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ECUMENE-ANECUMENE-SUBECUMENE
AREE ANECUMENICHE
Oggi le terre anecumeniche rappresentano solo
1/5 della superficie terrestre:
1) Regioni polari
2) Deserti
3) Foreste equatoriali
4) Zone di alta montagna
POPOLAZIONE MONDIALE
DENSITA’ POPOLAZIONE
1) Densità popolazione (aritmetica) = rapporto tra il
numero di abitanti e la superficie che essi occupano
(normalmente abitanti per km quadrato)
• Indica il grado di occupazione del territorio
• Densità popolazione mondiale = 42 ab. per km
quadrato
2) Densità fisiologica = numero di abitanti per superficie
coltivabile
• Importante perché la densità aritmetica è poco
significativa ( aree desertiche e superaffollate)
• Per es. in Egitto densità aritmetica 60, fisiologica 2700;
Paesi Bassi 360 e 1740; Giappone 34 e 2560
• L’elevata densità fisiologica può derivare da alte densità
rurali e alte densità industriali
DENSITA’ POPOLAZIONE
DISTINZIONI GRADO DI DENSITA’
1) ZONE A BASSISSIMA DENSITA’ = meno di 1 ab/
kmq
2) ZONE A BASSA DENSITA’ = meno di 10 ab./
kmq
3) ZONE A DENSITA’ DEBOLE = 10-50 ab./kmq
4) ZONE A DENSITA’ MEDIA = 50-100 ab./kmq
5) ZONE A DENSITA’ ALTA = oltre 100 ab./kmq
OPTIMUM DI POPOLAMENTO
Lo presenta un paese caratterizzato da un solido
equilibrio tra abitanti e risorse:
• Pieno impiego individui in età lavorativa
• Assicurazione di più di 2500 calorie al giorno
• Struttura demografica che consente di ripartire
le spese in misura non troppo gravosa per le
persone attive
• Adeguata articolazione professionale della
popolazione tra i diversi settori dell’economia
• Razionale utilizzazione delle risorse
SOVRAPPOPOLAMENTO
Squilibrio tra popolazione e risorse che si verifica
se:
• Aumento naturale popolazione comporta caduta
del tenore di vita
• Incremento lavoratori provoca diminuzione
produttività
• Tecnologie sviluppatesi lentamente
E’ un fenomeno qualitativo non quantitativo, che
dipende più che dall’alta densità di abitanti, dal
grado di sviluppo tecnologico
SOTTOPOLAMENTO
Squilibrio tra risorse e popolazione derivate da:
• Minimo economico = numero abitanti
insufficiente per valorizzare le risorse
disponibili
• Minimo biologico = società chiusa, no scambi
demografici; numero ridotto di abitanti =
sterilizzazione gruppo
DEMOGRAFIA
La demografia è la scienza che studia quantitativamente i
fenomeni che concernono lo stato e il movimento della
popolazione
Essa si basa su una serie di indici correlati a concetti
fondamentali:
1) Natalità
2) Mortalità
3) Incremento naturale
4) Fecondità
5) Speranza di vita
6) Densità…..
GEOPOLITICA E POPOLAZIONE
• In passato alleanze e migrazioni all’origine della
costituzione delle prime comunità
• Territorio e popolazione sono due degli elementi
fondamentali di ogni organizzazione statuale, che
intrecciandosi nel corso della storia, ne hanno
determinato la potenza
• Per millenni le guerre sono state vinte grazie al numero
di soldati a disposizione
• Importanza fattore demografico sulle potenzialità
geopolitiche di un Paese
• Massimo teorizzatore Karl Beloch (XIX sec.) influenzato
dal determinismo ambientale e dalle teorie dello spazio
vitale
GEOPOLITICA E POPOLAZIONE
• Oggi la superiorità tecnica rende la componente
demografica non più assoluta, ma il peso del numero è
un importante fattore psicologico nei paesi meno
sviluppati: es. conflitto Iran e Iraq
• Peso del numero resta uno dei fattori di valutazione
della potenza di uno Stato
• Von Lohausen (1985) comparazione della prosperità e
della crescita si Stati e popoli, in base al rapporto fra
diversi valori:
1) Valori fissi: estensione territorio, capacità di
produzione, ricchezza sottosuolo
2) Valori variabili: numero abitanti, tasso occupazione,
progressi tecnici e mercato mondiale
INCREMENTO NATURALE
NATALITA’ E MORTALITA’
POPOLAZIONE
• La popolazione costituisce un elemento di potenza dello
Stato
• Elemento variabile
• Processi demografici che presiedono alla variazione
della popolazione sono distinti in tre categorie:
1) NATALITA’
2) MORTALITA’
3) MOBILITA’
1 e 2 producono la variazione verticale della popolazione
3 causa soprattutto variazioni orizzontali
1, 2 e 3 contribuiscono a modificare la distribuzione
spaziale
STATO E POPOLAZIONE
• Per giudicare il peso potenziale di una popolazione
all’interno di uno Stato non si può solo prendere in
considerazione il numero di abitanti ma analizzarlo
attraverso altri fattori ( tasso natalità, mortalità e
incremento, livello istruzione, struttura per età…)
• Sula base di queste caratteristiche è possibile
raggruppare e comparare le diverse popolazioni i
cui tratti demografici e la variabilità nel tempo
possono essere molto diversi, rivelandone le
condizioni socio-economiche e la dinamica dello
sviluppo
NATALITA’
• INDICE (TASSO) DI NATALITA’ = rapporto, espresso
per 1000, tra il numero dei nati in un anno e il
totale della popolazione
• Una popolazione normale dovrebbe avere un indice
di natalità intorno al 50 per 1000
• Tale natalità naturale però quasi ovunque ridotta da
interventi limitativi
• L’indice è diverso da un luogo a un altro e da
un’epoca a un’altra per l’intrecciarsi di fattori
demografici e biologici, religiosi e politici, economici
e sociali
POLITICHE DEMOGRAFICHE
• Nataliste e antinataliste
• Fascismo e nazismo: assegni familiari e sgravi
fiscali
• CINA= dagli anni 80 rigida politica
contenimento demografico (ritardo età
matrimonio-unico figlio)
• Oggi vero problema è riequilibrare i tassi di
natalità nel Nord e Sud del mondo
TASSO DI NATALITA’
MORTALITA’
• TASSO (INDICE) DI MORTALITA’= rapporto,
espresso per 1000, tra il numero dei morti in
un anno e il totale della popolazione
• Più piccolo tanto più efficace lotta contro la
morte (condizioni di vita e stato sanitario)
• Stretto rapporto però con la struttura dell’età:
più alto dove popolazione più anziana
• Maggiore mortalità maschile che femminile
• Grossi divari tra indici di mortalità per età
TASSO DI MORTALITA’
TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE
• Tasso (indice) di mortalità infantile = rapporto
espresso per 1000, tra in numero dei bambini
morti a meno di un anno di vita e il numero dei
neonati di quello stesso anno
• Valore molto indicativo
• Profonde differenze fra popolazioni più
progredite e arretrate
• Piaga HIV
• In Cina differenze profonde tra maschi e
femmine
INCREMENTO NATURALE
TIPI DI INCREMENTO NATURALE
Possibile individuare 4 classi:
1) Tipo primitivo: molto vicino al dettato della natura,
è un incremento scarso che deriva da un’alta
natalità controbilanciata da un’altrettanto elevata
mortalità -Molti giovani, pochi anziani- Zone
arretrate Africa Nera e Sudest Asia
2) Tipo in via di evoluzione: lenta la diminuzione
nascite e parabola discendente mortalità- Zone non
molto evolute America Latina, Africa Mediterranea,
Medio e Estremo Oriente
TRANSIZIONE DEMOGRAFICA
L’andamento della popolazione attraversa la successione in 3
fasi, ciascuna legata ad un differente livello di sviluppo:
1) Prima fase (antico regime demografico): basso incremento
demografico dovuto ad alta natalità compensata da alta
mortalità
2) I Fase di Transizione: incremento della popolazione dovuto
alla diminuzione della mortalità mentre la natalità rimane
alta
II Fase di Transizione: la mortalità continua a diminuire ma la
natalità comincia a declinare con conseguente diminuzione
del tasso di crescita della popolazione
3) Terza fase (moderno regime demografico): basso incremento
demografico dovuto a bassa natalità e bassa mortalità fino a
crescita zero o eccedenze morti su nati
TERZA FASE
• Completa la transizione demografica
• Coinvolge l’intero Occidente sviluppato: Nord
America, Europa più ricca, Oceania, Corea del
Sud, Giappone, Taiwan, Hong Kong e
Singapore
FATTORI DI DISTURBO E
CONDIZIONAMENTI
• Guerre
• Cicli brevi di natalità e mortalità
• Influenza strutture sociali
• Vicinanza regioni demograficamente più
sviluppate: effetto trainante
TASSO DI FECONDITA’
MOVIMENTO NATURALE DELLA
POPOLAZIONE IN ITALIA
• Crescita annua: 0,6% (2000-2009)
• Fecondità: 1,3 (2010)
• Natalità: 9,3 per 1000 (2010)
• Mortalità: 9,7 per 1000 (2010)
• Mortalità infantile: 3 per mille (2009)
• Speranza di vita (anni): 79,4 uomini e 84,5
donne (2011)
ARTICOLAZIONI
STRUTTURALI DELLA
POPOLAZIONE
STRUTTURA DEMOGRAFICA
• Rappresenta la distribuzione numerica nelle
varie classi di età
INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE
• Soprattutto Europa Occidentale
• Fenomeno ultimo secolo dovuto al forte calo della
natalità e alla diminuzione della mortalità
• Paesi sottosviluppati: numero scarso di anziani
(elevata mortalità) e elevatissimo numero di giovani
(alta natalità)
• Indice di vecchiaia= rapporto percentuale tra gli
ultrasessantacinquenni e i giovani sotto i 15 anni
SEX RATIO
• SEX RATIO= rapporto fra i due sessi= numero di
maschi per 100 femmine (tasso di mascolinità)
o numero di femmine per 100 maschi (tasso di
femminilità)
• Una popolazione perfettamente bilanciata
dovrebbe avere una sex ratio di 100
• La realtà però si discosta per varie ragioni
1) Motivi naturali: vita media più lunga delle
donne)
2) Motivi economico-sociali: ad es. guerre e
emigrazione per lavoro di solito maschi
SEX RATIO
La sex ratio dipende in molti paesi principalmente dalle
condizioni delle donne:
1) mortalità femminile più elevata per minori cure
2) Problemi di cure e parto
3) Infanticidio
4) Limitazione cibo
5) Pregiudizi contro femmine (Cina, India, Corea) = aborto o
abbandono
Lo squilibrio fra i sessi è dannoso perché incide sulla
formazione delle famiglie e dunque sulla crescita della
popolazione
SEX RATIO
PIRAMIDE DELLE ETA’
• La struttura della popolazione per età e per sesso si può
rappresentare graficamente con un istogramma a canne orizzontali
• Le piramidi delle età esprimono visivamente il tipo di struttura per
età
• Le varie fasce di età vengono rappresentate mediante fasce
sovrapposte, distinte per sesso, con i gruppi più giovani alla base
dell’istogramma
• La previsione della dinamica dell’età esprime le potenzialità della
popolazione di uno Stato, indicandone la capacità di lavoro e
consentendo di analizzare la capacità di sviluppo
• La piramide consente non solo di leggere la cifra della popolazione
attiva in un determinato momento, ma di calcolare la forza lavoro
disponibile almeno nei 20 anni successivi.
TIPOLOGIA DI PIRAMIDI
1) Piramide ad arco circonflesso (base larga e forte restringimento verso
l’alto) = regime demografico con alta natalità e alta mortalità, proprio di
popolazioni con un andamento demografico quasi naturale . NIGERIA
2) Piramide a mitria (con i contorni più arrotondati nelle età più avanzate e
con una base appena poco più stretta delle classi immediatamente più
anziane) =situazione stazionaria e caratterizza i paesi demograficamente
maturi, nei quali la mortalità è decisamente diminuita a tutte le età,
mentre la natalità (sotto stretto controllo) è appena sufficiente al rinnovo
delle generazioni. IRLANDA
3) Piramide a fuso (la parte centrale è più larga non soltanto di quella
superiore ma anche di quella inferiore verso la base) Rappresenta quindi
una popolazione in fase di invecchiamento poiché il numero dei giovani
risulta inferiore di quello degli adulti: la natalità è in diminuzione e non è
più assicurata la sostituzione completa di una generazione con quella
successiva. ITALIA
4) Piramide a salvadanaio= indica una ripresa della natalità in un Paese che
in precedenza aveva conosciuto una decadenza demografica. La parte alta
ricorda il profilo precedente, ma la base si allarga sotto la strozzatura che
indica il rovesciamento di tendenza delle nascite. Questa figura
corrisponde alle popolazioni in via di ringiovanimento demografico .CINA
STRUTTURA PROFESSIONALE
POPOLAZIONE ATTIVA
1) Settore primario: agricoltura, allevamento e pesca
2) Settore secondario: industrie, miniere, edilizia
3) Settore terziario: commercio, trasporti, servizi,
turismo, credito, libere professioni ecc
4) Settore quaternario: attività superiori come
cultura, scienza, direzione politica, dirigenza di
impresa, ricerca tecnologica...(Università,
Amministrazioni pubbliche, Dirigenze mass media
e grandi aziende…)
POPOLAZIONE IN ITALIA
• Già fortemente abitata nel Paleolitico superiore
• Epoca romana: creazione tessuto territoriale in
Italia (strade, città, cultura…)
• Alto Medioevo: Meditterraneo rimane nodo
essenziale nella vita politica e nelle comunicazioni,
ma riduzione ruolo economico per diminuzione
scambi commerciali
• I nodi principali dell’organizzazione territoriale si
spostano nell’Italia Settentrionale e Centrale
(Firenze, Milano…), anche per la centralità assunta
dall’Europa centrale e Atlantica
NORD-SUD
• In questo periodo si acuirono le differenze Nord-
Sud
1) NORD: caratterizzato da centri urbani nelle mani
della borghesia commerciale ed artigianale che
instaurò vivaci rapporti di scambio con le regioni
circostanti e con le campagne circostanti
2) SUD: caratterizzato da città sedi del potere
aristocratico, imperniate su una struttura feudale,
lontane dal mondo contadino che non aveva
nessun ruolo
NORD-SUD
• Il divario rimane nel Rinascimento:
1) SUD: soggetto alla politica parassitaria
ispanica e feudale
2) NORD: conserva i patrimoni borghesi grazie ai
legami con l’Europa centrale
• Lo squilibrio si palesa alla fine dell’800: primi
flussi migratori verso aree più prospere
• Sino a Prima Guerra Mondiale crescita
demografica
DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE
• Nonostante calo nascite densità tra le più alte in
Europa
• Distribuzione sul territorio però irregolare e
dovuta:
1) Diverso sviluppo urbanesimo
2) Condizioni ambientali (altimetria, natura suolo,
disponibilità idriche…)
• Tra il 1960 e il 1990 oltre 6 milioni di persone
hanno lasciato le regioni povere del sud, quelle
montuose del Nord e alcune aree del Nordest a
favore delle urbanizzazioni di Torino, Milano e
Roma
DISTRIBUZIONE E MOVIMENTO
POPOLAZIONE
• Densità regioni:
1) Massima in Campania, Lombardia, Lazio
2) Minima in Valle d’Aosta, Trentino e Basilicata
• Tra i paesi con un indice di vecchiaia più alti al mondo:
nel 2010 anziani 20% e giovani meno 14%
• Invecchiamento popolazione= problemi sanità e
pensioni
• Si è stabilizzato l’andamento della fecondità (1,41 figli
per donna), superiore al Nord rispetto al Sud
• Aumento flussi migratori, soprattutto al Nord e al
Centro
• Comunità più numerose provenienti da Albania,
Romania e Marocco