8.7.4, 8.7.7
Distribuzione interna
( cartacea:
- elettronica:
)
Sigla Ente N° copie Sigla destinatari Data distrib.
2 PRI
Ing. M. De Marco Ing. G. Canale 15/02/07
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SEZIONE 1
CAMPO D’APPLICAZIONE E NORME DI RIFERIMENTO
1.4 Tutte le attrezzature a pressione considerate nella presente specifica devono essere
sottoposte ad un controllo non distruttivo generale dopo prova idraulica (controllo pre-
servizio): il controllo ha lo scopo di fissare una situazione di riferimento con la quale
confrontare i risultati dei controlli periodici in esercizio. Il controllo pre-servizio deve
essere eseguito con le modalità stabilite dall’apposita sezione del presente documento. I
controlli saranno ripetuti con le identiche modalità nel corso della vita dell’attrezzatura
(ispezioni in servizio).
1.5 Il Fabbricante deve presentare, prima dell'inizio della costruzione, un piano dettagliato di
fabbricazione e controllo per ciascuna subfornitura e per l’attrezzatura a pressione nel
suo insieme. Nel suddetto piano devono risultare indicate tutte le fasi di fabbricazione e
controllo (controlli istituzionali e supplementari della Committente) con relative
procedure, che la Committente si riserva di approvare.
Codici europei
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Codici nazionali
- ISPESL - Raccolta "M" - Ultima edizione;
- ISPESL - Raccolta "S" - Ultima edizione;
- ISPESL - Raccolta "VSR" - Ultima edizione;
- CTI - Raccomandazione del Comitato Termotecnica Italiano per l'impiego delle
Raccolte ISPESL in ambito PED - Ultima revisione.
Codici americani
- ASME VIII- Div. 1 - ASME VIII - Div. 2.
In caso di discordanza tra le prescrizioni riportate nella presente specifica e quelle delle
normative tecniche sopra riportate, sono da ritenersi valide le prescrizioni più restrittive.
1.7 Per prescrizioni non previste o non dettagliatamente sviluppate nelle normative tecniche
citate al punto 1.6., il Fabbricante, previa autorizzazione da parte della Committente, può
fare riferimento a:
− norme/codici internazionali alternativi;
− specifiche tecniche interne;
− “draft” di norme candidate alla armonizzazione;
− documenti tecnici eventualmente approvati da Enti Terzi.
1.8 Scelte di codici/norme alternativi rispetto a quanto indicato al punto 1.6, possono essere
previste da parte del Fabbricante, solo previa valutazione ed approvazione della
Committente.
1.9 Definito da parte del Fabbricante il codice di riferimento per quanto attiene la
progettazione, si raccomanda l’ottemperanza alle prescrizioni in esso previste per le
successive fasi di costruzione, ispezione e collaudo, al fine di evitare l’applicazione di
soluzioni proposte da codici diversi (e quindi basate su criteri differenti) che possono
condurre ad un livello di sicurezza finale non adeguato.
1.11 Il trattamento termico finale (PWHT), se non altrimenti previsto dal codice di
progettazione, non è richiesto.
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SEZIONE 2
PROGETTO, DISEGNI E FORNITURA DEGLI ELABORATI
2.1.1 I materiali impiegati devono essere conformi a quanto indicato nella documentazione
tecnica (disegni, specifiche, ecc.) fornita dalla Committente ed alle prescrizioni di legge
di cui al punto 1.6. Il Fabbricante può proporre, mediante richiesta ufficiale in deroga alle
specifiche contrattuali, materiali alternativi; il loro impiego resta comunque subordinato
all’accettazione ufficiale da parte della Committente.
2.1.2 Gli spessori indicati sui disegni della Committente si intendono come minimi dopo
formatura. Essi comprendono, inoltre, le normali tolleranze previste dalle norme o dalle
specifiche.
2.2.2 L'allineamento delle lamiere di diverso spessore deve essere fatto, in generale, lungo il
filo interno dell’attrezzatura.
2.2.3 Le virole in acciaio di diametro uguale o inferiore a 2 m devono avere una sola saldatura
longitudinale.
2.2.4 In generale, i fondi devono essere realizzati in un solo pezzo. Nel caso di fondi costruiti
in più pezzi, il Fabbricante deve fornire alla Committente una documentazione tecnica
comprensiva di:
− disegni costruttivi che dettaglino, come minimo, la geometria del fondo, la posizione
dei singoli giunti saldati di composizione, tutte le preparazioni dei lembi previste (per i
giunti di composizione e di connessione ad altri componenti), informazioni circa le
modalità di esecuzione dei giunti saldati;
− procedura di fabbricazione (formatura, trattamenti termici dopo formatura e dopo
saldatura, ecc.);
− tipologia ed estensione dei controlli non distruttivi applicati.
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2.2.5 Nel caso di formatura a freddo del fondo/fasciame con stiramento massimo calcolato
maggiore del 5%, il componente dovrà essere sottoposto ad adeguato trattamento
termico (secondo le prescrizioni del codice di riferimento), con rispetto dei requisiti di
durezza prescritti (comunque con valori di durezza non superiori a 200HB).
2.2.6 Sul mantello e sui fondi non devono essere eseguite saldature non previste sui disegni
costruttivi.
2.2.7 Per spessori di parete maggiori od uguali a 150 mm l’utilizzo di virole e di fondi ricavati
da forgiati deve essere preventivamente autorizzato dalla Committente, supportando la
richiesta con idonea documentazione relativa alle modalità di fabbricazione dei singoli
componenti.
2.3.1 I tronchetti devono essere ricavati da tubo senza saldatura, con esclusione dei passi
d'uomo che possono essere ricavati da lamiera avente uguali caratteristiche di quella del
fasciame.
2.3.2 Non sono ammessi bocchelli di diametro inferiore a DN 50. Tutti i corpi dei bocchelli
devono essere saldati “ad inserimento” (SET-IN) alla parete dell’attrezzatura in
pressione. Non sono ammessi manicotti o altri tipi di tronchetti filettati.
2.3.3 Le flange devono essere in accordo alla norma ANSI B16.5 "SMOOTH FINISH".
2.4.1 Tutti i bocchelli devono essere prodotti mediante forgiatura. La procedura di forgiatura
deve essere sottoposta alla Committente per approvazione prima dell'inizio dei lavori.
2.4.2 I tronchetti e le flange devono essere fucinati. Non sono ammessi componenti ricavati da
tubo o mediante lavorazione di macchina. Essi non devono avere mai diametro inferiore
a 2".
2.4.3 I bocchelli devono essere integrali, inseriti nello spessore di parete ed autorinforzanti.
Non sono ammessi bocchelli e/o manicotti filettati.
2.4.4 Le tipologie di inserimento dei bocchelli ammesse sono esemplificate nelle Fig. 1, 2, 3
dell’ APPENDICE A di questo documento.
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2.5.1 I particolari delle parti interne indicate schematicamente sui disegni della Committente
devono essere progettati nel dettaglio dal Fabbricante e indicati sui disegni costruttivi.
Secondo quanto previsto all’Allegato I - punto 3.4 del D. Lgs. n°93/00 (Direttiva 97/23
CE), il Fabbricante deve fornire, all'atto dell'immissione sul mercato, le Istruzioni
Operative per l'ATTREZZATURA a PRESSIONE.
• verifiche di funzionamento
• verifiche di integrità
devono essere in linea con le disposizioni legislative vigenti. Eventuali prescrizioni più
restrittive devono essere evitate e, se comunque necessarie, devono essere approvate
dalla Committente.
Nelle Istruzioni Operative dovrà essere chiaramente dichiarata dal Fabbricante l'idoneità
all'impiego previsto dalla Committente e indicato nelle specifiche contrattuali.
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Quanto sopra elencato può essere contenuto su più disegni, specifiche o standards, e
deve essere inviato alla Committente entro i termini contrattualmente stabiliti.
2.6.3 Oltre agli elaborati elencati al punto precedente, il Fabbricante deve fornire con il
progetto, tutte le specifiche di fornitura e di controllo finalizzate alla costruzione nonché
una dettagliata proposta programmatica dei tempi di costruzione ed un completo piano
dei controlli e dei collaudi (piano di fabbricazione e controlli).
2.7.1 Prima di procedere alla costruzione delle varie parti dell'attrezzatura, il Fabbricante deve
ricevere l'approvazione da parte della Committente dei diversi documenti tecnici emessi
per la fabbricazione ed i collaudi.
2.7.3 Qualora il Fabbricante dovesse ritardare l'invio dei propri elaborati rispetto alle scadenze
prescritte, esso è tenuto a darne tempestiva comunicazione alla Committente.
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SEZIONE 3
OFFERTA, CONTRATTO E RESPONSABILITA’
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SEZIONE 4
APPROVVIGIONAMENTO DEI MATERIALI
4.1. Generalità
4.1.1 Per l’ordinazione dei materiali occorre che il Fabbricante rispetti gli accordi contrattuali
inserendo tutti i controlli e le prove che da essi conseguono. Il Fabbricante deve
richiedere alla Committente l’approvazione all’ordinazione dei materiali, fornendo, allo
scopo, tutte le specifiche tecniche di acquisto: tali specifiche devono contenere tutte le
informazioni sulle metodologie di preparazione, di lavorazione, sui trattamenti termici dei
materiali e sui collaudi.
4.1.2 Le attrezzature, cui fa riferimento la presente specifica, sono impiegate a contatto con
fluidi contenenti idrogeno solforato (H2S) in fase acquosa e, pertanto, il loro
approvvigionamento deve essere mirato alla prevenzione dei danneggiamenti provocati
da tale servizio. Per questo scopo devono essere soddisfatte le prescrizioni contenute
nei punti seguenti.
4.2. Lamiere
4.2.1 I requisiti di fornitura delle lamiere per il substrato (comprese quelle impiegate per la
costruzione di bocchelli e/o passi d’uomo) sono elencati nel seguito.
- Le ispezioni e le prove devono essere condotte per prodotto in accordo alla norma
di prodotto scelta (EN od ASTM), con l’aggiunta delle richieste supplementari che
seguono.
- Le lamiere devono essere fornite con durezza massima pari a 22 HRC (237 HB).
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C = 0.25% max
S = 0.015% max
P = 0.025% max
Ni = 1.0% max
Mn Cr + Mo + V Ni + Cu
CE = C + + +
6 5 15
deve essere pari a
4.2.2 In aggiunta a quanto sopra riportato le lamiere placcate per esplosione o per
laminazione devono essere sottoposte ai seguenti controlli:
- controllo ultrasonoro nel lato della placcatura secondo ASTM A578 Livello B, con
richieste supplementari S7 utilizzando una sonda a doppio cristallo con frequenza
nominale di prova da 2 a 5 MHz;
- prova di taglio (per colata) secondo ASTM A264 con resistenza minima a taglio pari
a 138 MPa.
4.2.3 Il collaudo delle lamiere deve essere effettuato in acciaieria in conformità alle specifiche
di ordinazione. La Committente si riserva la facoltà di presenziare al collaudo con
proprio personale tecnico o con Ente da essa designato.
4.2.4 Per ogni lamiera deve essere garantita la rintracciabilità in base alle norme vigenti,
prevedendo, come minimo, la marcatura della specifica del materiale, del produttore e
della sigla identificativa del numero di colata. Qualora espressamente richiesto dalla
Committente, dovrà prevedersi la contromarcatura da parte della Committente o di un
Ente da questa designato.
4.2.6 La Committente deve essere informata dal Fabbricante, per approvazione, delle
prescrizioni d’approvvigionamento delle lamiere inserite nell'ordine da fornire
all’acciaieria.
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4.3.1 Per pezzi fucinati s’intendono sia quelli previsti dalle norme ANSI / ASTM / EN (quali,
per esempio, ASTM A-105 oppure P280GH secondo EN 10222-3) sia quelli realizzati
come pezzi singoli a disegno mediante fucinatura a caldo. Le caratteristiche devono
essere conformi a quelle di seguito elencate.
- Acciaio calmato
- Le ispezioni e le prove devono essere condotte per colata e per fucinato grezzo in
accordo alla norma di prodotto scelta (EN od ASTM), con l’aggiunta delle richieste
supplementari che seguono.
C = 0.25% max
S = 0.025% max
P = 0.030% max
Ni = 1.0% max
Mn Cr + Mo + V Ni + Cu
- Carbonio equivalente (Ceq): C + + + ≤ 0.43
6 5 15
- I materiali dovranno essere forniti con durezza massima pari a 225 HB.
4.3.4 Per ogni pezzo deve essere garantita la rintracciabilità in base alle norme vigenti,
prevedendo, come minimo, la marcatura della specifica del materiale, del produttore e
della sigla identificativa del numero di colata. Qualora espressamente richiesto dalla
Committente, dovrà prevedersi la contromarcatura da parte della Committente o di un
Ente da questa designato.
4.3.5 Il collaudo dei fucinati deve essere effettuato presso il Fornitore in conformità alle
specifiche di ordinazione. La Committente si riserva la facoltà di presenziare al collaudo
con proprio personale tecnico o con Ente da essa designato.
4.3.6 La Committente deve essere informata dal Fabbricante, per approvazione, delle
prescrizioni per l’approvvigionamento dei fucinati inserite nell'ordine al Fornitore.
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4.3.7 I bocchelli fucinati devono essere disegnati in tutti i particolari. I disegni devono essere
presentati alla Committente per approvazione.
4.4 Tubi
4.4.1 Per tubi s’intendono anche tutti i componenti ricavati da tubo senza saldatura
(“seamless”), utilizzati per la costruzione del fasciame esterno dell’attrezzatura soggetto
a pressione, come: curve, mantello ricavato da tubo, bocchelli ricavati da tubo, ecc..
Sono escluse le parti interne come, p. es., i fasci tubieri.
- Acciaio calmato.
- Le ispezioni e le prove devono essere condotte per prodotto in accordo alla norma
di prodotto scelta (EN od ASTM), con l’aggiunta delle richieste supplementari che
seguono.
C = 0.23% max
S = 0.020% max
P = 0.030% max
Ni = 1.0% max
Mn Cr + Mo + V Ni + Cu
- Carbonio equivalente (Ceq): C + + + ≤ 0.43
6 5 15
- I tubi dovranno essere forniti con durezza massima pari a 22 HRC.
4.4.3 Non sono ammessi componenti da tubo rivestiti con l’inserimento di una camicia interna.
4.5.1 Il Fabbricante deve conservare i certificati di fornitura relativi all'acquisto delle singole
partite di materiali d’apporto.
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Per gli elettrodi rivestiti, per i flussi per arco sommerso e per i fili animati, il Fabbricante
deve richiedere al fornitore la certificazione del tenore massimo garantito di idrogeno
diffusibile nel metallo depositato che non deve risultare superiore a 5 ml per 100 grammi
di deposito.
Il Fabbricante deve presentare, per approvazione, una specifica relativa alla
conservazione, essiccazione ed utilizzazione dei materiali per saldatura tenendo conto
di quanto qui di seguito prescritto.
4.5.4 Tutti i materiali d’apporto devono essere certificati secondo EN10204 con certificato tipo
2.2. Il Fabbricante ne attesterà l’idoneità all’impiego per la costruzione dell’attrezzatura a
pressione oggetto della fornitura.
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SEZIONE 5
CERTIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI SALDATURA
5.1 Il Fabbricante deve preparare in tempo utile e presentare alla Committente una
dettagliata specifica di saldatura (WPS) per ciascuno dei procedimenti che intende
utilizzare, conformemente a quanto richiesto dal codice di riferimento adottato, integrato
da eventuali richieste particolari stabilite dalla Committente, nonché in ottemperanza alle
disposizioni legislative vigenti. Le specifiche di saldatura devono essere riferite ad
ognuno dei giunti da realizzare, ai depositi per i riporti saldati, ai ripristini di placcatura.
5.2 Deve essere eseguita una PQR per ogni tipo di materiale impiegato nella fabbricazione
dell’attrezzatura.
5.4 Sono ammessi i procedimenti di saldatura con elettrodo rivestito (SMAW), ad arco
sommerso (SAW), con elettrodo infusibile sotto protezione di gas inerte (GTAW) e a filo
continuo di tipo animato (FCAW). Altri procedimenti potranno essere impiegati previa
approvazione scritta da parte della Committente, da richiedere al momento del
perfezionamento dell'ordine.
5.5 La placcatura potrà essere effettuata con procedimenti di saldatura manuale con
elettrodi rivestiti (SMAW), manuale TIG (GTAW), automatici a filo continuo (GMAW), ad
arco sommerso (SAW) a filo ed a nastro, ad elettroscoria (ESW) a nastro. I procedimenti
SAW ed ESW a nastro potranno essere applicati nella versione mono strato, tutti gli altri
dovranno essere applicati nella versione multi strato.
5.6 Nel caso il Costruttore intenda applicare procedimenti di saldatura diversi da quelli
previsti nella presente specifica, dovrà espressamente richiedere deroga ed
approvazione alla Committente prima dell’inizio dei lavori.
5.7 I saggi saldati utilizzati in fase di qualificazione dei procedimenti di saldatura dovranno
essere realizzati con lo stesso materiale base effettivamente utilizzato in fabbricazione.
Nel caso di impiego in fabbricazione di materiali base provenienti da più di una colata, i
saggi di qualificazione dei procedimenti di saldatura saranno realizzati con il materiale
base appartenente alla colata con carbonio equivalente (Ceq) maggiore. Previa
autorizzazione della Committente, potranno essere ritenute accettabili qualifiche di
procedimento “pre-esistenti” (cioè, già in possesso del Fabbricante) condotte con
parametri del tutto analoghi a quelli di fabbricazione; in particolare, dovranno essere
uguali a quelli di fabbricazione:
- designazione delle lamiere di base;
- designazione, marca e nome commerciale dei materiali d’apporto;
- spessori (non sono di norma ammessi saggi di qualifica di spessore inferiore a quello
maggiore di fabbricazione);
- procedimenti di saldatura e relative parametrazioni elettriche;
- apporti termici specifici;
- pre-riscaldi (se applicati);
- temperature tra le passate (interpass);
- parametrazioni del PWHT.
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5.8 Oltre ai talloni di saldatura previsti dalle norme di riferimento, deve essere preparato un
tallone saldato avente dimensioni pari a circa 500 × 500 mm relativo alla zona rivestita in
acciaio inossidabile. Tale campione deve subire tutti gli eventuali trattamenti previsti per
l’attrezzatura a pressione e deve essere consegnato alla Committente per la taratura
degli strumenti di laboratorio per eventuali futuri controlli.
5.9 Ogni procedura di saldatura utilizzata per la realizzazione dei giunti di costituzione delle
attrezzature deve essere qualificata. In aggiunta o a modifica di quanto richiesto dalla
normativa di riferimento, sui saggi di qualificazione (in corrispondenza del substrato
ferritico) devono essere eseguite le seguenti prove meccaniche (dopo trattamento
termico dopo saldatura - PWHT- se previsto):
- prove di resilienza KV in zona termicamente alterata (ZTA) ed in zona fusa (ZF) con
valori minimi richiesti di 27J a –20°C;
- prove di durezza HV10 in ZTA con valori massimi richiesti non superiori a
248 HV;
- prove di durezza HV10 in ZF con valori massimi richiesti non superiori a
248 HV e valori medi richiesti non superiori a 210 HV.
5.10 Nel caso di rivestimenti ottenuti mediante saldatura la durezza nella ZTA del substrato
ferritico non deve superare il valore di 248 HV10.
5.11 Valori singoli di durezza HV10 superiori a quelli richiesti ai punti 5.9 e 5.10 sono da
considerarsi accettabili se il valore medio di almeno tre misure condotte nella zona
immediatamente adiacente risulta accettabile in accordo ai medesimi criteri e nessuna
lettura singola supera di 10 HV il valore limite prescritto.
5.12 Per la certificazione dei riporti saldati (ripristini di saldatura compresi) è richiesta la
verifica della composizione chimica del riporto ad una profondità di riferimento, dalla
superficie dell’ultimo strato, corrispondente allo spessore minimo di placcatura (da
intendersi come spessore del deposito di placcatura “non diluito”) previsto a progetto. Nel
caso di esecuzione del riporto in un solo strato i materiali d’apporto dovranno essere
scelti fra quelli appositamente indicati per lo scopo, in grado comunque di garantire la
composizione chimica richiesta alla profondità di riferimento. Inoltre dovrà essere
prevista la verifica comparativa con analizzatore portatile sia alla profondità di riferimento
che sulla superficie del riporto (o del ripristino). Dal campione così provato sarà estratto
un blocco campione che dovrà essere utilizzato come blocco di riferimento per le misure
di analisi chimica in produzione con analizzatore portatile.
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Scope (od altra attrezzatura idonea allo scopo ed approvata dalla Committente).
Qualora sia previsto il trattamento termico i valori sopraccitati dovranno essere garantiti
prima del PWHT. Dopo trattamento termico dovranno essere realizzate misure per
confronto.
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SEZIONE 6
CERTIFICAZIONE DEI SALDATORI
6.2 Ad ogni saldatore deve essere assegnato un proprio numero d’identificazione che dovrà
essere riportato, con punzoni “low stress”, a lato di ciascuna saldatura eseguita.
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SEZIONE 7
COSTRUZIONE
7.1.1 Ove siano previste lavorazioni (quali calandratura, formatura, stampaggio, ecc.) che
alterino le caratteristiche del materiale portandole fuori dai limiti previsti dalle relative
norme e dalle richieste supplementari contenute nella presente specifica, a dette
lavorazioni deve essere fatto seguire un opportuno trattamento termico, in modo da
riportare tali caratteristiche entro i limiti prescritti. In particolare, nel caso di calandratura,
formatura e stampaggio a freddo con stiramento massimo calcolato maggiore del 5%, il
componente dovrà essere sottoposto ad adeguato trattamento termico, secondo le
prescrizioni del codice di riferimento, con rispetto dei requisiti di durezza prescritti (200
HB max).
Qualora non prescritto alcun trattamento termico dopo formatura a freddo, dovrà
comunque essere previsto un trattamento termico di distensione ad una temperatura
minima di stasi pari a 593°C, con durezza dopo distensione inferiore a 200 HB. La
temperatura massima di stasi dovrà comunque essere inferiore alla temperatura di inizio
austenitizzazione (temperatura Ac1) del materiale base e tale da non alterarne le
caratteristiche di resistenza e resilienza originarie.
7.2.1 La preparazione dei lembi da saldare deve essere effettuata mediante lavorazione
meccanica o mediante ossitaglio con testa automatica; in quest’ultimo caso, i lembi da
saldare devono essere regolarizzati e puliti con la mola, asportando almeno 2 mm di
materiale dalla superficie di taglio.
Il taglio alla cesoia non è ammesso per acciai di spessore superiore a 12 mm.
7.2.2 Prima della saldatura i lembi devono essere controllati con esame visivo e, per spessori
superiori a 20 mm, con esame magnetoscopico o con liquidi penetranti, per accertare
l'assenza di sfogliature, irregolarità o altri difetti sensibili. Tale controllo MT o PT deve
essere certificato.
7.2.3 I lembi devono essere accuratamente preparati in modo da evitare che il bagno di
fusione del materiale base (substrato ferritico) possa intaccare il rivestimento. Ogni
contatto tra il metallo di saldatura del substrato in acciaio al carbonio e il rivestimento in
acciaio inossidabile deve essere evitato.
7.2.4 Onde accertare con sicurezza che tutto l’acciaio inossidabile del rivestimento sia stato
asportato dalla zona nella quale verrà eseguita la saldatura con acciaio ferritico
dovranno essere eseguite delle verifiche mediante attacco chimico (p.e. “NITAL” 10%)
seguito da accurata pulizia.
7.2.5 All'atto della saldatura i lembi devono risultare adeguatamente puliti ed asciutti.
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I tratti di puntatura che costituiranno parte integrante del giunto saldato devono essere
eseguiti da saldatori qualificati e risultare esenti da difetti; l'assenza di discontinuità deve
essere verificata mediante esame visivo e, se necessario o con liquidi penetranti (PT). I
tratti di puntatura che costituiranno parte integrante del giunto dovranno essere puliti e
molati. I punti difettosi dovranno essere completamente rimossi prima di eseguire la
passata di saldatura, e la superficie dei lembi deve essere controllata (con esame PT)
per garantire che la discontinuità sia stata effettivamente eliminata.
Di regola i punti verranno disposti sul lato rovescio dei giunti da solcare e riprendere.
Negli altri casi, la possibilità di incorporare i punti di saldatura nei giunti da eseguire con
procedimento automatico dovrà essere accertata in fase di qualifica del procedimento od
eseguendo un saggio di pre-produzione.
7.4 Saldatura
7.4.1 Per la saldatura con elettrodi rivestiti dovranno essere impiegati esclusivamente elettrodi
con rivestimento basico (ad esclusione dei ripristini di placcatura).
7.4.2 Il mantello e i fondi delle attrezzature devono essere realizzati e connessi tra loro
mediante saldature testa a testa e a piena penetrazione, eseguite con ripresa a
rovescio.
7.4.3 Per i giunti di chiusura di attrezzature senza passi d'uomo, e comunque ove non sia
possibile eseguire la ripresa al rovescio, deve essere comunque assicurata la completa
penetrazione delle saldature utilizzando in prima passata il procedimento GTAW.
7.4.4 L’apporto termico specifico di saldatura impiegato in fase di fabbricazione non deve
essere inferiore al 10% di quello usato in fase di qualificazione dei procedimenti di
saldatura (sul saggio di prova impiegato per la stesura della PQR/WPAR).
Analogamente, l’apporto termico specifico di saldatura impiegato in fase di fabbricazione
non deve essere superiore al 25% di quello usato sul saggio di prova della PQR/WPAR.
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7.4.6 I fili ed i flussi per il procedimento SAW ed i fili per il procedimento FCAW adottati per la
realizzazione delle saldature di produzione devono essere dello stesso tipo ed
identificati con lo stesso nome commerciale rispetto agli analoghi fili (e flussi) adottati
nella realizzazione dei saggi di qualifica.
7.4.7 Il diametro del filo adottato per la realizzazione delle saldature di produzione con
procedimenti di saldatura GMAW e FCAW deve essere uguale a quello usato nella
realizzazione dei saggi di qualifica. Per gli altri procedimenti è permessa la variazione di
un solo diametro dell’elettrodo o materiale d’apporto.
7.4.9 Le saldature per gli attacchi esterni di sostegni vari, devono essere continue, regolari ed
eseguite in almeno 2 passate. Nel caso in cui sia previsto il PWHT, gli attacchi dovranno
prevedere l’interposizione di una piastra esterna che dovrà essere a spigoli arrotondati,
saldata al recipiente e sottoposta a tutte le prescrizioni a cui sono soggette le saldature
del recipiente; il cordone d’angolo deve essere continuo e risultare di almeno 7 mm di
lato.
7.5.1 Quando previsto, il trattamento termico finale deve essere eseguito dopo che siano
terminate tutte le operazioni di saldatura sul mantello (compresi attacchi e accessori), le
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7.5.3 Per il trattamento termico finale deve essere presentata alla Committente una specifica
esecutiva nella quale siano anche descritte le precauzioni da adottare per evitare
deformazioni dell'attrezzatura; in particolare dovranno essere descritte le modalità per la
protezione delle superfici di tenuta flange e sedi guarnizioni, da lavorare dopo
trattamento termico. Anche gli eventuali trattamenti termici intermedi, da eseguire nel
cantiere di montaggio, dovranno essere accuratamente descritti. Dovranno altresì
essere indicate le precauzioni necessarie per evitare danneggiamenti sulla superficie del
placcato (es. modalità di fissaggio delle termocoppie).
7.5.4 I parametri del trattamento termico finale, qualora previsto, e degli eventuali trattamenti
intermedi, devono essere concordati tra Fabbricante e Produttore delle lamiere, nonché
approvate dalla Committente.
7.5.6 L'andamento della temperatura al di sopra dei 300°C deve essere rilevato da un numero
adeguato di termocoppie e registrato in funzione dei tempo mediante adatto attrezzatura
registratore, anche durante gli eventuali trattamenti intermedi. I diagrammi così registrati
devono riportare la denominazione del recipiente e la data del trattamento e devono
essere conservati a cura del Fabbricante ed inclusi nel dossier di fabbricazione.
7.5.7 Dopo trattamento termico devono essere eseguite prove di durezza in zona fusa sui
giunti saldati: nessun valore della durezza in ZF deve risultare superiore a 200 HB.
7.5.8 I talloni richiesti dalle norme, devono essere sottoposti a trattamento termico assieme al
recipiente e non separatamente. La Committente si riserva il diritto di richiedere
l’esecuzione di talloni supplementari all'inizio dei lavori.
7.6.1 Devono essere rispettate le tolleranze previste dalle norme contrattuali. Tutte le
tolleranze devono intendersi applicate all’attrezzatura completo dopo il trattamento
termico.
7.7.2 I tronchi da assiemare in cantiere devono essere muniti di irrigidimenti tali da evitare
deformazioni durante il trasporto.
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7.7.4 Devono essere predisposte protezioni per i lembi da saldare, tali da evitare il
danneggiamento durante le operazioni di trasporto.
7.7.5 Qualora fossero previste dal progetto mensole o altre strutture in corrispondenza delle
estremità dei tronchi da saldare, esse devono essere montate dopo l'esecuzione della
saldatura circonferenziale senza mai intersecare quest'ultima.
7.7.6 A meno che sia diversamente previsto nelle specifiche contrattuali, il Fabbricante è
responsabile dell'attrezzatura montato in opera (salvo che per i tempi di montaggio e per
eventuali difetti occasionali di saldatura, nel caso che l'assiematura non sia eseguita a
cura del Fabbricante stesso).
In ogni caso il Fabbricante deve redigere una specifica dettagliata per le operazioni da
eseguire in cantiere, con particolare riguardo alla saldatura.
Il nominativo dell’eventuale impresa incaricata dell'assiematura in cantiere deve essere
comunicato, per approvazione, alla Committente.
Qualora l'assiematura in cantiere non fosse eseguita direttamente dal Fabbricante,
questi deve inviare in cantiere un proprio supervisore in grado di dare la necessaria
assistenza per un corretto svolgimento del lavoro, salvo diversamente indicato nelle
specifiche contrattuali.
7.8 Prescrizioni particolari di costruzione per l’esecuzione dei riporti saldati e dei ripristini di
placcatura
7.8.1 Le superfici del metallo base (lamiere, forgiati e bocchelli) su cui dovrà essere realizzato
il riporto devono essere controllate al 100% mediante esame visivo. In caso di
indicazioni dubbie il controllo visivo dovrà essere accompagnato localmente da un
esame PT.
7.8.3 Il riporto di saldatura eseguito con 2 o più strati deve prevedere l’utilizzo, per il primo
strato di riporto, di materiale d’apporto del tipo AISI 309Mo L o 309L. Dovranno essere
applicate tutte le precauzioni finalizzate a limitare quanto possibile la diluizione con il
metallo base. Il materiale d’apporto per i successivi strati sarà della qualità indicata nella
specifica dell’attrezzatura.
7.8.4 E’ richiesta in produzione la verifica della composizione chimica sulla superficie del
riporto. Durante le verifiche dovrà essere disponibile il blocco campione definito al punto
5.12, che sarà utilizzato come riferimento per l’accettabilità delle prove. Nel caso di
esecuzione del riporto in un solo strato i materiali d’apporto dovranno essere scelti fra
quelli appositamente indicati per lo scopo, in grado comunque di garantire la
composizione chimica richiesta. Quanto sopra si applica anche nel caso dei riporti interni
dei bocchelli e/o tronchetti e dei ripristini di placcatura.
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7.8.5 Il Costruttore dovrà presentare in tempo utile alla Committente una procedura dettagliata
relativa alla “verifica dell’analisi chimica”. La Committente, se in accordo, fornirà una
approvazione scritta prima che il lavoro venga iniziato.
7.8.6 L’esecuzione di giunti di componenti rivestiti (placcati o già riportati) deve avvenire
effettuando prima la saldatura del metallo base e successivamente ripristinando il
rivestimento in acciaio inossidabile.
7.8.8 Solo dopo avere completato la saldatura in acciaio ferritico verrà eseguito il ripristino
della placcatura.
7.8.9 Il ripristino del rivestimento interno, in qualunque modo eseguito, deve essere effettuato
con riporto di saldatura con almeno due strati, con personale e procedimenti qualificati.
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SEZIONE 8
ISPEZIONE E COLLAUDO
8.1 La Committente, anche senza preavviso, ha il diritto di fare eseguire dei controlli durante
tutte le fasi di costruzione e di fornitura, anche presso eventuali subappaltatori,
utilizzando personale proprio o affidando l’incarico a persone o ad Enti di sua fiducia.
Le persone e gli Enti comunque incaricati dei controlli e dei collaudi sono qui definiti con
la denominazione di "Controllo Designato", inteso come un gruppo d’ispettori o un
ispettore od una Società od altro Ente incaricato della supervisione della costruzione per
conto della Committente.
8.2.2 I materiali impiegati nella costruzione delle parti non in pressione devono essere muniti
di certificati dì ferriera, forniti in “copia conforme all’originale” da parte del produttore del
materiale, oppure deve essere presentata dichiarazione di conformità alle specifiche di
approvvigionamento.
8.2.3 Il Fabbricante deve conservare una raccolta originale dei certificati, di cui ai punti
precedenti, riportanti la sigla di identificazione marcata sui semilavorati. Copia conforme
all’originale di tali certificati deve essere fornita alla Committente.
8.3.3 La Committente ha il diritto di richiedere per alcuni materiali, che il Fabbricante includa
nell'ordine a sub-fornitori, la clausola che al collaudo abbia facoltà di assistere anche il
Controllo Designato incaricato dalla Committente.
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- verifica e controllo delle lavorazioni sulle lamiere, sui fucinati e sui tubi, inclusa
l’esecuzione delle prove distruttive e dei controlli non distruttivi;
- verifica della regolarità ed integrità dei lembi delle virole, dei bocchelli e delle altre
parti. Controllo magnetoscopico dei lembi da saldare;
- controllo della solcatura al rovescio delle saldature. Devono essere eseguiti esami
magnetoscopici o con liquidi penetranti per verificare che tutti i difetti al vertice siano
stati asportati;
- verifica della sagomatura dei fondi e dello spessore degli stessi;
- verifica delle temperature di preriscaldo, che deve sempre essere eseguito quando è
indicato nelle specifiche di saldatura o quando è previsto dalle norme della buona
pratica costruttiva;
- verifica dei diagrammi dei trattamenti termici;
- verifica della conservazione e dei trattamenti di essiccazione per i materiali di
saldatura;
- verifica dei controlli non distruttivi intermedi e finali.
8.5.1 Il Fabbricante deve preparare i talloni per il controllo della produzione delle saldature
secondo quanto richiesto dal codice di riferimento per la costruzione.
In ogni caso, sui talloni di saldatura sono da eseguirsi le prove riportate al punto 5 della
presente specifica.
8.5.2 Il Controllo Designato può richiedere dei talloni di verifica della qualità delle saldature
anche nel caso che essi non siano previsti dal Contratto. In questo caso la richiesta
deve essere fondata su valide motivazioni ed i talloni risultano a carico della
Committente a meno che dalle prove non risulti inaccettabile la qualità della saldatura.
8.6.1 Il Fabbricante deve eseguire tutti i controlli non distruttivi stabiliti dalle specifiche
contrattuali, dal codice di riferimento adottato per la progettazione e costruzione
dell’attrezzatura a pressione e da eventuali regolamentazioni di legge vigenti.
8.6.2 Le attrezzature devono essere sottoposte ai seguenti controlli non distruttivi (prima e
dopo il PWHT, se previsto):
- esame visivo generale;
- controllo radiografico (RT) al 100% di tutti i giunti saldati di testa (il controllo RT può
essere sostituito dal controllo ultrasonoro difettoscopico manuale od automatizzato,
senza limitazioni per spessori superiori a 40 mm, solo previa approvazione della
Committente per spessori compresi tra 12 mm e 40 mm);
- controllo ultrasonoro difettoscopico (UT) al 100% di tutti i giunti a T saldati a piena
penetrazione e, più in generale, di tutti i giunti non radiografabili;
- controllo magnetoscopico (MT) al 100% di tutti i giunti saldati di composizione
dell’attrezzatura dal lato esterno;
- controllo con liquidi penetranti (PT) al 100% di tutti i giunti saldati di composizione
dell’attrezzatura dal lato interno;
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- controllo magnetoscopico (MT) al 100% di tutti i giunti saldati relativi agli attacchi
permanenti (presenti sul lato esterno dell’attrezzatura).
- controllo con liquidi penetranti (PT) al 100% di tutti i giunti saldati relativi agli attacchi
permanenti (presenti sul lato interno dell’attrezzatura).
- misure di durezza su tutti i giunti saldati di composizione dell’attrezzatura, sul lato
esterno, da eseguirsi in zona fusa, con estensione minima e durometri portatili
conformi a quanto prescritto per i rilievi di durezza in fase di ispezione in pre-servizio
(paragrafo 9.6.5) e verificando che i valori rilevati non siano, in nessun caso, superiori
a 200 HB.
8.6.3 L'esecuzione di tutti i controlli deve essere affidata a personale certificato di livello 2
secondo la norma UNI EN 473 od in conformità a schemi equivalenti in funzione del
codice di riferimento applicato, relativamente ai metodi utilizzati. In conformità al D.Lgs
n. 93/2000, il personale CND dovrà essere approvato da un’Entità Terza Riconosciuta.
8.6.4 I controlli previsti devono essere eseguiti secondo i programmi indicati nel piano di
fabbricazione e controllo. Non è consentito rinviare una parte dei controlli alle fasi
conclusive delle lavorazioni.
8.6.5 I controlli non distruttivi, devono essere effettuati in accordo alle norme di metodo
adottando i criteri di accettabilità riportati sui codici di riferimento di progettazione e
costruzione dell’attrezzatura a pressione.
8.6.6 Ogni tipo di controllo non distruttivo impiegato deve essere effettuato sulla base di una
dettagliata procedura operativa preparata da personale certificato di livello 3 secondo la
norma UNI EN 473, per conto del Fabbricante o della Società incaricata. Tali procedure
devono essere inviate per approvazione alla Committente in tempo utile, prima dell’inizio
di qualsiasi operazione di controllo.
8.6.7 Prescrizioni supplementari per l’esame visivo: le saldature devono risultare prive
d’incisioni, spruzzi e d’altre irregolarità che possano creare impedimento per una
corretta esecuzione dei controlli strumentali previsti, nonché rendere problematica
l’interpretazione delle indicazioni fornite. L’asportazione di dette irregolarità sarà
eseguita mediante molatura.
8.6.8 Prescrizioni supplementari per il controllo radiografico: deve essere eseguito con
sorgenti radiogene a raggi X. L'impiego d’isotopi radioattivi non è consentito, salvo
previa autorizzazione da parte della Committente in presenza di motivata necessità (ad
es. per saldature da eseguirsi in cantiere). Il controllo deve essere eseguito, di norma,
prima del ripristino della placcatura.
Deve essere garantita la completa rintracciabilità delle radiografie e l’esito degli esami
raccolti in un apposito riepilogo preparato a cura del Fabbricante.
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8.6.9 Nel caso d’applicazione del controllo ultrasonoro di saldature di testa, può rendersi
necessaria la rimozione del sovrametallo di saldatura per consentire l’accesso delle
sonde piane e di quelle angolate direttamente sul giunto.
8.6.10 Il Fabbricante deve presentare alla Committente per approvazione, una procedura
dettagliata per l’esecuzione della prova idraulica.
8.7 Prescrizioni particolari per i controlli non distruttivi sui riporti ed i ripristini di placcatura
durante la costruzione
8.7.1 Il Costruttore dovrà presentare in tempo utile alla committente una procedura dettagliata
relativa al “Controllo della ferrite”. La committente, se in accordo, fornirà una
approvazione scritta prima che il lavoro venga iniziato.
8.7.3 Per i ripristini il controllo della ferrite δ deve essere eseguito ogni 2 metri lineari di
saldatura e almeno mediante 4 rilievi per i bocchelli.
8.7.4 Nel caso il giunto dovesse essere sottoposto a trattamento termico, il controllo della
ferrite δ deve essere eseguito prima dell’esecuzione di quest’ultimo e ripetuto
successivamente sul 10% delle posizioni esaminate.
Il valore della ferrite dovrà essere compreso tra FN 3 e FN 10.
Deve essere eliminata mediante molatura qualsiasi irregolarità che possa dar luogo ad
immagini radiografiche tali da mascherare eventuali difetti o rendere difficoltosa la loro
interpretazione.
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Su tutti i ripristini del rivestimento devono essere eseguiti i seguenti controlli mediante
Liquidi Penetranti. Tutte le indicazioni non accettabili devono essere rimosse mediante
molatura e le relative aree devono essere di nuovo esaminate.
8.8 L’acqua utilizzata per la prova idraulica deve contenere al massimo 15 ppm di cloruri ed
avere un valore di pH compreso tra 6 e 9. L’analisi chimica dell’acqua deve essere
certificata.
8.10 Sull’attrezzatura finita dovrà essere eseguita l’ispezione preservizio in accordo alle
prescrizioni della SEZIONE 9 della presente specifica come indicato nella specifica della
Committente applicabile.
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SEZIONE 9
ISPEZIONE PRE-SERVIZIO
9.1 L'ispezione pre-servizio deve essere effettuata presso l’officina del Fabbricante
sull’attrezzatura a pressione pronta per la messa in esercizio, dopo l’eventuale PWHT e
la prova idraulica finale. Essa ha lo scopo di definire lo stato strutturale finale alla
costruzione, da utilizzare come termine di confronto nelle future ispezioni in servizio.
Tutti i controlli in pre-servizio devono essere effettuati con le stesse modalità e tecniche
che saranno utilizzate nel corso dei successivi controlli “in servizio” (l’uso di tecniche di
controllo analoghe, nella fase di pre-servizio e di servizio, consente di definire l’origine
dei difetti, l’omogeneità e confrontabilità dei risultati).
9.2 Le norme di metodo per tutti i controlli non distruttivi in pre-servizio sono le normative
UNI EN di riferimento per ogni metodo di controllo impiegato.
9.3 Tutte le indagini devono essere eseguite da personale certificato di livello 2 secondo
UNI EN 473, per ciascuno dei metodi impiegati. La responsabilità tecnica dell’ispezione
preservizio deve essere assunta da personale, certificato di livello 3 secondo UNI EN
473, che provvede a controfirmare tutti i rapporti di prova.
9.4 L’ispezione pre-servizio non ha finalità di accettazione del prodotto, alla quale sono
preposti i controlli di costruzione.
L’uso eventuale dei risultati dei controlli di costruzione come riferimento pre-servizio o
l’esecuzione di alcuni controlli pre-servizio prima di prova idraulica potranno essere
limitati ai seguenti controlli:
- rilievi spessimetrici mediante ultrasuoni;
- rilievi di profilo del cordone esterno delle saldature;
- rilievi di durezza delle saldature (purché dopo PWHT).
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modo che sia sempre garantito l’accesso e la fattibilità delle indagini e ne sia garantita la
ripetitività durante l’esercizio dell’attrezzatura a pressione. Le procedure ed il piano,
controfirmati da personale di livello 3 in accordo alla norma UNI EN 473, devono essere
sottoposti alla Committente per approvazione ed al Fabbricante per informazione.
9.6.1 Il controllo magnetoscopico deve essere eseguito su tutti i giunti saldati dal lato esterno
dell’attrezzatura a pressione, interessando anche una fascia di materiale base,
adiacente ai giunti, larga 50 mm per ogni lato. L'esame deve, altresì, riguardare tutte le
aree sulle quali sono state eseguite saldature di attrezzature di montaggio provvisorie.
L'esame deve essere eseguito, in conformità alla norma UNI EN 1290, con
elettromagneti a giogo a poli snodabili, alimentati a 24 o 48V, in corrente alternata.
Come mezzo rivelatore deve essere utilizzata polvere magnetica in sospensione liquida,
applicata su lacca bianca di contrasto.
9.6.2 Il controllo ultrasonoro difettoscopico deve essere effettuato dalla superficie esterna
dell’attrezzatura che dovrà poi essere resa accessibile per le future indagini in servizio e
preferibilmente dall’esterno.
Il blocco campione per la taratura della sensibilità deve essere costruito in accordo alla
norma EN 1714, utilizzando una parte della lamiera impiegata per la costruzione
dell’attrezzatura (con placcatura o riporto mediante saldatura). Il blocco così realizzato
deve essere utilizzato per le future indagini in servizio. Il blocco campione deve subire gli
stessi trattamenti termici dell’attrezzatura a cui si riferisce. La realizzazione del blocco
campione come sopra descritto è a carico del Fabbricante.
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Nel corso del controllo, qualora venissero individuate risposte determinate dalla forma
dei cordoni, il profilo delle sezioni nelle quali si verificano dette risposte, deve essere
rilevato e registrato con il profilometro.
Le indicazioni rilevate devono essere registrate sul rapporto di prova secondo i seguenti
criteri.
a) Tutte le indicazioni non attribuibili a cause geometriche (profilo del sovrametallo di
saldatura, ecc.), con ampiezza di risposta maggiore o uguale al 20% del livello di
riferimento, devono essere registrate con la loro posizione nello spessore e lungo lo
sviluppo della saldatura, e con il valore della massima ampiezza d’eco.
b) Tutte le indicazioni non attribuibili a cause geometriche aventi ampiezza di risposta
compresa tra il 50% ed il 100% del livello di riferimento, devono essere registrate
con l'indicazione della posizione lungo lo sviluppo del giunto.
c) Tutte le indicazioni di natura non geometrica di ampiezza di risposta maggiore del
100% del livello di riferimento devono essere registrate con i parametri descritti al
precedente punto ed inoltre devono essere rappresentate nella sezione attraverso
una risoluzione grafica in scala 1:1.
d) Tutte le indicazioni attribuibili alla geometria dei giunti con ampiezza superiore al
50% del livello di riferimento devono essere registrate con l'indicazione della
posizione lungo lo sviluppo dei giunto e della massima ampiezza d’eco.
e) La registrazione dei parametri definiti ai punti precedenti devono essere rilevati, se
sussisterà il caso, ogni 100 mm di lunghezza delle anomalie.
f) Tutte le eventuali anomalie che risultassero inaccettabili per le specifiche di
costruzione devono essere immediatamente segnalate alla Committente (ed al
Fabbricante per conoscenza) e devono essere registrate con gli stessi criteri previsti
in c), indipendentemente dall’ampiezza di risposta.
9.6.3 Il controllo ultrasonoro spessimetrico deve essere eseguito da esterno almeno sulle
posizioni di seguito indicate.
- Bocchelli di diametro interno ≤ 200 mm: n°4 punti a 90° su una sezione
circonferenziale circa a metà lunghezza del bocchello o della parte di minore
spessore per i bocchelli autorinforzanti.
- Bocchelli e passi d’uomo di diametro interno > 200 mm: n°8 punti a 45° su due
sezioni circonferenziali disposte a uno e a due terzi della lunghezza del bocchello;
per i bocchelli autorinforzanti le due sezioni devono essere disposte rispettivamente
circa a metà dei tratti di maggiore e minore spessore.
- Fasciame: n°12 punti equidistanti su tre sezioni circonferenziali per ciascuna virola
disposte una a circa metà lunghezza della virola e le altre due a 50 mm dal margine
del cordone circonferenziale.
- Fondi: n°12 punti equidistanti su due sezioni circonferenziali, una posizionata a circa
200 mm dal margine della saldatura fondo – fasciame (lato fondo), la seconda posta
ad una distanza di circa 1000 mm dalla prima; in ogni caso per i fondi e spicchi,
ognuno dei settori dovrà contenere almeno un punto di misura per ogni sezione
circonferenziale.
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9.6.4 ll controllo ultrasonoro di ciascuna virola di composizione del mantello e dei fondi
dell’attrezzatura deve essere effettuato, dalla superficie esterna mediante tecnica
automatizzata di “corrosion mapping” (T-SCAN o similare), con la seguente estensione:
- n°1 area di almeno [1 m × 2 m] per ogni virola del mantello (su attrezzature disposte
in orizzontale, si consiglia di alternare, per ogni successiva virola, scansioni in
corrispondenza delle generatrici laterali con scansioni in corrispondenza della
generatrice inferiore);
- n°1 area di almeno [1 m × 1 m] sui fondi.
Il controllo dovrà essere effettuato con sonda piana a doppio cristallo di frequenza
4MHz.
9.6.5 Il controllo con liquidi penetranti deve essere eseguito su tutti i ripristini di saldatura (nel
caso di lamiera placcata) e sull’intera superficie del riporto (nel caso di Weld Overlay).
L’esame deve essere eseguito in accordo alla norma UNI EN 571-1 utilizzando liquido
penetrante fluorescente o a contrasto di colore lavabile con acqua (l’acqua utilizzata
deve essere caratterizzata da un contenuto di cloruri inferiore a 10 ppm).
9.6.6 Il rapporto finale di pre-servizio deve essere predisposto dall’Ente o Società che ha
effettuato i controlli. Il Controllo Designato provvede a raccogliere i rapporti di prova
rilasciati dalle organizzazioni incaricate dalla Committente di eseguire le indagini
pre-servizio e quelli redatti dal Fabbricante per ispezioni in costruzione, eventualmente
accettati per l’utilizzo come pre-servizio. Il rapporto finale deve contenere, per ciascun
tipo di controllo, tutte le informazioni utili a consentire la ripetizione delle indagini in corso
d’esercizio dei recipienti ed il confronto senza equivoci dei risultati.
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APPENDICE A
Tipologia di inserimento dei bocchelli
Fig. 1
Preparazione
Narrow Gap
Fig. 3
Fig. 2
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