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https://accademiaitalianaforza.it/lallenamento-aspecifico-della-forza-di-gianluca-pisano/
Toppo spesso vedo atleti utilizzare il bilanciere alterando la corretta natura degli esercizi o
scegliendone di poco idonei per adeguarsi ai movimenti o alle dinamiche tipiche del proprio
sport. Cercando di rendere un mezzo aspecifico il più possibile specifico.
Bene, questo è un grossissimo errore, dimostrabile facilmente anche con ragionamenti logici e
senza tirare in gioco calcoli troppo complessi che non mi competono essendo io un preparatore
e non un ricercatore. lascio ai miei colleghi AIF più idonei l’eventuale compito.
Le qualità ottenibili dai pesi che si possono poi utilizzare in tutti i gesti sportivi sono un
migliore reclutamento inter ed intra muscolare ed una maggiore capacità di generare alte
tensioni , ossia sviluppare più forza in meno tempo.
Per ottenere questo dobbiamo migliorare lo schema motorio degli esercizi. Si è ormai
dimostrata una mia frase detta anni fa che vi cito: “la forza non va allenata nel muscolo ma nel
movimento”. Ok, ma quale movimento? Quello che massimizza il reclutamento e la tensione
muscolare, ovviamente.
Quindi: squat completo, sotto al parallelo. Panca piana col fermo al petto. Stacco da altezza
regolare e iperesteso. Insomma i powerlift tecnici.
E i sollevamenti olimpici? Probabilmente sono il top. Ma per ottenere risultati da questi bisogna
diventare bravini. E sono molto difficili, tanto che senza un coach, 2 anni di tempo e 5
allenamenti a settimana non si ci riesce. Ma quale sportivo ha tutto questo tempo disponibile
da dedicare ad una preparazione generale? In pratica nessuno.
Lo stesso discorso è applicabile anche a moltissimi altri esercizi oppure a varianti dello stesso
esercizio.
Ad esempio migliorando lo stacco da terra, in un contesto di cura del gesto tecnico, migliora
sicuramente lo stacco da altezza ginocchio. Meno scontato il contrario.
Lo squat completo fa migliorare la forza sul mezzo squat. Ma non viceversa.
Ogni gesto atletico ha determinate caratteristiche. Abbiamo visto come, anche se spesso gli
angoli di lavoro maggiormente utilizzati nello sport sono diversi da quelli dei powerlift , è
bene non considerare questo fattore e quindi non riadattare gli esercizi. Pena limitare il
reclutamento, la tensione muscolare e quindi il transfert.
Un’altra caratteristica che diversifica ogni gesto sportivo sono i tempi di esecuzione e curve
di forza/potenza.
Anche in questo caso, sempre per le stesse ragioni, è bene non rendere simile lo sforzo col
bilanciere allo sforzo del vostro sport. Tipicamente un atleta di arti marziali esagera con la
ricerca di velocità effettiva mentre fa squat o panca piana. pensando cosi di diventare più veloce
anche in combattimento. Oppure utilizza esercizi che simulano gesti abituali magari
appesantiti. Rischiando pure di compromettere l’ottimale schema motorio e ignorando che coi
pesi può ottenere forza e potenza ma deve massimizzare reclutamento e tensione muscolare e
per farlo ha bisogno di utilizzare carichi idonei. Grossomodo dal 70 al 90% del proprio
massimale. Carichi che non gli permetteranno una effettiva velocità, cosi per come la intende
lui, e neppure probabilmente una massima potenza, volendola misurare. Ma gli permetteranno
di massimizzare reclutamento e tensione, e saranno poi gli allenamenti questa volta specifici
sul ring a sfruttare queste nuove doti.
Tipicamente vedo rugbisti allenarsi con troppo carico rispetto alle proprie capacità. Che gli
snatura il movimento obbligandoli a rubacchiare ripetizioni. Rimbalzando in panca o non
scendendo nello squat ad esempio. Oppure utilizzare varianti delle alzate olimpiche con troppo
poco peso perché mal eseguite e quindi non utili allo scopo.
Vedo calciatori che non fanno squat perché li rallenta. Quando non è lo squat a rallentali ma lo
squat mal eseguito.
Vedo lanciatori fare panca “balistica” con mega rimbalzo sul petto pensando di migliorare la
potenza quando abbiamo visto che questo non è assolutamente dimostrabile. E anzi la potenza
in un gesto sportivo è direttamente collegata alla capacità di sviluppare molta forza in poco
tempo. Qualità allenabile in tutt’altra maniera.
Vedo ciclisti fare mezzo squat a gambe strette perché più simile al gesto della pedalata. Devo
ribadire perché non è la strada vincente?
E potrei fare altri 100 esempi
Quando siete in palestra non pensate a ciò che farete in campo, in pista o sul ring. Pensate a
fare al meglio quello che si fa in sala pesi. Migliorate nei pesi come se questi fossero il vostro
sport. Diventate più abili sotto al bilanciere, più tecnici e più forti. Magicamente scoprirete
finalmente di ottenere il tanto ricercato transfert e che i pesi non vi rallentano come dicono
certi allenatori. Con ragione, visto come vengono spesso fatti.
Quello che deve variare nell’utilizzo dei sovraccarichi non è la meccanica degli esercizi o il
range di movimento ma i volumi, le intensità e le frequenze. Ci saranno sport dove è richiesta
una maggiore forza e quindi l’allenamento coi pesi avrà un ruolo di maggiore importanza e
viceversa sport in cui il livello di forza e potenza richiesto sarà inferiore e potrete/dovrete
dedicare più tempo ai lavori specifici e meno alla preparazione coi pesi.
Ma veniamo al dunque, una programmazione completa generale che consiglio ad uno sportivo,
gli esempi potrebbero essere molti, ma in questo caso, dovendo generalizzare, ritengo questa
idonea perché molto “elastica” e penso ben adattabile alle esigenze più disparate:
avere uno schema motorio discreto negli esercizi fondamentali e sapere dove poter/dover
migliorare.
Conoscere il valore dei massimali di suddetti esercizi fatti in forma corretta (panca col fermo,
squat sotto il parallello, stacco iperesteso…. eccetera)
Ideale nei periodi off-season oppure pre-season. Da fare dopo una fase ricondizionamento
generale se si è fermi da tempo. (es con 6-8 serie da 3-5 ripetizioni volte a migliorare la
forma. Succeduto da un test del massimale tecnico)
3 Complementare trazione
4 Complementare spinta
3 Complementari braccia
2 Stacco fino al ginocchio 50%x5 60%x5x4s oppure girata per chi la sa fare
si parte dal primo step al 65% e si eseguono 5 ripetizioni. Ogni volta che queste vengono
eseguite tutte con ottima tecnica e dinamicità si passa allo step successivo. Per un totale di 8
serie.
Esempio
Serie 7 75%x4 “ “
Altro esempio:
Gli step sono gradualmente più impegnativi. Ma seguire la logica di aumentare il livello solo
quando le ripetizioni sono ottimali vi garantisce di non forzare eccessivamente e di andare a
tirare solo quando siete in condizione di farlo.
Questo metodo cosi settato stimola risultati abbastanza rapidi. Non è quindi idoneo ad atleti di
alto livello coi sovraccarichi che hanno ovviamente tassi di miglioramento inferiori. Ideale per
“fare legna” quando si ha uno schema motorio già discreto.
squat –> box squat, front squat, con discesa in 5’’, con fermo in basso 2’’, con catene
panca piana -> panca presa stretta, con board press 4cm, discesa in 5’’, fermo di 3’’, con catene,
panca inclinata
stacco tecnico -> stacco sui blocchi -10cm, stacco dai blocchi +10cm, con catene
adeguare le % degli step a seconda dell’esercizio. Es front e box squat 5-10% in meno, idem
se con fermo in basso o discesa molto lenta. Idem panca streta, inclinata o stacco sui blocchi.
Mentre aumentare del 5-10% se board press, push press o stacco dai blocchi.
Usare le varianti agli esercizi standard con un rapporto circa di 1:2 ossia una variante e due
regolari ogni 3 allenamenti rispettivi.
Consiglio di iniziare sempre gli allenamenti con riscaldamento core e terminarli con
circonduzioni bastone per le spalle.
3 Complementare trazione
2 Stacco fino al ginocchio 50%x5 60%x5x4s oppure girata per chi la sa fare (facoltativo)
1)
1 squat
2 panca
3 stacco tecnico
2)
1 squat
2 panca
3 complementare trazione
Schema ripetizioni/serie
Mesociclo ideale per ottimizzare lo schema motorio, grazie al carico fisso, e massimizzare la
tensione muscolare generata. Ottimo per trasformare il lavoro fatto precedentemente in qualità.
2 Panca a step
3 Complementare trazione
3) 1 Squat a step
2 Panca a step
1)
1 squat
2 panca
3 stacco tecnico
2)
1 squat
2 panca
3 complementare trazione
come sempre vale la regola di aumentare lo step solo se le ripetizioni sono ottime. (vedi prima
fase) ma con un totale di 6 serie.
Questo mesociclo è molto adatto a fasi intense di campionato o agonismo perché permette di
mantenere l’attivazione del SNC e la forza (in taluni casi migliora anche) minimizzando il
volume di lavoro e lo stress sistemico. Ovviamente la discriminante fondamentale è la qualità
tecnica del gesto.