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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

"A. GEMELLI"-ROMA

Scuola Diretta a Fini Speciali per Tecnici Cosmetici


Anno Accademico 1998-99

TESI DI DIPLOMA

ASPETTI DERMATOTOSSICOLOGICI DEI


PRODOTTI PER CAPELLI parte2

Relatore Correlatore
Prof. P. Amerio Prof. L. Celleno

Candidato
Graziano Oliva
matricola n. 237564
SOMMARIO

INTRODUZIONE 6

Capitolo 1

DERMATOTOSSICOLOGIA DEL PRODOTTO COSMETICOERRORE. IL SEGNAL

1.1 Sviluppo della produzione di un prodotto cosmetico: ricerca


della sicurezza MostraTesto non
1.2 Sicurezza d'uso dei prodotti per capelli MostraTesto non
1.3 Penetrazione e tossicità del prodotto cosmetico MostraTesto non
1.4 Considerazioni sulla sicurezza d'uso del cosmetico MostraTesto non
1.5 Reazioni avverse ai prodotti cosmetici per capelli MostraTesto non
1.6 Rilevazione degli effetti indesiderati da prodotti cosmetici MostraTesto non

Capitolo 2

IL MERCATO DEI PRODOTTI PER CAPELLI IN ITALIA 7

3
Capitolo 3

ELENCO DEI PRINCIPALI PRODOTTI PER CAPELLI E


CUOIO CAPELLUTO 13

3.1 Shampoo 13
3.2 Condizionanti (Balsami) 15
3.3 Prodotti Per L'acconciatura (Gommine, Brillantine, Gel,
Lozioni Fissanti, Mousses, Lacche) 16
3.4 Prodotti Per La Colorazione 18
3.5 Prodotti Per La Decolorazione 20
3.6 Prodotti Per La Forma Permanente 21
3.7 Lozioni Capillari 23

Capitolo 4
PRINCIPI GENERALI DI ASSORBIMENTO PERCUTANEO 25

4.1 Fattori influenzanti l'assorbimento percutaneo 31


4.2 Fattori biologici 32
4.3 Proprietà chimico-fisiche delle sostanze 41
4.4 Condizioni operative 43

Capitolo 5

PRODOTTI COSMETICI PER CAPELLI: PROBLEMATICHE


CONNESSE AL LORO USOERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

4
5.1 Shampoo 87
5.2 Condizionatori (balsami) e ristrutturanti per capelli 92
5.3 Spray per capelli 94
5.4 Tonici per capelli 96
5.5 Brillantine e gel 99
5.6 Prodotti per la forma permanente e per la stiratura dei
capelli 101
5.7 Decoloranti 105
5.8 Coloranti per capelli 108
5.9 Tinture permanenti: aspetti tossicologici 116
5.10 Effetti indesiderati dall'uso di cosmetici per capelli nei
parrucchieri 120

CONCLUSIONI 124

BIBLIOGRAFIA 126

5
INTRODUZIONE

6
Capitolo 2
IL MERCATO DEI PRODOTTI PER CAPELLI IN ITALIA

Il mercato cosmetico nazionale, al quinto posto

nella classifica mondiale dei consumi dopo quello

americano, giapponese, tedesco e francese, ha fatto

registrare nel 1997 un fatturato di 11.638 miliardi

di lire, con una crescita rispetto al 1996 del 5,7%;

questi consumi rappresentano il 2% di tutti i

consumi non alimentari, con una spesa pro-capite di

circa 200.000 lire, numeri che confermano la grande

diffusione del prodotto cosmetico e dell'importanza

del suo ruolo per l'uomo del nostro tempo, così

attento alla cura del proprio corpo e della propria

immagine nei rapporti sociali e nella sfera

personale. Gli incrementi di consumo più rilevanti

si sono registrati nel gruppo dei prodotti per

l'igiene del corpo (7,8%) e in quello dei prodotti

per capelli (7,1%): quest'ultimo in particolare

costituisce la fetta più grande della torta dei

consumi dell'intero settore (18%). Nella figura 2

pubblicata a pag. 47 sono illustrati i dati di

7
consumo dei singoli gruppi di prodotti cosmetici,

espressi in miliardi (iva inclusa), con le

variazioni percentuali rispetto all'anno precedente,

mentre nella figura 3 di pag. 48 il grafico ci

indica la composizione percentuale del mercato,

nella quale spicca il 18% della quota detenuta dai

prodotti per capelli e cuoio capelluto, il cui

consumo é possibile osservare maggiormente nel

dettaglio, analizzando i dati di vendita specifici

mostrati nella tabella 7, visibile a pag. 49. Il

prodotto più venduto risulta lo shampoo, seguito dai

coloranti e spume colorate, ma il dato più

interessante è l'incremento di consumo fatto

registrare dalle lozioni e fiale d'urto, con un +

50% rispetto al '96. Lacche, fissatori e mousse

strutturanti sono in calo, mentre i mascara per

capelli non consentono dei confronti con l'anno

precedente poiché si tratta di un prodotto

commercializzato nel '97.

8
7,1
Capelli e cuoio capelluto
1774
4,7
Prodotti per il viso 1354
6,6
Prodotti per il corpo 1412
1,5
Prodotti per trucco
470
21,4
Cofanetti trucco
34
9,3
Prodotti per gli occhi
294
14,8
Prodotti per le labbra
419
19
Prodotti per le mani
194
7,8
Prodotti igiene corpo
1237 Consumi in MLD, IVA incl.
4,2 Differenze % 97-96
Prodotti igiene bocca
796
2,7
Prodotti dermoigienici bambini
49
5,9
Prodotti linea maschile
446
2,4
Profumeria alcolica 1078
5,3
Confezioni regalo donna
60
12,2
Igiene intima femminile
221 5,7
Altri canali 1800
11638
5,7
Totale settore

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

9
Figura 2-Consumi dei prodotti per categorie e variazioni
percentuali rispetto all'anno precedente (dati Unipro)

10
Capelli e cuoio capelluto

Prodotti per il viso

Prodotti per il corpo

Prodotti per trucco

0,6%
11,0% 2,2% Cofanetti trucco
18,0%
4,5%
0,5%
Prodotti per gli occhi
8,1%
13,8%
Prodotti per le labbra

Prodotti per le mani

Prodotti igiene corpo


12,6%

2,0% 14,4%
4,3% 3,0% Prodotti igiene bocca
0,3% 4,8%

Prodotti dermoigienici bambini

Prodotti linea maschile

Profumeria alcolica

Confezioni regalo donna

Igiene intima femminile

Figura 3-Composizione del mercato dei prodotti cosmetici


1997 (dati Unipro)

11
Consumi a prezzi al pubblico, IVA inclusa, dati in MLD

PRODOTTO FARMACIA PROFUMERIA ALTRI TOTALE % 97/96


CANALI
Shampoo 108 32 560 700 7,4

Gommine, brillantine,gel 0,0 14 123 137 5,4

Lozioni e fiale d'urto 53 6 13 72 50

Coloranti e spume colorate 11 90 260 361 11,1

Lacche 1 17 209 227 -5,4

Doposhampoos e balsami 5 22 130 157 4

Fissatori 0,0 2 12 14 -6,7

Mousse strutturanti 0,0 7 82 89 -6,3

Mascara per capelli 0,0 12 5 17 -

Totale canali 178 202 1394 1774 7,1

Tabella 7-Consumi dei prodotti per capelli in relazione


ai canali di distribuzione (dati Unipro)

12
Capitolo 3
ELENCO DEI PRINCIPALI PRODOTTI PER CAPELLI E CUOIO
CAPELLUTO

3.1 Shampoo

Formulazione a base di tensioattivi destinata a

svolgere azione detergente nei riguardi del cuoio

capelluto e dei capelli, in modo da rinnovare il

grasso superficiale che ivi si deposita,

allontanando lo sporco di natura esogena ed

endogena. Può essere additivata di varie sostanze

funzionali e svolgere quindi attività supplementari

a quella detergente (antiforfora, condizionante

etc.), oppure, in virtù delle sue caratteristiche

formulative, essere destinato alla detersione di

capelli e cuoi capelluti in particolari condizioni

(grassi, secchi, capelli deteriorati da trattamento

chimico etc.). E' un prodotto da risciacquo ed il

tempo di contatto con cute e capelli è piuttosto

breve (qualche minuto).La composizione standard di

uno shampoo é illustrata nella seguente tabella(1):

13
Componente %
Acqua 50-70
Tensioattivo anionico 7-15
Tensioattivo anfotero 3-5
Tensioattivo non ionico 3-5
tensioattivo cationico (condizionatore) 2
Addensanti 0,5-1
Additivi(chiarificanti,perlanti,opacizzanti) 1-5
Conservanti 0,2
Coloranti 0,005
Profumo 0,5

14
3.2 Condizionanti (Balsami)

Prodotti dopo-shampoo a pH acido, in genere sotto

forma di emulsione, aventi lo scopo di conferire

lucentezza e pettinabilità al capello, tramite

l'impiego di corpi grassi , proteolisati, resine,

polimeri cationico-simili, sali ammonici quaternari,

siliconi. Il loro impiego ne prevede la

distribuzione prevalentemente sui capelli, per cui

il contatto con il cuoio capelluto é da ritenersi

accidentale, ed il risciacquo dopo un brevissimo

tempo di posa. Una tipica formula di un

condizionatore é la seguente(1):

Componenti %
Acqua 90-93
Agenti condizionanti (tensioattivi cationici) 2-5
Lipidi 2
Addensanti 0,5
Profumo 0,2
Colorante 0,05

15
3.3 Prodotti Per L'acconciatura (Gommine, Brillantine, Gel, Lozioni Fissanti,
Mousses, Lacche)

Sono formulazioni presenti sul mercato nelle più

svariate forme fisiche ed alle quali è richiesta la

tenuta della piega e/o la sua più facile

realizzazione. Agiscono depositandosi sulla cuticola

del capello formando una guaina più o meno

flessibile, in dipendenza del grado di fissaggio e

del tipo di acconciatura desiderati, ottenendo

contemporaneamente un ispessimento dei capelli, una

diminuzione della loro permeabilità ed una

temporanea riparazione delle tegole cheratiniche del

fusto danneggiate: il tutto si traduce in una

riduzione della sensibilità del capello all'umidità

esterna, riduzione che contribuisce alla durata

della piega. I principi attivi utilizzati in queste

formulazioni sono polimeri o miscele di polimeri

anionici, cationici e non ionici, plasticizzanti

per i polimeri (derivati della lanolina e del

silicone, poliglicoli). Molti di questi prodotti

vanno applicati sul capello bagnato prima

16
dell'asciugatura senza essere risciacquati, mentre

altri (per es. le lacche) si utilizzano ad

acconciatura terminata.

Una formulazione classica di un prodotto aerosol per

capelli é illustrata nella seguente tabella(1):

Componenti %
Polimeri filmogeni 1-5
Plasticizzanti per polimeri 0,1-0,5
Solvente 30-40
Propellente 35-60

quella di un gel per capelli é (1):

Componenti %
Polimeri filmogeni 4-5
Modificatori reologici 1
Alcool 1-30
Conservante 0,1-1
Profumo 0,1-0,5
Acqua q.b.100

17
3.4 Prodotti Per La Colorazione

Sono formulazioni utilizzate per cambiare la

colorazione naturale dei capelli e/o per colorare i

capelli che appaiono bianchi per interruzione della

formazione dei pigmenti naturali. Si classificano in

coloranti temporanei, presenti sul mercato in forma

di gel, lozioni o mousse, donano una colorazione

eliminabile con un semplice risciacquo e vengono

applicati sul capello già deterso , pronto per

l'asciugatura; in coloranti semipermanenti,

prevalentemente in forma gelatinosa; in coloranti

permanenti, il cui risultato é più duraturo e più

soddisfacente dal punto di vista tecnico,

disponibili in forma gelatinosa o in emulsione. Per

questi due ultimi tipi di coloranti è prevista

un'applicazione sul cuoio capelluto e sui capelli

seguita da un tempo di posa e dal risciacquo

necessario per l'allontanamento del colorante

residuo. Inoltre i coloranti permanenti al momento

dell'applicazione vengono addizionati di una

18
soluzione ossidante (in genere perossido di idrogeno

a 20-30 volumi).

Una classica formulazione di un colorante

semipermanente é la seguente:

Componenti %
Acqua 70
Tensioattivo Anionico 10
Modificatore Reologico 1
Conservanti 0,2
Coloranti Semipermanenti 1-3

mentre quella di un colorante permanente è:

Componenti %
Acqua 70
Tensioattivo anionico 10
Modificatore reologico 1
Coloranti intermedi 0,5-4
Antiossidanti 1
Ammoniaca 1

Un ossidante è invece formulato secondo questo

schema di base:

Componenti %
Acqua 85
Tensioattivo non ionico 2
Lipidi 5
Perossido di idrogeno 3-5
Stabilizzatori e correttori di pH 1-2

19
3.5 Prodotti Per La Decolorazione

Per ottenere elevate schiariture del capello è

necessario ricorrere a queste formulazioni a base di

persolfati alcalini, i quali hanno la capacità di

potenziare l'azione della soluzione ossidante, alla

quale vengono miscelati al momento dell'uso i

decoloranti in forma di emulsione, di polveri o di

olio. Permangono a contatto con il cuoio capelluto

ed i capelli per circa 30'-45', per poi essere

allontanati con il risciacquo.

Una polvere decolorante classica presenta la

seguente composizione:

Componenti %
Persolfati alcalini 20
Carbonato di magnesio 75
Tensioattivo anionico 5

20
3.6 Prodotti Per La Forma Permanente

Formulazioni destinate a modificare in modo

permanente la forma del capello, tramite l'impiego

di agenti riducenti che sono in grado di agire sui

legami disolfurici modificandone la disposizione. I

prodotti per l'ondulazione permanente (le cosiddette

"permanenti") sono prevalentemente disponibili in

forma di lozioni, mentre quelli la cui finalità è di

determinare una diminuzione del grado di

arricciatura del capello, con conseguente passaggio

da una forma ondulata ad una forma liscia, sono

disponibili sotto forma di emulsione (creme

stiranti); alla loro applicazione fa seguito una

neutralizzazione con agenti ossidanti (perossido di

idrogeno).

Nella seguente tabella è indicata una tipica

formulazione di una lozione ondulante:

21
Componenti %
Acqua 90
Acido tioglicolico o derivati 5-11
Agenti opacizzanti 1
Coloranti 0,05
Profumo 0,1
Ammoniaca q.b. a pH
8,5

una crema stirante è invece formulata nel seguente

modo:

Componenti %
Acqua 50-80
Acido tioglicolico o derivati 5-10
Lipidi 10-20
Agenti emulsionanti 2-5
Profumo 0,1
Ammoniaca q.b. a pH
8,5

22
3.7 Lozioni Capillari

Sotto questa definizione si nascondono prodotti

mirati al trattamento di anomalie del cuoio

capelluto, come seborrea e forfora, ma soprattutto

si identificano quelli che negli USA vengono

chiamati "Hair Growth Promoters", ossia prodotti

stimolanti la ricrescita dei capelli, e nonostante

rappresentino più una speranza per i tendenti alla

calvizie che una soluzione reale al problema,

l'incremento delle vendite del 50% fatto registrare

in Italia nel '97 rispetto al '96 é espressione

lampante della diffusione di questi prodotti.

Numerose e varie sono le sostanze in essi

rappresentate, come rubefacenti, quali stimolanti

della circolazione periferica che conduce alla

ricrescita dei capelli (capsico, arnica, etil e

metil nicotinato); come esfolianti-riepitelizzanti

(allantoina, resorcinolo, acido salicilico); come

condizionanti (lanolina e derivati, amminoacidi,

vitamine)(1,29), solubilizzate per lo più in veicolo

idro-alcolico. Per alcuni di essi non è previsto

23
risciacquo dopo l'applicazione, che prevede la

distribuzione del prodotto sui capelli ed anche sul

cuoio capelluto.

Indichiamo di seguito una classica formulazione di

una lozione capillare(1):

Componenti %
Solventi 20
Principi attivi 1-2
Coloranti 0-0,02
Profumo 0,1
Acqua 70

24
Capitolo 4
PRINCIPI GENERALI DI ASSORBIMENTO PERCUTANEO

La cute umana, con le sue strutture ed i suoi

annessi, rappresenta la barriera fra l'individuo e

l'ambiente esterno; é un complesso organo che svolge

determinate funzioni, le quali possono essere

perturbate da applicazioni topiche di sostanze

esogene di derivazione animale, vegetale, minerale o

di sintesi, essendo capace di interagire con esse e

di determinarne l'assorbimento e la conseguente

attività sistemica, assorbimento che risulta

influenzato da una serie di fattori inerenti sia le

condizioni e le caratteristiche della cute, sia le

modalità operative (forma fisica e ingredienti del

prodotto topico, tempo di permanenza etc.), ed il

cui studio è oggetto di rinnovato interesse da parte

della cosmetologia e della farmacologia per i

vantaggi che ne derivano nelle applicazioni topiche

e/o per le terapie sistemiche.

I temi dell' assorbimento percutaneo e dei

meccanismi di penetrazione delle sostanze esogene

25
costituiscono da tempo oggetto di studi teorici e

lavori sperimentali, all'interno dei quali é sorta

la difficoltà di stabilire una terminologia

appropriata per definire il processo di penetrazione

percutanea nella sua complessità e totalità: infatti

nessuno dei termini comunemente usati é del tutto

soddisfacente , in quanto "permeabilità"

indicherebbe un processo di trasferimento fisico,

"assorbimento" invece una attività cellulare, e

"penetrazione" esprimerebbe la capacità della

sostanza in virtù delle sue proprietà intrinseche di

superare una barriera sia morta che vivente(4).

Nello studio del processo di passaggio dei farmaci

nella pelle, alcuni autori hanno comunemente assunto

la seguente terminologia:

- adsorbimento: adesione sulla superficie cutanea

della sostanza tramite forze fisiche;

- cessione o rilascio: processo di migrazione

attraverso il quale il farmaco, contenuto in un

veicolo applicato sulla pelle, passa dall'eccipiente

alla superficie epidermica;

26
- penetrazione: é il processo con cui una sostanza

entra in uno strato della pelle;

- permeazione o diffusione: indica la migrazione

della sostanza penetrata verso uno o più strati

interni della cute;

- resorpzione: sta a significare l'avvenuto

passaggio nei vasi sanguigni e linfatici della pelle

di una sostanza;

- assorbimento: questo termine costituirebbe la

somma di tutti i precedenti processi(4,16).

Il processo di assorbimento appena descritto può

essere rappresentato in uno schema così come

riportato nella figura n. 4, a pag. 66.

27
Figura A-Tappe dell' assorbimento percutaneo delle
sostanze (rif. bibl. n. 16, modificato)

28
Possiamo a questo punto descrivere le tappe del

viaggio del farmaco (o di una generica sostanza)

all'interno della pelle in ordine sequenziale:

1) cessione del farmaco dal veicolo alla superficie

dello strato corneo;

2) prima fase di penetrazione nello strato corneo;

3) seconda fase di penetrazione (diffusione

transepidermica o transfollicolare): il farmaco

penetra gli strati interni della cute;

4) terza fase di penetrazione: passaggio della

sostanza nel derma attraverso la giunzione dermo-

epidermica ;

5) passaggio della sostanza nella circolazione

sistemica attraverso il microcircolo cutaneo (4).

La penetrazione attraverso lo strato corneo è una

fase del processo che controlla e limita la velocità

di penetrazione della sostanza, essendo più lenta

delle successive, in quanto gli altri strati

dell'epidermide ed il derma sono costituiti da

cellule metabolicamente attive e ricche di acqua,

caratteristiche opposte a quelle del corneo,

29
prevalentemente lipofilo ed inattivo

metabolicamente(16).

L'assorbimento percutaneo è regolato dalla Legge di

Fick, espressa dalla seguente equazione(2):

dQ /dt = (D*Kp*C)/h

dove:

dQ/dt rappresenta la quantità di sostanza

assorbita per unità di superficie

in un tempo infinitesimale;

D è il coefficiente di diffusione

attraverso lo strato corneo;

Kp è il coefficiente di ripartizione

tra cute e veicolo;

C rappresenta la concentrazione della

sostanza nel veicolo;

h rappresenta lo spessore della cute.

30
I parametri che regolano questa legge subiscono

l'influenza di una serie di fattori di varia natura,

alcuni favorenti, altri ostacolanti l' assorbimento.

4.1 Fattori influenzanti l'assorbimento percutaneo

La funzione barriera, esplicata al fine di

salvaguardare l'organismo dalla penetrazione di

agenti esterni (ma anche di impedire la fuoriuscita

di sostanze endogene), può essere considerata,

nell'ottica del suo ruolo protettivo, come la più

rappresentativa dell'organo pelle fra le funzioni da

esso esercitate. Si tratta però di una barriera

selettiva e non assoluta, alla quale è connessa la

capacità di assorbire determinate sostanze

topicamente applicate.

Il possibile superamento della barriera cutanea è

dipendente da una serie di fattori classificati nel

seguente modo:

- fattori biologici:

a) integrità della cute;

b) stato nutrizionale;

31
c) età dell'individuo;

d) idratazione cutanea;

e) flusso sanguigno cutaneo;

f) metabolismo cutaneo;

g) caratteristiche biochimiche della cute;

- proprietà fisico-chimiche delle sostanze:

a) liposolubilità e idrosolubilità delle sostanze;

b) solubilità della sostanza all'interno del

veicolo;

c) peso molecolare;

- condizioni operative:

a) uso di occlusioni;

b) temperatura;

c) sito corporeo di applicazione.

4.2 Fattori biologici

L'integrità della cute, ed in particolare dello

strato corneo, si è rivelata determinante affinché

essa espleti adeguatamente la sua funzione barriera,

come evidenziato da studi su cute privata dello

strato corneo per rimozione tramite stripping, nella

32
quale la penetrazione di sostanze risultava

decisamente aumentata(7), mentre la digestione con

tripsina delle cellule appartenenti alla cosiddetta

epidermide vitale non ha avuto effetto rilevante

sulla permeabilità(4). Lo strato corneo è costituito

da cellule cheratiniche appiattite e cementate fra

loro da un doppio strato lipidico ed è capace di

opporsi al passaggio di numerose sostanze le quali,

per penetrare, dovranno possedere determinate

caratteristiche che in seguito esporremo.

L'integrità e lo spessore dello strato corneo e, di

conseguenza, la penetrazione delle sostanze possono

essere alterati da condizioni patologiche: infatti

le pelli colpite da disturbi proliferativi come la

psoriasi denunciano un aumento della

penetrazione(4,7), mentre condizioni come l'eczema,

dove si manifesta un ispessimento della cute senza

paracheratosi, la diminuiscono a causa

dell'aumentato spessore da attraversare(7). È

inoltre importante considerare che molte sostanze,

poste a contatto con la cute, possono lederne

l'integrità secondo le loro caratteristiche fisico-

33
chimiche, influenzandone il pH, parametro rilevante

per la funzione barriera, generalmente compreso tra

valori di 4 e 6, valori che possono alterarsi in

conseguenza dell'uso di saponi, detergenti, prodotti

cosmetici(12); inducendo modificazioni dello strato

corneo, con conseguente variazione della

permeabilità, ad opera di solventi come il

dimetilsulfossido, in grado di privare il corneo

dell'acqua legata, o di solventi più volatili ed a

minor peso molecolare, come l'acetone, l'etere,

l'esano ed altri solventi comuni, capaci di

delipidizzare lo strato corneo rendendolo più

facilmente penetrabile(4); acidi ed alcali agiscono

invece da denaturanti proteici, danneggiando le

fibre cheratiniche e solubilizzando i lipidi intra

ed intercellulari, mentre la maggior parte dei

tensioattivi anionici, sostanze di primario

interesse cosmetologico, causano un rigonfiamento

dello strato corneo(4,5), così come cosmetici

caratterizzati da pH decisamente alcalino quali

tinture per capelli, liquidi per permanenti,

decoloranti.

34
La funzione barriera della cute è altresì dipendente

dal possesso di determinati requisiti nutrizionali,

in quanto un'alimentazione carente in nutrienti

fondamentali per il mantenimento del suo equilibrio

fisico , biochimico e strutturale può determinare

l'instaurarsi di anomalie che possono degenerare in

patologie a carico della cute, minandone l'integrità

ed influenzando l'assorbimento percutaneo. Una dieta

povera di acidi grassi insaturi è causa di uno stato

di secchezza cutanea che in seguito può evolvere in

una vera e propria condizione patologica

caratterizzata da lesioni eczematose(6); in

particolare la carenza di acido linolenico determina

una dermatite maculopatosa emorragica a livello del

viso, mentre il cuoio capelluto presenta una

follicolite emorragica(8). Più in generale, la

carenza di acidi grassi polinsaturi influisce

sull'assorbimento percutaneo delle sostanze in

quanto determina(8):

- aumento della TEWL, a causa del diminuito

contributo della componente lipidica all'effetto

35
barriera dell'epidermide, per il quale gli AGP sono

fondamentali;

- aumento dell'indice mitotico dei cheratinociti,

che conduce all'ipercheratosi;

- ipertrofia delle ghiandole sebacee, con aumento

della viscosità del sebo e ipercheratinizzazione del

canale pilo-sebaceo.

Alterazioni delle strutture cutanee possono essere

indotte da un'alimentazione povera in vitamina A,

che provoca cheratinizzazione, essiccazione e

desquamazione dell' epidermide; in vitamine D2 e D3,

responsabili dell'accelerazione dello sviluppo dei

processi metabolici; in vitamina B2, che causa

cheilite, glossite, dermatite seborroica, cheratite

e desquamazione della cute(9); in vitamina B6,

determinante atrofia dell'epidermide, dei follicoli

piliferi e delle ghiandole sebacee, con

ipercheratosi(4). Consideriamo infine l'importanza

della vitamina C e di minerali come manganese, rame

zinco e silicio nella formazione di fibre

collageniche(10).

36
Anche l'età del soggetto sottoposto ad applicazioni

topiche delle sostanze è un fattore condizionante

l'assorbimento: nell'uso di steroidi topici per il

trattamento di dermatiti infiammatorie, si è

osservato che la pelle del bambino è decisamente più

permeabile di quella dell'adulto, mentre la cute

dell'anziano è caratterizzata da bassa

permeabilità(4).

L'idratazione cutanea è uno dei fattori maggiormente

influenzanti il grado e la quota di assorbimento, in

quanto può determinare modifiche dei gradienti di

ripartizione e di concentrazione delle sostanze

topicamente applicate, alterando l'entità del

reservoir dello strato corneo. Questo è sempre

parzialmente idratato, in particolare nel suo

livello inferiore, data la vicinanza all'epidermide

vitale maggiormente ricca di acqua, mentre il suo

livello esteriore risente dell'umidità relativa

ambientale, trasferendo acqua all'esterno fin quando

questa non raggiunge valori elevati: infatti solo al

di sopra del 60% di umidità relativa la pelle può

mantenere un'adeguata concentrazione di acqua, alla

37
quale contribuiscono fattori endogeni come i lipidi

epidermici, il film idrolipidico di superficie, il

fattore naturale di idratazione o NMF(11);

l'idratazione può essere aumentata grazie all'uso di

sistemi occlusivi, i quali prevengono la TEWL (Trans

Epidermal Water Loss): l'aumento dell'idratazione

ottenuta favorisce così la penetrazione delle

sostanze polari rispetto a quelle non polari(7).

Tuttavia l'incremento del tasso idrico dei

corneociti determina l'ammorbidimento dello strato

corneo ed una sua minore resistenza alla

penetrazione delle sostanze(4).

Abbiamo detto che lo strato corneo è la struttura

anatomica epidermica che riveste maggiore

importanza nella funzione barriera, influenzando il

passaggio e la diffusione delle sostanze. Queste,

una volta superatolo, diffondono negli altri strati

cutanei prima di giungere al microcircolo per essere

assorbito nella circolazione sistemica. A questo

punto il flusso sanguigno cutaneo diventa un fattore

modulante l'assorbimento percutaneo: quando questo

non è sufficientemente veloce in proporzione alla

38
penetrazione delle sostanze, limita l'entità della

resorpzione, ottenendo un deposito nelle strutture

cutanee delle molecole, le quali verranno poi

rilasciate molto lentamente ai capillari, ed un

prolungamento della fase di assorbimento senza che

ne risulti alterata la biodisponibilità(4,7).

Alterazioni del flusso sanguigno avvengono ad opera

di variazioni di temperatura (il derma è riccamente

vascolarizzato principalmente per espletare la

funzione di termoregolazione), farmaci

vasocostrittori e vasodilatatori, malattie

dermatologiche o sistemiche , come nel caso del

diabete, nel quale si nota un'alterazione della

funzionalità dei capillari(7).

Le sostanze che diffondono nell'epidermide vitale

possono però andare incontro a biotrasformazioni ad

opera degli enzimi epidermici, i quali possono

costituire una vera e propria "barriera metabolica",

essendo in grado di indurre modifiche chimiche delle

molecole catalizzando reazioni di ossidazione,

riduzione, idrolisi e coniugazione, cambiando così

il destino di una sostanza, determinandone

39
l'inattivazione od il potenziamento dell'efficacia,

con formazione di metaboliti più attivi(4,7,2): il

meccanismo di azione del famoso Minoxidil, adoperato

da anni con successo nel trattamento dell' alopecia

androgenica, si basa appunto su una

biotrasformazione della molecola che porta al

rilascio di metaboliti attivi, capaci di determinare

un effetto positivo sulla ricrescita dei

capelli(13).

Altro fattore di notevole importanza per

l'assorbimento percutaneo delle sostanze è

rappresentato dalle caratteristiche biochimiche

della cute, influenti fin dal momento della cessione

della sostanza da parte del veicolo sulla superficie

dello strato corneo. Questo strato presenta dei siti

di legame di natura proteica e lipidica sui quali le

sostanze possono stabilire dei legami sia

irreversibili, come nel caso del cloruro di densile,

il quale, quando applicato in soluzione al 5% in

vaselina, viene adsorbito irreversibilmente allo

strato corneo ed allontanato con la desquamazione

dei cheratinociti, sia reversibili, condizione

40
necessaria per la successiva penetrazione negli

altri strati epidermici(2,5). Anche in questi sono

presenti dei siti di legame specifici, che danno

luogo al cosiddetto "effetto reservoir", ossia la

formazione di un deposito temporaneo di una sostanza

in uno strato della pelle; questo effetto può avere

dei risvolti negativi, come nel caso di molti

antimicrobici contenuti nei detergenti, i quali

vengono adsorbiti sullo strato corneo durante il

lavaggio(5), o dei tensioattivi anionici,

persistenti nella cute anche dopo il risciacquo(14).

4.3 Proprietà chimico-fisiche delle sostanze

Precedentemente, analizzando i fattori biologici

influenzanti l'assorbimento percutaneo, abbiamo

osservato che le sostanze presentano una capacità di

penetrazione dipendente dalla loro natura idrofila o

lipofila, diffondendosi attraverso le regioni

idrofile e lipofile costituite dai cheratinociti e

dai lipidi intercellulari dello strato corneo. Il

contatto delle sostanze con la superficie esterna

41
del corneo avviene in seguito al loro rilascio dal

veicolo nel quale sono contenute in origine,

rilascio che è influenzato proprio dai parametri di

lipofilia ed idrofilia. Pertanto, nell'ottica di una

penetrazione percutanea, è importante considerare

l'affinità di una sostanza non solo per lo strato

corneo, ma anche per il veicolo che la contiene, in

quanto può influire sulla sua cessione e quindi

sulla sua biodisponibilità(15): una elevata affinità

della sostanza per il veicolo determina una cessione

ridotta, limitando di fatto le possibilità di

penetrazione, essendo questa fortemente dipendente

dalla concentrazione della sostanza sullo strato

corneo(1).

Esiste una correlazione tra peso molecolare e

assorbimento percutaneo delle molecole: quelle a

basso peso molecolare sono favorite nel superamento

degli strati epidermici, mentre quelle con peso

superiore a 3000 dalton mostrano una penetrazione

diminuita in intensità ed in velocità, dovuta al

maggior attrito con le strutture cutanee(4).

42
4.4 Condizioni operative

La permeabilità selettiva della pelle può variare in

funzione delle condizioni nelle quali operiamo

l'applicazione di sostanze topiche sulla cute. L'uso

di sistemi occlusivi favorisce l'idratazione dello

strato corneo, determinandone un' ammorbidimento che

favorisce la penetrazione delle sostanze, in

particolare di quelle idrofile(4). L'occlusione

provoca anche un aumento della temperatura locale,

che insieme a quella ambientale costituisce un

elemento agevolante la penetrazione delle sostanze

liposolubili, grazie alla diminuita viscosità delle

componenti lipidiche cutanee; è stato inoltre

dimostrato che il freddo influisce sempre

negativamente sulla permeabilità(4).

Il sito corporeo di applicazione riveste

un'importanza considerevole nell'assorbimento

percutaneo delle sostanze applicate topicamente.

Nell'analisi di questo parametro, dobbiamo precisare

che fino ad ora abbiamo definito la penetrazione

delle molecole esclusivamente come il superamento

43
della barriera costituita dallo strato corneo

tramite la diffusione passiva attraverso i

cheratinociti (via transcellulare) o attraverso i

lipidi intercellulari (via intercellulare);

quest'ultima via, alla quale è stato attribuito

finora un ruolo secondario, è in realtà un canale

preferenziale di penetrazione per le sostanze

lipofile, considerata la struttura lipidica degli

spazi intercellulari, e per le molecole con peso

molecolare superiore a 2000 dalton; l'ampiezza di

tale spazio varia dall'1 al 30% dell'intero volume

epidermico, in dipendenza delle differenze regionali

e della variabilità individuale(16), mentre le

sostanze con basso peso molecolare (p.m.< 2000 da)

ed amfifiliche (capaci di solubilizzarsi sia nei

lipidi che nell'acqua) preferiscono la via

transcellulare, penetrando tramite un meccanismo di

diffusione passiva(6,16). Pertanto possiamo

considerare più permeabili quelle sedi cutanee

caratterizzate da uno strato corneo dallo spessore

più ridotto, come lo scroto, o differentemente

organizzato, come le sedi plantari e palmari. Esiste

44
però una via alternativa di penetrazione

rappresentata dalla via transfollicolare. Follicoli

e ghiandole sebacee sono riccamente vascolarizzati,

per cui le molecole che utilizzano tale via possono

rapidamente essere assorbite nella circolazione

sistemica. Le sostanze accordano preferenza all'una

o all'altra via in funzione della struttura chimica,

delle dimensioni, della polarità: molecole di

maggior peso molecolare e maggiormente polari

sembrano preferire la via transfollicolare, che

tuttavia può risultare complementare a quella

transepidermica, in quanto una penetrazione può

iniziare nel follicolo e completarsi

nell'epidermide(4). Nella figura 5, a pag. 84, è

rappresentato uno schema delle possibili vie di

penetrazione percutanea delle sostanze.

45
Figura 5-Vie di penetrazione delle sostanze (Rif bibl. n. 16,
modificata)

46
Pertanto,ai fini dell'assorbimento percutaneo, è

importante considerare la differente densità di

follicoli piliferi nei vari distretti cutanei, nella

maggior parte dei quali essi rappresentano solo

1/1000 della superficie epidermica, eccezion fatta

per il cuoio capelluto, oggetto della nostra

trattazione, il quale ne è particolarmente ricco. È

possibile a questo punto, considerate le

caratteristiche della penetrazione tramite le vie

transfollicolare e transepidermica, identificare i

siti di applicazione corporei maggiormente sensibili

all'assorbimento percutaneo, che sono, in ordine

decrescente:

piante dei piedi > palme delle mani > dorso della

mano > scroto, postauricolare > ascellare > cuoio

capelluto > braccia, gambe, tronco.

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