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3. FIGURE DI RIFERIMENTO
Le figure di riferimento per il tirocinante sono:
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5. PROCEDURE
Al tirocinio 1 possono accedere gli studenti iscritti al 4° anno dell’ISSR, anche
se non hanno ancora conseguito la laurea triennale. Al tirocinio 2 possono
accedere gli studenti che hanno concluso il tirocinio 1 anche se ancora non
hanno consegnato la relazione finale e rispettivo colloquio finale.
Il tirocinio esige che lo studente sia in possesso di un attestato che confermi la
formazione alla sicurezza (accordo Stato Regioni, art. 37 D. lgs. 81/2008) di 12
ore-rischio medio. La scuola si attiva ogni due anni circa per fornire agli
studenti l’opportunità di partecipare a tale corso. Chi è già in possesso di un
attestato in corso di validità non è tenuto a parteciparvi. Chi non partecipa al
corso e non è in possesso dell’attestato dovrà recuperare tale formazione in
modo autonomo. Non sono possibili deroghe.
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Tutti i tirocinanti sono pregati di attenersi alle indicazioni che vengono date di
volta in volta dalla docente o dalla segreteria e di rispettare le scadenze
assegnate.
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Si ricorda che, nel caso in cui il tirocinante sia già un docente, le ore in
classe di osservazione dell’insegnante accogliente e delle lezioni
vengono dimezzate, mentre alcuni momenti previsti nel tirocinio della
scuola accogliente possono essere recuperati dalla propria docenza.
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ALLEGATI
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ALLEGATO 1
DIARIO DI BORDO
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Data
Luogo
Successione
dei contenuti
Schemi,
appunti,
cartelloni
Strumenti
utilizzati
Metodo
Finalità, scopo
dell’attività
Risultati attesi
Modalità di
verifica
Risultati
ottenuti
Riflessioni,
considerazioni
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Nell’interazione alunno/insegnante:
a) l’insegnante è in piedi?
b) è ferma e seduta alla cattedra
c) si muove tra i bambini
d) utilizza un linguaggio adeguato agli alunni
e) il tono della voce è calmo e pacato
f) rivolge lo sguardo a tutti gli alunni
g) rinforza il linguaggio verbale con quello gestuale ed espressivo
h) sollecita i bambini con domande
i) riprende i concetti usando anche sinonimi
j) riesce a creare un clima relazionale disteso
k) lascia intervenire tutti
l) tiene conto di esigenze/interventi dei bambini
m) introduce apprezzamenti positivi sugli interventi dei bambini
n) introduce apprezzamenti negativi sugli interventi dei bambini
o) I bambini sono attenti
p) Rispettano le regole
q) Sono interessati e partecipi
r) Alzano la mano prima di intervenire
s) Si sforzano di rispettare i compagni che stanno parlando
t) I loro interventi arricchiscono la conversazione
u) pongono domande o chiedono chiarimenti all’insegnante
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ALLEGATO 2
TITOLO
IL PROGETTO
Breve descrizione del contesto (sezione/classe, scuola, territorio…)
Breve descrizione delle tappe del tirocinio
Presentazione sintetica del progetto sviluppato nelle ore di docenza:
a) descrizione delle fasi
b) obiettivi formulati evidenziando i processi di apprendimento che si
intendono attivare nell’alunno con il progetto (perché e in che modo realizzo
questa attività)
c) metodologia utilizzata (come si intende organizzare la classe, la
lezione, evidenziando qual è la funzione dell’insegnante rispetto al compito,
all’autonomia dell’alunno e alla sua capacità di cooperare)
d) attività (cosa faranno gli alunni, cosa farà l’insegnante)
e) materiali (cosa si intende utilizzare, per fare cosa)
f) spazi (dove si intende realizzare l’attività)
g) tempi (durata del progetto, scansione settimanale …)
h) valutazione degli obiettivi previsti per gli alunni (specificando
cosa si valuta, con quali strumenti)
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1. TITOLO
2. IL PROGETTO
Breve descrizione del contesto (sezione/classe, scuola, territorio…)
Breve descrizione delle tappe del tirocinio
Presentazione sintetica del progetto sviluppato nelle ore di docenza:
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ALLEGATO 3
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ALLEGATO 4
Anno scolastico:
apporre una crocetta per ciascun indicatore, da un minimo di 1 (valutazione più bassa), ad un
massimo di 5 (valutazione più alta):
1 2 3 4 5
Puntualità
Capacità di osservazione
Partecipazione
Interazione con la classe
Collaborazione con il tutor
Riflessione sull’esperienza
1 2 3 4 5
Capacità di programmare con competenza e realismo
Capacità di rispettare i tempi delle varie fasi
Capacità di gestire in modo equilibrato la lezione frontale,
… la lezione dialogata o guidata
Capacità di proporre esercitazioni o attività in funzione degli
obiettivi stabiliti e della realtà della classe
Modalità, metodologie e strategie adottate
Validità del suo stile comunicativo / chiarezza
dell’esposizione
Capacità di ascoltare, incoraggiare, comprendere esigenze
Capacità di porsi interrogativi
Competenza disciplinare
Osservazioni ulteriori
data
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ALLEGATO 5: CONVENZIONE
TRA
La Diocesi di Bergamo, nella sua attività di Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo, con
sede legale in piazza Duomo n. 5, 24129 Bergamo (Bg), codice fiscale n 01072200163, qui
legalmente rappresentata da ……… ……….., nato il ……….., a …………………, il quale agisce in forza dei
poteri a lui conferiti da procura generale del …… ………… …….., repertorio n. …….. Notaio ……….,
registrata all’Agenzia delle Entrate di Bergamo 1 il ………….. al n. ………. serie 1T, a ciò autorizzato
con Decreto dell’Ordinario Diocesano Prot. Gen. n. ……………. in data ……………., di seguito
denominata “soggetto promotore”
PREMESSO CHE
Ai sensi dell’art. 4.2 della D.G.R. 17/01/2018 n.7763 l’attivazione di tirocini curriculari è riservata alle
istituzioni presso le quali risulta iscritto il tirocinante o a soggetti ad essa collegati in possesso dei requisiti
previsti per l’attivazione dei tirocini.
ARTICOLO 1
Soggetti della Convenzione
ARTICOLO 2
Oggetto della Convenzione
1. Il tirocinio sarà svolto nell’arco temporale definito nel Progetto Formativo Individuale. La durata del
tirocinio è stabilita dalle disposizioni degli ordinamenti di studio o dei piani formativi. Eventuali periodi di
sospensione non concorrono al computo della durata complessiva del tirocinio.
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2. La durata sopra definita potrà essere prorogata nel rispetto delle disposizioni degli ordinamenti di studio o
dei piani formativi, previo accordo tra le parti (soggetto promotore, soggetto ospitante e tirocinante) e
fermi restando tutti gli obblighi definiti con questa Convenzione e nel Progetto Formativo Individuale.
ARTICOLO 3
Progetto Formativo Individuale
1. Gli obiettivi, le modalità e le regole di svolgimento del tirocinio sono definiti dal Progetto Formativo
Individuale che deve essere sottoscritto dalle parti e dal tirocinante e costituisce parte integrante della
presente Convenzione.
2. Le parti si obbligano a garantire al tirocinante la formazione prevista nel Progetto Formativo Individuale,
anche attraverso le funzioni di tutoraggio di cui all’articolo 2.3 degli Indirizzi regionali e la formazione in
materia di salute e sicurezza secondo quanto previsto dal successivo art. 7.
ARTICOLO 4
Le funzioni di tutoraggio
1. Durante lo svolgimento del tirocinio le attività sono seguite e verificate dal tutor del soggetto promotore e
dal tutor del soggetto ospitante, indicati nel Progetto Formativo Individuale. Ciascuna delle parti potrà
effettuare motivate sostituzioni del personale indicato in avvio, previa comunicazione alle parti interessate
(tirocinante e soggetto promotore o soggetto ospitante).
2. Il tutor del soggetto promotore è individuato nel rispetto dei requisiti indicati dagli Indirizzi regionali;
elabora, d’intesa con il tutor del soggetto ospitante, il Progetto Formativo Individuale e si occupa
dell’organizzazione e del monitoraggio del tirocinio e delle attestazioni finali.
3. Il tutor del soggetto ospitante è nominato nel rispetto dei requisiti indicati dagli Indirizzi regionali; è
responsabile dell’attuazione del Progetto Formativo Individuale e dell’inserimento e affiancamento del
tirocinante sul luogo di lavoro per tutta la durata del tirocinio, anche curando la registrazione dell’effettivo
svolgimento delle attività previste nel Progetto Formativo Individuale.
4. La valutazione e certificazione dei risultati dell’attività svolta, sulla base della validazione operata anche
dal tutor aziendale, avviene nell’ambito della certificazione complessiva del percorso formativo.
ARTICOLO 5
Indennità di partecipazione
ARTICOLO 6
Garanzie assicurative e comunicazioni obbligatorie
1. Il tirocinante è assicurato:
a) presso l’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali da soggetto promotore;
b) presso idonea compagnia assicurativa per la responsabilità civile verso terzi dal soggetto promotore.
2. Le coperture assicurative devono riguardare anche le attività eventualmente svolte dal tirocinante al di
fuori della sede operativa del soggetto ospitante e rientranti nel Progetto Formativo Individuale.
ARTICOLO 7
Misure in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Come richiamato nell’Accordo in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano n. 86/CSR del 25 maggio 2017, preso atto che ai sensi dell’art. 2 comma 1 lett.
a) del D.Lgs. n. 81/08 “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”, il tirocinante, ai fini ed agli effetti
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delle disposizioni dello stesso decreto legislativo, deve essere inteso come “lavoratore”, il soggetto promotore
si impegna a farsi carico delle misure di tutela e degli obblighi stabiliti dalla normativa come segue:
a) “Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti” ai sensi dell’art. 37 D.Lgs. n. 81/08:
formazione generale;
formazione specifica.
b) “Sorveglianza sanitaria” ai sensi dell’art. 41 D.Lgs. n. 81/08, se prevista;
Il soggetto ospitante si impegna a farsi carico delle misure di tutela e degli obblighi stabiliti dalla normativa
come segue:
a) “Informazione ai lavoratori” ai sensi dell’art. 36 D.Lgs. n. 81/08 riguardo a:
- organizzazione del SPP aziendale compreso l'affidamento dei compiti speciali (primo
soccorso e antincendio) a lavoratori interni all'azienda;
- rischio intrinseco aziendale.
ARTICOLO 8
Durata della Convenzione
ARTICOLO 9
Sospensione e recesso anticipato del tirocinio
Il tirocinante ha diritto ad una sospensione del tirocinio per congedi di maternità e paternità obbligatoria ai
sensi della normativa in vigore. Tale diritto si prevede anche in caso di infortunio o malattia di lunga durata,
intendendosi per tali, quelli che si protraggono per una durata pari o superiore a 30 giorni solari per singolo
evento.
Il tirocinio può, inoltre, essere sospeso per periodi di chiusura aziendale della durata di almeno 15 giorni
solari consecutivi. Il periodo di sospensione non concorre al computo della durata complessiva del tirocinio.
Il tirocinio può essere interrotto dal tirocinante, il quale è tenuto a darne motivata comunicazione scritta al
tutor del soggetto ospitante e al tutor del soggetto promotore.
Il tirocinio può essere interrotto dal soggetto ospitante o dal soggetto promotore in caso di gravi
inadempienze da parte di uno dei soggetti coinvolti o in caso di impossibilità a conseguire gli obiettivi
formativi del Progetto; le motivazioni a sostegno dell’interruzione devono risultare da apposita relazione.
Consapevoli delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni mendaci, di formazione o uso di atti falsi,
richiamate dall’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 in materia di Documentazione Amministrativa, il
soggetto promotore e il soggetto ospitante dichiarano, per quanto di competenza e sotto la propria
responsabilità, il rispetto dei requisiti, dei vincoli e degli obblighi di cui alla D.G.R. n. 7763 del 17 gennaio
2018.
Bergamo ………….
Il soggetto
Diocesi di Bergamo
promotore
Timbro e firma
Il soggetto
ospitante
Timbro e firma
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Tirocinio didattico
PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE
ANAGRAFICA GENERALE
TIROCINANTE
Nome
Cognome
Cittadinanza
Nato a Comune / Provincia / Stato
Il gg/mm/aaaa
Residente in Indirizzo stradale completo di numero civico
Comune
C.A.P.
Provincia Sigla
Domiciliato in Indirizzo stradale completo di numero civico
Comune
C.A.P.
Provincia Sigla
Codice Fiscale
Titolo di Studio
Telefono*
Mail*
SOGGETTO PROMOTORE
Denominazione Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo
Sede legale in piazza Duomo, 5
Comune Bergamo
C.A.P. 24129
Provincia Bg
Codice Fiscale/P.IVA 01072200163
Sede operativa Via Arena, 11.
Comune Bergamo
C.A.P. 24129
Provincia Bg
Responsabile
Telefono*
Mail *
SOGGETTO OSPITANTE
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Denominazione
Sede legale in Indirizzo stradale completo di numero civico
Comune
C.A.P.
Provincia Sigla
Codice Fiscale/P.IVA
Sede operativa Indirizzo stradale completo di numero civico della
sede operativa di attuazione del tirocinio
Comune
C.A.P.
Provincia Sigla
Responsabile Nominativo del responsabile aziendale della gestione
del tirocinio (può corrispondere al tutor)
Telefono*
Mail*
CORSO DI STUDI
Indirizzo del corso di studi didattico
Annualità in corso TIROCINIO 1: quarto; TIROCINIO 2: quinto
Titolo di studio in esito Laurea magistrale in Scienze religiose
INFORMAZIONI SPECIFICHE
CONVENZIONE DI RIFERIMENTO
Sottoscritta in data
N. Convenzione di riferimento
Tipologia di Convenzione collettiva
CONTRATTO DI LAVORO
Inserire CCNL applicato dal soggetto ospitante TIROCINIO CURRICOLARE
TUTOR AZIENDALE
Nome
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Cognome
Livello di inquadramento
N. anni di esperienza lavorativa
Esperienze e competenze professionali
possedute a comprova dell’adeguatezza allo
svolgimento dell’incarico di tutor
N. di tirocinanti affidati ad avvio del presente
tirocinio (massimo 5 tirocinanti contemporaneamente)
Telefono*
TIROCINIO 2
a. osservazione in classe dell’insegnante-accogliente (30 ore)
b. lo svolgimento del percorso in una classe alla presenza del tutor (4 ore)
c. Osservazione dell’insegnate quando predispone la sua programmazione. (3 ore)
d. due consigli di classe, di cui uno con genitori (4 ore).
e. un consiglio per area disciplinare (1 ora)
la partecipazione a giornate di aggiornamento su argomenti di didattica (8 ore)
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TIROCINIO 1
capire come si programma
riflettere sull’impostazione della scuola che emerge dagli organi di partecipazione (collegi
docenti, consiglio di istituto, commissioni)
sperimentarsi in forma protetta nella relazione con gli alunni in classe
TIROCINIO 2
capire come si programma
riflettere sull’impostazione della scuola che emerge da collegi docenti e consigli di classe
individuare le problematiche connesse alla relazione con i genitori
aprirsi al confronto con altre esperienze e scuole
sperimentarsi in forma protetta nella relazione con gli alunni in classe
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Firma
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A L L EG A TO 7 : G r i g l i e d i o s s e r v a z i o n e S c u o l a i n f a n z i a
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE
E RELAZIONE FINALE
Per l’attività di
TIROCINIO
Scuola dell’infanzia
(48 ore)
Tirocinante . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tutor . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Note esplicative:
Le griglie e tutte le domande di riflessione che seguono sono materiali di vario genere, più o
meno strutturati, più o meno specifici, più o meno impegnativi. Hanno lo scopo di rendere
consapevoli ciascuno di voi del lavoro di insegnante e/o del tirocinio che state svolgendo.
Vi chiedo di rispondere a queste provocazioni.
Forse alcuni passaggi vi lasceranno perplessi, altri passaggi saranno difficili da rispondere, altri
ancora non incontreranno proprio la vostra esperienza. Ad alcune domande non saprete cosa
rispondere, ad altre vi parrà di avere troppe cose da dire.
Vi sono offerti tanti strumenti perché ciascuno di voi possa acquisire il più possibile
competenze professionali. Ciascuno di voi poi potrà utilizzare le griglie con flessibilità (ma
giustificando le variazioni). Molti dei passaggi qui indicati saranno solo “esercitazioni da
laboratorio”, ma all’inizio è importante ed è opportuno che sia così, presto l’esperienza vi
porterà in altre direzioni, ma per ora è utile che sia così.
La competenza riflessiva sulla prassi è continuamente richiesta agli alunni. Non dovrebbe
essere posseduta e testimoniata già prima dall’insegnante?
Ecco il significato di queste schede: non adempimento burocratico (non verranno valutate) ma
strumento per riuscire a dare un senso al lavoro, utile soprattutto per la vostra crescita
professionale.
ATTENZIONE:
Le griglie e il diario di bordo si compilino direttamente in computer, durante il tirocinio (e
non alla fine), e vengano inviate a docente/tutor entro la fine di giugno dell’anno in
corso. La relazione può essere inviata anche successivamente.
Dopo aver inviato tutti i materiali, è necessario iscriversi on-line per la discussione e
conclusione del tirocinio, nelle date degli esami. Per poter sostenere il colloquio finale
occorrono almeno 15 giorni di tempo tra l’invio della relazione e la data d’esame. E’ necessario
attendere la conferma della docente (o del prof. Sensi) per la data definitiva del colloquio finale.
Si ricorda che tutte le certificazioni dovranno essere scannerizzate e inviate via mail.
Inoltre, la tabella-ore in originale, controfirmata da insegnante accogliente e scuola, sarà
consegnata al momento del colloquio individuale.
Ogni variazione nella ripartizione delle ore sia concordata con la docente.
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1. L’insegnante in formazione
1.1. MI PRESENTO
1.2. Immagini ora di dover individuare le parole chiave della sua vita, quelle che dicono
la sua passiona più grande, ciò che nella sua vita li “rapisce” e la esalta. Provi a
scriverle in questa nuvola, scritte grandi o piccole, colorate o no, secondo
un’organizzazione che anche visivamente e graficamente dicano l’importanza che
rivestono per lei.
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1.3. MOTIVAZIONI INIZIALI E ASPETTATIVE
insegnante
insegnamento
bambino
adolescente
educazione
famiglia
infanzia
1 2 3 4 5
a. conoscere le discipline di insegnamento e le competenze di IRC . . . . . . . . . . . .
b. conoscere i programmi della scuola dell’infanzia e primaria . . . . . . . . . . . . .
c. sviluppare capacità progettuali ed operative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
d. acquisire tecniche di osservazione e valutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
e. incrementare la propria sensibilità verso la relazione educativa con i bambini .
f. sviluppare modalità di lavoro collegiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
g. trovare risposte a problemi concreti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
h. acquisire gli strumenti per una formazione continua . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
i. altro (specificare) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
..............................................................
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2. PROFESSIONALITA’ DOCENTE
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Omogenee
vantaggi / svantaggi
occasioni e possibilità
Altro ……
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4. ORGANI COLLEGIALI
Sulla base delle informazioni che si riescono ad ottenere da insegnanti, dirigente, altri, si
provi a completare la seguente tabella:
Membri
Presidente
Segretario
7. Quando
si
riunisce
Quanto dura
(in media)
Funzioni
osservazioni
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4.1. COLLEGIO DOCENTI
Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy
non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.
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4.2 CONSIGLIO DI ISTITUTO
Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy
non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.
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4.3 COMMISSIONI
chi fa la moderazione
quanto è efficace
quanto si dedica all’ascolto
quanto all’elaborazione di proposte
quanto è dispersivo e quanto produttivo
quanto vengono tenuti in considerazione le realtà degli alunni / delle famiglie /
del territorio
La riunione è cominciata in orario o in ritardo?
L’ordine del giorno era ben fissato, chiaro, centrato opportunamente, rispettato?
Ha provocato discussione?
Quanti tra i presenti hanno partecipato alla discussione?
Ci sono state sovrapposizioni negli interventi o sono stati rispettati i turni?
Gli interventi sono sempre stati pertinenti?
Ci sono state rigidità, contrapposizioni, aggressività, ecc.?
Il controllo della riunione è sempre stato mantenuto?
Le decisioni sono sempre state chiare?
Sono state condivise con conseguente assunzione degli impegni e compiti?
La riunione è finita nei tempi previsti?
…
Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy
non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.
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4.4 POF-PTOF: GRIGLIA DI ANALISI
Finalità
educativa della
scuola
Contratto
formativo
Curricolo
Scelte
organizzative
Progetti per lo
sviluppo
dell’autonomia
Modalità di
valutazione
alunni
Modalità di
valutazione
interna all’Istituto
Risorse interne
e loro impiego
Modalità per
individuare le
risorse del
territorio
Supporto di
esperti e
consulenti
esterni
Problemi aperti
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5. LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE ACCOGLIENTE
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2.
3.
ecc.
Riflessioni:
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6. PROGETTAZIONE DIDATTICA
Cosa sono i
- Divisioni in Unità
- Obiettivi di apprendimento
- Attività
- Metodologia e Mezzi
- Verifica
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7. ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO DIDATTICO
Dopo aver progettato un intero percorso didattico, occorre organizzare e realizzare i singoli
interventi in classe. Si definisca nel dettaglio l’intervento che lei svolgerà in sezione,
articolandolo nei tre momenti (fase iniziale, fase di conduzione, fase finale). Per ciascuna
tappa si indichino le azioni da svolgere, i tempi, le modalità didattiche e materiali per gli
studenti, ecc.
FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................
Raggruppamenti bambini: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Vedi repertorio ORM
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Vedi repertorio ORM
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Vedi repertorio ORM
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8. VALUTAZIONE
VANTAGGI SVANTAGGI
.................................... ....................................
.................................... ....................................
.................................... ....................................
.................................... ....................................
.................................... ....................................
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8.1. CHEKLIST
E’ un elenco di comportamenti preselezionati che un soggetto può manifestare in una
determinata situazione. I comportamenti elencati non sono esaustivi, dato il contesto
preciso in cui si inseriscono. L’osservatore registra la presenza e la frequenza con cui si
presentano in un dato tempo.
Osservazioni:
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9. ABILITA’ RELAZIONALI E COMUNICAZIONE
Si ripensi all’osservazione dell’insegnante accogliente, si individui una situazione di
interazione con un alunno o con una classe particolarmente significativa in senso positivo e
una in senso negativo e si descrivano.
Quella volta in cui le cose sono andate bene: quella volta in cui le cose non sono andate bene
contesto (descrizione dell’evento. Che cosa è contesto (descrizione dell’evento)
successo)
protagonisti protagonisti
Emozioni vissute da te e percepite negli altri Emozioni vissute da te e percepite negli altri
…. E non dette (messaggi non verbali) …. E non dette (messaggi non verbali)
È andato bene perché (i motivi) ….. Non è andato bene perché (i motivi) …..
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10. AUTOVALUTAZIONE
La scuola è un luogo privilegiato per relazioni privilegiate. Esse devono costituirsi come
relazioni “educative” in quanto favoriscono la crescita e la valutazione dell’altro.
Ecco il motivo delle schede precedenti e della prossima scheda di autovalutazione.
Al termine del tirocinio provi e descrivere la sua modalità di interagire con gli alunni,
mettendo in evidenza la possibilità che ha riscontrato nel favorire la crescita umana degli
alunni con i quali ha avuto occasione di stare insieme.
1. identificare il problema? 1 2 3 4 5
2. comprendere se il problema è dell’insegnante o del bambino? 1 2 3 4 5
3. porsi obiettivi per l’azione immediata? 1 2 3 4 5
4. fornire regole precise ma flessibili e negoziabili? 1 2 3 4 5
5. usare strategie corrette per affrontare i problemi specifici? 1 2 3 4 5
6. ascoltare in maniera attiva? 1 2 3 4 5
7. incoraggiare il bambino a parlare? 1 2 3 4 5
8. fornire un feed-back adeguato? 1 2 3 4 5
9. identificare i sentimenti dell’insegnante? 1 2 3 4 5
10. identificare i sentimenti del bambino? 1 2 3 4 5
11. essere consapevole dei messaggi non verbali che l’insegnante trasmette? 1 2 3 4 5
12. fare attenzione ai messaggi non verbali del bambino? 1 2 3 4 5
13. formulare domande aperte? 1 2 3 4 5
14. parafrasare e riassumere e concetti che il bambino esprime per verificare di 1 2 3 4 5
averli compresi?
15. non esprimere giudizi? 1 2 3 4 5
16. non generalizzare i problemi specifici? 1 2 3 4 5
17. non assumere un atteggiamento valutante? 1 2 3 4 5
18. mantenere un atteggiamento di accettazione? 1 2 3 4 5
19. osservare se stessi come insegnanti nella relazione, anche attraverso le 1 2 3 4 5
relazioni del bambino?
20. non fare azioni di sostegno o di consolazione fini a se stesse? 1 2 3 4 5
21. non attribuire al bambino pensieri, sentimenti, emozioni che in realtà sono 1 2 3 4 5
dell’insegnante?
22. essere paziente e disponibile? 1 2 3 4 5
23. non approfittare della superiorità del ruolo di insegnante? 1 2 3 4 5
24. non lasciarsi influenzare dal proprio stato d’animo (stanchezza, rabbia, 1 2 3
fretta)? 4 5
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11. ABILITA’ INFORMATICHE
3. giustificazione di un paragrafo 1 2 3 4 5
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12. GESTIONE DEI CONFLITTI
Gestire i conflitti significa saper individuare strategie efficaci per contenerli e gestirli nelle
classi e tra alunni, senza soffocarli, senza temerli, senza negarli ma trasformandoli in
educativi. Ora si propone di analizzare un conflitto di cui siete stati testimoni o moderatori,
consapevoli della difficoltà dell’argomento e della scarsa preparazione che spesso gli
insegnanti hanno in proposito.
eB?
Interessi/bisogni:
ai protagonisti, cosa interessa di risolvere fondamentalmente?
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ISSR Bergamo
Si analizzi la propria gestione del conflitto: di fronte ad un conflitto, lei come si comporta?
(minimo 1, massimo 5)
Riflessioni:
A L L EG A TO 8 : G r i g l i e d i o s s e r v a z i o n e . S c u o l a p r i m a r i a
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE
E RELAZIONE FINALE
Per l’attività di
TIROCINIO
Scuola primaria
(48 ore)
Tirocinante . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tutor . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ISSR Bergamo
Note esplicative:
Le griglie e tutte le domande di riflessione che seguono sono materiali di vario genere, più o
meno strutturati, più o meno specifici, più o meno impegnativi. Hanno lo scopo di rendere
consapevoli ciascuno di voi del lavoro di insegnante e/o del tirocinio che state svolgendo.
Vi chiedo di rispondere a queste provocazioni.
Forse alcuni passaggi vi lasceranno perplessi, altri passaggi saranno difficili da rispondere, altri
ancora non incontreranno proprio la vostra esperienza. Ad alcune domande non saprete cosa
rispondere, ad altre vi parrà di avere troppe cose da dire.
Vi sono offerti tanti strumenti perché ciascuno di voi possa acquisire il più possibile
competenze professionali. Ciascuno di voi poi potrà utilizzare le griglie con flessibilità (ma
giustificando le variazioni). Molti dei passaggi qui indicati saranno solo “esercitazioni da
laboratorio”, ma all’inizio è importante ed è opportuno che sia così, presto l’esperienza vi
porterà in altre direzioni, ma per ora è utile che sia così.
La competenza riflessiva sulla prassi è continuamente richiesta agli alunni. Non dovrebbe
essere posseduta e testimoniata già prima dall’insegnante?
Ecco il significato di queste schede: non adempimento burocratico (non verranno valutate) ma
strumento per riuscire a dare un senso al lavoro, utile soprattutto per la vostra crescita
professionale.
ATTENZIONE:
Le griglie e il diario di bordo si compilino direttamente in computer, durante il tirocinio (e
non alla fine), e vengano inviate a docente/tutor entro la fine di giugno dell’anno in
corso. La relazione può essere inviata anche successivamente.
Dopo aver inviato tutti i materiali, è necessario iscriversi on-line per la discussione e
conclusione del tirocinio, nelle date degli esami. Per poter sostenere il colloquio finale
occorrono almeno 15 giorni di tempo tra l’invio della relazione e la data d’esame. E’ necessario
attendere la conferma della docente (o del prof. Sensi) per la data definitiva del colloquio finale.
Si ricorda che tutte le certificazioni dovranno essere scannerizzate e inviate via mail.
Inoltre, la tabella-ore in originale, controfirmata da insegnante accogliente e scuola, sarà
consegnata al momento del colloquio individuale.
Ogni variazione nella ripartizione delle ore sia concordata con la docente.
50
ISSR Bergamo
1. L’insegnante in formazione
1.1. MI PRESENTO
51
ISSR Bergamo
1.2. MOTIVAZIONI INIZIALI E ASPETTATIVE
insegnante
insegnamento
bambino
adolescente
educazione
famiglia
infanzia
1 2 3 4 5
j. conoscere le discipline di insegnamento e le competenze di IRC . . . . . . . . . . . .
k. conoscere i programmi della scuola dell’infanzia e primaria . . . . . . . . . . . . .
l. sviluppare capacità progettuali ed operative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
m. acquisire tecniche di osservazione e valutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
n. incrementare la propria sensibilità verso la relazione educativa con i bambini .
o. sviluppare modalità di lavoro collegiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
p. trovare risposte a problemi concreti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
q. acquisire gli strumenti per una formazione continua . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
r. altro (specificare) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
..............................................................
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ISSR Bergamo
53
ISSR Bergamo
54
ISSR Bergamo
3. ORGANI COLLEGIALI
Sulla base delle informazioni che si riescono ad ottenere da insegnanti, dirigente, altri, si
provi a completare la seguente tabella:
Membri
Presidente
Segretario
Quando si
riunisce
Quanto dura
(in media)
Funzioni
osservazioni
55
ISSR Bergamo
3.1 COLLEGIO DOCENTI
Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy
non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.
56
ISSR Bergamo
Attenzione: non si chiede il verbale di quello che è stato detto (che per via della privacy
non può “uscire” dalla scuola), ma una riflessione alla luce dei punti riportati appena sopra.
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ISSR Bergamo
3.3 COMMISSIONI
chi fa la moderazione
quanto è efficace
quanto si dedica all’ascolto
quanto all’elaborazione di proposte
quanto è dispersivo e quanto produttivo
quanto vengono tenuti in considerazione le realtà degli alunni / delle famiglie /
del territorio
quanto sono tenute in considerazione le richieste/esigenze dei docenti
La riunione è cominciata in orario o in ritardo?
L’ordine del giorno era ben fissato, chiaro, centrato opportunamente, rispettato?
Ha provocato discussione?
Quanti tra i presenti hanno partecipato alla discussione?
Ci sono state sovrapposizioni negli interventi o sono stati rispettati i turni?
Gli interventi sono sempre stati pertinenti?
Ci sono state rigidità, contrapposizioni, aggressività, ecc.?
Il controllo della riunione è sempre stato mantenuto?
Le decisioni sono sempre state chiare?
Sono state condivise con conseguente assunzione degli impegni e compiti?
La riunione è finita nei tempi previsti?
Quali sono i campi decisionali specifici di questo organismo?
…
3.4 POF-PTOF
58
ISSR Bergamo
4. LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE ACCOGLIENTE
59
ISSR Bergamo
2.
3.
4.
5.
ecc.
Riflessioni:
60
ISSR Bergamo
5. PROGETTAZIONE DIDATTICA
b. Obiettivi di Apprendimento
c. ????? ecc.
d. …
e. …
Dopo aver definito la matrice progettuale, si descriva il progetto svolto in una delle classi
(di cui si indicheranno anche le caratteristiche principali).
61
ISSR Bergamo
6. ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO DIDATTICO
Del percorso che lei svolgerà in classe durante il tirocinio, scelga ora un intervento e lo
programmi nel dettaglio, articolandolo nei tre momenti (fase iniziale, fase di conduzione,
fase finale). Per ciascuna tappa si indichino le azioni da svolgere, i tempi, le modalità
didattiche e materiali per gli studenti, ecc.
Classe . . . . . .
Schema
FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................
Raggruppamenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................
Raggruppamenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
............................................................
Raggruppamenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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6. VALUTAZIONE
VANTAGGI SVANTAGGI
........................... ...........................
........................... ...........................
........................... ...........................
...........................
65
ISSR Bergamo
8. ABILITA’ RELAZIONALI E COMUNICAZIONE
quella volta in cui le cose sono andate bene: quella volta in cui le cose non sono andate bene
contesto (descrizione dell’evento) contesto (descrizione dell’evento)
protagonisti protagonisti
Emozioni vissute da te e percepite negli altri Emozioni vissute da te e percepite negli altri
…. E non dette (messaggi non verbali) …. E non dette (messaggi non verbali)
È andato bene perché (i motivi) ….. Non è andato bene perché (i motivi) …..
66
ISSR Bergamo
9. AUTOVALUTAZIONE
La scuola è un luogo privilegiato per relazioni privilegiate. Esse devono costituirsi come relazioni
“educative” quando favoriscono la crescita e la valutazione dell’altro.
Ecco il motivo delle schede precedenti e della prossima scheda di autovalutazione.
Al termine del tirocinio si descrivere la sua modalità di interagire con gli alunni, mettendo in
evidenza la possibilità di favorire la crescita umana degli alunni con i quali ha avuto occasione di
stare insieme.
1. identificare il problema? 1 2 3 4 5
10. essere consapevole dei messaggi non verbali che l’insegnante trasmette? 1 2 3 4 5
21. non lasciarsi influenzare dal proprio stato d’animo (stanchezza, rabbia, 1 2 3 4 5
fretta)?
67
ISSR Bergamo
Ho preso visione del registro dei Verbali del Collegio dei Docenti 1 2 3 4 5
68
ISSR Bergamo
11. GESTIONE DEI CONFLITTI
Gestire i conflitti significa saper individuare strategie efficaci per contenerli e gestirli nelle
classi e tra alunni, senza soffocarli, senza temerli, senza negarli ma trasformandoli in
educativi. Ora si propone di analizzare un conflitto, consapevoli della difficoltà
dell’argomento e della scarsa preparazione che spesso gli insegnanti hanno in proposito.
Descrizione dell’evento
Sentimenti:
come si sente A ?
e B?
Interessi/bisogni:
ai protagonisti, cosa interessa di risolvere fondamentalmente?
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ISSR Bergamo
Si analizzi la propria gestione del conflitto: di fronte ad un conflitto, lei come si comporta?
(minimo 1, massimo 5):
Riflessioni:
Bibliografia sull’argomento:
- Robert J. Edelmann, Conflitti interpersonali nel lavoro. Analizzarli e risolverli senza aggressività
né passività, ERICKSON
- GAHZAL M., Mangia la minestra e taci. Un altro approccio ai conflitti genitori-figli, EGA
- Miscioscia – Novara (a cura di), Le radici affettive dei conflitti, La Meridiana 1998
- Alessandra Neri, Imparare a gestire i conflitti. Un gioco di carte per migliorare le relazioni
sociali, La Meridiana,
- ROSEMARIE PORTMAN, Anche i cattivi giocano. Giochi per gestire l’aggressività, La
Meridiana, Molfetta, 1997
- VERENA SOMMERFELD, Guerra e pace nella stanza dei bambini, La Meridiana, Molfetta,
1996
- M. Stiefenhofer, Una bella litigata, La Meridiana
- Novara D., La grammatica dei conflitti: ‘arte maieutica di trasformare le contrarietà in risorse,
Sonda 2011
70
ISSR Bergamo
A L L EG A TO 9 : G r i g l i e d i o s s e r v a z i o n e S c u o l a s e c o n d a r i a
di primo e secondo grado
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE
E RELAZIONE FINALE
Per l’attività di
TIROCINIO
Tirocinante . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Insegnante accogliente . . . . . . . . . . . . . . . . . .
71
ISSR Bergamo
Note esplicative:
Come già nel primo tirocinio, le griglie e tutte le domande di riflessione che seguono hanno
lo scopo di rendere consapevoli ciascuno di voi del lavoro di insegnante e/o del tirocinio
che state svolgendo.
Vi chiedo di rispondere a queste provocazioni.
Anche se alcuni passaggi vi lasceranno perplessi, altri saranno difficili da rispondere, altri
ancora non incontreranno proprio la vostra esperienza, oppure ad alcune domande non
saprete cosa rispondere e ad altre vi parrà di avere troppe cose da dire, non arrendetevi.
Lo scopo di questo materiale è quello di offrirvi tanti strumenti perché ciascuno di voi possa
acquisire il più possibile competenze professionali. Ciascuno potrà utilizzare le griglie con
flessibilità (ma giustificando le variazioni).
Molti dei passaggi qui indicati saranno solo “esercitazioni da laboratorio”, ma all’inizio è
importante ed è opportuno che sia così, presto l’esperienza vi porterà in altre direzioni, ma
per ora è così. La competenza riflessiva sulla prassi è continuamente richiesta agli alunni.
Ora la si chiede all’insegnante.
Ecco il significato di queste schede: non adempimento burocratico ma strumento per
riuscire a dare un senso al lavoro, utile soprattutto per la vostra crescita professionale.
ATTENZIONE:
Le griglie e il diario di bordo si compilino direttamente in computer, durante il tirocinio (e
non alla fine), e vengano inviate a docente/tutor entro la fine di giugno dell’anno in
corso. La relazione può essere inviata anche successivamente.
Dopo aver inviato tutti i materiali, è necessario iscriversi on-line per la discussione e
conclusione del tirocinio, nelle date degli esami. Per poter sostenere il colloquio finale
occorrono almeno 15 giorni di tempo tra l’invio della relazione e la data d’esame. E’ necessario
attendere la conferma della docente (o del prof. Sensi) per la data definitiva del colloquio finale.
Si ricorda che tutte le certificazioni dovranno essere scannerizzate e inviate via mail.
Inoltre, la tabella-ore in originale, controfirmata da insegnante accogliente e scuola, sarà
consegnata al momento del colloquio individuale.
Ogni variazione nella ripartizione delle ore sia concordata con la docente.
72
ISSR Bergamo
73
ISSR Bergamo
1.1. LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE ACCOGLIENTE
2.
3.
4.
5.
ecc.
Riflessioni:
74
ISSR Bergamo
1.2. CONOSCENZE E COMPETENZE acquisite dal TIROCINANTE nelle
giornate di aggiornamento
Conoscenze Competenze
1.
2.
3.
4.
5.
ecc.
Riflessioni:
75
ISSR Bergamo
2. PROGETTAZIONE DIDATTICA
Quale matrice progettuale l’istituto accogliente chiede a tutti gli insegnanti ad inizio anno?
(Non tutte le scuole utilizzano la stessa matrice progettuale). In collaborazione con l’insegnante
accogliente si provi a compilarne una.
TITOLO:
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Raggruppamenti alunni: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Repertorio ORM
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Repertorio ORM
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Repertorio ORM
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ISSR Bergamo
FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Raggruppamenti alunni: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ISSR Bergamo
FASE . . . . . TEMPO . . . .
OBIETTIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Raggruppamenti alunni: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
metodi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mezzi e strumenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ISSR Bergamo
3. VALUTAZIONE
VANTAGGI SVANTAGGI
........................... ...........................
........................... ...........................
........................... ...........................
...........................
79
ISSR Bergamo
L’alunno (LIVELLO)
MINIMO MEDIO MASSIMO/OTTIMO
Porta il materiale
E’ pronto a lavorare
Interviene durante la
lezione
Consegna il compito
richiesto
L’alunno (LIVELLO)
Scarso Sufficiente Buono
Organizza con attenzione il lavoro personale
80
ISSR Bergamo
4. DINAMICHE DI GRUPPPO: Si provi ad analizzare una seduta del consiglio di
classe attraverso la seguente tabella, indicando i vari tipi di intervento.
Riflessioni:
81
ISSR Bergamo
4.1. ABILITA’ RELAZIONALI E COMUNICAZIONE
quella volta in cui le cose sono andate bene: quella volta in cui le cose non sono andate bene
contesto (descrizione dell’evento) contesto (descrizione dell’evento)
protagonisti protagonisti
Emozioni vissute da te e percepite negli altri Emozioni vissute da te e percepite negli altri
…. E non dette (messaggi non verbali, …. E non dette (messaggi non verbali ….)
atteggiamenti, sguardi …)
È andato bene perché (i motivi) ….. Non è andato bene perché (i motivi) …..
chi o che cosa ti ha aiutato di più ad affrontare la chi o che cosa ti ha aiutato di più ad affrontare la
situazione? situazione?
Di quale aiuto hai sentito il bisogno? Di quale aiuto hai sentito il bisogno?
82
ISSR Bergamo
10. essere consapevole dei messaggi non verbali che l’insegnante trasmette? 1 2 3 4 5
13. parafrasare e riassumere e concetti che il ragazzo esprime per verificare di averli 1 2 3 4 5
compresi?
14. non esprimere giudizi? 1 2 3 4 5
18. osservare se stessi come insegnanti nella relazione, anche attraverso le relazioni 1 2 3 4 5
del ragazzo?
19. non attribuire al ragazzo pensieri, sentimenti, emozioni che in realtà sono 1 2 3 4 5
dell’insegnante?
20. essere paziente e disponibile? 1 2 3 4 5
22. non lasciarsi influenzare dal proprio stato d’animo (stanchezza, rabbia, fretta)? 1 2 3 4 5
83
ISSR Bergamo
5. LAVORO IN EQUIPE
La scuola non è un luogo di interventi isolati, per quanto specifici e professionali, è invece
un educare insieme. Ogni singolo docente è obbligato, eticamente e professionalmente, ad
interagire con i colleghi per una efficacia dell’intervento educativo. Ecco il momento chiave
denominato “Consiglio di Classe”.
Individui possibili situazioni di lavoro individuale e possibili situazioni di lavoro di gruppo.
Provi ora a farne un bilancio.
84
ISSR Bergamo
6. USO DEI REGISTRI
Ho preso visione del registro dei Verbali del Collegio dei Docenti 1 2 3 4 5
85
ISSR Bergamo
7. PROMOZIONE DEI PROCESSI MOTIVAZIONALI
a. Pensa di aver tenuto in considerazione la motivazione degli studenti nella stesura del
suo percorso didattico? Se sì, in che modo?
b. Pensa di aver tenuto in considerazione la motivazione degli studenti nella sua lezione?
Se sì, in che modo?
86
ISSR Bergamo
8. GESTIONE DEI CONFLITTI
Alla luce della riflessione fatta nel tirocinio precedente e degli stimoli riportati in seguito, si
individui un conflitto tra studenti al quale ha assistito o che ha dovuto gestire e se ne
analizzino gli elementi essenziali.
Una delle regole delle regole fondamentali è ricordarsi che da un conflitto risolto non
devono uscire né vinti né vincitori, ma persone soddisfatte di aver trovato un punto
d’incontro. Nella gestione di un conflitto è importante:
considerare gli interessi di tutti gli attori coinvolti;
separare e distinguere le persone dal problema;
La soluzione deve essere accettabile per entrambe le parti;
La decisione deve essere condivisa dalla maggioranza.
87
ISSR Bergamo
SVANTAGGI: potrebbe lasciare parzialmente insoddisfatti, far covare rancore e voglia di
prevaricare invece che di cooperare. Dipende dalla fiducia e dalla disponibilità di entrambe
le parti, per cui non è sempre possibile. Ha bisogno di tempo.
COOPERO
VANTAGGI: porta il massimo di soddisfazione per entrambe le parti; esprime ascolto e
rispetto, sia per l’altro che per sé stesso; esprime una buona autostima in entrambe le parti
e il desiderio di non perdere la relazione; permette un ruolo attivo.
SVANTAGGI: ha bisogno di tanto tempo e della disponibilità e fiducia di entrambi, per cui
non sempre è possibile; richiede una buona conoscenza di sé e dell’altro, e una buona
capacità di comunicazione.
88
ISSR Bergamo
Questo metodo è bene utilizzarlo quando il docente comprende che il conflitto richiede non
una soluzione del problema, ma la determinazione di chi ha ragione o torto. In questi casi
si ascoltano e valutano le "prove", quindi si passa al giudizio. L'equità del giudizio
determinerà la credibilità del giudice. Ci dovrà essere necessariamente un vincitore ed un
perdente oppure un vincitore o un quasi vincitore
89
ISSR Bergamo
9. RELAZIONI CON I GENITORI
Si indichi:
si investono energie per creare il contatto con i genitori? In quali tempi dell’anno
scolastico?
come si crea
in quali occasioni si chiamano in causa i genitori
o fase progettuale
o fase decisionale
o fase di verifica
o fase disciplinare (difficoltà gestionale della classe)
o …….
come vengono coinvolti
in cosa vengono coinvolti:
o compiti a casa dei bambini
o decisioni nella predisposizione dei programmi
o decisioni educative
o ………
quale peso hanno le loro proposte
90
ISSR Bergamo
Ha avuto modo di leggerli?
Ha riscontrato se i colleghi ne fanno riferimento?
Nei momenti assembleari, quali situazioni si intravedono nel rapporto con i genitori:
Contrapposizione
Chiara
suddivisione
di ruoli
Altro
91
ISSR Bergamo
ALLEGATO 10
TIROCINIO 48 ore
commissioni 2 ore
programmazione 4 ore
92
ISSR Bergamo
ALLEGATO 11
TIROCINIO 50 ore
programmazione 3 ore
aggiornamento 8 ore
data:
Firma del tirocinante
93
ISSR Bergamo
di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nell’anno scolastico . . . . . . . . . . . . . . .
data dalle ore alle ore attività svolta* Firma tirocinante Firma insegnante
accogliente
94