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G1-21-22-F2-20/10/21

1. (a) Sia f : V → W un’applicazione lineare tra K-spazi vettoriali. Sia Z ⊂ W un sottospazio.


Verificare che la controimmagine
f −1 (Z)
è un sottospazio di V .
(b) Siano V e W K-spazi. Verificare che le operazioni
(v, w) + (v 0 , w0 ) := (v + v 0 , w + w0 ), a(v, w) := (av, aw)
rendono l’insieme prodotto cartesiano V × W un K-spazio. Determinare due sottospazi di V × W , V 0
isomorfo a V , W 0 a W tali che V × W = V 0 ⊕ W 0 .
(c) Siano V , W sottospazi di Z. Costruire f : V × W → Z lineare, tale che il sottospazio somma
V + W sia isomorfo all’immagine di f .
(d) Sia f : V → W lineare. Dimostrare che il grafico di f è un sottospazio di di V × W isomorfo a V .
(e) Sia V un K-spazio e W un sottospazio di V . Un sottospazio Z di V si dice complementare a W
se V = W ⊕ Z. Dimostrare che due complementari Z e Z 0 di W sono tra loro isomorfi.

2. (a) Sia X un insieme non vuoto. Sia K un campo. Indichiamo con F(K X ) il sottospazio vettoriale
di K X formato dalle applicazioni a supporto finito. Per ogni x ∈ X, sia ex : X → K, ex (x) = 1,
ex (y) = 0 se x 6= y. Dimostrare che C := {ex }x∈X genera F(K X ) e che ogni f ∈ F(K X ) si esprime
in modo unico come combinazione lineare di elementi di C.
(b) Dimostrare che se esiste φ : X → Y biunivoca, allora F(K X ) e F(K Y ) sono K-spazi isomorfi.
(c) Dimostrare che F(K N ) e K[t] sono K-spazi isomorfi.
(d) Dimostrare che se F(K X ) è isomorfo a F(K N ) allora esiste φ : N → X biunivoca.

3. Indichiamo con Rd [X] il sottospazio vettoriale di R[X] dei polinomi di grado ≤ d. Indichiamo
d : R[X] → R[X] l’applicazione “derivata”:
k
X k
X
d( aj X j ) := jaj X j−1 .
j=0 j=1
X
Per ogni matrice A n × n, la traccia di A, tr(A) := ai,i .
i
Sia W ⊂ M (2, 3, R) il sottoinsieme definito da
W = {A ∈ M (2, 3, R)| Av = 0, tr(AP ) = 0, tr(QA) = 0}
dove      
1 3 0 0 1
v =  0  , P = 1 −1 , Q = 2 0 .
−1 2 0 2 1
Al variare di h ∈ R, si consideri l’applicazione
fh : R3 [X] → R3
definita come segue:
p(x) = aX 3 + bX 2 + cX + d → fh (p(X)) := (hp(1) + p(−1), dp(1), ha + (h + 1)b − c)t .
(1) Verificare che W è un sottospazio vettoriale di M (2, 3, R).
(2) Costruire g : M (2, 3, R) → K m (per qualche m) lineare tale che W = ker(g).
(3) Verificare che fh è lineare per ogni h ∈ R.
(3) Per quali valori di h ∈ R, W è isomorfo a Im(fh )?
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4. Al variare del parametro h ∈ R, si consideri l’applicazione lineare


fh : M (1, 3, R) → M (1, 4, R)
definita da
fh (x, y, z) = (hx + hy + 2hz, −hx − 3z, hx + hy + 2z, 2hx + 2hy + (2 + 2h)z) .
Sia W il sottospazio di M (1, 4, R) generato dai vettori
(1, −1, 1, 0), (−1, −2, 1, 2) .
(1) Al variare di h, determinare un insieme minimale (non genera più se togliamo un elemento) di
generatori di Im(fh ).
(2) Dire per quali valori di h si ha che Im(fh ) ⊂ W .
(3) Dire per quali valori di h lo spazio Im(fh ) ∩ Im(f2 ) può essere generato da un solo vettore non
nullo.

5. Sia f : Rn → Rm un’applicazione lineare iniettiva e sia g : Rm → Rn un’applicazione lineare


surgettiva. Si ricordi che per ogni spazio vettoriale V è definito lo spazio vettoriale
Hom(V, V ) := End(V ) .
Poniamo
E = {h ∈ End(Rm )| g ◦ h ◦ f = 0} .
(1) Si dimostri che E è un sottospazio vettoriale di End(Rm ).
(2) Si descriva una procedura per determinare un insieme di generatori di E.

6. Al variare del parametro reale k, si consideri l’ applicazione lineare


fk : R3 → R4
definita da
fk ((x, y, z)t ) = (kx + kz, 2kx + y + (2k − 1)z, kx − y + (k2 − 1)z, −y + z)t
(1) Al variare del parametro reale a, sia
ua = (1, 3, a − 2, a − 3)t ∈ R4 .
Si dica per quali a e k si ha che il vettore ua appartiene all’immagine di fk .
(2) Si consideri il sottospazio W di R4 definito da
W = Span{(2, 1, 1, 0)t , (1, −2, 1, 1)t , (3, 4, 1, −1)t )} .
Si dica se R4 = W ⊕ Im(f2 ).

7. Si costruiscano due endomorfismi f, g ∈ End(R4 ) tali che:


f ◦ g = 0 e f + g è un isomorfismo.

8. Dire, giustificando la risposta, quali delle seguenti affermazioni sono vere e quali false.
(1) Sia V uno spazio vettoriale sul campo K isomorfo a K n sia W un sottospazio vettoriale di V
isomorfo a K n−2 , Z un sottospazio di V isomorfo a K 2 . Se Z ∩ W = {0} allora V = W ⊕ Z.
(2) Siano A ∈ M (n, p, R), B ∈ M (p, n, R) matrici non nulle. Allora
(a) Se n > p, la matrice AB non è mai invertibile.
(b) Se p > n, A e B hanno rango n, allora la matrice AB è invertibile.
(c) Se AB è invertibile, allora A e B sono entrambe surgettive.
(d) se AB non è invertibile, allora A e B sono entrambe non iniettive.
(3) Sia A una matrice reale 4 × 4 di rango 3. Allora esiste B reale 4 × 4 tale che B 2 = 0 e R4 =
B(R4 ) ⊕ {AX = 0}.
(4) Sia r una retta di R2 non passante per l’ origine. Sia f un endomorfismo di R2 tale che f (r) = r.
Allora f è un isomorfismo.
(5) Sia f un endomorfismo di R2 tale che f (r) = r per ogni retta r non passante per l’origine. Allora
f è l’identità.
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(6) Sia A ∈ M (p, n, R) una matrice di rango r. Il sistema lineare AX = B ha soluzioni per ogni
B ∈ Rp se e solo se r = p.
(7) Sia X un sottoinsieme di uno spazio vettoriale V e sia v ∈ V . Se X ∪ {v} genera V e v non
appartiene a X, allora X non genera V .

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