi persi a
causa di infortunio sul lavoro (50 infortuni in 8,75 anni: Frequenza = 45,9; Indice di Frequenza
= 91,9).
Va sottolineato che il tasso di frequenza è stato circa 5 volte inferiore al valore medio dei
paesi dell'UE.
Da febbraio 2020 ad aprile 2021 circa 120 lavoratori sono stati quotidianamente coinvolti nel
Progetto.
Sono stati eseguiti vari test per verificare l'infezione da Covid-19. Fino al 30 aprile 2021 Solo
15 lavoratori risultavano positivi ma in modalità asintomatica o comunque senza conseguenze
per la salute.
I giorni lavorativi totali persi perché il tempo di quarantena dei lavoratori positivi è stato di circa
150.

Frequenza = 1000 x numero di infortuni con congedo per malattia all'anno/numero di ore lavorate all'anno
Indice di frequenza = 1000 x numero di incidenti per anno / numero medio di dipendenti all'anno

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