Nel '35 Henderson è costretto a sciogliere la sua orchestra, dopo un periodo di scarso lavoro e
indisciplinatezza dei componenti. Egli dunque vende i propri arrangiamenti all'orchestra di
Goodman: ascoltando gli stessi brani eseguiti dalle orchestre (bianca vs. nera) si sente la differenza.
Goodman fu attivo nella battaglia contro la segregazione, per primo si presenta in pubblico con
small group di afroamericani dal numero limitato di elementi; spesso anche durante gli spettacoli
dell'orchestra bianca vi sono degli spazi per queste small band. Dal '33 protagonisti di queste band
furono Gene Krupa (bianco), Teddy Wilson (nero) e Lionel Hampton (nero, vibrf.). Il magnate
Hammond costringe all'ingresso nel gruppo di Charlie Christian dal '39 al '41, il quale impone la
chitarra nel jazz del '900; dopo la morte di questi, nel '42, finisce anche l'epoca d'oro di Goodman.
-Glenn Miller
Dal '38 si impone all'attenzione del pubblico l'orchestra del trombonista Glenn Miller, arrivata per
ultima ma impostasi in poco tempo grazie ad un repertorio smaliziato e facile. Arruolatosi in guerra
nel '42, diventa capo dell'orchestra militare della Army Air Force Band, assegnata
all'intrattenimento delle truppe inglesi e ammirata anche dalle orchestre naziste. Egli muore
improvvisamente nel '44, in volo tra manica e Parigi, forse vittima di fuoco amico inglese.
-Orchestra di Jimmie Lunceford
Altra orchestra importante è quella di Lunceford, proveniente dal Mississippi. La band ha disciplina
ferrea, componenti con divise e leggii personalizzati, coreografie per i trombonisti con la culisse,
prove continue anche a sezioni separate, tre arrangiatori che lavorano in team. Il migliore tra questi
è Sy Oliver, il quale impone un ironico accompagnamento in due e prende temi molto vecchi e
anche lontani dall'800, con una geniale trovata umoristica.
-Orchestra di Earl Hines
Altra orchestra fu quella di Hines, attiva dal '32 al '44, senza alcun carattere distintivo, creata
unicamente per contornare il pianoforte, unica star.
-Count Basie Orchestra
Dopo la morte di Moten, la direzione passa nelle mani di Count Basie, il quale stringe a New York
un contratto svantaggioso con La Decca Records; a New York la band inizialmente non riceve un
accoglienza calorosa, è di tutti neri, molto sciatta e poco intonata. Sotto la guida di Harmond si da
una sistemata ed emergono le qualità che la contraddistinguono, una ritmica di alto livello e un
repertorio basato su riff su armonie elementari, con due tenori opposti, L.Young e Hershel Evans.
I loro pezzi a riff non hanno nulla di scritto, vi sono soltanto alcuni punti fermi concordati a voce;
Basie piazza solo accenti ritmici.
Ellington
Duke diverge dalla corrente dello swing, dal '31 al '40 se ne allontana sempre più, fino ad uscirne.
Per lui il ritmo è meno importante di timbro, composizione e tessitura.
“Blue Feeling” ('34) testimonia tutta la sua attenzione al timbro applicato alle varie sezioni
dell'orchestra. Nel '33 la sua orchestra effettua una tournée in Inghilterra, dove trova un pubblico
competente di compositori accademici che ne apprezzano l'opera. Dopo la morte di sua madre nel
'35 viene alla luce “Reminiscing in Tempo”, opera di 12 minuti in cui da fondo a tutte le risorse
della sua orchestra, permeato di una logica circolare come nelle musiche afro-ispaniche. Il brano
viene del tutto disprezzato, cosa che ferisce Duke. Dal '35 dunque ritorna alla lunghezza dei 3
minuti, affidandosi all'agente Irving Mills, il quale gestisce una casa discografica per la quale il
duca incide, obbligandolo a smembrare l'orchestra in organici ridotti per aumentare le registrazioni
e i guadagni. Duke sottostà a questa logica commerciale per sostenere economicamente l'orchestra.