Nome: Luca
UNITÀ
> Abilità
• Riconoscere le diverse configurazioni dei bjt
• Saper dimensionare le reti di polarizzazione
• Saper calcolare le grandezze elettriche in gioco
• Saper leggere e interpretare i fogli tecnici
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fig. 8.1
Classificazione
TRANSISTORI
dei transistori.
BJT FET
NMOS PMOS
192
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Transistori bipolari (bjt)
La base costituisce l’ingresso del dispositivo cui viene generalmente applicato il segnale da
amplificare. Il collettore rappresenta l’uscita insieme all’alimentazione del transistore.
L’emettitore di solito è il reoforo in comune (tra ingresso e uscita) e viene collegato a massa
(fig. 8.2a).
I bjt creano l’effetto amplificatore appunto mediante delle barrette di semiconduttori
diversamente drogati: la zona dell’emettitore è maggiormente drogata rispetto a quella del
collettore. Si è in presenza di una doppia giunzione p-n. Le tre barrette di silicio di tipo p
o n, drogate in modo diverso, si possono mettere insieme in modo alternativo, dando luogo
a dispositivi di tipo npn (fig. 8.2b) o pnp (fig. 8.2c). La zona centrale, più sottile e poco
drogata, costituisce la base (B) del transistore.
L’alimentazione del bjt si applica sempre al collettore, ma in modo diverso a seconda
che il bjt sia di tipo npn o pnp, ricordando la seguente regola.
Poiché una giunzione pn rappresenta un diodo (vedi par. 7.1 e 7.2), la doppia giunzione del
transistore si può rappresentare tramite un modello di due diodi collegati nel modo raffi- fig. 8.2
gurato in fig. 8.2b e c.
Transistore:
Di seguito si prenderanno in considerazione soltanto i transistori npn, perché sono i più (a) simbolo;
utilizzati. Per quanto riguarda i transistori pnp si possono trarre le conclusioni in modo (b) tipo npn;
analogo tenendo presente che il verso delle correnti nel dispositivo è opposto. (c) tipo pnp;
(c) componenti.
Alimentazione
C C C
+VCC
C IC
OUT n n
Collettore
IB
p B p
B B
B
IN
Base
n n
IE
E Emettitore
E E E
(a) (b)
C C C
IC
p p
IB
n B n
B B
p p
IE
E E E
(c) (d)
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fig. 8.3
Transistore npn: IC
(a) flusso delle
correnti; C
(b) rappresenta- Elettroni non
zione semplifi- RC ricombinati in base
cata delle IC
ICBO n Giunzione polarizzata
correnti. ICBO
+ Ricombinazione inversamente
EC
IB
B
p αIE
IB
Iniezione
delle lacune Giunzione polarizzata
RB n
direttamente
+
EB IE
IE E
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Transistori bipolari (bjt)
fig. 8.4
Transistore npn:
C (a) dispositivo
paragonato
IC
IC come un nodo
di correnti;
IB IB (b) rappresenta-
B zione del
guadagno
IB IC
IE hFE statico.
IE
(a) (b)
Il parametro hFE viene chiamato guadagno di corrente in continua (amplificazione) oppure guadagno
guadagno statico (fig. 8.4b). Tale valore è compreso di solito tra 50 e 500. La [8.4] afferma di corrente
in continua
dunque che una piccola corrente di base produce una elevata corrente nel collettore.
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fig. 8.5
Transistore npn +VCC
in configurazio-
ne a emettitore RC
comune: RC
(a) rappresenta- C
zione grandezze C IC
elettriche; VCB
(b) schema con IC +
(a) (b) RB IB VCC
polarizzazione B
delle giunzioni. RB IB VCE
B
VCE
+ VBE
VBB IE
VBE
IE E
E
maglia
maglia di ingresso di uscita
ESEMPIO 8.1
Facendo riferimento al circuito della fig. 8.5b, supponendo che:
VCC = 12 V; hFE = 100; RC = 1,2 kX; VBB = 5 V; RB = 680 kX
Si calcoli:
a) la corrente di base e del collettore;
b) le tensioni collettore-emettitore e collettore-base.
SOLUZIONE
Dalla [8.7] si può calcolare la corrente di base IB
VBB - VBE ________
5 - 0,7
IB = _________ = = 6,32 ∙ 10- 6 = 6,32 nA
RB 680 ∙ 103
Dalla [8.4] si può ottenere il valore della corrente sul collettore IC
IC = hFE ∙ IB = 100 ∙ 6,32 ∙ 10- 6 = 6,32 ∙ 10- 4 = 0,632 ∙ 10- 3 = 0,632 mA
Dalla [8.8] si ricava VCE
VCE = VCC - RC ∙ IC = 12 - 1,2 ∙ 103 ∙ 0,632 ∙ 10- 3 = 12 - 0,756 = 11,24 V
Infine la VCB si ricava dalla [8.6]
VCB = VCE - VBE = 11,24 - 0,7 = 10,54 V
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Transistori bipolari (bjt)
caratteristica di un diodo al silicio polarizzato direttamente, con tensione di soglia VBE ≃ 0,7 V.
Essa è rappresentata in fig. 8.6a ed è valida per tensioni VCE superiori a pochi decimi di
volt. La caratteristica dipende dalla VCE ma in modo trascurabile (all’aumentare della ten-
sione VCE le caratteristica si sposta lievemente verso destra) pertanto la caratteristica di
ingresso è da ritenersi quasi indipendente da VCE (VCE = costante).
Caratteristica di uscita. La caratteristica di uscita (fig. 8.6b) rappresenta la corrente del col-
lettore IC in funzione della tensione VCE, mantenendo costante IB. Le curve caratteristiche
di uscita IB-VBE sono diverse, ognuna ottenuta per un valore prefissato della corrente di base
IB; infatti, partendo dalla prima caratteristica, con IB = 20 nA costante, all’aumentare della
VCE, la IC aumenta rapidamente e in modo lineare da zero fino al ginocchio quindi rimane
pressappoco costante. Le curve della caratteristica sono indicate a temperatura ambiente e
poiché all’aumentare della temperatura aumenta IC tali curve vengono spostate verso l’alto.
La potenza dissipata dal transistore PD dipende maggiormente dal circuito della maglia potenza
di uscita, considerando trascurabile quella riferita alla maglia di ingresso, pertanto vale dissipata
dal transistore
PD = IC ∙ VCE [8.9]
Essa ovviamente è dipendente dalla temperatura. La potenza dissipata si trasforma il calo-
re e per questo si prevedono dei dissipatori (alette di raffreddamento).
Il costruttore fornisce il valore massimo di potenza dissipabile (PDmax) e un parametro
che tiene conto del decremento della potenza dissipata dal bjt, in base alla temperatura Tc
del contenitore (case); esso prende il nome di fattore di derating [mW/°C] e si calcola tra- fattore
mite la seguente espressione di derating
(derate factor)
PDmax - PD (Tc)
d.f. = ______________ [8.10]
Tc - Ta
dove:
— PDmax = (Tj - Ta) / Zja;
— PD (Tc) = potenza dissipabile alla temperatura considerata del contenitore;
— Ta = temperatura ambiente (25 °C);
— Zja = impedenza (o resistenza) termica giunzione-ambiente;
— Tj = temperatura massima di giunzione CE (valore massimo = 160°C).
La potenza erogata dall’alimentazione invece sarà potenza
erogata
PCC ≃ VCC ∙ IC dall’alimenta-
zione
IC (mA) IB = 100 μA
10
IB = 80 μA
IB(μA)
IB = 60 μA
VCE = cost. 5 IB = 40 μA
40 fig. 8.6
IB = 20 μA Caratteristica di
20 un transistore
bjt npn a
emettitore
VBE (V) 0 2 4 6 8
0 0,2 0,4 0,6 VCE (V) comune:
(a) di ingresso
(b) (base);
(a)
(b) di uscita
(collettore).
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fig. 8.7
Caratteristica di
trasferimento o IC(mA) IC (mA)
transcaratteri-
stica di un
transistore npn 10 10
a emettitore VCE = cost. VCE = cost.
comune:
(a) di corrente;
(b) di tensione. 5 5
ICE 0 ICB0
50 100 IB(μA) 0 0,2 0,4 0,6 VBE (V)
0,7
I'B
(a) (b)
Zona attiva o lineare (linear zone). Corrisponde alla zona centrale della caratteristica di
uscita dove, per la sua linearità, la corrente IC risulta pressappoco costante. Nella zona
attiva il bjt viene utilizzato come amplificatore di corrente, avendo un comportamento li-
neare. La condizione per far lavorare il transistore in questa zona si ottiene polarizzando
direttamente la giunzione base-emettitore e inversamente la giunzione base-collettore. Infatti,
facendo riferimento alla fig. 8.5b deve risultare:
— VBB > VBE;
— VBE = 0,7 V;
— IB e IC tra loro proporzionali: IC = hFE ∙ IB (con IC ≫ IB).
Zona di saturazione (saturation zone). Corrisponde a valori di VCE inferiori a qualche deci-
mo di volt per cui per variazioni della corrente IB non si hanno variazioni della corrente IC.
Nella zona di saturazione il transistore conduce e IC raggiunge il massimo valore. La con-
dizione per far lavorare il bjt in questa zona si ottiene polarizzando direttamente entrambe
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Transistori bipolari (bjt)
fig. 8.8
Zona di saturazione Zone di
IC(mA) funzionamento
IB = 100 μA di un transistore
10 npn a
emettitore
IB = 80 μA comune.
IB = 60 μA
ESERCIZIO
> 16
5 Zona attiva
IB = 40 μA
IB = 20 μA
Zona di interdizione
IB = 0
0 2 4 6 8 10 VCE(V)
le giunzioni (B-E e B-C). Infatti, facendo riferimento alla fig. 8.5b deve risultare:
— VBB > VBE;
— VBE > VCE;
— VBE = 0,8 V
— VCE = 0,2 V
— IC < hFE ∙ IB (non vale più la relazione fondamentale [8.4]).
Il bjt entra in «saturazione» quando la corrente di base cresce al punto che la circuiteria
esterna impedisce alla corrente di collettore di aumentare ancora.
Zona di interdizione (cut-off zone). Corrisponde alla caratteristica di IC = 0 che si ottiene per
valori di IB = 0. Nella zona di interdizione il bjt si comporta da circuito aperto; infatti non
è più valida la relazione fondamentale [8.4] e per la [8.8] VCE raggiunge valori molto alti
(VCE ≈ VCC). La condizione per far lavorare il transistore in questa zona si ottiene polariz-
zando inversamente entrambe le giunzioni (B-E e B-C). Infatti, facendo riferimento alla fig.
8.5b deve risultare:
— IB = 0 e IC = 0; ESERCIZIO
— VBB < VBE; > 23
— VBE ⭐ 0.
La tab. 8.1 riassume il funzionamento del bjt nelle tre zone.
tab. 8.1 Riassunto delle zone di funzionamento.
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fig. 8.9
(a) Circuito
transistore IB(μA)
a emettitore
comune; VBB
(b) punto di
RB Retta di carico
lavoro statico
in ingresso;
(c) punto di VCE = cost.
lavoro statico
in uscita. (b)
Punto di lavoro
IBQ Q
RC
IB = 60 μA
(a) (c)
5 IBQ
Q
ICQ
IB = 20 μA
200
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Transistori bipolari (bjt)
Si procede in modo analogo utilizzando l’equazione della maglia di uscita, data dalla [8.8],
facendo riferimento alla caratteristica di uscita. Si impostano le condizioni a vuoto con IC = 0
per individuare il punto d’intersezione con l’asse delle tensioni; tale impostazione impone la
condizione di interdizione del bjt (terminali C ed E aperti). Dall’equazione [8.8] si ottiene
VCC = VCE
Impostando invece le condizioni di cortocircuito con VCE = 0 si individua il punto d’inter-
sezione con l’asse delle correnti; tale impostazione impone la condizione di saturazione del
bjt (terminali C ed E in corto circuito). Dall’equazione di uscita si ha
VCC
IC = ____
RC
La retta di carico allora passerà dai punti (0; VCC) e e____
VCC
; 0o come mostra la fig. 8.9c.
RC
Poiché la caratteristica di uscita è costituita da una famiglia di curve per diversi valori
di IB il punto di lavoro deve essere individuato in corrispondenza del valore individuato in
ingresso ossia IBQ.
A seconda di dove si trova il punto di lavoro Q della caratteristica di uscita il bjt fun-
zionerà nella zona attiva, di saturazione o di interdizione.
Polarizzazione fissa (fig. 8.10a). Si ricorda che per polarizzare il transistore in modo che possa
funzionare in zona attiva, si deve:
— polarizzare direttamente la giunzione B-E;
— polarizzare inversamente la giunzione C-B.
Si deve avere quindi il potenziale sul collettore (dunque fra collettore e massa) superiore
a quello che si ha sulla base (quindi fra base e massa). Per ottenere tali potenziali si devo-
no avere due alimentazioni una VBB che alimenta la giunzione di base e l’altra che alimen-
ta la giunzione di collettore VCC (vedi fig. 8.5b).
Le due resistenze, RC ed RB, con il loro valore, regolano rispettivamente il flusso di
corrente nel collettore IC e nella base IB.
Si può tuttavia evitare di usare due generatori, usandone soltanto uno (visto che entram-
bi sono collegati con il polo negativo a massa), adeguando i due valori delle due resistenze
per ottenere dei valori voluti sia per IC sia per IB. Si passa così al circuito equivalente di
fig. 8.10a.
Questo tipo di polarizzazione è poco usato nelle applicazioni in quanto introduce una
distorsione nell’amplificatore. Tale distorsione scaturisce dall’instabilità del punto di lavoro
Q a causa della temperatura che provoca un aumento di hFE e quindi un aumento di IC; ciò
a sua volta porterà a un ulteriore aumento della temperatura con conseguente aumento di
IC, spostando così il punto di lavoro verso la zona di saturazione (fenomeno di deriva o
fuga termica).
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ESERCIZI In questo caso le due equazioni, relative alle maglie di ingresso e di uscita, sono
> 14, 15, 16,
18, 19, 20, 21 VBE + RB ∙ IB - VCC = 0 [8.14]
VCE + RC ∙ IC - VCC = 0
fig. 8.10
Tipi di
polarizzazione
del bjt con una RC
sola
alimentazione: RC RB
(a) fissa;
C IC
(b) automatica; RB +
(c) automatica IB VCC
C IC B
con partitore + VCE
e rispettivo VCC
IB
circuito B
equivalente. VCE VBE E IE
VBE IE RE
E
(a) (b)
RC RC
RB1 C
IC
C IC
+ +
IB VCC VCC
RB IB
VCE B
VCE
B
IE +
VBB E
RB2 E
RE IE
RE
(c)
ESEMPIO 8.2
Dimensionare la rete di polarizzazione fissa supponendo di alimentare un transistore bjt
con VCC = 12 V, avente hFE = 100 e valori corrispondenti al suo punto di lavoro
ICQ = 5 mA e VCEQ = 6 V (di solito VCE vale la metà dell’alimentazione).
SOLUZIONE
Dalla relazione fondamentale del bjt si calcola IB
5 ∙ 10- 3
IC _______
IB = ____ = = 5 ∙ 10- 5 A = 50 nA
hFE 100
Dalla prima equazione della [8.14] si può calcolare il valore di RB, imponendo VBE = 0,7 V
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Transistori bipolari (bjt)
12 - 0,7
RB = ________ = 0,226 ∙ 106 X = 226 kX ≃ 220 kX (valore commerciale)
50 ∙ 10- 6
In modo analogo, dalla seconda della [8.14] si calcola il valore di RC
Polarizzazione automatica (fig. 8.10b). Poiché il lavoro del bjt deve rimanere stabile si esige
che le grandezze di uscita IC e VCE rimangano invariate durante il suo funzionamento. Si
ricorre quindi a una rete di polarizzazione identica a quella fissa ma con una resistenza RE
tra emettitore e massa che costituisce l’elemento stabilizzante. In seguito si chiarisce tale
concetto.
Le equazioni di ingresso e di uscita rispetto alla [8.14] diventano
VBE + RB ∙ IB - VCC + RE ∙ IE = 0 ESERCIZIO
[8.15] > 15
VCE + RC ∙ IC - VCC + RE ∙ IE = 0
Quindi dalla prima si ha
RB ∙ IB = VCC - VBE - RE ∙ IE
Da quest’ultima, approssimando IE ≈ IC, si ottiene
VCC - VBE - RE ∙ IC
IB = _________________
RB
Ora si supponga che IC aumenti a seguito di una variazione di IB; l’aumento della tempe-
ratura provoca un aumento di IE e quindi un aumento della tensione ai capi di RE. Dall’ul-
tima espressione si desume una diminuzione del numeratore con conseguente diminuzione
RB
di IB e quindi anche di IC. L’effetto stabilizzante di RE dipende fortemente dal rapporto ___ ;
RE
più tale rapporto risulta ridotto più efficace risulta l’effetto stabilizzante per ottenere un
migliore controllo della corrente IC tramite quella IB (controllo automatico). Il rapporto
diminuisce, diminuendo RB oppure aumentando RE. Se si agisce su RB aumenta la corrente
sulla base e pertanto quella sul collettore; questo comporterebbe lo spostamento del punto
di lavoro, rischiando di portare il transistore nella zona di saturazione. Se si agisce su RE si
provoca una maggiore caduta di tensione (c.d.t.) ai capi del transistore limitando l’effetto
di amplificazione.
Per ovviare a questo inconveniente si ricorre alla polarizzazione automatica con parti-
tore che tiene basso il valore di RB senza provocare l’aumento di IB.
Polarizzazione automatica con partitore (fig. 8.10c). Questa rete di polarizzazione è la più uti-
lizzata per i bjt. I valori delle resistenze del partitore RB1 ed RB2 si possono fissare in modo
da non spostare il punto di lavoro del transistore pur diminuendo il valore di RE a piacimen-
to. Il circuito equivalente, secondo Thèvenin, è riportato in fig. 8.10c in esso risulta
RB1 · RB2
RB = RB1 // RB2 = _________
RB1 + RB2
VCC
VBB = _________ · RB2 [8.16]
RB1 + RB2
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*
RB
___
ESERCIZIO = 10 ÷ 20
> 18 RE
1
VRE = RE · IE ≈ ___ · VCC [8.18]
10
VRE
RE ≈ ____ ritenendo IE ≈ IC
IC
ESEMPIO 8.3
Dimensionare la rete di polarizzazione facendo riferimento alla fig. 8.10c, supponendo di
alimentare il bjt con VCC = 12 V e che sia hFE = 150 e IC = 10 mA.
SOLUZIONE
Dalla relazione fondamentale si può calcolare IB
10 · 10-3
IC ________
IB = ____ = = 0,067 · 10-3 A = 67 · 10-6 A = 67 nA
hFE 150
Dall’ultima equazione [8.18] si può ricavare il valore di RE
VRE ___ 1 1 1,2
RE ≈ ____ = · VCC · __ = ________ = 1,2 · 102 X = 120 X
IC 10 IC 10 · 10-3
RB
Impostando il rapporto ___ = 20 si trova il corrispondente valore RB = 20 · RE = 2,4 kX.
RE
VCC
Dall’equazione della maglia di uscita si può calcolare RC, impostando VCE = ____ =6 V
2
-3
VCE + RC · IC - VCC + RE · IE = 0 6 + RC · 10 · 10 - 12 + 1,2 = 0
12 - 6 - 1,2 ____
4,8
RC = __________ = -2 = 480 X (valore commerciale 470 X)
10 · 10-3 10
Dall’equazione della maglia di ingresso [8.16] si può risalire al valore VBB, facendo riferi-
mento al circuito equivalente della fig 8.10c e ricordando che VBE = 0,7 V
VBB - RB · IB - VBE - RE · IE = 0 VBB - 2,4 · 103 · 67 · 10-6 - 0,7 - 1,2 = 0 VBB = 1,74 V
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Transistori bipolari (bjt)
fig. 8.11
+VCC bjt come
interruttore
digitale.
RL
Vin IC Vout
RB IB VCC
B Vout
VIH
Vin
E VCE = 0,2 V
VIL
t t
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