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I.S.

IVAN PIANA – LOVERE


A.S. 2019 – 20

LABORATORIO DI
CLASSE 4^BT
TECNOLOGIA
Studente:
N°: 2
Prova Jominy Daniele

Data: 26/02/22 Ducoli

OBIETTIVI

Stabilire la temprabilità di un materiale, cioè misurare la capacità di un acciaio, mediante un


trattamento di tempra, ad assumere in profondità una struttura martensitica (più dura).

ATTREZZATURE DI LABORATORIO
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Strumenti di misura e loro controllo


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CONCETTI TEORICI

Descrizione del fenomeno


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Cenni teorici.

TEMPRABILITA’: Si definisce temprabilità l'attitudine di un materiale a modificare la propria


durezza per effetto di un trattamento di tempra, ovvero un riscaldamento a data temperatura seguito
da un raffreddamento brusco. Un acciaio è più temprabile di un altro se, a parità di tutte le altre
condizioni di tempra, presenta una maggiore profondità dello strato martensitico. La temprabilità è
influenzata in minima parte dal tenore di carbonio e soprattutto dalla presenza di elementi di lega
quali il nichel, il cromo, il manganese, il boro. Più il grano austenitico è grosso, più la penetrazione
di tempra risulta maggiore.

PROTOCOLLO OPERATIVO

1
Assemblaggio dell’attrezzatura, predisposizione degli strumenti di misura e
disegno.
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Fasi dell’esperienza.

1) Riscaldamento di una provetta normalizzata ed unificata nel forno elettrico a muffola inserita
nella camicia con al fondo una pastiglia di grafite che consente un riscaldamento omogeneo del
pezzo;

2) Austenitizzazione della provetta ad una temperatura di 900°C e mantenimento di essa per 30


minuti a temperatura costante. Successiva estrazione del pezzo con le apposite pinze.

3)Posizionamento del provino sull’apposito supporto e, dopo l’apertura immediata del rubinetto
dell’acqua del lapidello, raffreddamento da un estremo della provetta. La temperatura dell’acqua
deve essere compresa nell’intervallo 5÷30 °C. Con questo
metodo si realizzano, sul provino, diverse velocità di raffreddamento, da quella relativa
all’acqua agitata, sulla faccia colpita direttamente dal getto, a quella relativa all’aria
calma sulla superficie opposta.

4) Sulla provetta trattata si ricavano due spianature, lungo due generatrici opposte, con profondità di
0,5 mm, per evitare che il pezzo si riscaldi durante la lavorazione.

5) Sulle due spianature vengono effettuate prove di durezza HRC; La prima impronta è posizionata
a 1,5 mm dall’estremità raffreddata, mentre la seconda è posizionata a 1,5 mm dalla prima; le
successive impronte sono poste a 2 mm fino alla distanza di 15 mm dall’estremità; da questo punto
in poi le prove sono effettuate a 5 mm una dall’altra
fino ad arrivare a 70 mm.

6) Le medie dei valori della durezza (ottenuti sui punti corrispondenti delle due generatrici) sono
riportati su un diagramma (grafico) che ha in ascisse le distanze dall’estremità raffreddata e in
ordinate i valori della durezza. Poiché la qualità degli acciai può variare in funzione della fornitura,
la normativa è in grado di assegnare, ad ogni acciaio, una banda di temprabilità, ovvero due curve
limite inferiore e superiore entro le quali si trovano tutti i punti relativi alle durezze del materiale.

CONCLUSIONI, OSSERVAZIONI E LIMITI DELL’ESPERIENZA

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