EPICUREI
“Comportati come se Epicuro ti vedesse”
Epicuro (Samo, 341-270 a.C) propone il quadrifarmaco per liberare gli uomini da:
1)timore degli dei;
2) timore della morte;
3) dimostrare la facilità con cui si raggiunge il piacere;
4)dimostrare la brevità e la provvisorietà del dolore.
LOGICA
La conoscenza si sviluppa attraverso:
Sensazioni: gli atomi si sprigionano dai corpi e producono immagini (eidola), da ciò derivano le
sensazioni e da queste le rappresentazioni fantastiche;
Anticipazioni: sono i concetti, depositati nella memoria, che derivano dalle rappresentazioni.
Servono ad anticipare le rappresentazioni future perché creano uno schema sulla base delle
esperienze passate;
Emozioni: cioè piaceri e dolori che fuoriescono dall’ambito della logica.
LA FISICA
I capisaldi della fisica epicurea sono:
Materialismo: la natura è priva di anima, tutto ciò che esiste è corpo. Il vuoto è lo spazio in cui si
muovono i corpi. Nascita e morte sono aggregazioni e disgregazioni di atomi;
Meccanicismo: in natura non vi sono cause finali o interventi di un’intelligenza ordinatrice. Il
movimento degli atomi nello spazio non ubbidisce ad alcun disegno finalistico.
Gli dei esistono perché l’immagine della divinità deriva dalla sensazione e quindi è vera, ma gli dei
non agiscono sul mondo né si curano degli umani. Abitano, beati, negli spazi interstellari
(intermundia).
Gli atomi cadono in linea retta, per cui è necessaria una deviazione casuale (clinamen) nel corso
delle loro traiettorie, perché si possano aggregare per formare i corpi.
ETICA
La felicità consiste nel piacere che è anche il criterio con cui l’uomo valuta ogni bene. I piaceri si
dividono in:
Piaceri stabili ovvero catastematici che consistono nell’essere privi di dolore e, generalmente,
nella soddisfazione dei bisogni elementari (mangiare, vestirsi, dormire, avere una casa);
Piaceri in movimento ovvero in kinesei che precedono o seguono i dolori.
Il culmine del piacere è l’atarrassia, ossia l’assenza di turbamento. Bisogna solo appagare i bisogni
naturali e necessari e non quelli superflui. E’ necessario rinunciare a un piacere da cui deriva un
dolore maggiore e sopportare i dolori da cui deriva un piacere maggiore.
Davanti a un desiderio bisogna porsi la domanda “Che cosa accadrà, se viene soddisfatto?”
Saggio è colui che sa calcolare i piaceri. Il saggio non può avere paura della morte perché “quando
c’è la morte noi non ci siamo e quando noi ci siamo la morte non c’è”.
STOICI
Scuola filosofica eclettica nata ad Atene nel IV sec. Maggiori esponenti: Zenone di Cizico, Clearco,
Crisippo e tra i latini Seneca, Lucano, Marco Aurelio.
LOGICA
E’ la scienza dei discorsi e si divide in
1) retorica: discorsi continui;
2) dialettica: discorsi divisi per domanda e risposta.
In particolare, la dialettica è la scienza di ciò che è vero e di ciò che è falso e anche di ciò che non è
né vero né falso (sofismi).
La logica stoica è proposizionale, essa non si occupa della relazione tra soggetto e predicato bensì
di quella tra proposizioni (categoriche, ipotetiche, disgiuntive).
Tipici esempi di logica stoica sono le frasi “Se è giorno c’è la luce, ma è giorno, quindi c’è luce”.
Il criterio di falsicabilità.
E’ la rappresentazione catalettica o concettuale e si ha quando l’intelletto afferma e comprende
l’oggetto (immagine del pugno chiuso). E’ vero un discorso che afferra la realtà, in modo che
questa non possa sfuggire in alcun modo alla presa della mano.
L’anima è una carta bianca (tabula rasa), su cui vengono registrate le rappresentazioni dei sensi.
Quando le rappresentazioni si accumulano si formano le anticipazioni (prolessi), si tratta di
concetti universali comuni a tutti gli individui (rosso, molti ecc).
FISICA
Dio è sinonimo di ordine necessario. Nell’universo sussistono due cause: una attiva (Dio) e una
passiva (la materia), che è soggetta all’ordine imposto da Dio. Entrambi i principi sono corporei
perché solo il corpo può agire o subire un’azione; solo il corpo esiste.
Dio è corpo nel senso di ragione seminale (pneuma) e fuoco, come soffio vivificatore che tutto
pervade. In esso sono contenuti i semi che sviluppandosi danno luogo a una molteplicità di esseri
diversi. Non esistono due cose simili, neppure due fili d’erba o due cristalli di neve.
La vita del mondo è ciclica; quando finisce un ciclo avviene la conflagrazione, tutto ritorna
all’origine e il ciclo si ripete in eterno.
Il destino del mondo è una legge necessaria che lega ogni cosa secondo una sequenza di
causa/effetto. Dal punto di vista di dio. Il destino è provvidenza perché egli conduce tutte le cose al
loro fine perfetto. I mali del mondo sono necessari per l’esistenza del bene.
ETICA
Solo il saggio stoico è libero perché solo lui sa riconoscere, negli avvenimenti del mondo, il destino
che ordina tutto; libertà è sinonimo di necessità; è libero chi sa vedere l’opera di dio nel mondo.
L’uomo è virtuoso quando, vivendo secondo natura, assume una disposizione costante, ferma e
risoluta anche di fronte alle avversità.
Non esistono gradazioni di saggezza, si è virtuosi o stolti.
I piaceri e i beni (salute, benessere, ricchezza ecc) non sono né buoni né cattivi. Lo stoico, se è
veramente virtuoso, è indifferente a ogni cosa (apatia). E’ giusto fare del bene agli altri, ma solo
per soddisfare la virtù e il dovere, specie se chi è beneficiario del bene è uno stolto. Il bene è,
quindi, strumentale al raggiungimento della virtù.