La strategia difensiva
La riuscita del processo era quasi certa poiché Archia contava su molti appoggi, ma il suo difensore aveva il
compito di risultare comunque convincente.
Utilizzo un’impostazione inconsueta: trattò la causa vera in modo rapido e scotato, come se fosse ovvio che
Archia avesse il diritto legale della cittadinanza.
Nel suo discorso elogiò invece i meriti culturali del suo cliente: per la debolezza della posizione di Archia,
Cicerone sensibilizza i giudici sull’equitas allontanandoli dal vero e proprio ius, doveva avere la cittadinanza
soprattutto per le sue doti di poeta (argumentatio extra causa).
Cierone dichiara nel processo che la sua stessa formazione era stata in parte influenzata dal poeta, forse
aveva conosciuto Archia a casa di Crasso.
Durante la difesa Cicerone si dilunga anche ad elogiare sé stesso mostrando tutta la propria auctoritas
un maiores.
12. Cicerone di che trova diletto in Archia poiché gli dà modo di riposare l’animo con la sua poesia. La
cultura è utile anche per coltivare la qualità dell’attivtà oratoria, inoltre è piacevole. Cicerone è dedito a
questi studi, a differenza di molti altri che ne hanno parlato in lettere private, non rendendoli utili alla
comunità.
13. mentre nella vita si dedica altri si dedicano ad affari e banchetti, lui si dedica agli studi con i quali può
difendere anche gli amici.
14. Nella vita si deve fare di tutto per perseguire la gloria e l’onore. Nei libri che legge, di scrittori greci e
latini, ci sono tantissime immagini che Cicerone si pone davanti per governare lo stato e modellare l’animo
e la mente, sul modello di quegli antichi uomini.
15. si sono molte persone di animo e virtù eccellenti che non si sono servite dello studio, ma solo della
natura. Ma secondo Cicerone ad una natura straordinaria ed egregia va affiancata una disciplina metodica
per creare qualcosa di straordinario e unico.
16. Cicerone cita Scipione l’Africano che si circondò di greci come Polibio, cita Gaio Lelio, amico
dell’Emiliano, Lucio Furio e Catone.
Cicerone afferma che se anche gli studi non servissero “a niente” sarebbero l’attivtà più bella.
17. chi non si accosta né apprezza questi studi, dovrebbe almeno ammirarli (Roscio).
18. elogia Archia che è in grado di improvvisare versi splendidi e quelli già messi per iscritto arrivano alla
gloria degli scrittori antichi.
Lo studio di tutte le altre discipline è fatto di una dottrina generale, su un’abilità tecnica; il poeta si vale di
un talento naturale, mossa dalla potenza della sua mente, Ennio infatti chiama sacri i poeti poiché un dono
divino.
19. era giusto dare la cittadinanza ad Archia poiché era ben voluto e portava onore alla città, che sarebbe
diventata patria del poeta. Archia inoltre si è speso per raccontare la gloria e la fama del popolo romano.
20. nessuno è così nemico delle Muse da non affidare il racconto delle proprie gesta ad un poeta, come
fecero Temistocle e Mario.
21. grazie ai poeti è stata celebrata la guerra mitridatica e le sue grandi vittorie.
22. Ennio aveva elogiato l’Africano, Marcello, Massimo, Fulvio, ma insieme a questi anche e soprattuto il
nome del popolo romano. Come lui venne accolto a Roma così Archia deve essere accolto.
23. bisogna espandere i confini latini non solo a livello militare, ma anche culturale, così come si faceva con
i versi greci.
24. anche Achille doveva la sua gloria al poeta Omero e insieme a lui anche Gneo Pompeo, che si servì di
Teofane di Mitilene.
25. ad Archia deve essere data la cittadinanza romana, in quanto anche Silla diede ad un poeta di scarso
livello dei beni per non scrivere più.
26. Metello era talmente desideroso di mettere per iscritto le proprie imprese che le avrebbe fatte scrivere
anche a poeti di Cordova. Anche i filosofi desiderano che circoli il loro nome.
27. Cicerone ritiene che i giudici non debbano esitare nella difesa del poeta.
28. Archia si è mosso per scrivere le opere compiute dall’oratore durante il suo consolato.
29. È importante dare la cittadinanza al poeta, poiché è proprio grazie alla poesia che il nome di coloro che
vengono celebrati perduri nel tempo.
30. Molti uomini hanni preferito lasciato il ricordo delle loro imprese attraverso statue e ritratti. Secondo
Cicerone il popolo romano deve utilizzare la poesia e la letteratura. Cicerone dichiara che mentre compiva
le sue grandi azioni immaginava già di spargerle nel mondo a sempiterna memoria.
31. Cicerone si appella ai giudici, si appresta a concludere l’orazione chidendo che vegna concessa la
cittadinanza ad Archia che ha sempre lodato il popolo romano.
32. Cicerone conclude l’orazione sperando di aver raggiunto il consenso dei giudici e chiedendo se questo
nuovo tipo di orazione, in cui mostra il talento intellettuale del suo cliente, sia stato apprezzato.