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groRtA E COSTRUZIONE DEL FLAUTO scheda n- 6 IL VENTESIMO SECOLO ‘Alla fine del XIX secolo il flauto Boehm aveva acquisito una definizione piuttosto stabile per cui ai costruttori del secolo nascente non sarcbbe rimasto che il compito di provvedere a modifiche meccaniche minori, spesso alternati- ve tra loro, quali Yaggiunta di chiavi e altri meccanismi atti a facilitare specifici problemi tecnici, ¢ allo studio di nuovi materiali o tecniche di costruzione tali da migliorare le caratteristiche sonore ¢ d'intonazione dello strumento e/o a renderlo pit economico. L'affermazione del flauto Boehm, confermata anche dallo scomparire di diversi strumenti "non" Boehm dai cataloghi di Godfroy & Lot e Rudall, Carte ¢ Co., ¢ la sua consacrazione avvengono soprattutto grazie alle scelte operate dai pit celebri flautisti francesi, i quali, attraverso Barrére e Laurent, lo faranno conoscere negli Stati Uniti dove sara preso in considerazione, oltre che dai musicisti, anche dalla florida industria musicale americana. Il primo quarto del XX secolo rappresenta comunque un periodo di assesta- mento: sebbene il flauto Boehm fosse sulla strada dell'accettazione universale, molti inventori proponevano ancora alcune modifiche atte a migliorarlo. Tra queste ricordiamo: - il "sistema Borne-Julliot" (opera del costruttore Julliot con la collabora- zione di Francois Borne, professore al Conservatorio di Tolosa). Tale flauto pur non comportando modifiche alla tavola delle diteggiature di base, prevede- va l'inserimento di chiavi supplementari atte a rimediare irregolaritd di intona- zione e a semplificare certe diteggiature; tra queste va segnalata l'introduzione del c. d. mi "snodato", un rimedio per la difficile produzione del mi3. Julliot (che brevettd le sue modifiche nel 1895 e nel 1901) riconobbe in pieno che tutte le sue applicazioni non potevano essere incorporate su di un unico stru- mento e di conseguenza i suoi cataloghi offrivano dieci modelli in cui erano presentate varie combinazioni di apparati supplementari. Per Julliot il flauto ideale era il Modello 10 con il lungo tenone del piede, il mi snodato, la chiave del trillo del do#, la chiave supplementare de! ta# ¢ il doppio sol# della mano sinistra, | » il flauto Mc Avoy (opera di John William McAvoy, Galles), un sistema complesso, fatto per avere una diteggiatura cromatica semplice ¢ per suonare la stessa musica in diverse tonalita senza cambio "materiale" della diteggiatura. Successivamente gli unici interventi eae Bochm OPerati sy larga scala furono quelli proposti da Alexander al autista Solista della Banda dell Aeronautica Reale Inglese) insicme al costruttore Albert K. Cooney cal flautista e matematico Elmer Cole, ad iniziare ae 1948. I mutamenti oggetto di studio ¢ relativa applicazione da parte di Murray furono: : : ; - applicazione della chiave del sol# aperto, pid razionale del ‘ipo chiuso maggiormente in uso (1948): oo = chiave aperta per il re# (1959), meccanismo poi migliorato attraverso Tintroduzione di due rulli paralleli in modo che I'anulare potesse muoversj facilmente da re a re#: ae ~ divisione delle funzioni del foro del do# (prima utilizzato sia quale foro Per il suono di do# 2-3-4 sia quale foro di sfogo per re2-3-4, sol#3, la3 e si3) tra un foro del do# piu largo e un piccolo foro di sfogo del re. Nel 1960 Cooper costrui un prototipo di tale flauto e, verso il 1961-62, il Murray “Mark 1” che venne elogiato dalla rivista del “Japanese Flute Club". In tale modello fu modificata anche V'ampiezza del foro dell'imboccatura renden, dola quasi uguale a quella dei fori per le dita: tale decisione fu presa da Murray dopo avere osservato che Severino Gazzelloni suonava su di un flauto con una boccola insolitamente ampia. Infine i] flauto Murray del 1964 (Cooper n. 129) prevedeva ulteriori modi- fiche al piede con l'inserimento di due rulli sopra la chiave del re# (del re in cima e del re# all'interno) e due rulli sopra la chiave del re (do in cima e do# all'interno) per facilitare le diteggiature di tali note. In seguito, a partire dal 1972, furono operate da Murray altre modifiche, in collaborazione con la Armstrong Co, ( Indiana), spesso finalizzate alle proble- matiche esecutive della musica contemporanea. Nel 1973 viene costruito il flauto Armstrong “Heritage n. 3002" caratteriz- Zato da una chiave per il trillo del re nella parte superiore dello strumento, e sul Piede rulli per il re#, dow, do e si, questi tre ultimi collocati in serie parallela. Questo flauto prevede il piede discendente al si do) in oro bianco. ell 716 Murray crea il suo primo flauto “a fori syste della musica d'avanguardia Robert Dick i pee" ress0 in termini negativi sul flauto Murray ee lo jimitavano. La versione a fori aperti fu successivan his f eet ci ssivame! y dello Multiple Cc La ° M. 0." nel quale tutte le chiavi ¢ simejentemente, HH modelo inale "M. 0." risale al 197% © seine wife illo del mi (PFA Tota) richiesio da Rober Dare a c ltifonico- an per l'uso importanza di quest auto Murray, comunque non condiviso da gatisti © pertanto costruito su scala limitata, va sottolineata in pe ja tutti i pelt abit della musica d’avanguardia le cui particolarita di eee eee no il massimo sostegno dell'innovazione meccanica ¢ la corieeeciee gellinventore di sperimentare, mentre d'altra parte l'universalita del fia fi imi Pee auto Boehm ha significato una diminuzione di possibilita alternative nella scelta degli strumenti, legata anche all'avvento della produzione di massa che non consente una varieta eccessiva di modelli. aperti" © lo Presenta ae allo i juale Precedentemente sj a causa del i atto che i fori nte modificata Le alternative oggi pit comunemente in uso che vengono applicate sul flauto Boehm “tradizionale” possono essere qui riepilogate, suddivise nelle seguenti tre categorie: chiavi aggiuntive, disposizione delle chiavi sul corpo del flauto ¢ tipo di chiavi. Chiavi aggiuntive. Forse la pil comune chiave aggiuntiva & quella laterale del sib per l'indice della destra che duplica I'azione della leva del sib di Briccialdi. Al posto di tale chiave il flautista pud anche applicare una chiave del trillo si/do sempre per Yindice della mano destra (entrambe sono state brevettate da Thibouville- Lamy). Delle molte invenzioni di Djalma Julliot solo il mi snodato @ regolarmente fornito dalle pit importanti dite costruttrici. Fino al 1970 Powell offriva anche il sol snodato. . . "Sui piedi standard, solamente le chiavi del do e del si hanno dei piattelli con rull, ma molti fabbricanti offrono anche un rullo ‘sul lato destro della leva del re#. Haynes fornisce inoltre una leva per il mignolo della mano sinistra per isi basso. La principale alternativa riguardante il piede @ la scelta della sua lungher- ua: il piede standard di Boehm si estende infatti al do! (S10 lunghez2a on, dello strumento di cm. 66,8), ma in molti casi abbiame piedi che si protungare al si con Vaggiunta di una chiave extra e di una eva [in questo ce al lunghezza dello strumento & di cm. 70,5). Un‘ovvi ragione per l'esten blocs, ae i, ad esempio, il si@ lesistenza di composizioni che presentan? i si basso qual Di 39 di Kuhlau, il Concerto per orchestra di Bartok, Schelomo di Bloch, U0 Op. q molte sinfonie di Mahler, la Sinfonia Clas ica di ee a Pini di Roma dj a li studiosi contrari al piede discendente al si ricordiamo Anthony Respieh. ue ri la giustificazione delle composizioni osservando come Baynes, il quale rian aimee note indispensabili alla musica, [© non allo au Inger ean distibuile con discrezione sul fagotto o sul clarinet. Aa eae Rampal per il quale il si disturba ! ‘equilibrio del flauto e rende il registro basso ¢ le note sopra il do3 pitt difficili da realizzare. Il piede discendente al si fu invece preferito negli Stati Uniti ad iniziare da William Kinkaid (...). Poiché tale piede, che consente comunque un suono pitt pieno e potente, provoca difficolta all'emissione del Coe spesso applicata la chiave detta gizmo che facilita lesecuzione di tale nota"’. Tale idea fu concepita da Barrére alla fine degli anni Trenta € applicata da Powell il quale dal 1976 comincid a proporla sui modelli standard. Solo raramente lestensione del flauto @ portata sotto al si, tranne per casi eccezionali come in un flauto di Powell costruito per Robert Cantrick allo scopo di facilitare certe tecniche d'avanguardia. Disposizione delle chiavi sul corpo del flauto. "La seconda categoria delle scelte sulle chiavi riguarda la loro collocazio- ne sul tubo. Per molto tempo Haynes ha offerto ai suoi acquirenti tre possibili- 1a di scelta per le chiavi del pollice: a) leva del sib sopra quella del si bequadro (disposizione di Briccialdi); b) contrario con la chiave del si bequadro chiusa; c) contrario con la chiave del si bequadro aperta (alla Boehm). Oggi l'unica importante scelta sull’allineamento riguarda la collocazione dei fori del la e del sol# che sono chiusi insieme per produrre il sol bequadro. Sui flauti senza chiavi i fori erano in linea diritta; Boehm devid le chiavi del sol per favorire l'anulare della sinistra; Godfroy riallined i fori quando perford le chiavi: di li si é sviluppata una tradizione di chiavi deviate nei modelli a fori chiusi e ‘in linea’ in quelli a fori aperti. Oggi giorno sia Haynes che Powell producono quasi esclusivamente chiavi del sol in linea che permetiono mag- giore velocita nei trilli con la sinistra, anche se tutti i costruttori considerano la configurazione ‘non in linea’ migliore meccanicamente perché previen€ Vinceppamento delle barre"? Tipo di chiavi. La terza categoria di scelte me niche riguarda il tipo di chiavi: - chiave del sol chiusa o aperta: per Boehm la chiave aperta era migliore da un punto di vista acustico e pid logica nella diteggiatura, mentre il tipo chiuso era legato alla tradizione "vecchio sistema’ ~ alternativa tra modello con chiavi a fori chiusi (plateau 0 americano) shiavi ® fori aperti (francese), questione sul : . . a quale io qivantaggio delle chiavi a fori aperti & wale i flautist ti ancora offerto dal ncora discutono, e ec l' - + Nee 4 possibilita delle note ¢ l'intonazione "sfumando" ciog copremin di modificare do parzialm lente o totalmente i fori. Ancora pil Importanti i fori aperti nella ricere: alternative: qu tutte le diteggiature clencate da James J oan Ai diteggiature aide 10 Fingerings for the Flute (1972) richiedono il Sea in Modern enziale pet la produzione di molti suoni multipli modello a fort aperti effetti spec ali della Nuova Musi » quarti di tono ed altri j1eolore Ulteriori studi di perfezionamento nella costruzione del flauto (sebbene | stesso Alex Murray sia convinto che oramai il flauto Boehm "é rf ne lo 98%") riguardano ancora i seguenti punti di discussione e relativa a nec attuazionc: |) Altezza ¢ intonazione. Con il relativo stabilizzarsi di un‘altezza standard sono state fatte prove per migliorare i rapporti di intonazione attraverso l'aggiustamento della misura dei fori e della loro posizione; il tentativo pil importante in tal senso é la Scala Cooper, progettata nel 1973 da Albert Cooper e usata ora dalla Powell. La testata. Un fattore cruciale nelle proporzioni del flauto @ costituito dalla posizione del tappo della testata in relazione alla boccola (la distanza canonica tra il centro della boccola e lestremita inferiore del sughero & di mm. 17,3). John Coltman spiega cosi I'importanza di tale problema: “Il sughero procura una piccola cavita al di sopra della boccola che hala funzione di consentire una correzione finale acustica costante sull’estensione dello strumento. La regolazione della misura di questa cavitd influisce senst- bilmente sulla terza ottava del flauto. Accorciando la distanza pac aes ro si produce un effetto crescente nella terza ottava con le note della scala sempre pitt crescenti; riducendo tale distanza siha Veffetto contrario’ a E cosi anche se i flautisti controllano Vintonazione con la ae oto. Punto testata-corpo occorre pure una verifica periodica eae boccola, attraverso La taratura indicata nella barra di pulizia devo s atura a rettangolo arroton- La costruzione della boccola prevede una sagomatura are pe delle dato, mentre sono previsti in alternativa te UP! di piastt | nt syspide abbra: piatta, concava € alata 0 a cuspide- Ricerche sono inolire condotte sulla form? ssa ha nella determinazione del colore de Contenuto armonico. sto del tappo in sughero, l'Anel- Infine & stato recentemente introdotto, al pos' jtare una maggiore oe ico) in grado di esere °-O, in neoprene (un materiale sintetico) in gr [influenza che stata € sul 1 della testata & S' ; 4 J suono, 01 termini acusucl, del suo hii n essendo soggetto a variazioni di ae L’Anello-O @ stato cane ic ; Carte fompan proposto ¢ applicato inizialmente da Rudall, Cart pany I materiali. gativi sui ™ ateriali miglior per Ja costruzione del Rispondere agli interro faci autis Tengono spesso le proprie opinioni: da a a fall ees Rober! J, Baasch (nell'articolo "The Pe aaa 2 5 Fl 8" in Woodwind World nel 1961) sottolinea ¢ studia le due enters wil siche che devono essere prese in considerazione: la densita ae sme) e la frequenza di ISON? (velo i rsoran al ribrante dipendente dal rapporto del modulo di ¢ eee a alla massa del sata pit alta é la frequenza di risonanza) giungendo materiale: pid alto & il rapporto, : 4 i alla conclusione che il platino 2 i] materiale migliore In funzione della densita, mentre in funzione della frequenza di risonanza l'ordine prioritario dei materia- Iie: oro, platino, argento. : . Tornando comunque alle scelte musicali quella che porto nel corso del XIX ja disputa legno-metallo e, tra questi all'affermazione dell'argento, fu la particolare qualita del suono: Ja brillantezza dell'argento era infatti vista come una necessita nell'orchestra sinfonica moderna € Ja scuola francese prefe- riva tale materiale per il maggior controllo che esso offriva sul colore del suono. Cosi William Kinkaid sintetizza il problema: "Secondo la mia opinione uno strumento in legno ha un suono molto fermo che sembra imperturbabile € inflessibile. Uno strumento in metallo ha invece un suono che si espande ed & adattabile"*. Non si deve tuttavia trascurare che esistono anche i tentativi di compromes- so come i flauti in legno di cocco con le testate d'oro, il cui primo esemplo, originariamente progettato con il corpo in metallo e la testata in ebano, il Conn Wonder Metal Flute, risale al 1895. I flauti d'oro, oggi giorno assai comuni, trovano il loro antenato in uno strumento costruito da Louis Lot nel 1869; la Wm. S. Haynes Company costrul il suo primo flauto in oro a 18 carati nel 1914, ma successivamente preferi ne on See aie sono stati usati da Rampal, Laurent e Barrére. densita del metallo ¢ ta artic eee ee ere offerta dalle pastoso e pil ricco. N i ‘olare bellezza del suono che risulta essere plu . Nel catalogo del 1975 Powell propone ai suoi clienti (@ causa dell'alto costo dell'o ro) la cos i A A ca in argento. ) 1a costruzione di flauti a 14 carati e con meccanl- secolo all: Laltro mi : malleabile materiale “hae ae la costruzione dei flauti @ il platino, un metallo chiavi in argento poicht | di 21,45 gricm’, frequentemente costruito CoP difficile da reggere. C 7 pesantezza di uno strumento tutto in platino & ‘osi nel 1909 Dayton Miller commentava i requisiti mali per il corpo di un flauto: "pe pareti devono essere sottili, malleabili e flessibili, e rese relati forti con aumento della densita det materiale. Un tubo di plating puro re a Febbe pienamente soddisfacenti tali condizioni" cael Forse il flauto in platino pid celebrato fu quello fatto acl 1935 per Georges Barrére ¢ presentato per la prima volta della Suite ins! minore di Bach nel corso di un concerto della Chatauqua spamphony i! 28 luglio 1935. Barrére sottopose il suo flauto in platino ad nies di Jaboratorio € scopri che nel registro basso gli armonici dispari erano pit ricchi, mentre in quello medio pari e dispari erano ugualmente ricchi. Cosi Barrére si esprime sul flauto in platino: . "Trovo che il flauto in platino abbia grande brillantezza nel registro acuto, bella pastositd nell’estensione media e ampia pienezza di suono nelle note basse. Tali qualita sono molto naturali nello strumento senza alcun cambiamento improvviso di suono. In ogni registro c’é un'ottima qualita del discorso che permette di ottenere un bel legato e una giusta prontezza negli intervalli pitt ampi. Poiché la temperatura del metallo @ stabilizzata posso contare sulla possibilita di mantenere lo stesso calore nella colonna d'aria, assicurando una perfetta intonazione nel corso di lunghi brani in qualunque sala. Forse il fattore piitimportante é che sia la qualita, sia il volume del suono, sono migliori. Un tale doppio vantaggio finora era impossibile in quanto il miglioramento nel volume significava sacrificio nella qualita del suono e viceversa"*. Ma non mancano oggi giorno anche desideri ¢ tentativi di ritornare al flauto in legno, riassumibili con i seguenti due ordini di motivazioni: - le richieste da parte di vari flautisti di riprodurre il meglio possibile le sonorita dei tempi antichi le quali hanno convinto alcuni costruttori a riprende- re la manifattura di flauti conici sui modelli del XVI e del XVIII secolo. Tra questi ricordiamo molti artigiani svizzeri e tedeschi quali Kung, Moeck (gia Otto Steinkopf), Mollenhauer, Friedrich von Huene € Martin Skowroneck; - lesigenza di riportare il flauto, anche nell'esecuzione della musica moder- 4, all'interno della sua originaria famiglia, i "legni", che ha registrato la renaissance della costruzione del flauto Boehm in legno: tale operazione ha can quali suoi pionieri flautisti del calibro di William Bennett ¢ Patrick ‘allois, ott ruire da Haynes con lesecuzione Tecniche di costruzione. ; importante rae di estrarre i fori direttamente dal tubo del a amziche saldarli & stata applicata per Ia prima volta da George eens 1898, su uno strumento in argento. Haynes osservo in particolare ¢ ae £80 tubo e bordi avevano lo stesso spessore (mente 1 bordi salda ci Cinque votte pin spessi del metallo del tubo), € quindi in sale man o. La procedura fu poi rifinita ruotang 1 bor di migliorava la qualita del suono- dei fori per diminuire l'usura dei tamponl. andardizzazione della meccanica del flauto nel XX seco} secolo, flauto Boehm in ambito tecnic © nelle, 0, lag Was ostrata dal uc facilitazioni della diteggi a diteggiatura Sono ty tt, anto all'espansione dell'estensione dello strum tori in lavori sempre plu importanti e difficili omeh hann che attr ra. ova, caratterizzata da armonici facilitati dalle Itipli, quarti di tono, glissandi, ie diteg . (01 ustamente profetizzava, gia alla Ha e La sli stesso tempo I malleabilita timb elementi che, acc coinvolto ! composi verso una scrittura nu giature di ripiego, suoni mul ricerca di altri effetti speciali. E gi secolo scorso, Louis Fleury: "E vero che si sta oggi scrivendo musica pit diffici perché uno strumento pitt perfetto permette wna nae ive ween awvien: ura e perché non é tutto sacrificato al virtuosismo" U a flessibilita m rica ¢ Ie contin STORIA DELLO STRUMENTO Cronologia essenziale 1320 ca. Si anna) Notizie sull'esistenza dj un fla due piedi, in un solo pezzo, tagliato in re meee averso (in ly contenuta nel Book of Hours di Jeanne d'Hey mee) atraverse una mi ie 1511 Notizie su un flauto a corpo cilindrive ey me auszgezogen di Sebastian Virdung. Lo strum: militari ¢ prende il nome di Zwerchpfeiff, 1529 Deserizione di una famiglia di quattro flau Bassus) in Musica instrumentalis deudsch di Marti chiamati Schweitzer Pfeiffen. " 1619-20 Nel Syntagma Musicum di Michael Praetorius & di flauti traversi (giudicati di buon valore musicale) china ns ami Querpfeiffen. Tali strumenti hanno un’estensione naturale di due aan ; tagliato in re maggiore ¢ il Basso & il primo flauto ad essere divi erties regolare I'intonazione con gli altri strumenti). eee eames 1636 In Harmonie Universelle di Marin Mersenne sono descritti due tipi di flauti (flites Allemands), tagliati in re e in sol, con corpo cilindrico. __1660(2) Probabile introduzione della chiave del ret, di cui si hanno testimo- nianze nel 1670 all'interno dell'Orchestra di Lully. 1707 Primo metodo per il flauto traverso ad una chiave, intitolato Principes de la Flite Traversiére, di Jacques Hotteterre le Romain (il flauto ha il re come nota fondamental, si divide in tre parti e ha cameratura conica nel corpo). L'estensione i “due ottave pid alcune note”. 1720 ca. Diffusione dei corps de réchange con la divisione del flauto in quattro Parti e applicazione del tappo a vite (cfr. la descrizione nel Versuch di Quan) 1722 ca, Primi tentativi di estendere il flauto fino al do basso (come oboe). 1726 Quantz, aggiunge una seconda chiave peril mib, presto abbandonata. 1732 Tavola delle diteggiature di Joseph Majer in Theatrum Musicum in & Sono indicate chiavi per il dol ¢ il re#l. 1752 Versuch einer anweisung die Fld} (1697-1773), _ 1760 ca. I flauto a quattro chiavi & introdotto 4 Richard Potter, con Faggiunta delle chiavi del 5 Consentono una migliore esecuzione in varie tonalita, un piede giscendente al do 1774 Sempre Florio, Gedney ¢ Potter Da 0 molto Con Taggiunta delle chiavi del do e del dot. F il Mau Probabilmente nelle composizioni di W.A- Mozat parte di JH Ribock 1782 Introduzigne della chiave chiusa per 140? 01a gel fa per 1786 Johann George Tromlit2 introduce una © “ON Sci fori in Musica getuse tu) lusica getusch cht und nto descritto & usato nelle bande ti (Discantus, Altus, Tenor in Agricola. Tali flauti sono re zu spielen di Johann Joachim Quantz Florio, Caleb Gedney ¢ a Pietro a Pietro cata te qual I#, del sib & ei chiavi, usal ase rendere = bile il legato fa - re (0 re#) e viceversa. Siamo cosi arrivati al flauto a Otto possibile i legal hiamato nel Corso dell’Ottocento German Flute, ordinario", eee eae aaa semplice” 0 "sistema Meyer” (in riferimento agi; vecchio sis . |. Meyer di Hannover). ; icher und griindlicher Unterricht di Johann George le tonalita con pid di tre diesis 0 bemolli sono strumenti costruiti da 1791 Metodo Ausfii Tromlitz nel quale si osserva che ifficili e adattabili al flauto. . ee anotsene di Tromlitz (contiene in germe la teoria del "sistema a chiayi aperte"). . = 1803 Proposte di H.W. Pottgiesser per un miglioramento del flauto. 1806 Brevetto francese (10 settembre) di Claude Laurent per un flauto in vetro, con meccanica in argento. 1808 Brevetto inglese n. 3136 (28 maggio) di William Henry Potter per le sliding keys (chiavi di scorrimento). 1808 Brevetto di Charles Townley per una boccola con la funzione di dirigere meglio la direzione dell'aria. 1808 Brevetto inglese n. 3183 di Frederik Nolan per un sistema di chiavi aperte ad anello. 1810 Brevetto di George Miller per un flauto in metallo. 1811 Carl Maria von Weber descrive in Allgemeine Musikalische Zeitung un flauto con varie innovazioni tra cui una boccola regolabile per la correzione dell'intonazione. 1812 Interventi meccanici di Teobaldo Monzani. 1814 Flauto di James Wood con tubi telescopici per correggere l'intonazione. 1814 Beethoven: Sinfonia n. 8; Vestensione del flauto raggiunge il sib3 (mentre nella Sinfonia n. J 1a nota pid acuta era stata il sol3 e nella Sinfonia n. 3 il 1a3) __ 1821 Charles Nicholson introduce per primo nelle sue Preceptive Lessons le diteggiature per il do4 e il red, 1822 Charles Nicholson progetta flauti con fori pit. ampi per mi suono. 1824 Pottgiesser propone di fissare it Veccezione di dol, do#l e rel le tesi di Boehm relative alla iorare il I diametro di tutti i fori a 6,4 mm. con Peri quali fissa la misura in 7,9 mm. Anticipa inoltre ricerca dell'esatta posi TRatCenaeTal ale Posizione dei fori. Ieop aa Gorgon Presenta un flauto basato su un sistema a chiavi aperte 1881) con uno strumenta in lean iene migliorato da Theobald Boehm (1794 aste a corpo cilindrico, COCO, a nove chiavi in argento montate SU 1831 Rudall & Rose ¢ Ward rests pre costruiscono flauti su progetto di Gordon. per una nuova posi vented Patent Flute. Present una modifica del foro 0 chiave aperta per aie Meamente corretta accompagnata da un meccanism® # 1832 Studio da parte di Boch lle de aione delle chia di mi, fa, fat e sob sulle distanze e dimensioni dei fori per miglio- rare il suono € Vintonazione. Flauto a 14 fori da ra assi per non spostare le dita (tra i ad anello e le dita (tranne il mi gnolo della a mano introdotte anche chiavi per facilitare Nesecuzione dei trilli destra). Song 1832 Presentazione del nuovo fl. 1833 Prospetto di Gordon intitol: in the work-shops of Bochm 1834 Laurent presenta un flauto (vecchio sistema . 1837 Diffusione del flanto Boehm det 1432 in Frome nace 0 1839 Modifiche al flauto Boehm ad opera di Buffet, Cores nie Camus progetta un nuovo ipo di chiave chiusa per il olf), © DOTS il quate 1839 Diffusione del flauto Bochm in Inghilterra. 1842 Cornelius Ward propone sette tipi di flauti conici con diver: 1845 Dr. Burghley propone schemi per flauti senza chiavi. 1846 Diatonic Flute di Siccama. 1846-47 Studi di acustica da parte di Boehm e definizione del Flauto Boehm del 1847 in argento (e non pid in legno), con corpo cilindrico di 19 mm. di diametro e testata parabolica che si stringe fino al diametro di 17 mm.. II nuovo flauto Boehm consente inoltre l'uso degli armonici naturali. 1847 Brevetto inglese del flauto Boehm a Rudall & Rose di Londra e brevetto francese a Godfroy e Lot e diffusione dello strumento anche negli USA. 1848 Godfroy e Lot riprendono anche a costruire flauti in legno (su consiglio di Dorus) e con le chiavi di la, sol, fa#, mi e re perforate. Nasce il modello “a fon aperti" o "francese". . . oe 1849 Giulio Briccialdi (1818-1881) introduce una chiave del pollice per il sib. meccanismo vantaggioso nelle tonalita con i bemolli. 1851 Jean Louis Tulou presenta un flauto a sistema s cameratura conica. idurre le 1851 Richard Carte progetta un flauto per r jurre movimenti del mignolo e del pollice. anism and General 1852 John Clinton scrive un Treatise upon me aa ature. Principles of the Flute contro il sistema Boehm rae a flute, 1852 Robert Sydney Pratten propone il pe ame Con una nuova meccanica. un adattament© conico al flauto Boe! 1852 Richard S. Rockstro Eta pet migliorare Fintonazione Pare Progetta una nuova sistemazione im al flauto del 1847: & en Pa fF 1854 Moditiche apportate at shiave del sib chiave del so chleifklappe; nuova versione della . t vm all 1855 Medaglia d'oro per il flauto eer chiavi- 1857 11 flauto Pratien migliorato 8 dices errant 1858 Flauto cilindrico di Rocke) Modifiche negli anni 1864, 1873 & sock. 1863 Clinton si avvicina al Flauto BBIUNECTe con sistem gj chia vi auto in concerto it 1° novembr ato Tablatur i of the diatoni i flute manufe factured se diteggiature. emplice (old system) a diteggiature a croce ¢ le veechie dit cioé il veechio fauto ava 0 0 effettuate ulterior! «eet Carte and Boehm Ssstems Combined, 5 1867 Brevetlo i Richard Catt a in flauto in argent. a corpo € ndrico con mi un fla h onoscitite COME trata di diteggiatur. © 1869 Lours 1870 Flaute 1370 Paul Taftane! to d’oro (a diciotto carati), a Lot costransee ilpamo fa gr Radehtt con (1g44-190 an sistema di diteggiatura simile al "Carte 1867") 8) fonda a Parigi la "Société d'Instruments 4 9 "vecchio sistema”) proposto da Maximilian boccatura scelta da vari flautist in quanto . sss “Reform Flute “(Hauto aa < ma adler, Presenta una particolare tl Seige controllo della colonna d’aria. _—_ “ $C toT. Giorgi propone un flauto di ebano senza chiavi. Ios qr catalog della Rudall, Carte & Co. comprende Mauti con otto dives i di diveggiature per un totale di centodiciotto possibili varieta di strumenti, Sere Barrere (1876-1844) fonda Ia "Pan's Société Moderne des Sss 18 Instruments a Vent". 7s00 L'estensione permessa al flauto si allarg a. Alcuni esempi: Brahms, Sinfo- nia n. 2 (1878). si3: Brahms, Sinfonia n. 4 (1886), do4; Strauss, Till Eulenspiegel 11895). do#4; Strauss, Also sprach Zarathustra (1899), red; Ciaikowsky, Sinfonia n 6(18' si (basso). 1903 Il "Sistema Borne-Julliot” & esposto dagli stessi inventori, i quali propon- gono alcune modifiche al flauto Boehm in modo da offrire dieci modelli di flauti con caratteristiche diverse. 1910 Barrére fonda a New York il "Barrére Ensemble of Wind Instruments’. 1914 Flauto di Nicholas Alberti. E costruito con due tubi telescopici (di cul quello esterno con meccanica Bochm) per regolare l'intonazione. Ottiene 1a meda- glia d°oro all'Esposizione di San Francisco nel 1915. 1914 Anno di inizio della produzione di flauti d'oro a 14 carati da parte della Haynes Company. 1920 Barrére fonda il "New York Flute Club". 1926-27 Il complesso Flauto di McAvoy. 1930 Verne Q. Powell inserisce nei suoi flauti la chiave gizmo per rendere Pid facile 11 do4 nei flauti con piede disci William Kincaid fu ied i i i ios " le discendente al si, del quale Will: 1933 Rudall ‘a “ haga pan ee il primo flauto tutto in platino. 1583 Mtg auto Per George Barre ostrito dalla Haynes Comma di Bi il flauto ra; s re ™ sn a acc mea eas Nesom ; sso). Murray, poi aiutato dalconana Operate al flauto Boehm da parte di Alexsn! 1959 Meccanismo del eae aaa ead Soda Cooper. ™ . 1961-62 Murray “Mark 1" Fuge, A UTSY OPerato da Cooper. 1964-65 Flauti Cooper n, 129 ¢ | 29 , © 131 con modifiche suggerite da Murray: 1967 Flauto Murray-Armstrong, “Prototype I", 1971 Flauto Murray-Armstrong, “Prototype II", 1973 Flauto Murray-Armstrong "Heritage n. H-3002", 1973 La scala Cooper (correzione della posizione © ampiezza dei correggere gli intervalli) viene usata nei flauti Powell. 1975 Flauto Powell a 14 carati con meccanica in argento. 1976 Robert Dick osserva i limiti del flauto a fori chiusi e Murray propone due modelli di flauto a fori aperti. La seconda versione é detta "Multiple Option” e tutte le chiavi si aprono indipendentemente. 1978 Modello finale del "Multiple Option". fori per

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