giudice ritenga che possa essere irrogata una pena superiore a due anni
il
Nel caso delle indagini chi provvede sulla richiesta? Il PM, quale può negare
l’accesso agli atti se coperti dal segreto investigativo e rientrano nel 329, e richiesta la
richiesta del difensore. Questo rigetto era legittimo prima del 2014, che ha inserito
nella comunicazione scritta il diritto di accedere agli atti, ma per la verità dal 2010
questo diritto era già riconosciuto calla cassazione penale a SU, ed era una sentenza
che io vi invierò nei file del team, perché è una di quelle sentenze che va oltre il dato
normativo riconosce la pienezza di un diritto fondamentale, quale quello di diritto di
difesa che dipende dall’accesso agli atti. Quindi siamo sia a fronte di una
giurisprudenza creatrice, ma in bona parte, non in mala parte, una giurisprudenza che
nell’ambito del sistema di multi-diritti già nel 2010 si raffrontava con la
giurisprudenza europea, e quindi della Corte di Strasburgo sull’art 5 paragrafo 3
della convenzione europea e quindi sulla legittimità della detenzione cautelare, così
come ricostruita dalla corte europea. Ma anche con una sentenza che tiene in conto
dell’inviolabilità del diritto difesa in ogni stato e grado del processo e perviene
all’individuazione di questo principio di questo diritto. L’esistenza di un diritto del
difensore di prendere conoscenza degli atti che costituiscono la base del giudizio di
convalida che della decisione sull’eventuale richiesta di approvazione di misura
cautelare nei confronti dell’arrestato o fermato, nell’ipotesi in cui tale diritto sia stato
impedito, deve rilevare una nullità di ordine generale a regime intermedio, tanto
dell’interrogatorio che della decisone di convalida. Cioè l’interrogatorio espletato in
assenza del riconoscimento del diritto di accesso agli atti è nullo e tale nullità si
riserva sulla base di quella invalidità riconosciuta dal 185.1 e cioè che si proroga agli
atti consecutivi. Se è nullo l’interrogatorio è nulla anche l’ordinanza di convalida. E
la nullità è a regime intermedio, la quale deve essere dedotta entro il termine di cui art
182, all’ipotesi in cui la parte assiste al compienti di un atto nullo. Quando la parte
assiste o si deve attivare per far valere l’invalidità prima del compimenti dell’atto,
oppure immediatamente dopo. La parte che assiste è il difensore che partecipa
all’udienza di convalida. E in tale udienza eccepisce la nullità, se non lo fa il vizio si
sana.
Si afferma il seguente principio di diritto: “ il difensore dell’arrestato, o del fermato
ha diritto, e quindi il PM non può negare tale diritto, ad esaminare ed estrarre copia
degli atti su cui si fonda l’udienza di convalida, del fermo o dell’arresto e
dell’applicazione della misura cautelare. Cioè la giurisprudenza e il diritto, con un
interpretazione orientata, ma conforme alla costituzione , che costituisce il diritto di
acceso non previsto dalla disciplina della convalida. Qui di prevede solo l’obbligo di
trasmissione degli atti strettamente legati a quella scelta comportamentale del PM di
non intervenire all’udienza di convalida. Ma nell’ipotesi in cui il PM interviene
all’udienza, sarà lui ad illustrare gli atti a fondamento della richiesta e quindi
nell’ipotesi di negato accesso agli atti, la difesa conosce gli atti attraverso
l’illustrazione del PM o attraverso la mediazione del giudice perché se il PM non
partecipa, è il giudice ad indicare i motivi dell’arresto. Ma voi vi rendete che conto
che se il difensore non ha avuto accesso agli atti non può argomentare la difesa, per
trovare gli argomenti oggi è riconosciuto il diritto di accesso agli atti su cui si fonda
la misura che si rinviene nella comunicazione scritta all’interno dell’art 386 e quindi
come atto dovuto dalla PG, la norme è rubricata doveri della polizia giudiziaria. E
questa garanzia effettiva del diritto di accesso agli atti su cui si fonda la richiesta di
convalida, è oggi rafforzata non sono dalla lettera d) che si rinviene nella
comunicazione scritta, ma nel principio di diritto sancito dalla cassazione SU del
2010 che riconosce il diritto e sanziona il rigetto da parte del PM quindi oggi il
difensore può recarsi alla segreteria del PM e avanzare la richiesta agli atti. Se il PM
adducesse il segreto ai sensi del 329, il rigetto anche se su questo fondato, perché ciò
è contemplato nel 116, questo 329 oggi cade a fronte del principio di diritto
individuato dalla cassazione, nel senso che se gli atti investigativi su cui si fonda la
richiesta della misura non possono essere coperti dal segreto, devono essere
conoscibili dal difensore, ai fini dell’effettività del diritto di difesa che deve essere
articolato nell’udienza di convalida. Ricostruito così il sistema, la disciplina
dell’udienza di convalida, ancorando questa disciplina all’accesso agli atti presso la
segreteria del PM su cui si fonda la richiesta di convalida dalla misura precautelare ,
in questo modo è sostenibile l’equipollenza tra l’interrogatorio in sede di convalida o
in sede di garanzia.
Quindi il problema dell’equipollenza tra i due atti nel 294 era posto dal fatto che il
293.3 riconosce un’attività di deposito a cui è tenuto il PM, mentre la convalida non
riconosce il deposito. E come facciamo a garantire il diritto di acceso agli atti se
questo obbligo del PM non c’è? Facendo tutto il ragionamento: tiene in conto del 116
rubricato "copia estratti e certificati” RILEGGE LA NORMA 116 e spiega … Il
difensore ha interesse ad avere gli atti e li chiede al PM, di accedere agli atti, il PM
dice no non te le posso dare perché sono coperte dal segreto perché il 116 prevede
come limite del attività coperte dal 329 e allora la richiesta del difensore viene
rigettato. Il rigetto è illegittimo alla luce del principio di diritto enunciato delle SU
che ritiene che il rigetto sia causa di nullità dell’interrogatorio che si propaga
all’ordinanza di convalida emessa all’esito dell’udienza. Ponendo a carico del
difensore l’onere di agire tempestivamente eccependo la nullità.
Quindi già le SU avevano risolto il problema, ma è rafforzato dalla comunicazione
scritta a cui è tenuta la polizia giudiziaria.
DOMANDA RAGAZZO: “ se alcuni atti sono coperti dal segreto, ma in questo caso,
il diritto di difesa è leso….( non finisce la domanda)?
PROF: il bilanciamento dei diritti contrapposti, il diritto di difesa e tutela del segreto,
il segreto cede e prevale il diritto di difesa, perché è estata emessa una misura
restrittiva, sebbene cautelare