L’apprendimento può essere definito come un processo attivo di acquisizione o di cambiamento di
contenuti, schemi o procedure che avviene attraverso l’interazione di fattori emotivi, cognitivi e sociali. TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE DI BANDURA (1978) Secondo la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura, l’apprendimento non è costituito soltanto dai contenuti, ma anche dai comportamenti e inoltre l’apprendimento non avviene solo attraverso l’insegnamento formale, ma anche spontaneamente attraverso l’osservazione. In particolare secondo Bandura, i comportamenti si apprendono attraverso 3 operazioni di natura cognitiva e sociale: - IL MODELLAMENTO: consiste nell’osservazione e nell’imitazione dei comportamenti degli altri. - LA VALUTAZIONE DELLE REAZIONI DI APPROVAZIONE O DISAPPROVAZIONE DEGLI ALTRI AI PROPRI COMPORTAMENTI. - L’INTUIZIONE: la comprensione dell’adeguatezza di un comportamento in un contesto sociale, basata sulla generalizzazione di episodi passati. Queste 3 operazioni richiedono un’elaborazione cognitiva. Anche l’imitazione, ad esempio, non consiste banalmente nel replicare un comportamento osservato, ma presuppone una rielaborazione critica degli stessi comportamenti e una riproposizione originale. Questo spiega perché diversi individui, esposti agli stessi modelli producano comportamenti differenti, non lasciandosi plasmare totalmente dalle influenze esterne. Un altro costrutto approfondito da Bandura è l’autoefficacia. Essa consiste in una valutazione realistica delle proprie competenze in un ambito specifico e dipende da vari fattori, ad esempio: avere già esperienza in quel dato compito, riconoscere che l’esito dipende dal proprio impegno e non solo dalla fortuna, consapevolezza delle proprie competenze. Si sviluppa cimentandosi in compiti sempre più difficili che consentono di acquisire sempre maggiore controllo sulla prestazione. La percezione di autoefficacia non è statica, ma può aumentare se si ricevono feedback positivi e costruttivi. L’effetto inoltre è maggiore se chi offre il feedback è una persona esperta nell’ambito in cui rientra il compito. Al contrario l’autoefficacia può diminuire se si ricevono feedback negativi attraverso svalutazioni, riducendo così la motivazione a impegnarsi e la percezione di agency, cioè la convinzione che una quota del proprio successo o di una prestazione dipenda da sé stessi. Infine secondo Bandura l’apprendimento sociale dipende dal determinismo triadico reciproco, secondo cui esistono 3 fattori che si influenzano reciprocamente: - Fattori cognitivi: strutture di pensiero dell’individuo - Fattori comportamentali: azioni - Fattori sociali: le relazioni con gli altri e il contesto STRUMENTI DI VALUTAZIONE: General Self-Efficacy Scale Scala dell’Autoefficacia Generalizzata che valuta l’autoefficacia percepita.
LA TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO DI JONASSEN
L’apprendimento significativo è un apprendimento che ha un impatto effettivo sulla vita della persona. Affinché questo avvenga il processo di apprendimento deve essere attivo, costruttivo, intenzionale e cooperativo. - L’apprendimento è attivo quando avviene compiendo un’esperienza piuttosto che recependo un contenuto da una fonte. - L’apprendimento è costruttivo quando si conclude con un “artefatto cognitivo” (Papert, 1989), cioè un prodotto concreto o simbolico che attesti l’acquisizione o il cambiamento nella rappresentazione della realtà, della conoscenza o del comportamento, ad esempio una mappa concettuale. - L’apprendimento è intenzionale quando è rivolto a un obiettivo, cioè sostenuto dalla motivazione a risolvere un problema. - L’apprendimento è cooperativo quando è basato sull’interazione, la condivisione e il confronto con gli altri. Un aspetto approfondito dal Jonassen è quello di ambiente di apprendimento, che non è un ambiente fisico, ma piuttosto simbolico e processuale. All’interno dell’ambiente di apprendimento i discenti possono utilizzare i mindtool, cioè diverse tipologie di dispositivi, anche tecnologici come fogli di calcolo, database e mappe concettuali. Questi strumenti non servono ad assimilare passivamente i contenuti, ma a riorganizzare le conoscenze.