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I blog e la stampa generalista avevano pareri discordanti sui look. Data la popolarità del
capelli tie-dye (o arcobaleno), il sito fashionista.com diceva che questa fosse la nuova moda,
a discapito dello shatush che era invece in declino. Cosmopolitan aveva pubblicato una lista
delle star che, da quando lo shatush era in calo, avevano cambiato acconciatura. Oltre al tie
dye che era la figata del momento, anche lo splat aveva il suo seguito (infatti un’azienda
aveva già lanciato la sua linea di prodotti per la colorazione splat).
Ogni giorno c’erano sempre più post su Facebook e video tutorial su YT riguardo tie die e
shatush. Nonostante i trattamenti tutti ghiotti delle celebrità, la maggior parte dei blogger
usavano dei prodotti generici acquistati al supermercato (decolorante per capelli ecc).
Applicavano il prodotto con una spugna, con una bottiglia da “squeezare” (come minchia si
traduce pero va be avete capito) o anche uno spazzolino o un pennello per bambini,
avvolgendo le zone di capelli desiderate con dei fogli per migliorare il processo. I blog
davano quindi consigli su come replicare a casa il trattamento da salone. Youtube al tempo
aveva già migliaia di video riguardo lo shatush che riguardavano, appunto, i metodi per
farselo da soli a seconda del tipo di capelli ecc (scusate regalo so che è scritto da culo ma
tanto basta che si capisca il concetto). Nel momento in cui l’Oreal ha fatto questa ricerca,
molti di questi erano già popolarissimi, e tra i più popolari l’azienda ha scelto in quale trend
“buttarsi”.
(Video vari)
I metodi per il tie dye a casa erano più strani e vari di quelli per lo shatush. Uno consigliava
“Kool-Aid” o un colorante per cibo, alcuni erano permanenti, altri semipermanenti e altri
no.
(Video vari)
I look splat variavano tra colorazioni “all.over” (uguale su tutta la testa, non so come si
traduca) e sezioni differenti. Differivano dalle altre due (tie dye e shatush) perchè si
rivolgevano sia a uomini che a donne.
(Video vari)
Le riviste di moda hanno parlato di tutti questi trend: lo shatush sembrava più adatto a star
del cinema o modelle, mentre il tie dye era meglio su popstar come Nicki Minaj, lady gaga,
Katy Perry o Carrie underwood. Le star con il tie dye hanno ricevuto molte più attenzioni di
quelle con lo shatush.
Pricing
Ugualmente importante è la questione prezzo. Un trattamento completo per capelli
ha iniziato ad essere una cosa che solo chi aveva accesso ai saloni più esclusivi, con i
relativi prezzi (fino a 600 dollari nei saloni della California) poteva permettersi. Ma
col passare del tempo, l’esperienza e le competenze sono iniziate ad arrivare anche
ai consumatori “normali”. Per un prodotto che quindi semplificava la vita e la
complessità di un trattamento alla pari di quello del salone e non avendo alternative
sul mercato, ha trovato vita facile in quanto il team aveva la “libertà” di fare il
proprio prezzo, hanno ovviamente dovuto tener conto del target di consumatori che
volevano raggiungere, i competitor, i prodotti ritenuti sostituti, l’economicità e
l’impatto a lungo termine su tutti i clienti compresi quelli fidelizzati.