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PLATONE

INTRODUZIONE

SULLA SCRITTURA
Platone scelse di ricorrere alla scrittura ma senza contraddire il suo maestro, scrive dialoghi e usa la scrittura stessa per
criticare la scrittura. Essa danneggerebbe la memoria, creerebbe un sapere apparente, non permette l'interazione
con il lettore, e nemmeno seleziona il pubblico. Il rischio di utilizzare la scrittura è infatti di comunicare in modo
sbagliato ad una persona sbagliata cosa evitabile attraverso il dialogo in quanto si è faccia a faccia con una persona
che si presume di conoscere, e si adotta il modo di parlare gli argomenti in base al sapere della persona stessa.
Il pensiero di Platone è composto da quello essoterico cioè divulgativo è quello esoterico cioè quei pensieri non scritti
che sono trasmessi oralmente e riportati in parte da Aristotele.

MITO DELLA CAVERNA


Nella Repubblica viene descritto il mito della caverna, una narrazione di Socrate. Degli uomini sono incatenati in
questa caverna fin da bambini e impossibilitati a muovere la testa possono vedere solo in avanti e non muoversi. Alle
loro spalle c'è un fuoco che permette di proiettare loro delle ombre le uniche cose che possono vedere. Uno di loro
fosse sciolto si alzasse e camminasse guardando la luce probabilmente sarebbe dolorante e non riuscirebbe a vedere
gli oggetti di cui prima vedeva le ombre.

Il mondo sensibile è presentato all'interno della caverna, mentre quello intelligibile è al di fuori della caverna.
Platone vuole con questo descrivere i gradi della conoscenza paragonando le immagini e le ombre al sapere minore
cioè tutte quelle cose conosciute per immaginazione, gli esseri viventi e gli oggetti che proiettano e vengono proiettati
sono le scienze cioè la conoscenza delle cose sensibili, infine la dianoia che permette di conoscere attraverso la
ragione discorsiva sono tutte quelle forme geometriche, e la noesis che è la conoscenza pura è rappresentata dal sole
e dalle cose reali al di fuori della caverna.

I GRADI DELLA CONOSCENZA


Platone afferma che superiore alla ragione è l'intelletto, Infatti se prendiamo come esempio lo svolgimento di un
teorema di geometria notiamo che la ragione (da ratio= proporzione) ha due limiti: l'utilizzo di raffigurazioni sensibili
che permettono la dimostrazione, e il fatto di partire da premesse che se si dovrebbero valutare sarebbe un processo
infinito in quanto premesse derivano da premesse. La noesis è intelletto e intuizione (che significano leggere dentro e
andare dentro), è il sapere puro, quello del filosofo.

ONTOLOGIA

LE IDEE
L'idea è quell’ente oggettiva ma non materiale, immutabile ed eterna che Platone colloca nell'iperuranio. Se le cose le
cogliamo attraverso i sensi, le idee si colgono attraverso l'intelletto per questo sono intelligibili. La conoscenza del
mondo sensibile non è mai stabile, ma muta, ed è rappresentata da Platone nel fiume del divenire: un fiume è sempre
quello anche se le acque sono in movimento, non sono mai le stesse, è impossibile mettere piede sullo stesso fiume.
Le idee comprendono valori morali, enti matematici, e enti sensibili e sono rappresentate come buone e perfette.

IL RAPPORTO TRA IDEE


Ciò che ha messo in dubbio da Platone è il rapporto tra idee e le cose sensibili, in merito a questo sviluppa tre tesi:
La prima dice che le idee sono presenti all'interno delle cose, tesi che si rivela errata perché, se in più cose c'è la stessa
idea, questa dovrebbe essere divisibile molteplice.
La seconda afferma che sono le cose a partecipare all'idea assumendone le caratteristiche, ma anche questa si rivela
errata perché idea sarebbe divisibile.
È la terza tesi ad essere veritiera, affermando che le cose sensibili imitano le idee, è una teoria sviluppata nel mito del
demiurgo, essere divino che plasma la materia imitando il mondo delle idee e creando l'universo per imitazione
dell’iperuranio.

LA DIALETTICA
I rapporti tra le idee sono studiati dalla dialettica che si compone di sinossi e diairesis (a partire da idee specifiche si
trova l'idea generale che le accomuna/dall'idea generale serviva le idee specifiche più piccole).

Lo scopo della dialettica è determinare le relazioni corrette: secondo le teorie di Platone potremmo quindi definire un
uomo un essere vivente domestico terrestre pedestre bipede e implume, ma Diogene critica questa sua definizione
affermando che così dicendo un pollo spennato sarebbe un uomo.

IL SOFISTA E IL PROBLEMA DELLA PREDICAZIONE


Platone scrive un'opera chiamata il “Sofista" ed essa ha lo scopo di definire il sofista e distinguerlo dal filosofo, ma
come affermare che il sofista dice il falso? Il falso esiste?

Innanzitutto critica materialisti e idealisti perché i materialisti non valutano il pensiero, mentre gli idealisti non
valutano l'aspetto materiale. Personaggio chiave del dialogo è lo straniero di Elea.
Platone sviluppò una critica Parmenide che afferma che il falso o non essere non esista.

Se l'essere è tutto ciò che compie o subisce un'azione anche una sola volta non è possibile essere senza una relazione.
Stabilisce 5 generi sommi: Essere, Quiete (immutabile), Movimento (ciò che entra in relazione), Identico (ogni idea è
identica a sé stessa), Diverso (ogni idea è diversa dalle altre). Se essi sono contenuti nell'essere, allora la quiete è
essere, il movimento è essere, ma la quiete non è movimento.

Non tutte le idee sono collegate tra loro, per poter dire che le idee non sono collegate però collego altre idee.
-Posso dire che movimento è identico perché nel movimento è contenuta l'idea di identico, essendo identico a sé
stesso.
-Ma il movimento non è identico in quanto movimento e identico non coincidono.

La stessa cosa lo possiamo dire mettendo in relazione gli altri generi sommi: nell'essere è contenuta l'idea di identico
ma essere non coincide con identico, essere contiene l'idea di diverso ma non coincide con il diverso.
Platone conclude che il non essere è divisibile in enantion ed eteron. Quindi può essere assoluto o relativo. Parmenide
ha ragione a dire che il non essere non esiste in quanto l'enantion non esiste, ma l'eteron esiste: Platone arriva ad
affermare che il falso si può dire in quanto è diverso dal vero, i sofisti dicono il falso.

Il problema della predicazione sta nel riconoscere che il verbo essere ha due significati: essere uguale o appartenere al
gruppo. La rosa è una rosa, è uguale a sé stessa, La rosa è rossa perché nella rosa è contenuto l'idea di rosso. Questo
concetto è fondamentale per capire il non essere secondo Platone e la teoria presentata nel sofista.

PSICOLOGIA E GNOSEOLOGIA

LA TRIPARTIZIONE DELL’ANIMA
Platone sostiene sia impossibile che un soggetto abbia predicati contrapposti, ma allo stesso tempo tutti sviluppiamo
conflitti interiori punto l'anima è composta da parti diverse la prima razionale la seconda irascibile la terza
concupiscibile.
Razionale mediazione, logica ed equilibrata =mente
Irascibile impulsiva, ira, risolvere i confetti =petto
Concupiscibile impulsiva, pulsioni piaceri =parti intime

Nel Fedro Platone narra del mito della biga Alata che Paragona all'anima: la biga è trainata da un cavallo bianco un
cavallo scuro è un conducente.
Il cavallo bianco sarebbe la parte irascibile quello scuro la concupiscibile e il conducente quella razionale.

LA REMINISCENZA
La conoscenza equivale al ricordo: questa si chiama teoria della reminiscenza. L'anima ha visto il mondo delle idee e,
quindi Queste sono nascoste in ognuno e ricordate alla presenza degli oggetti tangibili che contengono una
determinata idea. Le idee sono innate dunque la conoscenza è innata. Nulla nel mondo sensibile è identico a
qualcos'altro, quindi l'idea non si trova nel mondo sensibile ma in quello delle idee.

PROVE DELL’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA

PRIMA PROVA
Tesi: l'anima è immortale
1 ogni contrario nasce dal suo opposto
2 vita e morte sono contrari
3 quindi dalla morte nasce la vita (da 1 e 2)
4 quindi le anime dei morti continuano ad esistere da qualche parte, dato che devono tornare in vita da 3
5 quindi l'anima immortale (da 4)

Critiche: non afferma che l'anima sia la stessa Inoltre potrebbe esaurirsi.

SECONDA PROVA
Tesi: l'anima è immortale
1 sapere è ricordare
2 ricordiamo ciò che abbiamo visto in un tempo precedente
3 prima della nostra nascita l'anima già esisteva (da 1 e 2)
4 l'anima è immortale (da 3)

Critiche: non dimostra che l'anima non muoia e che esista Prima della nascita.

TERZA PROVA
Tesi: l'anima è immortale
1) Le cose composte possono decomporsi e morire, mentre le cose semplici sono eterne
2)Le cose composte mutano, mentre gli elementi semplici non mutano
3)Le cose mutabili (persone, cavalli, etc.) sono visibili, mentre le cose invisibili (idee, etc.) sono immutabili
4)Il corpo è visibile, l’anima è invisibile
5)Quindi il corpo è composto e l’anima è semplice (da 2, 3, 4)
6)Quindi l’anima è immortale (da 1, 5)

Critiche: se l’anima è invisibile non significa abbia le caratteristiche delle idee, non è così facile differenziare ciò che è
composto da ciò che è semplice.

QUARTA PROVA
Tesi: l’anima è immortale
1)L’anima è ciò che rende un corpo vivo
2)L’anima contiene essenzialmente l’idea di vita (da 1)
3)Il contrario della vita è la morte
4)Idee opposte non possono essere compresenti nella medesima cosa
5)Ciò che non può contenere l’idea di morte è immortale
6)L’anima è immortale (da 2, 3, 4, 5)

Critica: Platone pensa ad un corpo morto.

POLITICA

EPIMETEO E PROMETEO
Il mito di Prometeo ed Epimeteo narra di due fratelli che sono stati incaricati di associare delle qualità agli animali, ma
quando è turno dell'uomo Prometeo ruba il fuoco agli dei e viene punito e legato ad uno scoglio.
Questo mito sta a simboleggiare il fatto che mentre gli altri animali hanno prevalenti elementi fisici l'uomo ce li ha
esosomatici, che riguardano la ragione e l'intelletto. Nel mito originale appunto si diceva che l'uomo mancasse di
qualcosa, che erano spesso in conflitto tra di loro, e che quindi Zeus procede dando la giustizia e la virtù politica.
LA GIUSTIZIA: CRITICHE
Platone sviluppa delle critiche nella Repubblica verso la giustizia descritta da tre diversi personaggi. Cefalo dice che
giustizia è dire la verità e dare ciò che si è preso in prestito: criticabile perché dal momento che sì da indietro qualcosa
che potrebbe fare del male alla persona sarebbe un danno. Polemarco dice che giustizia è fare del bene agli amici e
del male i nemici 2 punti ma è difficile riconoscere chi fa del bene, e fare del male malvagi non li migliora. Trasimaco
un sofista, afferma che è l'utile del più forte: qui entra in gioco la figura del politico perché bisogna riconoscere chi è il
vero politico, che interessi ha, e se questa teoria legge se si parla della Giustizia ideale.

LA REPUBBLICA PLATONICA
La Repubblica platonica prende come riferimento la tripartizione dell'anima: crede che governando in ogni persona
un'anima diversa è possibile suddividere la popolazione in tre categorie ed è necessario che loro lavorino come
indicato.
Produttori= anima concupiscibile in cui governa la Temperanza, con lo scopo di soddisfare i bisogni;
Soldati= anima irascibile in cui governa il coraggio per garantire difesa e ordine, e la capacità di agire in base degli
ordini;
Governanti= anima razionale con la prevalenza della saggezza e la conoscenza dell'idea di bene.

GIUSTIZIA NELL’INDIVIDUO E NELLA CITTA


Possiamo aggiungere ad affermare che quindi per Platone giustizia è Quando nella persona predomina la razionalità,
quindi nella città governa che conosce il bene e ciascuno svolge il compito che è portato a fare.

I CARATTERI SCANDALOSI
Nella Repubblica sono descritti dei pensieri ritenuti scandalosi sia per la società del tempo sia per quella odierna. A
partire dal Comunismo platonico che tuttavia riguarda solo i governanti ed è diverso da Comunismo come lo
intendiamo oggi, se guardiani avessero la proprietà privata si creerebbe un conflitto di interessi è necessario che la
proprietà dei governanti sia pubblica. L'altro aspetto è la negazione della famiglia Infatti Secondo la tua nei alla
nascita i bambini dovevano essere separati dalla madre e educati assieme agli altri, così da rendere possibile
l'osservazione dei comportamenti è l'analisi delle potenzialità, questo aspetto comprende anche l'utilizzo di criteri
eugenetici per l'unione che sarà temporale. L'ultima è la parità tra uomini e donne sicuro più scandalosa al tempo, sei
una donna prevale l'aspetto razionale deve avere la possibilità di governare.

CRITICA ALL’ARTE
Sull'arte Platone ha un parere molto critico, in quanto la tua città ideale prevede una censura di miti poesie e opere. Le
condanne comprendono i tre campi dell'ontologia della gnoseologia e dell'etica.

Ontologia perché l'arte sarebbe doppiamente lontana dalla realtà in quanto copia di una copia.
Gnoseologia perché crea falso sapere infatti Paragona l'artista al sofista dato che usano L'arte o la parola per illudere
di sapere tutto.
Etica perché stimola la parte concupiscibile quindi del piacere.

Aristotele stesso allievo di Platone critica questo pensiero presentando il fenomeno la catarsi: l'opera d'arte è una
forma di purificazione sia per quanto riguarda l'atto dell'artista che descrive l'emozione nello stato puro, sia per lui che
serva che prova emozioni attraverso l'opera liberandosene.

LE CRITICHE DI POPPER
Repubblica che è il titolo del libro, viene dal latinizzazione res publica che sarebbe la traduzione dal greco di politeia.
Non fa Infatti riferimento alla Repubblica come la intendiamo oggi. Platone deciso di stilare una graduatoria dei tipi di
governo in base alla loro efficacia.
1. Repubblica
2. Timocrazia (onore dominante)
3. Oligarchia (dove dominano i ricchi)
4. Democrazia (che porta a una ribellione dei poveri)
5. Tirannia (in cui domina la parte concupiscibile)

Da notare è però come La Tirannia sia ambigua, Infatti lo stesso Platone afferma che sia facile passare da una tirannia
a una repubblica e quindi dal governo meno efficace a quello più efficace se il tiranno fosse filosofo. In ogni caso la
Repubblica è vista come l'unico sistema felice e giusto.
Popper è contrario a questa suddivisione e alle idee di Platone in generale sulla Repubblica: crede che Platone stia
descrivendo una tirannia, addirittura un antesignano dei totalitarismi del 900. La causa di ciò sarebbero l'organicismo
ovvero ti vedo lo stato come unico organismo in cui ogni parte deve collaborare al funzionamento, è l'anti-
individualismo per il quale viene negata la libertà dell'individuo che deve rispondere hai bisogni dello Stato.

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