Sei sulla pagina 1di 2

L’ETÀ ELLENISTICA

Dopo la morte di Alessandro Magno finisce l’età classica, nel 323, finisce l’età delle poleis, del
particolarismo. Età in cui il cittadino diventa suddito, regni ellenistici. Non ci sono più premesse per orazioni
deliberative e giudiziarie. Cambia anche la letteratura.
DROYSEN: conia la parola ellenismo, per il periodo dalla morte di Alessandro Magno fino all’annessione
romana dell’Egitto, quando augusto conquista Alessandria nel 30 a.C.
Il termine esisteva già e veniva usato per indicare l’uso della lingua greca, in un primo tempo la lingua
corretta rispetto ai dialetti.
Ηελλενισται indicavano gli ebrei che avevano adottato la lingua greca, una lingua utile per parlare tra loro e
con altri commercianti. Lingua che determina la cultura della gente del periodo, necessità di una lingua
comune per potersi capire. Κοινή διαλεκτος: una lingua più semplice in grado di parlare e essere capita
anche da persone non greche.
ALESSANDRO MAGNO: sogno di un impero universale che valorizzasse le culture individuali che si
sentivano all’interno di un’unica realtà. Sogno che si conclude nel 323 con la sua morte a Babilonia.
Gli storici continuano a scrivere della sua vita anche dopo la sua morte, ora in Grecia per dire mamma mia
dicono: Alessandro magno!
Gli storici dicono che alla morte Alessandro abbia dato il suo anello a Perdicca dicendo al più potente: το
κρατιστος. La moglie era una principessa della bactriana, che gli da un figlio che viene ucciso a 14 anni.
Alla sua morte a causa delle mire espansionistiche dei diadochi (nobili macedoni che gli erano stati vicini):
l’unità si infrange. A Tolomeo spetta l’Egitto. Iniziano 50 anni di guerre tra diadochi e i loro successori: gli
epigoni.
Il corpo di Alessandro viene intercettato da Tolemeo e portato ad Alessandria, il soma doveva diventare
sema: segno dell’importanza di Alessandria.
281 a.C.: battaglia di Curpedio che mette fine alle guerre. Suddivisione stabile dell’impero attraverso i regni
ellenistici. La cultura greca si arricchisce di tradizioni di luoghi diversi e si diffonde anche in luoghi
lontanissimi.
Regni ellenistici sono monarchie guidate da un re, amministrano il regno attraverso apparato burocratico:
funzionari, dignitari. Estensione territoriale notevole (tranne Pergamo). Nascono le città, poche ma grandi,
in cui c’è la vita culturale, la sede amministrativa del regno. All’interno c’è una minoranza greca che
appartiene alla schiera di dignitari e funzionari del sovrano.
Cambia il rapporto tra singolo e comunità/istituzione, non abbiamo più cittadini che possono prendere la
parola in assemblea, il cittadino non partecipa alla vita pubblica perché il sovrano decide per lui.

 Necessità di una lingua comune: Κοινή διαλεκτος, parlata in tutti i regni.


 Non ci sono più occasioni di cultura divulgata oralmente, l’unico modo per formare una cultura è
attraverso il libro che presenta generi letterari diversi per riscontrare i gusti di tutti, libri politici, di
svago, romani -> nascono nuove forme letterarie
 Ci sono centri di studi, biblioteche, frequentate da persone che sanno che avranno un ruolo
importante nella società, sono anche luoghi di conservazione del patrimonio
 Evergetismo dei sovrani, per mostrare che la loro attenzione era rivolta alla cura dei sudditi
Se la cultura diventa privata, gli autori possono però sperimentare generi letterari.
È il periodo in cui nasce la filologia, per conservare il patrimonio letterario greco. Biblioteche: luoghi in cui
vengono studiati i testi. Selezione del patrimonio.
Nella biblioteca di Alessandria si alternano direttori che rivoluzionano la letteratura greca, inizia anche il
lavoro di catalogazione, che introduce la necessità dell’inventario dei vari testi. Rotoli che venivano inseriti
negli scaffali e tutti potevano avvicinarsi ai testi.
Testi dei lirici, vengono stilati i canoni dagli alessandrini. Prendono vita gli apparati critici delle opere.

Potrebbero piacerti anche