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Gestione e strategia di impresa_ libro di testo cap. 3
L’impresa come sistema
L’impresa si configura come un sistema aperto costituito da un insieme
combinato di risorse ed attori.
L’impresa non scaturisce, quindi, dalla semplice somma di beni ma
dalle loro combinazioni (funzionali, reddituali, finanziarie, strategiche,
relazionali ecc.) in un determinato contesto ambientale.
Ambiente interno: risorse umane, reparti; si modifica in base a come si
relaziona con ambiente esterno
Ambiente esterno: consumatori, concorrenti, fornitori..
Gli stakeholders = soggetti dell’impresa, portatori di interesse. Influenzano l’impresa in positivo o in negativo.
Stakeholder primari = Hanno una qualche forma di investimento nell’impresa; essenziali per la sopravvivenza.
Stakeholder secondari = Subiscono il rischio dell’attività d’impresa ma senza avervi investito volontariamente; non essenziali, non
hanno transazioni con la stessa.
Stakeholder interni = Ricoprono ruoli formali senza i quali l’organizzazione non può sussistere e sono legati da rapporti contrattuali.
Stakeholder esterni = Non sono parte costitutiva dell’organizzazione, ma possono essere legati da rapporti contrattuali.
La strategia d’impresa
La strategia d’impresa può essere vista come il modo con cui l’impresa stessa intende rapportarsi con il suo ambiente esterno, in
funzione delle proprie caratteristiche chiave (obiettivi e valori, risorse e competenze, struttura e sistemi organizzativi). È un concetto
variamente definito nella letteratura economica. Alcuni studiosi vi includono sia i principali obiettivi perseguiti nel lungo termine sia
le politiche da implementare e i piani da predisporre per realizzarli, altri invece, ritengono che i fini e gli obiettivi siano dati e
pensano che la strategia riguardi unicamente i modi in cui l’impresa interagisce con il suo ambiente per conseguire dati obiettivi.
L’ambiente esterno dell’impresa comprende tutti quei fattori economici, sociali, politici e tecnologici che sono in grado di
influenzarne le decisioni e i risultati.
Le fasi del processo strategico
Fase 1 analisi strategica
Definizione dell’orientamento strategico di fondo dell’impresa, ossia il complesso di idee, valori e atteggiamenti interconnessi
che riguarda i seguenti aspetti:
1. fini e obiettivi di fondo, è strettamente legata alla struttura della corporate governance identificare gli stakeholders
(portatori di interessi nei confronti dell’azienda)
2. coordinate spazio-temporali e quali-quantitative della missione aziendale
3. filosofia gestionale e organizzativa
Studio dell’ambiente esterno all’impresa (microambiente e macroambiente), costituito dai protagonisti e dalle forze esterne
all’impresa che hanno il potere di influenzare la capacità di sviluppare e mantenere relazioni positive con i clienti obiettivo.
Studio dell’ambiente interno (risorse e competenze), esame delle risorse e delle competenze disponibili sviluppo analisi punti
forza e punti debolezza, volti al supporto delle scelte strategiche.
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Ambiente esterno è fonte di opportunità e minacce
Microambiente, forze a diretto contatto con l’impresa che influenzano la capacità di servire la clientela (fornitori, concorrenti,
intermediari commerciali
Macroambiente, costituito da forze sociali che esercitano influssi di ampia portata sull’intero microambiente (fenomeni
demografici, fenomeni economici, tecnologici, politici).
Secondo Porter le imprese concorrenti rappresentano il primo elemento di confronto per le imprese, si suddividono in:
• concorrenti diretti, costituiti dalle altre imprese che competono direttamente con l’impresa all’interno del settore.
• potenziali entranti, vale a dire le imprese che minacciano di entrare nel settore.
• imprese che offrono prodotti sostitutivi e che quindi vanno a concorrere sulla soddisfazione di un determinato bisogno.
Il modello di Abell sviluppa il concetto di business, offrendo una migliore rappresentazione del contesto competitivo. L’approccio
considera le seguenti tre dimensioni:
gruppo di clienti servito
funzioni d’uso assolte dai prodotti dell’impresa
tecnologia, ossia le modalità utilizzate per soddisfare i bisogni della clientela
A queste dimensioni si può aggiungere l’area geografica di azione e il grado di integrazione verticale dell’attività svolta; un’impresa
può risultare impegnata in un business o in una pluralità di business.
Strategia definisce la posizione dell’impresa rispetto ai mercati, ai concorrenti e rispetto ad attori a monte e a valle dell’impresa.
Obiettivo è costruire un vantaggio competitivo e difenderlo dai concorrenti, attuali e potenziali. L’impresa deve dunque elaborare i
propri metodi competitivi.
Definizione di:
- struttura organizzativa;
- pianificazione delle risorse;
- procedure della gestione operativa;
- sistema di controllo
Orientamento strategico di fondo: complesso di idee, valori e atteggiamenti interconnessi tra loro che riguardano fini e obiettivi,
campo di attività e filosofia gestionale
Impresa e ambiente
Impresa→ situata in ambiente di marketing che si divide in:
Macroambiente: forze sociali che esercitano influssi di ampia portata sul microambiente, come fenomeni demografici,
economici, naturali, …; impresa non ha abbastanza potere x modificarlo Alcuni concetti base: efficacia ed efficienza Efficacia:
capacità di raggiungere i propri obiettivi Efficienza: come li raggiungo; bilanciare input e output; lo è quando impiega minima q
risorse x raggiungere obiettivi
Microambiente: impresa stessa + protagonisti che ne influenzano la capacità di servire il mercato
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Analizzato il modello di Porter
Centro: imprese concorrenti dirette; fanno ciò che faccio io (x es. produco e vendo vino in Ita)
MA minaccia da concorrenti ≠:
Potenziali entranti → imprese che vogliono entrare nello stesso mercato; producono quello che produco io in un altro mercato di
riferimento (Es. produco vino in Fa e voglio vendere in Ita)
Prodotti sostitutivi → entrano concorrenti che offrono prodotti diversi che soddisfano stessi bisogni (Es. produco birra)
!! Imprese possono sviluppare barriere all’entrata !!
2 soggetti hanno potere contrattuale:
Fornitori: se producono beni scadenti ne influiscono i miei beni/servizi
Clienti: individuali o impresa, ultimi hanno più potere rispetto a individuali
Copetion
Cooperation + competition → tra agenti di una destinazione x poter attrarre uno specifico target; ≠ agenti si aiutano fra di loro x
creare attrattività destinazione
Poi ognuno deve avere offerta x concorrenza
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La strategia corporate
Il processo di formulazione della strategia a livello corporate definisce in termini di contenuti:
l’ampiezza dell’attività d’impresa in termini di business presenti nel portafoglio;
- apire in che business lavorare; può rimanere nel suo o entrare in altri cogliendo eventuali minacce da ambiente
- Strutture lavorano in + o - business diversi
- es. TO che hanno compagnie aeree
Alpitour: tour operating, aviation (Neos), accommodation (Villaggi BRAVO), incoming e travel agency → ciò acquisendo
altre imprese
l’ampiezza dell’attività in termini di mercati, intesi soprattutto come aree geografiche di riferimento;
- Quali e quanti target servire (+ o – specializzato)
l’ampiezza e il livello di competenze distintive condivise dai vari business, con particolare riferimento a quelle tecnologiche e a
quelle finanziarie di reperimento fondi;
- Capire competenze distintive e come sfruttare sinergie, ottimizzando risorse
- es. al posto di tenere due centralini x due business ne uso uno unico
- es. Pompea inizia con calze, xò nota che con stesso materiale e stesso canale distributivo può iniziare nuovo business.
l’ampiezza e il livello dei contributi economici e finanziari richiesti all’impresa dai suoi stakeholder;
- Capire quante risorse allocare
la diffusione e il livello di apprezzamento e di consenso sociale che l’impresa genera nei propri stakeholder.
- Cosa voglio ottenere
La pianificazione di marketing
Per ciascuna unità di business e per ciascun prodotto o marca viene definito un piano di marketing dettagliato. Il marketing
management definisce le modalità per il conseguimento degli obiettivi strategici in ciascuna unità d’affari. Il piano di marketing è il
documento che formalizza la strategia di marketing e la traduce in programmi operativi.
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- è la più utilizzata nelle grandi aziende
General Electric – McKinsey: matrice dell’attrattività del mercato e del posizionamento concorrenziale dell’impresa.
Alcuni concetti fondamentali
Prima di procedere all’analisi dei modelli è utile trattare i seguenti temi:
quota di mercato (market share), q. assoluta e q. relativa;
La quota di mercato, indicatore fondamentale per l’analisi strategica, viene calcolata dal rapporto fra le vendite dell’impresa per
un prodotto rispetto alle vendite complessive del mercato.
Quota di mercato assoluta = vendite impresa/vendite mercato * 100
Quota di mercato relativa = vendite impresa / vendite maggior concorrente
tasso di sviluppo del mercato;
Tasso di sviluppo delle vendite del mercato = VM2-VM1/VM1 * 100 riferimento 2 periodi ≠, vedo se aumentato o no
Tasso di sviluppo delle vendite dell'impresa = VI2-VI1/VI1 * 100 come va
l’azienda; in base a questo decido che strategie attuare.
i possibili rapporti fra quota di mercato e tasso di sviluppo;
Il portafoglio di attività
Il portafoglio di attività consiste nell’insieme delle aree di attività (e dei prodotti) dell’impresa.
Nelle imprese multiprodotto le scelte sui singoli prodotti non possono quindi prescindere dal complesso degli altri prodotti.
Le analisi del portafoglio prodotti sono necessarie per la gestione sinergica dell’attività.
Le sinergie sono i vantaggi derivanti dallo svolgimento congiunto di più attività rispetto allo svolgimento in modo separato.
Possono esistere sinergie produttive, sinergie di marketing, sinergie finanziarie.
La matrice BCG
Incrociamo tasso di crescita del mercato e quota di mercato relativa (con max concorrente)
Le strategie di sviluppo
(Riguarda strategie di corporate) Un’impresa può decidere di crescere in vario modo:
• integrazione orizzontale, quando si espande nell’ambito dello stesso settore di attività dell’impresa;
• integrazione verticale, ampliando l’attività dell’impresa a monte o a valle, o in entrambe le direzioni;
• diversificazione, mediante l’entrata in altri comparti o settori.
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Le strategie di sviluppo interno
Aumento dei luoghi di accesso, mediante la costruzione e/o l’acquisizione di nuove sedi alberghiere, con la formazione di una
catena o gruppo alberghiero oppure con la sua crescita dimensionale.
Aumento dei servizi erogati, a seguito della predisposizione di sale congressi, discoteche, sala giochi, palestra, centro estetico.
Aumento dei segmenti di clientela serviti, per esempio rivolgendosi non solo a clientela leisure, ma anche a clientela business.
Esercitazione TSMI e TSVM
Data la tabella calcolare il Tasso di sviluppo vendite del mercato turistico.
(TSVM) e il Tasso di sviluppo vendite delle imprese online (TSVI).
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L’approccio di filiera
Nella filiera operano una o più imprese le quali svolgono più fasi sequenziali in modo integrato e
coordinato e imprese che, invece, si specializzano nello svolgimento di una singola fase. Può essere fatta
partire dai fornitori, comprendere gli operatori che producono servizi turistici di base, i tour operator,
fino al giungere delle imprese tipiche della fase distributiva come le agenzie di viaggio.
*i primi ad approfittarne sono stati trasporti e compagnie aeree x’ agenzie emettevano e basta il
biglietto senza dare valore aggiunto (e non hanno + dovuto pagare commissioni).
COME HANNO FATTO ADV? Trasformate, poi concorrenza anche con OTA (Online Travel Agencies)
come Booking.com, Expedia, …
E I TO? Inizio clienti paura a comprare online, non era ancora un mezzo molto utilizzato, paura con
pagamenti online → TO non hanno trovato conveniente creare rapporto diretto con clienti, ma hanno
mantenuto rapporto con intermediari
Dopo disintermediazione c’è stata reintermediazione, con nascita OTA e ADV si reinventano.
L’offerta turistica
Il prodotto turistico
Non si riscontra una definizione univoca del concetto di prodotto turistico. Tale eterogeneità definitoria è ascrivibile a due ordini di
fattori:
la varietà e la molteplicità di bisogni e di comportamenti che caratterizzano la domanda turistica.
la gamma ampia e articolata di prodotti offerti e la numerosità di soggetti coinvolti.
Sono quindi possibili due diverse prospettive per l’analisi del prodotto turistico: la prospettiva del fruitore (prodotto turistico
globale) e la prospettiva del produttore (prodotto turistico specifico).
Ne consegue la diversità di approcci a seconde del punto di vista scelto, del numero e del tipo di elementi da considerare, 2
prospettive:
Prospettiva del fruitore (prodotto turistico globale) → prodotto è tutto l’insieme, non solo un servizio
Prospettiva del produttore (prodotto turistico specifico) → insieme componenti che costituiscono la propria offerta
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DEF: insieme integrato di servizi di composizione variabile, il cui nucleo centrale caratterizza la produzione e il tipo di azienda che lo
offre.
Es. albergo di località montana, recensioni buone ma ad un certo punto arrivano meno clienti. L’albergo decide di investire 5.000€.
Cosa fareste? Fare indagini sulle motivazioni, analizzo i punti di forza e di debolezza, mi chiedo il perché delle riduzioni. Indago sui
trasporti e su tutti i problemi esterni. Si potrebbe decidere anche di investire su tour attrattivi della città.
Core service: attività caratteristica di una determinata azienda, la distingue da altri servizi.
Prodotto turistico può essere:
Output di una singola azienda
Output di un insieme di aziende
Risultato di un’attività che coinvolga operatori ≠ tra loro o situati in ≠aree geografiche.
Alcuni dei servizi prodotti sono chiaramente destinati a soddisfare la domanda turistica, mentre altri possono riguardare anche la
domanda espressa da residenti e/o da pendolari (trasporti, negozi).
Principali sub-settori del settore turistico:
alloggio e pernottamento; organizzazione del tempo libero;
ristorazione; gestione di beni culturali;
trasporto di persone; commercio al dettaglio di articoli per turisti.
Le imprese dell’ospitalità
Le imprese dell’ospitalità (alloggio e ristorazione) occupano una posizione centrale dal momento che soddisfano le esigenze
fondamentali del turista.
Ne esistono tipologie molto variegate.
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Le forme di alloggio
Alberghi nelle diverse forme (hotel di vario livello, motel, ostelli
pensioni,…) campeggi
residence rifugi montani
villaggi turistici foresterie di comunità laiche o religiose
affittacamere
+ nuovi competitor sharing economy (Airbnb): anche noi possiamo diventare host e collega privati con altri privati (usato anche da
alberghi singoli!)
Utilizzato anche da clienti business che ricercano tranquillità. Esistono strutture long-stay x manager o aziende che mandano
dipendente all’estero x lungo periodo e conviene rispetto a un hotel tradizionale. Offrono meno servizi
Si presentano sul mercato con combinazioni servizio-prezzo ≠ e si rivolgono a target ≠.
Accomodation: esempi
Vari livelli qualitativi imprese alberghiere: Varie formule di alloggio:
the ritz-carlton (luxury hotels and resorts) residence Inn
marriot (hotel, resorts and suites B&B around Italy
travelodge Eden village
hotel formule 1 Giallo Rosso Agriturismo in Alto Adig
Settore alberghiero italiano è frammentato poiché caratterizzato da strutture mediamente di piccole dimensioni a gestione
semplice. Imprese alberghiere tradizionali differiscono dalle catene e dai gruppi per caratteristiche fondamentali quali:
Dimensioni, strutture piccole e medie vs grandi.
Gestione, familiare vs manageriale.
Duplice fenomeno recente: Gruppi familiari italiani si stanno espandendo ma nel contempo quasi tutte le catene internazionali
gestiscono almeno un albergo in Italia.
Tendenza dell’offerta; diminuzione numero esercizi ma crescita di camere e posti letto. Questo rispecchia il fenomeno di
diminuzione degli alberghi di fascia bassa contrapposto all’aumento di alberghi di categoria più alta.
Le forme di ristorazione
Ristoranti classici con servizio ai tavoli (di vario livello) Fast-food
Ristoranti alberghieri Mense di istituzioni
Pizzerie Snack-bar / paninoteche
Ristoranti self-service Imprese che fanno servizio a domicilio (catering)
Ristorante classico ≠ ristorante albergo→ preconcetti magari non veri su risto alberghi
Esempi di ristorazione
Vari livelli qualitativi: Dolce & Gabbana, Armani/Nobu.
Pizzerie e trattorie: Rossopomodoro, Osteria dal Divin Porcello.
Ristoranti d’albergo: Bvlgari hotels e resorts, Hilton.
Fast food: McDonald’s, spizzico
Le imprese di trasporto
Imprese di trasporto aereo (di linea o charter).
Le compagnie di bandiera: sono di un determinato Paese. alitalia, lufthansa, air france.
Le compagnie charter: affittano posti x TO e lavorano con i gruppi più che con individuali. neos
Regionali: di piccole dimensioni che prima della deregulation gestivano traffico interno
Le compagnie low cost: effettuano servizio point to point e no frills (ridu al min servizi aggiuntivi). easy jet, ryanair
Imprese di trasporto su ferro (prevalenza controllo pubblico, scarsa attenzione al marketing, futura liberalizzazione) trenord,
frecciarossa, centovalli e orient-express hotelstranis & cruises
Imprese di trasporto su gomma (autobus granturismo / di linea o di noleggio) pinguino, flixbus, atm, Malpensa shuttle.
Imprese di noleggio di autovetture. avis autonoleggio, Hertz e Europcar.
Imprese di trasporto via acqua (traghetti, noleggio imbarcazioni). tirrenia, moby, marinasarda
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Le imprese crocieristiche
Le imprese crocieristiche offrono un servizio composito. La loro offerta si compone di vari elementi:
l’ospitalità alberghiera;
l’ospitalità ristorativa;
le soste/escursioni;
i servizi ricreativi e di intrattenimento.
Costa crociere, easyCruise, star cruises e royalCarribean international.
I parchi di divertimento
Parchi naturalistici: giardini botanici, giardini zoologici e zoo-safari (commistione fra scienza e spettacolo, esprimono interesse per la
natura);
Parchi di vita marina, acquari e spettacolo con animali marini: conciliano aspetto scientifico e divertimento;
Parchi acquatici: piscine, scivoli d’acqua, onde artificiali, componente divertimento;
Parchi urbani: luna park e centri ricreativi multifunzionali;
Parchi a tema: caratterizzati da uno o più soggetti che contraddistinguono le ambientazioni e le attrazioni del parco.
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Il settore dei servizi_libro di testo cap. 2
Il servizio: una definizione
Non è facile definire il servizio e ne esistono definizioni variegate.
“Un servizio è un’attività o una serie di attività più o meno intangibile che normalmente, ma non necessariamente, ha luogo
nell’interazione tra cliente e impiegato e/o risorse fisiche o prodotti e/o sistemi del fornitore del servizio, che viene fornita come
soluzione ai problemi del cliente.” (Grönroos C.)
“I servizi sono atti, processi, performance.” (Zeithaml V.A., Bitner M.J.)
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Il modello della trappola strategica
Cosa avviene dopo crisi, o problemi finanziari
1. Decisioni su efficienza interna tagliando personale;
può però far deteriorare servizio
2. Così risparmio costi marginali, MA deterioro qualità
3. Clienti - soddisfatti, altri dipendenti hanno + lavoro
e quindi peggiora qualità
4. Investimenti in marketing x cercare di risollevare
situa, MA clienti ugualmente insoddisfatti
5. L’immagine aziendale si deteriora
Un orientamento ai servizi
I beni e i servizi
Negli ultimi anni si è affievolita la classica differenza fra beni e servizi, in quanto tutti i beni sono completati da una serie di servizi dai
quali dipende il loro valore.
I prodotti sono oggi sempre più rappresentati da un’offerta integrata di beni e servizi.
Si osserva, quindi, il passaggio dalla domanda di beni fisici alla domanda di soluzioni ai problemi.
Bene tangibile associato a servizi accessori / servizio fondamentale associato a beni e servizi di secondaria importanza.
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In alcuni casi le imprese di servizi tendono a tangibilizzare i propri servizi per rassicurare il consumatore finale, così come le
imprese industriali tendono ad aggiungere elementi intangibili ai propri beni (servizi post-vendita)
Variabilità (eterogeneità);
Variabilità significa che il servizio varia a seconda delle persone che lo erogano e del momento e del luogo in cui viene erogato.
Comprende 2 dimensioni:
1. La variazione degli standard produttivi sia in termini di risultati sia in termini di processi (difficoltà di valutazione della qualità)
2. La volontaria variazione del servizio per soddisfare le specifiche esigenze del consumatore finale Il settore dei servizi necessita
quindi di un costante controllo della qualità del servizio.
Alcuni metodi possono essere: - la selezione e formazione del personale - i sistemi di incentivazione del personale ( premi di
produzione legati alla soddisfazione della clientela) - conferire maggiori responsabilità ai dipendenti - standardizzare la
prestazione tramite una meccanizzazione del servizio (distributori automatici).
Le conseguenze gestionali
La caratteristica della deperibilità e la distribuzione temporale della domanda hanno importanti ripercussioni a livello gestionale:
a livello di dimensionamento delle strutture (differenza fra servizi di prima necessità e altri servizi, che si devono riferire ai
picchi massimi di domanda);
a livello di utilizzo delle strutture.
Le politiche anti-stagionalità/variabilità
Le imprese di servizi possono operare interventi:
1) per variare la distribuzione della domanda nel tempo;
2) per ridurre l’impatto della variabilità della domanda sui costi (ad esempio utilizzando personale stagionale o di rinforzo in
determinati orari/periodi).
Le politiche anti stagionali dirette alla domanda sono volte ad ampliare il periodo di utilizzo delle strutture di servizi ( stanze
d’albergo, posti aerei) : REVENUE MANAGEMENT
Assenza di proprietà.
Il servizio non implica una proprietà di qualcosa ma solo l’esperienza di una prestazione, un’attività.
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Al termine di un viaggio aereo il turista possiede solo degli oggetti che ricordano un’esperienza.
E’ quindi fondamentale per l’impresa sviluppare e mantenere una FORTE IMMAGINE DI MARCA tramite alcuni
metodi:
sviluppo di incentivi per favorire la ripetizione dell’azione (frequent flyers programs)
creazione di club o associazioni per sviluppare un forte senso di apparenza al gruppo (club dei t.o.)
Trasformazione dell’assenza di proprietà in vantaggio (vantaggi derivanti dall’esternalizzazione del servizio di
trasporto per un’impresa- outsourcing)
Consumatori, altri consumatori, front stage (ciò che è visibile al cliente), backstage (parte invisibile dei servizi)
Es. ristorante: se cucina non funziona (back), la sala non lavora bene (front) e il consumatore non ha il servizio che vuole
Relazioni interne: tra parti interne dell’attività (x es. se chef e maitre non vanno d’accordo ciò influisce sul servizio)
Relazioni esterne: tra erogatore e cliente
Relazioni di concomitanza: tra cliente e altri consumatori
Le implicazioni gestionali
L’inseparabilità e la contestualità delle fasi di produzione e di consumo hanno notevoli implicazioni gestionali e di marketing:
in termini di eterogeneità-variabilità della qualità;
in termini di partecipazione del cliente al processo;
in termini di impossibilità di creare scorte.
BENI SERVIZI
VARIABILITA' L’industrializzazione riduce la variabilità
di molti servizi
La produzione “just in time” rende i beni DEPERIBILITA'
deperibili
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L’offerta alberghiera libro di testo cap. 4 – 7
Caratteristiche del settore alberghiero in Italia
frammentato: ancora composto da strutture mediamente di piccole dimensioni
gestione semplice: limitati investimenti in tecnologie e ricerche, il più delle volte il proprietario svolge ruoli direttivi ed esecutivi.
scarsamente organizzato in catene: solo circa il 6% degli alberghi è “branded” rispetto a oltre il 15-20% di altri Paesi europei.
focalizzazione sul pernottamento: si offrono meno servizi, focus su bisogno di base di chi va in albergo e si pensa meno ad altri
servizi che potrebbero interessare ai clienti
forte stagionalità.
Le catene alberghiere
Definizione: “organizzazioni che per l’erogazione del servizio dispongono di più unità operative (hotel), le quali operano nell’ambito
di un sistema decisionale che porta allo sviluppo di una comune strategia e di comuni politiche, mediante uno o più centri
decisionali. Inoltre, gli hotel e le funzioni centrali, che sono legati fra loro attraverso la proprietà o forme contrattuali, perseguono
l’obiettivo della comune creazione di valore”.
Il processo di formazione e di sviluppo delle catene alberghiere si realizza attraverso 3 modalità differenti:
crescita di imprese alberghiere “minori”, caratterizzata dalla formazione di piccole catene proprietarie. (integrazione orizzontale)
fenomeni di aggregazione contrattuale fra alberghi di varia dimensione;
entrata nel mercato italiano di grandi operatori alberghieri stranieri, già affermati a livello internazionale, realizzata attraverso
acquisizioni o creazione di nuove strutture.
Es. NH (spagnola) è entrata nel territorio Ita acquisendo in una volta sola Jolly Hotels e Framons (catena del sud)
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Catene in franchising: caratterizzate da un marchio comune, standard di struttura e di servizio comuni, un sistema di
prenotazione comune. Per esempio, le catene facenti capo a Wyndham, il maggiore franchisor alberghiero del mondo.
Catene basate su formule associative o consortili: per esempio, consorzio, associazione o soft franchising (sono le cosiddette
catene di marchio). Per esempio, Best Western, Leading Hotels of the World, Pregiohotel)
Catene miste: una parte degli alberghi è gestita direttamente dall’impresa che ha la proprietà del marchio, mentre la restante
parte è gestita tramite accordi di franchising oppure accordi di altra natura contrattuale. Per esempio, le catene del gruppo
Starwood o quelle del gruppo InterContinental-IHG, ex SixContinents
Il contratto di franchising
Il franchising è una forma di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni e servizi tra un imprenditore affiliante
(franchisor) e uno o più imprenditori affiliati (franchisee) giuridicamente ed economicamente indipendenti l’uno dall’altro.
L’affiliante (franchisor) concede: L’affiliato (franchisee) si impegna a:
l’utilizzazione della propria formula Commerciale; fare propria la politica di vendita e di immagine
il proprio know-how; dell’affiliante;
i propri segni distintivi, marchi, prodotti e assistenza, rispettare tutte le condizioni pattuite nel contratto.
consulenza e tutto quanto concerne la gestione.
Le forme di franchising
Franchising di distribuzione. L’affiliante trasferisce agli affiliati la propria formula commerciale (tecniche e metodi commerciali,
marca) per la distribuzione di beni.
Franchising di servizi. Si tratta di un sistema nel quale viene offerta la prestazione di servizi sviluppati e sperimentati
dall’affiliante.
Franchising industriale. In questo sistema affiliante e affiliato sono rappresentati da due imprese industriali distinte.
Il franchising alberghiero
Gli elementi essenziali del contratto di franchising alberghiero sono i seguenti:
gestione della struttura alberghiera da parte dell’imprenditore (sfruttando il know-how e l’avviamento commerciale del
franchisor);
diritto ad utilizzare il marchio dell’affiliante;
utilizzo del sistema di prenotazione dell’affiliante;
fornitura, da parte del franchisor, di servizi di formazione e di servizi di marketing (promozione e pubblicità del brand).
Il contratto di management
Il contratto di management è un contratto stipulato tra il proprietario di una struttura alberghiera e un soggetto specializzato nelle
gestioni alberghiere, il quale agisce in nome e per conto del proprietario apportando il proprio know-how gestionale (separazione
fra proprietà e gestione).
Il rischio d’impresa resta a carico della proprietà come anche i rapporti di lavoro con il personale dipendente e delle licenze di
esercizio.
Il proprietario
I proprietari (definiti in tali contratti owner) sono normalmente:
grandi investitori istituzionali (Es. fondi pensione, fondi di investimento, imprese assicurative, banche, società immobiliari),
persone fisiche (Es. eredi di imprenditori del settore alberghiero).
Si tratta, quindi, di soggetti che non sono interessati a operare nel settore alberghiero o che comunque non dispongono del know-
how necessario per svolgere direttamente un’attività imprenditoriale nel settore stesso.
Il gestore
Il manager (Hotel Operator) mette a disposizione il know-how gestionale, il proprio brand, il sistema di prenotazione, il know-how di
marketing e, nel caso di nuovi alberghi, gli standard di servizio e le specifiche costruttive.
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Il gestore di norma non assume alcun tipo di rischio. Anche se le performances economico-finanziarie sono negative, l’Hotel
Operator non risponde di nessuna obbligazione nei confronti dei terzi.
Il consorzio e l’affiliazione
Soft branding: si uniscono alberghi x motivi di ridu costi (gruppi di costo) o x sviluppare marchi comuni
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Il consorzio e l’affiliazione prevedono lo svolgimento di attività comuni tra cui: i servizi amministrativi, gli acquisti, il sistema di
prenotazione, le vendite, la promozione reciproca verso la clientela, i livelli di qualità, fino ad arrivare ad un marchio comune
(cosiddetta “catena di marchio”, quali, per esempio, Best Western, Leading Hotels of the World, Pregiohotel).
Tipologie di outsourcing
A ben vedere è outsourcing rappresenta un continuum con diversi gradi:
Outsourcing di un’attività (selective outsourcing): esso consiste nel trasferire una determinata attività di un’area funzionale ad un
fornitore esterno;
Outsourcing di una funzione (total outsourcing): in questo caso la portata dell’esternalizzazione è più ampia dal momento che si
procede ad eliminare un’intera area funzionale dall’impresa.
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• attività relative alla produzione esternalizzazione di intere fasi della produzione a diversi livelli della filiera tecnologico –
produttiva (subfornitura di specialità), o di volumi di attività superiori alla capacità produttiva degli impianti aziendali di
determinate fasi produttive (subfornitura di quantità);
• attività relative alla logistica magazzinaggio di beni, trasporti e consegne;
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L’organizzazione delle imprese alberghiere
Gli elementi che influenzano la struttura organizzativa nel settore alberghiero sono:
la tipologia dell’offerta (lusso abbiamo + personale di un 3 stelle, differenziazione del servizio)
la tipologia della domanda (turismo individuale vs gruppi)
dimensione (albergo 400 camere vs albergo 60 camere)
le modalità di gestione (albergo singolo vs albergo in franchising)
Possibilità di analisi
1. Punto di vista dell’impresa/gruppo (composto da più alberghi – catena alberghiera)
2. Punto di vista del singolo albergo
Per semplicità si analizzerà il punto di vista della singola struttura per poi identificare caso per caso le correlazioni con
l’organizzazione nel suo complesso.
La struttura organizzativa di un albergo varia a seconda delle sue caratteristiche quali le dimensioni, il posizionamento, il livello
qualitativo, l’appartenenza a catene.
L’ufficio ricevimento
L’ufficio ricevimento (reception) svolge due fondamentali attività:
• l’accoglienza del cliente - check-in (approntamento dei documenti di registrazione del cliente, assegnazione della camera e
accompagnamento del cliente in camera);
• il congedo del cliente - check-out (verifica dei servizi utilizzati dal cliente, loro contabilizzazione, approntamento e incasso del
conto).
Queste funzioni, più o meno strutturate, più o meno informatizzate, sono presenti in ogni albergo e anche nelle grandi catene
internazionali e non sono nè delegabili nè accentrabili (automatizzate da alcuni alberghi economici).
Queste funzioni sono spesso legate a procedure automatizzate ma risulta comunque fondamentale la componente umana per le
seguenti attività:
• decisioni relative alla disponibilità della camera;
• decisioni relative al prezzo di vendita;
• concedere o meno un credito al cliente, per es. Ospite senza documenti
• determinano la prima impressione di qualità del cliente.
Queste attività risultano determinanti per il profitto dell’impresa e necessitano di particolari capacità perché spesso vengono svolte
direttamente di fronte (o al telefono) con il cliente.
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La portineria
La portineria (concierge) è preposta al servizio del cliente per tutte le sue necessità sia all’interno dell’albergo sia all’esterno:
Le mansioni di pertinenza della portineria sono:
• costituire un punto di contatto del cliente con l’albergo;
• la fornitura di servizi interni (gestione di chiavi, posta, sveglia, giornali);
• il supporto per la prenotazione e la fruizione di servizi esterni (prenotazioni di trasporti, eventi, ecc.).
Il centralino
• Svolge tutte le mansioni relative al sistema telefonico dell’albergo.
• I grandi progressi tecnologici hanno consentito di semplificare e concentrare la funzione nel ricevimento (chat e videochiamate)
L’ufficio prenotazioni
L’ufficio prenotazioni (booking) svolge una delle funzioni più importanti dell’albergo, indipendentemente dalla sua dimensione o dal
suo livello tecnologico.
Infatti è presente in tutti gli alberghi anche in quelli di piccole dimensioni, anche se non formalizzato come in grandi alberghi, e
ancor più nelle catene alberghiere.
I canali di prenotazione
• telefonate dirette del cliente;
• le agenzie di viaggio;
• i tour operator;
• i sistemi centrali di prenotazione/portali;
• Internet
Siccome le prenotazioni arrivano in tempi diversi per tempi diversi, il booking deve tener conto, nell’accettare la prenotazione e
praticare il prezzo, di diversi fattori quali:
• il momento della prenotazione; • la tipologia del cliente;
• il periodo di arrivo; • il canale di distribuzione;
• la durata del soggiorno; • le prenotazioni già pervenute e/o previste per il periodo.
Il booking, per la complessità delle operazioni è quindi diventato solo un aspetto di quello che viene chiamato revenue/yield
management.
• Spesso sono gli stessi addetti al ricevimento a effettuare le funzioni di booking, ma lo si può trovare anche alle dirette
dipendenze del responsabile dell’albergo, sia esso il direttore o il proprietario.
• Nelle catene alberghiere la funzione di booking, o meglio di revenue management, può essere parzialmente centralizzata.
Il reparto piani
Il reparto piani (Hosekeeping) è dedicato alla gestione dell’albergo “casa”.
Le principali funzioni contenute nel reparto sono:
• la pulizia delle camere, di tutte le aree comuni e delle aree di servizio;
• la gestione del guardaroba, cioè di tutto il materiale che viene utilizzato dal reparto (asciugamani, lenzuola, uniformi del
personale, ecc.) e anche del reparto ristorazione;
• la lavanderia clienti, che cura il lavaggio dei capi di abbigliamento della clientela. La biancheria dell’albergo è invece solitamente
affidata ad aziende esterne;
• la gestione del mini-bar nelle camere.
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Figure Professionali coinvolte:
• caposervizio: Governante/Housekeeping Manager
• addetti: cameriere, facchini piani, facchini bagagli Anche se generalmente riguarda attività interne, il contatto con il cliente
avviene spesso (emergenze, necessità dotazioni, richieste informazioni per il raggiungimento della camera, ecc.).
*Executive Floor Manager → manager che si occupa del piano riservato ad un certo tipo di clienti
Anche se generalmente riguarda attività interne, il contatto con il cliente avviene spesso (x es. emergenze, richieste informazioni per
il raggiungimento della camera, ecc.).
La brigata di cucina
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diminuisce negli hotel di fascia bassa.
Il reparto cucina
E’ il reparto preposto alla preparazione dei cibi destinati al ristorante, ai banchetti (in certi casi con strutture separate), al room
service e alla mensa del personale.
Il reparto cucina è organizzato in funzione della tipologia del ristorante e del livello di servizio che si vuole offrire alla clientela.
Presenta le seguenti figure:
• lo chef (capo cuoco), ha la responsabilità globale del reparto, la quale comporta la scelta dei menù, assieme ai suoi superiori, la
qualità della produzione, la scelta delle derrate, la loro conservazione e infine i costi di produzione (in alcuni casi rapporto con la
clientela).
• i capi partita e tutti gli addetti al ristorante che rispondono allo chef.
Il reparto ristorante
L’organizzazione del ristorante varia ovviamente in funzione della sua tipologia e livello (varietà di offerta per porsi in alternativa ai
ristoranti “non d’albergo” al fine di trattenere la clientela dell’albergo).
Il mâitre è il responsabile del ristorante. A lui rispondono i vari addetti, il cui numero, qualifica e livelli gerarchici variano in funzione
dell’ampiezza, della tipologia e del livello del ristorante.
Il reparto bar
Il reparto bar svolge il ruolo della somministrazione delle bevande nei locali del bar e in tutti locali dell’albergo e si occupa della
presentazione del conto e dell’incasso o addebito sul conto generale.
La tendenza è di posizionare il bar in zone di grande visibilità e passaggio, occupando anche gli spazi destinati alla hall, per
incrementarne l’uso, mettendo a reddito tutte le aree dell’albergo.
Il reparto bar è retto dal capo barman, che può essere coadiuvato da uno o più addetti in funzione anche degli orari di servizio
I reparti minori
I reparti minori possono essere suddivisi in:
• cantina, è il luogo dove vengono conservate le bevande;
• la dispensa, è il luogo ove vengono conservati, insieme agli alimenti, i materiali di consumo;
• il minibar, la sua gestione in genere è affidata al reparto piani, durante il rifacimento delle camere.
Il reparto amministrazione
Questo reparto sovraintende a tutti i fatti contabili, economici e finanziari dell’albergo.
La sua struttura organizzativa dipende non solo dalle dimensioni della struttura alberghiera ma anche dagli assetti societari. Può
essere svolta internamente oppure essere affidata in outsourcing ad operatori specializzati.
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In un albergo facente parte di una catena molte funzioni sono centralizzate nell’head office.
Si occupa di acquisire materiale che serve in struttura e gestire contratti leasing e di outsourcing.
Il reparto tecnico
Il reparto tecnico ha competenza sulle seguenti attività:
• la manutenzione ordinaria in maniera preventiva o su segnalazione dei reparti;
• la manutenzione straordinaria, (x es. rifacimento alcune camere, impianto elettrico)*
• il capital expenditure (ristrutturazioni, ampliamenti);
• la normativa sulla sicurezza.
Spesso tali attività sono affidate in outsourcing a operatori specializzati
*in questi casi se albergo non chiude stagionalmente e devo fare sistemazioni, le faccio in bassa stagione chiudendo e non dando
disponibilità per quel piano – IMPO stare attenti a non metterle nella disponibilità di camere della struttura (occupo 30 su 100 è una
cosa, 30 su 90 x’ un piano è chiuso è un’altra)
Il reparto commerciale
In un albergo tipo può esistere una posizione di direttore commerciale (sales and marketing director) che sovrintende, collaborando
con il direttore, alla definizione e alla realizzazione delle strategie di marketing e alla formulazione del marketing plan dell’albergo.
Allotment → adv prenota tot camere ad albergo e le blocca, poi decide se confermare o rilasciarle (release day); se non rispetto
release day paga penale.
Vuoto per pieno → blocchi camere, ma è come se fossero già confermate e quindi le paga anche se poi non verranno utilizzate.
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Il ruolo del revenue manager nel business turistico – libro cap. 7
REVENUE MANAGER: revenue (ricavo) manager (gestisce qualcosa). Disciplina che si occupa di massimizzazione capacità produttiva.
CASO MOTORSHOW GINEVRA: prezzi nei 3 giorni prima sono + alti→ ci sono eventi privati e riservati, quindi giornalisti, capi aziende
automobilistiche, ecc.. che sono propense a spendere qualsiasi cifra x partecipare non essendo sensibili al prezzo.
COSA HANNO FATTO? Hanno studiato gli eventi e hanno capito di poter alzare i prezzi in quel periodo
Price discrimination: prezzo variato in funzione di diversi aspetti.
Overbooking: si accettano + prenotazioni di quelle che si possono soddisfare presumendo che qualcuno non arrivi.
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Anche imprese + piccole possono; IMPORTANTE avere base dati anni passati x analizzare comportamento turista a parità di
condizioni.
La formula dello yield
Obiettivo: aumentare lo yield, che può essere definito dal seguente rapporto: Yield = Rr / Rp ove:
Rr = ricavo realizzato
Rp = ricavo potenziale (max che avrebbe potuto ricavare)
Esso dipende dalle quantità vendute e dal loro prezzo → devo massimizzare 2 variabili.
Aree di applicazione
Traditional Non-Traditional
Airline Energy
Hotel Broadcast
Car Rental Healthcare
Rail Manufacturing
Tour Operators Restaurants
Cargo Golf
Cruise
Segmentazione del mercato & pricing Previsione della domanda Gestione della capacità contributiva Prenotazioni e vendita
CONTROLLO
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I leisure prenotano prima dei business
La discriminazione dei prezzi
Si ha discriminazione del prezzo qualora due prodotti siano venduti a prezzi che costituiscono una percentuale differente dei
rispettivi costi.
Con la discriminazione del prezzo l’impresa cerca di massimizzare la contribuzione ottenibile da ciascun consumatore o segmento di
clientela in ogni transazione. Si cerca di ridurre il surplus dei consumatori (differenza fra i benefici dei beni e dei servizi e i costi
sostenuti per la loro acquisizione).
Occorre valutare se accettare o meno una richiesta di prenotazione considerando che da un lato potrebbero pervenire richieste
maggiormente remunerative, dall’altro si corre il rischio di non vendere.
La tecnica dell’overbooking
Si basa sull’analisi storica e previsionale delle cancellazioni delle prenotazioni e dei mancati arrivi e delle conseguenti riduzioni di
vendite.
Si procede quindi ad accettare prenotazioni per un numero di posti superiore alla capacità produttiva, stimando un certo numero di
disdette e di mancate presentazioni (no-shows).
Funzionamento dell’overbooking
Vantaggi e svantaggi
La tecnica dell’overbooking si basa sul raffronto fra:
il recupero di fatturato derivante dalla vendita di posti altrimenti non venduti (ricavi incrementali);
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costi per il disservizio arrecato ai clienti a causa della mancanza di posti (costi incrementali: costi monetari e costi di perdita di
immagine e di fedeltà della clientela.
Le competenze necessarie
Occorre massimizzare il margine derivante da Ricavi incrementali - costi incrementali
Per l’applicazione dell’overbooking sono necessarie:
competenze di natura tecnico-previsionale, rappresentate dalla capacità di effettuare una corretta stima della dinamica della
domanda e delle prenotazioni;
competenze di natura gestionale-relazionale, legate alla capacità di gestione del disservizio
La domanda
TURISMO INDIVIDUALE TURISMO ORGANIZZATO
Il turista indipendente idea e a volte confeziona il prodotto Il turista che si rivolge a imprese in grado di offrire i
che meglio risponde alle sue esigenze servizi costitutivi del viaggio assemblati in uno stesso
pacchetto
Processo informativo attento e delicato a causa di: Processo informativo ridotto e poco costoso
complessità (incognita della disponibilità di impianti diminuzione del rischio percepito connaturato alla
ricettivi) e lontananza del prodotto (altro fattore di vacanza
turbativa) risparmio sui costi di ricerca delle informazioni
incertezza del prezzo e elevata importanza soggettiva del probabile riduzione del costo complessivo della
prodotto (investimento di denaro e di tempo) vacanza
piacevolezza degli accertamenti preliminari e loro
funzione di anticipazione delle vacanze
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Le tipologie di prodotto
• Soggiorno tutto compreso: include un servizio ricettivo e almeno un altro servizio ancillare (trasporto, transfer, escursioni)
• Tour: visita di più località lungo un percorso programmato
• Tour combinato al soggiorno: consente di visitare un’area e di fermarsi in una località per qualche tempo
• Crociera: più servizi (alberghiero, trasporto, intrattenimento) su navi attrezzate
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Un caso di integrazione verticale a monte
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Soggiorni studio: operano sia con cataloghi che con viaggi ad hoc, oggigiorno non offrono più i loro pacchetti solo a persone in
età scolare, ma si rivolgono a molti altri target diversi (Es. corsi per aziende)
Domestic: convogliano la domanda su destinazioni all’interno del Paese in cui operano
L’allotment consiste nella contrattazione fra il tour operator e la struttura alberghiera circa la disponibilità di un certo
numero di sistemazioni per determinati periodi con riserva di conferma o meno entro termini prestabiliti
Il contratto vuoto per pieno presuppone l’acquisto immediato della disponibilità delle camere con l’impegno a pagarne il
valore indipendentemente dalla reale occupazione degli alloggi.
VINCOLI
Per il tour operator:
Difficoltà nell’uscire dal canale a causa delle reazioni negative delle agenzie di viaggio
*TOUR OPERATOR ≠ TOUR ORGANIZER: tour operator ha già pacchetti pronti, tour organizer prepara il viaggio basandosi sulla
richiesta specifica del consumatore; essere organizer comporta meno investimenti x’ non stipula contratti come quelli spiegati prima
rischiando di comprare stanze poi invendute.
Comunicazione
L’attività di comunicazione deve essere diretta non solo a far conoscere il proprio prodotto, la propria qualità, ma anche a
massimizzare il consenso degli ambienti in cui opera
Obiettivi fondamentali:
• stimolare la preferenza per il proprio prodotto
• aumentare la notorietà della marca
• mantenere buone relazioni con i fornitori e distributori
Gli strumenti di comunicazione fondamentali (scelta fatta sulla base di che tipo di TO sei) sono:
Pubblicità sui media: comunicazione di massa, online/offline
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Promozione: insieme di elementi destinati a stimolare l’acquisto conferendo un valore addizionale e provvisorio al prodotto (club
e carte fedeltà)
Forza vendita: comunicazione personale
Pubbliche relazioni
Personale di contatto
Comunicazione: il catalogo
• CATALOGO/presenza online:
- strumento di visualizzazione del prodotto
- ingente parte degli investimenti in comunicazione
- alto livello di dispersione
- importanza di testo e immagini
- informazioni utilizzabili e utili per la scelta
- tendenza sempre maggiore catalogo on-line o su CD
• STAMPA DI SETTORE (Es. riviste Lonely planet; specializzate a differenza della stampa di massa)
permette di raggiungere un target selezionato, formato prevalentemente da agenzie di viaggio.
• PUBBLICITA’ TELEVISIVA, RADIO E AFFISSIONI, INTERNET
vengono utilizzati soprattutto per campagne istituzionali e per promuovere i servizi offerti.
Politica distributiva
Canale indiretto
Canale diretto
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I portali online: online travel agencies (OTA)
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Il settore del trasporto aereo
Sviluppo della domanda
I fattori che influiscono lo sviluppo della domanda di trasporto aereo sono:
• aumento redditi individuali; • cambiamento stili di vita;
• crescente urbanizzazione della popolazione mondiale; • incremento del tempo libero disponibile;
• innalzamento livello di istruzione; • generale globalizzazione economica e socioculturale.
Redditività decrescente
Le tariffe passeggeri sono in costante calo negli ultimi decenni. Questo è dovuto a diversi fattori:
• progressi della tecnologia;
• competizione più intensa (Deregulation);
• segmento leisure sensibile al prezzo: aumentato molto ed è + sensibile x’ non come x business che viaggio pagato da compagnia;
se non mi va bene cerco un’alternativa.
Si possono determinare gravi tensioni economiche per le compagnie aeree meno efficienti (Swissair, Sabena, Alitalia).
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Settori interdipendenti a quello del trasporto aereo
• Settori industriali: costruttori di aerei, motori, componenti meccanici, elettronici ecc…;
• Servizi ai passeggeri: agenzie di viaggi, tour operator, catene alberghiere, parchi di divertimento ecc.;
• Servizi alle compagnie aeree: sistemi di prenotazione, leasing, finanziamenti ai costruttori, manutenzioni, rifornimento
carburante, catering, centri di formazione e addestramento, ecc…;
• Aeroporti e controllo del traffico: certificazione e verifica degli standard (nelle mani di organizzazioni pubbliche);
Le economie di scala
• alti volumi, minori costi unitari e prezzi incrementando, quindi, i vantaggi competitivi;
• capacità finanziaria di acquisire per prime le nuove tecnologie (ammodernamento della flotta, innovazioni nei CRS);
• investimenti in immagine, differenziazione e fidelizzazione (frequent flyers programs);
• i bassi costi marginali permettono l’offerta di prezzo (last minute).
Necessità di differenziazione del servizio (prevalentemente standardizzato)
Alti costi medi per i nuovi entranti (economie di esperienza)
• sistema di rotte
• alti costi di acquisto delle infrastrutture e di acquisizione dei diritti degli slots Necessità di alti investimenti iniziali.
Gli slots più appetibili sono quelli dalle 8.00 alle 22.00, soprattutto in Italia. Questi slots sono già di proprietà delle compagnie di
bandiera e il loro ottenimento implica costi assai elevati.
Fusioni e incorporazioni
Possono avvenire fra compagnie aeree nazionali o di altre nazionalità. Esempio:
Negli anni ‘80: British Overseas Airways Corporation + British European Airways = British Airways (BA)
Negli anni ‘90: Austrian Airlines, Lauda Air e Tyrolean Airways = Austrian Airlines Group
Alleanze e accordi
Cooperazione con altre imprese che possono apportare nuove risorse e competenze (non solo compagnie aeree) mantenendo la
propria identità (talune possono non avere successo per esempio Alitalia e KLM). Collaborano sia sul fronte esterno sia su quello
interno.
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Le tipologie di alleanze e accordi
Le alleanze possono essere basate su forme partecipative (equity combinations) o non partecipative, perciò meramente contrattuali
(non equity combinations).
Le alleanze equity sono: Joint venture e partecipazioni.
Le alleanze non equity sono:
• licensing; • codesharing (tramite accordi con altre compagnie o
• franchising; acquisto di un certo numero di posti di un’altra
• contratto di management; compagnia).
Il code sharing
Il code sharing consiste in un accordo tra due vettori, di cui uno (il vettore operante) opera un certo servizio utilizzando il proprio
codice identificativo (codice velivolo IATA + numero del volo), e l’altro (il vettore code sharing) vende al pubblico lo stesso servizio
sotto il proprio codice identificativo ma senza operare effettivamente il servizio.
Il code sharing permette la costruzione di una rete globale di connessioni che si traduce in economie di costo (aumentando il load
factor).
Per esempio, io voglio aprire una nuova rotta su una destinazione che prima non avevo, ma costando molto, mi affido a qualcuno
che già fornisce quel servizio, faccio un accordo e non ho tutti i costi che avrei avuto nell’altro caso e posso offrire anche io quel
servizio ai clienti.
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Il layout interno
Le decisioni da prendere a questo riguardo sono 4:
1. L’aereo avrà una sola classe o più classi?
2. Il numero di posti dell’aereo (vi sono vincoli derivanti dalla capacità dell’aereo, dalle norme di sicurezza, dalla tradizione degli
standard accettati).
3. Cabine a struttura fissa o cabine a struttura flessibile?
4. Configurazione interna dei posti (es. 3 file di 2-4-2 posti nel Boeing 747)
Tanto più bassi sono gli ASM, tanto maggiore è il load factor.
Raramente una compagnia aerea riesce ad utilizzare al massimo la capacità produttiva. Infatti difficilmente il load factor supera il
75%.
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La promozione nel servizio del trasporto aereo: i frequentflyers programs
La tecnica promozionale più utilizzata dalle compagnie aeree è rappresentata dai frequent flyers programs (FFP), programmi
sviluppati per clienti abituali della compagnia aerea, che viaggiano più volte l’anno (convenzionalmente almeno 10-12 volte l’anno).
Tramite l’accumulo di miglia / punti questi “viaggiatori frequenti” possono ottenere premi (viaggi gratuiti, buoni sconto sia per i voli
aerei sia nei confronti dei partners della compagnia appartenenti ad altri settori come quello ricettivo, del noleggio auto ecc.),
promozioni e vantaggi nell’erogazione del servizio (sale d’attesa dedicate, priorità in lista d’attesa ecc.).
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