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Modificato da:
Martin Reuter,
Università di Bonn, Germania
Recensito da:
Alexios-Fotios A. Mentis,
Johns Hopkins University,
stati Uniti
Daniela Mier,
Università di Costanza, Germania
* Corrispondenza:
Sanne Feenstra
s.feenstra@rug.nl
Sezione Specialità:
Questo articolo è stato inviato
a Personalità e psicologia sociale,
una sezione della rivista
Frontiers in Psychology
Ricevuto: 22 giugno 2020
Accettato: 27 ottobre 2020
Pubblicato: 13 novembre 2020
Citazione:
Feenstra S, Begeny CT, Ryan MK,
Rink FA, Stoker JI e Jordan J
(2020) Contestualizzare l'impostore
"Sindrome".
Davanti. Psicolo. 11:575024.
doi: 10.3389/fpsyg.2020.575024
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PROSPETTIVA
pubblicato: 13 novembre 2020
doi: 10.3389/fpsyg.2020.575024
Contestualizzare la “sindrome”
dell'impostore
Sanne Feenstra1* , Christopher T. Begeny2, Michelle K. Ryan1,2, Piano A. Pista di pattinaggio1
, Janka I. Stoker1e Jennifer Giordano3
Dipartimento di gestione delle risorse umane e comportamento organizzativo, Università di Groningen,
1
Groningen, Paesi Bassi,2Psicologia, Università di Exeter, Exeter, Regno Unito,3International Institute for
Management Development, Business School, Losanna, Svizzera
La "sindrome dell'impostore" si riferisce all'idea che alcuni individui si sentono come se
fossero finiti in ruoli e posizioni stimati non a causa delle loro competenze, ma a causa di
qualche svista o colpo di fortuna. Tali individui si sentono quindi come truffatori o "impostori".
Nonostante i sentimenti di impostori siano spesso legati a gruppi emarginati nella società, ad
oggi la ricerca affronta questo fenomeno prevalentemente come una questione
dell'individuo: puntare verso gli individui per le radici e le soluzioni della "sindrome".
Attingendo da un ricco corpus di ricerche in psicologia sociale e organizzativa, in questo
pezzo di prospettive, proponiamo un cambiamento nel modo in cui gli studiosi
concettualizzare ed esaminare empiricamente questo fenomeno. Invece di inquadrare le
insicurezze degli individui appartenenti a gruppi emarginati unicamente come un problema
che si poneentroquesti individui, sosteniamo che sia fondamentale per la ricerca futura
considerare l'importante ruolo dell'ambiente nel suscitare anche i loro sentimenti di
impostori. In questo modo, possiamo affrontare le radici contestuali dei sentimenti impostori
degli individui e offrire soluzioni più strutturali ed efficaci.
Parole chiave: sindrome dell'impostore, fenomeno dell'impostore, contesto sociale, stereotipi, sottorappresentazione
istituzionale, disparità di trattamento
INTRODUZIONE
Molte persone di successo, dall'ex first lady Michelle Obama, al COO di Facebook Sheryl Sandberg,
hanno espresso sentimenti di impostori. Tali ammissioni in genere descrivono i sentimenti di essere
finiti in ruoli stimati non per meriti o risultati ma per qualche svista da parte di importanti guardiani
o per pura fortuna. Nonostante il loro successo oggettivo, queste persone esprimono difficoltà a
interiorizzare i loro risultati e risultati e temono che possano essere scoperti come frodi. Questa
sensazione viene spesso definita il “fenomeno impostore" o "sindrome dell'impostore" (Clance e
Imes, 1978; Harvey, 1981; Bravata et al., 2019), e numerose ricerche hanno mostrato le sue
conseguenze dannose per il benessere degli individui (ad es. Sonnak e Towell, 2001; McGregor et
al., 2008) così come l'avanzamento di carriera (ad es. Kets de Vries, 2005; Vergauwe et al., 2014;
Neureiter e Traut-Mattausch, 2016).
Nell'ultimo decennio, l'attenzione verso questo argomento, e in particolare il termine "sindrome
dell'impostore", è esplosa, sia negli articoli di ricerca accademica che nei media popolari. Sebbene questa diffusa
attenzione verso la "sindrome" dell'impostore abbia indubbio valore, compreso l'empowerment degli individui che
lottano con i sentimenti dell'impostore, in questo articolo sulle prospettive identifichiamo i problemi critici con il
modo in cui questo fenomeno viene attualmente discusso e spiegato, sia all'interno che all'esterno del comunità
scientifica. Sebbene i risultati siano contrastanti per quanto riguarda il genere
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differenze nei sentimenti di impostore (per una recensione recente cfr
Bravata et al., 2019), sia nella letteratura accademica, sia nei media
popolari, il fenomeno dell'impostore è spesso legato a donne e
membri di minoranze etniche (es.McGregor et al., 2008; Petet et al.,
2015). Nonostante i sentimenti di impostori siano collegati a questi
gruppi sociali e le sfide uniche che i membri di questi gruppi devono
affrontare (Cokley et al., 2015, 2017; Lige et al., 2017; Bernard et al.,
2018), dimostriamo che gli studiosi hanno prevalentemente
rappresentato ed esaminato empiricamente il fenomeno a livello di
analisi individuale (es.Bernard et al., 2002; Rohrmann et al., 2016;
Bravata et al., 2019). Ancora più importante, identifichiamo limitazioni
significative che derivano da questa tendenza a individualizzare
eccessivamente il fenomeno dell'impostore.
Successivamente, proponiamo un cambiamento nel modo in cui gli
studiosi concettualiscono e studiano empiricamente il fenomeno
dell'impostore. Invece di inquadrare le insicurezze degli individui,
soprattutto di quelli che appartengono a gruppi emarginati, come un
problema che nasce daentroquesti individui, attestiamo che è tempo che i
ricercatori considerino anche l'importante ruolo delle forze esterne, come il
contesto e la struttura socialecrearesentimenti impostori. In questo modo,
sosteniamo che i sentimenti di impostore delle persone non sono solo il
risultato delle loro disposizioni e personalità, ma possono effettivamente
farsi strada dall'esterno verso l'interno (vedi ancheMcElwee e Yurak, 2010;
Cohen e McConnell, 2019). Queste percezioni interiorizzate e negative del
sé sono sostenute dagli ambienti e dalle interazioni sociali cheguidare le
personemettere in discussione le loro capacità e il loro valore. Infine, sulla
base della nostra analisi di come il contesto sociale, a più livelli, può
influenzare i sentimenti dell'impostore, forniamo indicazioni concrete per la
ricerca futura e discutiamo le implicazioni su come agire in modo più
efficace e collettivamentecombattere i sentimenti di impostori.
CLINICO-PSICOLOGICO
PROSPETTIVA
Con le sue radici nella psicologia clinica, gli studiosi hanno rappresentato
prevalentemente il fenomeno dell'impostore come un tratto della
personalità che ha origine all'interno degli individui che sperimentano
sentimenti di impostore (per una rassegna recente, cfr.Bravata et al., 2019).
Questa focalizzazione sul livello di analisi individuale è molto
probabilmente il risultato del fatto che il fenomeno riflette un concetto di
sé negativo e critico (Clance e Imes, 1978) e colpisce negativamente le
persone che ne fanno esperienza (es.Sonnak e Towell, 2001; McGregor et
al., 2008). In quanto tale, sia l'esperienza che i risultati del fenomeno
dell'impostore si verificano a livello dell'individuo, rendendo questo
l'obiettivo principale degli studiosi.
Questo approccio individualistico è, ad esempio, evidente nella
terminologia che viene spesso utilizzata per descrivere il fenomeno
dell'impostore. Mentre Clance e Imes. (1978) hanno coniato il termine
"fenomeno impostore", sia la ricerca accademica che il discorso
pubblico in genere si riferiscono ad esso come la "sindrome
dell'impostore", rafforzando la natura apparentemente individuale e
disfunzionale del fenomeno (ad es.Kets de Vries, 1990; Rohrmann et
al., 2016; Bravata et al., 2019). Dipingendo il fenomeno come una
“sindrome”, si ha l'impressione che gli individui che lo sperimentano
siano “pazienti” (Bravata et al., 2019, P. 1), che è altamente
problematico, poiché implica un modello medico di disfunzione
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Contestualizzare la “sindrome” dell'impostore
all'interno dell'individuo (Associazione psichiatrica americana, 2013; Guarda
ancheKolligan e Sternberg, 1991).
Questa comprensione a livello individuale dei sentimenti di
impostori si riflette anche nel lavoro empirico sul fenomeno.
Questa linea di ricerca, ad esempio, ha principalmente
operazionalizzato e misurato il fenomeno dell'impostore come
tratto (anziché come stato;Harvey, 1981; Cla, 1985; Make et al.,
2019). Inoltre, gli studiosi hanno puntato prevalentemente
sull'individuo per comprendere le radici e le cause dei sentimenti
di impostori. A questo proposito, i ricercatori hanno, ad esempio,
considerato gli stili di attaccamento degli individui (es.Sonnak e
Towell, 2001; Gibson-Beverly e Schwartz, 2008), tendenze
perfezionistiche (es.Henning et al., 1998; Dudau, 2014) e
personalità (Harvey, 1981; Bernard et al., 2002; Vergauwe et al.,
2014) come antecedenti di sentimenti impostori.
A causa di questo approccio individualistico e basato sulla persona al
fenomeno dell'impostore, molte delle soluzioni e strategie proposte per
affrontare i sentimenti dell'impostore oggigiorno si concentrano sul
tentativo di "aggiustare" l'individuo. Le soluzioni a questo riguardo
tipicamente coinvolgono la terapia clinica (Langford e Clance, 1993),
coaching e training di fiducia (Zanchetta et al., 2020) e le suppliche di
“appoggiarsi” (Sandberg, 2013) e “superare” la propria “sindrome”
impostore (Dickerson, 2019). Nella migliore delle ipotesi, è probabile che
l'efficacia di queste soluzioni non sia all'altezza del suo pieno potenziale, in
parte perché un tale approccio perde un pezzo importante del puzzle di
come il contesto sociale possa plasmare la propria tendenza a sentirsi un
impostore. Nel peggiore dei casi, tali soluzioni focalizzate sull'individuo
possono rafforzare le nozioni di incolpare la vittima, per cui gli altri
percepiscono che il "problema" è con l'individuo, e quindi l'individuo è
anche in ultima analisi responsabile di "aggiustare" la propria situazione (
Crawford, 1977; Janoff-Bulman et al., 1985; Niemi e Young, 2016).
SOCIO-PSICOLOGICO
PROSPETTIVA
Sosteniamo che per comprendere appieno il fenomeno dell'impostore
è quindi importante completare la precedente linea di lavoro a livello
di analisi individuale, aggiungendo una prospettiva contestuale sui
sentimenti dell'impostore (vedi ancheHeller et al., 2007). Sebbene il
fenomeno si manifesti a livello dell'individuo, cioè gli individui si
sentono degli impostori, questi individui non esistono in un vuoto
sociale. Al contrario, il contesto sociale delle persone è di grande
importanza nel determinare come si sentono riguardo a se stesse (ad
es. Tajfel e Turner, 1986; Hogg e Terry, 2000). Attingendo da un ricco
corpus di lavoro psicologico sociale, riteniamo quindi che sia utile
espandere la portata della ricerca sugli impostori per considerare
anche il ruolo del contesto sociale nel plasmare i sentimenti di
impostori degli individui.
È importante sottolineare che mentre Clance considerava la
possibilità che i sentimenti di impostore potessero essere modellati da
"contesti interpersonali e sociali" (Clance et al., 1995, P. 80), studiosi e
operatori devono ancora riservare alle radici sociali di questo
fenomeno l'attenzione teorica ed empirica che merita. Considerando
le conseguenze dannose del fenomeno dell'impostore, sembra
particolarmente importante esaminare sistematicamente anche i
fattori contestuali, al fine di ottenere una visione più completa
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Feenstra et al.
comprensione delle radici contestuali che stanno alla base di questo
fenomeno pervasivo. Basandoci su un ricco corpus di lavoro socio-
psicologico, consideriamo quindi come (a) la società e la cultura in
generale, (b) le organizzazioni e altre istituzioni e (c) le interazioni
quotidiane e le relazioni interpersonali, possano svolgere un ruolo
critico nel plasmare i sentimenti di impostori .
Spiegazione a livello sociale
A livello sociale, la ricerca suggerisce che la posizione di un individuo nella
gerarchia sociale può svolgere un ruolo importante nel plasmare i suoi
sentimenti di impostore, compreso il modo in cui le sfide specifiche e i
fattori di stress che accompagnano una posizione sociale inferiore possono
far sentire un impostore (Cokley et al., 2013; McClain et al., 2016; Crousos
et al., 2020; Crousos e Mentis, 2020). Sappiamo da un'abbondante ricerca
socio-psicologica che quei gruppi nella società che sono spesso legati alla
"sindrome dell'impostore", come le donne e le minoranze etniche, sono
anche soggetti a persistenti stereotipi negativi (Eagle et al., 2000; Eagle e
Karau, 2002; Ellemer, 2018). Ad esempio, a causa dello stereotipo del leader
"buono" che possiede tratti prevalentemente maschili (Powell et al., 2002),
le donne sono spesso descritte come prive di qualità di leadership (cioè,
sono stereotipicamente percepite come comunitarie e calorose), mentre gli
uomini sono descritti come aventi un adattamento più naturale per
posizioni di leadership (cioè, sono stereotipicamente percepiti come
agentici e assertivi;Heilmann, 2001). In risposta a questi stereotipi di
genere e leader, la ricerca suggerisce che una donna potrebbe sentirsi
insicura e fuori luogo se dovesse raggiungere una tale posizione di
leadership, poiché questi stereotipi pervasivi hanno costantemente
segnalato, sia direttamente che indirettamente, che non sarebbe in forma
per una tale posizione (Heilmann, 2012; Haynes e Heilman, 2013). La prima
ricerca suggerisce infatti che la consapevolezza di una donna di tali
stereotipi può farla sentire un impostore (Cokley et al., 2015). Questo può
anche aiutare a spiegare le incongruenze nella letteratura attuale riguardo
alle differenze di genere nei sentimenti di impostore (con alcuni studi che
mostrano che le donne provano più sentimenti di impostore, mentre altri
studi non sono riusciti a trovare differenze di genere;Bravata et al., 2019),
poiché il nostro ragionamento suggerisce che le donne si sentirebbero
come impostori solo in contesti che segnalano che lo sono.
Allo stesso modo, alcune minoranze etniche sono stereotipate come
poco intelligenti, pigre e/o poco efficienti (Reina, 2000, 2008). In risposta a
tali rappresentazioni negative del loro gruppo, è probabile che gli studenti
delle minoranze etniche si preoccupino che la loro ammissione, ad
esempio, a una prestigiosa università sia il risultato della fortuna, invece di
qualcosa che effettivamente meritano. In linea con tale ragionamento, la
ricerca che ha esaminato i sentimenti di impostore tra gli studenti delle
minoranze etniche ha effettivamente mostrato che gli studenti che hanno
riferito di essere stati discriminati razzialmente avevano maggiori
probabilità di sentirsi degli impostori (Austin et al., 2009; Cokley et al., 2017;
Bernard et al., 2018). Nel complesso, ciò suggerisce che, a livello sociale, il
gruppo a cui appartiene qualcuno e la rappresentazione di quei gruppi
nella società, svolgono un ruolo importante nell'innescare sentimenti di
impostori degli individui.
Spiegazione a livello istituzionale
Oltre al più ampio contesto sociale, la ricerca della psicologia sociale e
organizzativa suggerisce che le caratteristiche all'interno del
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Contestualizzare la “sindrome” dell'impostore
anche un contesto istituzionale più immediato (ad esempio all'interno di
organizzazioni aziendali, istituzioni educative o governative) gioca un ruolo
importante nel plasmare i sentimenti di impostori. Qui, ad esempio, è più o
meno probabile che le donne e i membri di gruppi di minoranze etniche
occupino particolari professioni (ad esempio, sono sottorappresentate in
chirurgia, ma sovrarappresentate in infermieristica), ruoli particolari
all'interno di un'organizzazione (ad esempio, sono sottorappresentati nella
tecnologia dell'informazione, ma sovrarappresentati nelle risorse umane) e
livelli particolari di gerarchie organizzative (ad esempio, sono
sottorappresentati nelle posizioni di leadership, ma sovrarappresentati ai
livelli più giovani;Catalizzatore, 2018). Inoltre, spesso mancano di modelli e
sono pagati meno per il lavoro che svolgono (Lyness e Thompson, 2000;
Catalizzatore, 2018). La ricerca suggerisce che una tale mancanza di
rappresentanza e un basso compenso, a loro volta, suscitano dubbi sulla
propria idoneità per queste occupazioni e posizioni (Peters et al., 2012).
Questa linea di ricerca suggerisce quindi che le strutture istituzionali
possono indurre le donne e i membri di gruppi di minoranze etniche a
mettere in discussione il loro "posto" all'interno di determinate istituzioni
(tradizionalmente occupate da uomini bianchi), aumentando così la loro
suscettibilità a sentirsi "impostori" quando si trovano in quelle istituzioni.
Spiegazione a livello interpersonale
Infine, la ricerca psicologica sociale suggerisce che il modo in cui le persone
vengono trattate da altri rilevanti per se stessi è un importante precursore
dei sentimenti di impostori. Questo perché le interazioni quotidiane degli
individui sono intrecciate con importanti spunti di valutazione sociale, che
comunicano se gli altri li vedono come una persona di valore e di valore (
Smith et al., 1998; Huo e Binning, 2008). Questi segnali di valutazione
sociale alla fine guidano le valutazioni degli individui sulla propria
autostima, e quindi modellano la loro autostima e il senso di essere degni o
meritevoli del loro "posto" all'interno di quel gruppo o contesto (Lind e
Tyler, 1988). Nelle occupazioni tradizionalmente bianche e dominate dagli
uomini, ad esempio, le dipendenti di sesso femminile e di minoranze
etniche sono spesso percepite e trattate in modo diverso (ad esempio,
sono meno spesso ricercate per un consiglio o incluse nelle discussioni
relative al lavoro;Dovidio et al., 1986; Begeny et al., 2020). Tali sottili sviste
quotidiane comunicano che le idee, le conoscenze e le intuizioni di questi
dipendenti sono valutate meno di quelle di altri dipendenti, il che a sua
volta può perpetuare problemi di fiducia e impegno sul lavoro (Holleran et
al., 2011). Pertanto, per comprendere appieno i sentimenti di impostori
degli individui, questa ricerca suggerisce che è fondamentale considerare
la qualità del trattamento che le persone ricevono dagli altri, in particolare i
tipi di trattamento che comunicano un senso di valore, valore e idoneità. A
questo proposito, sosteniamo che gli individui possono benissimo sentirsi
degli impostori quando vengono trattati in modi che suggeriscono di
esserlo. Allo stesso modo, tali sentimenti di impostori possono anche
essere mitigati, quando questi individui sono trattati da altri come persone
di valore e di valore.
DISCUSSIONE
In questo articolo abbiamo presentato una prospettiva alternativa sul
fenomeno dell'impostore. Sebbene ci siano differenze personali nella
misura in cui le persone si sentono degli impostori, abbiamo
dimostrato che c'è una notevole quantità teorica e concettuale
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Feenstra et al.
supporto per l'idea che il fenomeno dell'impostore dipenda anche dal
contesto. Questa prospettiva fornisce un nuovo importante punto di
vista per la ricerca futura: invece di concentrarsi pesantemente sulle
caratteristiche dell'individuo, sollecitiamo la ricerca futura a esaminare
le variabili contestuali a livello sociale, istituzionale e interpersonale,
che possono modellare i sentimenti di impostore di un individuo. Ad
esempio, gli studiosi potrebbero esaminare se organizzazioni e
istituzioni implementano iniziative sulla diversità o piani d'azione
affermativi (Kravitz, 2008) vedrà un calo dei sentimenti di impostore
tra i suoi membri. Inoltre, i futuri ricercatori potrebbero condurre
interventi che mirano ad aumentare direttamente il senso di
adattamento o di appartenenza dei membri dell'organizzazione alla
loro organizzazione (Peters et al., 2013; Binning et al., 2020), per
verificare se un tale intervento a sua volta riduce i sentimenti di
impostore. Allo stesso modo, in contesti sperimentali, i ricercatori
potrebbero manipolare il trattamento interpersonale (ad es.Porath ed
Erez, 2007) per esaminarne l'impatto causale sui sentimenti di
impostore degli individui. Nel perseguire questa importante linea di
lavoro, suggeriamo anche che sarà importante che i ricercatori siano
cauti con la terminologia che adottano. A questo proposito, riteniamo
che il termine originale "fenomeno impostore" sia preferito rispetto a
"sindrome impostore", poiché il primo coglie meglio la complessità e
le origini multidimensionali del costrutto.
La nostra prospettiva proposta ha anche importanti implicazioni su
come combattere i sentimenti di impostori. Invece di concentrarsi su come
gli individui stessi dovrebbero combattere i loro sentimenti di impostori (
Sandberg, 2013; Dickerson, 2019; Zanchetta et al., 2020), la nostra
prospettiva sottolinea l'importanza di affrontare le radici contestuali di
questo fenomeno, affrontando gli stereotipi persistenti nella società,
aumentando la diversità tra le occupazioni e i livelli gerarchici e garantendo
parità di trattamento a tutti i membri del gruppo. Tali interventi contestuali,
al contrario di trattamenti più individualizzati, potrebbero anche trarne
vantaggiopreveniresentimenti impostori, invece di combatterli
semplicemente una volta che emergono. Pertanto, se le organizzazioni
possono sfidare le norme e gli stereotipi della società, fornire una cultura
organizzativa che rafforzi i sentimenti di inclusività e adattamento
all'interno dell'organizzazione e abbiano
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Contestualizzare la “sindrome” dell'impostore
standard chiari di trattamento equo e inclusivo sul posto di lavoro, i membri dei
gruppi minoritari avranno maggiori probabilità di rispondere con una minore
incidenza di sentimenti di impostori.
Nel complesso, il nostro obiettivo con questo articolo sulle prospettive è
di aiutare a rifocalizzare il modo in cui sia gli studiosi che il pubblico più
ampio considerano le radici e le soluzioni del fenomeno dell'impostore. La
nostra speranza è che arrivino a vedere il fenomeno dell'impostore non
solo come una "sindrome" disfunzionale che risiede all'interno di
determinati individui, ma invece come una risposta psicologica a un
contesto disfunzionale. Di conseguenza, speriamo di stimolare la ricerca
futura che esamini il ruolo del contesto sociale degli individui nel plasmare i
loro sentimenti di impostori. Nel complesso, un tale cambiamento nel
pensare e nell'esaminare empiricamente il fenomeno dell'impostore ha il
potenziale per portare asistemicocambiamento, che creerà un ambiente in
cui tutti si sentiranno come se giustamente appartenessero.
INFORMATIVA DISPONIBILITA' DEI DATI
I contributi originali presentati nello studio sono inclusi
nell'articolo/materiale supplementare, ulteriori richieste possono
essere indirizzate all'autore corrispondente.
CONTRIBUTI D'AUTORE
SF: concettualizzazione e scrittura (bozza originale). CB e MR:
concettualizzazione e scrittura (revisione e editing). FR, JS e JJ: scrittura
(revisione e editing). Tutti gli autori hanno contribuito all'articolo e
hanno approvato la versione presentata.
FINANZIAMENTI
Questo lavoro è stato finanziato, in parte, dall'European Research Council
Consolidator Grant assegnato a MR (725128).
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Conflitto d'interesse:Gli autori dichiarano che la ricerca è stata condotta in assenza di
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