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Fisica Medica ASL9 Macerata

CONTROLLI E CALIBRAZIONI SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE


ELENCO DEI CONTROLLI PREVISTI - SPECT

I controlli vengono suddivisi per periodicità e tipologia secondo il seguente schema:


1. Controlli planari
1.1. frequenza giornaliera
1.1.1. uniformità intrinseca integrale UFOV
1.1.2. uniformità intrinseca integrale CFOV
1.1.3. uniformità intrinseca differenziale UFOV
1.1.4. uniformità intrinseca differenziale CFOV
1.1.5. posizione del fotopicco energetico del Tc99m
1.2. frequenza settimanale
1.2.1. determinazione delle dimensioni del pixel
1.2.2. risoluzione spaziale, misura qualitativa
1.3. frequenza mensile
1.3.1. uniformità intrinseca con statistica elevata
1.4. frequenza bimensile
1.4.1. risoluzione spaziale, misura quantitativa (non NEMA)
1.5. frequenza semestrale
1.5.1. registrazione spaziale con finestra multipla
2. Controlli tomografici
2.1. frequenza settimanale
2.1.1. verifica del centro di rotazione COR
2.1.2. angolo della F.B.P.
2.2. frequenza mensile
2.2.1. uniformità tomografica
2.3. frequenza semestrale
2.3.1. misura del rumore
2.3.2. risoluzione spaziale tomografica
2.4. frequenza annuale
2.4.1. misura di contrasto
3. Controlli Whole Body
3.1. frequenza bimestrale
3.1.1. verifica della risoluzione WB a contatto parallela al movimento
3.1.2. verifica della risoluzione WB a distanza parallela al movimento
3.1.3. verifica della risoluzione WB a contatto perpendicolare al movimento
3.1.4. verifica della risoluzione WB a distanza perpendicolare al movimento
3.1.5. posizionamento fotonico a finestra aperta
3.1.6. posizionamento fotonico a finestra chiusa
3.1.7. dimensione dell’immagine

Tutti i controlli vengono ripetuti per ogni singolo rivelatore.


Il protocollo adottato è stato organizzato seguendo i suggerimenti della norma NEMA NU 1-1994, norma CEI 62-55
(1995), norma CEI 62-56 (1995) e della proposta di protocollo di controllo di qualità in SPET dell’A.I.F.B. (12.2.1994),
adattandoli ed integrandoli secondo le esigenze del presente servizio di Medicina Nucleare. La verifica dei criteri
minimi di accettabilità segue le indicazioni del DLgs 187/2000.

PROCEDURE DI CONTROLLO DI QUALITÀ - SPECT

uniformità intrinseca
Il controllo viene effettuato senza collimatore utilizzando una sorgente puntiforme posta ad almeno 5 volte l’UFOV dal
rivelatore e schermata lateralmente. Il controllo quotidiano prevede l’acquisizione di 8’000’000 di conteggi nella finestra
del Tc99m. L’elaborazione viene eseguita secondo la norma NEMA-1994. Mensilmente si acquisisce la mappa con
120’000’000 conteggi.
posizione del fotopicco energetico del Tc99m
Il controllo viene effettuato senza collimatore utilizzando una sorgente puntiforme posta ad almeno 5 volte l’UFOV dal
rivelatore e schermata lateralmente. Il software Siemens prevede il riconoscimento del centroide del picco ed il
posizionamento automatico della finestra energetica (calibrazione).
risoluzione spaziale, misura qualitativa
Viene analizzata visivamente l’immagine data da un fantoccio a quattro quadranti, assegnando ad ogni settori un ‘voto’
di definizione: chiaramente visibile, sufficientemente visibile, appena visibile, non visibile, distorto. L’acquisizione è
eseguita senza collimatore e con sorgente puntiforme ad almeno 5 volte l’UFOV.
registrazione spaziale con finestra multipla
Viene valutata la distanza in millimetri tra la posizione di alcune immagini puntiformi di una sorgente di Ga67 acquisite
con finestre energetiche differenti.
risoluzione spaziale, misura quantitativa
A causa della mancanza del fantoccio NEMA per il calcolo della risoluzione spaziale, la prova è eseguita mantenendo
le condizioni della verifica di risoluzione whole body, in caso di acquisizione statica, così da permettere un confronto tra
i valori misurati nelle due differenti condizioni di utilizzo della γ-camera. Si ripete il controllo per ogni collimatore in uso.
verifica del centro di rotazione e delle dimensioni del pixel
Il controllo viene effettuato con collimatore H.R. posizionando una sorgente puntiforme nel centro di rotazione. Viene
eseguita un’orbita circolare su 360° per 32 steps di 20 secondi ad una distanza di 10-15 cm dalla sorgente stessa.
Il software Siemens provvede a fornire gli scostamenti del COR nella rotazione. All’interno dello stesso software
vengono calcolate le dimensioni del pixel. Si ripete il controllo per ogni collimatore in uso.
angolo della F.B.P.
All’interno dello stesso protocollo per il calcolo del C.O.R. il software Siemens calcola l’angolo delle proiezioni nel
metodo di ricostruzione della Filtered Back Projection. Si accettano variazioni inferiori ad 1° .
uniformità tomografica
Si acquisisce l’immagine di un fantoccio cilindrico uniforme eseguendo una scansione tomografica con 64 proiezioni
con matrice di 64×64 e 20’000’000 di conteggi totali. Si valuta l’uniformità al 95% e 75% di tre sezioni transassiali, una
al centro del cilindro e le altre a ±24 mm da esso. Si ripete il controllo per ogni collimatore in uso.
misura del rumore
Si acquisisce l’immagine di un fantoccio cilindrico uniforme eseguendo una scansione tomografica con 64 proiezioni
con matrice di 128×128 e 20’000’000 di conteggi totali. Si calcola il rumore % su una sezione transassiale del cilindro
con almeno 1’000’000 di conteggi, dividendo la deviazione standard per la media dei conteggi. Si ripete il controllo per
ogni collimatore in uso.
risoluzione spaziale tomografica
Si utilizzano tre sorgenti lineari di Tc99m, parallele tra loro e poste una sull’asse di rotazione, una distante dalla prima
5 cm e la seconda perpendicolare alle altre e distante dalla prima 7,5 cm. L’attività delle sorgenti deve essere di circa 6
MBq/cm. Si utilizza una matrice di 128×128 (zoom 2) o di 256×256. Si acquisiscono almeno 120 viste totali con almeno
200 conteggi nel pixel massimo di ciascuna vista. Si calcola la FWHM e la FWTM di ciascun profilo di conteggio. I
valori del il profilo verticale e di quello orizzontale non devono differire tra loro e rispetto ai valori precedentemente
ottenuti per più di 1mm.
misura del contrasto
SI utilizza un fantoccio cilindrico con inserti freddi di vari diametri. SI esegue una scansione tomografica a 64 proiezioni
utilizzando una matrice di 128×128 e 20’000’000 di conteggi totali. SI ricostruiscono tre sezioni transassiali, una al
centro e le altre a ±2 cm da esso. Il contrasto è calcolato, per ogni lesione e per ogni sezione, come conteggio medio
per pixel nella ROI di fondo meno il conteggio medio per pixel nella ROI di lesione, tutto diviso il conteggio medio per
pixel nella ROI di fondo. L’indice di contrasto per ogni lesione va mediato sulle tre sezioni. Si ripete il controllo per ogni
collimatore in uso.
risoluzione spaziale WB
Si utilizzano due sorgenti lineari di diametro circa 1 mm e di lunghezza pari al lato corto del cristallo. Il rate di conteggio
deve essere compreso tra 10 e 20 kcount/s. Una sorgente è posta al centro del campo e la seconda è parallela a
questa ed a 10 cm di distanza. Si eseguono misure con le sorgenti parallele al movimento di scansione e
perpendicolari, sia attaccate al collimatore, sia a 10 cm di distanza. Le misure vanno ripetute per tutti i collimatori
utilizzati negli esami WB, con lunghezza e velocità di scansione simile a quelle usate nella pratica diagnostica.
posizionamento fotonico WB
Si utilizza una sorgente puntiforme posizionata sul tavolo nel centro del FOV della finestra elettronica aperta. Si
acquisisce un WB per una lunghezza superiore a 1.5 volte la finestra elettronica. Si usa il pixel più piccolo possibile e si
misura la FWHM lungo il profilo parallelo al movimento ed a quello perpendicolare. La misura va ripetuta posizionando
la sorgente al centro della finestra elettronica chiusa ed i valori sono confrontati tra loro e con quelli ottenuti in
condizioni stazionarie alla stessa distanza. Si ripete il tutto per i vari collimatori in uso.
dimensione dell’immagine WB
Si caratterizza la dimensione dell’immagine partendo dalla dimensione del pixel e trasformando il tutto in mm.

CALIBRAZIONI PREVISTE - SPECT

acquisizione mappa di uniformità intrinseca.


Viene eseguita mensilmente seguendo il protocollo del controllo di uniformità intrinseca, ma acquisendo almeno
120’000’000 di conteggi totali. Frequenza mensile.
tuning
Viene eseguito mensilmente posizionando una sorgente puntiforme schermata lateralmente ad una distanza dal
rivelatore di almeno 5 volte l’UFOV. Frequenza settimanale.
peack
Il protocollo è quello descritto nella sezione “controlli”, memorizzando il picco. Frequenza giornaliera.
C.O.R.
La memorizzazione del nuovo centro di rotazione avviene settimanalmente, al termine della verifica dello stesso, con la
stessa procedura di acquisizione ed elaborazione. Il nuovo centro di rotazione viene acquisito per ogni tipo di
collimatore in uso sull’apparecchio.
CALIBRATORE DI ATTIVITÀ

Verifica dei criteri minimi di accettabilità (DLgs 187/2000)

Linearità
La linearità deve essere inferiore a ± 5% su tutta la gamma di attività utilizzate.
Riproducibilità
La riproducibilità deve essere migliore del ± 5%.
Esattezza
L’esattezza dello strumento deve essere migliore del 5% per gli emettitori gamma con energia maggiore di 100 keV, e
migliore del 10% per emettitori beta e gamma a bassa energia.

Tutte le calibrazioni vengono ripetute dopo la riparazione di guasti o per riportare lo stato del sistema alla
normalità in caso di problemi.

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