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HUME e gli esiti scettici dell’empirismo

La rifondazione della “scienza dell’uomo

Il suo scritto filosofico più impegnativo, il Trattato sulla natura umana, rappresenta un
insuccesso editoriale. Scopo principale del Trattato è quello di disegnare una “nuova scena
del pensiero”, tesa a cambiare radicalmente l’approccio tradizionale ai problemi filosofici.
L’esigenza di sottoporre il pensiero a un esame critico nasce dalla consapevolezza della
fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici più accreditati. Nel disordine che regna in essi,
non è la ragione che ha la meglio, bensì l’eloquenza. Bisogna dunque invertire la rotta e
appuntare la riflessione direttamente sulla natura umana, per delineare per la prima volta
una “scienza” dell’uomo di carattere sperimentale. Si tratta di un compito che Hume giudica
più importante e urgente della stessa rifondazione della scienza della natura, in quanto tutte
le altre conoscenze dipendono, in un modo o nell’altro, dalla natura umana e ad essa di
riallacciano. La conoscenza della natura umana sarà di grande utilità per farci progredire in
tutti gli altri ambiti.

Le impressioni e le idee

Nel Trattato Hume analizza la conoscenza umana, individuando nella “percezione” la sua
unica fonte. Egli, distingue le percezioni in due tipologie, le impressioni e le idee, sulla base
del grado di forza e di “vivacità” con cui si presentano: le “impressioni” sono le percezioni
nel momento in cui sono attuali, ossia quando colpiscono con maggior forza ed evidenza la
coscienza; le “idee”, invece, sono le immagini illanguidite delle impressioni. Le impressioni
e le idee, dunque, sono frutto delle medesime percezioni, considerate però in tempi diversi.
Ne deriva che tutte le idee devono essere ricondotte alle loro impressioni originarie. Se
risulta impossibile trovare le impressioni che hanno originato un’idea, bisogna concludere
che essa è priva di significato. Di questo genere, ad esempio, sono le idee astratte della
metafisica, che rappresentano costruzioni arbitrarie senza fondamento. È su questa base che
Hume procede a criticare le idee metafisiche, le quali non sono riconducibili all’esperienza
percettiva. Secondo Hume la mente umana dipende sempre e necessariamente dalle sue
impressioni.

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