Sei sulla pagina 1di 41

I miei recapiti

• asavelli@unior.it

• Orari del corso: lunedì e martedì, ore 14.30-16.30

• Modalità dell’esame: orale

• Non è previsto preappello


La buona notizia

• Registrazione delle lezioni


Obiettivo del corso
• Darvi una formazione storica, come strumento imprescindibile per
leggere la complessità del presente, le semplificazioni, per
sviluppare un senso critico davanti ad usi e abusi della storia anche
nella comunicazione pubblica, nell’agire pubblico
• Un esempio: la Regione Puglia istituisce nel 2017 la giornata per le
vittime del Risorgimento. Altre Regioni la seguono
• Tutta la vicenda è riassunta qui:
• https://www.sissco.it/articoli/dossier-una-giornata-per-le-vittime-del-
risorgimento/
Comunicato SISSCO
Società italiana per lo studio della storia contemporanea

• La Sissco sottolinea come la mozione si ponga in continuità con un filone


culturale di interpretazione del Risorgimento, che negli ultimi anni ha
proposto un uso pubblico della storia fortemente strumentale. Esso si
basa su una lettura del momento dell’unificazione nazionale in termini di
«conquista piemontese» delle regioni meridionali, di rapina delle loro
ricchezze e di distruzione dei presunti primati borbonici. Questo approccio
evita il confronto con buona parte della storiografia nazionale e
internazionale, la quale negli ultimi decenni ha indagato criticamente il
processo di unificazione […] In questo modo la letteratura borbonista,
che la mozione del Consiglio regionale ha assecondato, finisce essa stessa
con il riproporre una visione dicotomica del Risorgimento, aproblematica
e semplificatoria, di “buoni” contro “cattivi”, vittime contro carnefici.
Obiettivo del corso

• Uscire da un impianto storico tradizionale – profondamente


eurocentrico nei manuali ancora in uso nella scuola superiore –
tenendo al centro uno spazio diverso, assai poco presente nei
manuali sui quali avete lavorato nel vostro percorso di scuola
secondaria.
Quale cronologia?

• Dalla metà del 400 fino a Novecento inoltrato

• Evento chiave: 1453, anno dell’assedio e della caduta di


Costantinopoli

• Vorrei aiutarvi ad individuare i momenti di svolta nella storia del


Mediterraneo, momenti e luoghi di fecondo scambio, e luoghi e
radici di conflittualità ancora vive nel presente
Perché non è un manuale di storia moderna
Il manuale
Storia del Mediterraneo
moderno e contemporaneo,
edizione aggiornata pubblicata da
Guida Editori nel 2017

Si studia da p. 47 in
poi, dal capitolo Le
origini della modernità
Cartografia e altri materiali

Non tenete conto della cartografia ma tenete invece presente quella


che fornirò durante le lezioni.

Insieme alla cartografia utilizzerò altri materiali: fonti letterarie,


fonti iconografiche, video, articoli che ritengo parte integrante del
programma d’esame.
L’esame
• 1) Partirò da un argomento a vostra scelta

• 2) A seguire: una serie di domande della docente che


possono anche partire da un brano, da una carta
geografica, da altro che è stato utilizzato durante il Corso

• 3) Una domanda sul testo opzionale che avrete scelto

• 4) Consigli per la preparazione


Esigenza di formazione mediterranea
• … trasformare il Mediterraneo e la sua storia in un oggetto disciplinare, in uno strumento di
formazione non dissimile, nella sostanza, da altri oggetti e da altri strumenti più o meno nuovi
o più o meno tradizionali, è, forse, ancora meno semplice. Eppure è facile notare quanto,
proprio in questi ultimi anni, stia maturando, anche come approdo naturale di una stagione di
ricerche largamente innovativa e feconda, una esigenza di formazione legata alla storia del
Mediterraneo. È facile in questo senso notare come, accanto alla crescita di Centri e
istituzioni di ricerca, stiano oggi nascendo un po’ ovunque nell’area mediterranea, ma anche
al di fuori di essa (si pensi, in particolare, agli Stati Uniti e in generale al mondo
anglosassone, ma perfino alla Cina) percorsi di formazione aventi a loro oggetto la storia del
Mediterraneo. (p. 6)
Iniziativa del nostro Ateneo
Etimologia
• Etimologia: in mezzo alle terre

• Per i Romani è Mare Nostrum: Roma realizza l’unità


politica intorno a queste terre.
• Dopo la conquista dell’Egitto nel 30 a.C. e l’avvento
dell’Impero con Augusto (27 a.c.) tutto lo spazio
mediterraneo si trova unificato in una realtà politica.
• L’Impero Romano raggiunge la sua massima espansione
sotto l’Imperatore Traiano (vedi carta successiva)
Mare Nostrum:
solo un concetto romano?
quando e come è stato utilizzato?
Isidoro di Siviglia (VII secolo D.C.)

• Vescovo di Siviglia, è il primo scrittore a usare il termine


‘mediterraneo’ non come aggettivo ma come sostantivo.

• Iste est Mediterraneus, scrive: “Questo è il Mediterraneo, detto


così perché con le sue acque si stende in mezzo alle terre fino a
Oriente, separando l’Europa, l’Africa e l’Asia”
732 d.C.
La definizione che nasce nel
momento in cui l’unità del
mondo mediterraneo si
rompe per l’avanzata arabo-
musulmana.
Nel 711 gli arabi passano lo
stretto di Gibilterra. Nello
spazio iberico costituiscono
un Regno destinato a durare
fino alla fine del 1400.
Giuseppe Galasso (1929-2018)
Salvatore Bono il Mediterraneo presenta un insieme di caratteri tipici e
soprattutto costituisce l’estensione marina attorno alla
quale si è sviluppato un insieme geo-politico e storico, la
cui varietà e complessità, per innumerevoli aspetti, non
trova confronti nell’intero globo.
Una comunità mediterranea

• La distanza mai eccessiva delle sue coste, il clima mai particolarmente ostile,
determinano condizioni originarie di socialità umana che rimangono – non meno dei
suoi dati naturali originari – una permanenza delle strutture storiche di questo mondo.
Di questa socialità si alimenteranno, nel corso dei secoli e dei millenni, gli scambi
materiali di cui questo ‘Mare Interno’ sarà sempre ricchissimo, realizzando una sorta
di ‘comunità mediterranea’ riconoscibile da tratti del comportamento, della concezione
dell’esistenza, dell’immaginario, omogenei anche al di là delle differenze di etnia,
lingua, religione. (Manuale p. 13)
Trama di scambi
• … la rete dei rapporti diplomatici regge una trama ancor più fitta di
scambi commerciali che continuano a rappresentare, anche nella
difficile condizione dell’età moderna, il senso vivo del mondo
mediterraneo. Questi scambi, infatti, non determinano soltanto una
circolazione di merci già di per sé significativa sul piano della
omogeneità delle pratiche materiali – oggetti, alimenti, tessuti,
abbigliamento –, ma anche una circolazione di uomini e, dunque, di
pratiche mentali e sociali – costumi di vita, credenze, idee – che se
non sono destinate a produrre significative condizioni di
omogeneità, consentono comunque modalità diffuse di conoscenza e
di riconoscimento reciproco. Le rotte delle merci, continua, si
sovrappongono alle rotte della conoscenza (Manuale p. 106)
Fernand Braudel
n° 59 de la rue Brillat-Savarin
Apparsa per la prima
volta in traduzione
italiana nel 1953.

Titolo originale:

Il Mediterraneo
e il mondo mediterraneo
nell’età di Filippo II
Il Mediterraneo: protagonista
• Volume primo:
Prefazioni. - Premessa alla prima edizione italiana. - Parte prima: L'ambiente. I.
Le penisole: montagne, altipiani, pianure. II. Nel cuore del Mediterraneo: mari e
litorali. III. I confini o il più grande Mediterraneo. IV. L'unità fisica: il clima e la
storia. V. L'unità umana: strade e città, città e strade. - Parte seconda: Destini
collettivi e movimenti d'insieme. I. Le economie: la misura del secolo. II. Le
economie: metalli preziosi, monete e prezzi. III. Le economie: commercio e
trasporto.
Volume secondo:
IV. Gli imperi. V. Le società. VI. Le civiltà. VII. Le forme della guerra. VIII. A guisa
di conclusione: la e le congiunture. - Parte terza: Gli avvenimenti, la politica e gli
uomini. I. 1550-59: ripresa e fine di una guerra mondiale. II. Gli ultimi sei anni
della supremazia turca: 1559-65. III. Le origini della Lega santa (1566-70). IV.
Lepanto. V. Le tregue ispano-turche: 1577-84. VI. Il Mediterraneo fuori della
grande storia. - Conclusione. - Bibliografia. - Indice dei nomi.
Un mare ponte
• Basta scorrere gli indici per vedere come davvero il Mediterraneo
sia protagonista.

• Braudel usa l’espressione ‘pianura liquida’ per definire e


connotare il Mediterraneo, per cercare di mettere in risalto le
continuità delle relazioni, gli scambi e le connessioni.

• Per mostrare come le connessioni e le relazioni abbiano la meglio


sulle rotture, sulle distanze
Un mare ponte (Giuseppe Galasso)
• Il Mediterraneo si è dunque qualificato, fin dalle sue origini, come un mare
ponte, un mare di connessione, di passaggio, di apparentamenti, per così dire,
tra ciò che vive intorno alle sue rive. Questo aspetto del Mediterraneo è stato
colto fin dall’età antica. Platone, nel Fedone, ha una frase molto bella: “Gli
uomini vivono intorno al Mediterraneo come ranocchi intorno ad uno stagno”.

La lezione braudeliana è ancora oggi molto viva, molto sentita, e la si ritrova


per esempio ben rappresentata nel MUCEM.
MUCEM (Marseille)
https://www.mucem.org/le-mucem-en-visite-virtuelle

MUCEM sta per Museo delle civiltà


dell’Europa e del Mediterraneo

2013: inaugurazione (è l’anno in cui


Marsiglia è stata capitale europea della
cultura)

2015: premio di Museo europeo


dell’anno.
https://www.mucem.org/programme/exposition-et-temps-
forts/connectivites

• Depuis novembre 2017, la deuxième section de La Galerie de la Méditerranée accueille


l'exposition permanente « Connectivités » : une histoire des grandes cités portuaires
de la Méditerranée des XVIe et XVIIe siècles - Istanbul, Alger, Venise, Gênes, Séville et
Lisbonne sont alors les points stratégiques de pouvoir et d’échanges dans une
Méditerranée qui voit naître la modernité entre grands empires et globalisation.
• Prenant pour socle de réflexion La Méditerranée et le monde méditerranéen à l’époque
de Philippe II, l’exposition propose de suivre les pas de l’historien Fernand Braudel et
d’aborder cette Méditerranée des XVIe et XVIIe siècles non pas comme un objet
d’étude aux bornes chronologiques strictes, mais comme un personnage dont il
s’agirait de raconter l’histoire en l’inscrivant dans la longue durée, allant jusqu’à
l’interroger dans la période contemporaine.
• Invitant les visiteurs à un saut dans le temps, cette histoire urbaine est également
abordée aujourd’hui, à travers l’évolution de territoires portuaires contemporains : les
mégapoles d’Istanbul et du Caire et les métropoles de Marseille et de Casablanca. Il
s’agit en effet d’aborder la ville en développement comme le lieu vers lequel
convergent et s’intensifient les flux, les connections, les échanges, et donc, le pouvoir.
Mediterraneo contaminato e meticciato

• In quanto scambio, contatto, circolazione il Mediterraneo è


inevitabilmente contaminazione.

• E’ un Mediterraneo contaminato, meticciato, quello descritto dalla


scrittrice e femminista algerina Wassyla Tamzali, nata nel 1941,
Premio ‘Mediterraneo cultura’ nel 2009.
Le motivazioni del Premio
• «Per la sua opera culturale che svolge una funzione di testimonianza della guerra di
liberazione algerina nelle dolorose vicende dei suoi protagonisti. Per aver saputo
esprimere, con il suo lavoro, le molteplici dimensioni e contraddizioni della riva Sud,
vittima protagonista sofferente dell'epoca coloniale e delle impensate derive post-
coloniali che attentano alle libertà dell'individuo ed ai suoi diritti, minando i principi
di libertà di cui la cultura euromediterranea è fiera protagonista e testimone. Per
aver dato voce ai soprusi di cui è vittima la donna in tutte le culture patriarcali e
sessiste del Mediterraneo».

• GUERRA D’ALGERIA: anni 1954-1962


Libro tradotto in italiano con il titolo Una
Wassyla Tamzali passione algerina (Filema, 2007)
Il libro
• E’ un racconto autobiografico, la storia di una donna nata in una
famiglia di notabili algerini.
• Il padre viene ucciso dal Fronte di Liberazione Nazionale nel 1954,
durante la Guerra d’Algeria; le proprietà della famiglia sono
nazionalizzate
• Ma Wassyla vive con entusiasmo le speranze, e le utopie che
accompagnano la costruzione di un nuovo paese.
• Fino a rendersi conto che quel nuovo paese aveva fatto piazza pulita
delle ricche stratificazioni culturali e sociali che erano state tratto
fondante dell’Algeria.
Scrive a p. 148-9 (sintetizzo e traduco)
• Cosa erano diventate le nostre città, città portuali aperte a tutti i venti,
come Algeri e Orano, e le città continentali? Nel passato avevano accolto i
rifugiati dalla Spagna, conservato nel loro seno i mercenari dell’Impero
ottomano e conservato gli ordinamenti francesi, senza dimenticare le
tradizioni ebraiche e, più tardi, europee. Queste città stratificate
mescolavano Roma antica e primo Cristianesimo, così come tutte le altre
storie del Mediterraneo. In queste città i popoli coabitavano, fosse pure a
prezzo di regole strette, ognuno nel proprio quartiere.
Fatema Mernissi (1940-2015)
Fez, anno 1940

• Lo scenario è Fez, dove l’autrice nasce e cresce, all’interno di un


harem, nel 1940. Le discussioni tra bambini, di Fatema con i
cugini sono interminabili.

• Una riguarda l’arrivo degli americani a Casablanca. Pp. 174-175


Predrag Matvejević
(Mostar, 1932 – Zagabria, 2017) Prima
ed.:
anno
1987
Un Mediterraneo poetico e visionario
• Il mediterraneo non è solo geografia. I suoi confini non sono definiti né nello
spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo:
sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali né nazionali.
[…]

• Anche nel Breviario il Mediterraneo è lo scenario in cui le diverse culture si


sono mischiate. E ognuna di loro ha lasciato la sua propria traccia.
Il Mediterraneo di Gabriele Salvatores

• Mediterraneo, film di Gabriele Salvatores (1991)


• Nel 1941, un gruppo di soldati italiani ha l’ordine di presidiare
un’isola nel Mar Egeo, per una missione durante la Campagna
italiana in Grecia.
• Che tipo di Mediterraneo racconta? Vi faccio vedere un breve
video e poi ne parliamo.
https://www.youtube.com/watch?v
=ydzOcE01Tgw

Potrebbero piacerti anche