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Esercizi di Matemática A
CALCOLO DIFFERENZIALE E INTEGRALE
Oltre 1000 esercizi risolti e quiz per l’autovalutazione
IV PREFAZIONE
i. non accingersi alia risoluzione degli esercizi senza prima aver studiato la
teoría richiesta;
ii. non ritenere di saper svolgere gli esercizi perché i concetti che vengono
trattati sembrano richiamare quelli visitati alia scuola Media Superiore;
iii. fare attenzione a quanto viene richiesto da ciascun esercizio: a volte una
lettura veloce del testo porta ad una errata interpretazione delle richieste;
iv. svolgere gli esercizi e solo in un secondo tempo consultare la traccia della
risoluzione proposta: é possibile, a volte, risolvere il medesimo esercizio
procedendo in modi diversi.
Siamo consapevoli che la presenza di errori é inevitabile nonostante I’accu-
rata lettura delle bozze. Ce ne scusiamo anticipatamente e siamo grati fin d*o-
ra a quanti, nel rilevarli, ce li segnaleranno inviando una e-mail all’indirizzo
M anualeN atlC libero.it indicando nelFoggetto: Matemática A. Inoltre, al-
rU R Lh ttp ://d ig ila n d e r .lib e r o . it/stefano.ant/L ibroN uovo .html sa-
rá possibile trovare I’errata corrige aggiornata.
Buon lavoro!
Gli Autori
Presentazione
Prefazione 111
Prelíminari 1
1 Richiami di T e o r ía ..................................................................... 1
2 Esercizi s v o lti.............................................................................. 10
3 Esercizi ....................................................................................... 14
4 Risoluzioni.................................................................................... 16
Numeri Complessi 45
1 Richiami di T e o r ía .........................................................................45
2 Esercizi s v o lti.............................................................................. 50
3 Esercizi ....................................................................................... 54
4 Risoluzioni........................................................................................61
Limiti 77
1 Richiami di T e o r ia .........................................................................77
2 Esercizi s v o lti..................................................................................90
3 Esercizi ....................................................................................... 95
4 Risoluzioni...................................................................................... 101
4 Risoluzioiii....................................................................................... 122
6 Derivate 129
1 Richiami di T e o r ía ....................................................................... 129
2 Esercizi s v o lti................................................................................ 134
3 Esercizi ......................................................................................... 136
4 Risoluzioni...................................................................................... 143
4 Risoluzioni....................................................................................... 288
/
13 Equazioni DiSerenziali 297
1 Richiami diT e o r ía ........................................................................ 297
2 Esercizi s v o lti................................................................................303
3 Esercizi .........................................................................................306
4 Risoluzioni......................................................................................311
A Esercitazioni 321
Preliminari
1 Richiami di Teoría
Concetti di base
Insiemi
I concetti di insieme e di appartenenza sono primitivi. L’appartenenza di un
elemento a ad un insieme A viene indicata con a € >1, la non appartenenza
con a ^ A. \Jn sottoinsieme di un insieme i4 é un insieme B i cui elementi
sono anche elementi di i4. Si scrive B C A per indicare che per ogni b ^ B s\
ha anche b € A. Operazioni tra insiemi sono
Unione: A u B = {x : x € A oppure x £ B}
Intersezione: A n B = [x : x £ A e x £ B}
Differenza: i4 \i? = {x : x £ A e x ^ B}
Insiemi numerici
Gli insiemi basilari per la matemática sono gli insiemi numerici:
Funzioni
Se A e B sono insiemi non vuoti una funzione f d\ A \n D é una legge che
permette di associare ad ogni elemento a di A uno ed un solo elemento di
indicato con f(a). Per indicare una funzione si scrive spesso:
f:A ^D
a »-> /(a )
Se A e B sono sottoinsiemi dell’insieme R dei numeri reali, la funzione si dice
reale di variabile reale.
Se i4 é un sottoinsieme infínito delFinsieme dei numeri naturali N e B Tin-
sieme R dei numeri reali, la funzione si dice una successione reale.
:B ^A
f~' (y)
dove, come detto, f~^{y) é Túnico x € A per cui vale /(x ) = y.
Numeri Reali
Richiamiamo le principali proprietá delTinsieme R, dei numeri reali.
Sui numeri reali sono definite le operazioni di addizione e moltiplicazione con
le seguenti proprietá:
Addizione
Proprietá associativa: (a + 6) -f c = a -1- (6 + c) per ogni terna a, 6, c di
numeri reali.
Sui numeri reali é definita una relazione d’ordine in base alia quale dati
due numeri reali x, y si verifica una ed una solo delle tre condizioni:
x = y, x<y, y <x .
Se a < 0 e n é dispari allora esiste un numero 6 < 0 tale che fr” = a; es-
so é —<y—a . In questo caso si usa scrivere anche se a < 0.
iv)
|fr| ‘
II modello geométrico usuale per Tinsieme R dei numeri reali é la retta della
gtíometria euclidea. Un sistema di coordinate ascisse sulla retta é una corri-
spondenza biunivoca tra i punti di una retta (con la scelta di un verso, di un
punto origine e di un’unitá di misura) e i numeri reali. ^Tunti della retía*' e
''numeri reali" vengono usati come sinonimi.
( - 00, -hoo) = R
''Viene usata anche la notazione ]o, b[. Con questa convenzione si deve far corrispondere
(... con ] . . . e . . . ) con . .. [.
6 CAPITOLO 1. PRELIMINARI
= n'* + 2n + 2 —1
= + 2n + 1
= (n + l)2
I. RICHIAMI DI TEORIA 7
prova la validità di
min{M € R : M é maggiorante A}
L = sup A = ^
+00 se A non é limitato superiormente.
max{m € R : m é minorante di A}
l = inf >1 =
■( —oo se A non é limitato inferiormente.
2 Esercizi svolti
Concetti di base
1. Per la seguente funzione (a) determinare I’immagine; (b) decidere se la
funzione é iniettiva; (c) decidere se la funzione é suriettiva;
/ : N —> N; n 2n
2. Determinare le funzioni f o g e g o f s e
fiain)) = f {n + 1) = (n + i f
a i f H ) = gin^) = +1.
II dominio é, in entrambi i casi, I’insieme N. L’immagine é, nel primo
caso, I’insieme dei quadrati perfetti, 0 escluso, {1,4,9,16,25,...}, nel
secondo caso (1,2,5,10,17,26,...} I’insieme dei successivi dei quadrati.
^Attenzione\ É un grave errore scrivere {0} per intendere I’insieme vuoto! L’insieme
{0} ha 1 elemento! Quest’unico elemento é I’insieme vuoto.
». ESERCIZI SVOLTI 11
Quelli del primo tipo sono tutti e soli i sottoinsiemi di {oi, 02, . . . , a„}
che, per l’ipotesi induttiva Vn, sono 2".
Per provare
SI scnve:
12^_22 + . . . + + („ +1)2 = 1^ + 2''^+ • • • + n\ +(n + l f
per V n qu est* som m a val«
ii(n.H)(an.M)
n(n + l)(2n + 1)
+ (n +1)^
/ n(2n + 1) \
= (« + !) ( -----^---- - + n + l j
^' 2n^
“
¿T? + 7 n + 6 ^'
= (n +
( ti + 2)(2fi + 3)
= (n + 1)
_ (n + l)(n + 2)(2n + 3) ,
- 6 ^
Estremo superiore ed estremo inferiore
TYovare estremo inferiore (inf), estremo superiore (sup) dei seguenti sottoin-
siemi di R, precisando se si tratta eventualmente di minimo o di massimo.
Ricordare che N = {0,1 ,2 ,3 ,...} .
5. i4 = {n^ —n : n G N}
Svolgimento. Scritto —n = n{n —1) si riconosce che
i) gli elementi di A sono non negativi e 0 € i4 essendo 0(0 —1) = 0
e anche 1(1 —1) = 0 ;
ii) l’insieme A non é limitato superiormente; ad esempio si noti che
—n = n(n —1) > n se n > 1.
Di conseguenza: inf A = min i4 = 0 e sup A = +oo.
Svolgimento. Si ha che
i) gli elementi di A sono non negativi e 0 6 i4 essendo = 0;
ii) l’insieme A é limitato superiormente, ad esempio: ^ < 1 per
ogni n G N. Cosí 1 é un maggiorante di A ;
iii) per ogni < < 1 esiste un elemento di i G /1 che verifica t < x < 1.
Infatti posto e = 1 - í > 0 si ha t < ^ < 1 per ogni numero
naturale n > —1 + i. (Lo si verifichi, ad esempio scrivendo -S- =
t ^ = l-;J^d acu i...)
2. ESERCIZI SVOLTI 13
3 Esercizi
Concetti di base
1. Dire se la funzione / : N —> N, n •-♦ 2n+3 é (a) iniettiva, (b) suriettiva.
2. Posto N"*" = N \ {0} = {n 6 N : n > 0}, sia
^ Tn + l ser= l
6. Dimostrare che, per n > 1, si ha:
fc=o [ ser#l
n
7. Dimostrare che, per n > 1, si ha: ^ njbVil “ ^
k=\ ^ ^ ”
15. C = : n € N, n > 0}
4 Risoluzioni
Concetti di base
1. La funzione f{n) = 2n-f3 é iniettiva, perché dairuguaglianza 2ri\ -1-3 =
2ti2 H- 3 si ricava che = ri2; non é iiivece suriettiva, poiché i numeri
pari non appartengono airimmagine (ogni numero del tipo 2A: -h 3 con
A: € N é dispari).
1 + 2 H --------l - n + ( n + l ) = - + ( n + 1)
= (n + l) ( ^ + l)
(n + l)(n + 2)
v/
/. RISOLUZIONI
= 2"+‘ - 1 +2"'^*
'----V----'
v„
+ 2"^' - 1 = - 1 у/
T„
1 1
= 1- +
n +1 {n + l)(n + 2)
7t + 1 n + 2)
1 rt + 1
= 1 -
7^ -|- 1 H -}- 2
1 - n- -b^ 2 v/
n+i
s {k + 1)“^ 1 I ((n + 1) + ly
E ïT T T ^ = E ïk{k
7 +^2) + ‘«e' ’ (n + l ) ( ( i i + l ) + 2)
v„
2(ii + 1 ) . {n + 2 f
= log n + 2 ^ (n + l)(ri + 3)
2 ( n + 1) ( n + 2)^
= log
+ 2 (il + l ) ( n + 3)
n
2(n + 2)
= log
(n + 3) v/
19. Per n > 0 si ha 0 < ¿ < 1. Dato che la funzione sinx cresce su (0,1) si
conclude inf G = 0,maxG = supG = sin(l).
20. cos(nTr) = (—1)” dunque H = ( —1,1}. min Я = —1 , т а х Я = 1.
21. Per n = 1 si trova = 1 e per n = 2 si trova = e. Per n > 2
si ha 0 < sin(7r/n) < 1 e dunque 1 < < e. Dunque Tinsieme I
ha minimo uguale a l e massimo uguale a e.
22. sup J = 2, J non ha massimo. inf J = min J = |.
Capitolo 2
1 Richiami di Teoría
Concetti di base
Vinsxeme di definizione^ D di una funzione reale di variabile reale
fiD ^ K
X 1-4 f{x)
ii. Una funzione si dice disparí se per ogni x € D, / ( —x) = —/(x); in questo
caso il gráfico della funzione é simmetrico rispetto aH’origine degli assi
coordinati.
^Si usano anche i termini dominio '"naturole”e campo di esistenza.
21
22 CAPITOLO 2. FUNZIONI DI UNA VARIABILE REALE
Spesso si usano funzioni la cui regola di defínizione non è única per ogni
elemento del dominio, ma varia in sottoinsiemi diversi del dominio stesso,
sono funzioni definite a tratti o per casi o, anche, combinóte. Un esempio
importante è la funzione modulo (o valore assoluto) di x :
a > O hanno concavità verso l’aJto, per a < 0 hanno concavitá verso il
basso.
Nella Figura 2.9 i grafici delle funzioni trigonometriche inverse: arcsin, arccos,
arctan.
vii. y = /(x) + fc, si opera una traslazione verticale del gráfico di / della
quantitá |A;| nel verso dato dal segno di k\ Tinsieme di definizione é D,
viii. y = /(x -h A:), si opera una traslazione del gráfico di / nella direzione
deH’asse x della quantitá |A;| nel verso positivo se A; < 0, nel verso negativo
se A; > 0. L’insieme di definizione é ottenuto traslando D con lo stesso
criterio.
ix. y = kf{x), k reale positivo, si sottopone il gráfico di / ad una dilatazione
(se A; > 1 ) o contrazione (se 0 < A; < 1 ) nella direzione dell’asse y;
l’insieme di definizione é D.
Prima si trasla il gráfico del seno nel verso positivo dell’asse x di due
1. RICHIAMI DI TEORIA 29
-4 -2 0 2 4
2 Esercizi svolti
Concetti di base
:R -> R
1 . Determinare I’insieme di definizione e decidere se
essa è iniettiva.
Svolgimento. Dev’essere 1 — > 0 cioè —1 < x < 1 . Notiamo che il
dominio è simmetrico rispetto aU’origine. Si ha che /(x ) = f { —x) cioè
/ è pari. La funzione, quindi, non è iniettiva.
I + 1 se I < 0
2. Tracciare il gráfico di f : R -¥ R definita d a /(x )
+ ; se X > 0
Decidere se f è una biiezione di R ed in caso affermativo trovarne la
funzione inversa.
Svolgimento. Il gráfico è in Figura 2 .12 . La funzione è biiettiva: l’e-
quazione /(x ) = y con j/ € R ha soluzione x = y — l s e y < 1
e X = se y > 1 . Queste relazioni danno la funzione inversa:
/ X - 1 se X < 1
/ - ‘(x)
se X > 1
3 Esercizi
Concetti di Base
1 . Dire se la seguente posizione definisce una funzione reale:
(a) A = [-l, 0)
(b) B =
(c) C = [ 0, 1)
(d) D = [ - 2 , 1]
(e) E = (0, +oo)
5. ‘ W = St Í í B = ( S . U ) -
6 . c(i) = X + |i| ; (7 = [0, 1 ].
15. Due funzioni úsate nelle applicazioni sono il seno iperbolico di x: sinh :
e* - e ~
- ed il coseno iperbolico di x: cosh : R R , x »->
e*-l-e *
2
(a) Verificare che sinh è una funzione dispari, cosh è una funzione
pari.
(b) Dimostrare che Timniagine di sinh è R, e Timmagine di cosh è
[1 ,-foo). Determinare la funzione inversa di sinh e la funzione
inversa della restrizione di cosh a [0, -f oo).
i. tracciare il gráfico;
ii. dire se la funzione è monotona sul suo dominio;
iii. scrivere Teventuale funzione inversa.
r \ í \ í - x 2 per X < o
(a) a(x) — I ^2 2 pgj. 2; > o ’
e * per X < 0
(b) b(x) = I 1 _ log(x + 1) per X > 0 ’
22. c(x) = log (x^ —3x —4) 23. d(x) = iog(îï’_'^+6) >
39. e(x) = ^
3. ESERCIZI 37
(a) La somma di due funzioni pari (dispari) ^ una funzione pari (di
spari).
(b) II prodotto (quoziente) di due funzioni pari ö una funzione pari.
(c) II prodotto (quoziente) di due funzioni dispari ^ una funzione pari.
(d) II prodotto (quoziente) di una funzione pari e una funzione dispari
^ una funzione dispari.
«■ ‘ W = l s í l
'M- c{x) = ^
45. d(x) = log|i|
46. e(x) = jarctan |x| —1|
38 CAPITOLO 2. FUNZIONI DI UNA VARIABILE REALE
4 Risoluzioni
Concetti di base
1 . No, perché non é unívocamente determinata Timmagine di x G (—1 , 0].
2 . Si trova
f { 9 {h{x))) = sin(log(i2)) D = R \{ 0 }
7. d^(D ) = ( l , l + e " ^ ) ;
T +i
Per cosh , come sopra: y = ... - 2yT + 1 = 0 .
L’equazione ha soluzioni reali sse y > 1 . Risolvendo e tenendo
conto che T > 0 e y > l : T = y + ^/y^ —1 . Risostituendo T con
e* e ricavando x, si trova:
X = log (y + \/y 2 - 1 ) .
40 CAPITOLO 2. FUNZIONI DI UNA VARIADILE REALE
18. (a) No; (b) Si; (c) Si; (d) No; (e) Si.
39. dispari.
40. (a) Solo la prima gode della proprietä : f ( a + b) = f{a) + f{b).
(b) ?(»o+||)-5xo ^ 5 . (xo+ft)»+^-(xg+i) ^ 2x„ ;
8 in ( X 0 + /l) - 8 i n X 0 __ 8 in X 0 (C O 8 /i-l)-C O S X 0 8 in / i . IO g (X Q + /l)-IO g XQ
h “ h > /1
(c) x^ + 1 6 pari, 5x e sinx sono dispari, logx n6 pari nfe dispari.
41. Dimostrazione di (c). Siano f e g dispari, allora per h{x) = f{x)g{x)
si ha h{- x) = /(-x )ff(-x ) = {-f{x)){-g{x)) = f{x)g{x) = h{x),
mentre per h(x) = si ha h{ - x) = g ffj = 5 ^ = f(f) =
4. RISOLUZIONI 43
Numeri Complessi
1 Richiami di Teoría
Concetti di base
Si definisce I’insieme dei numeri complessi, indicate con C, come Tinsieme
delle coppie ordinate {x,y) € sulle quali sono definite due operazioni,
addizione e moltiplicazione,
45
46 CAPITOLO 3. NUMERI COMPLESSI
zero di C : 0 = (0, 0)
Se z ^ 0, si dice argomento di z ogni numero reale в tale che
cos в = fi
Sin* = 5
{
II numero reale 9 € (—тг.тг] che soddisfa le relazioni precedent! si chiama
argomento principale del numero complesso z. Si puô allora rappresentare
ogni numero complesso z ^ 0 nella forma trigonométrica:
z* = (3.1.1)
Si pu6 immediatamente osservare che |zi | + l^al > \z\ + 22I e che l^i | + |z2| =
\zi + Z2 \ se e solo se Z| e Z2 hanno lo stesso argomento.
Se z e w sono due numeri complessi aJlora risulta \z —w\ = \ O p - 0 ^ \ d o v e
P e Q sono i punti del piano di Gauss corrispondenti d i z e w rispettivamente.
II numero reale non negativo |2 —u;| si dice distanza tra i numeri complessi z
1. RICHIAMI DI TEORIA 49
\z — w\ = \J{a —cY + (6 - dY
Quanto detto puó essere utile per interpretare immediatamente certe espres-
sioni e rappresentare sul piano di Gauss certe relazioni.
Ad esempio,
i. l’espressione |z —(1 —i)| rappresenta la distanza tra il genérico numero
complesso z ed il numero 1 —i ;
ii. la relazione |z —(1 —i)| = 2 individua il luogo geométrico dei punti del
piano che distano 2 dal punto ( 1 , - 1 ); si tratta della circonferenza di
centro ( 1 , —1 ) e raggio 2 ;
iii. l’equazione \z —i\ = |2 —1 | individua il luogo geométrico dei punti del
piano equidistanti dai punti ( 1 , 0) e (0, 1 ); é l’asse del segmento che ha
per vertid ( 1 , 0) e (0, 1 ).
50 CAPITOLO 3. NUMEEJ COMPLESSl
2 Esercizi svolti
Concetti di base
1 . Trovare argomento e modulo dei seguenti numeri complessi, scrivere i
complessi coniugati e, di questi, trovare argomento e modulo:
Risoluzione.
(a) Abbiamo |zi| = V T + 3 = 2; l’argomento é | 7r. II coniugato,
^ = —1 —í\/3, ha lo stesso modulo ed argomento opposto, cioé
1^1 = 2; arg(^) = - ¡ 7T.
(b) Izal = y/2 ; l’argomento é — II coniugato z^ = iy/2 ha uguale
modulo ed argomento | .
1^31 = ¡3^3*j = ^ = |; eseguita la divisione, si trova 23 =
—|z (questo si poteva fare súbito anche per trovare il modulo):
l’argomento é — II coniugato ^ = li ha eirgomento
.. / l + г^/зV
2. Trovare le radici quarte
Risoluzione. Si ha
/i+ ix /s V / ( l + i^/5)•'У _ (1 + t\/3 )''
2»
{z - a){z - a ) { z - [i) [z - .
1- i
7. Trovare ¡1 luogo descritto dai punti 2 tali che =1.
z^2
Risoluzione. Si tratta di vedere per quali c ^ —2 va O la relazione
\z — l - i\ = 1^: -h 2| . Scritto z = X iy s\ ha
cioe
(ar - 1 )^ + {y ~ 1 )^ = (x + 2 f + y^ .
3a: -h y -f 1 = 0 .
2 + 3i
8. TVovare il luogo dei punti z taJi che = ki, dove A; é un numero
z +4
reale.
Risoluzione. Si ha, con z = x + iy e z = x —iy,
z + 3i z + 4 _ ( i + 1 (y + 3)) ((x + 4) - iy)
z+ 4 2+ 4 ((i + 4) + iy) ((i + 4) —iy)
^ [x (i + 4) + y(y + 3 )]+ i[---]
(x + 4)^ + y2
Se si vuole che tale numero sia puramente immaginario si deve imporre
che la sua parte reale sia uguale a zero, cioé
x(x + 4) + y(y + 3) = 0 .
3 Esercizi
Concetti di base
1. Dati i numeri complessi Z\ = \/2 —2t\/3 e Z2 = —y/2 + i>/3 calcolare
/j\
(a) zi + Z2 (b) Zi Z2 (c ) (d) Z^2
Z2
3. Semplificare le espressioni:
(a) (3 + 2z)(3 - 2i) + (-3 + 0,5*)^ - (-3 - 0,Si)*
(b) (2 + 3i)* + (3 - 4i)2 + (2 + 3i)(2 - 3i)
(c) |2 + 3i| - (5 + i )(5 - i) + 12 . (In quest’ultimo caso, si poteva capire
che il risultato sarebbe stato reale prima di eseguire il calcólo?)
6 . Calcolare
7. Calcolare:
(a) 9m (b) «e Í M )
-3 + 2 t
(e) 3+5i (f) 5+i
3. ESERCIZI 55
8. Calcolare
Polinomi, equazioní
25. Determinare le soluzioni delPequazione: —2z -h 5 = 0
soluzioni dell’equazione /
\p{z)\ _ 1 3i>in z
<2 9m - + — 725— > 1 .
1^2 + 3/2| 1^1
—
53. Calculare Testremo superiore del modulo dei complessi 2 tali che
|2 —1| < 2. Tale (ístremo superiore c anche massimo?
r 3^e 2 ~ ^m 2
54. Trovare i numeri complessi che soddisfano le condizioni < _ ,o
* \ z -h z = 2 | 2 p
55. Rappresentare sul piano di Gauss gli insiemi di numeri complessi che
+ i ^ l > i 2 + i|
soddisfano le condizioni
zioni I
3ÍC < o
56. Rappresentare sul piano di Gauss gli insiemi di numeri complessi che
soddisfano le condizioni í !o^
\ We (2 - 1)^ < 0
57. Rappresentare sul piano di Gauss gli insiemi di numeri complessi che
f I2 - z| > 1
soddisfano le condizioni < ^ , xo
\ 3?e (2 + 1)2 < 0
( n = l , 2, . . . .
4 Risoluzioni
Concetti di base
1.
(a) zi+Z2 = - i V 3 (b) Z\Z2 = 4 + 3i\/6
Zi _ —
8-l-tV^ (d) z? = - 1 0 - 4 t v ^
5
2. (a) Per essere coniugati i due numeri devono avere stessa parte reale e
opposto il coefficiente deirimmaginario: si trova x = —2, y = 0 .
(b) Uguagliando le parti reali e i coefRcienti delle partí immaginarie si
trova, ancora, i = —2, ¡/ = 0.
(c) Parti reali e coefficienti deirimmaginario devono essere tra loro
opposti: si trova i = 0, y = 0.
4. (a) ^ = 3 + 4i
(b) Z\ = 5(cos0i +isini>i) dove 0\ = - arctan | e ^2 = 5(cos02 +
i sin Ö2) dove Ö2 = arctan |
(c) Forma algébrica per Zi + Z2 = 7 —i; per quella trigonométrica di
partiamo dalla forma algébrica: ^ = i e dunque
^ = cos I + i sin I . Volendo partiré dalla forma trigonométrica, si
*** - öl) + isin(02 - ö,). Dalle identitá
a rc tan (-i) = —arctan(i) e arctan(x) + arctan( j) = | per j > 0
si ha 01 = —arctan(4/3) = —(7t/ 2 —arctan(3/4)) = 02 — ‘n j’l ,
dunque 02 —0 \= tt/ 2 e quindi = cos | + i sin | .
7. (a)
(b) Se
62 CAPITOLO 3. NUMERl COMPLESSI
(f) “ è 2
8.
(a) 9im — 3x^y — (b) 1 (c)
(d ) h (e) 2®(cos 7t + isinTr) = —2® (f) —i
9. Scriviamo |z| —1 = z + 2 i. II primo membro è reale, perciô dovrà essere
3fm z = —2. Abbiamo quindi Vi* + 4 = i + 1 che porta alia soluzione
I = |. Quindi 2 = I - 2i.
n\/2 / n . . 7T\
Wi
r |z + 2| - | 2 i - ^ | = 0
\ |2-2|-v/2 = 0
16. (a) l , - i ± i ^
(b) i , ± ^ -
(c) - i , ± ^ +
(d) Si ha = ^- le radici terze sono
-(c o s ^ + is in ^ )
ñ
(c)
4 .4 10 .1 0 16 .1 6
cos -7T -h zsm -7T, cos —7T-h zsm “^^r, cos —7T-h zsm — n .
64 CAPITOLO 3. NUMERI COMPLESSI
Polinomi, equazioni
25. Applicando la formula risolutiva si ha
- ( - 2 ) + v^(-2)^ - 4 • 1 • 5 2 + v/=l6 _ , ,
Z\,-i 2 .1 2 1 ± 2».
Avremo, in definitiva,
—4 ^2 —2 -l- “^ 2 . - 4 - n/2 - 2 - n/2 .
z\ = 4- Z, Z2 =
— kx 1 =0
{ 2 xy — ky = 0
z + z + iz —iz = 2x — 2y .
Le due relazioni proposte portano al sistema:
( l - l)2 + y2> 1
{ X —y > l
Si tratta dei punti del piano che stanno “sotto” la retta y = x — 1 ,
retta inclusa, ed esterni al cerchio di centro ( 1 , 0) e raggio 1 , bordo del
cerchio incluso (Figura 3.4).
Om
Essi costituiscono l’unione dei punti degli assi con quelli dell’iperbole
equilátera di equazione x^ — = 1 .
4. RISOLUZIONI 69
Onu
46. (a) Si tratta del settore circolare (privato della frontiera) del cerchio
di centro l’origine e raggio 2 , di ampiezza 30° compreso tra le due
semirette inclínate sull’asse x di 60° e 30° rispettivaraente.
70 CAPITOLO 3. NUMERI COMPLESSl
47. Si tratta dei punti che distano uguahnente da —z e da —1, quindi quelli
dell’asse del segmento di estremi (0 ,-1 ) e ( —1,0), quindi quelli della
retta y —X = 0.
48. Sono i punti che distano da 3 come o meno di quanto distano da —1:
e uno dei due semipiani individuati dall’asse del segmento di estremi
(3,0) e (-1 ,0 ), quello “a destra” della retta x = l.
3rn
-2 -1
-1
-2
49. \2x -h 2iy - i\ = \x -\-iy -\-3\ equivale a Ax^ -f (2y - 1)'-^ = (x -h 3)^ H- y^
cioe alia circonferenza di centro (L |) e raggio
52. {z -h z)^ = 4x^. Abbiamo 4x^ = 2; i piinti del piano coniplesso che
soddisfano (juesta relazione soiio quelli sulle rette x = —^ e x = ^ .
53. E = {^ G C : |c - 1| < 2} e Tinsieme dei punti del cerchio di centro
(1,0) e raggio 2. Tra di essi quello di inaggior modulo e quello pin
distante dall’origine, quindi quello sulla retta per Torigine ed il centro
del cerchio: (3,0). II sup dei moduli é, pertanto, 3. Tale sup e anche il
massimo, perché il punto (3,0) appartiene alFinsieme E.
»0
‘^m
2 3 »e
l 2
58. Le soluzioni sono le radici quinte di i che distano da —г meno del modulo
4. RISOLUZIONI 73
23 = c o s ^ + i s i n ^ , 24 = c o s ^ + i s i n ^ ,
25 = eos ^ + i sin ^ .
Si verifiea fácilmente ehe solo 24 e 25 eadono all’interno del eerehio di
eentro —i e raggio y/2 .
59. Poniamo z — zq = w. Le soluzioni di = —64 sono: toi = 2 + 2i>/3,
W2 = —4, W3 = 2 — 2i\/3. Si trovano, quindi, gli elementi di i4: 4 +
¿(1 + 2y/3), —2 + z,4 + t(l —2\/3). Per disegnarli sul piano di Gauss si
tenga eonto del fatto ehe ognuno di essi é tn,•+ 20, i = 1 , 2,3 e si utilizzí
la regola del parallelogrammo.
L’estremo inferiore dei eoeffieienti dell’immaginario é l —2\/3.
tül = 5 + i (1 + ^ ) , W2 = - \ + Í , «^3 = ^ - í - 1) ,
quindi L —l. II minimo é —1 , il massimo é
74 CAPITOLO 3. NUMERI COMPLESSI
, I \/3 1.
tÜ3 = - I
n/3
r , o n/3
supB = maxi? = 3-1- — , inf D = min ß = 3 — — .
2
lüi = 2 + y/ 2 + i ^ \ J 2 - \/2 W2 = - ^ \ J 2 - \/ 2 i^ \J 2 y/ 2
63. L’insieme D é quello delle ordinate dei punti interni al cerchio di centro
(1, -1 ) e raggio 2. Perció abbiamo sup D = 1 e inf D = —3. L’insieme
D non ha minimo, né massimo.
66. Voleiido che av bu) = a(l —z) -f 6(1 -h 2z) = (a -I- 6) -h ¿(26 — a) sia
agúale a 5 -h 4¿ dovrá essere
«-1-6 = 5
=> a = 2,6 = 3
—(I 26 = 4
68. Volendo:
Zo=Í, Z\ = -1 + Í , Z2 = - 2 , 23 = - 2 - 2i ,
24 = - 4 i , 25 = 4 - 4i , 26 = 8 ,
2o = 4 , 2i = 4Í , 22= - 2 ,
^3 ^4 5 ) • • •
Dopo averli rappresentati sul piano si puó fácilmente notare come
tendano ad addensarsi, ruotando, attorno airorigine.
Capitolo 4
Limiti
1 Richiami di Teoria
Concetti di base
Richiamiamo le definizioni essenziali sull’argomento. Le definizioni di limite
possoiio essere date facendo riferimento ad una deiinizione piû o meno gene-
rale di intorno di un punto; qui useremo la cofiiddetta forma “e, S", vale a dire
considerando gli intorni di un punto c dell’afise reale costituiti da intervalli
aperti centrât! nel punto.
Definizioni
Si dice intorno circolare aperto di xq € R, di raggio d > 0, I’insieme definite
da:
= (xo — lo + <5) = { i e R : |x - xqI < . (4.1.1)
Si dice intorno di -f-00 qualsiasi semiretta non superiormente limitata:
77
78 CAPITÜL0 4. LIMITl
lim / ( i ) = L
X-¥XO
-3 -2 -1
-2
-3
Dalla definizione segue che fissato un valore positivo c, arbitrario, deve esi-
stere un S (dipendente da e) con la caratteristica che per ogni x tale che
0 < |x —2| < (5 si abbia |(2x -h 1) - 5| < 6.
Risol vendo la disequazione si ottiene: 2 —| < x < 2 - h | che individua á = |.
lim A • / ( i ) = k -L con k £ R
lm i|/(i)| = m
l^im/(x) + ¡7(1 ) = L+ T
l^im/(x) • 5 (x) = L T
lim (/(i))" = L™ per n e N
L
= se T ^ 0,
x -^ c g(x) f
lim 0' ' se o > 0,
X—
lim loga f{x) — •og«^ se L > 0
X-¥C
lim se L > 0,
X-¥C
r> o 00 .
+ 0 0 - 00, o • 00, - , —, 0«, oo®,
Limiti Fondamentalí
Si ricordano, senza dimostrarli, i seguenti limiti fondamentali:
X sinx ^ .
a) lim ----- = 1 , con X espresso in radianti.
x-iO X
a* - 1 e* - 1
c) x->0
lira -------
X
= logoa ; 7in particolare
í'
lim --------
^
= 1.
Gli ultimi due limiti esprimono il fatto che, per x ^ +oc la funzione espo-
nenziale a® (con a > 1) é un infínito di ordine superiore a qualsiasi funzione
“potenza” x° e che queste sono a loro volta infíniti di ordine superiore «día
funzione “logaritmo” log„ x.
f (^)
(a) se l^im = 0 allora /(x ) é un infinitésimo di ordine superiore rispetto
a ^(x) per X tendente a c.
fix')
(b) se üm — = L , con L ^ K, L ^ 0 allora / ( i ) é un infinitésimo dello
stesso ordine di g{x) per x tendente a c;
f (x)
(c) se lim -r -r = 1 allora f e g sono infinitesimi equivalenti per x tendente
x-^c g[x)
a c.
f (^)
(b) se lim ——^ = L , con L e R, L ^ 0 allora / (x) é un infinito dello stesso
i-»c g(x)
ordine di ^(x) per x tendente a c;
f ix)
(c) se lim = 1 allora f e q sono infiniti equivalenti per x tendente a c;
x^c g(x)
1. RICHIAMI DI TEORIA 85
(x)
(d) se lim = oo allora / é un infinito di ordine superiore rispetto a g
per X tendente a c;
(e) se lim / w
. . non esiste allora f e g non sono confrontabili per x tendente
x-¥c g[x)
a c.
Notazioni di Landau
Un insieme di notazioni spesso úsate per indicare le relazioni sopra descritte
fa uso dei “simboli di Landau”^.
3i^ + tan^ X
Esempio. II lim - si presenta in forma indeterminata 0/0. Sap-
x-^0 e® —1 -h
piamo che la funzione tan^ x é infinitésima di ordine 3 rispetto ad x, che
e® —1 é infinitésima di ordine 2 rispetto ad x. Si ha:
Asintoti
Sia r G R e la funzione / definita in un intorno (anche solo destro o sinistro)
di r, escluso eventualinente c. Se si verifica lini f(x) = -foo (ovvero -oo) si
dic e che la retta di equazione x = c b un asintoto veHicale di /. Si dirá cosí
anche se solo uno dei due limiti, destro o sinistro, in c e infinito.
.. con kH stniineiiti di calcólo fino ad ora descritti. Si veda il Capitolo 7.
88 C A P IT0L0 4. LIMITI
lim / ( i ) = k
J-++00 (oppure lim fix) = k]
X—► -00 /
con A: 6 R,
vo^+T
Dire che f{x) = o i + 6+ o(l) significa che d{r,P) -> 0 per i -¥ +oo (ovvero
2 Esercizi svolti
Concetti di base
1. Dato Tinsieme E =] 0 , 1] si trovino i punti interni, i punti di accumula-
zione, i punti di frontiera; si dica se E ha punti isolati.
Svolgimento. S i h a £ ’ = E \ {l} =] 0 ,1[. Inoltre dE = {0,1}. E non
ha ovviamente punti isolati. I punti di accumulazione di E sono quelli
dell’insieme [0,1].
—5 x -h 6 1
3. Verificare che lim
X —>3 x2 —9 6‘
Svolgimento. x^-5x-i-6
x ^ -9
_ (x -2 )(x -3 ) * ¿ 3 x - 2
“ (x-|-3)(x-3) — x+3
|x-2 _ 1 6 ( i- 2 ) -( i+ 3 )
lx-l-3 6
e <=> 6(i+3) ^ ^ ^ 16(x+3) < e che si traduce nel
sistema
( x - 3 ^ 6< ( 5x-15+6ex+18e > 0
J 5(i+3)
\ 5 i - l5 - 6 e i- 1 8 e < 0
l x+3 - 1 5(1+3)
Inoltre = 3+ ^ > 3.
Infine si noti che, se 5 —6e < 0 il sistema viene comunque verificato
in un intervallo illimitato superiormente che contiene comunque intorni
del punto 3 .
2x
4. Verificare che lim = - 2.
—X
x-f+cx) 1
Svolgimento. + 2| < e ^ \ \hi\ < ^ < 2 < 6:|1 - x|
La condizione —e [1 —x| < 2 é sempre verificata; la seconda condizione
2. ESERCIZI SVOLTI 91
é, per X / 1,
1 — sin I
7. Calcolare il limite: lim
i-+f cot^i
Svolgimento. Anche questo limite presenta una forma indeterminata
del tipo g. Riscrivendo c o tí = , si ottiene:
i : „ ( 1- s i n i ) sin*I _ |:„ (1-sin i)sin* i _ i;„, s in ^ X _ i
X r2
^ œ s 4 ------ =
X 2
( l- sin x ) ( I+ sin x ) - j ü ' i
*' ' 2
l+8¡nX 2
I + 1
8. Calcolare il limite: lim ^ ^
x-^+oo “h 3x + 1
Svolgimento. Il numeratore è un infinito di ordine inferiore al denomina-
tore; si possono fattorizzare i termini di grado massimo nel numeratore
e nel denominatore:
X -I-1 x ( l + l)
lim = lim
i- H - 0 0 l2 + 3 i + 1 i- * + o o X* ( l + I + ¿)
1+ -
= lim - lim ^ = 0 1 = 0
X —> + 0 0 X X—f+O O 1 -|- —"I“ "n
l25x* +1
9. Calcolare il limite: lim \l —5— — .
1-+00 y x^ —4
Svolgimento. L'argomento della radice tende a +00; dal Teorema (4 .8 )
sul limite délia funzione composta si conclude: 1 ^ ^ ' = +00.
Limiti Fondamentali
C06X
11. Tenendo in considerazione il limite: lim = 1 , calcolare lim ^5—
i->0 * i->0 ®
Svolgimento. È una forma indeterminata del tipo Moltiplicando la
frazione per (1 -l-cosx) si trova
(1 -h cosx)(l “ cosx) sin^x 1
lim ---- 7----- —— 7-^7---- - = lim — T-:;----------
x-^o (l-l-cosx)x^ x-^0 1-hCOSX
sinx sinx 1 1
= lim —
x-^O X X 1-1- cos X 2
2. ESERCIZI SVOLTI 93
lim
i_n —3x -h 2 x-^i (x —2)(x —1) i->i X —2
14. Confrontare le funzioni /(x ) = |x| e ^(x) = \/l —x^ —1 per x —>0.
Svolgimento. g é un infinitésimo di ordine superiore rispetto a /. Infatti:
+00 se Q < 5
3i® + 4i® +
lim - = lim i^ -" + + = 3 se a = 5
X-KX5 x-^oo Y X^ X* /
0 se Q > 5
^ 1 1 1. sin(x^)
16. Calcolare lim —z----
x-¥0 X ’’ - f x^^
Svolgimento. Essendo sin(x*^) x^ e x^ -h x^^ ^ x^, per x -> 0, ap-
plicando il principio di sostituzione si conclude che il limite richiesto
é
sin(x^) x^ 1
lim . = lim — = lim - = oo.
x-^O X '^ “h X*^ x-^0 ®->0 X
Asintoti
Determinare eventuali asintoti delle funzioni.
94 C A P IT0L0 4. LIMITI
17. /(x ) =
Svolgimento. Abbiamo / ( i ) -¥ oo per i —1. Il segiio dell’infinito
è diverso a seconda che si consideri il limite destro o il sinistro, ma
ai fini délia presenza dell’asintoto questo non è rilevante. La retta
I = —1 è asintoto verticale per /. Notiamo poi, per esempio eseguendo
ladivisione trapolinomi, che f{x) = i —1+ cioè f{x) = i —l+ o (l)
per X -> ±oo. La retta y = i — 1 è quindi asintoto obliquo per /.
Naturalmente alla stessa conclusione si arriva dopo aver osservato che
la funzione è infinita all’infinito ed aver eseguito i calcoli previsti dai
passi i. ed ii. descritti a pagina 88.
18. / ( i ) = + 3i - 3 .
Svolgimento. La funzione é definita sull’unione di due intervalli illimi-
tati. Si vede che lim f{x) = oo. Provando ad indagare l’esistenza di
i-> ± o o
asintoti obliqui, abbiamo i seguenti risultati:
lim = -1 , lim ( /( i) + i ) =
X -+-00 X x -f-o o 2
20- / W =
Svolgimento. La funzione é defínita in (“ 1,0) U (0,-foo). Si trova
lim /(x ) = 0, per cui la funzione si puó prolungare per continuitá nel
punto —1. Risulta, poi, lim /(x) = 1, ancora un punto nel quale la fun
zione puó essere prolungata per continuitá. Infine“* lim /(x ) = -l-oo,
X -4-I-00
"*Questo limite sará giustifícato successivamente, tuttavia si puó ricavare con opportune
considerazioni sul limite iii. a pagina 83.
3. ESERCIZI 95
3 Esercizi
Concetti di base
1. Dire se le seguenti affermazioni per un insieme non vuoto E C R sono
equivalenti:
i. Tinsieme E non ha punti di accumulazione
ii. Tinsieme E é costituito únicamente da punti isolati
o _ IT ^
2. Trovare un insieme non vuoto i4 C R tale che A, A, A, A e A siano
tutti diversi.
3. Determinare Tinsieme dei punti interni e la chiusura in R dei seguenti
insiemi
(a)
(b) i ? = { i : n e N , n # 0 } ;
(c) C = {2} U (tt, + oo).
4. IVovare punti interni, punti di accuraula2Íone, punti di frontiera del-
I’insieme di definizione della funzione f{x) = V'ln sin x.
5. Trovare i punti di accumulazione, i punti isolati, la chiusura dell’insieme
6. lim = 1 * 1 ^ i ’ - 3 l+ 2 ~ 2
8. T—
lim ^
krir» *
= 1
10 . 11.
10 i : __ 8 x * -5 o i-l3 a ^
12. l i m j - ^ 6x5+7oÍT"q5--
^Nella risoluzione delle disequazioni relative agli esercizi sulle verifiche di limite si tenga
conto delle considerazioni fatte negli analoghi E^rcizi svolti 3, 4, 5.
96 CAP1T0L0 4. LIMITI
14 l i n , ta n x -c o tx
£ 8 in x - C 0 8 X
15. l:_.0
lim l-COS^®
4
Limiti Fondamentali
Facendo riferimento al limite fondamentale, lim = 1 calcolare i limiti:
x-»0 *
x-^0 4x+78inx X—
►0+
33. lim
x->oo
34. lim [1 +
55. lim
I-+ + 0 O (® -2)’ 56. lim
x->+oo 2:^-|-3x
J^-2
57. lim х^ТЗх
x->+oo 58. lim
x-f+oo ^^^-f87x
59. lim x*-4
4 i?
60. lim îiïiî!:^)
x-^I
61. lim v 'l + y/x
62. lim irsini
x-^0 ^
63. lim
1-Ю * 64. lim Ьгоа2х
x-^0 *
65. lim 5ini£2E5l
x-nr/2 “ >»* 66. lim
x-^0 *
67. lim Х-Я- 68. lim b Æ 3 ü
x-^0
98 C A P IT0L0 4. LIMITI
75. lim
x -> -o o -V x 2+2 x
80. Sia / una funzione tale che sinx < / ( i ) < |x| per i G (—1, l),x yí 0.
Dire se esistono i seguenti limiti ed in caso affermativo calcolarli.
sin ^x
81. Si consideri la funzione D(x) = . \
sm f
.r * - f s i n h ' * X
84. liiii . Ricordare che sinh x =
o c o s . r -h t a n ^ ( 7 T . r ) —1
■r(l - c o s ( f ) )
x{c^ -
87. lim
x^O^ X t a n ^ 2 .r
-h s i n X - 1 -h 2 x
88. lim
X—0+ 1 — eos y/x
t a n s in h " * X
89. lim
r - o x(cOSX - l)sÍn7TX
1 -h x s in X - co sh 7TX
90. lim . Ricordare che cosh .r —1 ~ -x^.
X—o eos 3x —1
2 -h .r s i n h X — 2 c o s h x
91. lim
X—o (log(l+.r)]-*
Asintoti
Determinare gli asintoti delle fnnzioni.
92. f i x) =
93. f i x) =
94. f i x) = ^
100 C A P IT0L0 4. LIMITI
95. / ( i ) = 3x^+5I
96. / ( i ) 2i+l
97. /(x ) x+I
98. /(x) =
99. /(x ) x » -2 x
Ч x’-1
100. /(x ) =
103. /(x ) / 2 д -3
x+2
104. /(x ) x -3
4 Rísoluzioni
Concetti di base
1. Si pensi alia ncgazione della proprieta di essere '’punto di aceuniulazio-
ne”. Se iiessun punto di E c di accuimilazione significa che Vxq € £*, 3Í7,
iiitorno di xo, tale che [/ íl E = {xo}. Ció significa esattainente che Xq
e punto isolate. Esistono, invece, insienii costituiti solo da punti isolati
che hanno ¡ninti di mcuniulazione; per eseinpio i4 = G N, > 0}
(attenzione: i punti di accuinulazione possono anche no7i apparttMUTe
airinsieine).
|3£±I _ 1 < E ^
^ 3X-H-4X-1 ^
M x+1 ^ ^ ^ lx + 1 ^
102 C A P IT0L0 4. LIMÎTI
í
4xTT ^ ^ 1l
che individua un intorno completo di 0 e quindi il limite resta verifícato.
-2z-3 -2z-3
< £ ^ —e < —T— — < £
z^ + 3 z^ + 3
x-M(x
(x- > 0 =► —— < 0. La disequazione risulta verifica-
ta per valori interni all’intervallo 1+ < i < 1+ ^
che costituisce, per ogni M > 0, un intorno completo di 1. II limite,
pertanto, risulta verificato.
8 x^ -5ax-l3 o^ __
12. lim j45S = |a 13-
j se a jí 0;
{ 5 se a = 0
14. ^lim
. w^ 8inx-C08X = 2y/2
^ 15. lim 1-C08®X ?
3
I-r x-^0
Limiti Fondamentali
9A lim 3 i+ 5 s in i _ i¡ a(3+ ) _ .. -3+?
jt — _ ^
i'^4x+7BÍni i™ x ( 4 + ^ l i™ 4 + ^
30. J.^0
lim V 3x - x2)/ = lim ^.ix - lim =2
31. Xlim
-.0 = ylim
_ ( ) 3s in y
= I,
3 ’ sostitiieiKlo y = arcsin x.
37. j._^Q
lim ^t a n 3x = Xlim
—*0 ^ t a n .ix
= .i\
38. lim0
X -.+ O • llo g -'x -.l
= lim 4Î - Î -.3 = 2\ , sostituendo t = logx.
&
41 J jjji 1 06
-C ^X _ 1-C O S X l-^ C 08X-^C 08^ X _ 3
j._^Q x s i n x c o s x X —»0 co sx 2
42. :lim
r ^ n a-( 3+ x )
= lim X 3^+ X 3^
4. RISOLUZIONI 105
43. Hm lim
X -^ -O O x -^ -O O ^
61. lim \ / l +
X->4
62. lim xsiri - = 0; essendo —1 < sin - < 1 si ha —x < xsin ]. < x e per
x~f0 ^ ^ ^
il teorema di confronto (“dei due Carabinieri”) si conclude che il limite
vale 0.
106 CAPITOLO 4. LIMITI
65. lim _ ,.
i-nr/2 ~ ’
j . razionalizzare.
67. lim = 1
x-*n *-» ^
68. lim =2
70. 1™ _ i. razionalizzare
75. lim = -2
x —^—oo ~vx*-\-2x
76. i-^+c»
lim vx^-f5-Vx*+2x = —|.
2 Attenzione ai calcoli! Razionalizzare sia il
numeratore che il denominatore.
77. Si vuole calcolare lini ■Essendo sin (x —| ) = —co sí si
X—►^
79. (a) lim /(x ) = 1 ; si applica il Teorema di Confronto (dei due Carabi
nieri).
(b) Sul lim /(x ) non si puó dire nulla. Ad esempio:
X-KX ) ^
81. (a) La funzione è definita per sin f ^ 0, dunque per x / 2A:7r. L'insieme
di definizione A è una unione infinitadi intervalli aperti di ampiezza
27t e di estremi i multipli interi di 27t. 0 è punto di accumulazione
per il dominio in quanto ogrii intorno di 0 contiene punti dove la
funzione è definita.
(b) Si possono introdurre nel limite i denominatori “adatti” per ottenere
il limite fondamentale lim
w;->0 ^
sin sX
lim l i m |^ l i m i = 5.
x-^o sin i-»0 | i i-»0 I i-»0 sin I
84. l i m ----~
j._ ^ Q
v r =
e o s J ' T ’t H I l * ( T r x j
U sare il princ ipio di so stitu z io n e degli infini-
1
o r 1- ' ) - j - M o k ( c o s j -) . . . ... .
85. l i m --------Ч------ W x x --------- = Iz . U sare il prin cip io di so stitu z io n e
89. j-_»0
lim x ( c o e x - l ) s i n 7ГХ
— = X—
lim
»0
, и = - ^~
90 lim 1-bXSin1X
Х-COSh
-го « Ь 7ГХ
ях _ li,,,
__ - ^ ( ” -^)'‘+ x 4 » (x -^ )
J_ 0 c o s .'íx -l x-> 0 - 5 ('*x-)''+o(x'^)
. DiUKiuo
Asintoti
92. f{x) = * con A{x) = I® - 3 i + l,Z?(i) = 1 ^ - 1 . Gli
zeri di B{x) soiio 1 e —1. I limiti in questi punti sono inñniti; le rette
i = l e i = —1 sono asintoti verticali per la funzione. Riscrivendo
/(i) = I + si riconosce / ( i ) = x + o(l), per i oo. La retta
y = X é asintoto obliquo per la funzione. Alio stesso risultato si arriva
applicando le formule i. e ii. di pagina 88 per il calcólo del coefficiente
angolare e dell’ordinata aH’origine.
96. X = - i, y = 3i - 2
97. i = —l, y = x —2
98. X = 2, y = 1
103. X = - 2 , y = y/2
104. x = 3,y = x-l-3
105. y = - x - l , y = x-l-l
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Stefano Antoniaz/J Giuseppe Pavarin Cesare Zannol
Esercizi di Matemática A
CALCOLO DIFFERENZIALE E INTEGRALE
Oltrc 1000 esercizi risolti e quiz per rautovalutazione
lio CAPITOL0 4. LIMITI
Capitolo 5
Funzioni Continue
1 Richiami di Teoria
Concetti di base
Una funzione f : D Ç R R è continua in un punto c e D, c punto di
accumulazione di D, se:
lim / ( i ) = /(c)
Se C è un punto isolato di D, insieme di definizione di / , la funzione / è
continua in c per definizione. La funzione / è continua a destra (a sinistra)
in c se il limite destro (sinistro) in c coincide con /(c).
Dalle considerazioni fatte sui limiti e dai relativi Teoremi segue che:
Vale il
iii. f{x) = x^
P u n ti di discontinuitá
Con il termine punto di discontinuitá di una funzione si intende un punto c
del dominio della funzione in cui la funzione non é continua. Questo significa
che il lim/(x) ^ /(c) oppure che il lim f(x) non esiste.
X-¥C X-¥C
P u n ti singolari
Con il tormino punto di singolariiá di una funziono intondianio un punto
di accumulazione del dominio dolía funziono nol quale o la funziono non è
definita o, pur ossondo dofinita, non o continua. Riguardo ai punti singolari
si o soliti distinguero i seguenti cíisi.
diverso da quello del limite, allora iii c la funzione presenta una singo-
laritá di terza specie.
Ad esempio la funzione continua in tutto Tasse reale ad eccezio-
ne del punto x = 2 , ha in questo punto una singolaritá di terza specie
perché, pur non esistendo il valore della funzione riel punto di ascissa
X = 2, si ha lim/(x) = 8. In questo caso la funzione puó essere pro-
x-^2
lungata per continuitá ad una funzione continua anche nel punto x = 2
se I 2
definendo: f(x)
={ 8 se X = 2
Teorem a 5.3 (dei valori interm edi) ^ Una funzione continua in un in
tervallo A assume tutti i valori compresi tra inf /(x ) e sup/(x).
x^A
2 Esercizi svolti
Concetti di base
per X < 0
1. Sia f i x) = Í : _ . Dire se f è continua su R; in caso
^ sin
SIX per X > 0
contrario classificare i punti di discontinuité di /.
Svolgimento. Per x ^ 0 la funzione è continua. Per x = 0, /(0) = 0 e
—X per X < 0
2. Sia /(x ) = I 1 ^ . Determinare eventuali valori del
V
^
X
- per X > 0
parámetro k in modo che la funzione sia continua su tutto R
Svolgimento. Per x ^ 0 la funzione è continua. Per x = 0, /(0) = k‘^ e
lira / ( i ) = ; lira / ( i ) = J
x->0~ x->0+ 2
X®+ —6x
lira = oo .
x -t-2 — 4
(a) f i x ) = in [-1,0].
Svolgimento. L’insieme di definizione della funzione é costituito
dai numeri reali diversi da —2 e da 2. La funzione é quindi continua
nell’intervallo considéralo ed ha massimo e minimo assoluto in tale
intervallo.
(b) / W = t o h [5- 2]
Svolgimento. Per la funzione / ( i ) = le ipotesi del teorema
in questione non sono verificate. Nel punto 1 essa non é definita
ed ha una singolaritá di seconda specie perché il linti é infi
nito. La funzione non é continua né prolungabile per continuitá
nell’intervallo proposto.
‘Pa(x) = x^ + a(x - 2)
3 Esercizi
Concetti di base
1. Sia F(x) la funzione di variabile reale definita da
- z se I > 4
F(x) = I ^
0 se X < 4 '
s e |i |> 2
F{x)
0 se |x| < 2 *
sex^O
/(x ) = ^
79? se X = 0
se X = 0
Xsin i se X ^ 0
0 se X = 0
8. Studiare i punti singolari delle seguenti funzioni:
3 -f X
(a) /(x ) =
x'* -1- 3x^
|4 - x ^ |
(b) /(x ) =
2+ X
|x |+ 2
(c) f i x) =
|x| + 1
(d) f i x ) =
— 1
(e) f i x) = £ -
Sin X
è continua nelPorigine.
Dire per quali valori di a, b la funzione
sin(2(x-1)) se X > 1;
i x-1
ax-i-6
f{x) = { x^+2 ^ se 0 < X <
[ arccos 2^ se X < 0;
è continua sia neU’origine che nel punto x = 1.
^Chiamata anche mantissa.
120 C A P IT0L0 5. FUNZIONI CONTINUE
12. Enunciare il teorema dei valori intermedi (“di tutti i valori”); mostra
re con un controesempio la necessitá della ipotesi di continuitá della
funzione.
se X = 5 ,
13. Si dica su quali intervalli la funzione f{x) . f sod-
~ \ - 1 se X / ^
disfa le ipotesi del Teorema “di tutti i valori”. Determinare l’immagine
di /.
14. Sia P(x) = X®+ 3x^ —2. E’ applicabile a P(x) il Teorema di esistenza
degli zeri? Su quali intervalli? Determinare, se esiste, un intervallo
contenente uno zero di P(x). Stesse richieste per Q(x) = x^ -h x H-1.
15. Sia /(x) = X + cosx. Provare che /(x ) ha uno zero reale e che esso é
negativo.
16. Sia /(x) = X -h arctan(x -h 1). Provare che /(x ) ha almeno uno zero
reale negativo.
17. Usare il teorema degli zeri per isolare uno zero del polinomio P(x) =
x^ -f 2x^ -1- X - 2 .
18. Per /(x ) = tanx si ha / ( tt/4) = 1;/(37t/ 4) = —1 ma non vale il
teorema di tutti i valori. Perché?
19. Si consideri la Proposizione
Sia / : [a, &] -> R, / continua e f{á) • /(6) > 0. Allora /(x ) non ha zeri
in [a, b].
Dimostrare o portare un controesempio.
dire :
(c) / W = [-11]
4 Risoluzioni
Concetti di base
1. Perché la funzione sia continua i limiti destro e sinistro in 4 devono
coincidere. II limite sinistro è 0: deve essere allora lim fl — = 0 ,
dunque a = 4.
2. Si deve avere lim^ (l - = 0 , e dunque a = 3. La funzione che si
ottiene non è continua in —2, dove ha un salto di ampiezza —4.
3. Si puô prendere ad esempio Tarco di circonferenza y = 1 — y/l — ;
per 0 < X < 1 e I’arco di circonferenza y = 1 -h y/l —(x —2)'-^ ; per
1 < X < 2.
La curva ottenuta è continua: si tratta di verificare i limiti destri e
sinistri a 0, a 1 e a 2, che non presentano forme indeterminate e “si
attaccano bene” nel punto (1,1).
(a) Un raccordo con archi di parabola. (b) Un raccordo con dilata/joni di sinz.
sinx
(c) Si ha: lim ----- = 1 .0 è punto di discontinuità eliminabile (di 3°
i- » 0 I
specie).
(d) U lim sin ^ non esiste. 0 è punto di discontinuità di 2° specie.
124 CAPITÜLO 5. FUNZIONI CONTINUE
liin /(.r) =
X— »0' Z
poi
lini f{x) — \/2,
X —* 0 ^
K). Abbiamo
Cl -j- b
lim f(x) = f ( l ) =
mentre
lim f(x) = 2
X — *1 ^
Poi
lim f i x) = /(()) = -
X — ()♦ Z
iiKUitre
lim /(.r) = J .
X — *0“ Z
a -h b
=2
b n
2 ^ 2
che porta corne soluzione n = 6 — 7r v b = n.
4. RISOLUZIONI 125
14. F(x) é una funzione continua su tutto R; le ipotesi del Teorema degli
zeri sono verifícate da F(x) su qualsiasi intervallo chiuso e limitato di R,
tuttavia non é certa l’esistenza di zeri reali perché il grado del polinomio
é pari. In questo caso, F(0) = —2 e F (l) = 2 dunque F(x) ha uno
zero reale ^ con 0 < ^ < 1. Dato che P(x) = P ( - x ) un altro zero reale
di F(x) é — P(x) non ha zeri razionali, in quanto gli eventuali zeri
razionali di F(x) sarebbero addirittura interi essendo F(x) a coefficienti
interi e con coeíSciente dominante uguale a 1.
Q(x), essendo di grado dispari, ha sicuramente almeno uno zero reale;
si osserva fácilmente che gli zeri di Q{x) sono necessariamente negativi.
Si individua uno zero reale di Q(x) in [—1,0], infatti Q(—1) = —1 e
Q(0) = 1. Si puó mostrare che in questo caso é anche Túnico zero reale.
17. Si trova P(0) < 0 e P (l) > 0 dunque uno zero del polinomio P(x) cade
nelTintervallo [0,1].
18. Per /(x ) = tan x non vale il teorema di tutti i valori perché / non é
definita in tutto Tintervallo [7t/4, 37t/4].
_ (x - ÿ)(x^ + xy 4- y^) _ X - y
4 per a < —4
L(a) = 0^+80 per —4 < a < 0
4
—2a per a > 0
-3 -3 у 1 2 3
__ у L{a)
A
Figura 5.6: Esercizio 27. Le funzioni L(a)
Capitolo 6
Derívate
I Richiami di Teoria
Defínizioni
II cálcelo della derivata, oltre ad essere di fondamentale importanza per la
matemática, trova moite applicazioni nelle varie discipline che utilizzano la
matemática come strumento applicative. II concetto di derivata viene in-
trodotto a partiré da quelle di rapporto incrémentale della funzione /(x ),
relativamente al punto c e all’incremento h. Esso è
.,(*)= f ± ± j p m
h
ed è il valore del coefficiente angelare della retta passante per i punti (c, / (c)
e f{c+h)). Una funzione /(x ) si dice derivabile nel punto c se esiste ed
è finito il limite del rapporto incrémentale al tendere a zero delFincremento,
cioè il limite
/(c + h ) ~ f{c)
lim
^-►0
oppure il limite:
/(x ) - /(c)
lim
X- c
II valore (finito) di tale limite si chiama derivata della funzione / nel punto
c e si indica con /'(c). Altri simboli usati sono: D /(c), - ^ ( c ) .
dx
La derivata prima della funzione / in c é il coefficiente angolare della retta
tangente alia curva di equazione y = /(x ) nel punto P (c,/(c)).
129
130 C A P IT0L0 6. DERIVATE
Qualora i due limiti esistano, siano finiti ma siano diversi tra di loro la fun
zione non é derivabile in c e in questo punto la funzione, se continua, presenta
un punto angoloso; un esempio é la funzione |x| nel punto Xq = 0.
-1 o i
(a) Un punto angoloso (b) Una cúspide
“Rególe” di derivazione
Le derívate di alcune funzioni elementari sono riportate nella Tabella 6.1.
/( x ) fix) ___________
k 0 X€ R
X 1 X€ R
i" ni"~ ' X 6 R,n G N
i 1 X ^ 0
X “ íí
sinx CO SI X G R, X in radianti
cosx X X G R, X in radianti
taux = 1 + tan^ X X # I + /:7r (fc G Z), X in radianti
logx X > 0
logaX X > 0
e® I GR
a® X G R (a > 0)
i“ X > 0 (a G R)
arcsin X X G (-1,1)
arccos X X G (-1,1)
arctan X X G R
( 6 . 1. 6 )
F{x)
Derívate successive
Se /(x ) è una funzione derivabile in un intervallo /, risulta defínita la funzione
derivata prima, come funzione da / in R Per ogni x interno a / è possibile
calcolare il rapporto increméntale di /'(x ) e se anche /'(x ) è derivabile in x
resta definita la derivata seconda della funzione /(x), che viene indicata con
/"(x). In generale si definiscono le derívate successive con la regola
D^ f = d [d ”- 7 ]
2 Esercizi svolti
Defínizioní
1. Facendo uso della definizione calcolare la derivata di f{x) = y/x nel
punto lo = 1.
Svolgimento.
y /ÍT h - 1 1 1
lliri ------ ;------- = lim - ____
h—^0 h h— >0 ^ 1 2
2. Determinare, se esistono, i valori del parametro a per cui la funzione
sin(x —o) se I < o
/(i) = é derivabile in lo = 0.
se I > 0
Svolgimento. f deve essere continua in 0, dunque lim siníi —a) = 0 da
*-►0
cui segue a = kn, con A; G Z. Per avere anche derivabilitá in 0 occorre
sia
sin(x —kn)
lim -------------- = 1
x->0 X
condizione verificata se e sol tanto se A: é pari. Dunque la funzione é
derivabile in xo = 0 per a = Ajtt, con A: G Z, A; pari.
“Rególe” di derivazione
3. Calcolare la derivata prima di f{x) = arctan x —arctan
Svolgimento. La funzione é defínita suD = R \ { - l } e i n £ > é derivabile.
Si ha:
d / X - . d X- 1
I arctan X - arctan---- arctan X — — axctan------
dx V X + 1/ dx dx X + 1
^ _J._________1 d / x - 1\
1+X^ l + (£ rl)^ d x \ x + l /
(x + l)2
= 0.
l+x^ 2(1 + x^) (x + 1)'-*
Derivate successive
4. Calcolare le derívate seconda e terza di / (x) = e“ e da queste la deri
vata n-esima di /(x ) per n 6 N.
Svolgimento. /'(x ) = a e “*,/"(x) = Q^e“*,/'"(x) = a ’ e"® . Si ricono-
sce subito che (x) = a" e“* .
2. ESERCIZI SVOLTI 135
abbia nei punti i4(l, —2), ß(2, —4) rette tangenti parallele rispettiva
mente alle rette 2/-h4x = O e x —j/-h3 = 0 ?
Svolgimento. Abbiamo j/' = 3ax^ -h 26x -h c. Imponendo il passaggio
per i due punti dati e il parallelismo tra le tangenti e le rette date si
ottiene il sistema:
-2 =a-h6-hc-hd
“4 = 8o “h 46 2c -h d
-4 = 3o -h 26 -f c
1 =12o + 46 + c
o = 1,6 —2,c = -3 , d = 2
3 Esercizi
Defínizioni
1. Scrivere il rapporte incrémentale delle seguenti funzioni, con incremen
to h, nei punti indicati:
(a) lim í— — ^
,._ ^ ¡O g (z + ^ -J o g £
A-fO h
(c) I to +
^ ' h-^0 h
sin(x -f /i) —sinx
(d) lim
‘‘Rególe” di derivazione
4. Calcolare le derívate dei prodotti:
(a) a(x) = x^e^ ;
(b) b{x) = sinx ;
(c) c(x) = x^ eos X ;
(a) a(i) = ;
3. ESERCIZI 137
0>) b(x) = ;
(^) =£ i :
(d) d{x) = ^ ;
(e) e(x) = ^ .
(a) a{x) = ;
(b) b{x) = sin x^ ;
(c) c(x) = log(e* + 1) ;
(d) d{x) = tan ;
(e) e(i) = {x^ + e*)^ .
7. Ricavare le derívate delle inverse delle funzioni:
(a) a : [0, +oo) —> R; a (i) = + 1;
(b) 6 : R —> R; b{x) = sinhx ;
(c) c : (0, +oo) -> [1, oo); c(x) = coshx ;
8. Applicando le rególe di derivazione calcolare la derívate delle seguenti
funzioni.
(d) ^ ) ~ 3 0 x^
(e) D [ ( x - l ) v ' l > + lj = 2 ^
ni e* . e-(x»-2x>-2*)
(f)
(a) / ( i ) = In |i + 1|
(b) / ( i ) = Icosi|
10. Calcolare le derívate delle funzioni.
(a) E{x) = Ae“'^
(b) P(A) = A"e--^‘
(c) W{x) = 3x^6-**
(d) G(x) =
(®)
(f) L(a) = ^ e - ^
(g) 1(a) ln[L(íT)]
(h) B{x) = x*(l —x)^ y n e k interi positivi.
(i) Q{9) = 9^(1 — 0)”“* , con n e s interi positivi.
Derívate successive
11. Verificare che sia la funzione y\{x) = che la funzione y2 {x) =
soddisfano la condizione
y" -I- 5y' + 6y = 0 per ogni x G R
17. Scrivere recpiazioiuî della retta tangente (? della retta normale al gráfico
della funzione
Determinare a e bin modo che /(x ) s!a derivabile per ogn! x reale.
24. S!a / la funzione:
Determinare a e b\n modo che / (x) sia derivabile per ogni x reale.
25. Sia / la funzione:
= / per |i | > 2
/w = 1 A:+ sin per 0 < |i | < 2
4 Risoluzioni
“Rególe” di derivazione
1. Scriverc il rapporte) increiiieiitalc (Idle s(igiieiiti fiiiizioni, eon incrcmien-
to /¿, nc\ punti inclicati:
(a) a{x) = + 3x -f 1 ; To = 1 ;
(l>) K - r ) = ; J'O = 0 ;
(c) r(.r) = V J ^ + T ; Xo = 2 ;
(d) d(x) ^ log ('2 + .r ; X() = 0 ;
(o) i-(.r) = ; xo = 0 ;
2. Cak'olare il limite dei si'guenti rapporti incremontali
—1
(a) lim = ; fare riseorso al limite lim = 1.
/1-0 h /»-0 h
(b) lim = 1 ; fare riseorso al limite lim log (l +
^ ' /.-0 h X /1-0
1.
, . , (T-h//)”
(e) Imi ----- z--------- = 7ít ” ^
/»-0 /i
Risoluzionr. 1. Fare uso della formula d(d binomio di Newton:
{x -h /i)^* = ^ Si trova il limite
1=0
-h (• • • )
lim --------- ;----------- = ...
/1-0 h
Risoluzionr 2. Si seriva v = + /i = ^ • <7- La eondizione h —►0
di venta (/ —►1. II limite da ealeolare ir.
(x • q)'‘ ./:'•((/• - 1)
lini = lim
( t ' q) - X x{q - 1)
= cosx
“Rególe” di derivazione
4. (a) a '(i) = (i^ + 2x) e* ; i 6 R ;
(b) ¿/(i) = e*(sini + cosí) ; I G R ;
(c) c'(i) = 2 ic o s i —i ^ s i n i ; i G R ;
(d) tf(i) = e* (logi + i ) ; I G (0,+oo) ;
(e) e'(i) = 2 ilo g i + 1 ; i G (0, +oo) .
5. (a) a '(i) = ; XG R ;
(b) ¿/(i) = = 1 + tan'*i;i?i|+A:7r,/:GR;
(c) c^(x) = ■xjtkn,k€Z;
(d) (f (x) = ; i GR ;
(e) e'(i) = -,x^0.
6. (a) a '(i) = ; x GR ;
(b) ¿/(i) = 2ico si^ ; X GR ;
(c) d{x) = : XGR ;
4. RISOLUZIONI 145
(0 ^ V ) = ^ ( - n + ^ ) ;
Derívate successive
11. yi{x) = e“®*,j/{(x) = = 9e“^ . Allora:
+ 5(-3e-^*) + 6(e"’*) = 0
e"**(9 —15 + 6) = 0 y/ verificato.
13. (a) y' = 3e*, y" = 3e®, sostituendo nella relazione proposta si ottiene
2(3e* + 1) - 3e* - 3e® = 2
(b) 1/' = 2cos2x, y" = —4sin2x, e allora : 4 cos'* 2x + 4 sin^ 2x = 4.
(c) y' = —2 sin X + eos X ; sostituendo nella espressione proposta si
trova: 2 eos x sin x + sin'“*x —2 sin x eos x + cos'* x = 1.
14. (a) 1/1 = e"',i/'i = -e~^,y'l = e”* ; y¿ = e^,%/2 = e^,y!¡ = e* . Verifica
immediata.
(b) Le verifiche sono immediate, in base alia definizione di sinh x e di
cosh X e alie proprietá della derivata.
(c) Verifica immediata in base al punto precedente.
19. o = 2 , 6 = 1.
20. k = -3 /8 .
21. a = 1/3.
22. (a) Continua per ogni x e R, non derivabile per x = —3; tangente
x = -3 .
(b) Continua per ogni x € R, derivabile in R \ {0,1}.
(c) Continua per ogni x 6 R \ {!}, 0(0,0) punto angoloso, tangenti
le rette y = x e y = —x.
(d) Continua per ogni x 6 R, (—3,0) e (3,0) sono punti angolosi.
Tangenti in (—3,0) le rette 6x —y + 18 = 0 e 6x + y + 18 = 0.
Tangenti in (3,0) le rette 6x —y - 18 = 0 e 6x + y —18 = 0.
23. 0 = 4 , 6 = -1 .
25. (a) /(x ) è continua per ogni x ^ —1. / ( —1) = 6 ed i limiti da destra
e da sinistra in —1 sono:
lim ------ = 0 .
—2
I-> 2 + X
lim a + e*-' = o
I-^l”
1
lim ^
i-fl+ X + 0 r+6
dunque a = Per la derivabilitá:
P X - I
lim ----- - = 0
i-fi- I —1
lim ih i---- Lh» ^ b - 1
x-1 2(6+1)2 •
30. Una condizione suíficiente perché una funzione / : (a, 6) —^ R sia in in-
vertibile é che sia monotona su (a, b). La monotonia puó essere desunta
dal segno della derivata prima.
Se / ( i ) = i + e*, si ha f'(x) = 1 +e®. La derivata prima é positiva per
ogni I reale e l’immagine di / é R / é invertibile su R e / ( 0) = 1 . Dalla
definizione di funzione inversa segue che .9( 1 ) = 0, mentre p'(l) =
dunque ¡9'( 1 ) = i. L’equazione della retta tangente al gráfico di g nel
punto ( 1 , 5 ( 1 )) é: y - 1 = 5 1 .