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11/11/2020 Il piano regolatore generale comunale.

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Il piano regolatore generale


comunale
Cos'è e come è disciplinato uno dei più importanti atti di pianificazione
territoriale, il piano regolatore generale comunale, il PRGC facoltativo e
obbligatorio, il contenuto, la durata e gli effetti

Cos'è il Piano Regolatore Generale Comunale


PRGC facoltativo e obbligatorio
Pubblicità del progetto di piano
L'approvazione del PRGC
Contenuto del piano regolatore generale comunale
PRGC: durata ed effetti

Cos'è il Piano Regolatore Generale Comunale


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Il Piano Regolatore Generale Comunale (conosciuto anche con la sigla


PRGC e in alcune località denominato PUC - Piano Urbanistico
Comunale) è uno degli atti di pianificazione territoriale più importanti. Si
tratta, infatti, di uno strumento urbanistico con il quale i Comune
disciplinano tutta l'attività edificatoria dei propri territori. E' possibile anche
una sua adozione congiunta tra più Comuni: in tal caso si parla di
Piano Regolatore Generale Intercomunale.

La disciplina del PRGC è dettata dalla legge urbanistica numero


1150/1942.

PRGC facoltativo e obbligatorio


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Il generale, la formazione del piano regolatore generale del proprio territorio


è una facoltà per i Comuni che, quindi, possono scegliere di provvedervi o
meno. L'eventuale decisione di formare il piano è presa dal Consiglio
comunale con una delibera che non è soggetta a speciale approvazione.

Se la facoltatività è la regola generale, il PRGC va


tuttavia obbligatoriamente formato in tutti quei Comuni inseriti in
appositi elenchi predisposti da decreti del Ministro per i lavori
pubblici e in quelli indicati dalle Regioni di appartenenza.

Quando la formazione del piano è obbligatoria, i Comuni sono tenuti a


nominare i progettisti entro 3 mesi dalla data in cui sorge
l'obbligatorietà, ad adottare il piano nei successivi 12 mesi e
a presentarlo alla Regione per l'approvazione entro 2 anni dalla data del
decreto che ha disposto l'obbligatorietà.

Il Prefetto, decorso invano ciascuno dei predetti termini e salvo proroga


(possibile per massimo un anno su richiesta motivata del Comune e
concessione del Ministro per i lavori pubblici), è tenuto a convocare il
Consiglio comunale per i relativi adempimenti, che vanno adottati entro
30 giorni. Decorso anche quest'ultimo termine il Prefetto nomina, di intesa
con il provveditore regionale alle opere pubbliche, un commissario per la
designazione dei progettisti o per l'adozione del piano regolatore generale o
per gli ulteriori adempimenti necessari per la presentazione del PRGC al
Ministero dei lavori pubblici.

Il piano regolatore generale è approvato entro un anno da quando è


inoltrato al Ministero dei lavori pubblici, che è il soggetto che vi provvede,
una volta sentito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Pubblicità del progetto di piano


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L'approvazione del piano, tuttavia, passa prima per un fondamentale


passaggio: il deposito del relativo progetto nella Segreteria comunale
per 30 giorni consecutivi.

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Durante tale periodo, infatti, il progetto può essere visionato da chiunque e


fino a 30 giorni successivi alla scadenza del periodo di pubblicazione è
passibile di osservazioni da parte delle associazioni sindacali e degli altri
enti pubblici e istituzioni che ne hanno interesse.

L'approvazione del PRGC


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Come detto sopra, l'approvazione del PRGC è di competenza del Ministro dei
lavori pubblici, il quale, con il medesimo decreto con il quale vi provvede,
può anche apportarvi delle modifiche, purché queste non siano tali da
modificare le caratteristiche essenziali del piano, i criteri di impostazione e
le variazioni derivanti dalle osservazioni delle quali si è dato appena cenno.

Sono inoltre possibili tutte le modifiche che risultino indispensabili per


assicurare:

che siano rispettate le previsioni del piano territoriale di coordinamento;


la sistemazione razionale e coordinata delle opere e degli impianti di
interesse statale;
la tutela del paesaggio e di complessi storici, monumentali, ambientali e
archeologici;
l'osservanza dei limiti stabiliti dalla legge urbanistica per i volumi e le
altezze degli edifici (art. 41-quinquies, comma 6); per la densità
edilizia, l'altezza, la distanza tra i fabbricati e i rapporti tra
spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e gli
spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o
a parcheggi (art. 41-quinquies, comma 6); per i parcheggi nelle nuove
costruzioni e nelle aree di loro pertinenza (art. 41-sexies).

Contenuto del piano regolatore generale


comunale
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Il PRGC, che deve interessarsi di tutto il territorio comunale, ha un


contenuto minimo stabilito dalla legge urbanistica.

In esso, in particolare, vanno indicati i seguenti elementi:

la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e


navigabili e dei relativi impianti;
la divisione del territorio comunale in zone. A tale proposito, il piano
deve precisare quali zone sono destinate all'espansione
dell'aggregato urbano e quali vincoli e caratteri devono essere
osservati in ciascuna zona;
le aree che sono destinate a uso pubblico o che sono sottoposte a
delle speciali servitù;
le aree che devono essere riservate a edifici pubblici, a edifici di uso
pubblico o a opere o impianti che hanno un interesse collettivo o
sociale;
i vincoli che devono essere osservati nelle zone a carattere
storico, ambientale o paesistico;
le norme necessarie per dare attuazione al piano regolatore generale
comunale.

PRGC: durata ed effetti


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Una volta emanato, il PRGC obbliga tutti i proprietari degli immobili siti
sul territorio comunale a osservare, nelle costruzioni e nelle
ricostruzioni, quanto in esso stabilito.

Il piano vige a tempo indeterminato.

Data: 15 gennaio 2020


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