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Sul lato opposto della scala troviamo invece il giullare, spesso di umile
condizione sociale non era solo musico e poeta ma anche artista di
strada nel senso più ampio del termine comprendendo molte delle abilità
circensi tutt'ora praticate.
La sua condizione sociale era ambigua, ricercato e blandito con ricchi
regali nelle corti, ma considerato con disprezzo dalla cultura clericale,
era spesso un personaggio che viveva al margine della società
medievale, che contribuì tuttavia a diffondere con il suo operato
una cultura popolare in tutta Europa: aveva in repertorio canzoni e
musiche da ballo, raccoglieva e riportava le notizie e le nuove idee,
tramandava il ricordo di cavalieri e di personaggi illustri, nel racconto di
cicli mitologici e delle cronache di eventi storici.
La musica popolare suonata da giullari e menestrelli era semplice,
orecchiabile e si articolava in due parti ripetute con poche o punte
variazioni e si ballava con molti saltelli per lo più in tondo. Era il chierico
o studente vagabondo che non aveva risorse stabili e viveva in modo
irregolare vagando tra le varie università.
Studenti anticonformisti e indisciplinati, precursori di
quella gogliardia che ancora caratterizza i nostri atenei, hanno lasciato
una notevole e varia documentazione scritta: canti di taverna,
componimenti satirici e antipapali... (ad esempio tra le più note raccolte
si citano i Carmina Burana.)