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Se ho uno scopo o più, ho obbligatoriamente dei bisogni, soddisfatti dai beni economici e
non. I beni economici possono essere classificati in moltissimi modi, i base a:
- Da chi è svolta?
- A chi si rivolge?
Soggetto A svolge attività economica rivolgendosi verso soggetto B con scopi non solo
economici, ma anche di società umane (scuola, famiglia, università) di cui ognuno di noi fa
parte. L’economia aziendale, per questo, non è una disciplina prettamente economica.
L’attività economica si svolge negli istituti, dove è concentrata l’attività lavorativa. Un istituto
è una società umana che prende il carattere di istituzione, ed è orientato al raggiungimento
di scopi specifici attraverso regole di comportamento.
Le istituzioni sono principalmente di 4 classi: famiglia, stato, impresa e istituti non-profit. Le
istituzioni hanno regole che generalmente sono non-scritte. Questa collettività di persone è
detta istituto.
La famiglia è un istituto naturale, mentre gli istituti non naturali sono le organizzazioni.
Esistono moltissimi tipi di organizzazioni.
Bisogno: esigenza di un bene necessario agli scopi di vita. Esistono bisogni sociali, etici,
estetici e religiosi, e bisogni naturali.
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I bisogni naturali hanno componente biologica, sono universali e possono essere basilari
(come i bisogni dei bambini) e contingenti (legati al contesto dove ci troviamo); i bisogni
sociali hanno invece una componente spirituale e possono essere classificati in radicali
(giustizia, uguaglianza, etc.) e non radicali (appartenenza ed amicizia).
Esiste un’altra classificazione dei bisogni sia sociali che naturali: essenziali e voluttuari. I
bisogni essenziali sono soddisfatti prima di tutti i restanti, i voluttuari sono definiti da processi
di mode o processi imitativi e sono, ovviamente, secondari.
I bisogni sono dinamici, cioè cambiano in base alle caratteristiche del soggetto per via di
gusti e preferenze diverse.
Il fine della produzione è il soddisfacimento dei bisogni → conseguenze: produzione di beni
coerente con la richiesta di soddisfacimento dei bisogni.
Piramide dei bisogni di Maslow, 1954. Ancora molto attuale come classificazione.
La teoria economica si basa sulla conoscenza dei bisogni per prendere decisioni in termini di
produzioni e consumo.
Attività economica:
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Beni economici: sono la maggior parte della merce che conosciamo e sono scarsi rispetto
alle esigenze delle persone.
Beni non economici: detti anche beni liberi, sono liberamente disponibili (non scarsi) in
quantità e qualità per tutti, come l’ossigeno e il calore del sole.
CLASSIFICAZIONE:
Attività economica = insieme delle operazioni di produzione e consumo dei beni economici.
Esistono vari tipi di operazioni:
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B) organizzazione → ambito del management dell’impresa, la struttura e la modalità di
gestione lavorativa dell’impresa;
- materie prime
- immobili, impianti, macchinari, etc. → fattori funzionali, i macchinari usati, com’è fatta
l’azienda
- lavoro operativo, direttivo, di governo, etc → organizzazione e coordinamento
dell’impresa
- terra (agricoltura) → imprese agricole → la terra è una componente fondamentale
- beni pubblici → strade sul quale si sviluppa l’attività, come ad esempio il trasporto
- beni liberi → aria, luce del sole, vento, etc.
Esistono dei fattori di produzione primari, fondamentali per ogni impresa e che generano in
chi li apporta interessi economici primari: sono il lavoro (coloro che apportano il lavoro) e il
capitale risparmio (coloro che apportano il capitale risparmio).
Esistono i fattori di produzione a fecondità semplice (a singolo utilizzo nel ciclo
produttivo → uso del ferro per produrre un bene → il ferro dopo quest’uso finisce) o
ripetuta (impianti e immobili).
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Distinzione teorica fondamentale nell’economia aziendale tra la persona umana e l’homo
oeconomicus:
*cioè poter disporre di tutte le conoscenze di cui necessita per prendere decisioni.
**conoscenza limitata a cui tutti siamo sottoposti.
L’attività economica si realizza nella collettività, nei gruppi sociali → condividono valori, fini,
rapporti umani e possono essere gruppi formali o informali. Ognuno dei membri ha un ruolo,
e ognuno dei membri fa parte di più gruppi. Generalmente, un gruppo sociale va dalle 3 alle
7 persone. Qui, l’attività economica si realizza grazie alle attese che ogni membro porta sulle
spalle, dovute al proprio ruolo lavorativo all’interno del gruppo sociale.
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ECONOMIA AZIENDALE - PRIMO SEMESTRE 04/01
Ubaldo de Dominicis (1950): “Organizzazione di beni (persone e cose materiali) che svolge
una determinata attività umana, in vista di uno o più bisogni da soddisfare”. Il focus è
sull’attività umana, non sull’attività economica.
Fabio Besta (1922): “L’azienda è la somma di dei fenomeni o negozi (contratti). rapporti da
amministrare relativi ad un cumulo di capitali che formi un tutto a sé, di proprietà o di una
persona singola, o di una famiglia o di una qualsiasi altra unione, o anche di una distinta
classe di quei fenomeni, negozi o rapporti”.
Gino Zappa (1957): “Istituto atto a perdurare che per il soddisfacimento dei bisogni umani,
ordina e svolge in continua coordinazione la produzione, il procacciamento e il consumo
della ricchezza”.
Per Zappa, lo schema del sistema è presentato come base della vita aziendale (“teoria dei
sistemi aziendali”) in cui vi è unitarietà tra i diversi sistemi e approccio dinamico. Zappa
accentua la visione sistemica dell'azienda. Qui, il sistema è visto come un mobile complesso
ed un sistema dinamico nel quale si realizzano l’unità nella molteplicità, la permanenza nella
mutabilità. (Definizione di Pietro Onida, 1960). Si tratta di un sistema di forze economiche
che sviluppa, nell’ambiente di cui è parte complementare, un processo di produzione o di
consumo, o di produzione e consumo insieme, a favore del soggetto economico e degli
individui che vi operano, secondo la definizione di Aldo Amaduzzi, allievo di Zappa, del
1953. I fini dell’azienda sono la produzione e il consumo, che siano correlati o separati.
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Egidio Giannessi (1960): “L’azienda è un’unità elementare dell’ordine economico-generale,
dotata di vita propria e riflessa, costituita da un insieme di operazioni, promanante dalla
combinazione di particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed esterne, nel quale
i fenomeni della produzione, della distribuzione e del consumo vengono predisposti per il
conseguimento di un determinato equilibrio economico, a valere nel tempo, suscettibile di
offrire una remunerazione adeguata ai fattori utilizzati, e un compenso proporzionale ai
risultati raggiunti, al soggetto economico per conto del quale l’attività si svolge”.
Ciascuno di noi fa parte di più società umane di varia natura. Ogni società umana persegue
il bene comune dei suoi membri che è il prodotto della cooperazione, la quale agevola verso
il raggiungimento dei propri fini. Il bene comune è inteso come la cooperazione dei soggetti,
che agisce per soddisfare i fini dei soggetti. Carlo Masini, nel 1979, definì il bene comune
come il prodotto della cooperazione societaria che condiziona i singoli nella società: è un
bene funzionale per tutti, inteso come agevolatore dell’attività dei singoli membri; è costituito
dal complesso di beni che per natura loro hanno una funzione universale e un’attitudine per
tutti. Va inteso come bene dei singoli, fattore di agevolazione di ogni persona verso l’alto fine
della persona umana.
ISTITUTI:
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Caratteristiche: duraturo, dinamico, ordinato secondo leggi (fisiche, sociologiche,
economiche, etc.), unitario nei rapporti (agisce come unità), composto da elementi con fine
comune e autonomo.
Gli istituti (tutti!) svolgono attività economica di produzione e consumo → l’azione coordinata
in istituti che operano in contesti dinamici produce due fenomeni:
2. Risultato residuale: è successivo alla remunerazione, data sulla base dei patti
ex-ante. Si tratta di una somma di denaro che rimane nelle case dell’istituto dopo la
remunerazione completa dei singoli membri.
AZIENDE:
Qualsiasi istituto all’interno del quale si svolge un’attività economica → per azienda, si
intende più propriamente l’azione economica dell’istituto ed è diretta al soddisfacimento
dei bisogni. È l’insieme organizzato di persone e beni, che attraverso una serie coordinata di
operazioni mira al soddisfacimento dei bisogni umani. Zappa, nel 1927, la definì come
coordinazione economica in atto, cioè in movimento. L’azienda ha le caratteristiche degli
istituti descritti in precedenza. Svolgendo attività economica, parliamo di consumo e di
produzione.
L’economia aziendale si occupa dell’attività economica svolta dai quattro istituti principali:
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- aziende non-profit; qui, l’attività economica è peculiare ed è composta.
- I fini immediati;
- La struttura, in termini di assetto istituzionale, di combinazioni produttive, di
personale, tecnico, organizzativo e di patrimonio.
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