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Voto di esame unico, lo verbalizza Grumo. Belotti fa solo assignment, non prova di esame e valuta
quello.
Libro a scelta è da studiare. Lo chiede all’esame (ti chiede quale hai scelto, quindi lo chiede). Se
esame giugno/settembre libro meno importante di appunti. Da gennaio del terzo appello è più
importante, ci fa più domande.
2 assignment da fare!
Scadenza dell’assignment di Grumo: se si va oltre i termini il compito pesa solo il 10% L’esame
solitamente ha questo peso: orale 70% più assignment 30% se si consegna entro i termini. Se si va
oltre i termini i pesi saranno 90% orale e 10% assignment
Lezione
What is culture? Culture is the “acquired knowledge that people use to anticipate events and
interpret experiences for generating acceptable, social and professional behaviours. This knowledge
forms values, creates attitudes and influences behaviours”. Culture is learned through experiences
and shared by a large number of people in the society. Further, culture is transferred from one
generation to another.
Se cultura appresa tramite esperienze vuol dire che questa può cambiare in base a quello che si vive.
Cultura come variabile indipendente. È un dato. Se preso nei tempi e nei modi giusto l’azienda può
usare ed agire su questo dato, modificandolo. Processo lungo, non easy, impegnativo e delicato.
Con atteggiamenti sbagliati ci possono essere reazioni molto negative che ostacolano il business.
Le diverse culture devono essere gestite adeguatamente se vogliamo vendere e creare un’impresa
globale con un elevato vantaggio competitivo.
Alcune cose vanno affermate in modo “cross cultural” ( = al di là delle diverse culture): es. la
corporate identity, la brand identity, l’importanza dei risultati aziendali, i comportamenti di
sostenibilità e di CSR.
Molte cose vanno approcciate e gestite in modo più “intercultural” (e cioè entrando nelle diverse
culture e adattando gli approcci): es. la comunicazione esterna, la comunicazione interna etc.
Molti aspetti (comunicazione etc.) sono talmente importanti per l’impresa che devono essere
affermati al di là delle diverse culture. Si possono fare adattamenti e contestualizzazioni. Sono
comportamenti fondamentali che sono il dna di un’impresa, per questo devono essere cross cultural.
Comunicazioni diverse e campagne pubblicitarie diverse per ogni paese Per gestire bene le diverse
culture presenti nei mercati esteri e all’interno dell’azienda è importante:
Il manager è colui che ha il compito di guidare organizzazioni complesse verso obiettivi aziendali.
Ogni persona porta in azienda i suoi obiettivi individuali. I manager devono saper allineare obiettivi
individuali di persone e gruppi agli obiettivi corporate.
Le culture sono anche schemi interpretativi che possono limitarci. Non scontri ma ponti per avere
diversi modelli interpretativi della realtà e dei problemi che vanno affrontati, per avere poi soluzioni
più innovative.
1. EFFICACE
2. EFFICIENTE
3. IL PIU’ NATURALE E IL PIU’ RISPETTOSO POSSIBILE
Nel business delle imprese globali di qualità ci sono alcuni concetti fondamentali che devono essere
sempre rispettati (sono importantissimi!) per creare un efficace ed efficiente incontro di culture:
La fiducia è cross culture per definizione. La mancanza di fiducia crea barriere enormi che rende
difficile lavorare e raggiungere gli obiettivi aziendali. I risultati finanziari in azienda dipendono
sempre dagli obiettivi non finanziari (es. soddisfazione e guadagni, tempi di risposta di un’azienda e
clienti fidelizzati etc.).
Contaminazione reciproca quando si lavora con team e aziende estere. Processo positivo che
assume continue forme ed adattamento
Imponiamo la nostra cultura di management e i nostri prodotti standard a tutti oppure adeguiamo le
nostre logiche di management e i nostri prodotti alle diverse culture? Facciamo posto oppure no alle
altre culture nel nostro modello di business? Quanto posto lasciamo? Lasciar posto alle altre culture
significa dover adattare le nostre strategie globali e i nostri modelli di business? È conveniente
farlo? Quale analisi costi benefici? La diversità di culture se non è adeguatamente gestita crea molti
problemi nelle decisioni aziendali e nella profittabilità del business. Il fitting con le diverse culture
genera più costi ma anche più business e più redditività.
1. Gestione ordinaria: le persone entrano nei meccanismi di produzione del valore dell’impresa.
2. Sviluppo: determinato per uno specifico settore.
3. Capo azienda: gestisce bene le cose e crea sviluppo per tutta l’azienda.
- Il top management internazionale e interculturale rende. C'è un Chief Executive Officer (CEO)
italiano e sotto vi sono tre capi divisione australiano, brasiliano e austriaco. Il manager
internazionale deve trasferire la cultura e i valori giusti dell’azienda, inoltre deve dare strategic
indicators (KPI) quindi obiettivi chiari.
- È importante avere una mentalità aperta. Ma il manager interculturale porta una apertura mentale
importante. Se vi è una proprietà di bassa qualità e poco aperta di mindset vi è il rischio che si sia
un problema di collaborazione. È necessario incanalare lo sviluppo internazionale secondo lo
sviluppo d’impresa. Non tutte le proprietà sono in grado di fare ciò.
- Esiste una relazione tra la corporate identity e il top management internazionale e interculturale.
Impatta anche sul personale. La corporate identity cambia a seconda della qualità dei soggetti.
- Si cresce comprando gli altri e per fare ciò è necessario che l’azienda faccia soldi. Il tema della
solidità patrimoniale è molto importante. Le merge acquisition vengono fatte dall’estero di solito
ma in questo caso è questa azienda che compra aziende canadesi, svedesi, americane e cinesi.
Dietro a queste operazioni ce ne sono altre internazionali ed interculturali.
- Hanno 4000 persone, di cui 350 italiani. La corporate identity è molto forte.
- I clienti sono internazionali ed interculturali e cambiano decisamente l’impresa. L'azienda è
cresciuta grazie ad un cliente: Caterpillar.
- Per andare all’estero non è necessario avere un top management padronale: fuori la famiglia
perché è un freno a mano.
- Importanza degli ERP: sistemi di gestione elettronica informatici informativi.
- Le informazioni tornano in forma di obiettivi e decisioni allo stabilimento e partono invece dalle
filiali.
- Capacità di adattamento: fondamentale per evitare lo scontro culturale che altrimenti porta alla
distruzione aziendale. Il ritorno in capitale investito ha dei cicli lunghissimi però molto positivi.
- Gli investitori istituzionali vogliono top management ed aziende interculturali ed internazionali
perché valgono di più e più capaci di abbracciare mercati più ampi.
- Diversa cultura vuol dire difficoltà di integrazione. È necessari rispettare usi e costumi dei
dipendenti.
- È importante mettere i capi aziendali di diverse culture perché anche se diversi da noi, creano delle
aziende ed ambienti molto funzionali e strategici. Il capo azienda si comporta come meglio crede in
quel determinato luogo ed in base ai suoi usi e costumi.
- Avere persone di paesi e culture diverse significa avere persone che pensano in modo diverso da
noi e vedono i problemi e le soluzioni in modo diverso da noi.
- Necessità di dare e avere info in tempo reale per gestire team e stabilimenti internazionali.
- Avere teams interculturali aumenta la quantità di info e di esperienze a disposizione per il business.
- Hanno costituito un’Accademy in ogni paese per formare i dipendenti. Il personale viene formato in
modo standardizzato e specifico.
- Le attività di controllo interno vengono fatte in modo cross cultural ed interculturale. Il gruppo ed il
management dello stabilimento cinese vanno a fare oditing di quello arabo che farà quello svedese
ecc.
- Diverse culture in azienda indicano più cross fertilization e più best practices da far girare nel
gruppo aziendale.
- La cultural diversity avvia circoli virtuosi per il personale e la persona creando stimoli continui.
- Importanza nella gestione cross cultural è il dialogo tra manager e dipendenti per mettere a tema
soluzioni e dipendenti. Favorire l’ascolto e la partecipazione delle persone così come il problem
solving.
- Creare eventi informali di team building per il personale di ogni stabilimento estero secondo i loro
usi e costumi. Un giorno alla settimana c’è un menù internazionale e interculturale di ogni
stabilimento del gruppo. Apertura alla cultural diversity.
- Per comprare aziende in paesi diversi culturalmente è meglio fare attività brownfield o greenfield
evitando la proprietà di top management da europeo che creerebbe uno scontro culturale.
- È importante avere un’impresa e identity globale con esperienza locale. Più si è lontani dal punto di
vista locale più è necessario avere persone con esperienza locale. I top manager locali saranno loro
a parlare con i dipendenti locali, non noi. I KPI devono essere globali.
- È importante la prossimità culturale per fare business di successo.
- Il circolo virtuoso del management interculturale ed internazionale: più cultural diversity vuol dire
più sfide quindi più costi e ciò comporta più complessità. Ciò porta ad una struttura organizzativa
complessa e quindi a più innovation e trasfertilization così come a più resilienza (capacità di reggere
agli stress test e alle crisi). Tutto ciò comporta quindi una crescita di lungo periodo.
21/10/21
Legal system diversi, organizzazioni di stati diversi, geografie diverse, taxations e regoulations diverse,
regole di import export diverse, sussidi fiscali, finanziamenti nel business… significa parlare di diverse
culture e religioni. Diversi mindsets, diversi stili di management, diversi stili di cura del cliente, diversi
comportamenti delle persone e diversi valori collettivi individuali.
Parlare di international Management vuol dire parlare di una serie di aspretti interculturali, quindi parlare
di international communication, comunicazione sempre più cross culturale, vuol dire parlare di
international negotiations, vuol dire parlare di una strategia internazionale, parlare di un’ambiente di
business internazionale, vuol dire fare una gestione delle risorse umane internazionale.
Le aree aziendali più toccate dagli aspetti interculturali sono il marketing, la comunicazione e la gestione
delle risorse umane (Leadership, cooperazione, direzione delle persone, motivazione ecc..)
Per contro, l’hardware aziendale cioè le strategie, la struttura organizzativa, i sistemi di controllo e i sistemi
informativi tendono ad essere molto più universali.
Ci sono poi culture che possono coesistere di più e culture che possono coesistere di meno.
Appunti 1 video:
When you adapt the way you behave you can really take advantages from the society.
It’s not what you see, but about what you percieve.
2° video
Cross cultural communication, takes places when 2 different persons of 2 differents culture
interacts.
Tips :
#1 Always mantain etiquette
Video 3º
Common to work through an agent. Persone che garantiscano per te. Ci vogliono degli agenti,
soprattutto per le PMI.
Intercultural negociation è molto diversa dai nostri schemi di Marketing europei, Sales marketing
etc.. Più si va lontano più si creano degli insuccessi.
4° Video
.
Lezione 28/10/2021
P. Braguglia
La teoria è basata su convenzioni, vengono creati dei cluster culturali (qualcosa che avviene solo lì),
e viene “Digitalizza” per poter essere spiegata. Si usano fotografie culturali, dal punto di vista del
tempo (le culture sono in continua evoluzione); i cultural glasses (sono soggettivi).
La pratica non parla di convenzioni, ciò che è fondamentale è l’individuo, non è un cluster, tutto si
muove e tutto si intreccia. Serve una visione a 360 quindi non è corretto indossare dei cultural
glasses.
Expat= figura professionale il quale contratto si distacca da quello italiano, e che vive nel paese
ospite sotto un contratto estero; (con obiettivi ben definiti da compiere).
M&A = valutazione che aiuta a capire se in un paese si va a comprare una produzione, o si utilizza
la propria.
Account internazionali =
Indotto =
4/11/21
La teoria e i modelli servono solo per essere manager più consapevoli ma non per irrigidire gli approcci e le
letture che devono essere sempre larghi e situazionali.
Flessibilità, reattività, i modelli interpretativi delle diverse culture arrivano solo fino a un certo punto, alla
fine contano le persone e non cluster; è importante darsi indicatori di integrazione culturale, diversità
arricchente ma da gestire adeguatamente. L’intercultural management richiede creatività, fantasia,
conoscenza manageriali e del contesto in cui ci si trova, ma richiede anche valori, rispetto; Chiaramente
persone diverse richiedono sempre approcci diversi nel tempo, evitare schemi, evitare approcci estremi,
nella pratica emerge l’individuo, si parla di magma culturale in continuo divenire; in azienda e sui
mercati tutto si mischia, servono approcci ampi e reattivi, adattabilità, resilienza, importanza delle capacità
relazionali, è più un mestiere simile a quello dell’artigiano, che a quello dell’ingegnere, business allargato, è
un’arte manageriale più che una tecnica manageriale.
Input culturali + di contesto (SULLA CULTURA E SUL MERCATO) devono essere oggetto di
rielaborazione aziendale + riel. personale Da qui arriviamo a una qualità di strategie e approcci di
management e business interculturale generando la PERFORMANCE AZIENDALE ALL’ESTERO.
Intercultural business creativity, imprenditorialità interculturale, pianificazione interculturale, pianificazione
dinamica interculturale, leadership culturale e interculturale, tutto si gioca poi con l’intelligenza on the
field, creatività manageriale interculturale, progettualità interculturale (nella comunicazione al mercato, nel
marketing, nell’export, nella gestione di teams internazionali), è management interculturale, intercultural
crafting strategies, intercultural KPIs, value KPIs, gestire e svilupare più per valori e aspetti fondamentali,
piuttosto che per processi, value based management, intercultural business, balance scorecard.
Bisogna essere << Fantasisti>> del Management interculturale. Non basta la tecnica
Parlare di Management interculturale, vuol dire parlare di Global Business skills, Planning and Negotiating
Strategies. Global mind-set è cruciale.
Il concetto è talmente etereo che va portato a termine, va tradotto i n obiettivi, in progetti, KPIs, controllo
del progetto e miglioramento continuo. Bisogna imparare circa le Cultural Practice degli altri paesi, così
come i valori fondamentali che muovono le decisioni nella loro cultura, sapendo che gli schemi sono
normali (nascono quasi in maniera inconscia). Nel management interculturale, le persone sono
fondamentali. Il business interculturale è una social activity. Bisogna avere una prospettiva basata su
un’ampiezza mondiale (leadership, comunicazioni, relazioni, e nel decision-making)
È essenziale mettersi nei panni degli altri per imparare i core values e le convinzioni che dettano il
comportamento delle popolazioni.
Bisogna evitare stereotipi, generalizzazioni, sia a livello culturale che personale. Non dobbiamo concentrarci
tanto sulle differenze bensì sulle similarità. Il nostro obiettivo non è quello di imporre i nostri valori ma di
costruire un “common ground”.
La soluzione di ogni aspetto del management culturale sta sempre nella conoscenza della cultura straniera
e nella formazione reciproca oltre che nel lavorare insieme secondo valori, obiettivi e metriche condivise.
Questo vuol dire che fare Cross cultural e Intercultural management Avere strategie, management
approaches, organizations, metrics.
Le materie prime:
Importante è la qualità valoriale del manager, la sua qualità imprenditoriale, i suoi valori, conoscienze,
lingua, leadership, creatività..)
Il prodotto del Cross Cultural Management è il progetto di vendita sui mercati esteri (o export) di maggiore
o minore qualità, o il Progetto di comunicazione sui mercati esteri di maggiore o minore qualità. Profetto di
people management di dipendenti e collaboratori esteri di maggiore o minore qualità. Progetto di sviluppo
di aziende estere (o acquisizione) di minore o maggiore qualità.
1. Conoscenza delle coordinate fondamentali della business cultures estere (e del management
interculturale)
2. Conoscenza delle coordinate fondamentali della <<corporateculture>> e quindi del <<corporate
DNA>> DA TRASFERIRE E CONTESTUALIZZARE NEL MODO MIGLIORE IN OGNICONTESTO ESTERO.
3. Identificazione dei Kpi’s (monetari e non) fondamentali da raggiungere a livello corporate e a livello
di singolo mercato globale.
Alla fine infatti dobbiamo dare sempre obiettivi chiari e sintetici ai diversi team di diverse culture.. dando
poi la giusta libertà di interpretazione e di definire delle actions (leading e non strict control)
.. sapendo sempre che anche sui mercati esteri i risultati finanziari dipendendo sempre da quelli non
finanziari.
Per ottenere risultati di qualità bisogna darsi KPI’S di qualità e scorecard di qualità.
La logica e lo strumento manageriale della business balanced scorecard. Cruscotto bilanciato fatto di
misure che riconducono ad aspetti importanti del business.
3 punti fondamentali
1. PROGETTARE
2. ORIENTARE
3. CONTROLLARE
4. MIGLIORARE
11/11/2021
Ambasciatore Chi si reca o risiede per conto o in nome di uno stato o di una comunità presso un altro
stato o presso un’autorità politica o religiosa per eseguirvi una missione diplomatica. (cit. Treccani)
Prima il ruolo di ambasciatore era solo per poche e selezionate persone governative, oggi ogni Manager
Internazionale ricopre il ruolo di ambasciatore dell’azienda.
• Frullatore: Siete voi, con le vostre capacità manageriali e culturali (curiosità, rispetto, autenticità,
empatia). Dovete essere capienti per garantire la giusta flessibilità e adattarvi alle situazioni più disparate.
Dovete essere potenti per garantire la resilienza necessaria in situazioni difficili. Dovete essere solidi per
rimanere un punto di riferimento per l’azienda e per il team.
• Frutta: E’ l’azienda con le sue direttive dal punto di vista di compliance etica, di sostenibilità e di strategia.
Queste devono essere “di stagione” ovvero aggiornate al contesto, ai mercati di riferimento, al settore e
devono garantire la sostenibilità economica, sociale ed ecologica dell’azienda. aziende devono adeguarsi
ai cambiamenti.
• Latte: E’ il vostro Team, ovunque questo sia e di qualsiasi nazionalità sia composto, dovrà essere sempre
fresco, ovvero allineato alle direttive e obiettivi aziendali, alla brand identity, e armonizzato internamente e
con il resto dell’ecosistema nel quale si muove.
• Bicchiere: E’ il contesto locale che voi e il vostro team gestite, deve essere adeguato, ovvero adatto
all’ecosistema locale. Solo se l’azienda sarà percepita come una entità locale, i clienti si fidelizzeranno alla
branch.
Business Unit: conosce bene il business, conosce bene il BCC, ma non conosce (o poco) il contesto
locale nel quale vi trovate, quindi vi spingerà su obiettivi estremamente sfidanti. Il vostro compito è
di non rifutare la sfida, ma armonizzarla al contesto locale del quale voi siete il Master. Voi siete i
garanti del raggiungimento degli obiettivi. Parte finanziaria
Business & Ethics: il mondo business è molto maturo da un punto di vista di processi e KPI, a meno di casi
specifici (nuovi concetti di business o tipologie di organizzazione) meglio usare quelli esistenti,
standardizzati, riconosciuti e certificati.
Cultural: ogni modello per misurare, organizzare e controllare il livello di efficacia nel gestire le diversità
culturali di un team, un’azienda o qualsiasi contesto sarà soggettivo (digitalizzazione, cultural glasses….)
quindi non sarà possibile standardizzarlo, riconoscerlo e certificarlo. Ad oggi sta ai singoli leader
(rafforzamento del ruolo, ma meno espansione).