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2004/05
• I sensori/trasduttori
e ricordare velocemente i vari tipi di controllori industriali PID dato il loro larghissimo
impiego.
L. Lanari Controllo dei Processi (Università di Roma “La Sapienza”) – Controllo Sistemi SISO - parte 1 2
Sensori/trasduttori
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Sensori/trasduttori
Per semplicità si chiamerà d’ora in poi sensore la coppia sensore/trasduttore. Si può pensare
di rappresentare, ai fini del controllo, un sensore attraverso la sua azione sulla variabile
misurata e in particolare si sceglie una funzione di trasferimento con una sola costante di
tempo τT e un guadagno KT
KT Uscita misurata (U M )
H(s) = =
1 + τT s Variabile misurata (V M )
Nel caso di relazione lineare tra la variabile misurata e il segnale prodotto (sensore lineare),
il guadagno KT è facilmente ottenibile come il rapporto tra l’ampiezza del segnale prodotto
e l’ampiezza della variabile misurata. Ad esempio un sensore di pressione elettronico con
un range da 0 a 200 psig (unità di pressione) che produce un segnale che varia tra 4 e 20
mA, avrà un guadagno
(20 − 4)mA
KT = = 0.08 mA/psig
(200 − 0)psig
A volte si trova espresso in termini percentuali riferito al segnale prodotto in uscita (uscita
misurata U M ) e cioè
(100 − 0)%U M
KT = = 0.5% U M /psig
(200 − 0)psig
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Valvola di controllo
psig
I/P trasduttore corrente/pressione
Attuatore Attuatore
f (t) flusso
f(t) f(t)
A volte l’ingresso di controllo è espresso in termini percentuali rispetto alla variabile con-
trollata U C. Anche per la valvola di controllo si assume ben rappresentata dalla funzione
di trasferimento
Kv
Gv (s) =
1 + τv s
con τv dell’ordine di alcuni secondi (trascurabile se le dinamiche del processo sono dell’ordine
dei minuti).
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Valvola di controllo
La prima esigenza nell’ambito del controllo dei processi è la sicurezza. A tale riguardo è
importante prevedere malfunzionamenti ed in particolare, per quanto riguarda la valvola di
controllo, porsi la domanda di cosa accadrebbe se venisse a mancare l’alimentazione. Le
valvole possono essere classificate in
• Fail-Closed (FC). Una valvola (FC) richiede energia per essere aperta e pertanto viene
usata quando si ritiene più sicura, in mancanza di alimentazione, una situazione con la
valvola completamente chiusa. Si può anche trovare la dizione Air-to-Open (AO).
• Fail-Open (FO). In alcune situazioni si ritiene più sicura una valvola che, in mancanza
di alimentazione, richieda energia per essere chiusa. Si può anche trovare la dizione
Air-to-Close (AC).
Il tipo di azione della valvola determina il segno del guadagno. Definendo con vp
¯ la posizione
della valvola e m̄ l’ingresso di controllo, entrambi a regime, si ha
Si consideri ad esempio il processo rappresentato in figura (flash drum) nel quale del vapore
viene utilizzato per far separare un liquido in liquido/vapore.
vapore
prodotto
AC
FC PT 3 valvole di controllo
PC
PT trasduttore di pressione
FT liquido
FT trasduttore di flusso
AO
vapore LC
LT LT trasduttore di livello
PC controllore di pressione
101 AO
FC controllore di pressione
T
liquido LC controllore di pressione
condensato prodotto
La selezione del tipo di valvole, Fail-Close o Fail-Open, rientra in una procedura denominata
Hazard Analysis ed è effettuata in fase di progetto da parte degli ingegneri di processo.
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Valvola di controllo
Possiamo fare le seguenti considerazione per le tre valvole dell’esempio precedente in con-
dizioni di mancanza di alimentazione:
• La posizione più sicura per la valvola sul vapore in ingresso al serbatoio è la posizione
chiusa. In tal modo si evita che un flusso di vapore in eccesso possa surriscaldare
la serpentina nel serbatoio ed eventualmente far vaporizzare tutto il liquido presente.
Sarà scelta una valvola Fail-Close.
• La valvola sul liquido prodotto controlla il livello del liquido nel serbatoio. La sua
posizione sicura è la posizione chiusa (valvola Fail-Close) in modo tale da mantenere il
liquido all’interno del serbatoio; si vuole evitare che il liquido possa defluire nel processo
e tale accorgimento lascia il tempo necessario all’operatore per chiudere l’alimentazione
del liquido al serbatoio.
• La terza valvola regola il deflusso del vapore dal serbatoio e potrebbe convenire scegliere
una valvola Fail-Open per evitare un eccesso di pressione all’interno del serbatoio.
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Regolatori industriali: richiami
• Un diverso approccio parte invece dagli obiettivi del controllo ed in particolare specifica
l’andamento desiderato della variabile controllata in modo più stringente. Le tecniche
impiegate si basano spesso sul modello del processo (ad es. sintesi diretta, predittore di
Smith, ...). L’implementazione delle leggi di controllo risultanti può richiedere l’impiego
di microcontrollori anche se a volte la struttura finale può avere la forma di un PID.
Di seguito si ricordano alcuni concetti fondamentali legati all’uso dei controllori di tipo
industriale PID.
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Regolatori industriali: richiami
Si definisce l’errore
e(t) = r(t) − y(t)
• Direct action – a fronte di un aumento della variabile controllata l’azione del controllo
deve essere aumentata.
• Reverse action – a fronte di un aumento della variabile controllata l’azione del controllo
deve essere diminuita.
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Regolatori industriali: richiami
fi (t) SP
LT LC valvola Fail-Close
10 10
h(t) LT trasduttore di livello
Per far scendere il livello nel serbatoio, il controllore deve aprire la valvola di una certa
quantità. Essendo la valvola di tipo Fail-Close, il controllore deve aumentare il suo segnale
di uscita alla valvola: si deve quindi avere un’azione di tipo direct-action (a volte si trova il
termine aumento/aumento cioè increase/increase). Le due frecce nel disegno indicano lo
stesso verso.
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Regolatori industriali: richiami
vapore
TC SP
FC
10
TT
10
fluido
processo valvola Fail-Close
Ti (t) T (t) TT trasduttore di temperatura
T TC controllore di temperatura
A fronte di un aumento del segnale proveniente dal trasduttore TT, ad indicare un aumento
della temperatura rispetto al valore desiderato, il controllore deve agire chiudere la valvola
di controllo. Se, come in questo caso, la valvola è di tipo Fail-Close, il controllore deve
diminuire il livello del segnale di ingresso di controllo. L’azione sarà del tipo reverse-action.
Si può anche trovare il termine aumento/diminuzione o increase/decrease.
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Regolatori industriali: richiami
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Regolatori industriali: richiami
Si noti che l’ultimo termine corrisponde ad una funzione anticipatrice e quindi Gc può essere
visto come il parallelo di un’azione integrale con una rete anticipatrice. Dalla funzione di
sensitività del controllo sarà possibile inoltre notare che un valore troppo elevato di α,
corrispondente ad un polo ad alta frequenza, porta ad un eccessivo sforzo di controllo.
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Regolatori industriali: richiami
µ r ¶ µ r ¶
1 1 τD 1 1 τD τD
Kc0 = Kc + − , τI0 = τI + − , 0
τD = q
2 4 τI 2 4 τI 1
+ 1
− τD
2 4 τI
In questo caso il PID può essere visto come la serie di un controllore PI e di una rete
attenuatrice.
Diversi PID sono stati introdotti per ovviare ad alcuni inconvenienti. Ad esempio, per
evitare brusche variazioni dell’ingresso di controllo a fronte di una variazione a gradino nel
segnale di riferimento dovute all’azione derivativa, si sposta l’azione derivativa in modo tale
che venga non più derivato l’errore ma bensı̀ la variabile controllata. L’ingresso di controllo
assume le seguenti espressioni alternative (PID con derivazione dell’uscita)
·µ ¶ ¸
1
M (s) = Kc 1+ E(s) − τD sY (s)
τI s
·µ ¶ ¸ ·µ ¶ 0 s
¸
1 τD s 1 1 + τ
M (s) = Kc 1+ E(s) − Y (s) = Kc0 1+ 0 E(s) − D
0 s
Y (s)
τI s 1 + ατD s τI s 1 + ατD
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Regolatori industriali: richiami
Il PID con derivazione dell’uscita riduce notevolmente l’effetto di un cambiamento del set-
point sulla risposta del sistema. Un effetto simile lo produce il termine proporzionale,
specialmente per elevati valori del guadagno Kc. Un tale fenomeno viene a volte chiamato
proportional kick e a tal fine viene proposto lo schema seguente
Z
Kc dy(t)
m(t) = m̄ − Kc y(t) + e(t)dt − Kc τD
τI dt
I tre diversi PID ricordati si comporteranno ovviamente in modo diverso rispetto a variazioni
del segnale di riferimento costante, ma nello stesso modo rispetto a disturbi.
Non si ritiene necessario ricordare inoltre il PID con desaturazione (anti wind-up).
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Regolatori industriali: richiami
Come ben noto i metodi di taratura dei controllori industriali di tipo PID si possono dis-
tinguere in metodi ad anello chiuso e metodi ad anello aperto. In entrambi i casi sono
necessari esperimenti per ricavare un modello approssimato del processo.
1A
y(t) 4
A
t
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Regolatori industriali: richiami
Se gli esperimenti necessari per ottenere il modello approssimato vengono effettuati diret-
tamente sul processo (non regolato), si parla di metodi ad anello aperto.
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Regolatori industriali e sintesi diretta: richiami
1 Wd (s)
C(s) =
P (s) [1 − Wd (s)]
Sono ben noti i vincoli posti dalla tecnica di sintesi diretta (sistemi stabili asintoticamente
e a fase minima, problemi di fisica realizzabilità).
1
Wd (s) =
1 + τc s
il cui comportamento dipende dal solo parametro τc . Tale funzione è stata proposta da
Dahlin nel 1968.
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Regolatori industriali e sintesi diretta: richiami
Processo istantaneo
Supponendo
P (s) = Kp
il controllore è uguale a
1 1
C(s) =
Kp τc s
cioè un’azione integrale pura; ciò accade ad esempio per processi particolarmente rapidi (i
controllori di flusso).
Supponendo
Kp
P (s) =
1 + τp s
il controllore è uguale a
µ ¶
τp 1
C(s) = 1+
K p τc τp s
si ottiene un controllore di tipo PI.
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Regolatori industriali e sintesi diretta: richiami
Supponendo
Kp
P (s) =
(1 + τp1 s)(1 + τp2 s)
il controllore è uguale a
µ ¶
τp1 1
C(s) = 1+ (1 + τp2 s)
Kp τc τp1s
cioè un controllore PID ideale. La condizione sulla differenza poli/zeri tra la Wd (s) e P (s) non
era verificata e quindi il controllore ottenuto non è fisicamente realizzabile. Aggiungendo
la dinamica ad alta frequenza il controllore finale sarà
µ ¶µ 0 s
¶
1 1 + τD τp1
C(s) = Kc0 1+ 0 0 s
, con Kc0 = , τI0 = τp1 , 0
τD = τp2
τI s 1 + ατD K p τc
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Regolatori industriali e sintesi diretta: richiami
Supponendo
Kp e−t0 s
P (s) =
1 + τp s
il controllore è uguale a
µ ¶
τp 1
C(s) = 1+ et0s
K p τc τp s
chiaramente fisicamente irrealizzabile per la presenza del termine di predizione futura. Anche
richiedendo una funzione di trasferimento ad anello chiuso con lo stesso ritardo del processo
e−t0 s
Wd2(s) =
1 + τc s
il controllore risultante
1 + τp s 1
C2 (s) =
Kp (1 + τc s − e−t0 s )
è fisicamente realizzabile ma la sua implementazione non è di facile attuazione nei PID
analogici, mentre usando microprocessori si ottengono i cosidetti predittori o controllori
con compensazione del ritardo (dead-time compensation).
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Regolatori industriali e sintesi diretta: richiami
Supponendo
Kp
P (s) =
s
il controllore è uguale a
1
C(s) =
Kp τc
guadagno puro.
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